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MD, inaugurato il più grande polo logistico italiano nel canale discount

È stato inaugurato oggi alla presenza dei vertici aziendali e delle istituzioni il nuovo polo logistico MD di Cortenuova (Bergamo) che, esteso su una superficie netta di 182mila mq di cui 112mila mq coperti destinati alla movimentazione delle merci, risulta essere il più grande in Italia nel canale discount. Un investimento da circa 100 milioni di euro che consente di servire 250 negozi dell’insegna nel Nord-Ovest del Paese e in Lombardia. Collocato in posizione strategica, allo snodo dei principali collegamenti autostradali, garantisce a ciascun negozio 2,5 rifornimenti di generi vari e 5 di fresco per settimana.

Il nuovo polo sosterrà la strategia di sviluppo della catena di discount terza per fatturato in Italia, seconda a capitale italiano, fondata nel 1994 dal cavaliere Patrizio Podini. Un’espansione ininterrotta in corso dal 2017 che non accenna ad arrestarsi: in occasione dell’inaugurazione, sono stati presentati infatti i risultati 2021. Nell’anno appena concluso, MD S.p.A. ha fatto registrare ricavi in crescita del 5,6%, superando i 3 miliardi di euro di fatturato e raggiungendo la quota di mercato del 15,7%. In aumento il valore anche degli altri principali indicatori. Di particolare rilevanza il patrimonio netto a 464 milioni di euro (+14,60 rispetto al 2020) mentre l’EBITDA Margin si attesta a 188,545 milioni di euro (6,28%) e l’utile netto a 70,5 milioni di euro (2,4%).

Il 2021 è stato caratterizzato anche da importanti investimenti per complessivi 218 milioni di euro, destinati prevalentemente all’ampliamento e alla riqualificazione della rete vendite che ha portato oltre quota 800 il numero di negozi nella penisola. Numeri di una realtà solida, sostenuta da una visione imprenditoriale lungimirante in grado di creare occupazione: nel solo 2021 i nuovi assunti sono stati ben 1.484, portando il numero dei collaboratori a 8.209 unità (+22,06%).

Forte di questi traguardi, MD guarda al futuro con fiducia. Per il 2022 sono previsti investimenti per 202 milioni di euro destinati all’apertura di 38 nuovi negozi, oltre al proseguimento del piano di riqualificazione della rete. Lo storico centro di distribuzione di Gricignano di Aversa sarà oggetto di un importante rinnovamento che si concluderà entro giugno 2023 e doterà il polo di un silos automatizzato in grado di stoccare 15.000 posti pallet a sostegno della prevista crescita del perimetro dell’insegna nei prossimi anni. MD ha annunciato inoltre la sua prima relazione sulla sostenibilità, propedeutica alla redazione di un bilancio di sostenibilità già nel prossimo esercizio.

GDO, è partito il braccio di ferro sui listini

I primi ritocchi dei listini finiranno nel carrello della spesa con l’autunno, poi il nuovo anno potrebbe portare rincari anche a due cifre per alcuni generi alimentari. A chiedere gli aumenti l’industria di marca che proprio in queste settimane sta incontrando le catene della GDO per definire volumi e prezzi di vendita per il 2022. Per la pasta, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, i produttori chiedono aumenti del 20%, per le farine del 15%, le merendine +12%, salumi +4%, fazzoletti di carta e carta igienica +7%, conserve di pomodoro +15%, piselli ed altri legumi 17%, l’olio 20%, i prodotti lattiero caseari +8% e via di seguito.

Una pioggia di rincari chiesti dopo un decennio di inflazione zero o, per alcuni comparti merceologici, di deflazione. Perché quest’anno a ritoccare i listini all’insù sono praticamente tutti i produttori ed è una situazione che, secondo le stime degli addetti ai lavori, potrebbe spingere nel 2022 i prezzi del carrello della spesa del 2-4%. È il sommarsi di molte concause dagli aumenti dell’energia ai trasporti, alle materie prime base senza dimenticare la speculazione che sfrutta la situazione ritardando lo scarico di navi cariche di grano, mais, soia e semi di girasole puntando sui rincari.

«Serve un grande senso di responsabilità di tutti gli attori della filiera e come Selex non intendiamo scaricare sui consumatori aumenti così importanti – dice Maniele Tasca, direttore generale del Gruppo – ma si rischia una forte pressione sui margini delle aziende della GDO. Se ci saranno rincari che l’industria non può assorbire sarà accettabile un aumento dei listini ma temporaneo perché le insegne saranno in grande difficoltà nel trasferire questi aumenti».

Giorgio Santambrogio, Ceo di Gruppo VèGè, punta l’indice contro la speculazione: «Siamo contro le speculazioni che alcuni fornitori fanno e siamo disposti a sederci al tavolo per studiare come ripartire tra catene e industria i rincari – spiega l’AD. Bisogna innanzitutto collaborare con industria di marca perché non è equo che la GDO debba assorbire i rincari non potendo scaricarli sui clienti».

Un’altra possibile area d’intervento è lavorare sull’efficienza della filiera. Patrizio Podini, fondatore e presidente di MD, teme una speculazione che si autoalimenta creando rarefazione delle materie prime con «aumenti esagerati, fuori da ogni regola – premette. Lancio un appello al Governo e all’Antitrust per intervenire sugli aumenti ingiustificati dei prezzi con controlli e verifiche. C’è poi il caro bolletta elettrica quasi raddoppiata in un anno, un costo diventato insopportabile».

Guarda alle conseguenze Marco Pedroni, presidente Coop Italia e Associazione nazionale cooperative di consumatori. «Si rischia un’inflazione da costi sui consumatori che potrebbe essere un freno formidabile alla ripresa del Paese. Il problema non riguarda solo la distribuzione ma ricade su tutti i comparti produttivi: agricoltura, industria, distribuzione – avverte Pedroni. È un tema urgente che deve essere assunto dall’esecutivo e dalle politiche economiche che si potranno intraprendere. Sarebbe importante in questo momento un’azione forte di sostegno dei consumi, anche attraverso le leve fiscali. E poi su iniziativa del Governo, sarebbe utile istituire un tavolo comune per non lasciare sole le singole imprese. Sono convinto che tutti, produttori e distributori, debbano prendere la responsabilità di limitare in modo significativo gli aumenti di prezzo sui consumatori».

Fonte: Il Sole 24 Ore

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