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Semaforo verde per i vegani in gdo

Nell’ultimo numero di inStore, Valeria Volponi si occupa di come la distribuzione moderna sta affrontando un segmento di consumatori particolarmente interessante. Quello dei consumatori che si sono vitati ai prodotti vegetariani e vegani in particolare.

Statistiche non ufficiali parlano di circa 1.3 milioni di nostri concittadini votati al veganesimo, tali da rendere l’Italia il secondo paese al mondo per numero, dopo l’India. Per Eurispes gli italiani che non mangiano carne e pesce sono il 6,5% e coloro che escludono del tutto dalla dieta l’uso di prodotti animali e derivati solo 0,6%. Nel complesso, oltre il 7% della popolazione nazionale.

I vegani sono un target medio-alto spendente, di livello culturale elevato, sensibile alle scelte di consumo, a cui ha cominciato a prestare attenzione anche la grande distribuzione, generalista e specializzata. L’equazione “mangiare bene-stare bene” si è progressivamente identificata nel consumo di prodotti biologici e eco-friendly anche da parte di chi non soffre di allergie specifiche, tanto che il giro d’affari 2014 dell’alimentazione bio, secondo ricerche Ref su dati Nielsen, ha superato i 700 milioni di euro nei soli punti vendita della Gdo.

In una sorta di evoluzione naturale dal biologico, al vegetariano, al vegano, sono aumentate le referenze ed è migliorato anche il livello d’informazione al consumatore: più facile identificare i prodotti a scaffale, più immediata l’identificazione di quali cibi sono compatibili con la dieta scelta.

Puoi leggere tutto l’articolo nella versione sfogliabile online di inStore.

 

In Piazzale Siena Milano il primo Carrefour Gourmet 24/24

Ha aperto dopo una breve ristrutturazione il Carrefour di Piazzale Siena a Milano. Il pdv, poco più di 1000 mq,  è stato riposizionato come Carrefour Market Gourmet, il secondo del capoluogo lombardo e il primo del format aperto 24 ore su 24. «È un supermercato normale con qualcosa in più: nella fattispecie 600 referenze frutto di un’attenta selezione in tutte le categorie food. Ma non vogliamo ghettizzare, nel fresco ad esempio c’è l’alto di gamma servito con proposte particolari ma anche il confezionato per chi è di fretta o il classico ortofrutta e peso. Non c’è un percorso obbligato, lasciamo al cliente libertà di scoprire nuovi prodotti anche un po’ “folli”» spiega Roberto Simonetto, direttore vendite Carrefour Market.

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La sfida dell’apertura no-stop come sta andando? «Al di là di ogni aspettativa – dice Simonetto -. Abbiamo deciso di non vendere nessun tipo di alcolici nel turno notturno, e questo ci ha evitato parecchi problemi. È un luogo protetto, illuminato a giorno, sicuro. Abbiamo un flusso di clienti continuo, è uno snodo di passaggio, e c’è tutto un popolo della notte che va o torna dal lavoro e si ferma qui a fare la spesa. Sono giornalisti, medici, taxisti, una clientela eterogenea. Poi c’è Expo naturalmente, volevamo dare un servizio in più e dimostrare che Milano è una città sempre aperta. Tanto che nei prossimi mesi sono previste altre due aperture 24/24 che si aggiungeranno a piazzale Siena e piazzale Clotilde, già aperta da qualche anno, in modo da presidiare tutta la città».

Conad Adriatico sceglie JDA per ottimizzare la gestione del magazzino

Con l’obiettivo di ridurre i costi operativi ottimizzando le operazioni di gestione delle scorte e di incrementare il livello di servizio fornito alla base sociale, Conad Adriatico ha scelto la soluzione JDA Advanced Warehouse Replenishment di JDA Software Group, Inc. L’impresa Cooperativa tra dettaglianti che aderisce al Consorzio Nazionale Conad, con 355 punti vendita tra Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e, oltrefrontiera, in Albania e Kossovo, vuole in tal modo identificare e rinnovare i processi per ottenere maggiore integrazione su tutta la filiera delle merci, dal punto vendita al produttore, con una conseguente riduzione dei costi legati alla logistica e allo stock e un incremento del livello di servizio erogato.

CONAD Adriatico ha scelto la soluzione JDA per ridurre i costi legati allo stock e alla logistica dei magazzini. JDA Advanced Warehouse Replenishment infatti fornirà un’unica visione d’insieme delle esigenze di rifornimento dei magazzini e dei punti vendita, sulla base di previsioni accurate dei pattern di domanda di ciascuna referenza. Utilizzando queste previsioni come input, la soluzione JDA definirà le policy di stock più redditizie, inclusi nuovi schemi di consegna dal fornitore ai magazzini periferici, che ottimizzano la produttività delle operazioni di magazzino ed il livello di servizio, riducendo allo stesso tempo le spese logistiche e di stock.

“Il nostro obiettivo consiste nell’attuare una trasformazione della supply chain che porti al giusto equilibrio tra proprietà dello stock ed esigenze dei punti vendita – ha spiegato Mirco Papili, Chief Information and Logistics Officer di CONAD Adriatico -. Inoltre, ridurremo al minimo la frammentazione degli ordini, determinando la giusta frequenza di acquisto per ogni prodotto, tenendo allo stesso tempo in considerazione limiti logistici quali l’utilizzo della capacità di carico degli automezzi e le quantità d’ordine minime. Ovviamente tenendo sempre, come riferimento primario, l’aumento del livello di servizio da fornire alla base sociale”.

Esselunga archivia un 2014 positivo e spinge sugli investimenti

Il 2014 si è chiuso per il Gruppo Esselunga con vendite in linea con l’anno precedente a 7.013 milioni di euro (+0,8%) nonostante una deflazione del 1,6% dei prezzi di vendita al dettaglio e una generale contrazione del mercato nella Gdo. In crescita del 3,2% il Margine operativo lordo a 521 milioni di euro e del 2% il Risultato operativo pari a 335 milioni di euro. È di 212 milioni di euro l’utile netto (210 nel 2013)

Si conferma, secondo la nota diramata dall’azienda a seguito del condisco di amministrazione, la vicinanza di Esselunga con i suoi clienti, che sono cresciuti dell’8,5%.

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Importanti gli investimenti, che sono ammontati a 400 milioni di euro, portando a 1,8 miliardi quelli effettuati negli ultimi cinque anni. Nel 2’014 infatti sono stati aperti nove punti vendita a Calco (Lecco), Aprilia, Milano Porta Vittoria, Novara, Prato Leonardo, Parma via Emilia Ovest, Saronno (Varese), Firenze Galluzzo e Marlia (Lucca) e il polo logistico di Campi Bisanzio (Firenze).

Nel corso del 2015 è previsto un ulteriore sviluppo della rete vendita che è già iniziato con l’apertura del 150° negozio a Milano in via Adriano, sull’area dove un tempo sorgevano i capannoni della Ercole e della Magneti Marelli.

Per una analisi delle performance economico-finanziarie di Esselunga 2013 con una proiezione 2014 e 2015 potete acquistare il Report inStore realizzato da DGM in formato Pdf direttamente da qui al prezzo di 79 euro+Iva. 

 

Il Gruppo Pam rinnova il sito web, migliora la navigabilità e l’interattività

Mentre prosegue lo sviluppo del formato Pam Local, i negozi di prossimità con un assortimento soluzioni facili e veloci pensate per chi ha poco tempo in cucina, gli intolleranti e chi cerca varietà spendendo poco (l’ultimo punto vendita è stato inaugurato il 2 aprile a Ostia), il retailer di Spinea ha rinnovato il proprio sito web.  Il nuovo sito,  www.pampanorama.it, realizzato dall’agenzia Olojin, rappresenta una tappa importante per il Gruppo – si legge in una nota – “perché va ad unificare sotto un cappello digitale comune le insegne Pam, Pam Local e Panorama, a testimonianza di una profonda condivisione di mission, idee, filosofia e qualità”.

Oltre alle sezioni dedicate alle tre insegne, nelle quali trovare informazioni utili sui punti vendita, gli orari di apertura e gli eventi proposti nei vari negozi, si può consultare l’area dedicata a Carta perTe, la carta fedeltà del Gruppo, che è stata ampliata e rinnovata. Registrando la carta si ha accesso a una nuova area personale da dove controllare il proprio saldo punti e scaricare non solo i coupon ma anche le ricette e i contenuti del magazine preferiti per una fruizione personalizzata. Inoltre, l’utente può essere informato più facilmente su eventi e promozioni del proprio punto vendita di riferimento.

Nel nuovo sito si trovano anche ricette, news, volantini promozionali da consultare in modo facile e veloce in formato elettronico,visibilità sui diversi progetti educational e sulle iniziative di responsabilità sociale, un’area appositamente dedicata ai prodotti a marchio e una sezione ad hoc per il nuovo Magazine, consultabile gratuitamente da tutti  in versione digitale.

 

Prodotti per l’infanzia: Gdo in difficoltà, gli specialisti crescono

Nel corso della conferenza di presentazione della nascita di G.I.P.I, il nuovo gruppo distributivo specializzato nei prodotti per l’infanzia, Alessandro Negrello, responsabile del panel Baby Care di Gfk ha tracciato un quadro dell’andamento di questo mercato nel corso del 2014.

Lo scorso anno il mondo Baby Care ha sviluppato un giro di affari di 264,5 mio euro, in contrazione del 3,5%, e un controvalore a pezzi in lieve crescita (+1,5%) pari a 6,9 mio.

La dinamica a valore è certamente condizionata da alcuni fattori esogeni, come il calo delle nascite (5.000 nati in meno nel 2014, per la prima volta il calo ha coinvolto anche le mamme straniere -19% nascite totali-, 94.000 giovani emigrati all’estero negli ultimi 5 anni) e il difficile contesto economico, che ha pervaso anche questo settore e contribuito allo sviluppo di abitudini alternative tra i consumatori, come l’accesso al canale dell’usato, la crescita del fenomeno del riuso/prestito, una maggiore sensibilità al prezzo.

Per capire meglio le dinamiche in atto nel comparto  Negrello ha evidenziato il ruolo dei diversi canali – Gdo e specializzati – e fare alcuni cenni alle famiglie di prodotto.

Andamento contrastante
Nel 2014 il canale generalista e quello specializzato hanno evidenziato trend contrastanti.

Il canale specialista vale oggi circa il 67% dei volumi totali generati dal comparto ed evidenzia un trend positivo del 4% rispetto al 2013, in controtendenza la GDO, in contrazione del 4%.

Come spiegare questo fenomeno? Lo specialista ha colto le potenzialità offerte dal complesso e variegato mondo del feeding, che necessita di un format capace di rappresentarlo in modo compiuto; dall’altro ha il potere di accrescere la pedonabilità sul punto vendita, accreditandolo come riferimento chiave anche per gli acquisti del quotidiano (dai ricambi delle tettarelle, all’acquisto delle pappe, del pannolino…) e mettendolo in diretta competizione con la GDO, che sta soffrendo.

Specializzati verso la modernizzazione
In questa logica, la distribuzione specializzata appare oggi interessata da un processo di modernizzazione, che la porta, sia pure con un certo ritardo rispetto ad altri settori e in modo circoscritto alle realtà più aperte al cambiamento, a far proprie le logiche della grande distribuzione, quindi a puntare su una politica sempre più aggressiva, che ripone molta enfasi non solo sulla comunicazione (anche attraverso i volantini) ma anche sulla competenza, sottolineando una nuova competitività.

D’altro canto, lo specializzato, che vale ben l’89% a valore del mercato Baby Care, ha visto nel 2014 il proprio giro di affari contrarsi del -5%; questo risultato è riconducibile al diminuito apporto della puericultura pesante, più colpita dalla contrazione dei consumi e interessata da una forte pressione sul prezzo e sui margini.

Nel 2014 il segmento trasporto e seduta -“cassaforte” del negozio specializzato- è calato del -6% a valore e del -3% a volume; all’interno di questo mix il prodotto che ha evidenziato le maggiori difficoltà è stato il seggiolone e, a seguire, i passeggini, con il trio in sofferenza. Qualche difficoltà anche per il seggiolino auto, che ha evidenziato una tenuta sostanziale a quantità (+1% vs 2013), ma anche una flessione del 4% a valore. A sostenere la crescita sono stati soprattutto i gruppi 1/2/3 e 2-3. E questo evidenzia un tentativo del consumatore di razionalizzare l’acquisto privilegiando una soluzione che non lo costringa a ripetere l’acquisto nel giro di poco tempo.

Il panel Baby Care rappresenta oggi 10 categorie merceologiche, che si estendono dal mondo feeding (succhietti, biberon, etc.), passando per gli articoli elettronici (sterilizzatori, baby monitors, etc.) fino al mondo transportation & seat (ruote, seggiolini auto, seggioloni).

GfK ha attivato un panel retail che, a partire dal 2013, rappresenta il multimarca specializzato in puericultura, nelle sue varie declinazioni: non solo indipendenti ma anche catene e gruppi d’acquisto. Il panel GfK al tempo stesso è attivo sulla distribuzione “generalista” e veicola informazioni sul mondo degli ipermercati, supermercati e, non per ultimo, il canale online generalista, oggi in forte espansione.

 

 

Category Dr Shär-Coop Lombardia: il senza glutine da convenience a destination

Quello del senza glutine è un mercato in forte espansione, che dal 2010 è passato da 190 a 311 milioni di euro. Di questi, circa il 70% è canalizzato attraverso le farmacie, il resto attraverso la Gdo, la cui quota, però, nel periodo considerato è aumentata del 10%.

Bastano solo queste considerazioni a spiegare perché Dr Shär, l’azienda altoatesina che con 260 milioni di fatturato (leader indiscussa a livello europea nel segmento dei prodotti glutei free, con solide basi anche oltreoceano, ha deciso di togliere dalla Gdo il marchio DS e di sostituirlo con Shär.

Una decisione, afferma Hannes Berger, Amministratore Delegato Dr. Schär, che ha diverse motivazioni. «Da un lato la considerazione che il canale moderno sta registrando crescite importanti anche in virtù del fatto che in diverse regioni i prodotti per celiaci anche acquistati in Gdo sono rimborsabili. Riteniamo quindi importante per le persone che hanno necessità di consumare prodotti senza glutine avere a disposizione una offerta superiore con le 130 referenze Shär, contro le 50 DS. Infine vi sono ragioni di ottimizzazione dei costi e di economie di scala».

Quanto ai rischi di possibili conflittualità con il canale delle farmacie (sempre attente a difendere con i denti la loro posizione, come si è visto in tutte le occasioni in cui i governi hanno cercato di liberalizzare il farmaco, ndr), il direttore vendite Gdo Italia Luca Cesari precisa: «Sono diue canali con modalità di esperienza d’acquisto diverse: l’uno dove il farmacista diventa un consulente e un prescrittore (non dimentichiamo che in Italia nelle cittadine di provincia e nei Paesi il presidio della farmacia è ancora molto forte), l’altro dove chi soffre di celiaci da molto tempo è in rado di orientarsi autonomamente».

In questo contesto, DrShär con la collaborazione di Focus Management ha sviluppato un progetto di category management con Coop Lombardia relativamente ai prodotti senza glutine secchi con l’obiettivo non solo di aumentare il numero di referenze, ma soprattutto di presentare i prodotti a scaffale eliminando la logica dell’inserimento del glutine free tra gli altri e di rendere l’esperienza d’acquisto più semplice e veloce. Ma soprattutto di ottenere che la categoria gluten-free all’interno di Coop Lombardia, riuscisse a cambiare ruolo, passando da ‘convenience’ a ‘destination’.

Il punto d’arrivo, il raggruppamento dei porti senza glutine in uno spazio identificato del lineare, è stato preceduto da un lungo e meticoloso lavoro di analisi che ha coinvolto i consumatori, i quali hanno contribuito a identificare le referenze a “disegnare” lo scaffale ideale, a identificare i punti critici dell’offerta. Dal coinvolgimento dei clienti sono emersi, non soltanto i diversi cluster relativi ai consumatori gluten-free nella GDO (esigenti 43,5% – bisognosi di scelta 20,1% – sbrigativi 15,2% – bisognosi di assistenza 10,3% – one-stop shopper 10,9%), ma anche i principali bisogni dei consumatori stessi, primo tra tutti la necessità di allargare l’offerta dei prodotti gluten-free, con un più ampio e profondo assortimento.

«La metodologia di lavoro  – spiega Antonella Pirro Ruggiero di Focus Management – ha previsto l’implementazione di un nuovo albero della categoria gluten fFree in 3 negozi test (Peschiera, Novate e Varese) messi poi a confronto con 3 punti vendita benchmark (Vignate, Baggio, Desio), per misurare gli scostamenti. sull’esigenza di una maggiore ampiezza di gamma, è stato costruito dai consumatori stessi uno scaffale ideale, che ha permesso anche di classificare le sub-categorie definendone il ranking di importanza ed il ruolo. I 3 negozi test sono stati, quindi, rinnovati con il nuovo scaffale gluten free e i risultati ottenuti sono stati veramente significativi. Il trend delle vendite gluten-free ambient a volume registrato nei 3 punti vendita test è stato, infatti, ben superiore alla crescita registrata in Gdo in Lombardia (87% vs 77%), mentre rispetto ai 3 punti vendita benchmarck si è raggiunto un +91,6%. I prodotti DS (il pilota si è svolto prima dello svitah tra DS e Shär, ndr) sono cresciuti del 58% nei pdv test e il 42% degli acquirenti va nel negozio espressamente per acquistare prodotti senza glutine».

Carrefour testa lo scanner per la spesa (in Belgio)

Dopo Izy, il sistema adottato da Chronidrive/Auchan, Carrefour Belgio testa la sua versione dello scanner per fare la spesa online, da casa, e averla consegnata o ritirarla in store: Connected Kitchen. La “cucina connessa” permette di fare la lista della spesa in tempo reale scansendo il codice a barre o dettando il prodotto al dispositivo. Il data base ha a disposizione 1,3 milioni di codici compresi quelli della “concorrenza”, per i quali verranno proposte delle alternative tra i 17mila articoli presenti nel paniere dell’e-commerce Carrefour. Il dispositivo, in fase di test da aprile, sarà poi messo a disposizione della clientela.

La spesa con gli smartglass, un esperimento Intermarché

Si parla tanto di wearable, i dispositivi che, indossati, promettono di cambiare la nostra vita quotidiana potenziando i nostri sensi e le informazioni che riceviamo dall’esterno. Ma come sarà la tradizionale spesa al supermercato indossando gli smartglasses? Ce lo dimostrano Digitas e l’insegna francese Intermarché in questo video: geolocalizzazione all’interno dello store per segnare un percorso, scanning del prodotto con contenuti vari, evidenziazione delle promozioni, ricette ad hoc e cross-selling. Infine, pagamento tramite smartphone, senza passare dalle casse o estrarre carte o portafogli.

Completato in anticipo l’aumento di capitale del Cedi SISA Centro Sud.

Aldo Pettorino.

Dieci milioni di euro, interamente sottoscritti e versati: è il risultato della retifica avvenuta da parte del C.d.A. del Cedi SISA Centro Sud dell’intero versamento dell’aumento di capitale deliberato dall’assemblea il 10 dicembre 2013. Il versamento è stato effettuato con nove mesi di anticipo rispetto alla data prevista del 31 dicembre 2015.
L’art 62 ha imposto nuove regole e i clienti dell’industria valgono ormai per quello che riescono a rappresentare in termini di sicurezza finanziaria e all’interno delle assicurazioni che ognuno dei distributori vale per l’industria stessa.
La decisione presa all’unanimità da tutti i Soci del Centro Distributivo è un segnale di unità all’interno della struttura e dimostra la coesione tra gli imprenditori e la loro fiducia in SISA e nei progetti strategici che il Cedi SISA Centro Sud sta realizzando.
Il Cedi SISA Centro Sud ha chiuso il 2014 con un fatturato di circa 800 milioni di euro ed è sviluppato in Campania, Puglia, Basilicata, Molise e basso Lazio.
Il Presidente Cedi SISA Centro Sud Aldo Pettorino commenta il versamento anticipato attuato dai Soci del Cedi: “Questo versamento anticipato di capitale sociale è un ulteriore ottimo risultato che va ad attestare la solidità e l’affidabilità del Cedi. Con queste nuove condizioni ci sono ulteriori solide basi per livelli operativi diversi e ancora più adeguati. L’espressione della base dimostrata con questa operazione è oltretutto una chiara attestazione della fiducia concessa ai vertici della società”.

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