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Old Wild West personalizza l’offerta con i Big data e la geolocalizzazione

Con 116 ristoranti steakhouse in Italia e all’estero, Old Wild West è il marchio di punta del Gruppo Cigierre, attivo nella ristorazione in franchising e nel casual dining, dove opera con le altre insegne Wiener Haus, Arbian Kebab e Kukkuma, che complessivamente attraggono ogni anno 14 milioni di clienti, per un fatturato di rete di 220 milioni di euro.

In occasione del ventennale alla sua fondazione aprirà domani 29 aprile a Tavagnacco, in provincia di Udine un nuovo ristorante Old Wild West.

La formula vincente di questi ristoranti tematici è basata su qualità del cibo, atmosfera e divertimento, dove l’interazione con i clienti che possono utilizzare all’interno dei locali il wifi gratuito e l’app che contiene giochi personalizzati e contenuti relativi ai ristoranti e alle varie offerte. Un ruolo importante è svolto dalla carta fedeltà (qui sotto lo spot), grazie alla quale effettuare promozioni mirate.

È infatti questo l’obiettivo del progetto di marketing integrato multicanale realizzato in collaborazione con Next BI (Sanmarco Informatica) e incentrato sugli Advanced Analytics di Sas che consente di ricavare dalla mole enorme dei dati prodotti dalle interazioni con i clienti le informazioni necessarie per costruire un preciso profilo dei gusti, dei comportamenti di acquisto e degli stili di vita dei clienti. «Questo significa – spiega Marco Apollonio, Chief Information Officer e Business Intelligence Manager di Cigierre – cogliere i segnali che i clienti ci inviano dialogando con noi tramite una molteplicità di canali (sito, punto vendita, social). Dall’altro, far leva su questa conoscenza per adeguare le nostre strategie commerciali ai bisogni diversificati e mutevoli del cliente».

Non solo. Una naturale evoluzione e integrazione di questo progetto riguarda il marketing di prossimità: «Si tratta – continua Apollonio – di far leva sulle funzionalità già integrate nella soluzione per attuare una strategia di contatto sempre più ravvicinata con il cliente, utilizzando, ad esempio, le tecniche di geolocalizzazione per inviargli in tempo reale l’offerta meglio commisurata al suo specifico profilo. Ulteriore elemento di arricchimento di tutto il progetto sarà l’impostazione di un’infrastruttura tecnologica, che permette una user experience per i nostri clienti a 360°; ristoranti tutti collegati con una rete dedicata al brand, per una comunicazione interattiva globale sul punto vendita (tv dedicata, radio in streaming, wifi gratuito, offerte in tempo reale, app e game Old Wild West), il tutto integrato con i sistemi informativi e quindi con il progetto di omnicanalità».

Questi temi saranno discussi nel corso del convegno Fare ristorazione oggi.La “via” giusta per lo sviluppo a Tuttofood (4 maggio, sala Lem 2, h. 14,30). Qui il modulo d’iscrizione.

 

Istat: vendite a febbraio positive, crescono discount e supermercati

Una crescita dei consumi ancora fragile e incerta è quella registrata ieri dall’Istat relativamente al mese di febbraio: per il terzo mese consecutivo le vendite al dettaglio registrano un segno positivo. La gdo cresce, in particolare i discount.

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Rispetto a un anno fa, scrive l’Istat, l’indice grezzo delle vendite segna un aumento dello 0,1%. L’indice del valore delle vendite di prodotti alimentari aumenta dello 0,5%, quello dei prodotti non alimentari, invece, diminuisce dello 0,3%. Restano invece negative le vendite rispetto a gennaio 2015: -0,2% quelle dei prodotti alimentari e -0,1% i non alimentari.

Nel confronto con il mese di febbraio 2014 si registra una variazione positiva dello 0,8% per le vendite delle imprese della grande distribuzione e una diminuzione dello 0,5% per quelle delle imprese operanti su piccole superfici.

Nella grande distribuzione le vendite aumentano, in termini tendenziali, dell’1% per i prodotti alimentari e dello 0,5% per quelli non alimentari. Nelle imprese operanti su piccole superfici le vendite segnano variazioni negative dell’1% per i prodotti alimentari e dello 0,5% per quelli non alimentari.

Schermata 2015-04-23 alle 10.06.10Con riferimento alla tipologia di esercizio della grande distribuzione invece a febbraio 2015 si registrano aumenti dello 0,4% per le vendite degli esercizi non specializzati e del 3,5% per quelle degli esercizi specializzati. Tra i primi, aumentano dello 0,2% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e del 2,8% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare.

In particolare, per quanto riguarda gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, aumentano le vendite di discount e supermercati (rispettivamente +3,6% e +0,2%) mentre diminuiscono quelle degli ipermercati (-1,5%).

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Di fronte a questi dati, il presidente di Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli ha commentato positivamente il fatto che “si registri una leggera crescita delle vendite di prodotti alimentari, un fattore che può contribuire a dare stabilità all’ancora debole percorso di ripresa della domanda interna”, ma ha rilevato che il -0,3% dei non alimentari sia un “segno che non si è ancora consolidato nei consumatori un atteggiamento di fiducia sul futuro che li possa portare ad affrontare con più regolarità e intensità anche acquisti più impegnativi”.

Ricordando poi che il recente Documento di Economia e Finanza emesso dal Governo va nella direzione giusta, escludendo per il 2016 l’applicazione delle clausole di salvaguardia inserite nelle ultime Leggi di Stabilità che, tra l’altro, avrebbero previsto l’innalzamento delle aliquote Iva dal prossimo anno, ha aggiunto: “Riteniamo però che sia importante fare di più: le imprese distributive per programmare i propri investimenti hanno bisogno di scenari certi, e la spada di Damocle di un possibile aumento dell’Iva dal 2017, con i suoi effetti su prezzi e consumi, frena i progetti di sviluppo. È necessario quindi rafforzare spending review, vendita del patrimonio dello Stato e lotta all’evasione per recuperare le risorse necessarie a scongiurare l’aumento delle imposte indirette. Per la GDO permane inoltre un ulteriore punto di preoccupazione: la reverse charge, un dispositivo che, se attuato, comporterebbe per il settore gravi problemi finanziari ed economici, oltre a significativi costi organizzativi”.

Shop 2015 disegna il retail del futuro a Tuttofood

A Tuttofood verrà realizzato Shop 2015, il negozio del futuro. Un laboratorio di idee e soluzioni per il commercio di oggi e di domani, voluto dal Consorzio FIA e promossa da Comufficio e dalle associazioni del commercio, Shop 2015 è una unità dimostrativa dove si realizzaerà un “punto vendita” allestito, pensato per scommettere su nuove opportunità nel futuro del commercio. Temi quali la connettività e la convergenza cambieranno il volto del commercio al dettaglio, permettendo ai commercianti di fondere digitale, virtuale e fisico in un unico modello di negozio online con punti vendita reali.

Gli operatori commerciali della rete distributiva al dettaglio potranno verificare in questo allestimento fuori dagli schemi le applicazioni e le diverse possibili soluzioni per valorizzare al meglio i prodotti nel punto vendita.

punto cassa shop 2015Molte le soluzioni proposte all’interno di Shop 2015. Tra queste anche il cruscotto intelligente studiato per i punti vendita di vicinato, anche apartenenti a insegne della gdo. Si tratta di un punto cassa dotato di diverse funzionalità di “servizio”, come le ricariche telefoniche, in grado di integrarsi con tutti i dispositivi del punto vendita come gli strumenti di pesatura, i sistemi di pagamento elettronico, i sistemi di lettura e di identificazione (scanner, lettori di codici a barre e 2D, GS1 Databar) i chioschi interatii per le consultazioni dei prodotti e per le comiunicazioni di promozioni, la carta fedeltà digitale. Lo sviluppo e la realizzazione del cruscotto intelligente è stato curato da una rete di mprese cui hanno partecipato Comservizi, Cartotecnica Mara, Consorzio Fia, Dataprocess International e Uakari Software

Ad animare lo spazio di Shop 2015 un nutrito programma di incontri e convegni. Qui l’elenco completo degli incontri e dei workshop

 

Netcomm e-commerce Award premia l’omnicanalità di Eataly Net

Fare in modo che i migliori prodotti food&wine italiani siano alla portata di tutti è il senso della piattaforma di e-commerce di Eataly Net. Ma non solo. Il portale è la fusione tra negozio alimentare ed esperienza digitale, che consente di conoscere i segreti delle buona tavola e la cultura italiana del cibo attraverso news, ricette, approfondimenti.

E così, dopo il gradimento degli utenti riassunto in 60 mila ordini, 300 mila utenti unici al mese, 30 milioni di pagine viste nel 2014 solo per il sito italiano, a cui si aggiungono 25 mila ordini e 10 milioni di visite se si considera il sito dedicato agli USA è un fatturato di 5 milioni di euro complessivamente, arrivano i premi. Eataly si è aggiudicato il titolo di miglior sito alimentare e retail 2014 nel corso della quarta edizione del Netcomm E-commerce Award, premio organizzato dal Consorzio Netcomm Italia in collaborazione con TVN Media Group

“L’e-commerce è un settore molto delicato, in cui bisogna puntare sempre al massimo della qualità attraverso una selezione attenta dei prodotti offerti e del packaging – afferma Franco Denari, CEO e co-founder di Eataly Net – Credo che l’elemento vincente di Eataly Net sia il potenziamento dell’esperienza dell’utente in un’ottica omni-channel, grazie alla sinergia tra canale online e negozi fisici e la possibilità di conoscere la storia di prodotti e produttori. La continua attenzione verso gli ultimi sviluppi tecnologici ci ha portato a lanciare un sito specificatamente pensato per l’m-commerce e a sviluppare un’app nativa iOS e Android, a breve disponibile: in questo modo la user experience cross-device sarà sempre più integrata. Già oggi i clienti del negozio Eataly Smeraldo trovano sugli scaffali un QR code che li indirizza direttamente alla corrispondente categoria nello Store Online, un progetto pilota che potrà essere esteso in futuro a tutti i punti vendita”.

La piattaforma è disponibile in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), propone oltre 3.500 prodotti, raggiungendo con le spedizioni tutta l’Europa, il Nord America e il Giappone. Ma il successo non si ferma qui: sono infatti già previsti futuri rollout per i paesi extra Unione Europea, anche in vista di Expo. Inoltre, dopo l’ottimizzazione del sito in versione mobile per smartphone e tablet, per quest’anno è previsto il lancio di un’app nativa per iOS e Android e i primi test per la vendita di prodotti freschi online.

La via giusta dello sviluppo nella ristorazione, un Convegno a Tuttofood

Ha ancora senso investire in Italia nel settore della ristorazione? Sì, poiché le previsioni permettono di dimostrare che il giro d’affari del settore della ristorazione aumenterà del 2,6% nel quinquennio dal 2014 al 2019.

Il settore, che nel 2019 arriverà infatti a toccare circa 25,2 miliardi di euro di fatturato totale annuo, è quindi un business che può offrire buone opportunità e generare valore per il futuro.

Ma è necessario però sapere quali saranno le leve di settore e dove si trovano queste opportunità.

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È questo il tema al centro del convegno Fare ristorazione oggi. La “via” giusta per lo sviluppo, organizzato dalle riviste inStore e Mixer in collaborazione con DGM Consulting il 4 maggio (h14,30, sala Lem 2) all’interno di Tuttofood.

Il convegno prende lo spunto da una ricerca svolta da Gianluca Meloni, founder di DGM Consulting e docente alla Sda Bocconi che ha identificato gli ambiti territoriali più appetibili per il settore della ristorazione tenendo conto non solo dell’attuale distribuzione del mercato, ma anche delle sue evoluzioni future, conseguenti agli andamenti demografici e all’evoluzione del potenziale di spesa.

«La ristorazione italiana – afferma Meloni – ha saputo trovare in questi ultimi anni soluzioni in grado, da un lato, di valorizzare le tipiche tradizioni universalmente riconosciute come componenti essenziali del “Made in Italy”, e, dall’altro, di proporre soluzioni innovative e originali sempre più allineate ai nuovi modelli di consumo. Nonostante questo, però, il “giusto formato” non è più sufficiente a garantire crescita e sviluppo nel retail alimentare. Diventa sempre più indispensabile avere una solida strategia territoriale in grado di identificare le zone maggiormente appetibili, verificarne la coerenza rispetto al proprio sistema d’offerta, analizzare gli spazi lasciati aperti dalla concorrenza. La mancata conoscenza del territorio amplifica il rischio di errate aperture che, nella migliore delle ipotesi, riducono i livelli di marginalità (a causa di vendite non eccellenti e di costi logistici elevati) e, nella peggiore, producono danni dal punto di vista economico e dell’immagine.

È un passo preliminare che deve guidare tutte le aziende della ristorazione nella scelta della giusta location, ovvero della “via” (dell’indirizzo) giusta per qualsiasi nuova apertura».

Sono considerazioni che, amplificate, riguardano il successo dell’italian food nel mondo e della ristorazione italiana che ne diventa ambasciatrice. Ma, anche in questo caso il presidio territoriale (i mercati) diventa un fattore determinante.

Il programma del convegno, realizzato con il sostegno di Cigierre e McCain prevede le relazioni di Gianluca Meloni con focus Italia e mondo, gli interventi di due operatori della ristorazione – Marco Di Giusto, Amministratore Delegato Cigierre e Alessandra De Gaetano, Concepts Industrialization Director Autogrill Group che illustreranno l’esperienza dei due gruppi nel governare lo sviluppo territoriale in Italia e l’approccio al mercatoo internazionale e l’intervento di McCain incentrato sulla segmentazione dell’offerta ristorata in funzione dei formati

In conclusione una tavola rotonda sul tema delle strategie territoriali per tutte le imprese coinvolte lungo la filiera della ristorazione (fornitori, distributori, retailer) con testimonianze di alcuni player con una visione anche internazionale e una tavola ritonda nel corso della quale i temi affrontati saranno discussi e declinati secondo i diversi punti di vista dei partecipanti in rappresentanza della filiera: McCain (food), Nagel (logistica), Metro (distribuzione), Cigierre (ristorazione).

Qui il modulo d’iscrizione

Con Kiki Lab una preview del prossimo World Retail Congress

La trasformazione del retail oggi, domani e oltre è il tema scelto per la prossima edizione del World Retail Congress, in programma a Roma dall’8 al 10 settembre. È la prima volta che il Congresso, che attira ogni anno un migliaio di retailer provenienti da tutto il mondo, si svolge in Italia (al Waldorf Astoria Rome Cavalieri) e costituisce un’occasione importante per misurarsi con le realtà più avanzate del retail a livello mondiale.

Tra i key note speaker hanno già dato la loro adesione Andy Clarke, Ceo di Asda Walmart, Kip Tindell, Ceo di The Container Store e Oscar Farinetti, fondatore e Ceo di Eataly (che per due volte si è aggiudicato il World Retail Award, che anche quest’anno verrà assegnato ai migliori esempi su scala internazionale.

Nei tre giorni di convegno, intervallati da seminari e dal networking nel maketplace, saranno affrontati i diversi aspetti che stanno trasformando il retail, a partire dalle sfide per arrivare alle risposte e alle strategie messe in atto, alle riflessioni sul futuro.

Per offrire una preview del World Retail Congress, Kiki Lab (membro di Ebeltoft Group), nel ruolo di Advisory partner ufficiale del Congresso organizza un incontro mercoledì 13 maggio con la partecipazione di Ian McGarrigle, direttore del Wrc, e Annie Smith, responsabile dei contenuti del Wrc che presenteranno il congresso, Fabrizio Valente che illustrerà gli highlits del Wrc 2014 e le testimonianze di Oscar Farsetti, e di alcuni speaker italiani al prossimo congresso. Qui il programma.

Per richiedere l’iscrizione all’incontro: kiki@kikilab.it – 030 22 16 81

A Ordine & Extra-Vaganze si discute di rimodulazione del retail esperienziale

Al traguardo della decima edizione, il convegno Ordine & Extra-Vaganze di Popai (14 maggio, Politecnico di Milano) si propone di presentare le idee più innovative in materia di shopper marketing, customer engagement, consumer behaviour, new technologies e molto altro.

Visti i profondi mutamenti che l’industria retail sta vivendo, le aziende devono evolvere e modificare i propri modelli di business. I confini tra mondo digitale e fisico sono ormai sfumati, i consumatori sempre più esigenti, tecnologici, sociali e iperconnessi.

Diventa così fondamentale guardare alla tecnologia quale strumento che abiliti nuove modalità di business.

Forte del successo degli ultimi anni, la giornata si aprirà con una conferenza plenaria ricca di testimonianze italiane ed internazionali: protagonisti del settore si confronteranno sui nuovi modelli distributivi esperienziali emergenti nel nostro mercato.

Nel pomeriggio, i consueti seminari di approfondimento, per entrare nel vivo delle dinamiche e delle tendenze del settore.

Di alto profilo, come di consueto, gli speaker.

Cliff Crosbie: SVP-Global Retail di Prism Skylabs, agenzia d’eccellenza nella consulenza retail. Ha lavorato aziende note in tutto il mondo: è stato Director WorldWide Retail Sales Support di Apple e VP Global Retail and Customer Marketing di Nokia. Ha ricoperto inoltre la carica di Country Sales Manager IKEA

Lucia Fracassi: Direttore Generale di Deborah Group, è stata in passato Group Financial Controller presso Invatec. La sua carriera è iniziata in Pirelli Italia come Group Accounting Principles. Ha lavorato inoltre per Galbani Francia come Capo Progetto Europeo e come Manager Finanziario in uno dei gruppi Crown Cork & Seal

Marco Grieco: Business Innovation and Change Director di OVS, azienda leader italiana nella produzione e distribuzione di abbigliamento con una quota di mercato del 6.2%, quotata all’MTA di Milano, nella quale lavora dal 2013. Ha lavorato in passato in aziende quali Boston Consulting Group gestendo progetti per importanti realtà internazionali operanti nel mondo fashion e retail a livello internazionale, ed in Ernst & Young, nonchè ricoperto analogo ruolo all’interno dei department store Gruppo Coin fino alla quotazione di OVS.

Daniele Tirelli: Presidente di Popai Italia, ha fatto parte del board di ACNielsen e IRI-Infoscan. Docente presso le università Iulm e Statale di Milano, è autore di vari libri e collabora in veste di opinionista con varie riviste specializzate nel campo del marketing e della comunicazione

Modera il convegno Luigi Rubinelli, Direttore Responsabile di RetailWatch.

Anche quest’anno, l’evento avrà luogo presso il Politecnico di Milano con accesso consentito solo previa registrazione.

Per info e iscrizioni: convegni@popai.it

Il temporary store di Ikea ripensa alla cucina e al cibo

Ha aperto i battenti qualche giorno fa il Temporary Store di Ikea a Milano, in zona Navigli, subito preso d’assalto dal popolo del design che in questi giorni affolla le strade di Milano. 1000 gli eventi grandi e piccoli, importani o meno significativi, frutto della creatività e del design che aprono, di fatto, il semestre di Expo a Milano.

E proprio il temporary di Ikea, che rimarrà aperto fino alla fine di settembre (unica presenza scandinava nel semestre di Expo), contiene al suo interno il Kitchen Lab,  frutto di un lavoro di alcuni anni legato all’uso intelligente della cucina svolto in collaborazione con gli studenti della Eindhoven University of Technology e dell’Ingvar Kamprad Design Center dell’Università di Lund con il coordinamento dell’incubatore londinese Ideo.

Qui vengono proposte riflessioni sulla cucina del 2025 che coinvolgono tutta la filiera del mangiare, perché contempla dei sistemi di refrigerazione di tipo passivo e a induzione (senza cioè il frigorifero), dei compattatori di rifiuti domestici, un compostatore da cui si ricavano pastiglie essiccate di compost mentre il liquido estratto, pieno di sostanze nutritive, serve per innaffiare le piante di casa, un germogliatore. E soprattutto un tavolo che contiene nascosto al suo interno un piano a induzione sul quale si cucina direttamente. Attraverso un sistema di riconoscimento dei cibi con fotocamere e proiettori posizionati sul soffitto, sul piano  del tavolo sono proiettati  suggerimenti d’uso e ricette di cucina.

Ma il Temporary Store contempla tante altre proposte sempre legate alla cucina e al food: dal ristorante (Food Lab) con le famose polpette svedesi, declinate anche in versione vegetariana e di pollo, allo studio di una cucina per bambini di Matali Crasset, allo spazio cucina progettato da Paola Navone, a nuovi modelli e nuovi prodotti, tutti contrassegnati dall’idea di sostenibilità, come il tavolo e gli sgabelli di sughero. Ovviamente è un vero e proprio punto vendita dove è possibile acquistare o progettare la propria cucina.

«Sono quattro i motivi alla base dell’apertura di questo spazio», spiega a inStore il direttore delle relazioni esterne di Ikea Italia Valerio Di Bussolo. «L’opportunità di presentare il lavoro svolto in questi ultimi anni sul cibo e sulla cucina in sintonia con Expo è il primo. Il secondo motivo è la ricerca di formule cittadine di negozi. Abbiamo un punto vendita urbano ad Amburgo, nella zona dei doccia, di 35 mila metri quadrati e abbiamo da poco aperto un pick-up store a Pamplona. Stiamo insomma cercando di individuare le diverse formule più idonee al tipo di tessuto urbano scelto. Qui a Milano, per esempio, è improbabile aprire una grande superficie (anche se non è un problema di location, visto che ci sono tante caserme), ma essenzialmente per il traffico automobilistico e per la sostenibilità ambientale.

Il terzo motivo è la focalizzazione sul cibo e sulla cucina, non solo in quanto prodotto, ma anche in termini di pianificazione e progettazione (da qui i progetti di Navone e di Crasset), perché ci è sempre stato imputato una proposta omologata e standardizzata. Infine, una presenza di marketing, per intercettare quella parte di potenziali clienti che ancora non frequentano i nostri punti vendita».

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Ovs ed Excelsior Milano Official Retailer di Expo

Da sinistra, Sala, Beraldo, Fiorucci

Con Ovs ed Excelsior Milano il Gruppo Coin è Official retailer di Expo Milano 2015: due negozi di circa 180 mq ciascuno, accoglieranno i visitatori a partire dal 18 maggio sul Decumano.

“La partecipazione di OVS ed Excelsior Milano ad Expo Milano 2015 come Official Retailer – ha detto il commisssaio di Expo Giuseppe Sala – è un segnale importante, una prova della grande fiducia che il mondo dell’imprenditoria sta dimostrando nei confronti di un evento unico nel suo genere, considerato come un’opportunità da non mancare assolutamente”.

OVS ed Excelsior Milano non realizzeranno solo il merchandising a marchio Expo, ma tradurranno anche i valori di Expo Milano 2015 in idee e oggetti “simbolo” che diventeranno tracce di questo evento2.

Gruppo Coin, primo retailer di abbigliamento in Italia, mette a disposizione le sue competenze per interpretare il tema dell’Esposizione Universale. Essere official retailer per Ovs e Excelsior Milano non significherà solo realizzare il merchandising a marchio Expo, ma anche tradurre i valori di Expo Milano 2015 in idee e oggetti “simbolo” che diventeranno tracce di questo evento memorabile.

“Lo faremo  – ha spiegato l’amminstratore delegato di Ovs e vicepresidente di Gruppo Coin Stefano Beraldo – attraverso un percorso di idee e di moda affidato a Elio Fiorucci, Ambassador di Expo, uno dei maestri della cultura contemporanea che ha contaminato la moda con l’amore per la natura, il rispetto e la tolleranza per ogni diversità. Saremo presenti con le due anime del gruppo, quella più democratica di Ovs, primo brand nel value fashion retailer e quella dedicata alla ricerca ed esclusività di Excelsior Milano, che anche grazie all’eccellenza del suo team di buyer ha consentito di imprimere un’accelerazione al processo di upgrade  del più diffuso department store Coin”.

Ovs proporrà un percorso creativo che partirà dell’esposizione universale del 1906, riprendendone le grafiche per creare un fil rouge tra l’arte e la creatività di quel periodo e l’attuale. Proseguirà con una riproposizione del Cantico delle Creature trasformato in un appello al rispetto per l’ambient e  alla toleranza. Sono stati poi coinvolti gli studenti dell’Istituto Marangoni che, sotto la tutorship di Fiorucci, disegneranno le grafiche per una collezione di tshirt (rigorosamente in bio-cotton) interpretando i temi di Expo.

All’interno dello store OVS il cliente avrà la possibilità di vivere un’innovativa digital shopping experience attraverso gli “interactive kiosk”, postazioni multimediali in grado di svolgere diverse funzionalità come acquistare online sull’e-shop ovs.it con consegna gratuita in 24 ore in tutta Italia, verificare la disponibilità di un prodotto in altri store limitrofi, condividere un post direttamente sui propri social tramite la App OVS.

Excelsior Milano nel suo store sul Decumano esalterà le caratteristiche fondamentali del brand, nato dalla collaborazione di Gruppo Coin con Antonia, boutique milanese sinonimo di avanguardia e punto di riferimento per le fashion community internazionali in visita a Milano, alla ricerca di un’esperienza unica di shopping.

Al termine dell’esposizione i padiglioni dedicati agli store saranno recuperati e trasformati in un asilo riservato ai dipendenti di sede di Gruppo Coin.

I consumatori online richiedono sempre più flessibilità

Quali sono le vie del processo d’acquisto online per il consumatore europeo? Ce lo spiega il secondo UPS Pulse of the Online Shopper Europe condotto da ComScore, società specializzata nelle misurazioni online per UPS, specialista nelle consegne a domicilio. Ne emerge la figura di un acquirente flessibile, che passa in continuazione da un canale all’altro e da un dispositivo all’altro per valutare e acquistare un prodotto.
I consumatori online vogliono location alternative per la consegna e vari tipi di pagamento;
Lo smartphone è un catalizzatore dello shopping online.
La spedizione gratuita è ancora importante insieme alla possibilità di restituire il prodotto.
Lo shopping online è dominato dall’esigenza di convenienza
I consumatori europei si aspettano una esperienza, online e nel punto vendita, coinvolgente, e la flessibilità di scegliere dove e quando ricevere il prodotto acquistato. In tutti i mercati i consumatori online stanno cercando opzioni di spedizione alternative. In Europa il 32% degli intervistati ha dichiarato di preferire che l’articolo ordinato venga consegnato in un luogo diverso dall’indirizzo di casa, una percentuale in aumento rispetto all’anno scorso.

“Man mano che la tecnologia si sviluppa e le aspettative dei consumatori cambiano, questi consumatori flessibili cercano convenienza e informazioni complete quando acquistano online” ha detto Scott Aubuchon, vice president marketing di UPS Europe.

L’importanza di dare informazioni complete
Le informazioni più dettagliate su un prodotto e i contenuti online forse non sostituiranno mai un commesso ben informato, ma possono aiutare il consumatore prima delle visita in negozio. Solo il 59% degli acquirenti sono soddisfatti della quantità di informazioni sul prodotto che dovrebbero aiutarli a decidere se quel prodotto è quello che cercano. Quanto alla spedizione, il 52% degli interpellati preferirebbe trovare indicata la data esatta di arrivo del prodotto piuttosto che il numero di giorni necessari per completare la spedizione.

La completezza di informazioni è fondamentale. ComScore/UBS
La completezza di informazioni è fondamentale. ComScore/UBS

 

La tecnologia cambia la spesa in maniera inaspettata

La possibilità di comparare i prezzi online anche in mobilità da sì che il 35% dei consumatori dichiarano di comparare i prezzi sui loro smartphone mentre sono nel punto vendita. Anche i Social media influenzano gli acquisti online di un europeo su tre, che racconterà la sua esperienza, positiva o negativa che sia, sui social network.

Il ruolo chiave della logistica
È anche importante dare una varie scelte per la spedizione alla conclusione del processo d’acquisto e una restituzione flessibile, e solo il 53% degli acquirenti sono soddisfatti della facilità di effettuare restituzioni o cambi. Un altro fattore importante riguarda i tempi di spedizione, con il 58% degli acquirenti che hanno abbandonato il carrello a causa di tempi di consegna troppo lunghi o non bene segnalati. La spedizione gratuita continua ad influenzare le decisioni di acquisto del 67% degli intervistati che pur di ottenerla sono pronti ad aspettare da uno a tre giorni per la consegna.

 

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