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Granoro rinnova la partnership con MasterChef Italia

Granoro rinnova la propria presenza in tv al fianco del cooking show più famoso d’Italia, chiudendo il 2022 con una partnership nazionale prestigiosa. MasterChef Italia ha voluto portare la pasta di filiera 100% pugliese Granoro “Dedicato” nella dispensa della nuova edizione del programma al via oggi, giovedì 15 dicembre, su Sky e in streaming su NOW.

Il programma vedrà ancora una volta la presenza dei tre grandi Chef Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli a fare da padroni di casa. Durante le prove in Masterclass gli aspiranti chef scopriranno un po’ di sé stessi in ogni piatto di pasta. Un viaggio di sapori che custodisce bellezza e gusto inaspettati.

“Dedicato”, che ha da poco festeggiato i suoi primi 10 anni di vita, è il frutto di un ambizioso progetto di filiera voluto da Granoro e nato nel 2012, che oggi coinvolge oltre 340 piccole aziende agricole pugliesi per produrre pasta con grano duro di altissima qualità, coltivato nel territorio pugliese. È il risultato di un lungo lavoro, un percorso fatto di persone, che insieme hanno condiviso idee, visioni, si sono impegnate ed hanno lavorato per un obiettivo comune: produrre grano duro da cui ottenere una pasta eccellente tutta pugliese, dal campo alla tavola.

«Essere anche quest’anno al fianco di un programma televisivo di riferimento per gli appassionati di cucina rappresenta nuovamente una opportunità unica e speciale per portare all’interno del più noto cooking show e nelle case di milioni di italiani l’unicità della nostra pasta di filiera 100% Puglia sulla quale la nostra azienda punta fortemente per il futuro» commenta l’Amministratore Delegato di Granoro Marina Mastromauro.

10 anni di Dedicato, il progetto di filiera Granoro

Nato nel 2012 come sfida al mercato e al territorio italiano, il progetto di filiera “Granoro Dedicato” festeggia il suo 10° Anniversario. Un percorso che ha premiato la volontà del pastificio pugliese, presente con i suoi prodotti in 180 Paesi al mondo, di avviare, primo del settore in Italia, un percorso di aggregazione che per primo ha coinvolto il settore primario (le aziende cerealicole pugliesi), portandolo a produrre grano duro di alta qualità per la produzione della propria pasta.

Un progetto basato sulla stretta collaborazione di più soggetti della filiera (agricoltori, prima trasformazione e seconda trasformazione) con lo scopo principale e condiviso, di realizzare una produzione alimentare sostenibile, di alta qualità, tracciata dal campo alla tavola. I risultati di questi anni l’hanno premiata.

A distanza di 10 anni, l’accordo di filiera vanta l’aggregazione di oltre 340 aziende agricole, una produzione di grano duro di alta qualità totalmente ottenuto in Puglia pari a 20.000 tonnellate che hanno permesso di consegnare al mercato circa 12.000 tonnellate di pasta “Granoro Dedicato” prodotta con grano 100% Puglia, distribuita in tutta Italia e in diversi paesi del mondo.

Un progetto che ha intercettato le istanze di politiche agronomiche sostenibili cogliendo la nuova sensibilità per queste tematiche. «Siamo consapevoli che stiamo vivendo un’economia di guerra – spiega Marina Mastromauro, Amministratore Delegato di Granoro. Gli effetti della pandemia prima e della guerra fra Ucraina e Russia dello scorso febbraio 2022 hanno interrotto molte catene di approvvigionamento, dalle materie da imballaggio fino all’energia, ma riteniamo che proprio nei contesti economici più difficili sia essenziale dare ancora più sostegno al territorio, forza allo sviluppo e alle nostre produzioni di qualità attraverso gli accordi con gli agricoltori».

Il sogno che con Dedicato è diventato realtà era produrre una pasta che avesse delle caratteristiche non riproducibili in altri areali d’Italia e del mondo, e portare la Puglia e l’Italia nel mondo. Ed è in quest’ottica che Granoro ha investito anche sulla produzione del Pomodoro e dell’Olio evo DOP e dei Legumi.

UNA NUOVA VARIETA’ DI GRANO IN ONORE DEL FONDATORE ATTILIO MASTROMAURO
Granoro, in collaborazione con il CREA – CI di Foggia e a coronamento dei primi dieci anni del progetto di filiera, ha deciso di costituire ed iscrivere nel registro nazionale una nuova varietà di grano duro che sarà denominata “Don Attilio” in omaggio ad Attilio Mastromauro, fondatore del Pastificio Granoro che insieme a sua moglie Chiara diede vita, nel 1967, a quella che oggi è una tra le più importanti realtà produttive italiane nel settore pastario. “Don Attilio” sarà una varietà medio-precoce, di taglia media, adatta agli ambienti tipici della cerealicoltura pugliese e dalle eccellenti performance qualitative. Lo sviluppo e la diffusione avverrà a partire dalla campagna granaria 2023/2024 e vedrà coinvolte le aziende agricole che partecipano al progetto.

UN PREMIO AGLI AGRICOLTORI
Il 10° anniversario del Progetto “Dedicato” Granoro lo festeggia con i protagonisti della filiera, gli agricoltori dalla cui sapienza si ottiene la materia prima d’eccellenza della pasta: il grano duro. Il Premio “Grano d’Oro” è un omaggio a coloro che si sono particolarmente distinti nella produzione del grano duro con cui l’azienda produce la propria pasta. Grazie alla loro maestria, alla loro passione, alla loro fedeltà Granoro può oggi garantire ai consumatori la migliore qualità possibile.

In occasione del 10° Anniversario Granoro ha premiato:

Guidone Antonio
Premio fedeltà

Sorrentino Giancarlo
Premio miglior contenuto proteico unitario

De Lucretiis Luca
Premio maggior produzione proteica per ettaro

Mascia Luigi Giuseppe Rosario
Premio miglior produzione proteica media triennale

Chieffo Donato (classe ’79)
Premio agricoltore più giovane

Caro pasta, botta e risposta tra Coldiretti e Unione Italiana Food

Una recente analisi della Coldiretti su dati Istat ha fotografato gli effetti dell’aumento dei prezzi della pasta, il prodotto alimentare maggiormente presente sulle tavole degli italiani. Il conto salatissimo, pari a quasi 800 milioni di euro in più rispetto al 2021, «grava in primis sulle famiglie povere per cui la pasta ha una incidenza più elevata sulla spesa quotidiana» sottolinea la Coldiretti. «Se a Milano un chilo di pasta di semola può costare fino a 3,18 euro, a Roma si viaggia sui 3,20 euro, a Bologna 3,26 euro, a Palermo 2,48 euro e a Napoli 3,18 euro».

Il conflitto in corso sul fronte russo-ucraino ha indubbiamente moltiplicato manovre speculative e pratiche sleali sui prodotti alimentari, appesantendo la situazione dell’Italia, Paese che importa dall’estero il 44% del grano duro destinato alla pasta.

Allo scenario nefasto dipinto da Coldiretti però si contrappone la visione meno pessimistica di Unione Italiana Food che, pur confermando il rincaro medio della pasta, parla di un aumento pari alla metà o persino meno rispetto a quello stimato da Coldiretti. Elaborando una previsione su dati Nielsen, Unione Italiana Food ridimensiona l’allarmismo e porta il rincaro a meno di 7 euro in più all’anno a persona, praticamente un’inezia.

Secondo Unione Italiana Food, «la pasta continuerà ad essere un alimento accessibile a tutti, anche in un momento difficile per gli italiani. Con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti, si riesce a preparare un pasto gustoso, nutriente e bilanciato per una famiglia di cinque persone, e questo con meno di due euro».

Si tratta di numeri e visioni parecchio divergenti ma, ad oggi, né Coldiretti né Unione Italiana Food hanno chiarito nel dettaglio le modalità di calcolo del rincaro, pur specificando le fonti dati utilizzate.

Felicia, grande successo raccolto al Cibus di Parma

Calato il sipario su Cibus 2022, palpabile è la soddisfazione dei vertici aziendali di Andriani S.p.A.: “Ringraziamo i numerosi media, buyers italiani ed esteri ed il pubblico di appassionati intervenuti allo stand di Felicia per conoscere la gamma completa di pasta innovativa, i nuovi lanci di prodotti e canali distributivi del brand – commenta Domenico Mazzilli, Direttore Generale di Andriani.

In linea con quanto emerso a livello corale alla 21esima edizione di Cibus, tutti gli operatori intervenuti hanno confermato che il Made in Italy agroalimentare è la ricetta ideale non solo per la ristorazione, ma anche per il retail dove Felicia, brand di Andriani, è sempre più protagonista nel mercato dell’alimentazione healthy e punto di riferimento del comparto, in Italia e all’estero, proponendo un nuovo modello alimentare, gustoso e consapevole, legato alla tradizione del suo territorio”.

La manifestazione parmense è stata l’occasione ideale per presentare ufficialmente la nuova linea di pasta a marchio Felicia Professional, dedicata al canale Ho.Re.Ca, ospitando una tavola rotonda tra i principali player del mondo del Fuori Casa, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e i rappresentanti aziendali di Andriani. Il confronto, moderato da Monica Nastrucci, capo servizio OOH Gruppo Food, ha evidenziato i benefici nutrizionali e l’impronta sostenibile di un prodotto a base di cereali e legumi, alternativo alla pasta tradizionale, che risponde, anche nel fuori casa, alla crescente richiesta di piatti sani ed equilibrati.

Molto seguiti gli interventi a cura di Leopoldo Resta AD CIR Food Società cooperativa italiana di ristorazione, Davide Antonini, AD Scelgo S.p.A, Giandomenico Baita, direttore commerciale Cattel, Floriana Gigante, Category Manager ZONA Pasta e Riso, Paco Zanobini, Chef consulente De Smart Kitchen, Luca Grasselli, Chef Cascina Lago Scuro, Domenico Mazzilli, Direttore Generale Andriani, Mattia Caravella, Sustainable Sourcing Andriani e coordinatore progetto UNISG Pollenzo, Matteo Doveri, Ufficio Relazioni e partnership di UNISG Pollenzo.

A conclusione dell’evento, la degustazione di alcune delle referenze più rappresentative della linea Felicia Professional sapientemente cucinate dagli chef Massimo Buono e Giovanni Cifarelli, tra cui le Penne Mais e Riso (Linea Classic) e tre referenze della Linea Premium, gli Spaghetti alla Spirulina, gli Spaghetti di Lenticchia nera beluga e le Maltagliatella riso integrale e lenticchie rosse che nel corso della Fiera oltre ad essere esposte nell’Innovation Corner tra i 100 prodotti più innovativi selezionati da Cibus, sono state inserite da Food Service tra i 30 prodotti best in Show dell’innovazione. E sempre in tema di riconoscimenti, Felicia è stata premiata nel corso degli Awards Grocery & Consumi per la miglior attività in-store 2021 della pasta, legata alla sua campagna di comunicazione alimentiamo l’ottimismo.

Molto partecipata la “CooK&Feel Healty Pasta Edition” curata dalla Dottoressa Serena Missori in tandem con gli chef Giovanni Cifarelli e Massimo Buono sia in presenza che sui canali social di Felicia e della nota Dottoressa, Medico chirurgo ed esperta di nutrizione: la diretta IG delle ricette ha contribuito ad una corposa interazione digitale con i food lovers che da tutta Italia si sono collegati per far tesoro di preziosi consigli, per sperimentare nuovi abbinamenti e imparare a prendersi cura di se’.

Tra i protagonisti delle Show Cooking Editions quotidiane, anche l’inedita Instant Cup Felicia, Pasta e Cous Cous, naturalmente gluten free, ha incontrato il gradimento del pubblico, confermando la bontà di un prodotto che punta ad intercettare un target internazionale più giovane, tra cui i millennials, e gli esploratori di sapori, che non rinunciano ad un buon primo piatto gustoso, italiano e pronto in pochi minuti.

Al Bronzo, la nuova linea premium di Barilla

Barilla lancia la nuova linea premium “Al Bronzo” con una campagna internazionale firmata Publicis Italia – dal 2021 partner di Barilla per la strategia e la creatività a livello globale – che è on air, a partire dallo scorso 24 aprile, in 9 Paesi: Italia, Francia, Germania, Australia, Belgio, Spagna, Austria, Svizzera e Svezia.

Nell’anno in cui celebra i 145 anni di storia, Barilla porta su tutte le tavole del mondo una nuova dimensione per la pasta, rafforzando la connessione emotiva con i propri consumatori attraverso un’esperienza di gusto completamente nuova, intensa come se fosse stata mangiata per la prima volta.

Su questa strategia si basa il nuovo film internazionale prodotto da BRW e girato a Milano dal premiato regista francese Philippe André, da cui emerge tutta la potenza narrativa e visiva di immagini che raccontano una nuova dimensione del prodotto. Un big bang in cui la pasta rinasce con una intensità di gusto senza precedenti tale da offrire ai consumatori un’esperienza completamente inedita.

La nuova Barilla Al Bronzo, con la sua Lavorazione Grezza, è un atto di genio italiano che reinventa la tradizione e porta con sé un messaggio rivoluzionario: Pasta Is Born Again (In Italia: Nasce Barilla Al Bronzo). La creatività, si sviluppa in un climax ascendente accompagnata dalle note di “Flower Duet”, un famoso duetto per soprano e mezzosoprano dall’opera Lakmé di Léo Delibes, brano scelto per celebrare un nuovo inizio per la pasta in grado di risvegliare e ispirare sensi, ricordi ed emozioni.

Sgambaro porta a Cibus la nuova confezione di Etichetta Bio

È una pasta sempre più innovativa e sostenibile quella che Sgambaro porterà a Cibus 2022 (Padiglione 6, stand A10). Lo storico pastificio veneto, che da oltre vent’anni produce con grano italiano da filiera corta, presenterà la nuova confezione 100% riciclabile della linea Etichetta Bio.

Modello di approccio green alla produzione di qualità all’interno del proprio settore, l’azienda introduce per la sua pasta biologica un nuovo imballo completamente riciclabile, in carta di sola fibra cellulosica 100% vergine, certificata FSC. Un pack essenziale e “senza fronzoli” che ha recentemente conquistato l’ADI Packaging Design Award 2022, assegnato dall’Associazione per il Disegno Industriale “per l’innovazione, la chiarezza d’informazione e per l’utilizzo di materiali ecosostenibili completamente riciclabili”.

“Abbiamo lavorato a lungo sullo studio della nuova confezione per trovare la soluzione migliore per l’ambiente”, commenta Pierantonio Sgambaro, presidente del pastificio. “Sin da subito l’obiettivo è stato di sviluppare una soluzione che riducesse il più possibile l’impatto dell’imballo, senza scendere a nessun compromesso di stile o design. Una scelta che ha già raccolto i primi riscontri positivi dei clienti che hanno cominciato a trovare sugli scaffali le prime confezioni in carta e che è stato premiato da ADI”.

Con il nuovo pack Sgambaro abbandona definitivamente la plastica per la sua linea biologica in favore di una carta leggera ma resistente, la cui texture leggermente stropicciata conferma sia alla vista sia al tatto la naturalità dei materiali: non a caso è stato creato il claim “Carta Conta” per descrivere il valore ambientale. La confezione è realizzata in Terpap, una carta naturale di pura cellulosa che la rende resistente e allo stesso tempo adatta al confezionamento in automatico, grazie all’elevata elasticità della fibra. La Norma UNI 11743:2019, basata sul sistema di valutazione Aticelca 501/2019, ha conferito alla carta il livello A in termini di riciclabilità, il massimo per la carta stampata. Inoltre, la stampa sulle confezioni impiega inchiostri a base d’acqua e vernici acriliche all’acqua a marchio Acquapack, studiati per essere ecologici, atossici, sicuri.

Il pastificio veneto ha adottato la produzione biologica oltre vent’anni fa, quando ancora era un fenomeno d’avanguardia, diventando un punto di riferimento nel mercato della pasta. Proprio in occasione di Cibus 2022, faranno il loro ingresso per l’Etichetta Bio, che conta 6 linee di pasta prodotta con grani e cereali speciali, coltivati, moliti e lavorati ad arte, due novità: i Mezzi Rigatoni Cappelli, prodotti con un grano duro italiano d’eccellenza, e gli Spaghetti Farro, Lenticchie e Quinoa, una variante di pasta innovativa nata, come spiega il presidente Sgambaro, “da nuove combinazioni di ingredienti sempre più orientati a conciliare il gusto a salute e benessere, proprio come il mix di farine a base di farro, lenticchie e quinoa”.

Andriani acquisisce il 100% di Nove Alpi

Andriani, azienda pugliese che opera integrando innovazione e sostenibilità e che ha scalato le vette dell’innovation food proponendo pasta alternativa di alta qualità a base di materie prime naturalmente gluten free come legumi e cereali, allarga il proprio raggio di azione nel mercato, acquisendo il 100% di Nove Alpi, azienda di Pistoia produttrice di alimenti da forno sia conto terzi sia con i brand Aglutèn, linea priva di glutine, e Aminò, linea aproteica idonea a regimi alimentari indicati in caso di specifiche patologie.

L’azienda gravinese entra così nel settore Bakery, ampliando la propria offerta con una corposa proposta di ricette gluten free dedicate a croissant, pane in cassetta, fette biscottate, focaccine, plumcake, biscotti, ecc. , che via via saranno oggetto di innovazione anche attraverso una accuratissima selezione di materie prime.

Per i due brand Aglutèn e Aminò, attualmente distribuiti nel canale farmaceutico e nei negozi specializzati, sono previsti in un prossimo futuro il restyling del packaging e l’inserimento nella grande distribuzione organizzata, in considerazione degli attuali trend estremamente positivi per i prodotti da forno senza glutine, mentre a livello aziendale, in prospettiva, vi è la volontà di integrare nella strategia di impresa di Nove Alpi le buone pratiche e i valori sostenibili di Andriani, degna capofila di un Gruppo in costante espansione.

“Fare il nostro ingresso nella categoria Bakery è una scelta che ci permette di rispondere in ogni momento della giornata, dalla prima colazione fino a cena, alle esigenze dei consumatori” ha commentato Michele Andriani, Presidente e AD di Andriani S.p.A. Società Benefit “andando a completare il ventaglio di offerta di prodotti senza glutine, anche per coloro che sono alla ricerca di uno stile alimentare equilibrato, senza rinunciare al gusto”.

Pasta Granoro scelta da MasterChef Italia

Granoro intensifica la propria presenza in tv all’interno del talent show culinario più famoso d’Italia, concludendo la propria campagna multicanale con una partnership nazionale prestigiosa. MasterChef Italia infatti ha voluto portare la pasta di filiera 100% pugliese Granoro “Dedicato” nella dispensa della nuova edizione del programma, al via oggi giovedì 16 dicembre su Sky e in streaming su NOW.

Il programma vedrà ancora una volta la presenza dei tre grandi Chef Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli a fare da padroni di casa. Durante le prove in Masterclass gli aspiranti chef scopriranno un po’ di sé stessi in ogni piatto di pasta. Un viaggio di sapori che custodisce bellezza e gusto inaspettati.

“Dedicato” è il frutto di un ambizioso progetto di filiera voluto da Granoro e nato nel 2012, che oggi coinvolge oltre 340 piccole aziende agricole pugliesi per produrre pasta con grano duro di altissima qualità, coltivato nel territorio pugliese. È il risultato di un lungo lavoro, un percorso fatto di persone, che insieme hanno condiviso idee, visioni, si sono impegnate ed hanno lavorato per un obiettivo comune: produrre grano duro da cui ottenere una pasta eccellente tutta pugliese, dal campo alla tavola.

Un nuovo pack per i formati speciali della linea Dedicato di Granoro

Dopo essere stato il primo pastificio in Italia ad aver lanciato il pack riciclabile nella carta per tutte le linee di pasta Biologica, si rafforza l’impegno di Granoro nella promozione di un approccio sostenibile e nella riduzione della plastica dal proprio packaging. Dal mese di ottobre anche i formati speciali della Linea Granoro “Dedicato”, la pasta di filiera 100% Puglia, saranno confezionati con un pack in carta riciclabile – Aticelca 501. Si tratta di un incarto accoppiato carta/film in cui la componente in carta rappresenta più del 65%, rendendo la confezione perfettamente riciclabile nella carta (metodo Aticelca 501).

La carta utilizzata per le confezioni Granoro è certificata FSC, con provenienza certificata da foreste gestite in maniera corretta e responsabile. Con questa ulteriore e importante scelta Granoro punta a ridurre ulteriormente e in maniera sostenibile l’impatto ambientale in termini di emissioni di CO2, ridimensionando l’utilizzo di plastica in media del 35% per ogni confezione.

«L’utilizzo di un pack in carta – spiegano da Granoro – si colloca in un percorso di sostenibilità che l’azienda ha intrapreso ormai da diverso tempo e che è finalizzato sia alla riduzione dell’impatto ambientale, anche grazie ad investimenti in impianti di trigenerazione, che alla promozione di un nuovo modello sociale, che prevede l’attuazione di rapporti di lavoro etici e sostenibili con i propri dipendenti e il potenziamento di accordi di filiera volti alla sostenibilità economica della cerealicoltura pugliese».

Entro il termine del 2021 Granoro prevede di convertire in film carta tutti i formati speciali della linea “Dedicato”, ampliando così la quota di pasta prodotta con packaging riciclabile nella carta per altri 4 milioni di pacchi.

Pasta e consumatori: cosa ci dicono i Big Data. L’analisi di XChannel

Italia: ammonta a ben 23 chilogrammi la quantità di pasta pro capite, il doppio rispetto agli altri paesi. Ecco il primo dato eclatante dell’International Pasta Organization. Se d’estate il consumo diminusice un po’, con l’arrivo dell’autunno, torna però a crescere: lo si vede chiaramente dai trend dei volumi di ricerca su Google: dal 2014, le query relative alla parola pasta registrano un calo da maggio ad agosto, per risalire fino al picco dell’ultima settimana di dicembre. L’amore per la pasta nel nuovo millennio non si dimostra solo tra gli scaffali dei supermercati, ma anche a suon di like e follow. Sfruttando questa opportunità, XChannel,  specializzata in strategia di marketing crosscanale, ha realizzato un Osservatorio Pasta, analizzando ciò che accade nel mondo dei big-data: quello dei motori di ricerca e dei social network.

I marchi oggetto di analisi sono stati i 10 top competitor del mercato: Pasta Rummo, Barilla, De Cecco, Voiello, La Molisana, Garofalo, Di Martino, Divella, Pasta Cuomo e Pastificio Felicetti. Vediamo nel dettaglio cosa è emerso.

In termini di Fan Base, Barilla occupa il posto più alto sul podio con  2,7milioni di fan su Facebook e 46mila follower su Instagram (@barillaitalia). Seguono Pasta Garofalo (206mila) e Pasta De Cecco (119mila), e poi Pasta Rummo (26mila) e Pastificio Felicetti (18mila). Nel 2019 sono stati finora pubblicati 763 post su Facebook e 669 post su Instagram, segno di una sana – seppur moderata – differenziazione di strategia tra i due canali, differenziazione dovuta anche alle diverse funzioni offerte dalle due piattaforme. Per esempio, Instagram può essere sfruttato per pubblicare caroselli (immagini a scorrimento su un unico post) che mostrano i singoli ingredienti di una ricetta: lo fa molto bene Pasta Rummo. Sempre Instagram è la patria delle stories, meno rivelanti su Facebook e utili per fare teasing prima di un post o semplicemente per arricchire le featured stories, cioè i gruppi di storie permanenti e organizzate per argomento.

E veniamo all’Engagement: su Facebook Pasta Cuomo registra un 4,6% di Post Interaction, seguita da Pasta Rummo (4,3%) e Voiello (4%); su Instagram vincono invece Pasta Rummo (3,8%), La Molisana (2,7%) e Pasta Di Martino (2,5%). .

Quanto ai contenuti, è evidente che i brand con maggiore share-of-shelf prediligono grafiche e video per comunicare i prodotti e i valori dell’azienda, mentre i player “follower” puntano più sul documentare la partecipazione a eventi istituzionali (o la loro organizzazione) ed eventuali riconoscimenti ricevuti. E così, mentre Pasta Garofalo ricorre spesso a grafiche distintive e immediatamente riconoscibili dallo sfondo nero, Pasta Di Martino propone una carrellata di post sulle manifestazioni che la vedono partecipe e/o partner.

Ma quali sono i temi principali? Ne emergono tre:

1) la linea Integrale: in particolare, Pasta Rummo promuove i suoi 12 formati di Bio Integrale attraverso il nuovissimo pack, Voiello fa affidamento sulla notorietà dello Chef Antonino Cannavacciuolo (mettendo un suo mini-video sulla cover di Facebook), Barilla posta – tra l’altro – un video con Roger Federer mentre De Cecco esalta la qualità della pasta e il metodo Lenta Essicazione. Questa scelta è avallata dai dati di mercato ISMEA, secondo cui il consumo di pasta integrale dal 2015 al 2017 è aumentato dal 36% al 75%, imponendosi sulla senza glutine (dal 7% al 30%) e sulla biologica (dal 13% al 63%).
2) la provenienza del grano: il pubblico è sempre più attento alla tematica, tanto che diversi brand focalizzano parte della comunicazione sulle origini della loro pasta. La Molisana, su tutti, non perde occasione di sottolineare l’italianità del prodotto. Va detto che – sempre secondo i dati ISMEA – il 30-40% del grano utilizzato proviene dall’estero, e questo non solo per soddisfare la crescente domanda di molini e pastifici, ma anche a causa della scarsa redditività del grano italiano.

3) le ricette, che in un mondo sempre più popolato da Chef amatoriali non smettono di essere apprezzate: c’è chi posta il procedimento nel copy dei post, chi inserisce un link che rimanda alla relativa sezione del sito e chi si limita a consigliare i piatti senza specificare dosi e procedimento.

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