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Costa d’Oro racconta a Tuttofood due anni di Planet O-live per uno sviluppo sostenibile

Una vetrina internazionale per presentare le novità di prodotto, ma anche un’occasione per raccontare il proprio impegno ai fini della valorizzazione e dello sviluppo sostenibile della filiera olivicola italiana. Tuttofood 2025, in programma dal 5 all’8 maggio a Rho Fiera Milano, è un appuntamento importante per Costa d’Oro, quarta azienda olivicola in Italia. Alle attività gastronomiche previste presso lo stand (Pad 4 – st. A07), si affiancherà infatti un incontro alla Cibus Link Arena (Pad 6, Area esterna) il giorno 8 maggio, alle ore 10.30, in cui Costa d’Oro presenterà il percorso tracciato a due anni dall’avvio del piano “Planet O-live”: un modello che pone al centro la responsabilizzazione degli olivicoltori, la tutela del territorio e una visione di sostenibilità a 360 gradi – dalla produzione all’innovazione di prodotto, fino al dialogo con i consumatori e le comunità locali. Accanto all’azienda, interverranno accademici, imprenditori agricoli, tecnici agronomi e rappresentanti delle associazioni di categoria, per approfondire sfide e opportunità del settore olivicolo. Il confronto con gli attori della filiera è infatti uno dei pilastri del piano “Planet O-live”, fondato su conoscenza scientifica, condivisione e crescita economica, per costruire insieme un futuro più resiliente e sostenibile. Moderato dal giornalista Maurizio Pescari, ideatore di “Frantoi Aperti”, il talk vedrà la partecipazione dei membri del comitato scientifico della Planet O-live Academy, creata da Costa d’Oro, insieme a testimoni del mondo agricolo.
L’azienda presenterà anche il primo Report di Sostenibilità, sviluppato con Kpmg, e il Volume 2 del Manifesto della Produzione Olivicola Sostenibile, risorsa periodica tematica, collettore di Storie di Academy messe a disposizione di tutto il settore, questa volta focalizzate sul tema “Suolo, nutrizione e irrigazione. Strategie integrate per la sostenibilità dell’olivicoltura”. Relatori dell’incontro saranno: Luca Sebastiani, Professore ordinario di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree presso l’Istituto di Produzioni Vegetali, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Maurizio Servili, Professore ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Università di Perugia; Walter Placida, Presidente della Federazione Nazionale Olivicola di Confagricoltura; Marco Viola, Presidente Assoprol Umbria; Gianfrancesco Petroni, Direttore Assoprol Umbria; Daniele Converso, Tecnico Agronomo Assoprol Umbria; Pier Riches, imprenditore, azienda agricola Montemelino (Perugia); Pascal Pinson, Ceo Costa d’Oro; Daniela Pontecorvo, Chief Marketing Officer Costa d’Oro; Alessandro Bagnasco, Operations Director Costa d’Oro; Emanuele Zampetti, Raw Material Purchasing and Sales Bulk Director Costa d’Oro; Silvia Iacchelli, HR & Communication Director Costa d’Oro. A seguire, assaggio professionale dell’olio “DOP Umbria” e della Limited Edition “Opere d’Olio N.1” e degustazione di gelato all’olio curata da Alessandro Crispini, campione del mondo di gelato 2017.

ALL’ESORDIO L’OLIO DI GIRASOLE CON ZERO PESTICIDI RESIDUI
A Tuttofood 2025, Costa d’Oro presenterà inoltre in anteprima la nuova Visual Identity, che comprende il restyling della bottiglia e dell’etichetta e la nuova campagna di comunicazione “Il Laboratorio della Passione” di prossima uscita. Lo spazio espositivo (Pad 4 – st. A07), totalmente ispirato al nuovo posizionamento di brand, farà da cornice alla nuova bottiglia, più snella, moderna e maneggevole, impreziosita dal logo in rilievo. Un riposizionamento che guarda agli innovatori e ai creativi in cucina, reso evidente dalle novità di prodotto, a cominciare dalla prima linea di semi di girasole con Zero Pesticidi Residui con due referenze: ZERO CHE FRITTO!, olio di girasole alto-oleico per fritture croccanti e leggere grazie al punto di fumo elevato; ZERO OLIO DI SEMI DI GIRASOLE, ricco di vitamine D e K, ideale sia in padella che a crudo. Da segnalare anche la Brand Extension di sughi e pesti dal cuore d’olio in sei referenze: Pesto alla Genovese, Pesto alla Genovese senza aglio, Pesto Rosso, Sugo al Basilico, Sugo all’Arrabbiata e Bruschetta al Pomodoro.
Infine, ogni giorno lo stand ospiterà gli abbinamenti con olio evo creati dai giovani talenti del Corso di Alta Cucina dell’Università dei Sapori di Perugia, a sottolineare l’impegno di Costa d’Oro per avvicinare i futuri chef ad una cultura olearia moderna e approfondita, e le degustazioni di gelato all’olio curate da Crispini, storica gelateria di Spoleto campione del mondo di gelato nel 2017, per un’esperienza sensoriale che dimostra la versatilità dell’olio d’alta qualità Costa d’Oro coniugando la dolcezza del gelato alla ricchezza dell’olio evo.

Conserve Italia: investiti 86 milioni per obiettivi green

Si intitola “Insieme per lasciare il segno” il report di sostenibilità di Conserve Italia. Si tratta di un documento strategico che la cooperativa redige dal 2004 per mettere in evidenza ogni tre anni (in concomitanza con la scadenza del Consiglio di Amministrazione) i risultati raggiunti e per porsi nuovi obiettivi nell’ottica di uno sviluppo sostenibile a tutti i livelli: ambientale, sociale ed economico. Giunto alla nona edizione con un focus dedicato agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, il report è stato presentato sia ai soci che ai collaboratori con l’obiettivo di documentare come la sostenibilità rappresenti un requisito imprescindibile della strategia aziendale.

“La sostenibilità è un impegno tangibile che contraddistingue la nostra storia partendo dal campo e arrivando sulle tavole dei consumatori – sottolinea Maurizio Gardini, Presidente di Conserve Italia -. Il report di sostenibilità 2024 rappresenta il frutto di un lavoro collettivo che coinvolge ogni anello della nostra filiera: dai soci agricoltori ai collaboratori, passando per i partner commerciali e le comunità locali. È il nostro modo di rispondere alle sfide globali e alle esigenze di consumatori sempre più consapevoli e attenti. In questi anni abbiamo dimostrato che crescita e sostenibilità possono convivere. Abbiamo scelto di investire nelle persone, nelle tecnologie e nella riduzione dell’impatto ambientale, perché siamo convinti che il nostro futuro dipenda dalla capacità di operare in modo responsabile. Ogni decisione presa risponde a un unico obiettivo: valorizzare il lavoro dei nostri soci agricoltori, rispettando l’ambiente e sostenendo le comunità in cui operiamo”.

Il viaggio nella sostenibilità integrale di Conserve Italia è iniziato vent’anni fa con la pubblicazione del primo report. La dimensione economica della sostenibilità si concretizza nei positivi risultati di bilancio che hanno consentito all’azienda di liquidare oltre 100 milioni di euro ai soci conferitori, ai quali è destinata quasi la metà del valore economico aggiunto. Conserve Italia rappresenta una filiera 100% italiana composta da 36 cooperative agricole e può contare sul lavoro di 3.000 collaboratori tra addetti fissi e stagionali. Tra i pilastri della sostenibilità sociale aziendale spiccano la tutela di diritti umani, salute e sicurezza sul luogo di lavoro, la gestione etica della supply chain assicurata tramite il Codice Etico, l’adesione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, le certificazioni etiche. La Cooperativa è impegnata nella promozione delle competenze e del benessere dei collaboratori ai quali nell’ultimo esercizio ha offerto 34.475 ore di formazione attraverso Conserve Italia Academy, oltre ai benefici previsti nell’accordo integrativo rinnovato nel 2023; inoltre da alcuni anni è stata promossa un’attività di comunicazione interna ed engagement chiamata ‘Noi siamo Conserve’ che sta portando importanti risultati. La sostenibilità sociale di Conserve Italia si concretizza anche nel sostegno economico e con donazioni di prodotti alimentari ad enti non profit, associazioni di volontariato, centri di ricerca e strutture sanitarie.

L’impegno per la sostenibilità ambientale è finalizzato alla riduzione dell’impatto in ogni anello della catena produttiva. Il piano investimenti da 86,6 milioni di euro, che sarà concluso nel 2026, ha l’obiettivo di accompagnare l’azienda nelle grandi transizioni energetica, digitale ed ecologica attraverso diverse azioni tra le quali l’efficientamento degli impianti, il ricorso alle energie rinnovabili, la digitalizzazione e automazione di attività logistiche, il ricorso a packaging più sostenibili e una maggiore valorizzazione dei sottoprodotti di lavorazione in un’ottica di economia circolare.

Pratiche sostenibili: per Fratelli Carli è tempo del quarto report di sostenibilità

Fratelli Carli ha pubblicato il quarto Report di Sostenibilità relativo all’anno solare 2023: prosegue dunque l’impegno verso pratiche sostenibili e responsabili della prima azienda produttiva italiana certificata B Corp nel 2014 e divenuta poi Società Benefit nel 2019.

La struttura del Report mantiene un raggio a medio termine e unisce la parte di rendicontazione delle performance con la pianificazione delle attività fino al 2025. Suddiviso nei consueti 5 pilastri tematici, persone, prodotti e materiali, filiera di fornitura, energia e risorse, cultura e tradizione mediterranea, il Report raccoglie in un imponente lavoro (157 pagine) la strategia dell’azienda che guarda alle proprie finalità di beneficio comune.

Guardando al primo pilastro, “Persone”, nel 2023 Fratelli Carli ha confermato il suo impegno per la parità di genere, con il 52% della forza lavoro femminile, mentre il 36% dei dipendenti è in azienda da oltre 20 anni, segno di un ambiente di lavoro stabile e inclusivo. Centrale il ruolo della formazione con 5.767 ore erogate (+32% rispetto all’anno precedente), con focus su tematiche sostenibili. L’azienda è stata nuovamente riconosciuta tra le Italy’s Best Employers, ranking che raccoglie le migliori aziende del nostro Paese capaci di soddisfare elevati standard in ambito di risorse umane. Eccellenza nella gestione delle risorse che si affianca a una costante eccellenza operativa: sono oltre 76.000 le richieste dei clienti (mail, lettere, chat) soddisfatte e 99,26% le consegne a domicilio senza errori o ritardi. Il sostegno alle comunità locali ha visto la donazione di oltre 9 tonnellate di prodotti a circa 40 associazioni e, a livello globale, sono stati garantiti 2.268.000 litri di acqua potabile attraverso progetti idrici in zone svantaggiate del mondo che non hanno accesso a questa risorsa.

Sul fronte dei “Prodotti e Materiali”, Fratelli Carli ha condotto l’analisi SLCA sul 50% delle sue linee di prodotto, rappresentanti l’83% del fatturato. Sono state effettuate 3.925 analisi di qualità per garantire prodotti sicuri e sostenibili. Parlando di materiali per i propri pack, l’azienda ha raggiunto l’obiettivo del 99,96% di cartone certificato FSC e dell’utilizzo di solo l’1,10% di plastica. Non solo, le nuove etichette per l’Olio Extra Vergine Classico e Fruttato sono state riprogettate permettendo una riduzione degli impatti della carta e degli inchiostri pari al 7%.

Il pilastro della “Filiera di Fornitura” vede centrale il progetto del “Distretto della Bontà”, avviato nel 2013, che ha coinvolto finora oltre 60 aziende che hanno lavorato quest’anno per la futura creazione di un “Distretto Benefit”: un progetto sfidante che lancia le basi per la crescita di tutta la filiera di fornitura per i prossimi anni. Attualmente, il 46,2% dei fornitori rilevanti fa riferimento ai quattro Codici di sostenibilità, mentre sono 4 le aziende B Corp o Società Benefit che operano nella catena di fornitura di Fratelli Carli.

Risultati notevoli anche nell’ambito dell’“Energia e delle Risorse” per quanto riguarda l’eliminazione degli sprechi, il corretto smaltimento dei rifiuti e l’uso consapevole dell’energia. Grazie all’inventario delle emissioni Scope 3 è stato possibile quantificare e compensare interamente, anche per il 2023, tutte le emissioni derivate dalla logistica di consegna per l’Italia e per l’estero. Non solo, Fratelli Carli ha inoltre ridotto del 26% le emissioni di CO2eq Scope 1 e Scope 2.

All’interno dell’ultimo pilastro “Cultura e Tradizione Mediterranea” sono state portate avanti iniziative di grande rilevanza come il progetto educativo The Code – Rise up Challenge, realizzato in collaborazione con l’agenzia Dentsu Italia e rivolto agli studenti delle scuole superiori. È stata inoltre siglata una partnership con l’Università di Genova per il progetto “PatrimOlio culturale”, che ha assegnato una borsa di studio per un dottorato di ricerca. Continua anche la collaborazione del Museo dell’Olivo Carlo Carli con Museimpresa, associazione che riunisce musei e archivi di grandi, medie e piccole imprese italiane, che quest’anno ha visto svolgersi la XXII edizione della Settimana della Cultura d’Impresa, dedicata allo sviluppo sostenibile.

“Siamo orgogliosi dei traguardi raggiunti nel 2023, ma il nostro impegno non si ferma qui: stiamo già guardando al futuro con un piano concreto per i prossimi anni che si poggia su obiettivi condivisi che guardano a tutti i nostri pilastri di sostenibilità. Un ringraziamento va a tutta la filiera, ai nostri stakeholder e ai collaboratori, senza i quali non sarebbe possibile portare avanti i nostri progetti – ha detto Claudia Carli, Responsabile Comunicazione Corporate Fratelli Carli e IV generazione della famiglia alla guida dell’azienda -. Vogliamo essere parte di un cambiamento concreto e tangibile e lo facciamo trasformando le sfide in opportunità, con la consapevolezza che ogni piccolo miglioramento può generare un impatto importante”.

Gli obiettivi del triennio 2023–2025 rappresentano l’impegno di Fratelli Carli nel proseguire il proprio percorso di sostenibilità, tra cui la crescita del customer care, raggiungere il 55% delle linee di prodotto analizzate con l’SLCA, completare il progetto del “Distretto Benefit”, portare al 55% i fornitori rilevanti coinvolti nel percorso di sostenibilità e proseguire l’impegno per la diffusione della cultura dell’olivo e della tradizione alimentare mediterranea.

Amadori e la sostenibilità ambientale

Il gruppo Amadori, settima azienda agroalimentare italiana, è in comunicazione per presentare il suo report di sostenibilità, strumento di rendicontazione degli asset strategici e degli obiettivi futuri del piano industriale. Diversi gli ambiti e le funzioni aziendali coinvolte nel progetto, che consolida la relazione con gli stakeholder dell’azienda e rinsalda le basi del piano di sviluppo sostenibile di Amadori, che prevede investimenti da oltre 400 milioni di euro nei prossimi quattro anni.

Per Amadori, essere sostenibili significa contribuire alla creazione di un sistema alimentare equo e rispettoso dell’ambiente, delle persone e degli animali, che trova il suo fondamento in una filiera italiana integrata in tutte le sue fasi, controllata e certificata, dalle sementi alla GDO, passando per gli allevamenti e i siti di trasformazione alimentare. Un impegno che contraddistingue da sempre il modello imprenditoriale dell’azienda e che le permette di allinearsi alla strategia Farm to Fork, al centro del Green Deal europeo.

“La sostenibilità ambientale, sociale ed economica non è un esercizio di stile, ma un investimento reale e costante, i cui risultati sono il frutto di una riflessione strutturale profonda, nonché di un confronto con gli stakeholder che ne prevede il pieno coinvolgimento” – commenta Francesco Berti, Amministratore delegato Amadori Spa. In virtù di questa relazione abbiamo programmato numerose iniziative di relazione e comunicazione, tra cui survey, incontri e campagne sui media, con l’obiettivo di avviare un percorso di transizione condiviso e partecipato da tutta la comunità del gruppo”.

Diverse le azioni messe in campo negli ultimi giorni per dare visibilità e accompagnare la diffusione del report e dell’impegno sostenibile di Amadori. Una pianificazione media sulle pagine dei principali quotidiani, un sito dedicato, una campagna sui social, più una serie di incontri con gli stakeholder. Anche i dipendenti dell’azienda, più di novemila, sono stati coinvolti attraverso la comunicazione interna.

Per le attività di comunicazione, realizzazione grafica editoriale del report, nonché di relazione, Amadori ha scelto l’agenzia Homina, dotata di una trentennale expertise nel settore agroalimentare. La campagna media è stata curata dall’agenzia VMLY&R.

Tetra Pak, obiettivo neutralità climatica entro il 2030

Raggiungere zero emissioni nette di anidride carbonica per le proprie attività entro il 2030 e lungo l’intera catena del valore entro il 2050 attraverso la riduzione del fabbisogno energetico e la decarbonizzazione di prodotti e operazioni.Con questo ambizioso obiettivo Tetra Pak presenta la nuova edizione del Report di Sostenibilità, lo strumento informativo di condivisione degli obiettivi e degli investimenti dedicati ai percorsi di sostenibilità della multinazionale svedese, giunto quest’anno alla 23esima edizione. Tre le macro-aree che illustrano i risultati raggiunti nel corso del 2020 – Alimenti, Persone, Pianeta –sul piano della sostenibilità grazie a una strategia che coinvolge e integra l’intera catena del valore, nella consapevolezza che l’obiettivo di un futuro più sostenibile è realizzabile solo fronteggiando – insieme e nel loro insieme- sfide ambientali, sociali ed economiche. 
 
“L’impegno per la sostenibilità è da sempre un tratto distintivo di Tetra Pak – sottolinea Francesco Faella, Presidente Tetra Pak Italia. In un periodo complesso come quello dell’emergenza sanitaria, questo impegno non è mai venuto meno, ma ha assunto un significato ancora più alto, confermandosi un punto di forza nel processo di resilienza del settore agroalimentare.Attraverso il report di sostenibilità comunichiamo da molti anni ai nostri stakeholder risultati raggiunti e obiettivi futuri, condividendo la nostra visione e le azioni portate avanti per affrontare le sfide globali che riguardano alimenti, persone e pianeta”. 
 
Negli ultimi due decenni l’approccio di Tetra Pak alla rendicontazione dell’impegno sostenibile si è evoluto in maniera significativa, dalla prima relazione del 1999, in cui erano condivisi impegni e azioni ambientali,alla valutazione di ogni aspetto dell’attività e del suo impatto, inclusa la governance della società e dei fornitori. Questo punto è stato sviluppato adottando criteri di autovalutazione in linea con la Global Reporting Initiative (GRI) e sostenendo gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite di cui,dal 2004, Tetra Pak è firmataria dei dieci principi del Global Compact.
 
Nella nuova edizione del report sono disponibili aggiornamenti sui seguenti ambiti: 
 
ALIMENTI – Tetra Pak garantisce da sempre e ovunque la sicurezza e la disponibilità degli alimenti in collaborazione con clienti e partner, utilizzando soluzioni innovative per la lavorazione e il confezionamento di cibo e bevande. Tra queste, si annoverano le infrastrutture tecnologiche e digitali che facilitano tracciamento e trasparenza, incrementando la fiducia del consumatore. L’azienda investe nella creazione di catene del valore sostenibili, tramite la partecipazione a programmi di alimentazione nelle scuole e al modello DairyHub. 64 milioni di bambini in 45 Paesi hanno ricevuto latte e altre bevande, mentre gli allevatori coinvolti nei DairyHub sono 39.806. Tetra Pak, inoltre, è entrata a far parte della European Alliance for Green Recovery, il piano di recupero post-pandemia che ha lo scopo di attuare un progetto di filiera alimentare resiliente, strutturata e più sostenibile in tutta l’Unione Europea. 
 
PERSONE – Tetra Pak favorisce la crescita di tutti i suoi dipendenti promuovendo azioni che garantiscono il rispetto delle diversità e una cultura inclusiva. L’azienda si impegna a proteggere e supportare le comunità in cui operano i fornitori, per una catena del valore responsabile che tuteli i diritti umani e quelli del lavoro. A conferma dell’attenzione rivolta a queste tematiche, l’azienda ha ricevuto il riconoscimento “Great Place to Work” in quattro paesi, tra cui l’Italia. Nel 2020 Tetra Pak è stata anche premiata, per il quinto anno consecutivo, per la sua leadership nella sostenibilità aziendale dall’organizzazione non profit internazionale CDP, ottenendo una doppia “A” per l’impegno su clima e foreste. L’azienda ha inoltre lanciato la campagna globale di comunicazione “Go nature. Go carton.” con l’obiettivo di favorire il dibattito e promuovere il packaging sostenibile.
 
PIANETA – Tetra Pak punta a raggiungere la neutralità climatica attraverso la riduzione del fabbisogno energetico e la decarbonizzazione con l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nette di CO2 al 2030 per le proprie attività e al 2050 lungo tutta la catena del valore. Un percorso costruito attraverso numerose azioni “locali” come la recente realizzazione dell’impianto fotovoltaico che alimenta lo stabilimento di produzione italiano di Rubiera (RE): un progetto imponente che permetterà un risparmio di circa 580 tonnellate CO2 all’anno. Economia circolare e riciclo sono principi d’azione prioritari, come dimostrato dal crescente utilizzo di polimeri di origine vegetale tracciati e certificati e di materie prime provenienti da fonti rinnovabili, interamente riciclabili. A tale riguardo, la cellulosa utilizzata per la produzione delle confezioni è certificata FSC, rispetta dunque il ciclo di vita delle foreste garantendo l’approvvigionamento responsabile. Tutti fattori fondamentali per realizzare la principale ambizione di Tetra Pak ovvero produrre la confezione alimentare più sostenibile al mondo. Durante lo scorso anno, la multinazionale svedese ha anche guidato e implementato un’ampia gamma di attività legate al riciclo in tutto il mondo, contribuendo all’aumento globale del tasso di riciclo delle confezioni in cartone del +27%.
 
Il Report di Sostenibilità Tetra Pak 2021 è disponibile cliccando qui
 
 

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