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MD (Lillo Group) prosegue il piano di sviluppo e apre a Trento

Dopo le recenti aperture di punti vendita targati MD in 9 località, tra cui Trapani, Torino e Agrigento, ieri  taglio del nastro per il nuovo store trentino MD, in via del Brennero,  al piano terra del nuovo Palazzo della Provincia.

Con i suoi 1.300 mq destinati alla vendita, lo store di Trento Nord si conferma così uno dei più grandi punti vendita del Gruppo. Per la nuova apertura sono stati assunti localmente 20 nuovi addetti tra i 20 e i 35 anni, che vanno ad aggiungersi ai 42 dipendenti del solo Trentino (sono 15 i punti vendita della regione) e ai 5.300 distribuiti su tutto il territorio nazionale. Patrizio Podini sottolinea così l’attenzione del Gruppo da lui fondato oltre 20 anni fa nei confronti dell’occupazione giovanile e conferma il piano di sviluppo annunciato a maggio durante la Convention annuale dell’azienda: 1.250 nuove assunzioni che fanno parte del piano di investimenti da 500 milioni di euro per aprire 60 nuovi punti vendita in 5 anni. Obiettivo: 3 miliardi di fatturato.

Nel corso dell’inaugurazione è stata annunciata anche l’apertura a dicembre di un secondo store MD sempre a Trento, e l’apertura di altri 7 store MD sul territorio italiano entro fine anno.

I nuovi punti vendita sono stati realizzati seguendo un progressivo avvicinamento a un concept completamente nuovo che verrà man mano applicato a tutti gli store MD, caratterizzato da grandi superfici vetrate, spazi di vendita razionali e luminosi, layout moderno e invitante e, come fiore all’occhiello, il nuovo reparto ortofrutta all’inizio del percorso, i reparti macelleria e gastronomia serviti e infine il reparto panetteria con pane sfornato caldo ogni giorno.

I reparti serviti macelleria e gastronomia. In fondo, il pane sfornato fresco tutti i giorni in 30 varietà
I reparti serviti macelleria e gastronomia. In fondo, il pane sfornato fresco tutti i giorni in 30 varietà
 Reparto ortofrutta MD Trento
Reparto ortofrutta MD Trento

Questo nuovo format ben rappresenta i plus di freschezza e qualità di tutta l’offerta food di Lillo Group, garantita dagli accurati controlli a cui i prodotti sono sottoposti fin dall’origine. Tra le oltre 2000 referenze a marchio privato, trovano posto anche la linea Premium, i prodotti senza glutine, la linea salutistica Vivo Meglio e per finire la neonata linea Bio.

Ampliato lo spazio destinato al non food, che dalle zone di produzione, italiane o estere che siano, fino ai cestoni promozionali viene seguito passo passo in un rigido controllo di tutta la filiera.

Le aperture di nuovi punti vendita MD confermano l’apprezzamento crescente da parte degli italiani della filosofia di Lillo Group: «Consumatori sempre più informati, preparati, esigenti e tecnologici» afferma Podini «addestrati alla ricerca dell’acquisto migliore, capaci di riconoscere la qualità al prezzo giusto. Quello che noi offriamo da sempre».

Lillo Group, con oltre 2 miliardi di fatturato nel 2014, è il secondo operatore italiano del canale discount.

Due aperture per Gruppo Selex, ad Arezzo e Belluno

Due nuove aperture per Gruppo Selex. Il gruppo infatti ha inaugurato un Famila a Trichiana (Belluno) e un A&O ad Arezzo.

Il Gruppo Unicomm di Vicenza (associato a Selex Gruppo Commerciale) inaugura oggi un nuovo Famila Superstore a Trichiana, in provincia di Belluno. Il Superstore, che sostituisce un precedente supermercato a insegna Super A&O, si sviluppa su un’area complessiva di 2.700 mq per una superficie netta di vendita di poco più di 2.000 mq, suddivisa in due unità distinte, food e non food. All’interno del Centro Commerciale Incon, in località Cavassico Inferiore 169, il nuovo Famila Superstore ha uno staff di 32 addetti.

La novità del nuovo Superstore bellunese è rappresentata dalla vasta unità dedicata al non alimentare, che si sviluppa su circa 1.000 mq con un assortimento costituito da circa 6.000 articoli. Un assortimento approfondito e studiato per offrire alla clientela tutto quello che serve per la casa e il tempo libero e dove sono presenti i seguenti reparti: elettrodomestici; tv e telefonia; casalinghi; cancelleria;
accessori auto e moto; giocattoli; fai da te; elettricità; tessile casa; abbigliamento esterno e intimo; accessori e alimenti per animali. A questi si aggiungono gli spazi riservati alle numerose attività promozionali e ai reparti stagionali.

Sul versante dell’offerta alimentare il Superstore garantisce una scelta articolata specie nei reparti più attrattivi, con una proposta mirata e in linea con le nuove tendenze. Ne è una dimostrazione il reparto pescheria, più di 80 referenze, che presenta, accanto al banco con assistenza alla vendita, anche un invitante reparto di friggitoria.
Oppure le 100 tipologie tra pane, pizze e focacce, la varietà del banco carni a vendita assistita e a self service, la scelta tra ben 150 prodotti ortofrutticoli di quarta e quinta gamma, i 26 metri assegnati al banco della salumeria e latticini, o i 10 metri in cui si sviluppa lo spazio dedicato alle specialità gastronomiche.
Nel complesso, tra alimentare e grocery, la clientela può scegliere tra più di 8.000 referenze, con mix di grandi marche, di prodotti a marchio Selex, di prodotti del territorio, di primi prezzi e, in continua crescita, di prodotti biologici e salutistici.
Il nuovo Superstore Famila di Trichiana è dotato di 6 casse ed è aperto dal lunedì al sabato con orario continuato dalle 8 e 30 alle 20 e la domenica dalle 9 alle 13.

Sempre oggi il Gruppo L’Abbondanza di Città di Castello (Pg), associato a Selex Gruppo Commerciale, inaugura un nuovo supermercato A&O ad Arezzo, località Pescaiola, in via Carlo Pisacane, 28.

Il supermercato, che si sviluppa su 900 mq di vendita, dispone di 5 casse, collegate ai sistemi informativi secondo i più moderni criteri di gestione, ed è dotato di un comodo parcheggio con 95 posti auto.
Con un organico di 20 addetti, il punto di vendita è aperto con orario continuato dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20 e 30 e la domenica dalle 8 e 30 alle 13 e dalle 15 e 30 alle 20.

Il nuovo A&O di Arezzo è progettato con impianti energetici ad alta efficienza e banchi surgelati provvisti di sportelli di chiusura per evitare la dispersione del freddo e garantire la corretta conservazione degli alimenti.

Grande importanza è riservata all’area dell’ortofrutta, che esalta la freschezza e la qualità, attributi che ritroviamo sempre in evidenza anche negli altri reparti: la gastronomia, con ampia scelta di salumi e formaggi al taglio, piatti pronti, pizze, pane e pasticceria e la macelleria.

Nel nuovo A&O, oltre alle migliaia di articoli e prodotti di marca, è significativa la presenza dei prodotti del territorio per i quali avviene una scrupolosa selezione tra fornitori locali, con un’attenzione particolare ai prodotti di alta qualità e alle aziende che nel territorio offrono occupazione. In tutto, il supermercato mette a disposizione della clientela più di 8.000 referenze.

Nel nuovo A&O di Arezzo, come negli altri punti di vendita del Gruppo, la fidelizzazione sarà protagonista con la Carta Club L’Abbondanza, diffusa in oltre 180.000 famiglie, grazie a sconti personalizzati, raccolte punti, cataloghi regali, vantaggi esclusivi e mirati per i clienti.

Aldo Pettorino (Sisa) nel consiglio direttivo di Adm

Aldo Pettorino, Presidente Ce.Di. SISA Campania s.p.a. fotografato nel suo ufficio a Gricignano di Aversa ph Mario Laporta ag. Controluce

Il Presidente di Sisa SpA Aldo Pettorino è entrato a far parte del Consiglio Direttivo di Adm, l’Associazione della distribuzione moderna. Ada rappresenta la Dmo del largo consumo la cui mission è quella di farsi portavoce del settore nei confronti della produzione industriale e agricola, contribuire a migliorare la filiera ed essere luogo di dialogo e confronto tra le principali associazioni della Dmo (Federdistribuzione, Ancc, Ancd).

È un riconoscimento importante per Sisa che ritorna a far sentire la propria voce nell’Associazione tramite il suo presidente nazionale.

Aldo Pettorino ha particolarmente apprezzato l’incarico che affronterà con il solito spirito di servizio, fornendo il proprio contributo di idee a favore delle migliori soluzioni che investono retail e industria.

«Sono orgoglioso della nomina quale componente del consiglio direttivo di Adm – dichiara Aldo Pettorino –. Ringrazio i colleghi che hanno voluto accettare la mia partecipazione, assicurando loro un fattivo contributo. I temi da sviluppare sono molti e il momento congiunturale è particolarmente complesso. Abbiamo bisogno di confronto e condivisione per ottenere i migliori risultati da mettere a disposizione delle nostre aziende e, in un’ottica più ampia, del sistema Paese. E questo sarà il mio impegno».

La PL Consilia cresce anche ad agosto, trainata da freddo e ortofrutta

L’estate non ha fermato gli acquisti e anche ad agosto le vendite dei prodotti a marchio Consilia aumentano a valore del +4,3%. Una tendenza che risulta essere di gran lunga superiore alla media degli altri prodotti a Marchio del Distributore. La rilevazione periodicamente effettuata dalla Business Intelligence del Consorzio SUN – Supermercati Uniti Nazionali è frutto di un’analisi dei dati IRI relativi al totale Italia Iper e Super. L’incremento maggiore si è avuto per le Private Label dell’ortofrutta +13,6%, del freddo +9,9% e delle bevande +8,7%. Più contenuto l’incremento delle vendite dei prodotti a Marchio del Distributore del fresco +4,1%, della cura della persona +3,9% e della drogheria alimentare +1,9%. Non mancano ancora i prodotti delle Private Label che hanno fatto registrare ad agosto una flessione nelle vendite e sono: pet care -2,4% e cura casa -0,4%.

Per quanto riguarda i prodotti a marchio Consilia si registra quasi per tutti un incremento delle vendite a doppia cifra e l’aumento più consistente è stato per le referenze del freddo +52,9%, a seguire: ortofrutta +18,9%, fresco +13,7%, pet care +13,2%, bevande 12,2%, cura casa +10,3%, drogheria alimentare +10,2%, mentre hanno subito una flessione le vendite dei prodotti della cura della persona pari a -11,5%. “

Direttore_Rango

«L’andamento delle vendite del brand Consilia – ha detto il Direttore Generale del SUN – Supermercati Uniti Nazionali Dott. Stefano Rango – sta rispettando le nostre previsioni. Le strategie decise dal Consiglio di Amministrazione si stanno rivelando efficaci. Un altro dato di periodo che è particolarmente importante per il nostro Consorzio è quello relativo al fatturato del Gruppo. Secondo i dati diffusi dalla rilevazione Nielsen Like4Like10000, riferito a Iper, Super e Libero Servizio, il progressivo tra gennaio e luglio mostra per il gruppo SUN un aumento del +5,9% il più alto in assoluto tra tutti i player italiani. Un risultato che trova conferma anche nell’incremento del fatturato relativo al solo mese di luglio che segna un aumento del +4,7%. Dati che confermano come i prodotti con il brand Consilia siano sempre più presenti nei carrelli della spesa dei consumatori».

Amazon con Prime Now consegna in un’ora (anche il fresco)

Un altro passo avanti di Amazon.it nel presidio dell’e-commerce alimentare e grocery. Mentre il dibattito tra i retailer italiani ferve tra i fautori del click&collect, del drive o del rocker, il gigante del commercio online sposta in alto l’asticella della competizione su tre fronti: la velocità di consegna, l’inserimento di prodotti freschi e surgelati e gli acquisti da mobile. Amazon.it ha infatti annunciato oggi Prime Now, il nuovo servizio dedicato ai clienti Prime. Grazie alla nuova app mobile Prime Now, i clienti possono beneficiare di consegne in un’ora o in finestre di due ore dalle 8 del mattino a mezzanotte, sette giorni su sette, su oltre 15.000 prodotti, alcuni dei quali sono disponibili solo tramite il nuovo servizio, per esempio pane, yogurt, gelato o minestrone surgelato.

IMG_2903IMG_2904Con un ordine minimo di 19 euro, i clienti Prime di Milano, Cinisello Balsamo, Paderno Dugnano e diverse altre città dell’hinterland milanese possono acquistare prodotti di uso quotidiano come pasta, caffè, pannolini e prodotti per l’infanzia, per la bellezza e la cura della persona, vini e alcolici, ma anche altri prodotti bestseller come videogiochi per console, giocattoli ed attrezzatura sportiva, che saranno consegnati direttamente a casa.

Il servizio è attivo da oggi a Milano ed in alcuni comuni dell’hinterland ed è prevista un’estensione del servizio anche in altre città italiane nel corso del prossimo anno.

«I clienti Amazon dell’area di Milano possono usare l’app Prime Now da oggi e scoprire più di 15.000 prodotti che possono essere consegnati in un’ora» ha dichiarato François Nuyts, Country Manager di Amazon.it e Amazon.es. «L’Italia è il secondo Paese in Europa dove Prime Now è stato lanciato e siamo molto orgogliosi di offrire ai nostri clienti Prime una consegna ultra-veloce, oltre ai benefici di cui possono già godere grazie al loro abbonamento Prime».

Tutti gli iscritti Prime possono scaricare da subito l’app Prime Now, disponibile per i dispositivi iOS e Android,  verificare i CAP coperti dal servizio e chiedere di ricevere le notifiche per sapere quando il servizio sarà disponibile nella propria area. Inoltre, per trovare i CAP raggiunti dal servizio, i clienti possono visitare www.amazon.it/primenow. La “spedizione in un’ora” è disponibile per i CAP raggiunti da questa modalità di spedizione al costo di 6,90 euro; la spedizione è invece gratuita scegliendo di ricevere il proprio ordine in finestre di due ore. Il servizio è attivo dalle 8 di mattina a mezzanotte, sette giorni su sette. L’importo minimo per gli ordini Prime Now è 19 euro.

I clienti Prime in Italia possono già usufruire della Spedizione Sera su più di un milione di prodotti, dell’archiviazione illimitata di foto grazie a Prime Foto e dell’accesso in anteprima alle Offerte Lampo di Amazon e alle offerte di Amazon BuyVIP. 

Previsioni Iri: il largo consumo torna a sorridere. E nel 2016 si recupera il calo 2013-14

Iri ha diffuso le nuove previsioni sui consumi, che confermano un andamento positivo per il largo consumo confezionato.

Siamo di fronte a una ripresa economica fragile e tutt’altro che consolidate – si legge nella nota – però sia i dati macroeconomici che le misurazioni censuarie di IRI documentano che stiamo assistendo ad una rinnovata fiducia sui mercati che stanno reagendo positivamente. IRI osserva anche con una crescente predisposizione agli acquisti dei prodotti di primaria necessità, fra cui il Largo Consumo Confezionato.

Se come auspichiamo, l’inversione del ciclo negativo si confermerà i consumi di prodotti di base (di cui il Largo Consumo è icona) continueranno a crescere.

2015 a +1,7% in volume. Le previsioni di IRI indicano una chiusura del 2015 con un andamento dei volumi pari al +1,7% (Vendite a valore a prezzi costanti) per il 2015 ed un ulteriore +1,1% per il 2016. Per quanto concerne l’andamento della spesa monetaria IRI prevede una chiusura d’anno con un andamento delle vendite a valore pari al +2,5%. Nel 2016 resterà un andamento positivo ma leggermente più ridotto: +1,9% (non dimentichiamo che il 2015 ha beneficiato di una stagione estiva eccezionalmente favorevole per i prodotti stagionali, ad esempio gelati, bevande, ecc.).

I freni alla crescita. La crescita non sarà tumultuosa a causa di tre fattori principali.

  • Il primo è che la rinnovata fiducia sul potere di acquisto di medio periodo delle famiglie italiane si riverserà (e si sta già verificando) soprattutto verso l’acquisto di beni durevoli.
  • In secondo luogo la crescente multicanalità (strutture specializzate, e- commerce, ecc.) che il “nuovo consumatore” ha sperimentato durante gli anni difficoltosi della crisi si andrà ulteriormente a consolidare attraendo ancora parte degli acquist
  • Infine, i forti cambiamenti nei comportamenti di consumo sviluppati dalle famiglie italiane nel corso della crisi permangono determinando un approccio più consapevole e attento agli sprechi.

Le responsabilità delle inefficienze di filiera. La caduta del ciclo economico è stata un’importante causa del calo delle vendite del Largo Consumo durante gli scorsi anni, tuttavia sono soprattutto le concomitanti inefficienze degli operatori dell’Industria della distribuzione (produttori e distributori durante il biennio 2013-14) ad avere compresso il trend degli acquisti. È evidente che questi due fattori sono correlati fra loro: infatti, le inefficienze di filiera sono in buona parte la conseguenza dell’adozione estesa di tattiche di brevissimo periodo – principalmente attività promozionali – volte a sostenere i volumi in un contesto di oggettiva difficoltà della domanda sui mercati di consumo.

Il miglioramento del clima economico sta aiutando la filiera a rivedere le proprie strategie e ciò permette un recupero della capacità delle leve di marketing di incontrare il favore del nuovo consumatore, un’inversione di approccio che pensiamo continuerà anche nel 2016.

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I prezzi. L’aumento dei prezzi nel 2012 e 2013 (aumento dei costi delle materie prime e inasprimento della fiscalità indiretta) ha contribuito a frenare gli acquisti. Questo elemento ha ridotto la sua rilevanza nel 2014 in concomitanza con la “disinflazione” del comparto. Tuttavia i prezzi hanno ripreso ad evolversi moderatamente in positivo nel 2015 (tendenza prevista continuare anche nel 2016) rallentando in parte il rilancio dei volumi. Il fatto però è racchiuso all’interno di margini fisiologici, complessivamente coerenti con l’inflazione attesa per il sistema economico generale.

Il prezzo medio del carrello della spesa crescerà in linea con l’inflazione generale del Paese (+0,8% nel 2016).

Per quanto concerne l’andamento a volume dei differenti comparti, nel 2016 si prevede il consolidamento della fase positiva con l’eccezione dei comparti stagionali (che risentiranno di un rimbalzo sull’estate molto favorevole del 2015).

Con le isole Almaverde Bio, Canova testa con Conad un nuovo format di vendita per l’ortofrutta biologica

È partito da qualche settimana con un test in due reparti ortofrutta ad insegna Conad Ipermercato, nei Centri Commerciali Punta di Ferro di Forli’ e Le Befane di Rimini, un progetto innovativo di grande rilevanza per lo sviluppo dei consumi del biologico.

Si tratta di isole dedicate interamente all’ortofrutta biologica, a marchio Almaverde Bio, con vendita assistita e totalmente gestite dalla Società Canova del Gruppo Apofruit, licenziataria esclusiva del marchio Almaverde Bio per l’ortofrutta fresca.

Le isole Almaverde Bio sono aree espositive di circa 20 metri quadri a vendita assistita dei prodotti venduti sfusi in cui si può trovare: l’accoglienza del negozio specializzato, la velocità di acquisto del supermercato e soprattutto i consigli e le promozioni con assaggio dei prodotti di stagione.

isolabella«Siamo molto soddisfatti dei primi risultati – dichiara Ernesto Fornari, Direttore di Canova – le vendite sono in continuo incremento e quello che più sorprende è l’apprezzamento dei clienti per l’ampia scelta di prodotti. Le isole Almaverde Bio presentano, infatti, la più vasta gamma di offerta di ortofrutta biologica esistente sul mercato con oltre 100 referenze che vanno dai prodotti esotici, al Km 0, dalla zucca, allo zenzero, dalla prima alla quarta gamma, alla frutta secca ai legumi e cereali secchi . La scelta del prodotto sfuso inoltre – sottolinea Fornari – asseconda la crescente esigenza dei clienti di evitare gli sprechi ed eliminare, il più possibile, l’immissione di rifiuti nell’ambiente con un effetto positivo sul contenimento dei prezzi di vendita».

Una caratteristica molto apprezzata delle isole Almaverde Bio è la profondità di gamma: l’ampia scelta di prodotti e la declinazione dell’offerta in una gamma completa rendono l’atto di acquisto un piacevole viaggio di conoscenza alla scoperta di novità poco note, di curiosità, di prodotti di nicchia di non facile reperibilità.

«Oggi – conclude Fornari – il consumatore di biologico è sempre più consapevole nella scelta di prodotti che oltre al gusto gli garantiscono contenuti salutistici ed è per questo che abbiamo concentrato il nostro impegno nella offerta di una gamma che possa soddisfare appieno queste esigenze. Nelle isole Almaverde Bio è possibile trovare l’introvabile, con una attenzione speciale per il benessere e la salute dei nostri client».

Il progetto test partito, al momento in due punti vendita in Romagna si trova in sinergia con la scelta di guidare il cliente evoluto e con esigenze alimentari speciali nell’acquisto di prodotti dedicati. È il caso del Conad Ipermercato di Rimini in cui, oltre all’isola Almaverde Bio sono presenti aree ben evidenziate dedicate alla scelta bio, vegetariana, vegan, gluten free in un’ottica di attenzione ai nuovi stili di vita.

Il test, nel breve periodo, potrà ampliarsi sull’intero territorio nazionale offrendo ai consumatori la più vasta scelta di biologico a marchio presente oggi sul mercato, ad un prezzo contenuto.

Prezzi bassi dell’ortofrutta = pesticidi: guerra di Greenpeace in Francia a Leclerc (e alla GDO)

Foto: Greenpeace.

Che “il miglior prezzo” sui prodotti alimentari non sia necessariamente una cosa positiva ormai lo capiscono anche i consumatori, perché l’altra faccia della medaglia possono essere le filiere sporche, il caporalato e l’uso dei pesticidi.

Lo sa bene anche Greenpeace, che in Francia ha ingaggiato una lotta contro l’insegna della GDO E. Leclerc arrivando ad attuare settimana scorsa un picchettaggio ad opera di 40 attivisti nella centrale di acquisti regionale Socamil presso Toulouse (dopo aver organizzato proteste davanti a vari ipermercati), arrivando ad ottenere dall’insegna l’istituzione di una commissione di controllo. Come di legge nel sito “il numero 1 della grande distribuzione in Francia e campione dei prezzi bassi noto per le sue feroci negoziazioni commerciali, si guarda bene dal comunicare le conseguenze ambientali e sanitarie dei pesticidi”.

Non solo, l’associazione ambientalista con un vero proprio “j’accuse” denuncia a chiare lettere le responsabilità della grande distribuzione, “che incoraggia per le sue esigenze pratiche agricole che hanno conseguenza gravi per l’ambiente e la salute. I due terzi degli acquisti alimentari in Francia si fanno nelle grandi specifici e quasi il 70% dell’ortofrutta fresca passa per questo canale. La grande distribuzione, e Leclerc in particolare (unica insegna a essersi rifiutata di rispondere al questionario inviato da Greenpeace a maggio circa l’uso di pesticidi che mettono in pericolo la vita delle api, ndr), esige dei prodotti agricoli perfetti, prodotti in grandi volumi, ai prezzi più bassi possibili e tutto l’anno. Questa politica di acquisti della grande distribuzione spinge gli agricoltori a coltivare prodotti standardizzati e in grandi quantità: in queste condizioni, non hanno altra scelta che utilizzare pesticidi, che gli assicurano il raccolto. Anche se questa scelta minaccia la loro salute, inquina il terreno – e dunque lo strumento del loro lavoro – e porta i consumatori a ritrovarne tracce nei loro piatti” si legge ancora nel sito dell’associazione. Greenpeace ha rilevato pesticidi nella maggior parte di mele e patate vendute nei supermercati francesi (ma risultati analoghi sono stati trovati anche in Italia per le mele). La campagna per chiedere a Leclerc di fermare l’uso dei pesticidi ha già ottenuto oltre 68mila firme.

Un atto d’accusa preciso, che dovrebbe far riflettere anche le insegne di casa nostra. Visto che da noi, oltre ai pesticidi, c’è anche il problema gravissimo del caporalato (vd Made in Italy e agromafie). Il problema riguarda il controllo delle filiere e la comunicazione ai clienti. Sullo sfondo, una domanda: quanto sono veramente disposti i clienti a spendere di più per salvaguardare la propria salute e condizioni di lavoro dignitose?

Conad lancia la petizione per consentire alle parafarmacie la vendita di farmaci di fascia C

Nel pieno del dibattito in corso per l’approvazione al Senato del ddl concorrenza, Conad lancia una raccolta di firme per estendere la vendita dei farmaci di fascia C alle parafarmacie. A nove anni dalla legge Bersani che aveva in parte liberalizzato il settore, oggi sono ancora 3.800 i farmaci che si acquistano con la prescrizione del medico ma sono pagati integralmente dai cittadini (quelli, per intenderci con la ricetta bianca). In valore, citando il rapporto Osmed 2014, si tratta di 2.937 milioni di euro, cioè l’11% della spesa farmaceutica nazionale.

La vendita dei farmaci di fascia C nelle parafarmacie torna periodicamente ad affacciarsi tutte le volte che il Governo affronta la questione liberalizzazioni. Lo fu per il decreto Bersani e più recentemente con i provvedimenti di Mario Monti. Nessuno però ruscì a scalfire il muro innalzato dalla lobby dei farmacisti, che usano trincerarsi dietro la difesa degli interessi dei “pazienti” grazie anche all’effetto “camice bianco” su gran parte della popolazione. Tuttavia, uno dei punti che le organizzazioni dei farmacisti si guardano bene dal chiarire è quale sia la differenza tra un farmacista che lavora in una farmacia o in una parafarmacia, avendo entrambi conseguito la medesima laurea.

Così, come si legge in una nota, “Conad ha deciso di sensibilizzare e mobilitare i cittadini perché il Parlamento – a costo zero per le casse dello Stato e della Pubblica amministrazione – renda più dinamica la concorrenza nel mercato dei farmaci, allargando alle parafarmacie la vendita di quelli di fascia C. Ciò porterebbe ad una competizione sui prezzi con un beneficio per i cittadini stimato tra i 500 e i 900 milioni di euro all’anno. Così come è avvenuto per la liberalizzazione dei farmaci senza obbligo di prescrizione medica (Sop) e i farmaci da banco (Otc), che ha prodotto un’indubbia convenienza per i cittadini: con la concorrenza, i prezzi dei farmaci sono risultati più contenuti, con un valore medio di 8,1 euro in farmacia, 7,4 euro in parafarmacia e 6 euro della grande distribuzione (fonte: Assosalute, 2015)”.

Conad ha in funzione 97 parafarmacie su tutto il territorio nazionale, per un fatturato di 50 milioni di euro. I 3,7 milioni di clienti che le frequentano annualmente hanno risparmiato il 20 per cento rispetto ai prezzi della farmacia per complessivi 10 milioni all’anno.

«Preoccupa l’orientamento del Parlamento, che sul ddl concorrenza continua a tenere i farmaci di fascia C fuori dalle parafarmacie ignorando le raccomandazioni dell’Antitrust per una più completa liberalizzazione del settore farmaceutico», sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. «In questo modo si nega a tante famiglie la possibilità di risparmiare molte centinaia di milioni di euro all’anno, cifra che sarebbe un’importante boccata di ossigeno. Abbiamo scelto la petizione e la raccolta di firme nell’interesse dei cittadini e dei nostri clienti; per riconoscere la dignità della professione che i farmacisti svolgono nelle parafarmacie; nel nostro stesso interesse, perché sia possibile competere in un mercato aperto e con regole chiare quanto eque per tutti. Dobbiamo sottolineare, purtroppo, come il Paese sia ostaggio di lobby che cercano di assicurare la propria sopravvivenza anziché sostenere lo sviluppo dell’economia, far nascere nuova imprenditorialità, creare nuova occupazione e garantire ai cittadini servizi e convenienza».

Sul sito www.liberalizziamoci.it i cittadini trovano tutte le informazioni necessarie a conoscere più a fondo il tema, un dossier che ripercorre la storia e i benefici della liberalizzazione del mercato dei farmaci, dal primo decreto Bersani ai giorni nostri, e, soprattutto, la petizione da firmare. Oltre che sul sito, la raccolta delle firme avverrà anche nei punti di vendita Conad.

La comunicazione nei punti di vendita della rete, sui principali quotidiani nazionali e sulle pubblicazioni aziendali – Bene Insieme e Comma – è integrata da una sezione online presente sui social Facebook  e Twitter.

Sainsbury’s testa un nuovo format di prossimità per la “nuova spesa”, veloce e frequente

Un nuovo format di prossimità che incontri le esigenze delle nuove evoluzioni della spesa. Lo sta testando l’insegna britannica Sainsbury’s in sei punti vendita del Regno Unito. Il fine è quello di rendere la spesa più veloce e “facile”, e di offrire ai clienti una maggior scelta nelle aree che più li interessano. Tutto ciò presuppone un layout rinnovato, con una sezione di cibo pronto da asporto presso le casse che riunisce anche tutti i freschi, compresa la panetteria.
Più spazio (all’intero di superfici comunque contenute: la più piccola, a Londra Holborn, è sotto i 90 mq), fino al 30%, è dedicato ai prodotti per la casa, alla linea di abbigliamento private label e all’elettronica e questi articoli, che presuppongono una maggiore tempo per essere esaminati, sono posti lungo le pareti del punto vendita.

Foto: Sainsbury's
Foto: Sainsbury’s

Grande attenzione infine alle casse con nuove opzioni di pagamento. Tra queste le casse check out per piccoli carrelli oltre a quelle ormai tradizionali per chi usa il cestino, mentre spicca l’app “SmartShop”, che dopo una prima fase di test darà la possibilità di stilare la lista della spesa a casa, mostrare la posizione degli articoli su una mappa una volta nel punto vendita, scansire i codici a barra e pagare tramite smartphone.

«La maggior parte delle persone fa ancora la spesa nei supermercati e sarà ancora così in futuro, ma dobbiamo rendere i nostri punti vendita più comodi per chi li frequenta spesso – ha spiegato Mike Coupe, Chief Executive Officer di Sainsbury’s -. Con questo test vogliamo capire fino a che punto possiamo soddisfare ogni tipo di spesa, che sia una visita veloce per prendere un sandwich per pranzo o quella di persone che hanno più tempo e cercano un’idea per la casa, o un consiglio su un gadget tecnologico. Qualsiasi cosa i clienti abbiano acquistato poi, sappiamo che vogliono pagare il più velocemente possibile e per questo vogliamo dare loro più scelte possibili alle casse. I punti vendita pilota saranno per noi un barometro e ascolteremo man mano cosa ci dicono i clienti. È una prova e sappiamo che non tutto funzionerà, ma alcuni elementi sono già molto popolari”.

Le novità del test:
Layout

  • Foto: Sainsbury's
    Foto: Sainsbury’s

    Tutti i freschi sono insieme, compresa la panetteria e i pasti pronti da asporto, e sono posti vicino alle casse

  • I surgelati sono vicini al fresco per aiutare i clienti a scegliere tra prodotti simili
  • Banchi rinnovati, con più scelta e novità nella gastronomia, macelleria e una gamma più ampia di dolci fatti a mano nel banco pasticceria
  • Abbigliamento, articoli da cucina e per la casa, igiene e bellezza, parafarmaco ed elettronica sono prodotti che presuppongono una spesa più lunga e sono chiaramente posizionati nelle corsie esterne

Assortimento

  • Foto: Sainsbury's
    Foto: Sainsbury’s

    In media ogni pdv ha il 30% in più di articoli di abbigliamento, per la casa e la cucina, perché i clienti hanno chiesto di avere una scelta più ampia di questi prodotti

  • Maggior spazio per la stessa ragione è stato dedicato ai freschi
  • Molte gamme sono state semplificate evitando duplicazioni ad esempio per scatolame, confezionati e casalinghi per aiutare le persone a selezionare velocemente quei prodotti la cui scelta non è giudicata importante

Sainsbury’s ha aperto 98 minimarket l’anno scorso e ne aprirà da uno a due ogni settimana quest’anno

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