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I 100 brand di maggior valore al mondo

Il podio resta immutato, ma di novità in classifica ce ne sono tante. Interbrand ha reso nota la sua annuale classifica Best Global Brands, che conferma in vetta Apple (470,9 miliardi di dollari), seguita da Microsoft (388,5 miliardi) e Amazon (319,9 miliardi). A completare la top 10 sono Google, Samsung, Toyota, Coca-Cola, Instagram, McDonald’s e Mercedes-Benz.
Ma cosa è accaduto nell’ultimo anno? La sintesi proposta da Interbrand è che i brand leader hanno saputo reagire con rapidità alle sfide del mercato e ai cambiamenti delle dinamiche competitive, puntando a rafforzare la propria crescita. Il valore complessivo dei 100 brand globali in classifica è di 3.600 miliardi di dollari, con un incremento del 4,4% rispetto al 2024.
Altro aspetto interessante è il forte dinamismo, con 12 nuovi ingressi – un record mai registrato nelle precedenti edizioni – e crescite rilevanti. “L’espansione dei servizi digitali e l’ascesa dell’intelligenza artificiale stanno accelerando come mai prima d’ora l’affermazione di nuovi leader di mercato – afferma Gonzalo Brujó, Global Ceo di Interbrand –. L’innovazione dirompente si conferma così una delle forze chiave che ridefiniscono i brand globali. In questo scenario a emergere sono quei brand capaci di innovare trasversalmente tra i settori, esplorare nuove arene competitive, costruire rilevanza e investire in strategie di branding a lungo termine. Al contrario, chi si affida soltanto alla forza della propria legacy si trova ad affrontare sfide sempre più complesse per mantenere un trend di crescita”.

L’INNOVAZIONE FA SEMPRE LA DIFFERENZA
Tra i brand che sanno cavalcare l’onda dell’innovazione ci sono quelli il cui valore è in rapida ascesa all’interno della classifica: Nvidia (#15, +116%), Netflix (#28, +42%), YouTube (#13, +61%), Uber (#64, +38%), Nintendo (#53, +35%) e Instagram (#8, +27%). Come pure BlackRock (#31), Booking.com (#32), Qualcomm (#39), GEAerospace (#44), Uniqlo (#47), Schneider Electric (#65), Monster (#70), Nasdaq (#85), Byd (#90) e Shopify (#99), che hanno fatto il loro ingresso nella Best Global Brands 2025, segnando il numero di debutti più alto di sempre.

CRESCITA RECORD PER I MEDIA
Digital media e piattaforme di entertainment hanno registrato alcuni dei maggiori incrementi in termini di valore del brand dal 2024 al 2025. Instagram è cresciuta del 27% entrando così nella Top 10 per la prima volta. YouTube ha segnato un aumento del 61%, salendo alla 13esima posizione, avendo ampliato il ruolo degli influencer nella generazione di domanda per i prodotti sponsorizzati e le fonti di guadagno dei creator.
Netflix, con un incremento del 42%, ha scalato 10 posizioni, guadagnandosi il 28° posto, risultato raggiunto con l’espansione nel gaming, nello sport e con gli eventi live realizzati. La forza dell’entertainment si riflette anche nei risultati conseguiti da Amazon, grazie a Prime Video, che conferma la sua posizione sul terzo gradino del podio, e la consolidata presenza di Disney, con il suo ampio portafoglio che include le piattaforme, che resta nella top 20.

I CAMPIONI DEL LARGO CONSUMO
Per quanto riguarda il largo consumo, i brand a maggior valore economico sono nell’ordine: L’Oréal Paris (#59), Pampers (#60), Colgate (#76), Gillette (#78), Nestlé (#79) e Danone (#91). Scorrendo la classifica si ritrovano anche una serie di brand beverage come Coca-Cola (#7), Pepsi (#38), Nescafé (#63), Nespresso (#98) e la new entry Monster (#70). Budweiser (#66) e Corona (#80) tengono alta la bandiera del beverage alcolico.
Il retail è rappresentato da nomi come Ikea (#35), Zara (#41), eBay (#61), H&M (#68), Sephora (#93) e Pandora (#95), ma mentre la maggior parte dei retailer ha faticato (Ikea -9%, H&M -13%), Uniqlo è entrato nella classifica posizionandosi al 47° posto con un valore di 17,7 miliardi di dollari, per effetto – secondo Interbrand – dell’espansione internazionale e della coerenza del brand.

AUTO: SCIVOLONE PER TESLA
Dal canto suo, il mondo delle auto sta affrontando il complesso passaggio ai veicoli elettrici, dimostrando la resilienza dei brand di fronte a dinamiche di mercato difficili. Tra i marchi automotive a maggior valore, la ricerca segnala Toyota, che con una crescita del 2% mantiene la sesta posizione, Mercedes (#10) e Bmw (#14) che continuano a presidiare la Top 20, nonostante una riduzione del valore del brand rispettivamente del 15% e del 10%.
Flessione a due cifre per Tesla: il valore del brand è calato del 35% a causa della maggiore concorrenza nel segmento dei veicoli elettronici. Ed ecco che Byd entra per la prima volta in classifica posizionandosi sul 90esimo gradino.
Ferrari conferma il trend di forte crescita con +17%, rafforzando il suo posizionamento come brand di lusso a pieno titolo, acquisendo credibilità nell’ambito del fashion e mantenendo intatta la desiderabilità di tutto ciò che è Ferrari. “Byd è il più grande disruptor nel mercato automotive dalla comparsa di Tesla – dichiara Manfredi Ricca, Global Chief Strategy Officer di Interbrand –. Il prodotto, di livello mondiale, ha registrato significativi progressi nel mercato europeo, ampliando la sua presenza a partire dalla base asiatica. Tuttavia, Byd deve prestare attenzione: senza investimenti per rafforzare la narrativa del brand, questa crescita non sarà sostenibile”.

IL SETTORE DEL LUSSO FRENA
Interbrand sottolinea che il lusso nel suo complesso ha faticato. In questo contesto, Prada (#86) ha segnato un aumento dell’8%. Hermès (#21), il brand del lusso in più rapida crescita, ha registrato un aumento del 18% in termini di valore e un incremento di una posizione. Louis Vuitton (#12) ha perso il 5% di valore, Gucci (#69) esce dalla top 50. Chanel (#24, -8%) ha mantenuto la sua posizione nella top 25.
Per quanto riguarda in particolare il soft luxury, l’aumento dei prezzi protrattosi oltre il periodo post pandemico, unito alla mancanza di veri e propri successi creativi, ha allontanato diverse fasce di clienti, frenando l’intero settore.

RISULTATO STORICO PER NVIDIA
Tra le case history di maggior interesse segnalate da Interbrand c’è sicuramente Nvidia, che ha registrato il più grande aumento di valore del brand nella storia di Best Global Brands, crescendo del 116% fino a raggiungere 43,2 miliardi di dollari (#15). “Il marketing di prodotto eccezionale di Nvidia e il completo dominio del suo ecosistema hanno alimentato la sua ascesa fulminea – sostiene Greg Silverman, Global Director of Brand Economics di Interbrand –. Tuttavia, in un contesto così dinamico, l’emergere di un nuovo disruptor potrebbe compromettere la posizione di questo brand; per mantenere una crescita sostenibile è infatti indispensabile investire nello storytelling a lungo termine. La dimensione da sola non definisce una vera strategia di brand”.

COSA FANNO BENE I MIGLIORI
Secondo gli autori della classifica, i brand vincitori di quest’anno hanno saputo trasformare i profondi cambiamenti del mercato in opportunità concrete. New entry come Booking.com (#32), Uniqlo (#47), Monster (#70) e Shopify (#99) si concentrano su bisogni specifici dei loro clienti, eccellendo in ciò che fanno. Continuare a investire nel brand sarà cruciale per sostenere la crescita e restare competitivi. L’ingresso di Shopify (#99) testimonia l’ascesa inarrestabile dell’imprenditoria digitale e la crescente democratizzazione del commercio per le piccole imprese a livello globale. “I brand vincenti del 2025 sono quelli che vedono la disruption come un’opportunità – conclude Silverman –. Che si tratti di Instagram che cresce nell’e-commerce, Netflix che entra nell’intrattenimento live o Ferrari che esplora moda e hospitality, tutti sfruttano il brand per generare nuove fonti di ricavo”.

I CRITERI DELLA CLASSIFICA
A margine, ricordiamo che la metodologia di Brand Valuation di Interbrand prende in considerazione tre fattori: la performance finanziaria dei prodotti o servizi contraddistinti dal brand, il ruolo svolto dal brand nel processo d’acquisto (Role of Brand) e la forza competitiva del brand, di conseguenza la sua capacità di creare fidelizzazione e di sostenere domanda e margini nel lungo periodo (Brand Strength).
Per essere inclusi nella classifica i brand devono soddisfare i seguenti criteri: devono essere sufficientemente disponibili dati pubblici relativi alle performance finanziaria del brand; una significativa porzione dei ricavi deve provenire da Paesi al di fuori di quello di origine; il brand deve avere una presenza globale e una penetrazione nei mercati emergenti; deve esserci l’aspettativa di un profitto economico positivo nel lungo termine, generando un ritorno superiore al costo del capitale; il brand deve avere un profilo pubblico e un livello di notorietà sufficiente nelle principali economie mondiali; il punteggio di “Brand Strength Score” deve essere pari o superiore a 50. Tali requisiti – precisa Interbrand – giustificano l’esclusione di alcuni nomi noti che ci si potrebbe aspettare di trovare in classifica.

Best Global Brands 2024, Apple al primo posto, Ferrari e Prada tra le crescite maggiori

È stata pubblicata pochi giorni fa la Best Global Brands, classifica annuale redatta da Interbrand ormai da un quarto di secolo punto di riferimento nell’analisi del valore dei brand. Dalla prima edizione del 2000 il valore complessivo dei 100 brand globali è aumentato di 3,4 volte (da USD 988B a USD 3.4T). “Se questi brand fossero stati gestiti come asset strategici per la crescita, il valore complessivo dei brand in questa classifica avrebbe potuto raggiungere USD 6.9T. La crescita che osserviamo nasconde un’incredibile opportunità mancata” ha dichiarato Gonzalo Brujó, Global CEO di Interbrand.

Apple al primo posto
Apple è il brand in testa alla classifica, anche se il suo valore ha registrato una diminuzione per la prima volta in oltre due decenni (-3%). “Al contrario di altri che si sono tuffati a capofitto nell’intelligenza artificiale, Apple ha intrapreso un percorso più consapevole, in modo da garantire che le proprie versioni di intelligenza artificiale corrispondessero ai valori aziendali – ha affermato Greg Silverman, Global Director of Brand Economics di Interbrand, commentando la situazione di Apple. “Questa scelta ha anteposto la fiducia a lungo termine ai ricavi a breve termine. Tale mossa ha quindi portato a una crescita delle azioni del 20% da inizio anno e prevediamo che il valore del brand aumenti nella classifica del 2025”.

I brand dell’automotive dominano il 2024
14 dei primi 100 brand del 2024 appartengono all’automotive, il settore più rappresentato nella classifica, e tre di questi – Toyota (n. 6), Mercedes-Benz (n. 8) e BMW (n. 10) – sono nella top 10. Kia (n. 86) Hyundai (n. 30) e Toyota (n. 6) hanno ottenuto una crescita a doppia cifra. Tuttavi, non tutti i brand del comparto possono vantare questo successo: Tesla (n. 12) ha fatto registrare una delle riduzioni di valore più consistenti di quest’anno (-9%).

Il lusso di fascia alta dimostra resilienza grazie all’innovazione
Il valore dei brand del lusso ha proseguito nella sua parabola ascendente (+7% rispetto al +6,5% dello scorso anno), estendendo la propria rilevanza grazie alla creazione di nuove consumer experience e all’ampliamento dei touchpoint digitali, dimostrando una potente creatività strettamente ancorata al fattore umano. Ferrari (n. 62) ha conquistato quest’anno il titolo di “Top rising brand”, con un incremento del valore del 21%. Louis Vuitton ha scalato tre posizioni (dal n. 14 al n. 11), mentre Hermès (n. 22) e Prada (n. 83) hanno fatto registrare due dei maggiori rialzi di quest’anno, con un valore del brand in crescita rispettivamente del 15% e del 14%.

Le new entry del 2024
Nvidia (n. 36), Pandora (n. 91), Range Rover (n. 96) e Jordan (n. 99) sono i nuovi ingressi di quest’anno. Di particolare interesse è l’entrata di Jordan, il primo personality brand a conquistare un posto nella Best Global Brands. Uber (n. 78) e LG (n. 97) invece entrano nuovamente in classifica.

Come è cambiato il marketing in 25 anni?
Negli ultimi 25 anni, Interbrand ha osservato un significativo cambiamento nel modo in cui le aziende affrontano la crescita. La C-Suite sta dando priorità a investimenti più contenuti ma con ritorni nel breve periodo. Le strategie che coniugano investimenti nel brand a lungo termine con investimenti di breve periodo che portano benefici a livello di topline sono le più efficaci, ma sono ancora rare. “Gli strumenti di performance, le capacità e i sistemi si sono evoluti nell’ultimo quarto di secolo. Man mano che questi strumenti cambiano, lo stesso avviene per le pressioni e le aspettative riposte nei confronti dei leader di brand e marketing. Oggi ci si aspetta che i CMO e i loro team ottengano maggiori ritorni in termini di ricavi, in tempi molto più brevi, a fronte di un minor investimento complessivo” ha concluso Brujó.

Le performance dei brand italiani
Oltre a Ferrari, anche Gucci (n. 41) Prada (n. 83) si riconfermano nella Best Global Brands. Gucci risente del periodo di transizione, registrando un calo del valore del brand. Prada invece si conferma in una fase ascendente con una crescita del 14% (la seconda crescita più alta tra i brand del lusso), dovuta a risultati finanziari superiori alla media e alla sua capacità di costruire relazioni a lungo termine con le sue audience di riferimento. “Le performance dei brand italiani sono un’ulteriore dimostrazione che i brand con i migliori tassi di crescita sono quelli che sono in grado di evolvere e fare evolvere le relazioni con i consumatori” conferma Lidi Grimaldi, CEO della sede italiana di Interbrand. “Sono in grado di leggere e anticipare le aspettative dei consumatori e di creare relazioni rilevanti trascendendo il settore di appartenenza e ampliando la loro presenza”.

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