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Nuove cariche per ESD Italia, prima centrale d’acquisto nazionale: Sergio Reale presidente

Sergio Romano, neoletto presidente di ESD Italia.

È Sergio Reale, presidente del Gruppo Acqua & Sapone, il nuovo presidente di ESD Italia, al primo posto tra le centrali d’acquisto nazionali con una quota di mercato del 22,2% nei canali di presenza (Iper+Super+Spt+C&C+Drug, gennaio 2017 fonte IRI). Reale sostituisce Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex, alla guida della Centrale nell’ultimo biennio, e sarà affiancato da due Vice Presidenti: Dario Brendolan e Paolo Orrigoni. L’Assemblea dei Soci che ha eletto i nuovi vertici ha provveduto anche al rinnovo delle cariche del Consiglio di Amministrazione in rappresentanza dei cinque Soci che compongono la Centrale: Dario Brendolan, Marcello Cestaro, Giovanni Pomarico, Maniele Tasca, Paolo Orrigoni, Harald Antley, Mauro Carbonetti. Confermato il Collegio Sindacale e il Revisore Legale.

Costituita nel 2001, ESD Italia è infatti formata da cinque Soci: Acqua & Sapone, Agorà Network, Aspiag Service, Selex Gruppo Commerciale e Sun; a livello internazionale aderisce a EMD, la più grande Centrale europea. Insieme, queste realtà della distribuzione moderna nazionale totalizzano una rete distributiva formata da 5.390 punti di vendita presenti capillarmente in tutta Italia, per circa 4 milioni di metri quadri di superficie. Nel 2016 il fatturato realizzato dalle Imprese associate a ESD Italia ha raggiunto 20,64 miliardi di euro. Per il 2017 il fatturato previsto è di 21,15 miliardi (+2,5%) con l’apertura di 229 nuovi punti di vendita e 188 ristrutturazioni.

Sergio Reale, 55 anni, è Presidente del Gruppo Acqua & Sapone, leader nel canale drug e Socio di ESD Italia dal 2002.

«Il nostro è un Paese che si muove a due velocità – ha dichiarato Reale – dove, accanto a regioni più dinamiche sotto il profilo economico, ci sono territori che fanno più fatica, e che la crisi degli ultimi anni ha ulteriormente indebolito. La nostra Centrale comprende operatori di tutta Italia, e uno dei nostri obiettivi è proprio quello di ridurre questo gap, cercando di valorizzare le potenzialità di tutte le imprese che fanno capo a ESD Italia. Ci viene in aiuto la forte coesione che abbiamo coltivato in questi 15 anni di lavoro comune. E che sarà mio compito mantenere salda».

Con Crai ora la carta fedeltà “Carta Più” è nazionale, attiva nel 90% dei punti vendita

Ora è nazionale: stiamo parlando della carta fedeltà “Carta Più” di CRAI, storico gruppo della distribuzione moderna attivo in Italia da più di quarant’anni. I clienti titolare della carta fedeltà potranno ora recarsi in qualsiasi supermercato d’Italia CRAI aderente al circuito e continuare a godere dei vantaggi della Carta Più. Con questa iniziativa CRAI è riuscita a dare continuità ai propri punti vendita diffusi sul territorio italiano non soltanto come insegna, ma rinforzando in maniera forte e concreta il legame dei clienti con la rete nazionale.

 «In oltre il 90% dei punti vendita CRAI aderenti al circuito Carta Più – spiega Mario La Viola, Direttore Marketing, Format, Rete e Sviluppo di CRAI – i clienti potranno usufruire degli stessi vantaggi a loro riservati, a prescindere da dove la carta sarà stata emessa. Vogliamo essere sempre più vicini alle reali esigenze dei clienti che ci frequentano quotidianamente e che si recano a fare la spesa in più negozi CRAI».

 

Sullo sfondo una migliore analisi dei comportamenti del cliente

La possibilità di potere utilizzare la stessa carta fedeltà in tutti i negozi Crai aderenti al circuito rientra in un piano molto più articolato di azioni dedicate ai clienti. Da più di un anno infatti il gruppo CRAI sta investendo sul CRM per analizzare il comportamento del consumatore al fine di adattare e modulare la propria offerta ai diversi cluster individuati. In quest’ottica rientra la collaborazione siglata lo scorso anno con Dunnhumby, società leader specializzata nei servizi di analisi del consumer behaviour, e la creazione nella centrale CRAI di una figura professionale dedicata al CRM, allo scopo di sviluppare azioni di marketing mirate in base ai profili e ai comportamenti d’acquisto dei clienti.

«La circolarità rafforzerà anche la penetrazione della Carta Più CRAI, consentendoci di conoscere ancora più a fondo il comportamento di acquisto e le abitudini dei clienti fedeli che ci frequentano abitualmente. – continua La Viola – Ad oggi possiamo contare su un patrimonio di clienti che supera il milione e siamo convinti che, attraverso il percorso intrapreso, questo numero potrà crescere ancora».

La circolarità nazionale della carta fedeltà rappresenta quindi uno strumento importante per le strategie del gruppo CRAI, che ha già avviato una campagna di comunicazione: all’interno degli oltre mille supermercati aderenti sarà esposto il materiale promozionale, mentre sulla radio aziendale Radio CRAI verranno trasmessi degli spot pubblicitari. Contribuiranno alla promozione dell’iniziativa anche le pagine social del gruppo.

CRAI Secom è presente con i suoi supermercati, superette e negozi alimentari in tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, dalla Calabria al Veneto, in oltre 1.000 Comuni con una rete di oltre 3.400 punti vendita. Oltre al canale alimentare (65%), il 35% dei punti vendita sono specializzati nella distribuzione di prodotti drug/toiletries (igiene per la casa e la persona).

Coppia di riaperture per Coop Alleanza 3.0, restyling a Venezia e Fiorenzuola d’Arda

I dipendenti nella rinnovata Coop di Piazzale Roma a Venezia.

Doppia novità in casa Coop Alleanza 3.0: hanno riaperto dopo importanti lavori di
ristrutturazione due punti vendita particolarmente importanti, quello di piazzale Roma, a Venezia, e quello di Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza. Due eventi quasi in contemporanea che confermano la leadership della più grande cooperativa del nostro Paese nel grande consumo, con 400 negozi in dodici regioni: Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia.

 

Venezia più bello, anche per i turisti

Partiamo dal negozio di Venezia, inaugurato dopo oltre un mese di lavori, iniziati l’8 maggio scorso, che però hanno comportato solo tre giorni di chiusura. Il restyling del negozio, con una superficie di vendita di 790 metri quadrati, ha portato a otto il numero di casse totali, di cui 5 in self scanning e a 55 il numero di dipendenti, quattro in più di prima. Ora l’ingresso e l’uscita sono unici. Tra le novità, oltre a un layout nuovo e accattivante, la sostituzione completa delle scaffalature e nuovi banchi refrigerati chiusi, che consentono un risparmio ambientale. Riorganizzata l’area salute e benessere: un farmacista assiste la clientela e dà loro consigli. I prodotti a marchio Coop sono al centro dell’offerta del punto vendita, in cui soci e clienti potranno trovare il servizio di pagamento delle utenze e la telefonia di Coop Voce. Per la sua collocazione alle porte della città lagunare, la Coop venderà articoli pensati per i turisti, come la pasta tricolore e una selezione di etichette di vini italiani, ma anche prodotti per l’asporto come panini, tramezzini e bibite refrigerate.

«Questo è fra i negozi più belli che abbiamo realizzato nell’ultimo periodo – dice il vicepresidente vicario di Coop Alleanza 3.0 Dino Bomben -. Abbiamo ampliato l’assortimento e inserito servizi nuovi. La ristrutturazione è parte di un piano aziendale di ristrutturazioni e nuove aperture che interessa in maniera importante anche il territorio veneziano su cui stiamo facendo molti investimenti. La provincia di Venezia, dove siamo già presenti con 42 punti vendita, è importantissima per Coop».

 

Fiorenzuola d’Arda amplia la superficie

Taglio del nastro anche alla Coop di Fiorenzuola d’Arda (Pc) dopo i lavori di rinnovo che ne hanno modificato l’aspetto, ampliato la superficie da 1335 a 1500 metri quadrati e portato nuovi servizi, con un investimento di 2,1 milioni di euro. Il supermercato – che si trova all’interno del centro commerciale “Cappuccini”, vicino a Via Emilia Ovest – fu costruito nel 1989 e rinnovato una prima volta nel 2003. Tra le novità, anche le casse self scanner – che vanno ad aggiungersi alle 6 tradizionali – per pagare la spesa da sé e ridurre al minimo i tempi d’attesa. Nel punto vendita sono occupati 31 lavoratori di cui 3 nuove persone. L’orario di apertura, più ampio rispetto al passato, è dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 20 e la domenica dalle 9 alle 13.

Tutti i banchi sono stati riposizionati, e, tra i reparti che offrono le eccellenze del territorio, il banco carni è stato potenziato grazie all’introduzione della parte assistita, così come la gastronomia in grado di offrire diversi prodotti take-away. Grande importanza assumono i reparti fresco e freschissimo che valorizzeranno i prodotti di stagione e del territorio. Novità anche nel settore parafarmaceutico e salutistico: aumenta l’offerta con la creazione di un corner dedicato al benessere con integratori e parafarmaci.

La Coop di Fiorenzuola d’Arda offre inoltre tutto l’assortimento dei prodotti a marchio Coop, compresi quelli della linea d’eccellenza Fior Fiore e quella biologica Vivi Verde. Non mancano gli articoli dedicati all’infanzia, fino ai materiali per il giardinaggio e la cucina. Il nuovo supermercato è anche “amico dell’ambiente”, grazie all’illuminazione con luci a led e a frigo e freezer chiusi, che consentono un notevole risparmio energetico, così come una migliore conservazione degli alimenti.

I dipendenti di Fiorenzuola d’Arda.

Esselunga, spuntano i cinesi di Yida con un’offerta “monstre” da 7,5 miliardi

A meno di due mesi dall’insediamento del nuovo management di Esselunga che vede l’erede Marina Sylvia Caprotti e il marito Francesco Moncada di Paternò affiancare i manager storici, che il quotidiano La Repubblica lancia una bomba: sarebbe arrivata una offerta di acquisto da Yida International Investment, colosso cinese dell’immobiliare e dell’energia. Il gruppo avrebbe fatto pervenire a tutti gli azionisti di Supermarkets Italiani e dell’immobiliare Villata, un’offerta monstre da 7,5 miliardi di euro, sotto forma di manifestazione d’interesse vincolante subordinata ad una due diligence. “il 25% in più del massimo della valutazione offerta lo scorso settembre dai fondi di private equity Blackstone e Cvc – fa rilevare il quotidiano -, che avevano valutato il gruppo, prima che venisse a mancare il fondatore Bernardo Caprotti, tra 4 e 6 miliardi a seconda dell’inclusione o meno delle attività immobiliari da rilevare insieme alla gestione operativa”.

L’offerta avrebbe colto di sorpresa Marina Caprotti, erede insieme alla madre Giuliana Albera del 70% del gruppo e del 55% della società immobiliare che raggruppa alcuni dei centri commerciali affittati alla stessa Esselunga. La sensazione infatti era che la figlia minore del fondatore Bernardo avesse l’intenzione di prendere in mano le redini dell’azienda, contravvenendo alle volontà testamentarie che caldeggiavano la vendita a un gruppo straniero citato anche per nome e cognome: Alho,d Delhaize, mega gruppo belga- olandese che a quanto si sa però non ha mai manifestato l’intenzione di acquistare la più redditizia delle insegne italiane. Esselunga ha chiuso il 2016 con un utile di 7,54 miliardi.

Leggi anche: Esselunga, Caprotti nel testamento caldeggia Ahold, altolà a Coop

Esselunga nel 2016 utile a 7,54 miliardi (+3,1%), il 5 aprile debutto a Roma

Party con noi. E Bennet fa scoprire i viaggi da sogno

Party con Noi, uno degli eventi più attesi per i clienti di Gallerie Commerciali Bennet, è giunto ormai alla sua quarta edizione. Ideato e realizzato da Ideasfera per Gallerie Commerciali Bennet, il format si è imposto come un modello virtuoso di sistema CRM.

Party con Noi, infatti, opera su due driver principali: innanzitutto perché offre un’esperienza unica (il viaggio su una nave Costa Crociere, partner dell’iniziativa) e poi perché si conclude con un happening finale da condividere; tutti i vincitori, infatti, partono insieme per fantastiche ed indimenticabili crociere nel Mediterraneo.

Una delle peculiarità del progetto, infatti, è proprio la contemporaneità del suo svolgimento all’interno in tutti i centri di Gallerie Commerciali Bennet: una scelta che ha prodotto un abbattimento generale dei costi di gestione.

Ne è un esempio la quarta edizione, appena conclusasi, che è stata organizzata contemporaneamente in 41 centri commerciali con altrettante postazioni concorso, allestite in soli 4 giorni, 107 postazioni gioco Touch&Win, 82 Tablet in dotazione alle hostess per il controllo completo del concorso, 171 hostess coinvolte, 8 sessioni di formazione in altrettante città che hanno coinvolto le hostess nelle settimane prima dell’evento.

“Siamo estremamente soddisfatti – commenta Marco Barbagli, fondatore e Managing Director di Ideasfera -che Gallerie Commerciali Bennet abbia creduto in un progetto a medio termine, grazie al quale è stato possibile trarre il massimo beneficio dall’applicazione di una politica di CRM verso i suoi clienti.”

“La nostra società – prosegue Lorenzo Rizzi, socio e Sales Director di Ideasfera – è continuamente in grado di innovare e rinnovarsi al proprio interno per offrire al mercato e ad un cliente come Gallerie Commerciali Bennet, con il quale collaboro da oltre venti anni, servizi e strategie sempre innovativi e concreti, che portano a risultati certi e misurabili.”

Anche Penny Market attiva Apple Pay

Si estende la funzionalità di Apple Pay alle insegne della Gdo: da oggi è possibile effettuare transazioni più veloci e sicure con il nuovo servizio Apple Pay attivo in tutti i punti vendita Penny Market, sui dispositivi POS che presentano il logo Contactless.

Il Gruppo si rinnova e decide di investire sull’innovazione del sistema dei pagamenti per andare incontro alle esigenze dei consumatori del futuro, garantendo rapidità, sicurezza e privacy per tutti i clienti del nuovo servizio.

«Il nostro impegno quotidiano è quello di garantire una spesa facile, conveniente e veloce a tutti i nostri clienti. Con l’abilitazione di questo nuovo servizio di pagamento in mobilità vogliamo rispondere soprattutto alle necessità dei nostri clienti garantendo comunque la massima sicurezza che caratterizza Apple Pay» commenta Roberto Fagnani, Amministratore Delegato di Penny Market.

 

Come funziona Apple Pay

Per poter utilizzare Apple Pay basta essere muniti di un dispositivo Apple collegato ad una carta di credito del circuito Mastercard o Visa erogata da Unicredit. In alternativa si può utilizzare anche una carta di debito V Pay e Maestro, anche in questo caso erogata da Unicredit.

Il numero della carta non viene registrato né sul dispositivo POS né sui server di Apple ma viene assegnato un codice univoco crittografato chiamato Device Account Number, salvato nel Secure Element del proprio dispositivo. In questo modo ogni transazione è autorizzata con un codice di sicurezza dinamico univoco.

Per pagare basta un semplice tocco: avvicinando il dispositivo Apple abilitato al POS Penny Market e tenendo il dito sul sensore Touch ID o premendo due volte il tasto laterale di Apple Watch. Una notifica segnalerà l’avvenuto pagamento.

Per poter configurare Apple Pay sul proprio dispositivo si possono seguire le istruzioni riportate sul sito Apple

Leggi anche: Apple Pay arriva in Italia, e Carrefour rende subito disponibili i pagamenti

Esselunga rinnova i vertici, Marina Sylvia è vicepresidente

Un adeguamento al nuovo assetto societario seguito alla scomparsa del fondatore Bernardo Caprotti nel segno di una sostanziale continuità: questo il senso della nuova governance di Esselunga. 

La novità, inevitabile, è il coinvolgimento di coloro che detengono ad oggi la maggioranza del pacchetto azionario: la figlia minore Marina Sylvia Caprotti, 39 anni che è stata nominata vice presidente (era già consigliere) e la moglie Giuliana Albera, che è ora presidente onorario, mentre nel board è entrato Francesco Moncada di Paternò, marito di Marina Sylvia.

Confermato alla presidenza Vincenzo Mariconda, avvocato da sempre vicino alla famiglia, e la squadra precedente con l’amministratore delegato Carlo Salza, il direttore commerciale Gabriele Villa, il capo dello sviluppo Cesare Baiocchi, Stefano Ciolli che guida la finanza, Luca Lattuada  al personale e Alberto Gaudio  alla direzione legale. 

Il futuro dell’insegna vede un piano di investimenti da 1,8 miliardi entro il 2020, con nuove aperture e un nuovo centro di logistica previsto negli spazi dell’ex acciaieria di Ospitaletto, in provincia di Brescia.

Tra le nuove aperture in vista ci sono il terzo store di Verona e il terzo di Bergamo Celadina, Novara e Varese.

 

Roma Caput… Pam Local, apre il diciottesimo store della Capitale, in sviluppo il franchising

A Roma è il quinto dall’inizio dell’anno il secondo in franchising, il 18° della capitale: debutta con questi “numeri” il nuovo Pam Local di Via Emanuele Filiberto 180, di fronte alla basilica di San Giovanni in Laterano. La direttrice del nuovo Pam local è Sara Renzi, una ragazza di 23 anni che, grazie all’iniziativa Pam franchising, è riuscita a coronare il suo sogno dopo anni di lavoro dipendente con vari marchi della GDO. Insieme a lei lavoreranno altre cinque persone, la cui età media è 25 anni.

Aperto 7 giorni su 7 con orario continuato fino alle 22, è un format ideato dal Gruppo Pam per garantire una spesa facile, comoda e veloce proprio sotto casa, grazie ad un’ampia gamma di prodotti di alta qualità in vendita a prezzi convenienti tutto l’anno.

San Giovanni in Laterano.

Il format è sempre attento ai food trend più diffusi: varie le proposte legate al bio e all’etnico, vegetariane e vegane, alimenti per celiaci e intolleranti. In aggiunta ai prodotti utili per la spesa di tutti i giorni, Pam local offre anche una selezione di piatti pronti e sfiziose soluzioni, disponibili in confezioni mono-porzione. Tra il target di clientela ci sono anche i numerosi turisti che ogni giorno sostano in piazza San Giovanni in Laterano e dintorni grazie a un’ampia gamma di panini e tramezzini, snack dolci e salati e frutta fresca porzionata.

Il format local si distingue inoltre per la sua attenzione alla sostenibilità: i punti vendita sono progettati per garantire il risparmio energetico e gli sprechi alimentari sono ridotti al minimo grazie a scelte responsabili, ad esempio mettendo in vendita un’ampia gamma di prodotti monoporzione.

«Pam local è un innovativo servizio di prossimità, dove fare la spesa all’insegna della qualità, della convenienza e della comodità: ecco perché questo format è così apprezzato dai clienti – dice Lorenzo Seccafien, Direttore Vendite Pam Franchising -. Il successo di Pam local ha comportato un incremento delle richieste di apertura di nuovi punti vendita in franchising: ad oggi contiamo store gestiti da terzi a Torino, Firenze, Lucca, Padova, Roma, Civitavecchia, Parma, Venezia e la rete è destinata ad aumentare ancora nei prossimi mesi»,

 

 

 

 

Alfredo Ghirarduzzi nuovo Direttore Finance di Gruppo VéGé

Alfredo Ghirarduzzi.

Rafforza la squadra ai vertici del management Gruppo VéGé con l’ingresso di Alfredo Ghirarduzzi che ricoprirà il ruolo di Direttore Amministrazione, Finanza, Controllo e IT.

Nato a Genova, 54 anni, Alfredo Ghirarduzzi arriva in Gruppo VéGé con un curriculum dirigenziale di tutto rispetto, maturato svolgendo funzioni di crescente responsabilità nel settore amministrazione, finanza e controllo di aziende internazionali con business, dimensioni e strutture organizzative fortemente differenziate.

Infatti, dopo la laurea summa cum laude in Economia e Commercio e una prima esperienza in Arthur Andersen come revisore contabile, Ghirarduzzi ha operato a lungo all’interno del Gruppo Carrefour, raggiungendo la posizione di Direttore Amministrativo dell’intero Gruppo.

Approdato nel 2011 in Qui Group SpA, leader italiano nel settore dei buoni pasto, come CFO, nel 2015 assume le mansioni di Direttore Amministrativo in Esaote SpA, azienda italiana che è tra i principali produttori mondiali di sistemi diagnostici medicali.

Con l’ingresso di Alfredo Ghirarduzzi, Gruppo VéGé potenzia il suo organigramma di Sede, affidando a un manager di provata esperienza una posizione di grande responsabilità.

Un anno senza palma, Coop conferma la sua scelta per “il principio di precauzione”

Il tribunale di Bruxelles avrà anche dato ragione a Ferrero nella querelle con Delhaize stabilendo che l’assenza di olio di palma non può essere utilizzata come leva pubblicitaria perché i suoi danni per la salute non sono provati, e Coop, che aveva deciso a stretto giro delle dichiarazioni negative dell’EFSA di rendere i suoi prodotti a marchio “palm oil free” conferma la sua scelta che circostanzia in un comunicato ad hoc. Una decisione costata all’insegna 10 milioni di euro.

“Coop ritorna sulla decisione presa più di un anno fa di sostituire l’olio di palma nei prodotti a marchio con olii monosemi, olio d’oliva o burro. La decisione annunciata a maggio 2016 è scaturita da quanto affermato nel dossier EFSA, tuttora riportato sul sito ufficiale, che ha evidenziato l’alta presenza nell’olio di palma di alcuni composti contaminanti, il cui consumo in dosi eccessive viene sconsigliato (soprattutto a bambini e adolescenti).

… in coerenza con il principio di precauzione che orienta le azioni di Coop a tutela dei soci e dei consumatori da maggio a novembre 2016 è stata completata la sostituzione del palma su oltre 200 prodotti grazie ad una loro completa riformulazione nutrizionale. Altri grandi e medi produttori hanno seguito la scelta di Coop. Questo processo ha comportato per Coop anche delle rinunce perché non è stato possibile riformulare qualche prodotto (come nel caso di alcuni gelati) utilizzando altri olii o grassi che garantissero analoghe caratteristiche organolettiche e di durata.

Nessuna demonizzazione del palma, dunque, ma una scelta ragionata che si colloca all’interno di una politica sulla corretta alimentazione. Politica che Coop ha sempre suggerito, promuovendo la riduzione di tutte quelle sostanze, come i grassi, il sale e gli zuccheri che, se assunte in quantità elevate, possono causare problemi alla salute. Non fa differenza in questo l’olio di palma. Tra la vecchia e la nuova ricetta, nella maggior parte dei casi, la percentuale di grassi saturi è stata drasticamente ridotta, in altri casi pur non riducendo questa percentuale si sono ottenuti risultati migliorativi sulla riduzione di quegli specifici contaminanti che nell’olio di palma comunemente diffuso sul mercato sono mediamente più alti rispetto agli altri olii (dato EFSA). Così Coop continua ad operare affinché questi contaminanti siano ridotti al minimo in tutti gli olii e conseguentemente in tutti i prodotti a marchio, grazie ad interventi sulle filiere produttive e a trattamenti che riducano le temperature di lavorazione dei prodotti.

Accanto agli aspetti salutistici connessi al tema olio di palma si sommano poi le questioni ambientali; molte compagnie della palma da olio hanno acquisito certificazioni di sostenibilità, ma diverse organizzazioni sociali e ambientali contestano l’utilizzo di tali certificazioni considerate portatrici di interessi lesivi dei diritti delle popolazioni locali. Il tema palma  – conclude la nota – resta un argomento estremamente controverso anche dal punto di vista ambientale e sociale. Del resto, la stessa dichiarazione del Ministro dell’Ambiente Galletti che indica l’obiettivo di rendere sostenibile l’olio di palma al 2020 non suona esattamente come una difesa del palma, ma piuttosto come la conferma che fino ad oggi non sarebbe stato sostenibile.”

 

 

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