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Investimenti immobiliari, cresce l’attenzione per i centri commerciali

Nonostante la buona tenuta dell’economia italiana in un contesto di rallentamento dell’Eurozona, le attività d’investimento nell’immobiliare continuano a essere frenate dalle condizioni di accesso al credito, in peggioramento a causa dei nuovi rialzi dei tassi d’interesse da parte della BCE finalizzati al contenimento dell’inflazione. Si assiste infatti a una riduzione del numero e della dimensione delle transazioni, parallelamente a una contrazione delle attività di raccolta da parte dei fondi immobiliari italiani.

“Per i prossimi mesi non sono attese particolari inversioni di tendenza rispetto all’attuale momento di mercato; sarà necessario attendere il 2024 per osservare un assestamento dell’inflazione e quindi una riduzione dei tassi d’interesse” – afferma Silvia Gandellini, Head of Capital Markets and Head of A&T High Street di CBRE Italy. “Nel frattempo sempre più investitori stanno esplorando nuovi settori, con un focus particolare verso gli operational real estate asset, che seguono logiche non strettamente immobiliari, come strutture sanitarie, data centre, infrastrutture per le telecomunicazioni e l’energia. Le operazioni d’investimento attualmente in corso e destinate a concludersi entro la fine di quest’anno, ci portano a pensare che anche nel prossimo trimestre i volumi delle transazioni continueranno a crescere, ma senza recuperare il gap accumulato negli ultimi 18 mesi”.

In questo contesto, l’asset class Office registra una marcata riduzione dei volumi di investimento, in cui si rileva anche una maggiore richiesta di aggiustamento del prezzo, soprattutto per il prodotto value add e per gli immobili già valorizzati in location secondarie. Si continua a registrare invece un’ottima liquidità per immobili core a Milano, anche rispetto ai migliori mercati europei. L’interesse degli investitori appare molto polarizzato: non perdono di appeal gli asset core nel Central Business District, dove le prospettive di crescita dei canoni di locazione rimangono molto positive, mentre nelle realtà più periferiche si riscontra un atteggiamento cauto degli investitori, causato dall’incertezza della domanda futura di spazi da parte degli occupier.

Industrial & Logistics si conferma la prima asset class di investimento, nonostante anche in questo caso si rilevi un calo dei volumi, del numero e della dimensione delle singole operazioni rispetto al 2022. Le performance del mercato occupier continuano ad alimentare un outlook molto positivo sulla crescita dei canoni di locazione, favorendo gli investimenti in operazioni core+ e value add. La domanda di spazi in questo settore non sembra infatti arrestarsi, confermando l’Italia come uno dei best performer tra i mercati logistici europei, sia in termini di performance di assorbimento che in termini di margini di crescita. In linea con la prima metà dell’anno, continua a rafforzarsi l’interesse verso operazioni in immobili industriali affittati nel lungo periodo ad aziende manifatturiere con covenant forti. Le ottime performance dei fondamentali dell’industria di riferimento continuano a sostenere anche gli investimenti in Hotels, dove l’aumento dei prezzi medi per camera, e quindi dei valori di RevPAR (Revenue Per Available Room), incoraggiano l’investimento in questa asset class. Il mercato dell’ultimo trimestre ha visto una crescente attività da parte di hotels operator oltre a corporate deal. Gli acquirenti più attivi in questa fase si confermano i cash buyer, in particolare i family office, in grado di completare rapidamente le acquisizioni in un contesto di elevato costo del debito.

Nonostante la forte domanda di abitazioni in affitto e di posti letto per studenti fuori sede continui ad alimentare la crescita dei canoni di locazione nelle principali città, il settore Living ha rallentato il suo percorso di consolidamento. L’interesse dei developer dei fondi di private equity per il build-to-rent e gli studentati rimane ancora alto, ma i costi di costruzione, l’elevato costo del debito e l’incertezza burocratica, rallentano i nuovi sviluppi in un contesto di sostanziale assenza di prodotto stabilizzato. Si osserva un’attività intensa sul cambio d’uso da uffici a living in location periferiche di Milano. Il mercato built-to-sell è ancora molto forte e fa da traino per il settore grazie anche all’ottimo assorbimento per i prodotti prime e good secondary.

Nel settore Alternative c’è un forte aumento dei volumi di investimento, alimentato da operazioni di piattaforma nell’healthcare. Nonostante le forti barriere all’ingresso in questo e in altri settori considerati Alternative, i numeri delle singole operazioni confermano la potenziale profondità della domanda d’investimento in questi mercati. In particolare si denota interesse da parte di capitali di private equity, alla ricerca di ritorni competitivi, investendo anche in strutture operative in settori supportati da solidi fondamentali.

Per il settore Retail rimane alto l’interesse da parte dei net lease buyer per medie superfici affittate a operatori di primario standing e di lunga durata. Rispetto a 12 mesi fa, si registra una pipeline più consistente nell’attività d’investimento su centri commerciali, anche grazie a investitori newcomer che vedono ottime opportunità di acquisto a sconto, in particolare su centri medio grandi con ottimi fondamentali e dominanti nei loro bacini di riferimento.

Rovagnati investe 11 milioni di euro in ricerca & sviluppo

L’attuale piano di investimenti in ricerca & sviluppo di Rovagnati, con valore stimato 11 milioni di euro in tre anni, è dedicato a internazionalizzazione, sviluppo di prodotti senza nitriti, packaging sostenibile, efficientamento dei processi e informatizzazione degli stabilimenti. Un progetto approvato e finanziato dal Ministero nell’ottica di consolidare l’impegno dell’azienda verso il miglioramento continuo della propria offerta.

Internazionalizzazione
Rovagnati vive da anni una forte espansione internazionale e oggi esporta in più di 20 Paesi, con particolare focus su Francia, Belgio, Germania, Svizzera e Stati Uniti. L’investimento sarà strategico sia per lo sviluppo di prodotti in grado di far presa sui mercati esteri, sia per il potenziamento dello stabilimento produttivo di Vineland (USA) inaugurato nel settembre 2021.

Sviluppo di prodotti senza nitriti e presidio di nuovi segmenti di mercato
Era il 2017 quando Rovagnati ha introdotto Naturals, la prima linea di prodotti senza nitriti dell’azienda, a cui si è aggiunta poco dopo anche la gamma Snello. L’eliminazione dei nitriti è stata resa possibile grazie a una tecnologia brevettata e a una ricetta segreta che sfrutta la sinergia tra estratti naturali selezionati e un processo produttivo innovativo che porta a una completa eliminazione dei nitriti mantenendo lo stesso grado di salubrità dei prodotti che li contengono. La linea Naturals si è rivelata strategica per l’espansione internazionale, affermandosi come prodotto leader di mercato in Francia. Anche negli Stati Uniti il focus sulla produzione senza nitriti è strategico in quanto sta guidando il lancio di nuovi prodotti sul mercato. L’attenzione alla nutrizione consapevole è un elemento di valore anche nelle attività di Corporate Social Responsibility e di comunicazione. Tra queste il recente lancio del progetto Stammi bene, un’iniziativa di Education proposta dal brand che ha portato un messaggio di benessere a 360 gradi in oltre 2000 classi italiane.

Packaging sostenibile
Gli investimenti sono funzionali anche allo sviluppo di soluzioni packaging a minore impatto ambientale, sia nell’ottica di una progressiva riduzione dell’utilizzo di plastica che di una riciclabilità o facilità di riutilizzo della stessa. Sebbene la sostituzione di questo materiale a oggi sia complessa per il settore, Rovagnati ha già raggiunto l’obiettivo del 55% medio di plastica riciclata su tutti i vassoi delle vaschette e, nel corso degli anni, ha ridotto il peso delle stesse fino al 38% per alcune linee come Gran Biscotto, Snello e I Firmati.

Efficientamento dei processi e tracciabilità
Allo stato attuale l’azienda investe particolarmente in impianti di cogenerazione, energie rinnovabili, risparmio delle risorse idriche, soluzioni logistiche green, informatizzazione degli stabilimenti. Tra i progetti recenti anche il lancio in Italia e in Francia della Tracciabilità sulle gamme Borgo e Naturals. Inquadrando il QR code presente sul retro delle vaschette il consumatore accede a un elenco completo delle informazioni che riguardano i prodotti. Un progetto dall’approccio sempre più internazionale, attualmente in fase di sviluppo anche in Svizzera e Germania. L’investimento di Rovagnati mira a potenziare questa capacità innovativa, che si costituisce come una vera e propria leva strategica per il business.

“Gli investimenti di Rovagnati in ricerca e sviluppo sono fondamentali per garantire la competitività dell’azienda nel lungo periodo” commenta Gabriele Rusconi, Managing Director e Board Member di Rovagnati. “Grazie ai progetti che da anni portiamo avanti siamo stati in grado di aumentare il nostro export di prodotti Made in Italy e produrre in maniera sempre più sostenibile. Tutte le funzioni della nostra azienda lavorano per continuare e accelerare questo percorso”.

Rilancio Pernigotti, nominato nuovo CdA e ingresso Invitalia in compagine societaria

Con l’ingresso di Invitalia, è stata perfezionata la compagine societaria della Pernigotti Holding SpA, società costituita dal fondo Lynstone di JP Morgan che ha rilevato dal Gruppo Toksoz l’intero capitale sociale della Pernigotti SpA. L’operazione, condotta per Invitalia nell’ambito del Fondo per la salvaguardia dei marchi storici, ha consentito di ricostituire il capitale sociale per 7.000.000 di euro (75% Lynstone-JP Morgan, 25% Invitalia) e così porre le basi per il rilancio del marchio e della produzione. I due soci cooperano nella stessa misura anche in Walcor SpA, altro storico marchio cremonese, specializzata nella produzione di uova di Pasqua e monete di cioccolata. È proprio la complementarietà delle linee produttive e, di conseguenza, del portafoglio prodotti che ha indotto ad una “operazione gemella” che, integrando fornitori, prodotti, rete commerciale e management, si presenta sul mercato come una proposta innovativa.

Già dal prossimo periodo natalizio i prodotti a marchio Pernigotti torneranno disponibili per i consumatori che hanno dimostrato anche in recenti analisi di mercato di aspettare il ritorno sugli scaffali della distribuzione dei gianduiotti, dei torroni  e delle praline. L’assemblea dei soci ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Pernigotti Holding SpA, con Luigi Mastrobuono Presidente, Attilio Capuano Amministratore Delegato, Camille Le Baut Consigliere, membri a loro volta anche del Consiglio della Walcor.

Due i segnali importanti per l’economia italiana e per quella del territorio novese: l’interesse dei grandi fondi di investimento per la nostra manifattura, considerata ancora decisiva per lo sviluppo nell’intero quadro europeo, e in particolare per la leadership dell’industria alimentare; la strategicità del Fondo di salvaguardia dei marchi storici, che consente con il suo intervento di rilanciare sul mercato la tradizione dei marchi italiani, che hanno fatto e continuano a fare la storia del prodotto made in Italy in ottica di sviluppo e conquista di nuovi mercati. Una nuova prospettiva per il territorio e il ringraziamento per i lavoratori e loro rappresentanze che hanno atteso a lungo ma attivamente una svolta occupazionale, per le istituzioni locali, che hanno sostenuto il lavoro di costruzione della nuova ipotesi societaria, e per il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Presentata la nuova operatività del Fondo 394 per la competitività delle imprese italiane

Poche ore fa è stata presentata alla Farnesina la nuova operatività del Fondo 394, lo strumento gestito da Simest in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri per finanziare gli investimenti per la crescita estera delle imprese italiane. Il fondo avrà una dotazione di 4 miliardi di Euro, dedicati in prevalenza alle PMI. All’evento sono intervenuti i vertici di Simest, società del Gruppo CDP: il Presidente Pasquale Salzano e l’Amministratrice Delegata Regina Corradini D’Arienzo.

Fra le principali novità del Fondo 394 figurano il sostegno agli investimenti per la transizione ecologica e digitale e per il rafforzamento della solidità patrimoniale delle imprese con vocazione internazionale. Saranno previsti benefici per le imprese appartenenti alle filiere produttive votate all’export e per le imprese impattate da rincari dei costi energetici. Saranno inoltre previste condizioni dedicate per le imprese con interessi diretti in aree strategiche per il Made in Italy, come i Balcani Occidentali, e per quelle localizzate nei territori colpiti dalla recente alluvione in Emilia-Romagna.

Attraverso il Fondo 394 gestito da Simest sono a disposizione delle imprese finanziamenti a tassi agevolati, fino allo 0,464% (tasso luglio 2023), a cui si potrà aggiungere una quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 10%. Le imprese potranno presentare domanda di finanziamento a partire dal 27 luglio alle ore 9:00 sul Portale Simest dei finanziamenti agevolati.

La nuova operatività sarà attiva attraverso sei diverse linee di intervento agevolativo:

Transizione Digitale o Ecologica: finanziamento dedicato alle imprese che intendano effettuare investimenti per l’innovazione digitale o per la transizione ecologica nonché investimenti produttivi generici per il rafforzamento della solidità patrimoniale, a beneficio della loro competitività sui mercati internazionali.

Inserimento Mercati: finanziamento per le imprese che intendano realizzare programmi di inserimento sui mercati internazionali, attraverso l’apertura di una propria struttura in un Paese estero; oppure che intendano rafforzare la propria presenza su mercati già presidiati, attraverso il potenziamento della propria struttura o del personale sul posto.

Certificazioni e Consulenze: finanziamento riservato alle imprese che intendano realizzare progetti di internazionalizzazione, innovazione tecnologica, digitale o ecologica, tramite il supporto esclusivo di società di consulenza, od ottenere certificazioni di prodotto, brevetti, per la tutela di diritti di proprietà intellettuale, di certificazioni di sostenibilità e innovazione tecnologica.

Fiere ed Eventi: finanziamento dedicato alle imprese che intendano partecipare, anche in Italia, a fiere, mostre, eventi e missioni imprenditoriali o di sistema, di carattere internazionale, anche virtuali, per la promozione di beni e servizi prodotti in Italia o a marchio italiano.

E-commerce: finanziamento per le imprese che intendano sviluppare il proprio commercio elettronico in Paesi esteri per beni e servizi prodotti in Italia o con marchio italiano, attraverso la creazione o il miglioramento di una piattaforma propria, o di un proprio spazio dedicato su una piattaforma di terzi.

Temporary Manager: finanziamento riservato alle imprese che intendano avvalersi temporaneamente di figure professionali specializzate per la realizzazione di progetti di internazionalizzazione, innovazione tecnologica, digitale o ecologica.

Nel corso dell’evento è stato inoltre firmato dal Presidente di Simest, Pasquale Salzano, e dal Presidente ICE, Matteo Zoppas – un accordo di collaborazione Simest-Ice volto a favorire la conoscenza e il migliore utilizzo – da parte del tessuto produttivo – dei servizi per l’internazionalizzazione delle due società.

Stanziati 20 milioni di euro per la transizione energetica di PAC 2000A Conad

BNL BNP Paribas ha finalizzato un’operazione di leasing del valore di 20 milioni di euro a favore di PAC 2000A, la cooperativa del Gruppo Conad con una rete di vendita che si estende in Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia: ciò permetterà di effettuare interventi di efficientamento finalizzati a ridurre i consumi energetici, i costi di gestione e le emissioni.

I punti vendita di PAC 2000A nelle cinque regioni di competenza e le piccole e medie aziende territoriali della cooperativa potranno avere un più agevole accesso al credito per effettuare interventi quali, a titolo di esempio, l’installazione di impianti fotovoltaici, la sostituzione di banchi frigo, dei corpi illuminanti o degli impianti di condizionamento. La banca, che ha operato per il tramite della propria Industry “Food, Beverage & Retail” del Large Corporate, ha messo a disposizione un plafond per finanziamenti leasing, che potrebbe crescere ulteriormente in considerazione del forte interesse finora registrato tra gli esercenti che hanno già presentato numerose richieste. L’operazione favorisce il perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile previsti dall’agenda ONU 2030 e si inquadra nel “Programma Sviluppo Eccellenze del Made in Italy” di BNL BNP Paribas, che ha come obiettivo sostenere le piccole e medie imprese italiane tramite accordi con grandi Capofiliera.

“Questa operazione è la dimostrazione del nostro impegno quotidiano e concreto per limitare l’impatto delle attività in tutti gli ambiti, dalla logistica al packaging, dai consumi energetici dei magazzini e dei punti vendita alla produzione di rifiuti. Per noi di Conad esiste un solo modo di fare business, ovvero farlo in modo sostenibile attraverso un insieme di azioni che si concretizzano nel programma “Sosteniamo il Futuro” e l’accordo con BNL BNP Paribas costituisce un passo importante per permettere ai nostri soci di perseguire questi obiettivi” commenta Francesco Cicognola, Direttore Generale di PAC 2000A Conad.

“Questo accordo ha visto coinvolte in modo sinergico tante professionalità in diversi settori della Banca e del Gruppo, al fine di offrire soluzioni integrate per i nostri grandi clienti e per le loro filiere. Rientra nella nostra strategia di vicinanza al territorio e al tessuto imprenditoriale, per supportare le aziende in un’ottica di crescita innovativa e sostenibile” aggiunge Mariaelena Gasparroni, Head of Corporate Banking di BNL BNP Paribas.

“Come BNL Leasing mettiamo a disposizione la nostra esperienza e il nostro know-how per essere vicini agli esercenti Conad nel loro percorso di transizione energetica. Per questo abbiamo costruito un’operazione finanziaria che, grazie al supporto di PAC 2000A, consente di poter finanziare i beni necessari con tutti i vantaggi del leasing, in tempi rapidi e a condizioni dedicate” conclude Antonio Schiavo, Direttore Generale di BNL Leasing.

Aumento di capitale per Granarolo, arrivano 160 mln per la crescita del Gruppo

Pochi giorni fa è stato sottoscritto un accordo di investimento che prevede un aumento di capitale di 160 milioni di euro, con contestuale ingresso nell’azionariato di Granarolo S.p.A. di Patrimonio Rilancio – Fondo Nazionale Strategico (FNS), gestito da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e di Enpaia, l’Ente Nazionale di Previdenza per gli addetti e gli impiegati in Agricoltura. A conclusione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale, la compagine azionaria di Granarolo si amplierà includendo quindi, oltre agli attuali soci Granlatte, Cooperlat e Intesa Sanpaolo, anche il Patrimonio Rilancio – Fondo Nazionale Strategico ed Enpaia. Granlatte conserverà la guida del gruppo agroalimentare emiliano con una solida maggioranza partecipando altresì all’aumento di capitale.

L’operazione di rafforzamento patrimoniale è funzionale alla realizzazione del piano strategico 2023-2026 del Gruppo Granarolo, che prevede sia importanti obiettivi di crescita organica sia operazioni straordinarie finalizzate al rafforzamento del posizionamento competitivo del gruppo in Italia e all’estero.

“Si tratta di un investimento straordinario di patrimonializzazione”, commenta Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo S.p.A.. “Gli obiettivi che la Società intende raggiungere attraverso la realizzazione del nuovo Piano sono consolidare e incrementare la propria presenza sul mercato nazionale tramite la trasformazione digitale e l’innovazione della filiera del prodotto, rafforzare il proprio posizionamento a livello internazionale, innovare per anticipare nuove soluzioni di prodotto in un mercato in continua evoluzione”.

“L’investimento in Granarolo S.p.a. ha per Enpaia un duplice valore, poiché è strategico e mission related allo stesso tempo”, affermano il Presidente della Fondazione, Giorgio Piazza e il Direttore Generale, Roberto Diacetti. “Strategico per le sue potenzialità di crescita in un settore, quello agro-alimentare, di rilevante importanza e di continuo successo per l’economia del nostro Paese; mission related poiché si ritiene possa avere un impatto positivo di ricaduta a livello sistemico sul settore lattiero-caseario che favorirà lo sviluppo delle economie locali attraverso una maggiore occupazione, attivando un effetto moltiplicatore nelle aree di intervento proprio su chi contribuisce alle entrate della Cassa di Previdenza. A conferma di queste convinzioni e a garanzia della gestione professionale del nostro intervento siamo orgogliosi di condividere il nostro investimento con il Fondo Nazionale Strategico gestito da CDP”.

Coop Alleanza 3.0, piano strategico con finanziamenti da 560 mln

Coop Alleanza 3.0, la più grande cooperativa di consumatori d’Italia, annuncia di aver concluso un accordo con i principali istituti di credito italiani per complessivi 560 milioni di finanziamento articolati in diverse linee e con scadenze a lungo termine.

Il rifinanziamento comprende, infatti, un contratto bilaterale di margin loan con UniCredit SpA con scadenza al 2027, per un controvalore massimo complessivo di 200 milioni di euro, e un mutuo ipotecario, con scadenza al 2028, per un controvalore complessivo di 360 milioni di euro con un pool di finanziatori costituito da Intesa Sanpaolo SpA, UniCredit SpA, BPER Banca SpA e Banco BPM SpA. Intesa Sanpaolo (Divisione IMI CIB) e UniCredit hanno agito in qualità di global coordinator, Intesa Sanpaolo come banca agente.

Le risorse ottenute tramite il finanziamento contribuiranno a sostenere gli obiettivi di lungo periodo previsti nel nuovo Piano strategico di Coop Alleanza 3.0 che, dopo la fase di risanamento iniziata nel 2018, prevede significativi investimenti nella rete dei negozi e nell’offerta ai clienti. Tutte le attività saranno orientate al miglioramento della gestione caratteristica della cooperativa e al supporto ai soci e ai territori colpiti dalla difficile situazione economica e sociale.

Milva Carletti, Direttrice Generale di Coop Alleanza 3.0 ha commentato: «In un contesto generale reso estremamente difficile dalle tensioni sui costi dell’energia, da tassi di inflazione mai visti negli ultimi 40 anni e da aumenti esorbitanti delle materie prime, questo accordo di finanziamento testimonia quanto i principali istituti di credito italiani credano nella solidità patrimoniale della cooperativa e nel suo piano strategico. Si tratta di un segnale importante e, forte di questo, Coop Alleanza 3.0 proseguirà al rilancio delle proprie attività e alla rifocalizzazione verso il core business, mettendo sempre i bisogni dei soci al primo posto. Siamo consapevoli che si tratta di un percorso di lungo periodo, e non privo di difficoltà dato il contesto appena descritto, ma siamo fiduciosi di raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo posti, per il bene della cooperativa e dei suoi soci».

Parmigiano Reggiano, approvato il bilancio preventivo del 2023

Ieri, mercoledì 14 dicembre, presso il Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia, si è tenuta l’Assemblea Generale dei Consorziati del Parmigiano Reggiano per l’approvazione del bilancio preventivo 2023 e delle leve di flessibilità del Piano Regolazione Offerta 2023-25. La plenaria ha deliberato un bilancio record con 56,5 milioni di euro di ricavi. Sul totale, 17 milioni di euro andranno a coprire i costi di funzionamento del Consorzio, mentre le risorse destinate alle attività saranno, al netto di accantonamenti, ammortamenti e tasse, 39,5 milioni. All’Assemblea sono intervenuti anche Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (in collegamento video), Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura e agroalimentare, Caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna, e il prefetto di Reggio Emilia, Iolanda Rolli.

Gli investimenti per azioni di marketing e comunicazione saranno pari a 34,2 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo della domanda in Italia e all’estero. Relativamente agli investimenti promozionali, una decisa accelerazione sarà rivolta al pilastro “Mercati esteri” del Piano Marketing, con investimenti per 14,2 milioni di euro (contro gli 11,9 milioni del 2022 e i 9 milioni del 2021), e i restanti 20 milioni saranno allocati negli altri sei pilastri per Piano Marketing legati ad attività orizzontali, allo sviluppo del marchio e alla campagna pubblicitaria in Italia.

Investimenti per 3,3 milioni di euro saranno destinati ai seguenti programmi: “Premium 40 Mesi” per sostenere il segmento del Parmigiano Reggiano a lunga stagionatura (nello specifico, 1,9 milioni), agli investimenti in attrezzature per i Centri raccolta latte (0,7 milioni) e a progetti di miglioramento del benessere animale e della sostenibilità (0,7 milioni).

Durante l’assemblea sono state anche discusse proposte più tecniche che riguardano il Piano Regolazione Offerta 2023-25. In particolare, sono state approvate le proposte di applicazione delle leve di flessibilità dei parametri di avvio del Piano, che riguardano la riduzione dell’“Importo Unico Base” (da 25 a 12,5 euro al quintale), la riduzione dell’“Importo Grande Splafonatore” (da 40 a 30 euro al quintale) e la riduzione dello “Sconto Scolmatura” al 20% dell’Importo Unico Base in vigore nel 2023. Sono stati inoltre aggiornati i criteri di gestione e accesso ai plafond.

«Il 2023 sarà un anno molto importante, caratterizzato da grandi sfide», ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. «Per affrontare i problemi legati alle incertezze macroeconomiche causate dal conflitto in Ucraina, al caro energia, all’incremento del costo delle materie prime e a un’inflazione crescente che ridurrà il potere d’acquisto delle famiglie, la parola chiave sarà stabilità. Per ottenere questo obiettivo, sarà fondamentale fare squadra: dovremo infatti collocare sul mercato la produzione più alta della Dop, quella del 2021, riuscendo sia a mantenere il Parmigiano Reggiano a un prezzo concorrenziale, in modo che sia accessibile alle famiglie, sia a difendere la redditività delle aziende, che hanno già subito l’aumento dei costi di produzione. Pertanto, per sostenere e sviluppare la domanda, abbiamo previsto un piano articolato di investimenti in comunicazione e sviluppo domanda, soprattutto sui mercati esteri, quelli che negli ultimi anni hanno rivelato una potenzialità maggiore. Questa incertezza economica va governata insieme, passando dalla logica del singolo caseificio a quella del “noi” del Consorzio, per creare nuovi sbocchi di mercato e garantire il futuro della Dop».

«La difesa della sovranità alimentare è la possibilità di scegliere i nostri sistemi di produzione e dare al consumatore finale cibo di qualità. Questa è la sfida che abbiamo voluto raccogliere: preservare, difendere e valorizzare le nostre produzioni uniche. Il Parmigiano Reggiano è una delle nostre eccellenze, uno dei prodotti più conosciuti legati al territorio. Oggi l’Italia in Europa si presenta con la consapevolezza che è fondamentale difendere il nostro sistema produttivo, le nostre imprese e il legame tra il nostro modello produttivo e la nostra cultura. Non bisogna mai dimenticare che dietro ogni nostra azienda c’è economia, modello di sviluppo ma c’è anche e soprattutto un elevatissimo livello culturale che è legato al rapporto tra uomo, terra e produzione di cibo» – ha dichiarato Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.

«L’Emilia-Romagna è il cuore agroalimentare del Paese – ha aggiunto infine Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura e agroalimentare, Caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna – e il Parmigiano Reggiano è uno dei protagonisti di questa grande storia di tradizione e di innovazioni, poiché sa coniugare sviluppo economico, lavoro, sostenibilità del territorio e delle produzioni, e cultura del cibo. I prodotti agroalimentari sono la seconda voce di export dell’Emilia-Romagna, dopo la meccanica e i motori. Le nostre Dop e Igp valgono alla produzione 3,6 miliardi di euro e il Parmigiano Reggiano rappresenta la fetta più ampia e diffusa di questa eccellenza.

Ma il Parmigiano Reggiano non è soltanto un asset vincente sul piano economico: la sua diffusione in territori rurali complessi, come ad esempio l’Appennino, contribuisce allo sviluppo di quei luoghi e garantisce il reddito agli imprenditori agricoli, che in questo modo possono scegliere di rimanere in montagna e produrre. Un ringraziamento speciale va al Consorzio di produttori per l’incessante attività di tutela e promozione del nostro formaggio: un impegno quotidiano che contribuisce a valorizzare la Dop e a consolidare posizioni sui mercati internazionali, anche in questa complessa fase di congiuntura economica determinata dalla guerra e dai rincari di energia e materiali».

Aspiag Service debutta in Lombardia, apre Interspar a Mariano Comense

È stato inaugurato da poche ore il primo punto vendita a gestione diretta di Aspiag Service in Lombardia: si tratta del nuovo Interspar che apre i battenti a Mariano Comense, in provincia di Como, in Via Pietro Mascagni, 58. Un punto vendita con il quale Aspiag Service, la concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, la Lombardia e l’Emilia-Romagna, fa il suo ingresso in Lombardia con un progetto di sviluppo importante che prevede l’apertura di 60 punti vendita (fra diretti e affiliati) nel quadriennio 2022-2026 sul territorio lombardo per un investimento complessivo quantificabile in oltre 300 milioni di euro e la creazione stimata di 1.600 nuovi posti di lavoro.

Sviluppato su una superficie di vendita di 2.500 mq, il nuovo Interspar di Mariano Comense si presenta al pubblico con un layout completamente nuovo che punta al miglioramento dell’esperienza d’acquisto del cliente e a un’attenzione crescente alla sostenibilità. Il negozio è stato pensato per valorizzare al meglio le diverse aree merceologiche, inserendo in ciascuna le rispettive aree promozionali con l’obiettivo di rendere sempre più funzionale e accessibile la spesa per il cliente. Ogni reparto inoltre è caratterizzato da una nuova grafica di identificazione, con l’inserimento di monitor per offerte commerciali e una comunicazione interattiva a favore dei clienti.

Segno distintivo del nuovo negozio è l’attenzione all’offerta e alla qualità del servizio per il cliente, puntando sulla scelta del banco servito per i reparti macelleria, pescheria e gastronomia, quest’ultimo dotato anche di una cucina per un’ampia rivendita di prodotti caldi. A questo si aggiungono i reparti ortofrutta, pane self-service e panetteria servita, oltre all’area dedicata ai prodotti freschi e freschissimi dove Aspiag Service vuole continuare a inserire nuove referenze per fidelizzare il cliente con un assortimento sempre più ampio.

Novità del punto vendita è l’inserimento del corner pizzeria, dove ogni giorno vengono sfornate pizze e focacce con oltre 45 scelte di gusti e abbinamenti possibili. Inoltre, è presente un’area di esposizione dove sono state create delle vere e proprie cantinette con tre corner dedicati al mondo vini, birre e liquori che richiamano delle piccole enoteche in cui il cliente potrà scegliere anche tra molti prodotti provenienti dal territorio lombardo.

Nell’ideazione del layout del negozio un’enfasi importante è stata data anche alle aree non food, che rappresentano circa la metà della quasi 32.000 referenze totali del punto vendita, per offrire al cliente una proposta a 360° con giocattoli, libri e giornali, articoli tessili, oltre all’area bazar che comprende prodotti non food, accessori per la casa, utensileria e altre categorie minori.

In linea con la filosofia che caratterizza Aspiag Service e il suo legame con i territori, il nuovo Interspar punta a valorizzare le produzioni tipiche locali, attraverso la creazione di spazi ad hoc dedicati al marchio “Sapori del Nostro Territorio” con cui Aspiag Service intende promuovere le filiere locali e far conoscere i molti produttori dell’area lombarda Sono oltre 300 i prodotti del territorio che troveranno spazio nel nuovo Interspar, tra cui Birrificio Rurale, Cantina Nino Negri, Cantina Castel Faglia, Carozzi Formaggi, Fumagalli Salumi, l’Oleificio di Moniga, La latteria Sociale di Chiuro e Pastai in Brianza.

Nella progettazione del punto vendita, grande attenzione è stata riservata anche alla sostenibilità: gli spazi sono stati realizzati utilizzando soluzioni a basso impatto ambientale con tecnologie e impianti di ultima generazione quali banchi frigo senza emissione di sostanze inquinanti e con chiusura a porta per ridurre lo spreco energetico, l’utilizzo di illuminazione con led a basso consumo, un impianto fotovoltaico in grado di coprire gran parte del fabbisogno energetico del negozio, oltre a un sistema di recupero del calore prodotto dall’impianto frigo alimentare per la produzione dell’acqua sanitaria.

Nel nuovo negozio saranno impiegati 76 collaboratori e collaboratrici, di cui oltre il 40% residenti a Mariano Comense o comuni limitrofi. Molti di questi sono stati scelti grazie alle candidature presentate durante la campagna di selezione del personale che Aspiag Service ha promosso nei mesi di aprile e maggio di quest’anno, attraverso uno speciale truck posizionato a Mariano Comense che ha permesso al marchio dell’abete di farsi conoscere e ricevere le candidature dei futuri collaboratori.

“L’inaugurazione del nostro primo negozio a gestione diretta in Lombardia rappresenta un traguardo, ma anche un nuovo punto di partenza – ha commentato Francesco Montalvo, Amministratore Delegato di Aspiag Service –. Questa regione rappresenta per noi un’area strategica di sviluppo, dove nei prossimi quattro anni abbiamo in programma un importante piano di investimenti di circa 300 milioni di euro attraverso il quale puntiamo a far crescere la nostra rete vendita e a creare nuova occupazione. Siamo molto orgogliosi di iniziare il nostro sviluppo in questa regione proprio dalla provincia di Como dove, oltre a Mariano Comense, siamo già presenti con un punto vendita in affiliazione con insegna Despar nel capoluogo comasco. In questa regione vogliamo entrare consolidando la nostra presenza in primis nei centri medi e piccoli, puntando sul servizio di prossimità e facendo conoscere il nostro modello di business fatto di vicinanza al territorio, qualità, convenienza, attenzione alle persone e alle comunità in cui ci inseriamo, anche attraverso la valorizzazione dei prodotti e delle eccellenze locali, in un’ottica di sviluppo sostenibile e in linea con il DNA che caratterizza il nostro marchio dell’abete”.

“Il negozio inaugurato da poche ore è il 41° punto vendita a insegna Interspar di Aspiag Service e il primo negozio a gestione diretta in Lombardia – ha aggiunto Diego Piazzardi, Direttore vendite canale Interspar di Aspiag Service –. Questa regione avrà per noi un ruolo importante nel prossimo futuro e per questo stiamo lavorando con grande impegno per analizzare il mercato sia dal punto di vista dell’assortimento che commerciale, con l’obiettivo di fornire ai nostri clienti la migliore offerta possibile. Questo punto vendita si caratterizza per un layout nuovo che mira a incentivare maggiormente il rapporto con la clientela e rendere ancora più piacevole, intuitiva e veloce l’esperienza d’acquisto, grazie anche a un servizio di qualità in cui a fare la differenza saranno i nostri 76 colleghi che saranno impiegati in questo negozio. Con la loro professionalità e il loro impegno saranno gli ambasciatori dei nostri valori e dei nostri prodotti e saranno fondamentali nel costruire e consolidare un importante legame con i clienti che ci sceglieranno”.

 

 

Selex, crescita del 5,6% e piano di investimenti da 340 mln nonostante crisi

In occasione dell’Assemblea dei Soci, tenutasi venerdì scorso 25 novembre, Selex ha comunicato i risultati dell’anno e i piani strategici per il 2023. Il 2022 si chiuderà con un fatturato lordo di 17,8 miliardi di euro, pari al +5,6% sul 2021 (a parità di rete si stima una crescita del +4%). Un risultato molto positivo considerate le criticità che la DMO sta affrontando in questi mesi per gli effetti delle numerose crisi in corso; il Gruppo consolida così la propria quota di mercato raggiungendo il 14,7% confermandosi al secondo posto della distribuzione moderna italiana. Selex attraverso le sue 18 Imprese Socie è presente in tutta Italia con una rete commerciale multinsegna e multicanale di 3.206 punti di vendita ed un organico di circa 41.000 addetti.

«Il 2022 ci ha messo di fronte ad una situazione quasi inimmaginabile: in pochi mesi ci siamo trovati a dover convivere con il conflitto in Ucraina, i rincari delle materie prime e la spinta inflattiva che ne è derivata, incalzante e senza precedenti negli ultimi decenni» ha dichiarato Alessandro Revello, Presidente di Selex Gruppo Commerciale. «Per un gruppo che da sempre fa della coesione la sua forza, è stato facile comprendere che il modo di restare più vicino possibile ai nostri Clienti fosse difendere da subito il loro potere d’acquisto senza rinunciare ad offrir loro la qualità che da sempre contraddistingue ogni nostro sforzo sotto il profilo dei prodotti e dei servizi. In questo difficile contesto abbiamo deciso di dare vita ad iniziative commerciali capaci di assorbire per quanto possibile i rincari, cercando di coinvolgere in questa responsabilità, con grande determinazione, i produttori di beni di largo consumo con cui collaboriamo; allo stesso modo ci stiamo impegnando a rafforzare gli investimenti che mirano ad aumentare la qualità e la convenienza dei nostri prodotti a marchio, l’esperienza offerta dai nostri punti di vendita ed i servizi alla persona dedicati ai nostri clienti».

Il piano per il 2023 prevede investimenti pari a 340 milioni per l’apertura di 63 nuovi punti di vendita e la ristrutturazione di 73 unità già esistenti. Nel corso dell’Assemblea sono stati trattati altri due aspetti strategici: l’assortimento dei prodotti a Marca del Distributore e lo sviluppo di CosìComodo, la piattaforma di e-commerce del Gruppo. Le Marche del Distributore (Selex, Consilia, Vale e Il Gigante) hanno raggiunto nel 2022 un Fatturato al Consumo di circa 1,6 miliardi di euro, con una crescita superiore al 10% rispetto all’anno precedente, ed una quota di mercato in continua ascesa grazie ad importanti investimenti in ricerca, qualità e sostenibilità. L’assortimento MDD del Gruppo Selex è oggi costituito da 7.700 prodotti suddivisi tra più brand con prodotti di base, numerose linee specialistiche e marchi di fantasia, pensati per coprire tutti i bisogni e le necessità dei differenti target di consumatori.

La qualità resta al centro dello sviluppo dei prodotti MDD e si esprime nel programma di revisione e convergenza che ha l’obiettivo di uniformare capitolati, assortimenti e fornitori di tutti i brand del gruppo. Altro capitolo importante è l’attenzione alla sostenibilità dei prodotti, cui Selex dedica un programma specifico basato su: sicurezza, attenzione al territorio e rispetto dell’ambiente. Tra i risultati da sottolineare l’abbattimento dell’utilizzo della plastica nei packaging grazie alla riduzione della medesima negli imballi, all’eliminazione degli overpack ed al diffuso utilizzo di materiali riciclabili.

Tra i programmi del Gruppo si conferma la centralità dei progetti di innovazione tecnologica e di sviluppo delle vendite online attraverso la piattaforma e-commerce Cosicomodo.it, alla quale aderiscono 10 insegne, servendo 13 regioni del nostro paese con 112 punti di ritiro click & collect e con 540 cap in cui è attivo il servizio di consegna a domicilio. Nel 2022 il portale prevede una crescita in linea con il mercato di riferimento e un importante balzo dell’home delivery che dovrebbe chiudere con un +30% rispetto all’anno precedente.
Inoltre, nell’ultimo anno sono stati rinnovati gli strumenti di analisi e comprensione dei bisogni dei Clienti funzionali ad un approccio sempre più omnicanale per le attività di category e promozionali programmate dalle insegne del Gruppo.

«I risultati del 2022 ci soddisfano ma siamo molto preoccupati dall’effetto che l’incremento dei prezzi sta determinando sui consumi in queste ultime settimane» ha dichiarato Maniele Tasca, Direttore Generale di Selex. «Abbiamo esaurito la capacità del settore di assorbire gli aumenti dei costi di gestione e per limitare il rischio di ulteriore inflazione abbiamo chiesto ai fornitori di sospendere gli aumenti di listino per i prossimi mesi, in attesa si definisca meglio il contesto di riferimento del 2023».

Grazie a tutti i progetti in corso ed alle strategie commerciali adottate, Selex stima di poter raggiungere nel 2023 i 18,5 miliardi di fatturato lordo, con una crescita prevista del +3,6%.

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