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IV gamma: i giovani italiani alle prese con errori e false credenze

I giovani italiani dai 18 ai 29 anni non hanno le idee chiare sui prodotti di IV gamma: il 35% di loro commette errori nella conservazione dei prodotti una volta acquistati e l’87% è convinto a torto che contengano conservanti. Sono però creativi e li usano come base per ricette cercando ispirazione online. A rivelarlo un focus realizzato da AstraRicerche per il Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di IV Gamma di Unione Italiana Food da cui emerge un quadro interessante e a tratti sorprendente.

I risultati della ricerca
Il 47% dei rispondenti della fascia d’età 18-29 sostiene di non aver mai sentito la definizione di IV gamma (verdura, frutta, ortaggi freschi confezionati in busta o in vaschette e pronti per il consumo), il 37% l’ha sentita ma non ne conosce il significato e solo il 16%, invece, le attribuisce il significato corretto. Nonostante ciò, il 73% dei giovani intervistati li acquista abitualmente (39% tutte le settimane) e abbastanza spesso (34% 2/3 volte al mese). Solo il 35% di essi però utilizza l’apposita borsa frigo per conservarli, mentre il 61% del campione intervistato utilizza i normali sacchetti del supermercato (contro il 54% della media totale degli intervistati), interrompendo così la catena del freddo. Interrogati poi sulla presenza di conservanti, i giovani dimostrano purtroppo di credere, ancora più degli altri, alla fake news più diffusa sulla categoria. L’87% dei rispondenti 18-29enni pensa che contengano conservanti (contro il 75% della media totale): il 27% pensa addirittura che ce ne siano di più che negli altri alimenti confezionati. Una percezione errata, considerando che nei prodotti di IV gamma non vengono aggiunti conservanti e il freddo è l’unico elemento utilizzato per preservare la freschezza e la qualità dei prodotti.

Le ragioni d’acquisto
Rispetto alla media nazionale, sono diverse le ragioni di acquisto degli intervistati 18-29enni che sembrano percepire meno di altre fasce d’età il contenuto di servizio offerto dai prodotti di IV gamma: solo il 36% (contro il 52% della media nazionale) li compra perché sono comodi e fanno risparmiare tempo. Di contro si rilevano percentuali più elevate della media nelle seguenti motivazioni all’acquisto: il buon rapporto qualità/prezzo (33% vs 26,5% della media), la porzionatura (31% vs 30,5% della media), la comodità di trasporto a scuola/lavoro (34% vs 32% della media), perché sono un incentivo al consumo quotidiano di verdure (27% vs 24% della media) e offrono spunti per ricette innovative (11% contro un 7% di media su tutti i rispondenti).

I bestseller: insalate in busta e zuppe
In linea con le preferenze di tutti gli intervistati, il prodotto più acquistato dai giovani tra i 18 e i 29 anni sono le insalate in busta (59%), seguite dalle verdure da cuocere (50%), dalle ciotole (42%), dalla frutta (33%) e dalle zuppe (27%). Focalizzandoci su quest’ultima categoria di prodotto, il 40% le acquista abitualmente o abbastanza spesso perché pronte in pochi minuti (69%) e comode da usare (67%). Per contro, il valido apporto nutrizionale viene indicato solo dal 54% degli intervistati (la media totale invece è del 72%). Nell’acquisto si fanno guidare dalle materie prime di qualità (fondamentali e importanti per il 75%) e italiane (66%), oltre che dall’utilizzo di ingredienti biologici (68%). Come già riscontrato nelle motivazioni di acquisto sui prodotti di IV gamma in generale, rispetto alle altre fasce d’età sono più aperti all’innovazione: il 52% infatti li acquista perché frutto di sperimentazione, con ricette nuove e originali.

Le ricette
Il consumo in casa cresce di pari passo all’aumento dell’età: raggiunge il 74% tra i 18-29enni, mentre sale al 96% tra i 60-75enni; quello fuori casa ha un andamento contrario (rispettivamente 45% e 18%). Un dato interessante riguarda la ricettazione: il 55% dei giovani (contro il 49% della media) cerca spesso e a volte ricette a base di prodotti di IV gamma a cui ispirarsi per preparare i propri piatti (dato che sale al 67% se consideriamo solo le rispondenti donne) e lo fa online, specialmente sui social network (46%).

Zerbinati, i nuovi soci di minoranza iCCT e Presa investono 12,5 milioni

Il Fondo illimity Credit & Corporate Turnaround Fund – iCCT e Presa hanno strutturato un’operazione per supportare la crescita di Zerbinati, azienda specializzata nella produzione di insalate in busta, zuppe e piatti pronti, attraverso un investimento pari a 12,5 milioni di euro che segna il loro ingresso nel capitale aziendale con una quota di minoranza. Tale operazione si inserisce in un ampio percorso di sviluppo condiviso tra gli investitori e la famiglia Zerbinati. È previsto infatti un nuovo assetto a livello di governance con un passaggio generazionale che vede Simone Zerbinati assumere il ruolo di Amministratore Delegato e il padre Giorgio Zerbinati ricoprire il ruolo di Presidente Onorario.

L’operazione rafforza la presenza del Fondo iCCT nel settore food e in particolare nel segmento dei prodotti freschi e pronti, un mercato in espansione che risponde alla crescente domanda dei consumatori per soluzioni pratiche ma al contempo salutari. Grazie al supporto finanziario e manageriale degli investitori, Zerbinati mira a rafforzare la propria capacità produttiva e ampliare l’offerta con nuove linee di prodotto, mantenendo intatta la filosofia: proporre piatti pronti che esaltino il gusto e la freschezza degli ingredienti. L’azienda continuerà a investire in ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di creare soluzioni alimentari che rispondano a un mercato in continua evoluzione, sempre più orientato a uno stile di vita sano e bilanciato.

Fondata nel 1970, Zerbinati è diventata un punto di riferimento per la produzione di zuppe fresche, insalate e piatti pronti, caratterizzati dall’uso di ingredienti freschi e selezionati, con un forte focus su innovazione e sostenibilità. Zerbinati pone estrema attenzione alla qualità degli ingredienti, tutti genuini e accuratamente selezionati. La gamma prodotti, che include zuppe fresche, insalate e piatti pronti ricettati, risponde alle nuove tendenze di consumo: praticità, gusto autentico e attenzione al benessere.

“Abbiamo fiducia nella capacità di Zerbinati di continuare a innovare e di rispondere ai bisogni dei consumatori. Per questo motivo siamo soddisfatti di poter fornire, insieme a Presa, nostro partner in questa operazione, le risorse necessarie per favorire la sua crescita e lo sviluppo dell’azienda. Questa operazione conferma la capacità di illimity SGR di supportare le PMI italiane nel loro percorso di rilancio intervenendo su tutta la loro capital structure, coinvolgendo all’occorrenza altri investitori al fine di massimizzare il valore degli stakeholders coinvolti” ha commentato Paola Tondelli, Managing Director e Responsabile Area UTP & Turnaround Funds di illimity SGR.

“Credo molto in questa operazione, soprattutto alla luce dell’attuale andamento del mercato di riferimento, che sappiamo essere estremamente dinamico e che necessita di costanti e continue strategie di consolidamento e crescita. Sono convinto che questo sodalizio ci consentirà di continuare a presidiare il settore della IV gamma e dei piatti pronti grazie a investimenti industriali e differenziazioni di prodotto” ha aggiunto Simone Zerbinati, Amministratore Delegato di Zerbinati SpA.

IV gamma, abitudini di consumo e pregiudizi degli italiani

I prodotti di IV gamma (verdura, frutta, ortaggi freschi confezionati in busta o in vaschette e pronti per il consumo) sono molto apprezzati dagli italiani ma i consumatori nutrono ancora pregiudizi e convinzioni sbagliate sulla categoria. Lo si evince dall’indagine che il Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di IV Gamma di Unione Italiana Food ha commissionato ad AstraRicerche. Lo studio è stato condotto durante la scorsa estate su un campione di 1.000 persone, rappresentativo della popolazione italiana 18-75enne, ed evidenzia in primis come non tutti abbiano familiarità con la terminologia: il 57% del campione intervistato, infatti, sostiene di non aver mai sentito questo nome, il 29% lo ha sentito ma non ne conosce il significato e solo il 14%, invece, gli attribuisce il significato corretto.

Nonostante più della metà degli intervistati non sappia che questi prodotti si definiscono “di IV gamma”, il 78% del campione però li acquista spesso (2-3 volte al mese 33%) o abitualmente (tutte le settimane 45%). Il 18% dichiara di acquistarli occasionalmente/1 volta al mese o meno. Nello specifico, i dati mostrano come questi prodotti siano particolarmente apprezzati dalle fasce di popolazione che hanno maggior bisogno di soluzioni che semplificano la vita; in questo senso si sottolinea come i consumi più elevati si rilevino tra gli uomini 30-39enni (abitualmente 61%), nelle grandi città, nelle famiglie numerose e con 0-17enni in famiglia. Solo il 4% degli intervistati dichiara di non acquistarli mai e, tra le ragioni del non acquisto, più della metà (55%) sostiene che sono migliori gli ortofrutticoli freschi e il 31% adduce come motivazione la presenza di conservanti. Questa, però, sembra essere una delle principali opinioni errate diffuse anche tra chi dichiara di acquistarli: il 75% del totale degli intervistati sostiene, infatti, che contengano conservanti, dato che sale addirittura all’87% nella fascia d’età 18-29.

“In realtà nei prodotti di IV gamma non vengono aggiunti conservanti. Quelli eventualmente presenti riguardano gli ingredienti vegetali non freschi o gli ingredienti non vegetali contenuti in alcuni prodotti, come ad esempio le olive o il formaggio presenti nelle ciotole pronte al consumo – commenta Andrea Battagliola, Presidente del Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di IV Gamma di Unione Italiana Food. Il freddo è l’unico elemento utilizzato per preservare la freschezza e la qualità dei prodotti. Proprio per questo ancora ci preoccupa il dato che ci rivela che più della metà dei consumatori (63%) interrompa la catena del freddo non utilizzando la borsa frigo per il trasporto del prodotto nel tragitto supermercato-casa”.

Quali sono, invece, i principali motivi per cui gli italiani scelgono di acquistare la IV gamma? Il 52% dei rispondenti dichiara di acquistare prodotti di IV gamma per la comodità e per risparmiare tempo, il 32% perché sono pratici da consumare fuori casa, il 31% per la porzionatura, e ancora un altro 31% perché si evitano sprechi di prodotto. Inoltre, sono considerati prodotti di buona qualità (26%) e che aiutano ad avere una alimentazione corretta (24%). Il prodotto di IV gamma preferito dagli italiani è l’insalata in busta, acquistata dal 73% del campione, seguita dalle verdure in busta pronte da cuocere (acquistate dal 67% del campione), dalle insalate in ciotola (36%), da zuppe e vellutate pronte (30%) e da frutta lavata e tagliata (29%).

Per quanto riguarda zuppe e vellutate pronte, il 12% dichiara di comprarle abitualmente/tutte le settimane; il 29% abbastanza spesso/2-3 volte al mese; il 42% occasionalmente/1 volta al mese o meno, mentre il 17% dichiara di non acquistarle mai. Il 41% del campione, quindi, acquista zuppe e vellutate pronte con regolarità (dato che sale notevolmente negli uomini e nelle donne della fascia d’età 30-39, con percentuali rispettivamente del 57% e 55%). Nello specifico, tra i driver di acquisto di zuppe e vellutate pronte, spiccano con l’84% dei rispondenti, l’essere “fatte con materie prime di altissima qualità”, “prodotte utilizzando materie prime italiane” (79%) e “fatte con verdure di stagione” (77%). Le motivazioni che muovono gli italiani all’acquisto di questo tipo di prodotti si riflettono nelle opinioni su zuppe e vellutate pronte: gli intervistati, infatti, ne apprezzano soprattutto la velocità di preparazione (86%), la comodità di utilizzo (84%), il gusto e il sapore (78%). Inoltre, il 75% degli intervistati le ritiene una valida alternativa per un pasto salutare e nutriente e il 57% le considera prodotti fatti con cura artigianale.

In relazione a luoghi e modalità di consumo, l’87% del campione sostiene di consumare i prodotti di IV gamma a casa, mentre poco più di un terzo degli acquirenti lo fa fuori casa: il 20% in ufficio o a scuola e altrettanti in viaggio o all’aperto. In merito, invece, alla modalità di consumo, il 58% del campione li impiega come contorno, il 43% da soli o come portata principale. Il 41% li utilizza come base per preparare ricette semplici e veloci ma anche più complesse ed elaborate (14%). A questo proposito, il 52% degli italiani coinvolti nell’indagine dichiara di cercare ricette a cui ispirarsi per usare i prodotti di IV gamma acquistati. E da dove prendono ispirazione? Il 58% da siti online; il 51% da social network e forum, il 34% da libri e riviste.

Agli intervistati è stato anche chiesto di mettere a confronto i prodotti di IV gamma con quelli freschi preparati in casa (cosiddetta I gamma): hanno espresso quindi un giudizio (migliore, uguale o peggiore) su alcuni aspetti che caratterizzano entrambe le categorie di prodotto. In relazione alla riduzione degli sprechi alimentari complessivi, per il 51% del campione la IV gamma è migliore rispetto agli ortofrutticoli freschi preparati in casa. Analogamente, in relazione all’utilizzo di acqua, il 34% è ben informato e dichiara che la IV gamma garantisce un risparmio idrico rispetto alla preparazione domestica, ma c’è il 17% che sostiene il contrario. “Il prodotto di IV gamma, essendo già mondato, lavato e porzionato, nell’uso domestico è a «scarto zero». Gli scarti di produzione, inoltre, vengono riutilizzati prevalentemente per l’alimentazione animale. Per quanto riguarda l’acqua vorrei sottolineare un dato: il procedimento di lavaggio industriale consuma circa il 90% di acqua in meno rispetto a quello domestico, a parità di prodotto” commenta Battagliola. Anche dal punto di vista igienico, il 45% del campione ritiene che la IV gamma sia migliore rispetto alla I gamma. Nutrizionalmente parlando, invece, il 16% del campione sostiene ancora, erroneamente, che gli ortofrutticoli freschi in busta o vaschetta siano peggiori rispetto a quelli freschi preparati in casa. “Dal punto di vista nutrizionale, gli ortaggi di IV gamma sono equiparabili a quelli di I gamma. Inoltre, essendo già pronti per il consumo, i prodotti di IV gamma incentivano il consumo di frutta e verdura in molte persone” afferma Battagliola.

Relativamente agli imballaggi infine, il 68% degli intervistati ritiene la busta di plastica adatta al prodotto per la sua conservazione e facilmente smaltibile nella raccolta differenziata (66%). I packaging sono ritenuti inoltre molto chiari: riportano in maniera evidente la modalità di smaltimento (63%) e le informazioni che aiutano a capire i punti di forza del prodotto (61%). Non stupisce quindi che il 76% del campione conferisca correttamente nella raccolta differenziata della plastica gli imballaggi degli ortaggi freschi confezionati anche se ancora 1 acquirente su 7 sbaglia la modalità di smaltimento, dato che diventa ancora più significativo nei giovani uomini.

Bonduelle, arriva La Lollo: per la prima volta in IV gamma l’insalata 100% lollo verde

Si chiama “La Lollo” la new entry della gamma Insalate degli Agricoltori di Bonduelle che introduce così la prima referenza composta al 100% da insalata lollo verde.

L’innovazione dell’insalata lollo (125g) nasce per rispondere all’esigenza dei consumatori che, come emerso da una ricerca su panel proprietario Bonduelle (ottobre 2023), mostrano un altissimo grado di apprezzamento per questa tipologia di insalata: il 93% dei rispondenti ne gradisce infatti l’aspetto e all’82% piace il suo sapore e consistenza. 

La Lollo rappresenta anche un impegno tangibile dell’azienda verso la sostenibilità. La gamma delle Insalate degli Agricoltori infatti è caratterizzata da una filiera corta che preserva la qualità del prodotto e sostiene la comunità locale, dando così vita all’impegno di Bonduelle per il benessere delle persone e del pianeta.

Un’attenzione che viene rappresentata anche sul packaging: la confezione dell’insalata La Lollo mette infatti in risalto il nome della nuova linea utilizzando un colore pop (il fucsia), sottolineando la distintività della materia prima e l’innovazione della gamma. Inoltre, per dare risalto al contributo alla freschezza e alla qualità del prodotto, vengono riportati scatti degli agricoltori e delle agricoltrici locali e attraverso un QR Code è possibile ascoltare attraverso un breve video la testimonianza diretta delle donne che coltivano questa insalata. La confezione presenta anche un rimando all’utilizzo di plastica riciclata e riciclabile, a conferma dell’impegno per la sostenibilità di Bonduelle.

OrtoRomi, IFCO e Alì insieme per ridefinire gli standard di efficienza logistica

Migliorare l’efficienza della catena di approvvigionamento dei prodotti alimentari freschi e ridurre l’impatto ambientale dei processi logistici: sono questi gli obiettivi della partnership tra la Cooperativa Agricola OrtoRomi, player italiano nel mercato dell’ortofrutta, IFCO – fornitore globale di cassette riutilizzabili (RPC) per la catena di approvvigionamento alimentare del fresco – e Alì Spa, azienda della grande distribuzione organizzata con 117 punti vendita tra Veneto e Emilia Romagna. Nell’ambito della collaborazione le tre aziende hanno unito le forze per ridefinire gli standard di efficienza logistica del settore, studiando un sistema innovativo per ottimizzare il flusso di pooling delle RPC di IFCO vuote.

Se nel tradizionale sistema di pooling le RPC di IFCO utilizzate vengono processate e sanificate nei centri di servizio IFCO per la successiva ridistribuzione ai fornitori, il nuovo approccio prevede che OrtoRomi riempia le RPC di IFCO di insalate fresche pre-lavate e confezionate in buste riciclabili al 100% e realizzate con un’alta percentuale di materiale riciclato e li consegni direttamente ai 117 punti vendita Alì nelle regioni di Veneto ed Emilia Romagna. Una volta scaricata la merce è OrtoRomi stesso a riportare le RPC di IFCO vuote ai propri centri di produzione, evitando il passaggio presso il centro di servizio IFCO. Infatti, essendo le insalate OrtoRomi confezionate e non entrando quindi in diretto contatto con l’imballaggio, la sanificazione delle RPC di IFCO non si rende necessaria se non dopo molti utilizzi. Tutto avviene nel massimo rispetto della catena del freddo. Il design delle cassette riutilizzabili assicura che l’insalata rimanga fresca e croccante durante il trasporto. Il nuovo flusso di pooling permette una razionalizzazione degli spostamenti e riduce drasticamente il numero di camion OrtoRomi sulla strada, riducendo le distanze di raccolta da 179km a soli 23km nonché le emissioni di carbonio correlate di un importante 94%.

“Siamo felici di poter presentare i primi risultati concreti di un’azione virtuosa che coinvolge l’operatività logistica quotidiana, messa in piedi in collaborazione con due nostri fornitori con i quali condividiamo l’impegno nei confronti della tutela dell’ambiente. Ridurre le emissioni di Co2 attraverso una razionalizzazione dei viaggi che le insalate IV Gamma OrtoRomi fanno all’interno delle cassette verdi IFCO, verso i supermercati Alì, significa interessare parte della catena del valore al grande tema della sostenibilità ambientale, convinti del fatto che questo sia alla base della sicurezza alimentare e della salute delle persone.  La sostenibilità ambientale per Alì è un impegno strategico e tocca trasversalmente ogni suo ambito d’azione, dalla progettazione dei supermercati, all’attenzione per la comunità di riferimento attraverso la messa a dimora di alberi, all’adozione di certificazioni come la ISO 14064-1 e la ISO-14001” ha commentato Giuliano Canella, Direttore Commerciale Freschi Alì.
 
Già da tempo OrtoRomi ha fatto di sostenibilità e automazione perni centrali del proprio modello di business, focalizzandosi sull’implementazione di tecniche di agricoltura a ridotto impatto ambientale, sulla modernizzazione degli impianti produttivi e sulla riduzione delle distanze nelle catene di approvvigionamento. Questa partnership rappresenta per la Cooperativa un ulteriore passo avanti verso una logistica più verde, efficiente e responsabile: “É un traguardo importante per la nostra azienda, ma soprattutto per l’ambiente – spiega Luca Pallaro, referente interno logistica OrtoRomi. “Insieme ad Alì e a IFCO abbiamo dato vita ad una partnership di valore, che ci ha permesso di potenziare l’efficienza logistica nella catena di distribuzione dei nostri prodotti. In particolare, con il nuovo sistema di approvvigionamento delle RPC di IFCO abbiamo registrato un considerevole abbattimento dei tempi e dei costi di fornitura che, in termini di sostenibilità, si traduce in un’importante riduzione delle emissioni di Co2”.

Anche Alessandra Fumagalli, Country General Manager Italia IFCO, si è dimostrata orgogliosa dei risultati che la soluzione di imballaggio riutilizzabile garantisce. “Il successo di questa iniziativa risiede nel fatto che tutte e tre le aziende credono nel valore della sostenibilità ambientale e nella forza della partnership. Questa è una collaborazione altruista per raggiungere un beneficio più elevato e condivisibile per OrtoRomi, Alì Spa e l’intera comunità”.

Conad presenta le insalate Sapori&Idee prodotte in vertical farming

Conad annuncia una novità tra i prodotti a marchio del distributore: la linea di insalate da vertical farm Sapori&Idee.

Il vertical farming è una particolare tecnica di coltivazione fuori suolo che permette alle piante di crescere in ambienti controllati e protetti. Ciò consente di selezionare le varietà migliori dal punto di vista organolettico e di avere il controllo sull’intero ciclo di vita dei prodotti. La crescita in ambienti sterili e la mancanza di contaminazioni esterne inoltre contribuisce a mantenere il prodotto al riparo da inquinamento e metalli pesanti. Grazie a queste caratteristiche, i prodotti sono pronti al consumo e non necessitano di ulteriori lavaggi o trattamenti.

Ad affiancare Conad in questa innovazione è Zero, azienda che si occupa di sviluppo di tecnologia nell’ambito del vertical farming applicato al settore alimentare, cosmetico e farmaceutico, con impianti produttivi a Capriolo (Brescia) e Figline Valdarno (Firenze) collocati in spazi industriali rigenerati e alimentati da energia rinnovabile.

“Questa linea di prodotti offre ai clienti un’esperienza diversa, sia dal punto di vista gustativo che da quello produttivo” afferma Francesco Avanzini, Direttore Generale Operativo di Conad. “L’obiettivo è creare ulteriore valore nella cosiddetta IV Gamma, segmentando l’offerta verso proposte premium con un prodotto innovativo, di qualità e con un minor consumo di suolo e di acqua rispetto a prodotti tradizionali, in coerenza con le linee guida di sviluppo della MDD e alla nostra strategia di sostenibilità ‘Sosteniamo il Futuro’”.

La IV Gamma frena a volume: -5% le verdure e -8,6% la frutta

Dopo un anno positivo per volumi di vendita cha ha riportato il settore della IV Gamma oltre i livelli pre-pandemia, la crisi dei consumi e l’inflazione si è fatta sentire anche per l’ortofrutta che ha arrestato la sua crescita. Secondo i dati Circana la IV Gamma ha chiuso il primo semestre 2023 con un fatturato di oltre 550 milioni di euro, registrando una perdita a valore del 2% per le verdure e dell’1,7% per quanto riguarda la frutta e a volume rispettivamente del -5% e del -8,6% rispetto allo stesso periodo del 2022, raggiungendo quota 409 milioni di confezioni.

Questa decisa battuta d’arresto arriva dopo due anni di crescita costante ma comunque lieve e con alti e bassi, e va a inserirsi in un contesto settoriale già difficile che, per ben noti problemi strutturali, mette in seria difficoltà le aziende.

Analizzati i risultati negativi del primo semestre, Andrea Battagliola, Presidente del Gruppo IV Gamma di Unione Italiana Food si concentra sulle possibili soluzioni: “La crisi dei consumi legata all’inflazione aggrava la situazione di aziende che da tempo affrontano criticità strutturali che ne erodono costantemente i margini operativi, mettendo a rischio un settore che dà lavoro a circa 30.000 addetti in tutto il Paese e che, oltretutto, è strategico per la diffusione di sane abitudini alimentari tra i consumatori”.

L’Associazione che rappresenta le aziende di IV Gamma da tempo chiede alle Istituzioni un tavolo di lavoro allargato per trovare soluzioni in grado di salvaguardare gli interessi di tutte le parti coinvolte: consumatori, aziende, lavoratori e distribuzione. La difficile situazione attuale rende ancora più urgente la necessità di un confronto e di un intervento delle Istituzioni.

Penny si avvicina all’agricoltura verticale con “pianetiamo”

Penny lancia la linea “pianetiamo” dedicata all’agricoltura verticale, la nuova frontiera in termini di agricoltura sostenibile che salvaguarda e rispetta le risorse più preziose del pianeta. La produzione utilizza il 95% di acqua in meno, con zero pesticidi, ridotto utilizzo di suolo, in una filiera corta, tutta italiana. Inoltre, da un punto di vista organolettico queste insalate sono uniche a livello di gusto rispetto alle standard di IV gamma.

Nella sua fase di lancio “pianetiamo” prevede tre referenze di insalata: lattughino e due mix, balsamica e piccantina, sotto il brand “Natura è”, recentemente rilanciato in termini di qualità e design e che rappresenta l’offerta sostenibile di Penny nella categoria frutta e verdura; si tratta di prodotti da agricoltura integrata realizzati con sistemi di coltivazione rispettosi della biodiversità e che utilizzano tecniche di coltivazione volte a ridurre al minimo l’utilizzo di sostanze chimiche.

Con “pianetiamo”, Penny Italia differenzia l’offerta a scaffale e rende visibile e sempre più concreto il suo impegno per la sostenibilità verso l’ambiente anche attraverso la marca privata che da sempre è portatrice dei valori del brand. “Per noi è centrale il tema della produzione che azzera lo spreco e riduce al minimo il consumo delle risorse” afferma Monica Dimaggio Responsabile Penny per Private Label e Sostenibilità. “Con “pianetiamo” riusciamo quindi a portare ai nostri clienti un prodotto fresco d’eccellenza qualitativa, esito di innovazione e tecnologia responsabile. Penny si posiziona come prima e un’unica insegna con un marchio privato da vertical farming”.

Imballaggi IV Gamma, la Commissione Europea rischia di penalizzare il comparto

Relativamente alla proposta di regolamento su imballaggi e rifiuti d’imballaggio pubblicata il 30 novembre scorso dalla Commissione Europea, il Gruppo IV Gamma di Unione Italiana Food, pur condividendo lo spirito e l’intento della proposta, segnala come la procedura di approvazione di tale regolamento potrebbe incorrere in alcune criticità. L’Associazione monitora attentamente l’iter della proposta di Regolamento UE e sta svolgendo interlocuzioni istituzionali al fine di sensibilizzare le parti interessate sulle gravi ripercussioni che alcune prescrizioni potrebbero avere sul settore.

“Siamo convinti che sia fondamentale assicurarci che il regolamento sia scritto in modo chiaro e inequivocabile per evitare che possa essere interpretato in modo differente da Paese a Paese e applicato in maniera inutilmente restrittiva in alcuni di questi, andando a penalizzare un determinato settore” commenta Andrea Battagliola, Presidente del Gruppo IV Gamma di Unione Italiana Food. “Sarebbe grave infatti se il regolamento permettesse l’eliminazione indiscriminata degli imballaggi monouso al di sotto di 1,5 kg senza una giustificazione derivante da una solida base scientifica”.

La IV gamma in Italia ha chiuso il 2022 con un valore complessivo di 982 milioni di euro, impiega circa 30.000 persone ed entra regolarmente nel carrello di ben 20 milioni di famiglie. Tali numeri denotano il successo di una categoria di prodotti che risponde alle moderne esigenze nutrizionali, favorendo enormemente le occasioni e lo stimolo al consumo di frutta e verdura fresche, mettendole facilmente e rapidamente a disposizione dei consumatori.

Va ricordato, inoltre, che per la IV Gamma il packaging è fondamentale perché contribuisce a garantire la sicurezza igienico-sanitaria e la qualità organolettica degli alimenti, a preservarne i valori nutrizionali e a prolungarne la conservazione e la shelf-life. Inoltre l’imballaggio facilita le operazioni di trasporto, garantendo l’integrità dei prodotti e favorendo, al tempo stesso, una corretta comunicazione nei confronti del consumatore. Infine gli imballaggi riducono gli sprechi alimentari e assicurano un importante risparmio di risorse a monte, contribuendo anche a mitigare il livello di emissioni di Co2 correlate.

IV Gamma, vendite alle stelle nel primo semestre 2022

Dopo due anni particolarmente complessi e caratterizzati dall’impatto sulle vendite dovuto all’emergenza Covid-19 e una situazione economica incerta, il settore della IV Gamma consolida la propria crescita, superando addirittura i livelli pre-pandemia. Secondo i dati forniti da Nielsen, infatti, nel primo semestre 2022 la IV Gamma, con un fatturato di 467,3 milioni di euro, ha fatto registrare una crescita del +5,9% a valore e del +8,3% a volume rispetto allo stesso periodo del 2021.

“In una congiuntura economica particolarmente critica – ha affermato Andrea Battagliola, Presidente del Gruppo IV Gamma di Unione Italiana Food – il settore della quarta gamma è tornato a correre, registrando una forte crescita che l’ha portato oltre i livelli pre-covid sia a valore, sia a volume. Secondo i dati Nielsen, infatti, negli ultimi 6 mesi, l’intero settore ha raggiunto quota 467,3 milioni di euro, con una crescita del 5,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le confezioni vendute hanno raggiunto quota 359 milioni (+7,4%), segno dell’elevato contenuto di servizio che il consumatore riconosce nei nostri prodotti”.

Archiviati i risultati positivi del primo semestre, l’Associazione guarda già al prossimo: “Confidiamo che anche il secondo semestre 2022 abbia le stesse performance positive del primo” – commenta ancora Battagliola. “Osserviamo quindi con attenzione l’evolversi della situazione idrica in corso e dell’aumento del costo delle materie prime per poter affrontare nel migliore dei modi i prossimi mesi”.

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