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Euronics in Piazza Castello insieme a Coldiretti, per celebrare il Km 0

Euronics è il primo e l’unico sponsor tecnologico di Villaggio Coldiretti, la manifestazione che dà spazio al patrimonio agroalimentare italiano e porta la campagna nel cuore delle città. La partnership avviata nel 2018  si rinnova per la tappa del capoluogo lombardo, nella centralissima piazza Castello, da venerdì 5 a domenica 7 luglio.

Le origini della collaborazione

L’insegna ha colto da tempo l’attenzione degli italiani per un’alimentazione e una cucina sana, puntando quindi ad arricchire e a rinnovare costantemente la propria offerta di piccoli e grandi elettrodomestici che, grazie a innovazioni tecnologiche, permettono di preparare piatti o bevande salutari in tempi brevi, senza compromessi sul gusto e capaci di preservare le caratteristiche nutrizionali degli alimenti. Euronics sarà presente alla manifestazione, che si estenderà su oltre su oltre 200 mila metri quadri, con uno stand di 70 metri quadrati. Durante le tre giornate alcuni chef con piccoli e grandi elettrodomestici selezionati da Euronics, prepareranno piatti e bevande utilizzando prodotti a km zero messi a disposizione dai produttori di Coldiretti e mostreranno concretamente funzionalità e plus degli elettrodomestici per mangiare in modo sano e gustoso, cucinando con facilità e in poco tempo.

Gli hero products
Protagonisti dello stand gli “hero products” di marchi da tempo impegnati nell’innovazione di prodotto e attenti a un approccio healthy, come Cookeo e Companion di Moulinex, la macchina per fare il pane e lo Slow Juicer Frozen di Panasonic, la friggitrice ad aria Air Fryer e il Pasta Maker di Philips, il forno Dual Cook e i piani induzione Virtual Flame di Samsung. L’acqua sarà depurata grazie alle Caraffe Brita e sarà attiva una degustazione di Caffè Borbone.
“La partecipazione al Villaggio Coldiretti conferma la volontà della nostra insegna di essere presente per ogni tipo di cliente e riafferma, ancora una volta, la nostra vicinanza al tema dell’educazione a una sana alimentazione, che passa dalla valorizzazione dei tantissimi prodotti della produzione agroalimentare italiana, ma anche dalla proposta, nei nostri oltre 400 negozi, di prodotti hi-tech pensati per la cucina attenta alla salute, oltre che al gusto”, afferma Alessandro Butali, Presidente di Euronics Italia.

“Oggi è importante raggiungere i consumatori anche al di fuori dei punti vendita e comunicare messaggi che vadano oltre la pura performance del prodotto stimolando così un acquisto non di sostituzione, ma di innovazione. Il Villaggio Coldiretti è la perfetta sintesi di questi obiettivi e il migliore contesto nel quale incontrare un pubblico estremamente vasto ed eterogeneo facendo provare le novità di prodotto e toccare con mano i loro tanti vantaggi grazie alla presenza di chef qualificati e all’utilizzo delle migliori materie prime” aggiunge Andrea Borromeo, Category Manager SDA di Euronics, che conclude: “Questo tipo di iniziativa, in sinergia con le tante attività che vengono organizzate nei nostri store, mira ad accrescere la rilevanza della nostra insegna nei segmenti della food preparation e delle cooking machines. Quale miglior modo di ‘fare cultura’ con questi prodotti mostrandone tutte le peculiarità e consentendo la degustazione del prodotto finito? ”.
I visitatori dello stand Euronics avranno inoltre la possibilità di acquistare nell’area shop dedicata anche attraverso il Digital Store che apre ad un ampio catalogo prodotti. Inoltre, Euronics si propone in questa occasione di far conoscere ai visitatori la Carta Fedeltà Euronics con la possibilità di sottoscriverla in diretta.

Meglio aggiustare che buttare, gli elettrodomestici del Gruppo Seb riparabili per 10 anni

Si chiama “Riparare piuttosto che buttare” la politica abbracciata da Groupe Seb, marchio francese presente sul mercato con i marchi Moulinex, Rowenta, Tefal e Krups, che guarda ai trend di consumo futuri, rivolti all’economia circolare e alla lotta allo spreco, con una scelta altamente innovativa. Se aggiustare è più semplice di sostituire ci guadagnano tutti: il consumatore, che risparmia, ma anche l’ambiente grazie alla riduzione dei rifiuti elettrici e infine il produttore che fidelizza il cliente.

Dopo una iniziale fase di test, Groupe Seb, ha annunciato l’espansione della sua politica di riparabilità a tutti i suoi marchi e in tutti i Paesi in cui è presente, per almeno 10 anni. Una scelta che ha richiesto investimenti ed una riorganizzazione della produzione per consentire una conservazione a lungo termine dei componenti da sostituire. In Italia la riparabilità garantita 10 anni viene applicata al 95% dei prodotti del Gruppo.

«Ogni riparazione è una potenziale vendita in meno per i nostri concorrenti e una fidelizzazione futura del cliente che si sente garantito dell’investimento» spiega Alain Pautrot, Vice Presidente del Gruppo.

 

Il magazzino dei ricambi è in Francia

Nel 2008, Groupe Seb ha trasformato uno dei suoi vecchi stabilimenti situati in Faucogney-et-la-Mer (Franche-Comté) nel centro nevralgico per la sua politica di riparabilità. Il sito, con un magazzino di 15.000 metri quadri, è dedicato alla conservazione di quasi 5,7 milioni di pezzi di ricambio, in rappresentanza di 40mila referenze la cui riparabilità viene garantita per 10 anni. Più della metà deve contribuire a soddisfare le esigenze di riparazione dei prodotti la cui fabbricazione terminerà nei prossimi anni. Da qui ogni giorno partono 1.500 pacchetti verso 60 Paesi per la rete di 6.500 riparatori professionali. Questi, regolarmente addestrati e controllati, possono in qualsiasi momento risolvere gli errori che si verificano su un dispositivo al di là del periodo di garanzia. Un processo che orienta fin dalla progettazione la creazione di prodotti pensati per essere facilmente smontati e rimontati. Ad oggi il 97% dei prodotti di Groupe Seb sono riparabili (67% completamente e 30% per la maggior parte dei possibili guasti).

Per aiutare i consumatori ad adottare il riflesso di riparare piuttosto che gettare, Groupe Seb ha stabilito una politica tariffaria trasparente sui pezzi di ricambio: nessuna riparazione può superare il 50% del prodotto nuovo, e la maggior parte dei pezzi sono venduti a prezzo di costo.

Del resto, lato cliente la sensibilità al tema cresce, in ottica ambientalista, di sostenibilità e di riduzione dei rifiuti, ma anche di risparmio e praticità. «Il cliente è disposto a spendere fino al 30% del prezzo di acquisto per riparare il prodotto – dice Pautrot -. Vendiamo al prezzo minimo e lasciamo il resto del compenso ai 6.500 partner riparatori che abbiamo nel mondo».

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Un futuro in 3D

Il futuro per le piccole riparazioni si personalizza grazie alle stampanti 3D, in grado di riprodurre qualsiasi pezzo anche uscito di produzione, teoricamente, da anni. In questo modo c’è il grande vantaggio di limitare, o addirittura annullare, il magazzino.

Già si prevede che, una volta che il magazzino esaurirà i pezzi di ricambio venduti, le parti richieste saranno stampate in 3D rendendo la logistica molto più semplice, con una limitazione dei costi fissi per l’azienda, che non dovrebbe pregiudicare la promessa fatta ai consumatori sul logo delle confezioni: “prodotto utile di 10 anni”.

A quando la stampa a casa propria? «È un passo ancora lontano – spiega Pautrot – perché ci sono questioni non tanto di costi ma di affidabilità. Noi in Francia usiamo stampanti 3D industriali e abbiamo il pieno controllo del processo, in modo che il ricambio incontri determinati requisiti. Se il pezzo di ricambio venisse stampato a casa dal cliente, cosa teoricamente possibile nel momento in cui inviamo il file CAD, non avremmo alcun controllo sulla sua conformità agli standard». Più facile immaginare una stampa che salta i costi della logistica e viene effettuata in negozio, ma i numeri ancora non lo consentono.

 

Nel video di Seb, come avviene la stampa 3D dei ricambi in funzione della “lotta all’obsolescenza programmata”:

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