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Italiani a caccia di innovazione nella Gdo: per i nuovi prodotti spendono di più

Food glorious food, meglio se innovativo, alla faccia della crisi. Gli italiani amano provare nuovi prodotti, specie in campo alimentare (meno nelle bevande), e li cercano negli scaffali dei supermercati. Più degli altri europei: oltre la metà ha dichiarato di avere acquistato almeno un prodotto nuovo durante l’ultima spesa al supermercato (57% contro una media europea del 44%) secondo la survey di Nielsen “Global New Product Innovation”, eseguita su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi tra i quali l’Italia. Il 28% dei connazionali è addirittura disposto a pagare un prezzo superiore per “accaparrarsi” una novità (contro media UE 10%, e global 18%). Inoltre, gli italiani si fidano più delle marche nazionali e hanno come riferimento per scoprire le novità, ancora, la televisione, anche se avanza la presenza dei social.

NIELSEN_Infografica

 

Convenienza, innovazione e salubrità i driver d’acquisto del “nuovo”

Sembra insomma che gli italiani, al di là della crisi, abbiamo una gran voglia di sperimentare: il 57% propenso alla novità è un segnale forte, che si contrappone al 41% della Germania, al 36% della Francia e al 29% della Gran Bretagna. Ma che caratteristiche deve avere il nuovo prodotto? Oltre che innovativo, deve essere adatto a tutta la famiglia (18% vs l’11% dei prodotti destinati a uso esclusivamente personale, in Germania e Francia rispettivamente al 10% e 8%). Va considerato che solo il 55% dei nuovi prodotti riesce a mantenere la distribuzione nei supermarket per sei mesi, il 24% raggiunge l’anno di vita.

La ricerca di Nielsen mette a fuoco anche quelli che sono i driver che inducono il consumatore a perfezionare acquisti di nuovi prodotti. Si osserva che quasi un terzo degli intervistati (29%, vs media Global 23% e UE 25%) preferisce il nuovo prodotto perché offerto a un prezzo più conveniente rispetto a quello precedentemente acquistato. Il secondo elemento dopo il prezzo è la componente innovativa che caratterizza il prodotto, ragione che spinge all’acquisto il 28% degli italiani (media UE 21%). Altri parametri sono: prodotti che rispondano a uno stile di vita sano (34%), fatti con ingredienti naturali (28%), ecologici (29%), comodi da usare (28%), che facilitino la vita (23%), sostenibili dal punto di vista etico (15%).

 

Tv e passaparola canali principe, social in ascesa, direct mail a picco

Sul fronte dei luoghi dove si reperiscono le innovazioni, a sorpresa la TV è ancora forte come canale, il principale attraverso il quale avviene la conoscenza di prodotti innovativi (53% della popolazione ne fa uso per la conoscenza di nuovi articoli, in linea con il dato registrato nel 2012) insieme all’immancabile passaparola (famigliari e amici). La ricerca attiva e personale su internet si attesta al 52%, come la conoscenza diretta acquisita sul punto vendita. Cresce il posting sui social media (utilizzato dal 7% del 2012 all’attuale 13%) mentre cola a picco il direct mail, che dal 30% di tre anni fa passa al 14% nel 2015.

“Dai dati della Global Survey New Product Innovation – ha dichiarato l’Ad di Nielsen Italia Giovanni Fantasia – emerge che l’innovazione di prodotto non si configura più come un‘opzione che l’azienda può decidere di adottare. Infatti, data la crescente competitività sugli
scaffali della grande distribuzione e l’atteggiamento degli italiani sempre più orientato verso le novità, ogni azienda è chiamata a mettere in cantiere nuove linee di prodotto. Per questo motivo, risulta indispensabile innanzitutto studiare le ragioni che spingono il consumatore verso l’acquisto di articoli mai finora utilizzati, mettere a fuoco le tipologie di prodotto più desiderate, attivare una politica distributiva adeguata e multicanale e individuare i media più famigliari al consumatore, nel contesto della frammentazione mediatica attuale. Essere innovativi, quindi, implica la mobilitazione di tutte le componenti aziendali. Solo sfruttando ogni leva di marketing in maniera integrata è possibile investire nell’introduzione di “novità”, creando le sinergie necessarie perché la vita del prodotto possa superare il test sempre più selettivo del singolo consumatore e del mercato”.

 

Con Mygiftcard il biglietto per Expo mentre si fa la spesa

Grazie alla capillare presenza nelle principali catene della gdo – oltre 1.500 punti vendita in Italia: Auchan, Aspiag – Despar Nord Est, Carrefour, Conad, Esselunga, Il Gigante, Iper La Grande i, la Feltrinelli, Pam, Panorama, SMA Simply, Supermedia, Trony DML. – Epipoli, proprietaria del marchio Mygiftcard, mette a disposizione un modo più comodo e diretto per acquistare i biglietti per Expo.

«Abbiamo pensato fosse indispensabile avvicinare il più possibile il consumatore a ciò che EXPO Milano 2015 rappresenta per l’Italia e per gli italiani. Il prodotto Mygiftcard EXPO 2015 è frutto di un percorso che permette di acquistare comodamente un biglietto singolo o per tutta la famiglia mentre si fa la spesa al supermercato”. dichiara Gaetano Giannetto, CEO di Epipoli.

Rispetto ai biglietti acquistabili nei canali ufficiali, le Mygiftcard EXPO Milano 2015 consentono di saltare la coda all’entrata utilizzando i tornelli privilegiati di Alessandro Rosso Group; contengono inoltre la Mobile App K2Milan, una pratica guida della città di Milano e un voucher del valore di € 20 da spendere sul sito eDreams, l’agenzia di viaggi online leader in Europa.

L’operazione è infatti realizzata in collaborazione con alessandro Rosso Group, particolarmente impegnato nell’attività di prmozione dell’Esposizione universale.  «Il nostro Gruppo sta gestendo trattative per tre milioni di biglietti e centinaia di eventi corporate legati a Expo. Siamo certi di poter offrire alle aziende Italiane un posto in prima fila ad Expo 2015, affinché possano essere tutte protagoniste di questo evento di rilancio della nostra economia».

La Mygiftcard Espo consente inoltre di saltare la coda all’entrata utilizzando i tornelli privilegiati di Alessandro Rosso Group, contiene la Mobile App K2Milan e un voucher di 20 euro da spendere sul sito eDreams.

I papà Millennials fanno acquisti online, di marca e premium: perché non rivolgersi (anche) a loro?

Sono più ottimisti riguardo alla situazione economica generale e alle proprie finanze, disposti a spendere di più senza perdersi in tediose comparazioni di prezzi, e, soprattutto, sono sempre più coinvolti nelle spese di casa, anche quelle che riguardano i figli: sono i “nuovi padri”, quelli della generazioni dei Millennials, dai 25 ai 34 anni. Un’audience secondo le ricerche di marketing decisamente interessante, specie per il segmento premium, perché più facilmente si lasciano convincere a spendere di più, si fanno influenzare dalla marca e tendono, ove possibile, ad acquistare online. Dunque industria e retailer dovrebbero iniziare a guardare di più a questo target, anche per prodotti, come quelli per l’infanzia ad esempio, tradizionalmente considerati “mammacentrici”. E farebbero bene a sviluppare strategie multicanali efficaci per intercettarlo.

Una ricerca di Initiative sui papà Millennials (dalla quale è derivata l’infografica qui sotto) mostra alcuni dati interessanti. Il 45% dei “nuovi papà” pensa che le marche giochino un ruolo importante nelle loro vite (contro il 39% degli uomini senza figli), tanto da essere portati a consigliarle (lo fa il 65% di loro, contro il 56% dei non papà e il 60% delle mamme). Sono iperconnessi, più di qualunque altro gruppo: il 62% possiede tre o più dispositivi e l’82% ha uno smartphone, dal quale effettua la maggior parte delle ricerche sui prodotti. I giovani padri sono anche sensibili alla responsabilità sociale d’impresa, e sono ottimisti verso il futuro: il 62% pensa che le aziende possono potenzialmente fare del bene e il 58% si sente più fedele verso marche che dimostrano di avere effettuato azioni positive per la società. Stiamo parlando di un gruppo che nel futuro prossimo costituirà la maggior parte delle famiglie con bambini, e la cui influenza è quindi destinata ad aumentare.

La ricerca è stata effettuata con interviste a oltre 5000 papà nella fascia 25-34 anni in 19 Paesi, Italia compresa.

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Millennial dads shop online for leading brands and in the premium segment

They are more optimistic about the general economic situation and their own finances, willing to spend more without getting lost in tedious price comparisons and, above all, are becoming increasingly involved in shopping for the home, including that concerning their children: they are the “new fathers “, those of the Millennial generations, between 25 and 34 years of age. An audience, according to marketing research, which is decidedly interesting, especially for the premium segment, because they more easily allow themselves to be persuaded to spend more, are influenced by the brand and tend where possible to purchase online. So the industry and retailers should start looking more attentively at this target, also for products, such as those for children for example, traditionally considered “mum-centric”. And they would do well to develop effective multi-channel strategies to intercept them.

A survey by Initiative on Millennial dads (from which the infographic below is derived) shows some interesting data. 45% of “new dads” think that brands play an important role in their lives (compared to 39% of men without children), so much so as to be inclined to recommend them (65% of them do, compared to 56% of non-dads and 60% of mums). They are hyper-connected, more than any other group: 62% have three or more devices, and 82% have a smartphone, from which they carry out most of the product research. The young fathers are also sensitive to corporate social responsibility, and are optimistic about the future: 62% think that companies have the potential to do good, and 58% feel more loyal towards brands that prove they have implemented positive initiatives for society. We are talking about a group that in the near future will constitute the majority of families with children, and whose influence is thus expected to increase.

The survey was carried out by interviews with over 5,000 dads in the range 25 to 34 years of age in 19 countries, including Italy.

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Terre Ducali e Parma Is regalano l’ingresso nel network MondoParchi

Un coupon per l’ingresso omaggio dei ragazzi con meno di 12 anni in 1.800 strutture leisure in tutta Italia per chi acquista lo Strolghino di Culatello di Terre Ducali o i panini freschi della linea “Pagnotto” di Parma Is. È il risultato della partnership siglata tra Terre Ducali, aziende specializzata nella produzione di salumi tipici di Parma insieme a Parma Is, nota per i panini gourmand, con MondoParchi. Un network che riunisce 1.800 strutture italiane: parchi di divertimento, parchi avventura, parchi acquatici, castelli, grotte, miniere, parchi faunistici e naturalistici. Ma anche hotel, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e catene alberghiere.

Il coupon, disponibile dal 29 giugno e fino a esaurimento scorte e presente nelle più importanti catene italiane della GDO, è legato all’acquisto di Strolghino di Culatello Terre Ducali o di una delle 10 referenze del “Pagnotto”, e potrà essere utilizzato entro il 30 novembre.

«La partnership con MondoParchi nasce nella logica di fidelizzare i consumatori che scelgono i nostri prodotti per il momento dell’aperitivo e per i loro pasti veloci e fuoricasa, all’insegna del gusto, della tipicità e dell’alimentazione sana. Ma è anche un plus che offriamo alle insegne GDO che in Terre Ducali e Parma Is hanno trovato partner di valore, che oltre a fornire prodotti di alta qualità, si distinguono per la dinamicità in fase di sell out grazie a packaging accattivanti e a nuove iniziative promozionali» ha dichiarato Giulio Gherri, CEO di Terre Ducali e Parma Is.

Sipo valorizza l’agricoltura locale con le Verdure di Romagna

FIORI-DI-ZUCCA-OKCon il logo Verdure di Romagna, Sipo (azienda di produzione, lavorazione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli freschi di I e IV gamma) lancia nei supermercati eipermercati italiani una linea di ortaggi coltivati nelle Province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna. L’assortimento iniziale, che verrà ampliato alla prossima stagione produttiva, è formato da cuori di sedano, carote, cardo, fiori di zucca, cavolo riccio, cavolo nero e coste di sedano verde.

I nuovi prodotti sono contraddistinti da un packaging distintivo con un’etichetta che riporta l’immagine della Regione Emilia Romagna e sono disponibili sia in vassoio che in busta (in formati che vanno da 80 grammi per i fiori di zucchina a 600 grammi per le carote). La commercializzazione nei punti vendita avviene solamente nella stagione vocata, secondo il calendario produttivo, preservando l’ecosistema e la filiera agricola.

«Siamo convinti – sottolinea Massimiliano Ceccarini, General Manager SIPO Group – che le Verdure di Romagna saranno apprezzate dai consumatori delle nostre zone e di altre Regioni, proprio per la peculiare storia agricola delle terre di Romagna. Il nostro obiettivo è di valorizzare non solo gli ortaggi freschi del territorio ma anche la sua cultura e la grande tradizione eno-gastronomica».

Delverde rinnova il Pack a Expo per valorizzare la sua acqua

È stato presentato a Expo, dove si trova nel padiglione CIBUS E’ ITALIA di Federalimentare, la nuova immagine di marca e il nuovo packaging di pastificio Delverde.

Il pack è pensato non solo per avere massima visibilità e distintività sullo scaffale ma anche per venire incontro al consumatore più esigente, con una serie di servizi a valore aggiunto, come il QR code geolocalizzato, che fornisce immediatamente una varietà di ricette in lingue diverse, e l’inserimento di tempi di cottura che “spaccano il secondo” per garantire un risultato ottimale.

Il focus della nuova immagine punta sull’unicità nella lavorazione della pasta che nasce nel Parco Nazionale della Maiella, grazie al lavoro di maestri pastai che uniscono le migliori semole di grano duro all’acqua purissima della Sorgente del fiume Verde. E la nuova comunicazione verte proprio su questa antica sorgente, di oltre 7 milioni di anni, da cui Delverde attinge un’acqua batteriologicamente pura, oltre che oligominerale, e per questo ricca di importanti elementi (quali calcio, fosforo, potassio e magnesio) che vengono trasferiti anche alla pasta. L’acqua è utilizzata direttamente nel processo produttivo (senza stoccaggio, filtraggi né clorazione o trattamenti di tipo termico), dopo essere stata prelevata a 80 metri di profondità, alla temperatura naturale di 8 °C, considerata ideale per l’impastamento e per chi lavora a bassa essiccazione, in quanto crea le migliori condizioni per la protezione del glutine e consente di produrre una pasta con elevata consistenza e capacità di tenuta in cottura.

La nuova brand image valorizza il ruolo dell’acqua tramite il nuovo logo, reso più semplice ed essenziale, dal disegno pulito, che evoca la purezza degli ingredienti, primo tra tutti, appunto, l’acqua, elemento iconico protagonista sui nuovi pack, dove troviamo l’immagine distintiva della goccia (come finestra o come riproduzione grafica) nonché un pittogramma che rappresenta un sigillo con la raffigurazione della sorgente del Fiume Verde, ad enfatizzare il legame tra acqua e pasta.

Il restyling grafico è stato affidato alla Saatchi & Saatchi. Il lancio del nuovo pack sarà sostenuto sul punto vendita da materiali pop aggiornati per comunicare la nuova immagine di marca, nonché da una campagna stampa internazionale che avrà come focus principale l’acqua e che sarà declinata nei principali mercati del marchio, Canada e Brasile in primis, e naturalmente Europa.

“Non potevamo certo mancare al più grande evento mai organizzato sull’alimentazione e sulla nutrizione – ha dichiarato Luca Ruffini Ceo Managing Director Delverde – e abbiamo pensato che Expo 2015 potesse essere l’occasione migliore per presentarci con una nuova immagine, che rappresenta in pieno i nostri valori di pastificio “premium” la cui filosofia è strettamente legata all’eccellenza tipica del Made in Italy, che quotidianamente ricerchiamo per i nostri consumatori, grazie all’esperienza maturata nei processi di produzione e alle straordinarie materie prime a nostra disposizione, prima tra tutte l’acqua purissima della Sorgente del Fiume Verde”.

A Milano e Napoli Casa San Benedetto dialoga con i consumatori

san Benedetto temporary 2

Puntuale con l’arrivo dell’estate, San Benedetto si ripresenta con il suo temporary store. Anzi con i suoi temporary. Perché quest’anno accanto a quello di Milano Stazione Centrale ce n’è un secondo a Napoli sempre alla Stazione Centrale, dove far entrare in contatto i viaggiatori con i brand e con l’ampa gamma di prodotti di San Benedetto. Se il primo coglie l’opportunità di Expo per dialogare con milioni di viaggiatori, il secondo intende ribadire la leadership del gruppo veneto e il presidio sul territorio nazionale.

Spazi acoglienti e funzionali, i punti vendita offrono un’atmosfera green e familiare, veicolando con maggiore forza la scelta eco sostenibile dell’Azienda, rafforzata nel temporay di Milano dall’installazione di un albero tridimensionale. L’attività è stata svolta in collaborazione con NextMaterials, spin-off del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM).

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VincenzoTundo, direttore Marketing Acqua San Benedetto

«Questa iniziativa conferma la vocazione alla multicanalità del nostro Gruppo – dichiara Vincenzo Tundo, Direttore Marketing di Acqua Minerale San Benedetto – e si pone l’obiettivo di verificare un approccio diretto al mercato che consenta di trasmettere al consumatore un’idea di Casa San Benedetto i cui valori di qualità, accessibilità e sostenibilità sono veicolati attraverso un portafoglio prodotti ampio e variegato, da vera Total Beverage Company italiana».

 All’interno di Casa San Benedetto è possibile acquistare tutti i prodotti di prestigio con i quali l’Azienda Veneta firma la gamma completa dei prodotti: dall’acqua minerale al Thè San Benedetto, da Aquavitamin alle bibite gassate San Benedetto e Schweppes fino alle bevande a base succo Batik Succoso. Tra le novità T-Surf, Prima Spremitura e le nuove lattine sleek Special Edition NABA del Thè San Benedetto.

Da Cncc un premio ai retailer che hanno coraggio e idee innovative

Nel corso del Retailer Day del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC) è stato presentato ufficialmente, dopo l’anticipazione nel corso del Convgno Dove va lo shopping, organizzato in maggio da Canali&Co con il patrocinio dello stesso Cncc, il Retailer Awards 2015.

Carmen Chieregato (amministratore delegato di Cogest Retail) è il project leader del team che in pochi mesi ha messo a punto il concept e i meccanismi del Retailer Awards, che prevede cinque categorie: Big Box (punti vendita oltre i 500 metri quadrati 8«anche della distribuzione alimentare», ha sottolineato Chieregato), Store fino a 500 metri quadrati, Leisure&Servizi, Ristorazione&Food, Temporary e Chioschi (qui il regolamento).

In questa intervista Chieregato spiega i motivi che hanno portato all’istituzione del premio.

Alla competizione possono candidarsi tutti gli operatori italiani e internazionali presenti in Italia con almeno 3 punti vendita al dettaglio, che saranno valutati da una giuria di esperti e professionisti in funzione dell’immagine, dell’originalità del concept, della completezza/innovazione dell’offerta, del servizio ai clienti, della capacità di risposta alla domanda e alle esigenze del consumatore, della sostenibilità  e di tutte le variabili ritenute strategiche per il successo commerciale.

Obiettivo di retailer Awards è quello di accrescere il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera, e quindi anche delle insegne che hanno scelto il canale di vendita dei centri commerciali, stabilendo un dialogo aperto e una contaminazione potenziante tra i vari settori dell’industria dei centri commerciali, che hanno come punto di riferimento il CNCC, stimolando la crescita e la qualità dell’offerta nelle shopping gallery; promuovendo una cultura dell’eccellenza e dell’innovazione.

«Non è un premio autocelebrativo – ha detto il presidente del Cncc Massimo Moretti – ma è destinato a chi ha coraggio e ha idee. Vogliamo mettere in vetrina chi ha del valore aggiunto a vantaggio di tutta la community».

Per le iscrizioni c’è tempo fino al 30 settembre. Il premio sarà consegnato il 16 dicembre.

Wheat is Wheat is Wheat, cosa succede quando il food si fa brand?

Riflette su food, marketing e design la mostra di “prodotti impossibili” “Wheat is Wheat is Wheat” del designer Peddy Mergui in corso al padiglione Israele a Expo fino al 26 giugno.

Il designer, fondatore dello studio Talking Brands e professore all’Holon Institute of Technology con oltre 20 anni di esperienza in design branding e con all’attiva centinaia di campagne di successo, ha creato dei packaging di prodotti alimentari di tutti i giorni e li ha riadattati all’estetica di noti brandi di lusso: dai limoni di Nike alle uova firmate Versace dell'”iMilk” alle confezioni di pasta Ferrari con cavallino rampante. Mergui esagera l’estetica e i valori che influenzano i “consumer trend” e manipolano la relazione tra un oggetto e un ideale, e commenta: “Che cosa compriamo effettivamente quando siamo disposti a pagare un sovrapprezzo per un BRAND di farina o di sale da cucina? Consideriamo il valore aggiunto in base al packaging o alla qualità del prodotto contenuto?”.

Una riflessione, in fondo, e un richiamo a un consumo alimentare più cosciente e responsabile.

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