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Carrello gluten free: in Lombardia il divario maggiore tra canali distributivi

Carrello gluten free: con ben 23 euro di differenza tra la grande distribuzione e il canale delle farmacie è la Lombardia la regione con il divario maggiore. Qui, infatti, per uno stesso paniere si spendono 37 euro al supermercato e quasi 60 in farmacia.

Vediamo qualche esempio: in Lombardia, chi segue una dieta gluten free può oggi scegliere fra tre diversi punti vendita per riempire frigo e dispensa, con significative variazioni di prezzo. Per acquistare un paniere contenente una rosetta, pane a fette, 3 confezioni di pasta, biscotti per la prima colazione, snack dolci, 2 confezioni di farina o preparati, una pizza surgelata e un piatto pronto, nella Regione della rosa camuna si passa dai 37 euro della grande distribuzione, ai 56 del negozio specializzato fino ai quasi 60 della farmacia. Una differenza di ben 23 euro, appunto. Eppure in passato le cose andavano diversamente:  6 anni fa per esempio, il divario era di soli 11 euro, uno trai più bassi della Penisola.

Una cosa è certa: negli anni il mercato gluten free si è molto evoluto con i suoi pro e i suoi contro.

“Rispetto a qualche anno fa è più facile per un celiaco acquistare prodotti senza glutine – spiega infatti Isidoro Piarulli, presidente di AIC Lombardia – ma ovviamente sono ancora tanti i miglioramenti che possono essere fatti. In primis semplificare le etichette dei prodotti gluten free e migliorare il layout nei punti vendita così da rendere più semplice il momento della spesa. Non solo: AIC Lombardia sta lavorando per coinvolgere postazioni di vending che offrono snack e bevande senza glutine, così che anche negli attimi di pausa chi convive con la spiga barrata possa trovare prodotti in grado di soddisfare le sue esigenze alimentari”.

Il sistema gluten free in Lombardia

Storicamente, la Lombardia si è sempre dimostrata all’avanguardia in fatto di sostegno ai celiaci basti pensare che gli aiuti economici sono stati introdotti nel 1979, con tre anni di anticipo sul nazionale. Attualmente la spesa dell’erogazione gratuita ammonta a oltre 3 milioni di euro e riguarda oltre 36500 lombardi. Inoltre, il sistema regionale permette di accorpare due mensilità una volta l’anno e necessariamente per due mesi consecutivi, così da agevolare l’acquisto di prodotti erogabili in periodi particolari come quelli estivi o natalizi.

La principale reason why di scelta

Secondo una recente ricerca svolta nell’ambito di una tesi realizzata in collaborazione con AIC Lombardia, il binomio qualità-prezzo nella mente del consumatore celiaco pende verso la qualità, che costituisce il driver principale di acquisto per oltre 4 celiaci lombardi su 10. Grande importanza è riservata anche all’ingredientistica tanto che il 35% predilige alimenti con pochi grassi, senza additivi o ricchi di fibre.

Per quanto riguarda, invece, le differenze tra i diversi canali distributivi, tra i punti di forza dei negozi specializzati spiccano il vasto assortimento, che spazia dalle marche più conosciute ai piccoli produttori locali o artigianali, e le attività promozionali.

Il diverso ruolo dei canali distributivi

Un altro modo di acquistare prodotti senza glutine è rivolgersi alla farmacia, un canale che si distingue per i prezzi più elevati, ma che garantisce un confronto con personale qualificato ed è presente in modo capillare su tutto il territorio. Per quanto riguarda la grande distribuzione, da una parte può lasciare il consumatore da solo nel momento dell’acquisto, poiché spesso non è possibile rivolgersi ad un esperto col quale chiarire eventuali dubbi, ma risulta il canale più economico e, dal punto di vista psicologico, allontana la componente patologica che alimenta una sensazione di diversità perché permette di non comprare in un punto vendita apposito.

Questione di layout

Uno studio condotto da AIC ha analizzato anche le preferenze in fatto di layout: è emerso che 7 celiaci su 10 vorrebbero trovare i prodotti gluten free in un’isola dedicata. Tale scelta si deve soprattutto a motivi di praticità perché evita di confondere i prodotti con glutine da quelli senza e rende la spesa più comoda e veloce; tra i contro dell’isola, però, il rischio di prendere il prodotto sbagliato se scorrettamente posizionato dall’operatore o da un altro cliente. Il 20% chiede, invece, che i prodotti senza glutine siano mescolati insieme agli altri sugli scaffali così da non sentirsi “ghettizzati” e contenere i rischi dal momento che, essendo più alta l’attenzione, è più difficile confondere un prodotto idoneo con uno che non lo è; d’altro canto però, questo sistema complica le cose e rende meno rapido l’acquisto. Infine, il restante campione scommette sulle isole “multifree”, dove trovare anche prodotti senza lattosio e simili, un layout utile per chi deve gestire più intolleranze, ma che aumenta i rischi di errori nella scelta.

 

 

Oltre il gelato, arrivano i biscotti, le creme spalmabili e le confetture Grom

Non solo gelato, anzi altro, oltre il gelato: Grom dopo oltre 15 anni di esperienza, ricerca e successi nel mondo del gelato, lancia la linea “Come il gelato, oltre il gelato” di confetture e marmellate, biscotti e creme spalmabili. Nati dalle stesse materie prime utilizzate per i suoi iconici gusti. E con le stesse caratteristiche: creati con ingredienti selezionati e lavorati con rispetto, adatti anche ai consumatori intolleranti al glutine, con “etichette pulite” per trasmettere uno dei valori chiave del brand: la trasparenza.

La linea biscotti per il gelato, ad esempio, è senza aromi, coloranti o emulsionanti e adatta anche ai consumatori intolleranti al glutine.

Tutti i gelati di Grom sono infatti senza glutine: AIC verifica le materie prime e i processi produttivi e ha condiviso specifiche procedure per la somministrazione del gelato. L’azienda già dal 2013, infatti, si è impegnata a eliminare il 100% del glutine dalle gelaterie, selezionando materie prime gluten free e realizzando un’unica linea di prodotti puri, veri, buoni, adatti anche ai consumatori celiaci

“Nel 2017 ci eravamo prefissati un nuovo traguardo da raggiungere, sempre legato alla passione per il gusto puro delle materie prime che utilizziamo per i nostri gelati – affermano orgogliosi Guido Martinetti e Federico Grom, co-fondatori e amministratori delegati di Grom –. Abbiamo così voluto offrire queste stesse materie prime anche in altre forme: confetture e marmellate, biscotti e creme spalmabili. Siamo quindi lieti di dare oggi il benvenuto alla nuova linea di prodotti che ha rappresentato per noi, esperti del gelato, una grande sfida. L’idea è nata dalla passione per le materie prime, la stessa che ci ha portato a fondare un’azienda agricola, Mura Mura, in cui fare ricerca sugli ingredienti e imparare linguaggi e tecniche agricole per confrontarci con i fornitori con cui collaboriamo.”

Tutti i prodotti della nuova linea sono disponibili nei punti vendita Grom 500 punti vendita, compresa la Gdo.

Le confetture e le marmellate di Grom vengono prodotte solo con frutta e zucchero di canna bianco. Unica eccezione la marmellata di limone, che contiene frutta al 60%, una percentuale alta, individuata con attenzione perché la naturale acidità del limone risulti amabile ed equilibrata.

La linea delle confetture e marmellate di Grom presenta sei referenze:  ciliegia, lampone, albicocca, pesca, fragola e limone.

La linea biscotti di Grom consiste in biscotti per il gelato, senza aromi, coloranti o emulsionanti e adatti anche ai consumatori intolleranti al glutine.  Tutti i biscotti sono realizzati con uova di gallina allevate a terra e una miscela speciale di farina di mais con chicchi macinati a pietra da Mulino Marello. I biscotti di Grom sono disponibili in 4 varianti: Meliga che in piemontese vuol dire “mais”, l’ingrediente principale di questi biscotti, al pistacchio, con un nota salata che completa ed esalta il gusto del pistacchio, alla nocciola, per un richiamo alle tradizioni della pasticceria piemontese e al cioccolato, dal sapore vellutato, avvolgente e persistente.

Le creme spalmabili di Grom arrivano direttamente dall’esperienza acquisita in 15 anni nel mondo della gelateria e hanno un’elevata percentuale dell’ingrediente principale che conferisce gusto puro e struttura senza l’aggiunta di lecitina. Quattro le referenze: Crema al Pistacchio, realizzata con il 33% di pasta di pistacchio; Crema al cioccolato con cioccolato fondente Venezuela, caramello e sale di Maldon; Crema al cioccolato con fave di cacao: con il 23% di cacao, 4% di cioccolato fondente e 3% di granella di fave di cacao e Crema al cioccolato gianduia con il 40% di pasta di nocciole, 10% di olio di nocciola e 3% di granella di nocciola caramellata.

Prodotti gluten free, la qualità nutrizionale è pari a quelli con glutine

Qualità nutrizionali elevate anche nei prodotti gluten free, a patto di usare cereali naturalmente privi o pseudocereali pregiati: lo dice uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Plant Foods for Human Nutrition, che ha messo in relazione la qualità nutrizionale dei prodotti da forno senza glutine con quella dei prodotti contenenti glutine, ponendo al centro dell’indagine quattro tipologie di prodotti: pane, sostituti del pane, biscotti e prodotti per la prima colazione. Basandosi su una metodologia a punti sviluppata appositamente per la ricerca, lo studio conclude osservando che in termini di qualità nutrizionale, all’interno della stessa categoria, tra i prodotti senza glutine e quelli contenenti glutine non vengono evidenziate significative differenze.

Per i punteggi finali sono stati presi in considerazione parametri sia quantitativi sia qualitativi. Nel primo caso si è andata a verificare la presenza di grassi totali e saturi, sodio, fibre e zucchero. L’analisi qualitativa si è basata, invece, sulla presenza o assenza di specifici ingredienti per determinare la qualità nutrizionale complessiva dei singoli prodotti analizzati. In particolare, è stata esaminata la presenza o assenza di amido come principale ingrediente, farine integrali, pasta acida utilizzata solo come agente lievitante, farine di legumi e di altri cereali o pseudocereali, fruttosio ed emulsionanti.

“Questo lavoro intende mettere l’accento sull’importanza della formulazione della composizione dei prodotti dal punto di vista nutrizionale – dichiara Nicoletta Pellegrini, Professore associato, Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, Università degli Studi di Parma –. Alcuni dei prodotti che abbiamo analizzato sono spesso utilizzati anche come snack o prodotti alternativi al pane, è quindi necessario che un occhio di riguardo sia dato a migliorare costantemente la loro composizione nutrizionale. L’utilizzo, per esempio, di cereali integrali e legumi, in aggiunta alle classiche farine senza glutine, potrà garantire un ulteriore miglioramento in termini di micronutrienti”.

Nello studio in oggetto si rileva che l’utilizzo di farine provenienti da cereali o pseudocereali naturalmente privi di glutine, così come l’aggiunta di grano saraceno nelle farine senza glutine, garantisce un corretto apporto in termini di micronutrienti e contribuisce alla riduzione dell’amido contenuto nei prodotti da forno. La scelta di utilizzare queste farine per diversi prodotti e in particolare per diversi tipi di pane gluten free, contribuisce a un’alimentazione sana. Grazie alla loro composizione nutrizionale, infatti, queste materie prime concorrono all’assunzione di una quantità rilevante di fibra alimentare, vitamina B e ferro.

“L’innovazione nella ricettazione di nuove soluzioni senza glutine e l’alta qualità tecnologica impiegata in tal senso sono innegabili – dichiara Elena Dogliotti, biologo nutrizionista e membro del Dr. Schär Institute –. Non è un caso che sempre più aziende immettano sul mercato prodotti aglutinati: rispondono a una evidente richiesta dei consumatori, se pur spesso non dettata da una reale necessità. Ma non tutti i prodotti sono uguali. Il consiglio che posso dare ai consumatori per orientarsi nella varietà della categoria dei prodotti senza glutine è di prestare attenzione agli ingredienti, alla loro qualità e preferire i prodotti a pasta acida (lievito madre) che migliora le qualità nutrizionali rendendo più disponibili i minerali, diminuendo l’indice glicemico dell’alimento e fornendo elementi positivi per il microbiota intestinale. Infine, ricordo che una dieta aglutinata è una vera e propria terapia che solo i pazienti ai quali sia stata diagnosticata una patologia correlata al glutine (celiachia e sensibilità al glutine non celiaca) devono seguire. Eliminare gli alimenti con glutine senza una reale necessità non porta particolari benefici in termini nutrizionali”.

Gluten free, l’evoluzione del mercato e dei canali secondo Schär

Come è evoluto il mondo del gluten free? Ne abbiamo parlato con Sara D’Agostini, Lead Marketing Italy di Schär, azienda italiana da 35 anni leader del senza glutine. Un settore in crescita, senz’altro, all’interno del comparto benessere (prodotti salutistici, integrali, biologici e gluten free) che secondo Nielsen nel corso degli ultimi due anni (anno terminante a maggio), ha guadagnato circa il 2% a valore. All’interno di questo comparto il bakery senza glutine che pesa il 7% a valore ha un trend del +20% rispetto nel 2017 sul 2016, per 56 milioni di euro. Una crescita trainata da merendine, fette biscottate e biscotti.

I canali: la Gdo raggiunge la farmacia, crescono gli specializzati

I canali in cui si vendono prodotti gluten free sono tre: la farmacia, la Gdo e i negozi specializzati, novità degli ultimi anni. “Tre canali che hanno vissuto un dinamismo importante con un passaggio di consumatori dal canale farmacia alla Gdo, dovuto al fatto che alcune insegne (oggi circa la metà) hanno attivato la rimborsabilità dei prodotti con il Sistema sanitario nazionale, con un grosso sforzo per attivarlo nei vari punti vendita perché il sistema varia da regione a regione e a volte anche da Asl ad Asl, ma anche con grandi vantaggi, perché il paziente celiaco spesso preferisce acquistare questi prodotti dove può anche fare il resto della spesa”.

Il canale dei negozi specializzati è costituito di punti vendita che vendono esclusivamente prodotti senza glutine: qui i consumatori hanno una scelta molto più vasta degli altri due canali perché sono metrature completamente dedicate a questi prodotti: è un canale che gode di ottima salute.

“La farmacia, canale storico, resta il più importante perché da un lato i prodotti li posso ordinare e ricevere il giorno stesso (utilizzano i corrieri dei farmaci, ndr) anche se il display è molto piccolo posso acquistare in teoria tutti i prodotti gluten free in commercio. La Gdo è quasi allo stesso livello, ma il passaggio di clienti dalla farmacia al momento si è assestato, mentre i negozi specializzati continuano a crescere a doppia cifra, sono realtà sempre più performanti”. 

Ma chi e quanti sono questi negozi? “Ci sono piccole catene e franchising ma sono realtà frammentate, quasi sempre indipendenti. Però il negozio specializzato ha il vantaggio di offrire centinaia di referenze e per il celiaco e chi sceglie di mangiare gluten free un punto di riferimento importante. È un canale non rilevato da Nielsen quindi non sappiamo esattamente quanti sono, ma per noi vale un 20% del mercato, sono molto concentrati al centro nord, nel Sud la farmacia è ancora il canale principe mentre al nord la Gdo è più forte.

Oltre la celiachia: alla ricerca di nuovi cereali

In Gdo c’è tutto un fenomeno di marche che in farmacia non esistono come i brand mass market che attirano anche quel consumatore che non ha problemi di salute ma decide davanti allo scaffale, al momento, di acquistare bio, vegetariano o senza glutine. È salutista e sperimenta con il cibo. Spesso compra prodotti senza glutine perché contengono il miglio, la quinoa, il grano saraceno, cereali diversi dal grano.

“Tradizionalmente i prodotti gluten free sono a base di mais e riso, noi come leader di mercato abbiamo iniziato a differenziare, usiamo i cereali nobili naturalmente senza glutine che nell’industria sono dimenticati: il teff, l’amaranto, l’avena, il miglio. Abbiamo anche contratti con coltivatori, ad esempio in Veneto per il miglio, perché avevamo difficoltà ad ottenere le quantità necessarie in una filiera controllata”.

 

Il consumatore in 4 tipi

Il consumatore di gluten free può essere segmentato in quattro classi: gli inconsapevoli, che comprano senza sapere di acquistare senza glutine, anche perché fanno confusione, e questo succede soprattutto con i brand mass market: sono il 60% dei consumatori, che spendono pochissimo; i celiaci sono il 4% ma generano un alto valore (in Italia l’incidenza della malattia sulla popolazione italiana sarebbe l’1% ma i diagnosticati sono 200mila dunque in teoria ci sono 400mila malati non diagnosticati, mentre la sensibilità al glutine è più alta – e controversa – e, non riconosciuta dall’Ssn quindi passa per la Gdo). Il 16% è sensibile al glutine, e il restante 20% sono consumatori che acquistano il senza glutine consapevolmente per scelta alimentare: “i motivi sono diversissimi alcuni vogliono variare la dieta, alcuni pensano di avere benefici per la salute, sono tante persone ma con una spesa media relativamente bassa e spesso non scelgono brand specializzati come noi, ma marchi mass market. Sono consumatori che cercano cose diverse nei prodotti e noi cerchiamo di rispondere a tutte le esigenze, anche se siamo nati come marchio dietetico e ancora oggi l’80% del nostro fatturato lo facciamo con i celiaci. La torta in realtà si è allargata, continuano a crescere i light buyer ma aumentano anche le nuove diagnosi, il l’ultima relazione sulla celiachia del ministero della Salute è del 2016 e parla di quasi 200mila diagnosticati, con 15mila diagnosi in più rispetto all’anno precedente”.

“La nostra gamma è fatta da più di 150 referenze che offrono tutti i momenti di consumo e quindi siamo grossi fautori dello scaffale dietetico in Gdo e facciamo molti progetti di category per definire come deve essere organizzato. Aiutiamo a definire la categoria, anche perché con l’aprirsi del mercato si è creata una grande confusione”.

Leggi anche Schär presenta la nuova colazione senza glutine

Schär rinnova la linea Bontà d’Italia con tre referenze 100% gluten free: pizza, gnocchi e lasagne

Schär rinnova la linea Bontà d’Italia: pizza, gnocchi e lasagne 100% gluten free.

Le nuove pizze surgelate Bontà d’Italia, proprio come vuole la tradizione napoletana, hanno un impasto più lievitato, che le rende più croccanti fuori e più soffici dentro, e sono guarnite con ingredienti genuini e rigorosamente made in Italy: olio extra vergine d’oliva, passata di pomodoro e su tutti l’elemento principe della pizza, la mozzarella, prodotta con latte dell’Alto Adige. Le pizze Bontà d’Italia, cotte ad alta temperatura, in forno su pietra sono tutte senza glutine e disponibili nei gusti margherita, salame, prosciutto e funghi e nella versione mini pizza margherita. Inoltre la versione Margherita è disponibile da ora anche senza lattosio con un’attenzione in più per chi soffre di questa intolleranza. A breve sarà disponibile anche la versione veggie con verdure grigliate.

Schermata 2016-03-23 a 16.05.02L’Emilia Romagna è la patria sia della pasta fresca, una specialità semplice e unica, che del ragù. Le Lasagne alla bolognese rappresentano il matrimonio perfetto tra una sfoglia tirata a regola d’arte e un ragù cotto a lungo a fuoco lento. La sfoglia senza glutine delle Lasagne Bontà d’Italia Schär è sottile e porosa, perfetta per accogliere strato dopo strato il ragù preparato con ingredienti scelti e di prima qualità.Schermata 2016-03-23 a 16.04.37

Gli Gnocchi Bontà d’Italia Schär sono preparati con patate italiane lavorate con delicatezza aggiungendo la farina gluten free poco a poco, senza fretta, fino ad ottenere la giusta consistenza dell’impasto. Il risultato è un piatto è il più classico dei piatti della tradizione italiana, capace di accontentare tutti i palati, perché pronto da abbinare a piacere con qualsiasi condimento.

 

Da Pedon a Tuttofood benessere quotidiano con i nuovi mix di semi

SuperMix! è la nuova linea di mix di semi arricchiti con ingredienti selezionati per le loro specifiche proprietà benefiche che Pedon presenta a Tuttofood, dedicati sia a consumatori attenti alla propria alimentazione e che vogliono integrarla con una fonte di benessere, sia a chi adotta un regime restrittivo per intolleranze o scelte alimentari vegetariane e vegane.

Sono infatti caratterizzati dall’alto contenuto di fibre, proteine, vitamine, omega3, ferro, fosforo e magnesio. 100% naturali, non contengono alcun conservante o additivo, sono no ogm e unici nella categoria garantiti gluten free, nuts free e vegan ok.

“Assistiamo a una nuova concezione del cibo diffusa tra i consumatori, basata sul legame comprovato dalla ricerca scientifica tra alimentazione e benessere psico-fisico e dove il fattore tempo diventa sempre più cruciale – dichiara Luca Zocca, Marketing Manager Pedon – Gli alimenti moderni hanno di conseguenza invaso e conquistato un posto di rilievo nelle abitudini alimentari quotidiane. Siamo attenti all’evoluzione e al mutamento della domanda di tali beni adeguando l’offerta ai nuovi segmenti di mercato. In questa logica nascono i SuperMix!, capaci di rivitalizzare la categoria e di rispondere alla crescente richiesta di prodotti naturali, sani e facili da usare.”

Disponibili in sei varianti sono studiati per arricchire insalate e zuppe, per rendere speciali le preparazioni da forno come pane e focacce, per fortificare la colazione in aggiunta ai cereali e nello yogurt. I SuperMix! sono anche indicati come snack, prima e dopo un’attività sportiva o in ufficio come fuoripasto salutare.

La linea SuperMix! nasce da differenti combinazioni di semi altamente nutrienti – come il girasole, la zucca, il sesamo, il lino e la canapa – arricchite da verdure stabilizzate, soia tostata, chia e mirtilli morbidi in 4 varianti per i mix “salati”(insalate, zuppe, panificati, snack), oppure da fiocchi di grano saraceno, chia, bacche di goji e mirtilli ricoperti di cioccolato fondente in 2 varianti per la colazione. Il QR Code presente sull’etichetta permette al consumatore di accedere facilmente a una scheda completa dei valori nutrizionali di ciascuna referenza con suggerimenti d’impiego.

Innovativo è il packaging utilizzato, di nuova concezione ed esclusivo per la categoria.

I SuperMix! si presentano infatti in un comodo vasetto salvaspazio con un dispenser brevettato salvafreschezza che permette di dosare facilmente il contenuto. La trasparenza del vasetto esalta il contenuto e i colori per una maggiore visibilità ed impatto a scaffale. Il pratico vassoio espositore, anch’esso trasparente e mono-facing, oppure l’espositore da terra offrono diverse soluzioni espositive sul punto vendita.

Category Dr Shär-Coop Lombardia: il senza glutine da convenience a destination

Quello del senza glutine è un mercato in forte espansione, che dal 2010 è passato da 190 a 311 milioni di euro. Di questi, circa il 70% è canalizzato attraverso le farmacie, il resto attraverso la Gdo, la cui quota, però, nel periodo considerato è aumentata del 10%.

Bastano solo queste considerazioni a spiegare perché Dr Shär, l’azienda altoatesina che con 260 milioni di fatturato (leader indiscussa a livello europea nel segmento dei prodotti glutei free, con solide basi anche oltreoceano, ha deciso di togliere dalla Gdo il marchio DS e di sostituirlo con Shär.

Una decisione, afferma Hannes Berger, Amministratore Delegato Dr. Schär, che ha diverse motivazioni. «Da un lato la considerazione che il canale moderno sta registrando crescite importanti anche in virtù del fatto che in diverse regioni i prodotti per celiaci anche acquistati in Gdo sono rimborsabili. Riteniamo quindi importante per le persone che hanno necessità di consumare prodotti senza glutine avere a disposizione una offerta superiore con le 130 referenze Shär, contro le 50 DS. Infine vi sono ragioni di ottimizzazione dei costi e di economie di scala».

Quanto ai rischi di possibili conflittualità con il canale delle farmacie (sempre attente a difendere con i denti la loro posizione, come si è visto in tutte le occasioni in cui i governi hanno cercato di liberalizzare il farmaco, ndr), il direttore vendite Gdo Italia Luca Cesari precisa: «Sono diue canali con modalità di esperienza d’acquisto diverse: l’uno dove il farmacista diventa un consulente e un prescrittore (non dimentichiamo che in Italia nelle cittadine di provincia e nei Paesi il presidio della farmacia è ancora molto forte), l’altro dove chi soffre di celiaci da molto tempo è in rado di orientarsi autonomamente».

In questo contesto, DrShär con la collaborazione di Focus Management ha sviluppato un progetto di category management con Coop Lombardia relativamente ai prodotti senza glutine secchi con l’obiettivo non solo di aumentare il numero di referenze, ma soprattutto di presentare i prodotti a scaffale eliminando la logica dell’inserimento del glutine free tra gli altri e di rendere l’esperienza d’acquisto più semplice e veloce. Ma soprattutto di ottenere che la categoria gluten-free all’interno di Coop Lombardia, riuscisse a cambiare ruolo, passando da ‘convenience’ a ‘destination’.

Il punto d’arrivo, il raggruppamento dei porti senza glutine in uno spazio identificato del lineare, è stato preceduto da un lungo e meticoloso lavoro di analisi che ha coinvolto i consumatori, i quali hanno contribuito a identificare le referenze a “disegnare” lo scaffale ideale, a identificare i punti critici dell’offerta. Dal coinvolgimento dei clienti sono emersi, non soltanto i diversi cluster relativi ai consumatori gluten-free nella GDO (esigenti 43,5% – bisognosi di scelta 20,1% – sbrigativi 15,2% – bisognosi di assistenza 10,3% – one-stop shopper 10,9%), ma anche i principali bisogni dei consumatori stessi, primo tra tutti la necessità di allargare l’offerta dei prodotti gluten-free, con un più ampio e profondo assortimento.

«La metodologia di lavoro  – spiega Antonella Pirro Ruggiero di Focus Management – ha previsto l’implementazione di un nuovo albero della categoria gluten fFree in 3 negozi test (Peschiera, Novate e Varese) messi poi a confronto con 3 punti vendita benchmark (Vignate, Baggio, Desio), per misurare gli scostamenti. sull’esigenza di una maggiore ampiezza di gamma, è stato costruito dai consumatori stessi uno scaffale ideale, che ha permesso anche di classificare le sub-categorie definendone il ranking di importanza ed il ruolo. I 3 negozi test sono stati, quindi, rinnovati con il nuovo scaffale gluten free e i risultati ottenuti sono stati veramente significativi. Il trend delle vendite gluten-free ambient a volume registrato nei 3 punti vendita test è stato, infatti, ben superiore alla crescita registrata in Gdo in Lombardia (87% vs 77%), mentre rispetto ai 3 punti vendita benchmarck si è raggiunto un +91,6%. I prodotti DS (il pilota si è svolto prima dello svitah tra DS e Shär, ndr) sono cresciuti del 58% nei pdv test e il 42% degli acquirenti va nel negozio espressamente per acquistare prodotti senza glutine».

È trafilata al bronzo la pasta Oro Natura gluten free di Farmo

Dopo i Rigatoni arrivano acnhe i Fusilli nella linea di pasta di mais e riso trafilata al bronzo,  con ingredienti OGM free, senza additivi, prodotta da Farmo.

La trafilatura al bronzo conferisce alla pasta una ruvidità superficiale perfetta per assorbire al meglio i condimenti; la lenta essicazione regala una consistenza particolare al palato ed una tenuta di cottura superiore; il colore dorato del mais ne  incrementa l’appetibilità.

Prodotto  sano e  digeribile, è pensato per le persone celiache, ma incontra il gusto di tutti gli amanti dei sapori autentici, costituendo una piacevole alternativa alla pasta di semola.

Secondo uno studio dell’Istituto di ricerca Apertamente per la fiera Gluten Free Expo, sono numerosi gli italiani over 35enni che acquistano prodotti senza glutine, pur non essendo celiaci, per una scelta di salute e benessere.

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