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Sostenibilità e tecnologia, Citterio investe 35 mln di euro in innovazione

Nel 2022 Citterio ha raggiunto i 570 milioni di euro di fatturato (per due terzi sviluppato all’estero), con un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente. Per la family company da 6 generazioni si tratta di un importante traguardo, con una crescita a doppia cifra, ottenuto nonostante le difficoltà riscontrate a causa degli aumenti dei prezzi delle materie prime e del costo dell’energia, per lo più causati dalla guerra russo-ucraina.

Presente in più di 50 Paesi al mondo, Citterio si conferma anche nel 2022 una tra le aziende leader di mercato negli affettati confezionati a peso fisso grazie soprattutto al lavoro quotidiano svolto dagli oltre 1200 dipendenti presenti all’interno dei nove stabilimenti dislocati in cinque regioni d’Italia, oltre ad altri due presenti negli Stati Uniti, a Freeland in Pennsylvania. L’azienda è inoltre da sempre attenta a tutto ciò che riguarda l’innovazione e l’evoluzione dei salumi, con un’attenzione particolare alla qualità dei prodotti, nel rispetto della tradizione e con un occhio di riguardo ai bisogni emergenti dei consumatori. Per questo motivo ogni anno Citterio ribadisce il suo impegno nell’innovazione, tanto che nel 2022 ha investito 35 milioni di euro, ovvero circa il 6,5% dell’intero fatturato.

Una parte significativa di questi investimenti è stata destinata agli Stati Uniti, in particolare all’ampliamento della capacità produttiva degli stabilimenti, rendendo più efficienti e flessibili i processi di produzione per rispondere al meglio alle esigenze del consumatore americano. Nel corso del 2022, Citterio, ha anche investito In Italia in particolare nei propri prosciuttifici, principalmente di produzione DOP e nei propri salumifici dove si crea quel salame che resta un prodotto iconico e storico per l’azienda. Uno sforzo notevole che ha avuto la finalità di aumentare la capacità produttiva degli stabilimenti garantendo allo stesso tempo un’elevata qualità dei prodotti.

“L’investimento di importanti risorse permette di creare soluzioni sostenibili e prodotti di qualità per poter offrire una proposta di valore ancora più ampia ai nostri consumatori italiani ed esteri” sottolinea Alessandro Riva, Direttore marketing Citterio. “La nostra attenzione verso tutto ciò che è innovazione è massima fin dalla nascita dell’azienda, per questo Citterio investe nell’analisi del mercato monitorando i nuovi bisogni del consumatore e nella ricerca di nuove soluzioni tecnologiche, sia di prodotto che di packaging, per garantire sempre un prodotto sicuro con la massima qualità. Innovazione produttiva e sviluppo tecnologico restano dunque un punto strategico per far sì che Citterio sia uno dei leader nel settore dei salumi pre-affettati”.

“I salumi devono essere innovativi, evolversi pur mantenendo con rigore la propria tradizione” prosegue afferma Riva. “Per questo si deve sempre più andare incontro ai nuovi mercati e ai nuovi stili di vita dei consumatori. L’aumento dei consumi di snack, dei pasti on the go, delle mono porzioni, insieme all’avvento dello smartworking e alla ricerca di uno stile di vita sempre più sano ed equilibrato han fatto sì che anche il salume abbia subito una trasformazione. La volontà di Citterio è comunque sempre quella di proseguire con lo sviluppo di nuove tecniche di realizzazione di prodotti buoni, più salutari e sempre più in linea con i bisogni dei consumatori, oltre a nuovi sistemi di controllo”.

La continua evoluzione dell’azienda è proseguita negli anni anche per quanto riguarda il packaging dei prodotti con materiali innovativi e sostenibili, forti di un efficientamento industriale e un controllo costante della qualità. Dal 2011 infatti l’azienda ha portato avanti un percorso verso la riduzione del 25% della plastica delle vaschette, mentre nel 2015 anche il pack della linea Bio ha avuto una riduzione di oltre il 60% di plastica, grazie a un vassoio riciclabile nella carta. E nel 2022 Citterio ha scelto di diminuire ulteriormente del 20% l’utilizzo di plastica nel packaging della linea Taglio Fresco. Ricerca e Sviluppo, sicurezza, innovazione e non solo, Citterio è sinonimo di prodotti certificati. Tra le più importanti certificazioni la BRC (British Retail Consortium), ovvero uno standard globale specifico per la sicurezza dei prodotti agroalimentari, riconosciuto internazionalmente dalla GFSI (Global Food Safety Initiative), che certifica la sicurezza dei prodotti alimentari proposti sul mercato ai consumatori e la Certificazione Bio che consiste nell’accettare un modello di sviluppo definito dalla Comunità Europea in cui coltivazioni e allevamenti siano un valore da salvaguardare e non da sfruttare. I prodotti Citterio a marchio Bio rispondono a tutti i requisiti previsti dalla certificazione, per garantire gusto, qualità e benessere in tavola.

Crescita record per Newlat Food, fatturato a +23% nel primo semestre dell’anno

Il Consiglio di Amministrazione di Newlat Food, sotto la presidenza di Angelo Mastrolia, ha esaminato e approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2023. I ricavi raggiungono 413,3 milioni di euro in crescita del 23,2% rispetto ai 335,5 milioni di euro nella prima metà del 2022. L’EBITDA normalizzato si attesta a 39,8 milioni di euro con un incremento del 40.7% rispetto al periodo precedente, mentre l’EBITDA consolidato si attesta a 38,5 milioni di euro rispetto ai 25,2 milioni nel 2022, con un forte incremento della propria marginalità sul fatturato pari al 9,3%, in deciso aumento rispetto ai livelli raggiunti l’anno precedente (7,5% al 30 giugno 2022).

Il risultato operativo (EBIT) consolidato è pari a 23 milioni, di euro in aumento del 197,3%, rispetto a 7,7 milioni di euro del primo semestre 2022. Il risultato netto consolidato è pari a 10,7 milioni di euro, in forte aumento del 391,4% rispetto al primo semestre 2022.

“Lo straordinario risultato del primo semestre dell’anno conferma un livello di crescita organica tra i migliori del settore, dando prova delle previsioni di forte miglioramento dei margini comunicati in sede di chiusura dell’esercizio 2022″ ha commentato il Presidente Angelo Mastrolia. “Le nostre previsioni sono state addirittura superate, raggiungendo un margine EBITDA oltre il 9% e una generazione di cassa che proietta il gruppo a oltre 30 milioni di FCF per fine anno. La leva operativa generata dalla forte crescita del fatturato e dalla grande attenzione ai costi ci ha permesso di far crescere l’utile netto a 10,7 milioni di euro rispetto ai 2,2 milioni di euro dello scorso anno. Tutto questo nonostante l’impatto negativo dell’aumento dei tassi di interesse. I risultati semestrali contribuiscono a dare maggior forza e maggiore flessibilità al gruppo anche sul fronte M&A, sul quale stiamo lavorando alacremente, con la speranza di proiettare in breve tempo il nostro Gruppo ben oltre il miliardo di euro di fatturato”.

Fatturato in crescita per Romagnoli F.lli (+8%)

Romagnoli F.lli Spa, attiva nel ramo ortofrutticolo, ha chiuso il 2022 con un fatturato di oltre 40 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente, e con oltre 50 mila tonnellate di prodotti commercializzati. L’export si attesta al 2% dei ricavi complessivi.

“L’ottimo risultato raggiunto è un importante riconoscimento all’organizzazione della nostra filiera produttiva, costituita da aziende agricole fidelizzate altamente professionali, capaci di reagire positivamente alle crescenti difficoltà che si sono susseguite nel corso dell’ultimo anno, e alla dedizione ed impegno delle risorse umane aziendali” commenta Giulio Romagnoli, Amministratore Delegato Romagnoli F.lli Spa. “Ricerca, innovazione varietale e sostenibilità sono i pilastri fondamentali della nostra strategia improntata al continuo miglioramento di metodi, pratiche e tecniche, nel rispetto delle esigenze e delle aspettative di tutti i nostri stakeholders. La crescente richiesta dei nostri prodotti è indice di una forte domanda da parte del mercato e dei consumatori, ma rappresenta anche la cartina tornasole dell’impegno e della responsabilità che sono connaturati al nostro modo di fare impresa”.

Non si fermano i risultati della patata Selenella che si conferma come uno tra i brand in ortofrutta più popolari fra i consumatori. Proseguono inoltre le ottime performance delle patate èVita Residuo Zero, che hanno registrato un incremento del 130% sul 2021, legate al crescente interesse da parte del consumatore nei confronti di uno stile di vita improntato alla salvaguardia dell’ambiente ed alla qualità del cibo. Ulteriori fattori chiave nella scelta di questa referenza sono l’attenzione all’origine, alla qualità del prodotto e al processo produttivo degli alimenti da portare in tavola. 

Nel primo semestre 2022, considerando l’impegno nel perseguire miglioramenti continui, l’Azienda ha implementato e certificato i sistemi di gestione integrata UNI EN ISO 14001:2015 e UNI ISO 45001:2018, rilasciate dall’Ente di Certificazione KIWA Italia. Una prova del profilo di affidabilità di Romagnoli F.lli presso gli stakeholder per quanto riguarda il Sistema di Gestione della Salute e la Sicurezza sul Lavoro e il Sistema di Gestione Ambientale, temi cruciali per l’azienda, espressi nella volontà di lungo corso di rendere eco-compatibili le proprie attività di filiera, così come di attribuire un valore fondamentale alle persone e alla comunità aziendale.

Prosegue la volontà dell’azienda di ampliarsi e di innovarsi con l’ammodernamento delle proprie strutture e l’implementazione di nuove linee di lavorazione, confezionamento e stoccaggio, per essere sempre più efficiente e rispondere alle esigenze della grande distribuzione, accrescendo così il proprio profilo di affidabilità e accreditandosi sempre più come category leader nel settore pataticolo. Romagnoli F.lli Spa ha inoltre presentato il suo secondo Rapporto di Sostenibilità, realizzato dalla società di consulenza Deloitte, partner per il terzo anno, redatto in conformità ai “Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards” definiti dal Global Reporting Initiative (GRI), standard internazionale per la rendicontazione dell’informativa di sostenibilità. Uno strumento di comunicazione essenziale nell’ottica del continuo miglioramento e crescita, che ha permesso a Romagnoli F.lli di raggiungere prestazioni superiori nel rating ESG.

Nel solco della collaborazione con il gruppo internazionale McCain-Celavita, di cui l’azienda è partner esclusivo per l’Italia per le patate di IV e V gamma, il prossimo autunno saranno lanciate delle nuove referenze per il canale retail. Per quanto riguarda la I gamma verrà presentata una nuova proposta commerciale che prevede la clusterizzazione del reparto patate sulla base della scelta delle migliori e performanti varietà in relazione alla specifica destinazione d’uso.

Crisi e inflazione non fermano la crescita di Bauer

In un contesto economico particolarmente incerto e caratterizzato da un’alta volatilità dei prezzi, Bauer, che da oltre 90 anni produce dadi da brodo e insaporitori, continua a crescere. L’azienda trentina ha registrato un notevole risultato in termini di vendite sia a valore che a volumi, importante parametro quest’ultimo perché non influenzato e distorto dal fenomeno inflattivo, consolidando la sua posizione nella categoria.

“Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti nonostante il complesso scenario macroeconomico. La performance positiva è il risultato di scelte strategiche oculate e della proficua collaborazione con i nostri partner distributivi. Il successo ottenuto è, infatti, in parte determinato dalla fiducia riservataci dai player della grande distribuzione”, ha commentato Massimo Di Filippo, direttore commerciale di Bauer. “Oltre all’ingresso all’interno di importanti nuove insegne della Gdo che hanno consentito l’aumento della distribuzione delle referenze Bauer nelle aree 1 e 3, anche nell’area 2 siamo cresciuti ricorrendo a operazioni mirate di manutenzione assortimentale costruite a quattro mani con i nostri clienti storici per rendere più performante l’offerta sugli scaffali. Grazie a questi interventi, e alla fiducia accordataci dai nostri partner distributivi, possiamo affermare di avere contribuito insieme al trend positivo della categoria”.

La crescita in volumi del marchio Bauer è riscontrabile nei numeri relativi alle vendite dei segmenti tavolette e granulari, che hanno ottenuto rispettivamente + 7,4% con una crescita verso il segmento di categoria del 10% e + 6,2% con una crescita verso il segmento di categoria del 14% rispetto all’anno precedente. Percentuali che confermano l’efficacia delle strategie aziendali e che premiano la qualità dei prodotti Bauer.

Caffè Borbone, aumenta fatturato in Gdo. Cresce pure l’export (+18%)

Caffè Borbone chiude il primo semestre dell’anno con ricavi a 153,7 milioni di euro, in aumento del 15% rispetto allo stesso periodo del 2022. In crescita anche il margine operativo lordo, che segna un +21% rispetto allo scorso anno.

“Nonostante i rialzi del costo del caffè e la pressione competitiva sul mercato, nel semestre Caffè Borbone ha consolidato la propria leadership nel comparto monoporzionato e dato ulteriore impulso alla propria traiettoria di crescita. Nel secondo semestre contiamo di proseguire nel nostro percorso di sviluppo e sviluppo anche grazie all’ottimo andamento dei canali online e delle vendite in Gdo e al lancio di nuovi prodotti” ha dichiarato Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone.

Fondato a Napoli nel 1997, Caffè Borbone è diventato in pochi anni uno dei i principali produttori specializzati di caffè in cialde compostabili e capsule compatibili, con una fitta rete commerciale sul territorio italiano e internazionale e volumi di vendita in crescita rapida. Dal 2018 la società fa parte del gruppo Italmobiliare, che detiene il 60% del capitale. Grazie alla presenza su tutti i principali canali distributivi, all’attenzione alla sostenibilità in tutto il processo di produzione e alle new-entry del portafoglio prodotti, il marchio è diventato leader di mercato nel comparto delle cialde e secondo marchio nel comparto capsule in Italia. In riferimento ai canali di distribuzione, è sempre più rilevante il ruolo della Gdo, con una crescita di canale pari al 26% rispetto all’esercizio precedente, più del doppio rispetto all’incremento medio del mercato (+11%, fonte Nielsen). Molto positiva anche la performance del canale digitale, con le vendite sull’e-commerce diretto di Caffè Borbone, su Amazon e sui portali. Caffè Borbone è ad oggi il primo brand per vendite nei negozi specializzati e best-seller nella categoria ‘Alimentari’ di Amazon.

Nel corso del primo semestre Caffè Borbone ha posto le basi per un ulteriore sviluppo delle vendite all’estero attraverso la costituzione della newco Caffè Borbone America Corp, che opererà sul mercato statunitense e che ha permesso una crescita del mercato americano del +18%.

Cresce il fatturato di IDB Group che punta a 75 milioni di ricavi nel 2025

A Rovigo, nel polo produttivo di panettoni e lievitati per le feste di IDB Group – Industria Dolciaria Borsari, il fatturato si conferma in crescita. La realtà, guidata dalla Famiglia Muzzi dal 2000, è in continua espansione come dimostrano i numeri: sette marchi di proprietà (l’ultima acquisizione è stata La Torinese nel 2018), 5 pasticcerie (una a Milano, una in Umbria e tre in Veneto, di cui una aperta a marzo di quest’anno in provincia di Verona), oltre 21 milioni di lievitati venduti nel 2022 e un fatturato complessivo che sfiora i 67 milioni di euro (di cui 8 derivanti dai profitti delle pasticcerie).

“I ricavi 2022 hanno registrato un +6,8%: l’incremento, dettato anche dalla spinta inflazionistica, ha bilanciato la leggera flessione delle vendite a volume che ha accompagnato l’intero comparto dei dolci delle ricorrenze” commenta Andrea Muzzi, Amministratore Delegato di IDB Group. “Oggi, il nostro obiettivo per il 2023 è di incrementare il fatturato di un 5%, per poi raggiungere 75 milioni entro i prossimi tre anni”.

È una prospettiva di crescita ambiziosa quella di IDB Group che oggi produce e distribuisce panettoni, pandori, colombe e altre specialità, presidiando in particolare il canale della Grande distribuzione col marchio milanese Giovanni Cova & C. e quello retail con Muzzi, il brand di famiglia. I piani di sviluppo proseguono nel segno della continuità con quanto fatto fino ad ora: preparazioni che rispettano le ricette tradizionali dell’arte pasticcera, incarti pregiati fatti a mano e utilizzo di ingredienti di qualità, come i Pistacchi verdi di Bronte DOP e le nocciole del Piemonte IGP o di materie prime con certificazioni di sostenibilità come il cioccolato di Fairtrade Cocoa Programme o di Rainforest Alliance.

Positivi e incoraggianti anche i dati sul fronte estero. Seppur tradizionalmente concentrato sulle vendite in Italia, IDB Group prosegue il percorso di internazionalizzazione puntando specialmente sui brand Tommaso Muzzi e Breramilano 1930 (corrispettivo, all’estero, del brand Giovanni Cova & C. impiegato unicamente nel mercato italiano). “L’export genera quasi il 20% del fatturato complessivo e trova negli States e in Europa i mercati più profittevoli. Quest’anno il fatturato estero è cresciuto del 7,6%, complice anche l’ingresso in nuovi mercati, specialmente nel Sud-est asiatico. Nel futuro puntiamo a crescere in paesi con forte presenza di cultura latina e a ottenere un maggiore presidio in mercati che oggi sono serviti marginalmente, come Sudafrica e Giappone” conclude Muzzi.

MARR, ricavi in crescita nel primo semestre ’23 (oltre 1 miliardo di euro)

Il Consiglio di Amministrazione di MARR S.p.A., società che opera nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari e non-food, ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2023.

I primi sei mesi del 2023 si chiudono con ricavi totali consolidati a oltre 1 miliardo di euro, pari a 1.003,2 milioni di Euro, in crescita rispetto agli 874,3 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. Confermato il miglioramento della redditività operativa con il margine operativo lordo (EBITDA) consolidato del primo semestre 2023 pari a 53,4 milioni di Euro rispetto ai 35,0 milioni del 2022 e ai 56,3 milioni ante pandemia del 2019. L’EBIT di periodo è di 34,7 milioni di euro e si confronta con i 18,3 milioni del primo semestre 2022 (42,0 milioni di euro nel 1 semestre 2019). Alla fine dei primi sei mesi del 2023 l’Utile netto, che risente di maggiori oneri finanziari netti per effetto dell’aumento del costo del denaro a partire dalla seconda metà del 2022, si attesta a 18,7 milioni di euro e si confronta con i 10,5 milioni del primo semestre 2022. Il Capitale Circolante Netto Commerciale al 30 giugno 2023 è pari a 198,6 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 233,5 milioni del 31 marzo 2023 e ai 211,5 milioni della fine del primo semestre 2022.

L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2023 è di 250,1 milioni di Euro e si confronta con i 270,6 milioni del 31 marzo 2023 e i 228,7 milioni della fine del primo semestre 2022. Si osserva che nel periodo 1 luglio 2022 – 30 giugno 2023 sono stati effettuati investimenti per 22,9 milioni di Euro, di cui 14,8 milioni relativi alla costruzione di una nuova filiale in Lombardia la cui attivazione è prevista nella prima metà del 2024. Al netto degli effetti dell’applicazione del principio contabile IFRS 16 la Posizione Finanziaria Netta (PFN) alla fine del primo semestre 2023 è di 172,4 milioni di Euro e si confronta con 192,3 milioni del 31 marzo 2023 e i 147,2 milioni della fine del primo semestre 2022. Il Patrimonio Netto consolidato al 30 giugno 2023 è pari a 332,2 milioni di Euro (327,0 milioni alla fine del primo semestre 2022) ed include una Riserva sovraprezzo azioni per 7,3 milioni di Euro relativa all’acquisto, a partire dalla fine di maggio 2022, di 609.210 azioni proprie ad un prezzo medio di 12,45 Euro e pari allo 0,92% del Capitale Sociale.

Le vendite del Gruppo MARR nei primi sei mesi del 2023 hanno raggiunto i 986,2 milioni di euro e si confrontano con gli 860,2 milioni del pari periodo 2022 e i 779,7 milioni di quello ante pandemia del 2019. L’andamento delle vendite del primo semestre 2023 ha risentito anche delle dinamiche inflative nel settore del foodservice che si sono manifestate in modo più accentuato a partire dal secondo trimestre 2022 e si sono progressivamente attenuate nel secondo trimestre 2023. L’incremento dei prezzi di vendita nel corso dei primi sei mesi 2023 è stato inoltre mitigato da fenomeni di trading down che, seppur con modalità diverse, si sono evidenziati in tutti i segmenti di clientela. Le vendite ai clienti della Ristorazione (categorie dello Street Market e National Account) del primo semestre 2023 sono pari a 883,4 milioni di Euro e nel confronto con i 734,1 milioni del 2022 (+20,3%) beneficiano per circa 7,5 milioni, di cui 2,4 milioni relativi al primo trimestre 2023, del contributo della società Frigor Carni S.r.l., consolidata dal 1 aprile 2022.

In base alle rilevazioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio (Congiuntura n. 7, luglio 2023) i consumi a quantità, esclusa quindi la componente inflativa, della voce “Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa” in Italia sono cresciuti rispetto al pari periodo 2022 rispettivamente del +18,9% nei primi tre mesi del 2023 e del +2,5% nel secondo trimestre 2023. Giova ricordare che la diversa dinamica nel primo e secondo trimestre 2023 è da correlare al fatto che la prima parte del primo trimestre 2022 aveva risentito degli effetti della pandemia. Le vendite ai clienti della categoria dei “Wholesale” (per la quasi totalità di prodotto ittico congelato a grossisti) nel primo semestre 2023 sono pari a 102,7 milioni di Euro e nel confronto con i 126,1 milioni del pari periodo 2022 hanno risentito di quella temporanea indisponibilità di prodotto ittico di cattura che ha caratterizzato la seconda parte dell’esercizio 2022 e anche la prima metà del 2023.

L’andamento delle vendite ai clienti della Ristorazione nel mese di luglio è coerente con gli obiettivi di crescita per l’esercizio 2023 confermando il progressivo recupero di marginalità già evidenziatosi anche nel corso del primo semestre 2023. I risultati di luglio sono stati conseguiti in un contesto di consumi alimentari fuori casa che continua a beneficiare del positivo contributo del turismo straniero, in particolare nelle grandi città. L’intera organizzazione si conferma focalizzata su attività per il recupero di redditività operativa, che si prevede, anche sulla base dell’andamento dei primi sette mesi, possano consentire di riapprossimarsi già nell’esercizio in corso ai livelli in valore assoluto di margine operativo lordo ante pandemia. Rimane inoltre forte l’attenzione al controllo dei livelli di assorbimento di capitale circolante commerciale al fine di attenuare il costo per il suo finanziamento.

La Gdo traina la Mortadella Bologna IGP, bene produzione ed export

Nei primi sei mesi del 2023 sono stati prodotti 18,9 milioni di kg di Mortadella Bologna IGP, e venduti oltre 16,1 milioni di kg. Rispetto allo stesso periodo del 2022 la produzione è cresciuta del 3,8% e le vendite del 4,1% (dati forniti dall’organismo di controllo IFCQ certificazioni). L’affettato in vaschetta conferma la tendenza di fondo ad una costante crescita, registrando un aumento del 7,4%, a conferma della preferenza da parte dei consumatori per un formato comodo, pratico e di facile scorta.

In Italia la Gdo si conferma il principale canale di vendita con una quota del 54,9%, seguita dal Normal Trade col 28,6% e dal Discount col 16,5%. Il 20,5% delle vendite è destinato alle esportazioni, prevalentemente nei Paesi UE, tra quest’ultimi Francia e Germania rappresentano i principali mercati di riferimento, con quote del 30% e del 25%. In generale, le vendite in UE hanno registrato complessivamente un aumento del 6,7% rispetto al 1° semestre del 2022. In particolare, in Germania e Spagna le esportazioni di Mortadella Bologna IGP sono cresciute a doppia cifra, registrando un incremento, rispetto ai primi sei mesi del 2022, rispettivamente del 13,3% e 12,4%.

“È motivo di grande orgoglio constatare che, nonostante il momento difficile per l’economia europea e soprattutto italiana, la Mortadella Bologna IGP continui ad essere uno dei prodotti alimentari ad Indicazione Geografica più amato dagli Italiani e sempre più apprezzato all’estero” dichiara Guido Veroni, Presidente del Consorzio italiano tutela Mortadella Bologna. “La crescita del 4,1% delle vendite sul mercato interno assume quindi particolare rilievo perché conferma che la scelta del Consorzio di puntare sulla comunicazione delle caratteristiche qualitative uniche e inimitabili del prodotto risulta premiante, in termini di apprezzamento e vendite, in quanto va proprio ad intercettare il bisogno manifestato dal consumatore finale nel preferire un prodotto di alta qualità, tutelato e garantito dal marchio comunitario di Indicazione Geografica Protetta”. 

Fatturato in crescita per MD (3,4 miliardi), presto anche bilancio di sostenibilità

MD ha chiuso il 2022 con ricavi in crescita dell’11% superando i 3,4 miliardi di euro di fatturato. Sale il patrimonio netto a 513 milioni di euro (+10,40% rispetto al 2021) mentre l’EBITDA Margin normalizzato, si attesta a 202,17 milioni di euro (6,07%) e l’utile netto tocca i 72,4 milioni di euro (2,7%). Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio sulla GDO italiana e internazionale realizzato dall’Area Studi Mediobanca, MD si conferma campione di crescita nel settore tra il 2017 e il 2021 grazie a un incremento medio annuo quasi a doppia cifra: +9,7%.

“Questi risultati sono il frutto del grande impegno di tutta la squadra di lavoro che ringrazio. Il difficile periodo che stiamo attraversando ci impone, ancora di più, scelte ponderate e volte alla creazione di maggiori opportunità per tutti” commenta Patrizio Podini, Presidente di MD. “Vogliamo contribuire attivamente insieme a tutta la squadra MD, alla costruzione di un futuro migliore mettendo al centro della nostra visione imprenditoriale i clienti, i collaboratori, i fornitori e l’ambiente circostante. Qualità, prossimità e servizio al cliente, sono i valori sui quali ci vogliamo concentrare. Vogliamo rimanere coerenti con i nostri ideali e con la nostra vocazione originaria, continuando a proporci come punto di riferimento di qualità e di convenienza a tutela del potere d’acquisto degli italiani”.

Investiti 200 milioni per rafforzare la rete di vendita
Nonostante il 2022 sia stato caratterizzato da un forte incremento dei costi energetici e delle materie prime, MD ha contenuto i rincari assorbendone una parte a beneficio dei propri clienti. Gli investimenti nell’ultimo anno hanno sfiorato i 200 milioni di euro (197). Per supportare la crescita prevista nei prossimi anni, MD potrà contare sulla piena operatività del polo logistico di Cortenuova (BG), e sulla realizzazione di un silos automatizzato presso la sede di Gricignano di Aversa (CE), in grado di stoccare circa 15.000 posti pallet pienamente funzionante dallo scorso marzo. Un investimento di 15 milioni di euro.

L’occupazione
Gli investimenti fatti hanno portato alla creazione di nuovi posti di lavoro: nel 2022 ci sono state 1.352 nuove assunzioni che hanno portato il numero dei collaboratori a 8.517 unità. Per il 2023 è previsto un importante piano di formazione professionale.

I progetti per il 2023
Per rafforzare la propria presenza sul mercato e proseguire nel percorso intrapreso, MD prevede nel 2023 investimenti per oltre 170 milioni di euro destinati all’apertura di 38 nuovi negozi, di cui 17 diretti e 10 in affiliazione, oltre al proseguimento del piano di ammodernamento della rete e della formazione del proprio personale di punto vendita per offrire un servizio sempre più qualificato.

“Nella seconda metà dell’anno pubblicheremo il nostro primo bilancio sulla sostenibilità, con il claim “La buona spesa non solo a parole”. Questo primo bilancio rappresenterà il mezzo per diffondere una sensibilità ed un impegno alla sostenibilità che MD sta già implementando in tutti i suoi processi aziendali e per condividere con i suoi stakeholder i progetti e le iniziative introdotte negli ultimi anni e gli obiettivi futuri” ha aggiunto la Vice Presidente Maria Luisa Podini.

I buoni risultati conseguiti da MD si riflettono su quelli della holding Lillo SpA, di cui la catena MD è il principale asset affiancato dalla seconda attività industriale del Gruppo, Dedagroup, che nel 2022 ha registrato una crescita del 9,25% superando i 317 milioni di fatturato con la marginalità operativa lorda che supera i 36 milioni di euro. Lillo SpA dunque archivia il 2022 con ricavi a quota 3,7 miliardi di euro e una marginalità lorda che si attesta a 202,17 milioni di euro, confermandosi anche con questo esercizio tra i principali Gruppi italiani.

“In esecuzione del progetto pluriennale di riassetto partecipativo nella Holding, l’assemblea degli azionisti ha approvato all’unanimità l’adozione di un nuovo statuto sociale, finalizzato a rafforzare la guida della famiglia al vertice del Gruppo. Questa scelta di responsabilità risponde alla precisa volontà di garantire il futuro degli oltre 11.000 dipendenti oggi in forza al gruppo e alle loro famiglie, con una precisa scelta valoriale, preparando già oggi i giovani ad una successione ordinata e saldamente ancorata ai valori ed ai principi di uguaglianza, equità, onestà e responsabilità sociale che da sempre la nostra famiglia ha considerato come veri driver delle proprie iniziative imprenditoriali. Pertanto, mio fratello Marco ed io, abbiamo trasferito la nuda proprietà di una quota pari al 72% del capitale sociale in misura paritaria ai discendenti in linea diretta dei nostri due rami familiari, rappresentanti della quarta generazione della famiglia, pur rimanendo, senza alcuna variazione, a nostro favore i diritti amministrativi. In tale occasione tutti noi azionisti, abbiamo fortemente voluto, in segno di tributo e riconoscenza, nominare nostro padre e nonno Cav. Patrizio Podini quale Presidente Onorario a vita della capogruppo Lillo Spa” conclude Maria Luisa Podini.

Conad, Francesco Avanzini alla guida del Gruppo

I dati del Sistema Conad evidenziano una solida crescita che consente di confermarsi leader della Gdo italiana con una quota del 14,96%. Il fatturato della rete Conad è arrivato a 18,49 miliardi di euro, in aumento dell’8,7% rispetto all’anno precedente, continuando una crescita iniziata 16 anni fa. Il patrimonio netto è salito a 3,25 miliardi di euro (+5% sul 2021), mentre la marca del distributore è salita al 32,2% (+1,2 punti percentuali sull’anno precedente) nel canale ‘super’ (Fonte Circana), circa 10 punti al di sopra della media del mercato italiano.

Prosegue il piano di investimenti triennale 2022/2024 da 2,08 miliardi di euro per gli interventi di modernizzazione della rete di vendita e per i progetti di digitalizzazione, mentre è già in preparazione il nuovo piano triennale di investimenti 2025/2027. La rete Conad mette oggi a disposizione dei consumatori 3.328 punti vendita, con 74.432 i collaboratori, di cui oltre 66.000 collaboratori di rete. Completano la struttura del Sistema Conad 54 Centri Logistici. Conad comunica anche il riassetto organizzativo voluto dal nuovo Consiglio di Amministrazione, che prevede una governance dell’azienda semplificata: il Presidente Mauro Lusetti e il Direttore Generale Operativo Francesco Avanzini hanno assunto la guida dell’azienda, con una nuova definizione degli ambiti di attività. Sono stati confermati nei loro incarichi e nelle loro responsabilità i Direttori e i Dirigenti, con l’obiettivo di confermare più a lungo possibile il primato nella Gdo italiana conseguito dal 2019.

“Conad cresce e si conferma leader di mercato anche in un anno attraversato da eventi drammatici come la guerra in Ucraina, l’impennata dei costi dell’energia e la conseguente inflazione” ha dichiarato Mauro Lusetti, Presidente Conad. “Il sistema Conad è solido in ogni sua componente, come dimostrano i dati. L’impegno dei nostri Soci e delle Cooperative ha affermato un modello che meglio di altri è in grado di soddisfare le attese dei consumatori, anche in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo”.

“Negli ultimi anni la squadra di Direttori e Dirigenti del Consorzio ha contribuito all’affermazione del piano strategico pluriennale dell’insegna, fondato su quattro elementi: multicanalità, marche proprie, sostenibilità e digitalizzazione” ha aggiunto Francesco Avanzini, Direttore Generale Operativo di Conad. Nel 2022 abbiamo dato vita a un nuovo canale di prossimità urbana, TuDay Conad; ampliato la nostra offerta di prodotti a marchio del distributore, considerando sia l’innovazione di prodotto sia il rapporto con i prodotti dei territori dove operiamo; avviato decine di progetti di sostenibilità ambientale, economica e sociale con il programma “Sosteniamo il futuro”; creato l’app “Hey Conad”, un ecosistema digitale che ci consentirà di avviare un dialogo sempre più personalizzato con i nostri clienti. Infine stiamo allargando i nostri orizzonti, entrando in nuovi segmenti di offerta di servizi, forti della fiducia che 11,6 milioni di clienti ci danno ogni settimana entrando nei negozi con la nostra insegna”.

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