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Il web guida le scelte di acquisto nel non food

Italiani sempre più “digitali”, informati e riflessivi nell’approccio allo shopping di prodotti non alimentari. È quanto emerge da un’indagine condotta da Metrica Ricerche per l’Osservatorio Non Food di GS1 Italy. L’indagine ha voluto approfondire il percorso pre e post acquisto adottato dagli italiani nel mondo dei prodotti non food, e in particolare, il ruolo degli strumenti digitali (come i motori di ricerca, i social e l’intelligenza artificiale) nella raccolta di informazioni e nell’orientamento agli acquisti.
Dalla ricerca emerge che l’acquisto non è più un atto, ma un processo – commenta Samanta Correale, Business Intelligence Senior Manager di GS1 Italy – dove chi sa orientarsi, leggere, confrontare e verificare si sente più protetto e soddisfatto. Il consumatore ha imparato a muoversi nel labirinto dell’offerta e oggi vuole essere protagonista delle proprie scelte”.

COME SI DECIDE COSA COMPRARE E DOVE?
Quando iniziano a pianificare un acquisto, gli italiani vanno online soprattutto per due scopi: cercare i negozi che vendono il prodotto cercato e confrontare i prezzi per cercare quello più conveniente. La ricerca dello shop dove trovare il prodotto voluto riguarda soprattutto il bricolage (39% delle risposte), seguito da casalinghi e profumeria e cosmesi, categorie in cui i consumatori mostrano un approccio più razionale e riflessivo.
Invece quando si tratta soprattutto di comprare mobili e arredamento (43,7%) e abbigliamento, calzature, intimo e accessori (40,2%), ma anche tessile per la casa e articoli per lo sport il motore dei consumatori sono il confronto dei prezzi e la ricerca di convenienza.
Ci sono poi prodotti di routine e consumo rapido (come i detersivi per l’igiene e la cura della casa) dove a prevalere è una logica di acquisto abituale e di impulso, spesso legata all’esperienza o alla fiducia consolidata in determinati brand, tanto che il 46,3% dei consumatori decide al momento dell’acquisto, senza una preliminare ricerca di informazioni. Un atteggiamento riscontrato in misura minore anche per altre merceologie, come abbigliamento, edutainment e tessile casa.

MOTORI DI RICERCA E RECENSIONI PER INFORMARSI
Prima di decidere cosa e dove comprare, si ricorre all’online anche per cercare informazioni e leggere le recensioni di altri utenti, che sono tra i contenuti più determinanti per gli acquisti.
I motori di ricerca sono il principale strumento di raccolta delle info in quasi tutte le categorie, e soprattutto in bricolage, casalinghi, tessile, elettronica e mobili e arredamento, dove coinvolgono oltre il 50% dei consumatori. A seguire troviamo i marketplace e siti di aziende rivenditrici, che rappresentano un punto di riferimento consolidato sia per la ricerca che per il confronto tra alternative, in particolare per tessile casa, casalinghi ed edutainment.
Le recensioni online sono il punto di riferimento per articoli sportivi, edutainment e detersivi, e sono importanti anche per elettronica di consumo e casalinghi. Quanto ai siti ufficiali delle aziende sono consultati in particolare per i mobili e arredamento (48,8%) così come i comparatori di prezzo (37,4%), molto utilizzati anche per abbigliamento e bricolage.
Le recensioni lasciate da altri utenti sono il maggior orientamento d’acquisto e l’elemento più persuasivo in tutte le categorie rilevate dell’Osservatorio Non Food – aggiunge Correale – con valori particolarmente elevati (superiori al 70%) in edutainment, articoli sportivi e bricolage. Invece gli influencer hanno un ruolo piuttosto limitato nella fase di scelta, con impatti più rilevanti per categorie ‘estetiche’ come la profumeria e la cosmetica (12,0%)”.

SUI SOCIAL SI SCEGLIE, MA POI SI VA NEL NEGOZIO ONLINE O FISICO
I social sono protagonisti prima, durante e dopo l’acquisto di un prodotto non food. Funzionano soprattutto nel momento della scoperta e della prima valutazione (oltre il 60% in quasi tutte le categorie), quando li si usa per raccogliere informazioni, confrontare, o semplicemente farsi un’idea prima di decidere cosa acquistare. La fase post-acquisto ha un’incidenza più contenuta, ma non trascurabile visto che tutorial o feedback post-vendita fungono da aiuto e supporto per l’acquirente.
Ma i social spingono anche gli acquisti: il 42,3% degli utenti dichiara di aver acquistato almeno una volta un prodotto dopo averlo visto sui social e a guidare la trasformazione dei social in strumenti di consumo sono soprattutto la Generazione Z e i Millennial. A finire nel basket di spesa sono soprattutto prodotti legati all’identità personale e al lifestyle, come abbigliamento, calzature e accessori e profumeria e cosmesi.
Va detto anche che la maggior parte degli acquisti non avviene direttamente sui social e solo una minoranza effettua il checkout attraverso le piattaforme, mentre la stragrande maggioranza clicca su un link, visita un sito esterno o si reca fisicamente in negozio.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PUÒ ASPETTARE
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale per pianificare gli acquisti non food non è ancora un’abitudine, bensì un comportamento occasionale e sporadico. “Solo il 16,3% degli intervistati ha dichiarato di usare gli assistenti virtuali, i chatbot o gli strumenti di raccomandazione intelligente – sottolinea Correale – e di farlo specialmente per comprare prodotti di elettronica, edutainment e casalinghi”. La Generazione Z è la più coinvolta con il 32,3% che utilizza sistemi di AI durante lo shopping non food contro l’8,0% dei Boomer.
Il restante 83,7% del campione dichiara di non utilizzare strumenti di questo tipo per acquistare prodotti non food, perché preferisce il contatto e l’interazione umana (45,5%), perché non sa come utilizzarli (28,3%) o non è capace di farlo (13,6%), ma anche per una certa diffidenza nei confronti dei risultati proposti (20,6%), per timori legati alla privacy (14,7%) o per motivazioni etiche o ambientali (intorno al 5%).
L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy raccoglie informazioni su 13 comparti: abbigliamento e calzature, elettronica di consumo, mobili e arredamento, bricolage, articoli per lo sport, prodotti di profumeria, casalinghi, prodotti di automedicazione, edutainment, prodotti di ottica, tessile casa, cancelleria, giocattoli. Di questi, lo studio mette a fuoco giro d’affari, consumi, canali di vendita, innovazioni tecnologiche e tendenze, venendo aggiornato annualmente

Pasta e consumatori: cosa ci dicono i Big Data. L’analisi di XChannel

Italia: ammonta a ben 23 chilogrammi la quantità di pasta pro capite, il doppio rispetto agli altri paesi. Ecco il primo dato eclatante dell’International Pasta Organization. Se d’estate il consumo diminusice un po’, con l’arrivo dell’autunno, torna però a crescere: lo si vede chiaramente dai trend dei volumi di ricerca su Google: dal 2014, le query relative alla parola pasta registrano un calo da maggio ad agosto, per risalire fino al picco dell’ultima settimana di dicembre. L’amore per la pasta nel nuovo millennio non si dimostra solo tra gli scaffali dei supermercati, ma anche a suon di like e follow. Sfruttando questa opportunità, XChannel,  specializzata in strategia di marketing crosscanale, ha realizzato un Osservatorio Pasta, analizzando ciò che accade nel mondo dei big-data: quello dei motori di ricerca e dei social network.

I marchi oggetto di analisi sono stati i 10 top competitor del mercato: Pasta Rummo, Barilla, De Cecco, Voiello, La Molisana, Garofalo, Di Martino, Divella, Pasta Cuomo e Pastificio Felicetti. Vediamo nel dettaglio cosa è emerso.

In termini di Fan Base, Barilla occupa il posto più alto sul podio con  2,7milioni di fan su Facebook e 46mila follower su Instagram (@barillaitalia). Seguono Pasta Garofalo (206mila) e Pasta De Cecco (119mila), e poi Pasta Rummo (26mila) e Pastificio Felicetti (18mila). Nel 2019 sono stati finora pubblicati 763 post su Facebook e 669 post su Instagram, segno di una sana – seppur moderata – differenziazione di strategia tra i due canali, differenziazione dovuta anche alle diverse funzioni offerte dalle due piattaforme. Per esempio, Instagram può essere sfruttato per pubblicare caroselli (immagini a scorrimento su un unico post) che mostrano i singoli ingredienti di una ricetta: lo fa molto bene Pasta Rummo. Sempre Instagram è la patria delle stories, meno rivelanti su Facebook e utili per fare teasing prima di un post o semplicemente per arricchire le featured stories, cioè i gruppi di storie permanenti e organizzate per argomento.

E veniamo all’Engagement: su Facebook Pasta Cuomo registra un 4,6% di Post Interaction, seguita da Pasta Rummo (4,3%) e Voiello (4%); su Instagram vincono invece Pasta Rummo (3,8%), La Molisana (2,7%) e Pasta Di Martino (2,5%). .

Quanto ai contenuti, è evidente che i brand con maggiore share-of-shelf prediligono grafiche e video per comunicare i prodotti e i valori dell’azienda, mentre i player “follower” puntano più sul documentare la partecipazione a eventi istituzionali (o la loro organizzazione) ed eventuali riconoscimenti ricevuti. E così, mentre Pasta Garofalo ricorre spesso a grafiche distintive e immediatamente riconoscibili dallo sfondo nero, Pasta Di Martino propone una carrellata di post sulle manifestazioni che la vedono partecipe e/o partner.

Ma quali sono i temi principali? Ne emergono tre:

1) la linea Integrale: in particolare, Pasta Rummo promuove i suoi 12 formati di Bio Integrale attraverso il nuovissimo pack, Voiello fa affidamento sulla notorietà dello Chef Antonino Cannavacciuolo (mettendo un suo mini-video sulla cover di Facebook), Barilla posta – tra l’altro – un video con Roger Federer mentre De Cecco esalta la qualità della pasta e il metodo Lenta Essicazione. Questa scelta è avallata dai dati di mercato ISMEA, secondo cui il consumo di pasta integrale dal 2015 al 2017 è aumentato dal 36% al 75%, imponendosi sulla senza glutine (dal 7% al 30%) e sulla biologica (dal 13% al 63%).
2) la provenienza del grano: il pubblico è sempre più attento alla tematica, tanto che diversi brand focalizzano parte della comunicazione sulle origini della loro pasta. La Molisana, su tutti, non perde occasione di sottolineare l’italianità del prodotto. Va detto che – sempre secondo i dati ISMEA – il 30-40% del grano utilizzato proviene dall’estero, e questo non solo per soddisfare la crescente domanda di molini e pastifici, ma anche a causa della scarsa redditività del grano italiano.

3) le ricette, che in un mondo sempre più popolato da Chef amatoriali non smettono di essere apprezzate: c’è chi posta il procedimento nel copy dei post, chi inserisce un link che rimanda alla relativa sezione del sito e chi si limita a consigliare i piatti senza specificare dosi e procedimento.

Le aziende più social del Pet Food? Blogmeter fa la classifica

Sono Trainer, Hill’s e Royal Canin le marche di pet food che se la cavano meglio sui social: lo dice la nuova edizione della Top Brands di Blogmeter che, facendo leva sulla nuova piattaforma integrata di social intelligence Blogmeter Suite, ha analizzato tutte le pagine ufficiali Facebook, Twitter, Instagram e YouTube dei marchi di Pet Food presenti sul mercato italiano.

Dai 27 brand presi in esame è nata una classifica in cui sono stati evidenziati i 5 brand risultati migliori per interazioni totali (escluse le views di YouTube), nel trimestre dal 1° luglio al 30 settembre 2018. Nell’analisi sono state valutate anche le performance relative al total engagement per i cinque brand risultati primi per total interactions.

 

Le migliori usano ironia, consigli e responsabilità sociale

La medaglia d’oro del rating stilato da Blogmeter va a Trainer, marchio Novafoods nato in Italia nel 1991. Trainer, che propone cibo per cani e gatti completamente naturale e Made in Italy, ottiene con la sua attività social oltre 273 mila interazioni totali e guadagna, nel periodo di riferimento, 16mila nuovi fan. A stimolare l’engagement sono soprattutto i consigli in pillole che vengono ironicamente proposti sulla pagina Facebook di Trainer come Gat-tips e Can-sigli.

Al secondo posto troviamo Hill’s Pet, specializzata in alimenti di mantenimento e dieteteci per animali domestici, che grazie ai suoi 83 post pubblicati su Facebook, nel trimestre, ottiene un engagement pari a 223 mila interazioni. L’hashtag #SalvaUnAmico utilizzato da Hill’s per promuovere la sua iniziativa contro l’abbandono, in collaborazione con Amici di Casa Coop, risulta essere il più engaging tra quelli usati dal brand.

Terzo posto per Royal Canin, che produce e commercializza alimenti per cani e gatti in base a taglia, stile di vita e razza specifica. Le oltre 216mila interazioni totali di Royal Canin provengono per il 90% dal canale Facebook del brand, dove sono stati pubblicati 72 dei 105 contenuti social totali e l’hashtag #nonabbandoniAMO risulta tra i più coinvolgenti del periodo. 

Quanto al resto della classifica, al quarto posto si posiziona Cesar che colleziona un total engagement pari a 59mila interazioni provenienti per il 100% dalla sua pagina Facebook. Il brand coinvolge i suoi follower attraverso Call To Action che invitano a pubblicare le foto o a condividere le storie dei propri amici a quattro zampe. Quinto posto per Schesir che ottiene 55mila interazioni (ben 312mila includendo le views di YouTube) e concentra oltre l’80% del suo total engagement proprio sul suo canale YouTube. Tra i video più apprezzati spiccano, per numero di visualizzazioni, quelli dedicati al contest indetto da Schesir, dal titolo: io e il mio cane/gatto viviamo dai Bio, in riferimento alla nuova linea di alimenti biologici lanciata dal brand. Infine, menzione speciale per Sheba, marchio dedicato esclusivamente ad alimenti umidi per gatti. Grazie alla sua campagna #graziegatto lanciata sui canali Facebook e YouTube, Sheba ottiene oltre 2,9 milioni di visualizzazioni e si aggiudica il premio di most viewed content della classifica di Blogmeter.

La Blogmeter Top Brands Pet Food è stata realizzata a partire da un panel di profili/pagine corporate ufficiali italiane delle principali aziende del settore di riferimento. Il valore “Total Interactions” rappresenta la somma delle interazioni ricevute dai singoli profili social come da dettaglio: Facebook: likes e reactions, comments e shares. Twitter: retweets e favorites. Instagram (solo profili business): likes e comments. YouTube: likes, dislikes, comments. Mentre il valore “Source Engagement” rappresenta la somma delle interazioni (divise per fonte) ricevute dai singoli profili social come da dettaglio: Facebook: likes e reactions, comments e shares. Twitter: retweets e favorites. Instagram (solo profili business): like e comments. YouTube: views, likes, dislikes, comments.

Ikea Catania accoglie i cani randagi e fa il giro (social) del mondo

Sembrerebbe un caso di marketing da manuale la vicenda del negozio Ikea di Catania che dalla provincia dell’impero (del brand svedese) ha fatto il giro prima dei social per finire poi sulla stampa di mezzo mondo. I fatti: i dipendenti del pinto vendita siciliano decidono di accogliere all’interno del negozio, in mezzo ai mobili esposti (che vogliono dare come in tutte le Ikea del mondo uno spaccato di vita vissuta, con oggetti e libri in evidenza) alcuni cani randagi. Cui danno non solo riparo dalle intemperie (ricordiamo che la Sicilia è stata pesantemente coinvolta nell’emergenza maltempo) ma anche cibo e acqua.

La figlia di una cliente, tale Martina Taccia, nota i cani mentre dormono e li riprende. La mamma posta sui social. Il video non solo diventa virale – 1,5 milioni di vsualizzazioni in due settimane – ma scatena numerose reazioni (per la gran parte positive, anche del tipo “mi avete conquistato, sarò vostro cliente a vita”). Che non si limitano all’Italia ma fanno – letteralmente – il giro del mondo, dal Canada alla Corea del Sud.

Sembra proprio che in questo caso il non meglio identificato staff di Ikea abbia centrato l’obiettivo di far parlare positivamente di sé e soprattutto del brand. Magie dei social pet.

Poco importa poi se nel frattempo, alla vigilia del Black Friday, il Gruppo Ikea annuncia tagli per 7.500 esuberi in 30 Paesi nei prossimi due anni, come denunciano i sindacati. Il nuovo piano di ristrutturazione aziendale sarebbe dovuto al calo delle vendite nei negozi e all’aumento di quelle attraverso gli store online. Di conseguenza, il 5% della forza lavoro sarà congedato, mentre si apriranno 11.500 nuove posizioni legate allo sviluppo di nuovi formati di negozio e dell’e-commerce.

Segno dei tempi, e della società dei social.

 

 

Fast Casual Restaurants, quali i più social? L’analisi Blogmeter

Top Brands Blogmeter punta i riflettori sui Fast Casual Restaurants, i locali a metà tra Fast Food (per la velocità del servizio) e Ristorante (per la qualità offerta) per capire quali tra loro sono i più “social”. Utilizzando la nuova piattaforma integrata di social intelligence Blogmeter Suite, la società ha analizzato le performance di tutte le pagine ufficiali Facebook, Twitter e Instagram delle principali insegne presenti sul mercato italiano e che si rivolgono allo stesso. Dei 25 brand presi in esame, è stata creata una classifica in cui sono stati evidenziati i 5 brand migliori per interazioni totali nel trimestre dal 1° luglio al 30 settembre 2018.

 

Al primo posto della classifica si posiziona Roadhouse Restaurant, la prima catena di steakhouse in Italia, sviluppata nel 2001 dal Gruppo Cremonini, con oltre 79 mila interazioni puntando su una strategia di User Generated Content per la propria comunicazione social condividendo foto scattate dai suoi clienti,. La maggior parte dell’engagement prodotto proviene dalla pagina Facebook della steakhouse dove sono stati pubblicati 76 post.

Medaglia d’argento per la paninoteca milanese fondata nel 2011, Panini Durini, che totalizza oltre 67 mila interazioni. Il canale Instagram, sui cui sono stati pubblicati circa la metà dei contenuti, è quello prediletto dagli utenti che impazziscono per il primo piano di un golosissimo panino crudo e stracciatella e lo premiano con oltre 3,5 mila like.

Terza posizione per Miscusi, ristorante casual fondato da due giovani milanesi che serve pasta fresca gourmet. L’engagement totalizzato da Miscusi nel periodo di analisi è pari a 56 mila interazioni, prodotte grazie ai 178 contenuti pubblicati sui canali social. Tra gli hashtag più engaging utilizzati da Miscusi su Instagram svettano #WeLovePasta e #AdessoPasta!

Al quarto posto Flower Burger, la prima veganburgeria d’Italia. Fondata a Milano nel 2015, ha un total engagement di 49 mila interazioni. I burger colorati della paninoteca vegana conquistano tutti ed è infatti un contenuto pubblicato da Flower Burger a risultare il più engaging del panel nel periodo di analisi, guadagnando oltre 4,6 mila interazioni totali.

Al quinto posto si classifica Zushi, ristorante Giapponese fondato a Verona, con un total engagement di quasi 35 mila interazioni. I piatti di sushi pubblicati sui canali social da Zushi conquistano soprattutto i fan di Facebook, che contribuiscono a oltre il 73% dell’engagement totale e premiano come contenuto più interessante il romantico Love Menu dedicato alle cene di coppia.

La menzione speciale di questa Top Brands spetta ad Old Wild West, azienda friulana nata nel 2002, specializzata in hamburger e piatti di carne alla griglia. Il suo post dedicato al Menu X Factor, che invita gli utenti a votare il piatto preferito per poter vincere i biglietti della finale dello show canoro, si aggiudica i premi di most shared e most commented content del trimestre.

Metodologia:
La Blogmeter Top Brands Fast Casual Restaurants è stata realizzata a partire da un panel di profili/pagine corporate ufficiali italiane delle principali aziende del settore di riferimento. Il valore “Total Interactions” rappresenta la somma delle interazioni ricevute dai singoli profili social come da dettaglio: Facebook: likes e reactions, comments e shares. Twitter: retweets e favorites. Instagram (solo profili business): like e comments. Mentre il valore “Source Engagement” rappresenta la somma delle interazioni (divise per fonte) ricevute dai singoli profili social come da dettaglio: Facebook: likes e reactions, comments e shares. Twitter: retweets e favorites. Instagram (solo profili business): like e comments.

Il Viaggiator Goloso lancia la recensione a scaffale

La recensione degli utenti in bella vista sullo scaffale: è l’innovativo sistema lanciato per i prodotti del Viaggiator Goloso, brand premium di Unes, con l’iniziativa “Vota VG” che per la prma volta porta i giudizi dei consumatori direttamente sotto il prodotti nel punto vendita.

Collegandosi al sito www.ilviaggiatorgoloso.it, gli utenti possono esprimere la loro opinione sui prodotti firmati VG. La media del punteggio ottenuto (da 1 a 5 stelline), ma anche alcune recensioni, sono riportate in un’apposita etichetta elettronica visibile negli store a insegna il Viaggiator Goloso a fianco di quella del prezzo. Il numero di etichette elettroniche installate cresce sempre di più per coprire l’assortimento, ed è presente nei tre punti vendita a insegna il Viaggiator Goloso di Milano Viale Belisario, Milano 3 Basiglio e Buccinasco.

 

Già 80mila recensioni
L’iniziativa è stata apprezzata dai fan del brand premium di Unes, a giudicare dalle oltre 80.000 recensioni finora pubblicate sul sito. Con Vota VG, gli utenti possono esprimere la loro opinione su tutte le referenze del brand, assegnando a ciascun prodotto un punteggio da 1 a 5 stelle e lasciando un commento in cui descrivere liberamente la propria esperienza di gusto con i prodotti il Viaggiator Goloso. Alcuni commenti sono riportati nelle etichette elettroniche di maggiori dimensioni.
“Quest’iniziativa è un perfetto esempio di virtuosa integrazione tra la presenza digitale dell’insegna e i punti vendita fisici – ha commentato Rossella Brenna, Direttore Vendite, Marketing e Comunicazione di Unes -. È la prima volta che ciò avviene nella Gdo italiana. Le recensioni dei clienti influenzano positivamente gli acquisti di altri clienti, guidano lo sviluppo e il miglioramento dei prodotti, oltre a essere fonte di ispirazione per le nostre attività di comunicazione offline.”
Dal 4 ottobre al 4 novembre 2018, i consumatori che voteranno i prodotti firmati il Viaggiator Goloso potranno scaricare un buono sconto di 5 euro da utilizzare sulla spesa in uno dei 120 punti vendita diretti a insegna U! Come tu mi vuoi, U2 Supermercato e il Viaggiator Goloso, oltre che negli ipermercati Iper, La grande i.

Torna Casa Crai, un web talent per entrare a far parte del cast della seconda stagione

Aspriranti attori prepratevi: la seconda stagione della web serie Casa Crai promossa dallo storico gruppo della Gdo italiana propone infatti una grande novità, un Web Talent che inviterà le persone a entrare a fare parte del nuovo cast. Gli aspiranti attori, selezionati tra le persone comuni attraverso un contest online, affiancheranno gli attori Pino Insegno e Roberto Ciufoli, diventando con loro i nuovi protagonisti.

La locandina che pubblicizza il web talent.

Per partecipare alla selezione – il web talent è attivo dal 20 agosto al 9 settembre – è necessario caricare un video-provino su www.casacrai.it seguendo le istruzioni presenti nel sito. Ai candidati èrichiesto di presentarsi e mostrare il proprio talento, scegliendo tra diversi ruoli da interpretare. Pino Insegno e Roberto Ciufoli selezioneranno i dieci provini migliori che il 13 settembre saranno visibili sul sito, e dal 14 al 20 settembre potranno essere votati dal pubblico. Il 21 settembre saranno definitivamente comunicati i tre nomi che entreranno ufficialmente a fare parte del cast di Casa Crai 2.

La serie saràambientata, come nella prima stagione, tra gli scaffali di un punto vendita CRAI e continueràa raccontare, attraverso gag e scene divertenti, il “fare la spesa” da una diversa prospettiva, sfruttando temi, situazioni e personaggi ispirati a episodi di vita vissuta all’interno dei negozi. Obiettivo: rafforzare il legame con i clienti attraverso un’interpretazione ironica e grottesca delle situazioni piùvarie.

“La prima stagione di Casa Crai, grazie ai contenuti divertenti e innovativi – dice Mario La Viola, direttore marketing, format, rete e sviluppo del gruppo CRAI – ha riscosso un successo incredibile e ha generato al nostro interno un grande entusiasmo nel cercare nuovi spunti di vicinanza alle persone. È per questo che Crai diventa ancora piùsocial attraverso un Web Talent che ha lo scopo di coinvolgere realmente gli spettatori-fan e il personale dei nostri punti vendita. Il contest consentiràla selezione di aspiranti attori, scelti dal pubblico tra le persone comuni che decideranno di candidarsi, che entreranno a fare parte del nuovo cast insieme a Pino Insegno e Roberto Ciufoli.”

La prima stagione ha registrato oltre 10 milioni di contatti, oltre 4.150.000 visualizzazioni su Facebook e con oltre 65.000 interazioni con il pubblico.

Le riprese sono programmate per fine settembre, mentre le dieci nuove puntate di Casa Crai 2 saranno pubblicate da dicembre 2018 su tutti i canali digitali di Crai.

Ecco l’ultima punata della prima serie.

I brand di caffè più “social” nella classifica Blogmeter (infografica)

Quali sono i brandi di caffè più “social”, ovver quellli che se la cavano meglio su Facebook, Twitter e YouTube? Ce lo rivela la classifica di Blogmeter che analizza 30 dei principali marchi presenti sul mercato italiano: sul podio spicca Lavazza, che stacca di parecchio Nespresso e Covim Caffè.

Sono state analizzate nel periodo che va dall’1 aprile al 30 giugno 2018 le performance di tutte le pagine ufficiali Facebook, Twitter e YouTube, e Blogmeter ha evidenziato i primi 5 brand migliori per interazioni totali (escludendo le views di YouTube). La classifica è stata costruita utilizzando il nuovo tool di Social Analytics, uno strumento migliorato sia dal punto di vista grafico sia nelle funzionalità, che permette di mettere a confronto non solo i diversi brand, ma anche i diversi canali social di un singolo brand.

Il primo brand della classifica Top5 costruita in base alla metrica di engagement totale è risultato Lavazza, storica azienda torinese, che ha staccato di parecchio i suoi principali competitor grazie a 102.800 interazioni che lievitano addirittura a oltre 4 milioni se si includono le visualizzazioni sul proprio canale YouTube dove hanno spopolato i video con protagonista il comico Maurizio Crozza. Secondo classificato Nespresso, leader indiscusso del caffè in capsule, che a totalizzato oltre 58mila interazioni. Il brand svizzero del gruppo Nestlé ha ottenuto il 100% dell’engagement totale attraverso il suo canale Facebook dove pubblica specialmente scatti condivisi dai suoi fan con l’hashtag #RitualeNespresso. Sul terzo gradino del podio sale Covim Caffè, torrefazione genovese nata ai primi del Novecento. Con oltre 91 mila tra fan e follower, Covim totalizza un engagement pari a 93.000, di cui il 41% proveniente dalla sua pagina Facebook e il 58% dal canale YouTube. A generare più interazioni sono stati proprio i video postati su YouTube intitolati “Storie in tazzina” con cui l’azienda ha invitato i suoi follower a condividere le proprie storie legate in qualche modo al caffè. 

Quarta posizione per Segafredo Zanetti che ha totalizzato 27.600 interazioni nel periodo di riferimento: il 96% proviene dalla pagina Facebook mentre appena il 4% da Twitter. Il contenuto di Segafredo che ha ottenuto più successo è stato un post pubblicato sulla pagina Facebook, il quale attraverso un celebre meme ironizzava sulle proprietà del caffè, ottenendo così un engagement di 3.900.  Quarta Caffè, storica azienda di torrefazione di Lecce, ha invece guadagnato la quinta posizione in classifica con un engagement totale pari a 14.800. La sua attività social si è concentrata sulla pagina Facebook dove ha ottenuto il 100% delle interazioni totali nel trimestre considerato. Infine, la menzione speciale questo mese spetta a Caffè Mauro, azienda nata a Reggio Calabria nel 1905, che con il video della serie “Piccoli momenti di piacere”, ha totalizzato oltre 153mila views su YouTube, aggiudicandosi il premio di most viewed content.

 

Metodologia: La Blogmeter Top Brands Caffè è stata realizzata a partire da un panel di profili/pagine corporate ufficiali italiane delle principali aziende del settore di riferimento. Il valore “Total Interactions” rappresenta la somma delle interazioni ricevute dai singoli profili social come da dettaglio: Facebook: likes e reactions, comments e shares. Twitter: retweets e favorites. YouTube: likes, dislikes e comments. Mentre il valore “Source Engagement” rappresenta la somma delle interazioni ricevute dai singoli profili social come da dettaglio: Facebook: likes e reactions, comments e shares. Twitter: retweets e favorites. YouTube: views, likes, dislikes e comments.

Da Lidl arriva Fantastico, il croissant creato su Facebook da 2 mln di fan

Arriverà sugli scaffali dall’11 settembre in tutti i punti vendita di Lidl Italia il Croissant FANtastico che va ad arricchire la famiglia dei prodotti creati dagli utenti della pagina Facebook dell’insegna, la più seguita della Gdo. La ricetta con la sfoglia a base di cereali e fibre con una doppia farcitura di crema al pistacchio e al cioccolato è stata creata dagli oltre 2 milioni di fan di Lidl Italia sulla pagina Facebook dell’azienda, in una coinvolgente iniziativa di user generated content lanciata a fine aprile. In quest’occasione, i follower hanno potuto sviluppare virtualmente il croissant dei loro sogni, scegliendo tra 15 ingredienti e selezionando la forma della brioche che più avrebbero desiderato gustare.

Nel corso dell’operazione sono state generate oltre 9.000 creazioni. Tra gli abbinamenti più richiesti dagli utenti poi, la community ha potuto votare il “Croissant FANtastico”, assegnando alla ricetta vincitrice più di 2.800 preferenze. Il prodotto, privo di olio di palma e realizzato con cacao sostenibile certificato UTZ, è pensato per una colazione nutriente o una sfiziosa merenda a scuola o in ufficio.

 

Famiglia di prodotti social

L’azienda non è nuova ad operazioni di crowdsourcing che rendono gli utenti social protagonisti attivi nella creazione dei prodotti dell’assortimento. Negli anni, infatti, insieme ai fan, Lidl ha dato vita ad una vera e propria gamma “FANtastica”. Un progetto di ampio respiro, nato nel 2015 con lo sviluppo della prima “Pizza FANtastica”, a cui sono seguiti nel 2016 il “Gelato FANtastico” e il “Panettone FANtastico” e, non ultima nel 2017, una versione estiva della “Pizza FANtastica”.

Arriva il 5 giugno la nuova “pizza fantastica” di Lidl, nata sui social

È nata su Facebook e del social più grande ha la forza dei grandi numeri ma anche l’appeal d una ricetta semplice eppure inedita: è la nuova Pizza FANtastica di Lidl Italia, nei banchi freezer della catena a partire dal 5 giugno. Creata dai 2 milioni di fan Facebook della catena in una divertente iniziativa di crowdsourcing (direttamente sulla la pagina dell’azienda, la più seguita della GDO) la ricetta è semplice ma efficace: pasta a bordo alto, salsa di pomodoro, burrata, rucola e olive nere.

Dopo il successo riscosso dalla prima edizione del 2015, i follower sono stati nuovamente chiamati a vestire i panni di pizzaioli virtuali. In quest’occasione, la community non solo ha potuto scegliere tra 32 ingredienti, ma ha anche selezionato il proprio impasto preferito. Grazie alle 9.000 combinazioni possibili, i fan hanno scatenato nella creazione della pizza tutta la loro fantasia, click dopo click.

L’iniziativa ha registrato un alto livello di interazione, contando più di 10.000 pizze create. Gli abbinamenti più richiesti dagli utenti si sono poi sfidati in una gara all’ultimo “mi piace”, che ha designato la “Pizza FANtastica” vincitrice con più di 3.500 votazioni.

Lidl Italia ha infine trasformato i desideri degli utenti in realtà, commercializzando questa pizza dal gusto mediterraneo, lievitata naturalmente per 24 ore e cotta in forno a legna. Un prodotto surgelato acquistabile nei quasi 600 punti vendita della catena.

 

Una linea di user generated content

Questa iniziativa di user generated content ha permesso al pubblico di Lidl Italia di essere protagonista attivo nella creazione dell’assortimento. La gamma “FANtastica” rientra in progetto di ampio respiro, nato nel 2015 con lo sviluppo della prima “Pizza FANtastica”, a cui sono seguiti nel 2016 il “Gelato FANtastico” e l’imperdibile “Panettone FANtastico”. A settembre arriverà nei punti vendita un’altra dolce novità ideata dai fan di Lidl Italia: il “Croissant FANtastico”, una brioche a doppia farcitura.

 

 

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