È alta meno di un metro, dal design compatto e leggero. Si chiama Aurora ed è il robot progettato nei laboratori del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, una innovazione che mira a rivoluzionare la gestione dei magazzini. Aurora è in grado di mappare gli ambienti con il laser rilevando gli eventuali ostacoli, grazie a radiofrequenze trasmesse da etichette intelligenti (RFID) identifica la posizione di tutti gli oggetti presenti e la trasmette a un database, costruendo una mappa continuamente aggiornata del magazzino e delle scorte ad ogni scansione.
“Il robot Aurora – spiega Andrea Motroni, Ricercatore in Ingegneria delle Telecomunicazioni all’Università di Pisa (a destra nella foto accanto) – è in realtà un sistema di telecomunicazioni avanzato che sfrutta dei segnali elettromagnetici per identificare e trovare la posizione di tutti gli oggetti presenti nell’ambiente. Dopodiché, trasmette queste informazioni ad un database, costruendo così la mappa completa del magazzino o di un grande negozio. La particolarità inoltre è che le etichette non hanno batteria, non necessitano di manutenzione, sono sottilissime e si integrano facilmente nei vari materiali, dai tessuti alla carta”.
Il risultato è che industrie, grandi negozi ed e-commerce possono avere in tempo reale la situazione delle scorte, anche in casi molto delicati come per esempio le forniture di farmaci, e sapere quali prodotti vengono venduti di più – e quindi devono essere riordinati più di frequente – e quali invece risultano più difficili da vendere.
“Aurora è una delle tecnologie progettate nel Centro 5.0 del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – dice Giovanni Stea, Docente di Ingegneria Informatica all’Università di Pisa (a sinistra nella foto in alto) –. Il Centro supporta aziende e pubbliche amministrazioni nell’adozione di nuove tecnologie per l’Industria 5.0. Sostenere la sovranità digitale del nostro Paese e aumentare la resilienza del sistema produttivo in modo sostenibile e centrato sulle persone è ciò che ci può consentire di mantenere competitivo e moderno il nostro sistema industriale e il nostro territorio”.
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Aurora, il robot per la gestione digitale dei magazzini
Pam ha ridotto le scorte del 15% grazie alla tecnologia Jda
Ottimizzare i processi di previsione e rifornimento dei centri di distribuzione, razionalizzando la gestione delle scorte, e contribuendo a salvaguardare la propria redditività: è lo scopo della soluzione JDA Advanced Warehouse Replenishment, che assicura una buona gestione del magazzino, un servizio clienti reattivo ed elevati livelli di disponibilità dei prodotti. Adottata nei punti vendita Pam dal 2011, l’implementazione di JDA Advanced Warehouse Replenishment, rispetto al precedente inserimento manuale dei dati, ha consentito una riduzione del 15% delle scorte complessive, il miglioramento del servizio e la disponibilità dei prodotti. “Riduzione delle scorte equivale a riduzione dell’investimento finanziario, ciò ci permette di continuare a servire i nostri clienti al meglio, offrendo loro valore e convenienza” ha affermato Marco Benettin, Direttore Logistica, Acquisti Non Food e Approvvigionamento del Gruppo PAM.
Le funzioni principali
“Ora quando prendiamo decisioni riguardanti la gestione delle scorte, sappiamo di aver fatto la scelta giusta al momento giusto” spiega ancora Benettin. “Ad esempio, siamo in grado di sapere se, considerate le scorte disponibili in un dato momento, uno specifico fornitore è per noi più o meno redditizio. La soluzione ci aiuta a determinare se le condizioni di vendita o altre condizioni commerciali, come la quantità minima dell’ordine, siano le migliore ottenibili”. La soluzione definisce i criteri della gestione delle scorte sulla base di fattori economici, bilanciati con gli obiettivi del servizio, permettendo all’azienda di utilizzare le proprie scorte in modo molto più strategico. Gruppo PAM può mantenere lo stock per promozioni e negozi specifici sulla base delle informazioni relative al punto vendita. Può anche attribuire priorità agli ordini in base a urgenza e redditività, un approccio che prima non era possibile.
Una delle migliori funzionalità di JDA Advanced Warehouse Replenishment è proprio l’alto livello di automazione. “La soluzione offre una serie di leve facili e veloci da utilizzare”, ha osservato Benettin. “Mantenendo la nostra attuale performance e gli obiettivi della società, possiamo riesaminare e ottimizzare costantemente queste leve, per pianificare meglio le nostre priorità di consegna in base all’urgenza dell’ordine”.
JDA Advanced Warehouse Replenishment offre un’automazione lineare, ma contrassegna anche le eccezioni, in modo che i responsabili dei processi possano rispondere molto rapidamente, secondo le esigenze. “I nostri processi di rifornimento ora sono molto fluidi – ha concluso Benettin -. La soluzione certifica e analizza costantemente i dati storici e verifica le eccezioni. Possiamo sapere esattamente cosa sta accadendo e a cosa dobbiamo prestare attenzione con un alto livello di precisione”.
Simply sceglie Jda per ottimizzare magazzino e supply chain
Mantenere livelli elevati di disponibilità dei prodotti, riducendo allo stesso tempo i costi per la gestione dello stock e recuperare marginalità: con questo obiettivo Simply, insegna del Groupe Auchan che gestisce 264 supermercati di proprietà e oltre 1.250 punti vendita in franchising in 18 regioni italiane, ha adottato la soluzione JDA Advanced Warehouse Replenishment di JDA Software Group.
La nuova soluzione promette di ridurre lo stock nei magazzini di Simply senza compromettere qualità e velocità di consegna, ma anche di migliorare l’accuratezza delle previsioni di vendita anche su base stagionale, quindi di utilizzarle per definire policy redditizie per la gestione dello stock, che ottimizzino i processi di riordino. JDA Advanced Warehouse Replenishment calcola le quantità di stock necessario sulla base di previsioni scientifiche che includono domanda, lead time, redditività e obiettivi del servizio.
Il settore Motorola dedicato ai retailer passa in Zebra
Enterprise Business, la divisione di Motorola Solutions che produce computer portatili, tablet e scanner per codici a barre per il retail, è stata acquisita dalla corregionale Zebra per 3,45 miliardi di dollari: quasi l’intero valore di Zebra, un produttore di stampanti per codici QR ed etichette per il tracking di pacchi e articoli. La scommessa è quella di cogliere le opportunità di un mercato in fortissima espansione per aziende e retailer, quello che fa capo alla cosiddetta Internet of Things o Internet delle cose, in cui oggetti di uso comune dotati di sensori sono in grado di collegarsi al Web e possono quindi godere di tutte le caratteristiche che hanno gli oggetti nati per utilizzare la rete, con finalità di monitoraggio e controllo. Motorola concentrerà tutto il suo business sulle soluzioni per la sicurezza di clienti quali esercito e forze di polizia.
«La fusione ci permetterà di offrire soluzioni molto più complete a quei retailer che vogliono acquisire dalle loro operazioni fisiche l’analisi dei dati – ha dichiarato al “Chicago Tribune” il Ceo di Zebra Anders Gustafssond -. La compagnia sarà in grado di fornire analitiche per migliorare i processi come la gestione dell’inventario in tempo reale».
Motorola ha recentemente presentato la sua ultima “creatura”: il Symbol TC70, un computer palmare touch con il sistema operativo Android KitKat che unisce in un dispositivo robusto e durevole la facilità di utilizzo di uno smartphone alle funzionalità necessarie per l’operatività professionale quotidiana. Supportato da 50 applicazioni, può essere utilizzato per la gestione della forza lavoro e delle informazioni su item specifici, per il controllo dei prezzi, la vendita assistita, la gestione del magazzino nel settore retail, negli hub di logistica, negli spazi aperti dei centri commerciali o nella banchina di ricevimento esterna.






