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Riapre il Conad di Basa (Olbia) con il format Superstore

Riapre sabato 14 novembre “trasformato” secondo i dettami del nuovo format Superstore il supermercato Conad all’interno del Centro Commerciale Terranova, in Località Basa presso Olbia.

Nato per incontrare i nuovi bisogni del consumatore, il format Superstore si caratterizza per una ampia profondità assortimentale che prevede anche prodotti freschissimi ed eccellenze del territorio, e anche ad Olbia lo spazio è stato ripensato proprio per ampliare l’assortimento dei freschi: più carne, pesce, frutta e verdura. Grande attenzione è riservata ai piccoli e medi produttori locali con un’ampia offerta di prodotti sardi.
Presenti anche la Parafarmacia e l’area Benessere, con una vasta scelta di prodotti dedicati alla cosmesi e alla cura della persona, prodotti naturali e biologici, dall’estetica al benessere quotidiano. Con la ristrutturazione, l’area di vendita è passata da 4.300 mq a 3.300 mq; i restanti 1.000 mq sono occupati all’insegna Unieuro, gestita in franchising dalla società Sardagest srl – la stessa del Superstore – che ha permesso di inserire altre sei persone nel personale.

Altra innovazione presente nel pdv ristrutturato, all’interno del reparto extralimentare, è il nuovo totem touch screen Digital Conad su cui il cliente può ordinare prodotti tecnologici e non, ampliando l’offerta di qualità e servizio del reparto. Dal totem si accede infatti all’area dedicata per trovare quei prodotti non presenti nel punto vendita, come elettrodomestici e televisori, tutti delle migliori marche. Il cliente potrà così consultare, scegliere e pianificare la consegna in modo semplice e veloce.
Attivo anche il servizio Spesa al volo: attraverso il quale i titolari di Carta Insieme potranno fare la spesa scannerizzando i prodotti su un apposito terminalino e concludendo gli acquisti in modo semplice e veloce.

Il Superstore sarà aperto tutti i giorni, da lunedì alla domenica dalle 8.30 alle 21.

Apre a Roma il nono Pam Local

E sono nove: come da programma annunciato, ha debuttato oggi in via Boncompagni 95, a pochi passi da Villa Borghese, un nuovo Pam Local romano. Un convenience store, pensato per una spesa facile e veloce, che da lavoro a una decina di persone tutte sotto i 30 anni come da filosofia Pam local, da sempre attenta nel puntare sui giovani.

Pensati per la spesa di tutti i giorni, i Pam local garantiscono la qualità e la convenienza dei più grandi supermercati Pam, in un ambiente moderno, pulito e ordinato.
Generalmente posizionati all’interno dei centri cittadini o nel cuore dei quartieri, questi negozi offrono infatti, grazie all’orario di apertura continuato fino alle 21 (ed in alcune zone anche fino alle 22), un servizio comodo sia per i lavoratori che rientrano tardi la sera, sia per le persone anziane della zona, che trovano tutto ciò che serve per la spesa quotidiana vicino a casa.

In primo piano nell’assortimento soluzioni facili e veloci pensate per chi ha poco tempo in cucina, alimenti gluten-free e per intolleranti e, soprattutto nei reparti freschi, confezioni monoporzione che consentono di risparmiare, riducendo al minimo gli sprechi alimentari. Numerose anche le referenze Dop ed Igp a testimonianza della grande attenzione alla qualità e al legame con il territorio.

Effetto Oms sulla carne: in una settimana vendite al supermercato in calo di 16 milioni di euro

Si sono fatti subito sentire gli effetti sui mercati dell’allarme lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sui danni alla salute provocati dalle carni rosse ed elaborate.

Iri ha rilevato una contrazione di 16 milioni euro delle vendite nel canale modern. Quello delle carni – segnala Iri – è uno dei mercati più importanti all’interno del Largo Consumo che vale nel periodo gennaio- ottobre di quest’anno ben 8 miliardi di Euro. In una sola settimana il mercato ha bruciato quindi lo 0,2% dei ricavi complessivi.

Come illustrato dalla tabella, tutti i segmenti del mercato sono stati interessati. Fa eccezione la carne bianca fresca che, a due settimane dalla comunicazione dell’Oms, registra una crescita del 3%. Al contrario, tutti i prodotti elaborati, sia che si tratti di carne rossa sia che si tratti di carne bianca, segnano cali importanti.

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Tra i segmenti più critici sicuramente vi è quello dei Wurstel e altri Precotti che registra addirittura un calo delle vendite del 17,1%. “Dopo un periodo di difficoltà dell’intero comparto di carni e salumi, si stavano intravedendo segnali di ripresa – commenta Marco Limonta, Business Insights Director di IRI- Purtroppo questo avvenimento ha portato una forte battuta di arresto in tutta la filiera”.

Come illustrato dal grafico a seguire ad una settimana dalla comunicazione divulgata dall’Oms il comparto di carni e salumi nei canali di supermercati e ipermercati segna un -8,7% rispetto all’analogo periodo precedente.

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«Confidiamo che le ampie rassicurazioni pervenuti da parte di medici, oncologi, istituzioni, esperti e dalla stessa IARC – ha commentato Aldo Radice, Codirettore di Assica, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi – favoriscano il rapido ritorno alla normalità. Come abbiamo più volte sottolineato, questa ricerca “non parla italiano”: si riferisce a consumi che son completamente diversi di nostri, sia per le quantità (oltre il doppio) sia per la qualità dei nostri prodotti. Rimane il fatto che i 16 milioni di euro di mancate vendite nella prima settimana sono una perdita netta per il settore, proprio in un momento in cui finalmente il comparto della carne e dei salumi iniziava a uscire da un quadriennio molto difficile».

Simply sostiene benessere e buona alimentazione con le scuole e con un’app

Si chiama “Semplicemente ben-essere” la campagna nata per promuovere la sana alimentazione e i corretti stili di vita, nelle scuole e sul territorio, promossa da Cittadinanzattiva in collaborazione con la catena di supermercati Simply.

Dopo un primo modulo formativo nelle scuole, che ha previsto laboratori didattici a cura di Cittadinanzattiva seguirà un secondo momento di sensibilizzazione delle famiglie gestito dagli studenti direttamente nei luoghi d’acquisto: una “Giornata di ben-essere” ludica-divulgativa, durante la quale gli studenti coinvolgeranno i clienti del supermercato Simply invitandoli a giocare al “Salute in tavola quiz”. I ragazzi diventeranno così veri e propri ”promotori di benessere”, assumendo un ruolo attivo e di responsabilità civica sul tema dello stile di vita sano e di un’alimentazione corretta ed equilibrata.

 

Un’App per il benessere

“Salute in tavola quiz” è la nuova applicazione per smartphone disponibile da oggi gratuitamente su Play Store, Google Play, sulla app “Simplymarket” e sul sito cittadinanzattiva.it, che consente di avere a portata di mano il calendario stagionale di frutta e verdura e di mettere alla prova le proprie conoscenze su acquisto, conservazione e consumo dei prodotti alimentari e sui corretti stili di vita.
I clienti che giocheranno al “Salute in tavola quiz” riceveranno in regalo una shopper con la stagionalità dei prodotti e saranno invitati a scattare il selfie “Sì al ben-essere!” da condividere sui canali social di Cittadinanzattiva (Twitter, Facebook, Instagram e Pinterest) e @ViviSimply.
La prima “Giornata di ben-essere”, animata dagli studenti dell’Istituto professionale agrario S. Salvati è in programma il prossimo 20 novembre presso il supermercato IperSimply di via Don Rettaroli 7 a Jesi.

Per facilitare l’interazione con i clienti, durante le “Giornate di ben-essere” saranno messi a disposizione degli studenti dei tablet che, al termine della campagna saranno donati da Cittadinanzattiva e Simply alle rispettive scuole di appartenenza (oltre a Jesi, sono coinvolti istituti di Brescia e Giarre (Ct) .

A Milano riapre Esselunga Papiniano completamente rifatto

Dopo diversi mesi di ristrutturazione riapre il punto vendita Esselunga di Viale Papiniano integralmente rifatto, un punto vendita storico per l’insegna della famiglia Caprotti perché inaugurato nel giugno del 1970. Dopo 45 anni di onorato servizio i segni del tempo si facevano sentire.

All’interno del supermercato sono impegnati 79 dipendenti, di cui 23 neoassunti avviati al lavoro attraverso il programma di selezione e formazione interno.

I clienti disporranno di tutti i reparti che hanno contribuito al successo del marchio Esselunga: la frutta e verdura sfusa e confezionata con un’offerta di oltre 350 prodotti, la pescheria con personale dedicato che offre pesce fresco già pulito, la macelleria e la gastronomia. Inoltre vi è anche il 113° forno di Esselunga: panettieri specializzati, formati dalla “scuola dei mestieri” interna, offriranno ai clienti 18 varietà di pane fresco sfornato di continuo durante l’intero arco della giornata.

All’interno del supermercato di cui 23 neoassunti avviati al lavoro attraverso il programma di selezione e formazione interno.

 

Crai continua la crescita: aumentano fatturato e punti vendita

L'interno di un puntovendita Crai F.lli Ibba

Continua la crescita del Gruppo Crai, che nel primo semestre registra +15% di fatturato, rispetto al 2014, chiuso con un +24%. Anche la rete di negozi si intensifica: nel primo semestre si sono aggiunti 154 nuovi punti vendita in ambito alimentare. CRAI è quindi fortemente impegnata nella caratterizzazione dei negozi aderenti all’insegna in modo da assumere un’identità distintiva verso la concorrenza e offrire ai clienti la medesima shopper experience.

Gli oltre 2.000 punti vendita alimentari rappresentano infatti un vero e proprio osservatorio in cui si rilevano i cambiamenti nelle tendenze di consumo e nel modo di fare la spesa: qualità dei prodotti ed eccellenza nel servizio sono oggi prioritari, anche rispetto alle vendite promozionali.

Oltre il 70% dei negozi CRAI è rappresentato da punti vendita di prossimità generalmente caratterizzati da superfici che rientrano nel canale del libero servizio (metrature comprese tra 100 e 399 mq) all’interno del quale è diventata addirittura la seconda insegna, con una quota di mercato del 10,09%.

Copia di MarcoBordoli_AmDel_CRAI_Secom«L’ultima edizione della Guida Nielsen Largo Consumo (fine settembre 2015), strumento che indica gli indici di potenzialità dei maggiori punti vendita del paese e le quote di mercato delle insegne nel canale alimentare, evidenzia come la nostra quota di mercato nel canale alimentare sia cresciuta dello 0,3% – spiega Marco Bordoli, amministratore delegato del Gruppo CRAI Seco (nella foto) – diventando così il terzo gruppo in Italia per velocità di crescita della quota. Si tratta di un risultato conferma che il lavoro svolto dalla Sede Centrale, dai Cedi e dai suoi associati è fondamentale per la crescita e il raggiungimento degli obiettivi del gruppo».

Crai sta sviluppando un piano strategico di medio termine che non solo intende consolidare la posizione raggiunta nel mercato, ma si pone come obiettivo un’ulteriore accelerazione della crescita già in atto.

Arriva “Superfrutti”, la nuova gamma vegana e bio di Germinal

Guarda al consumatore attento alla salute e all’ambiente, che cerca in bacche e semi di Chia, Physalis, More di Gelso, Cranberry e bacche di Goji quei valori nutrizionali e antiossidanti che li contraddistinguono la nuova gamma “Superfrutti” Germinal Bio: una linea di biscotti, cereali e mix di semi, tutti biologici e vegani.

Della nuova linea fanno parte ad esempio i Biscotti mela + Chia al farro, senza latte e senza uova con aggiunta di semi di Chia, antica pianta del Centro America dalle riconosciute proprietà energetiche e antiossidanti, utilizzata fin dall’antichità dai Maya e dagli Aztechi. Sempre dal Sudamerica e perecisamente dal Perù proviene il Physalis, frutto naturalmente ricco di vitamine A, B e C e mescolato con Cereali e Frutta. Più nota invece l’accoppiata Cereali Frutta + More di Gelso, fonte naturale di vitamina C e ferro, Cereali Semi + Chia, contenenti proteine e fibre e senza zuccheri aggiunti; Mix semi + Cranberry, bacche di origine canadese dall’azione antiossidante e il Mix semi + Goji, fonte di amminoacidi essenziali a cui sono attribuite da millenni proprietà rinvigorenti ed energizzanti.

Per rendere maggiormente identificabile a scaffale la nuova linea, l’azienda MangiarsanoGerminal ha studiato un packaging d’effetto con una banda laterale dai colori accesi e iridescenti, posta a sinistra della confezione, con la quale comunica l’energia che caratterizza i superfrutti e dove mette in evidenza il claim “Nutri la tua salute”.

Le nuove referenze della gamma sono in vendita nelle principali catene della Grande Distribuzione

Gluten Free Expo, la nicchia del senza glutine si espande

 

È solo alla quarta edizione, ma il cammino di Glute Free Expo, il salone internazionale del mercato e dei prodotti senza glutine, ha innestato la quarta e si appresta a vivere, dal 14 al 17 novembre a Rimini, un’edizione particolarmente scintillante, con un ricco corredo di eventi collaterali: 60 showcooking e 30 tra workshop e conferenze.

Il passaggio dalla piccola manifestazione con aziende espositrici operanti nel mercato degli alimenti detoterapeutici al salone di prodotti alimentari senza glutine è la cartina al tornasole di un settore che in questi ultimi anni è decisamente esploso, con l’ingresso della grande distribuzione e dell’industria alimentare . «Non essere dedicati solo alla “malattia” è un cocetto che abbiamo avuto in mente fin dall’inizio», dice Juri Piceni, direttore di Gluten Free Expo. E a riprova del ruolo che la manifestazione si è scavata è giunto il patrocinio del Ministero dello Sviluppo economico (non di quello della Sanità).

Il mondo del gluten free è in fermento. Secondo la ricerca sul comparto commissionata a Grs-Ricerca e Strategia, su 206 aziende attive nel gluten free, il 63% ha registrato nell’ultimo anno un fatturato in crescita e il 69% prevede che anche quest’anno crescerà. Un quadro positivo che per il 73% dei rispondenti proseguirà anche nei prossimi anni, tanto che il 42% ha assunto personale (grazie anche al Jobs Act).

La parola magica è per tutti “libera vendita”. È qui che il mercato cresce per il 48% delle aziende ed è qui che sono attesi i maggiori sviluppi, tanto che vi è chi sta investendo in nuove linee di produzione e addirittura in nuovi stabilimenti. Il motivo delle previsioni favorevoli, al di là della domanda in crescita, è che dal prossimo luglio entrerà in vigore il regolamento UE 609/2013 con le nuove norme sull’etichettatura. La novità sostanziale è l’abrogazione della dicitura “prodotto dietetico”, che ha costituito, negli anni, una sorta di salvacondotto per i prodotti senza glutine sia in termini di canale sia in termini di prezzi. E quindi ci si attende un ulteriore slancio.

Un provvedimento che mira a far chiarezza nei confronti dei consumatori. I prodotti deglutinizzati potranno riportare la dicitura aggiuntiva “specificamente formulato per persone intolleranti al glutine” ovvero “specificamente formulato per celiaci”, mentre i prodotti naturalmente privi di glutine oltre alla dicitura “senza glutine” possono riportare anche “adatto alle persone intolleranti al glutine” o “adattato ai celiaci”. Infine, la dicitura “senza glutine” non può essere impiegata per prodotti nei quali l’assenza dell’allergene è scontata.

Anche le parafarmacie insieme con Conad per la liberalizzazione dei farmaci di fascia C

A sostegno dell’iniziativa Liberalizziamoci lanciata da Conad si schiera anche la Federazione nazionale parafarmacie italiane, dopo un incontro tra il presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane Davide Gullotta e l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese.

Liberalizziamoci riguarda la raccolta di firme indirizzate al presidente del Consiglio e ai ministri della Sanità e dello Sviluppo economico perché la vendita dei farmaci di fascia C sia allargata alle parafarmacie.

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«Vogliamo che siano riconosciuti la dignità e i diritti della professione che i farmacisti svolgono nelle parafarmacie», sostiene il presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane Davide Gullotta. «I nostri farmacisti sono iscritti allo stesso Albo professionale, hanno conseguito la stessa laurea, hanno uguale ruolo e competenze rispetto a coloro che lavorano nelle farmacie. Conad è un alleato importante, perché ha la giusta sensibilità e ottime motivazioni per assicurare ai cittadini un valido presidio sanitario e un’ulteriore possibilità di risparmiare sull’acquisto dei farmaci, fruendo della competenza e professionalità di farmacisti ai quali nulla manca rispetto a chi opera in farmacia».

«Le farmacie cercano di mantenere i loro privilegi di casta ed economici», aggiunge l’amministratore delegato Conad Francesco Pugliese «ignorando che la concorrenza è, prima di tutto, un interesse del cittadino. Allargare la vendita dei farmaci di fascia C alle parafarmacie è un segno di civiltà. Questa, come altre mancate liberalizzazioni, pesa soprattutto nelle tasche di tanti italiani ancora alle prese con bilanci familiari difficili da far quadrare. Per dispensare salute serve un farmacista e non delle mura. I farmacisti delle parafarmacie sono qualificati come e più di quelli delle farmacie per il ruolo che svolgono».

L’attuale Ddl in discussione al Senato – condiviso e sostenuto dalle potenti lobby delle multinazionali del farmaco – presenta alcuni aspetti pericolosi quali l’ingresso del capitale nelle farmacie, eventualità che consegnerebbe di fatto la proprietà nelle mani di alcuni grandi gruppi della distribuzione del farmaco dando vita a nuovi possibili monopoli in un comparto delicato qual è la dispensazione dei farmaci.

Stupisce, perciò, il silenzio dei farmacisti di fronte ad un elemento che di fatto sconfessa quanto da anni sostengono, ovvero che la farmacia, nell’ambito del SSN, è il presidio socio sanitario a servizio dei cittadini e uno dei centri preposti all’assistenza sanitaria di base, con uno specifico riferimento alle prestazioni farmaceutiche.

Secondo Conad Conad, che ha in attività 100 parafarmacie in cui operano 400, il mercato dei farmaci di fascia C vale 2,9 milioni di euro e, se liberalizzato, farebbe risparmiare ai cittadini una cifra tra i 500 e i 900 milioni di euro.

Convegno GS1 Italy: soluzioni Ecr e approcci di filiera contro lo spreco alimentare

Ogni anno 1/3 della produzione mondiale (1,3 mld di tonnellate) di cibo finisce nella spazzatura. In Italia lo spreco almentare è quantificato in 4 milioni di tonnellate, vale a dire 8,1 miliardi di euro, pari allo 0,5% del Pil.

Le cause che determinano eccedenze, rimanenze o sprechi sono molteplici e variano a seconda delle fasi della filiera agro-alimentare. Nei Paesi industrializzati la quota maggiore degli sprechi avviene nelle fasi finali (consumo domestico e ristorazione); tuttavia l’entità del fenomeno non è trascurabile anche a monte.

Nella fase di trasformazione e distribuzione, le eccedenze nascono principalmente da difficoltà di previsione della domanda, danneggiamenti riportati sul prodotto e sul packaging degli alimenti in fase di trasporto e stoccaggio, errori nelle procedure di stock rotation, …

Ottimizzare la gestione dell’eccedenza alimentare significa lavorare in un’ottica collaborativa in azienda e su tutta la filiera.

A partire dal 2013, le aziende industriali e distributive hanno costituito un tavolo di lavoro in ECR Italia per affrontare il tema, focalizzandosi sugli aspetti che toccano i processi di interfaccia e ricercando soluzioni e percorsi attivabili per ridurre l’incidenza degli sprechi.

Quali sono le strategie per la prevenzione delle eccedenze e i modelli per una gestione strutturata delle eccedenze?

Quali sono le implicazioni concrete per le aziende?

Quali le principali barriere alla riduzione dello spreco alimentare?

Esistono aree di collaborazione e soluzioni di filiera che permettono di incidere positivamente nella gestione dell’eccedenza?

Questi i temi al centro dei lavori e che saranno discussi al convegno: La lotta allo spreco alimentare: soluzioni e approcci di filiera che GS1 Italy | Indicod-Ecr organizza a Milano Fondazione Stelline – Sala Volta il 17 novembre prossimo

ISCRIVITI QUI

L’incontro consentirà di comprendere quali sono le modalità più efficaci per la gestione delle eccedenze, le best practice di filiera e le soluzioni abilitate dagli standard GS1 e di approfondire il tema attraverso le testimonianze dirette delle imprese impegnate su questo fronte.

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