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Intesa Sanpaolo finanzia con 14 mln di euro l’espansione oltreoceano di Roncadin

Intesa Sanpaolo ha siglato con Roncadin, produttore italiano di pizze surgelate, un nuovo finanziamento di 14 milioni di euro per un progetto di internazionalizzazione attraverso la controllata statunitense Roncadin Holding USA Corp. Si tratta dell’acquisto e della ristrutturazione di uno stabilimento a Chicago, oltre alla realizzazione di una nuova linea per produrre e distribuire pizze surgelate al mercato Nordamericano. L’azienda infatti è già presente sul mercato a stelle e strisce da oltre dieci anni, ma potrà così intensificare ulteriormente le relazioni commerciali con le principali catene alimentari locali.

Il finanziamento si inserisce nell’accordo di collaborazione sul tema filiere che consente alle aziende facenti parte del processo produttivo e distributivo di essere accompagnate nei propri progetti di crescita sul territorio, di internazionalizzazione e di rinnovamento delle proprie strutture produttive, anche accedendo a soluzioni finanziarie dedicate. Grazie al Programma Sviluppo Filiere della banca, nel comparto agroalimentare italiano sono già stati attivati 170 contratti di filiera che hanno coinvolto oltre 6.500 fornitori, un giro d’affari complessivo di oltre 22 miliardi di euro e 22.000 dipendenti del capo-filiera.

Attualmente l’azienda è arrivata a occupare circa 780 persone nell’area pedemontana pordenonese e in un anno realizza oltre 100 milioni di pezzi, con un fatturato che nel 2022 ha raggiunto i 155 milioni di euro. Roncadin produce pizze sia a marchio proprio, sia per le private label nazionali e internazionali e recentemente ha ampliato il proprio business affiancando alle pizze surgelate anche gli impasti freschi da banco frigo. L’obiettivo di Roncadin è crescere ancora, investendo sulle persone, sullo sviluppo dello stabilimento, sul rafforzamento del marchio nei mercati italiani e stranieri, nonché sull’acquisizione di piccole e medie imprese operanti nel settore pizza e affini. Una strategia che avrà effetti positivi anche sui 600 fornitori presenti in un’ottantina di province italiane, che Roncadin seleziona con grande cura in base a criteri di qualità, etica e sostenibilità.

“Grazie al finanziamento di Intesa Sanpaolo prende ancora più forza quello che è sempre stato il grande progetto di Roncadin, esportare il meglio dell’agroalimentare italiano in tutto il mondo” dichiara Dario Roncadin, amministratore delegato di Roncadin. “Siamo presenti nel mercato USA dal 2016 e il nostro obiettivo è crescere ancora, cosa non semplice però perché per operare in Nordamerica occorrono grandi investimenti e un lavoro puntuale su ogni aspetto del procedimento produttivo, anche per via delle diverse e stringenti regolamentazioni sanitarie, per esempio quelle sulle carni lavorate. L’accordo raggiunto con Intesa Sanpaolo rappresenta un valore anche per i nostri fornitori, che vedranno così moltiplicarsi le opportunità di business”.

“Siamo orgogliosi di supportare questa realtà di eccellenza del Made in Italy anche sul mercato Nordamericano” aggiunge Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo. “Il successo dell’export agroalimentare italiano si fonda su prodotti di grande qualità e sulla capacità dei nostri imprenditori di cogliere le opportunità di crescita che si generano in nuove destinazioni. In questo Roncadin è all’avanguardia unitamente al dare attuazione a processi di transizione ambientale, energetica e tecnologica che come Banca siamo impegnati a valutare e sostenere anche per altre realtà, in coerenza con gli interventi del PNRR”.

Linea Special, Molini Pivetti lancia la gamma di farine per ogni tipologia di pizza

Molini Pivetti presenta un’importante novità legata al mondo della pizza: la Linea Special. Si tratta di una gamma di farine fortemente innovativa, che accoglie 5 referenze specifiche: Nafavola (in due varianti), Sorbole, Maggica e Incanto.

«Dietro la nuova linea di farine c’è un grande lavoro di ricerca ma anche di squadra – sottolinea Tonia Sorrentino, Responsabile Marketing di Molini Pivetti. A partire dal Progetto Foodservice rivolto agli operatori professionali, Molini Pivetti ha riunito un gruppo di formazione ed esperti, sotto la guida del proprio team di tecnici professionisti, per la creazione di 5 nuove referenze dedicate a quei pizzaioli che ricercano eccellenza, facile lavorabilità e massima resa del prodotto per un risultato fragrante e gustoso».

“Nafavola 270” è una composizione studiata per ottenere un impasto leggero e scioglievole, dall’alveolatura sviluppata che garantisce una straordinaria esplosione del cornicione ed è consigliata per impasti diretti con 10-26 ore di lievitazione.

“Nafavola 320”, anch’essa ideale per la preparazione della pizza napoletana, tradizionale e innovativa, ha una “forza” di W320 per donare resistenza ed elasticità durante l’impasto e una migliore struttura durante la lievitazione. E’ consigliata per impasti con 26-72 ore di lievitazione.

“Incanto” è la farina di Tipo 0 con germe di grano specifica per preimpasto, studiata per preparazioni tipo biga, tipo poolish e per il rinfresco del lievito madre: un prodotto che permette di mantenere la giusta fermentazione dalle 18 alle 48 ore e che, con l’aggiunta di germe di grano, dona profumi incantevoli.

Fa parte della linea Special anche la farina “Maggica”, Tipo 0, studiata per la pizza alla pala e in teglia, ad alte idratazioni e lunghe lievitazioni. Consigliata per impasti con 24-48 ore di lievitazione, “Maggica” è in grado di garantire un’ottima capacità di assorbimento e facilità di lavorazione, per una pizza croccante all’esterno e morbida all’interno.

Infine, la farina Tipo 00 “Sorbole”: prodotta da grani selezionati esclusivamente italiani e consigliata per impasti con 3-24 ore di lievitazione, risulta ideale per dare vita a una pizza leggera, tirata e croccante, molto amata in Emilia.

La linea Special sarà in degustazione nel corso dei principali eventi dedicati al settore Food: dall’8 all’11 maggio, Molini Pivetti sarà presente a TuttoFood, presso lo stand L01 – Hall 05, nel quartiere fieristico di Rho – Milano. Una manifestazione strettamente B2B, diventata un punto di riferimento internazionale per lo sviluppo del business di tutta la filiera del Food & Beverage. Immancabile l’appuntamento a Tutto Pizza Expo, il Salone internazionale della pizza in programma dal 22 al 24 maggio 2023 proprio nella città partenopea, durante il quale le referenze “Nafavola” saranno protagoniste, con il coinvolgimento dei più abili pizzaioli napoletani. Molini Pivetti, infine, sarà in esposizione con la nuova Linea Special alle Fiere Internazionali del Food & Beverage, NRA Chicago dal 20 al 23 maggio e Anuga, a Colonia, dal 7 all’11 ottobre 2023.

Siglata collaborazione tra Alice Pizza e Gran Tenerone per la pizza di primavera

Con l’arrivo della primavera Alice Pizza lancia una nuova pizza con ingredienti di stagione. Perfetta per le temperature tiepide, questo prodotto risulta decisamente fresco grazie alla base di melanzane grigliate e alla stracciatella, che addolcisce il gusto del prosciutto cotto e la delicata acidità del pesto. 

Il prosciutto cotto Gran Tenerone, protagonista della ricetta, è caratterizzato da un gusto unico e dall’inconfondibile tenerezza, frutto di un’accurata selezione della materia prima, di un massaggio delle carni di almeno 18 ore con una sapiente miscela aromatica e di una lenta cottura a vapore.

Anche la pizza primaverile, fin dal primo assaggio, si percepisce estremamente leggera grazie al suo impasto che presenta una ridotta quantità di lievito – solo 2,5 g per ogni kg di impasto -, al processo di lievitazione di almeno 24 ore e al mix di farine tipo 0 di alta qualità che garantisce l’assenza di additivi e farine aggiunte. Il comodo formato al trancio rende questa pizza perfetta per essere gustata a lavoro in pausa pranzo, a casa o all’aria aperta, approfittando delle temperature primaverili.

“Una pizza delicata e allo stesso tempo golosa – afferma Alessio Lunadei, Responsabile dell’Accademia Alice Pizza. L’impasto risulta croccante grazie presenza delle melanzane come base al posto della tradizionale mozzarella. La partnership con Gran Tenerone ci ha permesso di offrire una ricetta di altissima qualità”.

“Condividiamo con Alice Pizza la passione per innovazione, gusto e qualità” – afferma Alessia Schillaci, responsabile Trade-Marketing Away from Home di Salumifici Granterre. “La scelta di Gran Tenerone è la conferma della cura e dell’attenzione che Alice Pizza mette nella scelta degli ingredienti per offrire il meglio ai propri clienti”.

Per provare la nuova pizza stagionale basterà recarsi negli store di Alice Pizza o ordinarla tramite l’app Alice Pizza scegliendo tra due semplici opzioni: “prenota e ritira” per ritirarla in store oppure “consegna a domicilio” per riceverla comodamente a casa.

Alfa Forni entra nella Gdo con “Moderno – Portable”

Si chiama “Moderno – Portable” e pesa appena 35 kg. Frutto della tecnologia made in Italy sviluppata da Alfa, azienda made in Italy fondata nel 1977 ad Anagni (FR) attiva nel settore dei forni professionali per pizza è il primo prodotto compatto dedicato all’home pizza.

Il forno dalle prestazioni professionali diventa portatile ed entra nella grande distribuzione italiana. Compatto, facilmente trasportabile e pensato per tutti coloro che amano fare la pizza a casa o cucinare all’aperto, le dimensioni del nuovo forno Portable di Alfa consentono agli utilizzatori di spostarlo agevolmente e di poterlo utilizzare in giardino, in tutti gli ambienti esterni della casa, compreso il balcone e adatto anche per spostamenti in camper per godere la vita outdoor.

Con le sue dimensioni ridotte Portable è il forno per pizza più compatto della linea Moderno, si assembla in modo rapido e intuitivo ed è subito pronto all’uso. In 30 minuti raggiunge fino a 500° C permettendo di sfornare in appena 90 secondi una vera pizza napoletana, ovunque. Portable, come tutti i forni Alfa, racchiude l’innovativa tecnologia Heat GeniusTM che garantisce performance superiori, ottimizzando al tempo stesso i consumi. Grazie alle elevate prestazioni e al design compatto e leggero il forno Portable di Alfa è stato pensato per diventare uno strumento di cucina versatile, adatto per le uscite con gli amici, le gite fuori porta e, più in generale per le occasioni di cucina all’aperto. Per facilitare il trasporto e riporre adeguatamente è disponibile anche la pratica cover utile a proteggere il forno da agenti atmosferici e polvere. Quando non si utilizza, la cover si trasforma in una comoda sacca da trasporto grazie alle due maniglie laterali che permettono di spostarlo ovunque.

“Con questo lancio di prodotto colmiamo un gap con l’offerta dei produttori esteri, proponendo un forno domestico per pizza totalmente made in Italy che non esisteva prima sul mercato – spiega Sara Lauro, executive committee e partner di Alfa Forni – in un periodo particolarmente difficile per l’economia, infatti, la vera chiave del successo viene ancora una volta dalla ricerca e dagli investimenti. Nel 2021 abbiamo registrato una crescita del 95,6% sull’anno precedente, e siamo arrivati a esportare il 70% della produzione in oltre 60 paesi di destinazione. Se non avessimo continuato a investire in innovazione, non avremmo potuto sfruttare la leva del nuovo interesse verso il forno per pizza, che contribuisce a rappresentare il made in Italy nel mondo”.

“La tecnologia, le materie prime locali e le attività di comunicazione con i grandi nomi della pizza hanno reso possibile aprire nuovi canali commerciali – sottolinea Dino Olivetti, marketing director di Alfa Forni – nel settore professionale abbiamo puntato su nuovi modelli di forni agili, a basso consumo energetico, che non richiedono lavori di muratura per l’installazione e sono adattabili anche in spazi limitati. Caratteristiche che ci hanno permesso di essere vincenti sui mercati. Ora, ci rivolgiamo anche al canale domestico con uno strumento da cucina che rappresenta una vera rivoluzione nel rapporto qualità prezzo e che ha già attratto l’attenzione delle maggiori insegne commerciali della gdo italiana”.

Alfa Moderno Portable: le caratteristiche
La tecnologia e il design sono alla base del Forno domestico Portable che pesa 35Kg e viene proposto nelle due versioni colore: Antique Red e Ardesia Grey. Il piano di cottura è di 40cm x 40cm, realizzato con mattone refrattario Heat Keeper e la camera di combustione consente di cuocere una pizza alla volta. La temperatura massima è di 500 °C e l’alimentazione è a gas Gpl. I consumi sono ridotti al minimo grazie all’innovativa tecnologia Heat Genius: solo 0,50 kg/h. Facile da montare, la confezione comprende sportello, canna fumaria e comignolo, manopola per controllare la fiamma del gas, pulsante di accensione, pirometro per rilevare la temperatura interna del forno, bruciatore 7kW, 4 piedini, in imballaggio ecocompatibile e compatto per essere facilmente trasportato in auto.

L’innovativa tecnologia Heat Genius consente di cuocere il condimento a una temperatura e l’impasto a un’altra, con il risultato che ogni pizza è sempre fragrante e ben cotta. Ciò perché il calore viene rilasciato lentamente dalla pietra refrattaria e irradiato uniformemente attraverso le pareti ricurve del forno. In questo modo i condimenti riescono a cuocere più velocemente, rilasciando anche parte della loro umidità, e l’impasto diventa croccante senza bruciare, raggiungendo così l’equilibrio perfetto. Prodotto interamente in Italia nello stabilimento Alfa, il mattone Heat Keeper assorbe e immagazzina il calore molto meglio della pietra lavica o della ceramica, usata in altri forni per pizza.

L’Isolante DoubleDown Ceramic Superwool: la fibra ceramica offre una resistenza al calore doppia rispetto a quella fornita dalla lana di roccia usata di solito nei forni per pizza casalinghi. Il DoubleDown Ceramic Superwool garantisce quindi al forno Portable un’ottima tenuta della temperatura in cottura, evita alle superfici laterali di non scaldarsi eccessivamente e consente di sfornare pizze sempre ben cotte con soli 0,50 kg di combustibile l’ora.

A completare il tris tecnologico, il sistema brevettato Full Effect Full Circulation Flue System che ottimizza la circolazione dell’aria calda all’interno della camera di cottura così da riscaldare ancora di più il mattone refrattario e cuocere meglio la pizza anche in un forno a gas per pizza compatto come Portable. Il calore sospinto “around and down” fa sì che il forno mantenga sempre la giusta temperatura per poter cuocere in maniera ottimale sia la base sia i condimenti della pizza.

Rom’antica, imminente doppia apertura in Lombardia

Prosegue il piano di aperture di Rom’antica nei centri commerciali del Nord Italia: dopo l’inaugurazione di settembre al Lingotto di Torino, il brand di pizza romana del gruppo VERA Srl si appresta ad aprire due nuovi punti vendita presso il Centro Commerciale Il Carosello di Carugate (MI) e il Centro Commerciale Bennet di Lentate sul Seveso (MB).

Grande soddisfazione per il doppio evento da parte di VERA Srl, società del Gruppo Finiper Canova di proprietà di Marco Brunelli, attiva nel settore della ristorazione e proprietaria del brand. Parallelamente alle aperture nei centri commerciali, proseguiranno anche quelle nei centri delle principali città, che danno la possibilità di unire il pratico consumo take away e il delivery.

La doppia inaugurazione è fissata per venerdì 25 novembre alle ore 11,30 presso il Centro Commerciale Bennet di Via Nazionale dei Giovi 249 a Lentate sul Seveso (MB), e alle ore 12,00 al Centro Commerciale Il Carosello sulla Strada Provinciale 208 a Carugate (MI). Per l’occasione, a tutti i presenti, sarà offerta una degustazione di pizza gratuita.

Questi due nuovi punti vendita si aggiungono alla lista degli altri 40 monomarca distribuiti tra Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Il successo di Rom’antica è dovuto anche alla grande attenzione per la qualità e l’artigianalità del prodotto: una pizza realizzata con materie prime sceltissime selezionate solo da produttori italiani; un impasto preparato quotidianamente “da mani esperte” con la volontà di offrire l’eccellenza al palato dei clienti; un basso contenuto di lievito e una lunga lievitazione che lo rendono digeribilissimo.

Il risultato è una pizza romana quadrata, gustosa, leggera e croccante, come da antica tradizione del Centro Italia.

Margherita rinnova logo, sito e packaging e lancia diverse novità

Margherita Srl rilancia la propria identità aziendale attraverso un restyling generale che muove dal logo al sito internet fino ad arrivare al packaging. L’azienda rinnova il dialogo con i clienti a partire dai valori che ne hanno decretato il successo.

Progettato con grande attenzione al visual e alla userexperience, il nuovo sito accompagna l’utente alla scoperta del mondo di Margherita regalando, sia da desktop che da mobile, una navigazione piacevole e immediata. Attraverso l’equilibrata sintesi di immagine e parole, la piattaforma delinea i plus che hanno consentito all’azienda di Fregona di raggiungere un posizionamento di eccellenza, basato su valori come qualità, sostenibilità e artigianalità, ma anche un contesto paesaggistico che la posizione tra le acque montane e il verde della foresta del Cansiglio, la seconda più grande d’Italia. Un ecosistema di contenuti studiato per racchiudere e presentare al meglio una storia che dura da oltre cinquant’anni, dal primo impasto del 1972 alla sede iniziale del 1991, fino agli attuali quattro siti produttivi.

Il nuovo packaging rispetta tutte le caratteristiche di un prodotto di alta gamma. Grazie alla bellezza del facing si distingue a scaffale e nel banco frigo attirando l’attenzione e trasmettendo da subito il valore e la qualità del prodotto. È progettato per instaurare da subito una relazione di fiducia con il consumatore, a partire dalla chiara indicazione degli ingredienti e dall’applicazione di un QR code che consente di accedere ad ulteriori focus e approfondimenti. La foto del prodotto richiama al primo sguardo il forno di casa, dove è possibile preparare in pochi minuti una pizza buona come quella di pizzeria.

“Abbiamo scelto di innovare la nostra immagine – spiega Andrea Ghia, Amministratore Delegato di Margherita srl – per offrire ancora più risalto ai tratti peculiari che caratterizzano i nostri valori e le nostre produzioni. Qualità, artigianalità, trasparenza, condivisione sono tra i fattori chiave di una crescita costante, dove la modernità non ha intaccato quel legame alla tradizione che rende di fatto Margherita la più grande pizzeria d’Italia”.

Le novità

La linea biologica
Margherita è in procinto di lanciare sul mercato una nuova linea con l’obiettivo dichiarato di veicolare nel segmento bio l’esperienza, la tradizione e la bontà della vera pizza italiana. “Il nostro dipartimento di ricerca e sviluppo è sempre attento e attivo nel monitorare il mercato e nell’intercettare le richieste esplicite o implicite dei consumatori. Dopo mesi di analisi in Italia eall’estero caso abbiamo constatato una certa insoddisfazione nel mondo bio e in particolar modo, una scarsità d’offerta a livello quantitativo e qualitativo”.

La nuova linea, dedicata al mercato italiano ed estero della Grande Distribuzione, Ho.Re.Ca e Retail comprende 3 ricette di margherita: una a base bianca, una a base integrale e una multicereale/farro. L’ingredientistica, dalle farine al topping, proviene da filiera certificata bio e da realtà riconosciute a livello nazionale per la qualità e la sicurezza dei propri prodotti. Altro file rouge e valore aggiunto della gamma è l’impasto: con lievito madre a lievitazione 24 ore garantisce un eccezionale sviluppo della pizza rendendola ancora più saporita e digeribile. La miscela di farine e grani antichi e orzo maltatosprigionaprofumi e sapori inconfondibili, mentre la lavorazione effettuata completamente a mano conduce a una stesura perfetta e ad un’alveolatura ben sviluppata, indice di un’ottima idratazione e lievitazione. Il cornicione extra alto, morbido dentro e croccante fuori, riporta alla mente la migliore tradizione della pizza come in pizzeria, così come l’assaggio ne evoca il gusto caratteristico.

La pinsa farcita
La pinsa farcita è un prodotto di fascia premium dedicato al mercato della Grande Distribuzione, Ho.Re.Ca. e Retail e al Bakery. Sia in versione surgelata che nel fresco, la referenza si afferma per proprietà uniche e una qualità globale comprendente molteplici elementi a partire dall’impasto. L’utilizzo di materie prime selezionate come farine e grani antichi e la lavorazione completamente realizzata a mano, risultato dell’esperienza dei maestri pizzaioli con anni di formazione in azienda, conducono allo sviluppo di un impasto saporito, digeribile e capace di garantire dopo la cottura, sia in padella che in forno, un elevatissimo grado di crunch, elemento distintivo di ogni autentica pinsa. A questo aspetto si somma la qualità del topping, di un’ingredientistica che da anni l’azienda arricchisce e perfeziona selezionando le migliori materie prime presenti sul territorio. Esempio di questa capacità di ricerca è l’utilizzo su varie referenze della gamma Re Pomodoro degli Champignon del Consorzio funghi di Treviso che grazie al processo di brasatura mantengono intatte le caratteristiche organolettiche sprigionando tutto il loro sapore.

Pizza “Metodo a doppia lievitazione”
La pizza “metodo a doppia lievitazione” è un prodotto di fascia premium dedicato a Grande Distribuzione, Ho.Re.Ca. e Retail, ma anche il mondo Bakery, con caratteristiche uniche: il doppio impasto con lievito madre a lievitazione 24 ore garantisce un eccezionale sviluppo dell’impasto, rendendolo ancora più saporito e digeribile. La miscela di farine e grani antichi e orzo maltato riporta profumi e sapori inconfondibili, quelli della vera pizzeria italiana.

La lavorazione effettuata completamente a mano, frutto dell’esperienza dei maestri pizzaioli con anni di formazione in azienda, è la garanzia di una stesura perfetta e un’alveolatura ben sviluppata, indice di un’ottima idratazione e lievitazione. Il cornicione extra alto, morbido dentro e croccante fuori, così come la farcitura manuale di ogni singola pizza, riportano alla mente la migliore tradizione della pizza come in pizzeria, così come l’assaggio ne evoca il gusto caratteristico.

Koch lancia la Pizza Pala: Margherita surgelata fresca

La Pizza Pala è l’ultima novità lanciata dall’azienda Koch.

Fresca surgelata, è una margherita classica, realizzata con pomodoro e mozzarella, dalla forma allungata.

La Pizza Pala viene precotta, in modo da ridurre i tempi di preparazione, per essere pronta in pochi minuti.

Il consiglio dell’azienda Koch sulla cottura di Pizza Pala è di disporre il prodotto ancora surgelato su di una griglia e cuocere in forno preriscaldato a 240°C per 7-8 minuti, fino alla completa fusione della mozzarella.

Negli anni Koch ha sviluppato un vasto assortimento, partendo dalle specialità locali altoatesine, per allargarsi poi a quelle italiane e internazionali, in modo da riuscire a soddisfare le richieste di un bacino di consumatori sempre più ampio ed eterogeneo La qualità delle materie prime utilizzate e l’assenza di conservanti e additivi sono da sempre il marchio di fabbrica di tutti i prodotti Koch

Bocce per la pizza KOCH, e la pizza si fa in 9

Otto specialità più la classica: con le Bocce per la pizza KOCH, la pizza si fa in 9.
Le 8 varianti di impasto, con solo lievito madre, sono disponibili nel formato da 2 pezzi per 400g e si può scegliere tra
– al Farro
– con Orzo e avena
– al Kamut
– con Semi di Canapa
– Rustiche (con germe di grano)
– Integrali
– ai 7 cereali
– con Soia
Per chi ama il sapore della pizza classica, invece, può trovare l’impasto tradizionale nel formato da 4 pezzi per 750g.
Le bocce per la pizza di Koch sono preparate solo con materie prime di alta qualità, senza
aggiunta di additivi e conservanti. Vengono successivamente surgelate per offrire la comodità e il sapore di una pizza croccante e deliziosa come in pizzeria direttamente a casa propria. Morbide e facili da stendere sono semplicissime da preparare. Basta lasciare scongelare le bocce a temperatura ambiente per circa 3 ore e stenderle accuratamente su di un piano infarinato con l’aiuto di un matterello; poi disporle su di una teglia da forno, farcirle con gli ingredienti preferiti e informare per 10-12 minuti a 200-220C°.
Disponibili nei supermercati nel reparto surgelati.

Pizza amata pizza, è la “schiscetta” preferita di un italiano su due

Sarà la scoperta dell’acqua calda che gli italiani amano la pizza, ma forse sorprenderà sapere che più di uno su due la mangia regolarmente a pranzo. Il “grande classico” della cucina del Belpaese infatti per un italiano su due (il 52%) a pranzo, batte pasta (43%) insalate (13%) e panini (39%). E c’è chi la mangerebbe ogni giorno (4%), perché “dà una certa soddisfazione a livello emotivo” (39%) e perché, essendo versatile, può essere mangiata ovunque (13%). Per il 14%, poi, favorisce la condivisione, è un rituale effettuato con gli amici (29%) o con il proprio partner (18%). Che sia la margherita, scelta dai più tradizionalisti (27%), oppure una ad impasto speciale (24%), come per esempio con farina integrale, di kamut o senza glutine, la pizza è ritenuta una fra le pietanze più attraenti.

I dati emergono da uno studio promosso dall’Osservatorio Buitoni Culinary Lab, attraverso metodologia WOA (Web Opinion Analysis) effettuato su circa 2500 italiani di età compresa tra i 20 e i 55 anni, attraverso un monitoraggio dei principali social network, blog, forum e community web per conoscere perché la pizza è una delle pietanze più consumate a pranzo.

 

Il pranzo degli italiani, tra pizza e panino

Ma cosa mangiano gli italiani a pranzo? Di sicuro vince il carboidrato. Oltre alla pizza, favorita da  poco più della metà degli italiani, al centro della tavola e delle pause pranzo lavorative c’è un altro “classicone”, la pasta, preferito dal 43% preferisce mangiare un piatto di pasta. Chi ha poco tempo a disposizione, invece, punta tutto su un panino imbottito o un trancio di focaccia (39%), contro il 29% di chi mangia una piadina. Una minoranza pranza con un secondo di carne a base di pollo o tacchino (21%), un’insalatona (13%) o un cous cous alle verdure o di pesce (7%).

 

La pizza piace perché emoziona

Il legame tra italiani e pizza va oltre il gusto e pare si svolga molto a livello emotivo, tra ricordi d’infanzia e immaginario comune. Il 39% si confessa “soddisfatto a livello emotivo” quando la ha davanti e il 24% si sente appagato dopo averla mangiata. Essendo poi un piatto versatile, può essere mangiato ovunque (13%) e preparato velocemente (11%). Appena un italiano su 10 (7%) sostiene di mangiare la pizza per variegare il proprio menù, apprezzandola anche per il fatto che possa essere consumata fredda (5%). Non solo. Per poco più di 4 italiani su 10 (42%) la pizza è un “mix di emozioni, che provo sia in bocca che a livello emotivo”, mentre il 31% punta sul fatto che sia una fra le pietanze della tradizione italiana più conosciuta al mondo. Il 24% sostiene invece che sia il classico compromesso che mette d’accordo tutti: fra chi vuole andare fuori per mangiare etnico, a trionfare è la proposta della pizza. Il 19% degli italiani, infine, non riesce a fare a meno di pensare a un gruppo di persone riunite e, quindi, alla condivisione (14%) e all’allegria, buon umore e spensieratezza che si provano (5%).

 

“Almeno una volta alla settimana” per uno su due

Con che frequenza gli italiani mangiano la pizza? “Almeno una volta alla settimana” è la risposta di un italiano su due (52%), mentre il 34% confessa di cedere alla tentazione quando viene loro voglia. Solo un italiano su 10 (10%), se capita, la domenica a pranzo quando è riunita tutta la famiglia. Il 4%, infine, ammette che la mangerebbe tutti i giorni. I “compagni di mangiata” preferiti per il 32% sono conoscenti o colleghi di lavoro, mentre il 29% degli italiani preferisce mangiarla insieme agli amici il sabato sera, prima di andare a divertirsi, perché “è quasi un obbligo”. Quasi 2 italiani su 10 (18%) preferiscono condividere il rituale della pizza con il proprio partner. Il restante 21% si divide fra chi preferisce ritagliarsi uno spazio tutto per sé (5%) e chi è più tradizionalista e la mangi con la propria famiglia (16%).

Se il 42% la mangia al ristorante, il 36% si è inventato la “schisc-o’ pizza”, cioè una “schiscetta” formata da tranci di pizza, che possono essere mangiati freddi oppure scaldati al microonde. Il 39%, per non perdere troppo tempo, preferisce chiamare la pizzeria e farsela portare direttamente a casa, mentre il 12% sceglie l’asporto e se la mangia facendo una camminata. Soltanto 3 italiani su 10 (31%) la consumano all’interno delle mura domestiche.

 

Prosciutto e funghi la preferita

Tra i gusti a sopresa la prosciutto e funghi è il gusto preferito da un terzo degli italiani (32%), ma tiene duro anche la margherita che, scelta dal 27%, viene considerata “la più buona in assoluto”. Il 24% si differenzia dai più per prediligere una pizza a impasto speciale, come quella con farina integrale, di kamut e senza glutine. Gli altri gusti amati sono le meno ortodosse margherita con aggiunta di wurstel (23%) e “con una montagna di patatine fritte” (21%), mentre un italiano su 10 ordina sempre la quattro stagioni (16%), quella alle verdure (19%) e una bianca, senza pomodoro (11%). La zola e pere (1%) e la quattro formaggi (3%) sono altri gusti scelti da coloro che vogliono provare qualcosa di particolare.

Gli italiani infine discutono sullo spessore: per il 42%, deve essere sottile, sottilissimo; mentre il 12% lo preferisce alto, a patto che l’impasto sia ben lievitato. Tre italiani su 10 (33%), invece, considerano fondamentale il cornicione, che deve essere fatto “a regola d’arte”, come quello tipico napoletano; mentre il 34% adora le pizze con una grande quantità di ingredienti. Ci sono infine i tradizionalisti (21%), che prendono sempre la margherita, coloro a cui piace un “tocco” di olio extravergine d’oliva piccante (6%) e chi (3%), come decorazione, vuole una foglia aromatica di basilico.

È stabilito: la pizza napoletana è patrimonio Unesco, 5 milioni al giorno sfornate in Italia

Pizzaiuoli napoletani in azione in piazza del Plebiscito a Napoli in occasione del riconoscimento dell’arte dei pizzaiuoli napoletani patrimonio dell’umanità Unesco, foto Coldiretti.

Già si festeggia a Napoli a poche ore dall’annuncio, che era nell’aria da giorni: la pizza napoletana, o meglio l’“Arte dei Pizzaiuoli napoletani”, è diventata patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco. Del resto, per sostenere la candidatura dell’iscrizione, approvata dall’apposito comitato intergovernativo riunito nell’Isola di Jeju in Corea del Sud, era stata organizzata (da Coldiretti insieme all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde) la più grande raccolta di firme a sostegno di una candidatura mai realizzata prima, che ha raggiunto i 2 milioni.

La pizza genera un business di 12 miliardi di euro in Italia dove sono almeno 100mila i lavoratori fissi nel settore della pizza, ai quali se ne aggiungono altri 50mila nel fine settimana, secondo i dati dell’Accademia Pizzaioli.  Ogni giorno solo in Italia si sfornano circa 5 milioni di pizze nelle circa 63mila pizzerie e locali per l’asporto, taglio e trasporto a domicilio, dove si lavorano in termini di ingredienti durante tutto l’anno 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro. I maggiori consumatori mondiali sono gli americani con 13 chili a testa l’anno, mentre gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,6 chili, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci che, con 3,3 chili di pizza pro capite annui.

Coldiretti intanto festeggia, e nella città partenopea fin dalle prime ore del giorno sono stati allestiti tavoli in strada con i primi “pizzaiuoli targati Unesco” al lavoro, esibizioni acrobatiche comprese e il ritorno della tradizione della “pizza sospesa”, offerta a coloro che non possono permettersi di pagarla nella storica via Chiaia, il centro dei festeggiamenti nel cuore di Napoli vicino all’Antica Pizzeria Brandi, che ha dato i natali, secondo la tradizione, alla pizza delle pizze, la  margherita.

 

2018 “anno internazionale del cibo italiano nel mondo”

Sembra una sorta di anteprima, un ottimo interludio al 2018 che è stato proclamato “anno internazionale del cibo italiano nel mondo”. 

«L’Italia è il Paese dove più radicata è la cultura alimentare e l’arte della pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale con circa 5 milioni di pizze sfornate al giorno – dice il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo -. La tutela dell’Unesco è stata riconosciuta per il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere ed è un indiscutibile patrimonio culturale. I pizzaiuoli e i loro ospiti si impegnano in un rito sociale, il cui bancone e il forno fungono da “palcoscenico” durante il processo di produzione della pizza. Ciò si verifica in un’atmosfera conviviale che comporta scambi costanti con gli ospiti».

E a decretarne il successo in tutto il mondo è stato proprio questo mix unico di convivialità, nutrimento a basso prezzo ma senza derogare alla qualità, ingredienti e maestria made in Italy. Con al centro la figura del “pizzaiuolo”, “un mestiere globalizzante, perché siamo stati generosi, abbiamo insegnato a tutti l’arte di fare la pizza, perché siamo stati capaci di sfamare il mondo. Abbiamo contaminato il mondo” ha commentato all’Ansa il pizzaiolo-star Gino Sorbillo, fresco di inaugurazione del secondo locale a New York.

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