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Arriva Alexa, e con l’ordine vocale di Amazon la spesa (e la vita) non sarà più la stessa

Ci sono voluti anni e non solo ingegneri ed esperti di intelligenza artificiale ma anche linguisti per “tradurre” Alexa, l’assistente virtuale e riconoscitore vocale di Amazon, in italiano, ma ora ci siamo.
La mente dei dispositivi Echo, con il quale fare ordini vocali ma anche chiedere le notizie e le previsioni del tempo e controllare i dispositivi di casa, dalle luci alla macchina del caffè, arriva per i clienti di lingua italiana (dopo USA, dova ha debuttato nel 2014, e attualmente disponibile in tedesco, francese spagnolo e giapponese) insieme a quattro dispositivi speaker a controllo vocale interamente progettati attorno alla voce, con integrazione Alexa: Amazon Echo, Echo Plus, Echo Dot ed Echo Spot. Amazon lancia anche un dispositivo che si associa a Echo: Echo Sub e un nuovo dispositivo per la Casa Intelligente: Amazon Smart Plug. I clienti possono preordinarli ora ma la consegna partirà dal 30 ottobre.

La “mente”, ovvero l’intelligenza artificiale, è Alexa: risiede nel cloud ed è dunque in grado di autoapprendere e migliorare le sue prestazioni. Basta chiedere e Alexa risponde alle domande, riproduce la musica, legge le notizie, controlla la Casa Intelligente, aggiunge attività alla Lista delle cose da fare, e molto altro ancora. Con il controllo vocale a lungo raggio è possibile avviare queste funzionalità anche dall’altra parte della stanza, usando semplicemente la voce. senza muovere un dito.

Una modalità che promette di farci fare un ulteriore salto nelle nostre abitudini di vita quotidiana, e nel modo in cui facciamo la spesa e gli acquisti in genere, già rivoluzionate dall’uso dello smartphone.

 

Localizzata per l’Italia

“Questa esperienza di Alexa è stata creata appositamente per l’Italia: è completamente nuova e l’abbiamo costruita partendo dalle fondamenta per rendere omaggio alla lingua e alla cultura italiana, consentendo ai clienti di chiedere in modo semplice di ascoltare la musica, sapere il meteo e le notizie, controllare la propria Casa Intelligente, gestire l’agenda della famiglia, avere suggerimenti di ricette per il pranzo domenicale, e altro. Con Echo Spot, Alexa può anche mostrare delle immagini: puoi guardare il tuo Sommario quotidiano delle notizie da Sky Tg24 o Ansa Videogiornale, visualizzare le immagini dalle telecamere di sicurezza compatibili, effettuare videochiamate ad amici e parenti che possiedono un Echo Spot o l’App di Alexa, e altro ancora” ha detto Jorrit Van der Meulen, Vicepresidente Amazon Devices International.

 

Cosa si può fare con Alexa?

Creare Liste della spesa e cose da fare Alexa aiuta nell’organizzazione creando e gestendo le Liste della spesa e delle cose da fare. “Alexa, aggiungi funghi alla mia lista della spesa” o “Alexa, aggiungi ‘buttare la spazzatura’ nella mia Lista delle cose da fare”.

Ascoltare le notizie Alexa può leggere le notizie e fornire aggiornamenti personalizzati in base alle preferenze. Si possono scegliere gli organi di stampa preferiti per ascoltare le notizie, come Repubblica, IlSole24Ore e TGCOM24, oppure conoscere i risultati della squadra di calcio del cuore. Basta dire “Alexa, quali sono le novità?” o “Alexa, qual è il risultato della partita del Napoli?”.

Sapere che tempo fa È possibile conoscere le previsioni del tempo a livello locale, nazionale e internazionale. Basta chiedere: “Alexa, pioverà domani?”, “Alexa, che tempo fa a Milano?” oppure “Alexa, che tempo fa a Roma questo weekend?”

Ascoltare la musica Alexa offre un’esperienza musicale senza l’uso delle mani con i principali servizi musicali come Amazon Music, Spotify Premium e Deezer. È possibile controllare il volume e la riproduzione di milioni di brani pronunciando le frasi “Alexa, alza il volume” o “Alexa, salta questa canzone”. Se non si è sicuri del brano in riproduzione, basta semplicemente dire “Alexa, che canzone è questa?”. I controlli vocali attraverso Alexa rendono ancora più semplice e naturale per i clienti poter richiedere di ascoltare della musica in base al proprio stato d’animo, al periodo e a diversi altri criteri. Si può anche ascoltare la musica in più stanze, raggruppando più dispositivi Echo per ottenere in ogni stanza uno streaming musicale sincronizzato. Basta usare l’App Alexa per creare gruppi di due o più dispositivi Echo e dar loro un nome, ad esempio “soggiorno”. Una volta creato il gruppo è sufficiente pronunciare “Alexa, riproduci la musica in soggiorno”.

Controllare la Casa Intelligente Con Alexa è possibile alzare il termostato prima di alzarsi dal letto o abbassare le luci dal divano quando si desidera guardare un film, il tutto usando solo la propria voce. Alexa lavora con una varietà di prodotti compatibili che funzionano con il Wi-Fi come luci, termostati, prese intelligenti e interruttori di marche come Philips Hue, IKEA, BTicino/Legrand, Netatmo, TP-Link e Hive. Attraverso la praticità aggiunta dello schermo di Echo Spot si potranno vedere in tempo reale le immagini da una videocamera connessa dal giardino o dal terrazzo, o vedere chi ha suonato alla porta di casa, utilizzando le Skill per Casa Intelligente create da NETGEAR, myDlink, Ring, Logicircle e altro.

La funzione Routine consente di automatizzare una serie di azioni personalizzabili utilizzando un singolo comando vocale a propria scelta. Ad esempio, dicendo “Alexa, buonanotte”, Alexa spegnerà le luci e riprodurrà suoni che conciliano il sonno. È possibile creare Routine basate sull’ora del giorno, impostando, per esempio, una Routine con cui Alexa, ogni giorno infrasettimanale alle 6 del mattino, e alle 9 di sabato e domenica, accenda le luci della cucina, avvii la macchina del caffè e legga le previsioni del tempo. Aggiungendo Routine basate su temperatura e movimento, Alexa si attiva quando la temperatura di una stanza è troppo alta o troppo bassa, o quando viene rilevato un movimento.

Effettuare chiamate e inviare messaggi senza mani Con Echo si può parlare a chiunque disponga di un dispositivo Echo compatibile o l’App Alexa senza dovere usare le mani: non serve toccare o fare ricerche. I contatti sentiranno e vedranno il nome nel momento in cui ricevono la chiamata sapendo così chi li sta chiamando. Inoltre, è possibile inviare messaggi vocali o di testo a chiunque possieda di un dispositivo Echo compatibile o l’App Alexa. Basta dire “Alexa, chiama papà” o “Alexa, manda un messaggio a Bianca”. Utilizzando Drop-In sui dispositivi Echo compatibili si può controllare cosa succede in soggiorno oppure ci si può connettere rapidamente con parenti vicini e lontani.

Fare domande È possibile fare ad Alexa qualsiasi tipo di domanda, incluse quelle riguardanti persone famose, date, luoghi, calcoli matematici, conversazioni, spelling, informazioni locali e molto altro. Per esempio: “Alexa, chi è il Presidente della Repubblica?”, “Alexa, dov’è Aci Trezza?”, “Alexa, cos’è la bagna cauda?”, oppure è possibile chiedere ad Alexa di recitare una poesia dicendo “Alexa, recita San Martino di Giosuè Carducci”.

Seguire gli sport preferiti Chiedere ad Alexa punteggi in tempo reale o a partita finita, scoprire quando la squadra del cuore gioca la prossima partita e altro ancora. “Alexa, dove posso vedere la Juventus?”, “Alexa, chi è in testa alla classifica di Serie A?”.

Impostare timer e sveglie Impostare con la voce molteplici sveglie e timer, inclusa l’impostazione di ripetizione. Basta dire “Alexa, svegliami alle 6 di domani mattina”, “Alexa, quanto tempo è rimasto sul mio timer?” oppure “Alexa, imposta un allarme ripetuto per martedì alle 9”.

Oltre al lancio di Alexa ed Echo in Italia, Amazon annuncia oggi che gli sviluppatori e i produttori di dispositivi stanno rendendo disponibili centinaia di Skill Alexa e dispositivi con integrazione Alexa. Gli sviluppatori in Italia e nel mondo utilizzano già Alexa Skill Kit (ASK) e Alexa Voice Service (AVS) per creare nuove esperienze e dispositivi Alexa per clienti in Italia, come speaker intelligenti, sound bar, cuffie, router e Smart TV. Le Skill e i dispositivi saranno disponibili per i clienti in Italia dal 30 ottobre.

Sei tendenze che stanno trasformando il mercato globale, secondo Mintel

Quale sarà il futuro dei consumi globali? Una domanda da un milione di dollari, in realtà molti di più, cui cerca di rispondere la società di ricerche di mercato Mintel che ha rivelato sei tendenze chiave che avranno un impatto sulle industrie e sui mercati di tutto il mondo, identificando come si svilupperanno nei prossimi anni.

Nel 2019 e oltre, il panorama globale dei consumi evolverà come mai prima, spinto da temi quali individualità, sostenibilità e benessere, comodità e connettività vissuta nella sua doppia anima di creatrice di valore e di drammatiche dipendenze.

Nella fotogallery i sei trend con i commenti di Simon Moriarty, direttore di Trends EMEA.

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Amazon lancia la spesa in un’ora a Roma in partnership con Pam Panorama

Spesa in un’ora anche a Roma, dopo Milano, dagli store di Pam Panorama: lo annuncia Amazon.it che da oggi rende disponibile Prime Now in alcune zone selezionate della capitale. La scelta è tra oltre 8.000 prodotti degli store Pam con consegne al piano entro un’ora, o in una finestra a scelta di due ore.

I clienti Prime, che si trovano nelle zone di Roma coperte dal servizio, potranno effettuare una vera e propria spesa completa scegliendo, tra l’ampia varietà di prodotti alimentari, anche articoli freschi e freschissimi, inclusi prodotti tipici del territorio, e il ricco assortimento dedicato alla cura della persona e della casa. Il tutto sarà, infatti, acquistabile da oggi attraverso l’app Amazon Prime Now o dal sito primenow.amazon.it e consegnato direttamente alla porta di casa.

Il servizio è attivo dalle 8 di mattina a mezzanotte, sette giorni su sette. I clienti Prime possono scegliere la consegna entro un’ora al costo di 7,99 euro (nelle aree in cui disponibile) oppure consegna in finestre di due ore senza costi aggiuntivi per ordini superiori a 50 euro. Fino a fine 2018, per celebrare il lancio di Prime Now a Roma, la consegna in finestre di due ore sarà senza costi aggiuntivi per ordini superiori a 25 euro.

“Siamo orgogliosi di rendere da oggi disponibile Prime Now anche ai nostri clienti Prime di Roma. Grazie all’importante accordo con Pam Panorama, i clienti hanno la possibilità di scegliere tra oltre 8.000 prodotti di uso quotidiano, tra cui anche i freschi” ha dichiarato Mariangela Marseglia, Country Manager di Amazon.it e Amazon.es.

L’Italia è il secondo Paese in Europa in cui Prime Now è stato reso disponibile, nella città di Milano. Pam Panorama è il terzo attore della Gdo italiana, dopo Unes e NaturaSì a Milano, a entrare nell’universo Amazon. L’azienda veneta aveva lo scorso anno già accolto in molti dei suoi store i locker di Amazon.

“La collaborazione con Amazon, già avviata da diversi mesi – ha detto Gianpietro Corbari, Amministratore Delegato di Pam Panorama – si consolida oggi ancora di più. Il nostro payoff “La Vita Spesa al Meglio” sottolinea l’impegno quotidiano nell’offrire prodotti, servizi e soluzioni per migliorare la qualità della vita, qualità che passa anche dal modo in cui si fa la spesa, ambito digital incluso. Riteniamo che Amazon sia il partner giusto per contribuire a far crescere il nostro business online e siamo contenti che questo accordo nasca proprio quest’anno che stiamo festeggiando il nostro 60° Anniversario”.

L’abbonamento ad Amazon Prime è disponibile al costo di 4,99 euro al mese (oppure 36 euro all’anno) e i nuovi clienti possono provare i benefici di Amazon Prime grazie ad un periodo di uso gratuito di 30 giorni.

Back to School (and to Work) all’insegna di autococcole e promozioni

È stata una vacanze poco rigenerante e probabilmente anche troppo breve (quale non lo è?) quella  di metà degli italiani, che affrontano il trauma da rientro e l’inevitabile Back to School. DoveConviene, piattaforma leader di servizi di drive to store e shopper marketing che guida il percorso di acquisto nei punti vendita fisici di 30 milioni di consumatori nel mondo, ha realizzato un sondaggio per capire come gli italiani stiano o abbiano vissuto il rientro dalle vacanze, e come i genitori affrontino le spese del back to school.

Finite le ferie, il ritorno alla quotidianità rimane un momento difficile da affrontare anche perché per la metà degli italiani (50%) le vacanze non sono state sufficienti per rigenerarsi ed eliminare lo stress. C’è anche chi però si sente riposato (24%) o chi dichiara di esserlo abbastanza, affermando che sono solo i primi giorni di rientro a essere i più impegnativi (25%).

Il trauma da rientro insomma pesa. E le strategie messe in atto per superarlo sono varie. Se nel 2017 il mantra era concentrarsi sulla pianificazione del lavoro e iniziare a strutturare al meglio fin da subito tutte le attività quotidiane (era la risposta di un italiano su quattro), quest’anno l’organizzazione retrocede (20%) per lasciare spazio all’idea di approfittare del proprio tempo libero e dei ritmi ancora soft per stare con amici e famiglia (46%). C’è poi chi si è “coccolato” togliendosi sfizi (16%), programmando subito nuovi week end e gite fuori porta (14%) e pianificando acquisti (10%). In media con il trend del 2017 anche chi ha deciso per rimedi pragmatici, come rientrare a metà settimana per una partenza più tranquilla (11%).

 

Voglia di cambiamento: cambio stagione e accessori per la casa cima agli acquisti
Concentrarsi sugli acquisti permette di svagarsi, pensando ad altro oltre al lavoro e allo stress da rientro. Le attenzioni sono rivolte principalmente al cambio di stagione con acquisti di capi di abbigliamento e scarpe (70%) o a tutti gli articoli per rendere la propria casa ancora più accogliente (35%). Non ci si dimentica nemmeno delle ultime novità per quanto riguarda l’elettronica ne dell’acquisto di libri per svagare la mente (17%). In ascesa rispetto al 2017 (1%) anche l’acquisto di corsi per l’autunno (14%) per dimostrare attenzione verso se stessi e il proprio tempo libero fin da subito.

 

Per il Back to School è caccia all’offerta
Con calma e cautela: è l’approccio dei genitori italiani che devono affrontare le spese del ritorno sui banchi di scuola. Se il 66% dei genitori non ha ancora acquistato tutto l’occorrente, la maggior parte ha già iniziato a prepararsi agli acquisti consultando le offerte (69%) principalmente sullo smartphone (68%). Il mobile si conferma il tool primario per la ricerca delle informazioni, ma gli store fisici rimangono il luogo d’eccellenza per gli acquisti (78%). Le previsioni di spesa, esclusi i libri, sembrano essere piuttosto moderate e in linea con lo scorso anno senza particolari rincari: tra i 100 e i 200 euro per il 79% degli italiani (vs il 76% del 2017) e tra i 200 e i 300 euro per il 15% (vs il 14% del 2017). Solo un 3% (vs il 10% del 2017) prevede di spendere più di 300 euro.

Alla survey, lanciata da DoveConviene, hanno partecipato 1000 maggiorenni, distribuiti in tutta Italia: Nord (42%), Sud (36%) e Centro (22%). Il campione è rappresentato in prevalenza da utenti donne (61%) rispetto agli uomini (39%) e ha coinvolto principalmente la fascia 41-60 (44%) e la fascia 32-40 (30%) seguita dalla fascia 26-31 (13%).

Buoni sconto, passione anti crisi, valgono 11,8 miliardi di euro

Quanto “pesano” le newsletter promozionali con buoni sconto sui consumi in Italia? Non poco, 11,8 miliardi di euro, pari all’1,1% dei consumi delle famiglie secondo lo studio commissionato da Newsletter2Go a BEM Research intitolato “Impatto delle newsletter sui consumi delle famiglie italiane”.

I buoni sconto ricevuti per email sono utilizzati da oltre la metà dei residenti in Italia: circa il 55% ha effettuato speseutilizzandoli, per un importo medio mensile di 23 euro. Una quota che aumenta nel Centro-Sud, con acquisti pari mediamente a 26 euro al mese, mentre il Nord si ferma a 19 euro. Curiosamente, nel Centro-Sud sono soprattutto gli uomini a spendere di più (38 euro) mentre le donne in assoluto spendono meno (15 euro). Non si riscontra invece alcuna diversa attitudine al consumo tra uomini e donne residenti in Italia settentrionale. Sarà dovuto al digital divide?

“La crisi finanziaria ed economica degli ultimi anni ha scosso pesantemente le famiglie italiane – commenta Carlo Milani, direttore di BEM Research –. Sulla base dei dati Istat emerge come circa il 15% delle famiglie italiane non si possa permettere di consumare carne o pesce ogni due giorni, il 16,5% di riscaldare adeguatamente la casa e il 46% di trascorrere una settimana di ferie in un anno. A fronte di queste difficoltà le famiglie italiane hanno ricercato nuove opportunità per aumentare il loro potere d’acquisto, e ciò è avvenuto soprattutto nel Mezzogiorno, l’area del Paese che più ha sofferto in termini di carenza di posti di lavoro”.

Ad effettuare acquisti 1 o 2 volte negli ultimi 3 mesi a fronte di un buono sconto ricevuto per email sono principalmente i soggetti di età compresa tra i 45 e i 54 anni, mentre le frequenze di acquisto 3-5 e 6-10 volte si concentrano di più nella popolazione più giovane. In termini di importo medio, gli acquisti inferiori ai 50 euro sono effettuati in misura maggiore dai soggetti con età compresa tra 25 e 34 anni, mentre quelli tra 50 e 99 euro e tra 100 e 499 euro sono più frequenti tra i soggetti di età compresa tra 35 e 44 anni.

“L’utilizzo di buoni sconto ricevuti per email appare una pratica sufficientemente diffusa in Italia tra giovani e meno giovani – aggiunge Margherita Grizzo di Newsletter2Go – Con la crescita dell’e-commerce, che oggi in Italia interessa solo il 29% della popolazione contro il 55% dell’Area euro, il 66% della Francia e il 74% della Germania, le occasioni per utilizzare i buoni sconto per risparmiare sugli acquisti di beni e servizi aumenteranno notevolmente. Ci attendiamo quindi che il mercato italiano delle newsletter, che già ha raggiunto una buona dimensione, tenderà a crescere ulteriormente nei prossimi anni”.

Lo studio può essere scaricato in formato PDF a questo link

Rapporto Coop 2018, crescono le diseguaglianze e impattano sui consumi

Ripresa sì, ma iniqua, incostante, difficoltosa. È la prima e principale evidenza del Rapporto Coop 2018, come sempre ricchissimo di spunti, dati e suggestioni sulle tendenze dei consumi in Italia. Ne parleremo nelle prossime settimane, ma ci sembrava giusto partire proprio da questo dato, il più generale ma che tanto impatto ha poi sulla vita di tutti i giorni e sui consumi di milioni di persone. Perché il fatto che la forbice tra ricchi e poveri si allarghi, non solo tra Paesi ma anche all’interno degli stessi, è gravido di conseguenze.

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Chiare le richieste alla politica, cui si chiede di aiutare le famiglie tramite politiche di sostegno al reddito e all’occupazione.  Netta contrarietà è stata espressa contro l’aumento dell’IVA, che colpirebbe indistintamente tutti i consumi, anche quelli in calo delle fasce più deboli. Richiesta a Di Maio di aprire un tavolo sulla questione delle aperture (“se no rischiamo di cadere in un Far West dove ogni Regione vara una legge regionale diversa”) E massima attenzione ai temi della legalità (a partire dal caporalato) e dell’ambiente (“siamo stati gli unici a prendere impegni per ridurre l’inquinamento da plastica del mare nella Ue, aspettiamo gli altri”).

Marco Pedroni nell’intervista ci spiega come Coop ha deciso di affrontare questo mercato, rimanendo ferma sulle sue posizioni. Non è un mistero che la maggiore cooperativa nazionale stia soffrendo (vedi Coop ancora in testa nel 2017, 13,4 miliardi nel retail Gdo (+2,6%)) ma, come ha ricordato Stefano Bassi presidente Ancc-Coop durante la conferenza, “siamo una cooperativa e, per nostra struttura e proprietà, abbiamo obiettivi di redditività diversi da una società per azioni”).

La versione integrale del Rapporto Coop 2018 è scaricabile su http://www.italiani.coop

“Ok Google, parla con Esselunga”: e la spesa la fa l’Assistente Google

Arriva la spesa “vocale”, sotto dettatura anche in Italia: da qualche giorno, Esselunga “parla” con i propri clienti anche grazie all’Assistente Google, disponibile in italiano su tutti i device con esso compatibili: smartphone, tablet Android e iOS e dagli smart speaker Google Home e Google Mini, recentemente lanciati in Italia.
I clienti possono infatti compilare la propria lista della spesa attraverso l’assistente virtuale di Google.
Basta chiamare la app Esselunga con “Ok Google, parla con Esselunga”, perché l’Assistente Google inizi a prendere appunti. Le liste sono disponibili sul sito “Esselungaacasa.it”, sulle app di Esselunga, pronte per essere consultate per fare la spesa in negozio o tramite il servizio di e- commerce.

 

Lista e ordini senza mani e senza bigliettini

A casa, in auto, in qualsiasi momento con semplici comandi vocali èpossibile dettare la propria lista, aggiungere i prodotti desiderati, indicare la quantitànecessaria ed essere avvisati se un prodotto è giàstato inserito. Ogni utente puo chiedere al proprio Assistente Google di elencare i prodotti già presenti in ciascuna di esse.
L’Assistente Google ècapace di riconoscere il nome dei prodotti (ad esempio biscotti, acqua) da aggiungere alla lista di preferenza. Così un’incombenza non sempre gradita specie nei suoi aspetti routinari (chi si diverte a comprar, per dire, detersivi e carta igienica?) come la spesa diventa piùpratica, veloce e personalizzata.
Questo èil primo di una serie di servizi che tramite l’Assistente Google offrirànuove opportunitàai clienti Esselunga all’insegna dell’innovazione, del miglioramento e della semplificazione della spesa.

Google già dall’anno scorso collabora con Walmart per formire servizi come la spesa vocale, in un’alleanza che a molti è sembrata una mossa per contrastare lo strapotere di Amazon, che spopola con l’assistente vocale Alexa, non ancora disponibile in Italia.

Bennet apre il 15° drive al Centro Commerciale la Porta d’Europa di Montano Licino

Investe nei drive, una modalità di click & collect difusissima in Francia da anni, meno nel nostro Paese, Bennet, che giovedì 6 settembre apre il quindicesimo punto di ritiro al Centro Commerciale la Porta d’Europa di Montano Lucino, dove si trova lo storico quartier generale dell’insegna.

È il sesto Bennet Drive nel comasco: il servizio infatti lo è attivo anche ad Anzano del Parco, Cantù, Cassina Rizzardi, Erba e Tavernola, dove è stato inaugurato di recente. Il numero totale dei Bennet Drive, con l’attivazione di Montano, sale dunque a 15, rispettando in pieno l’obiettivo che l’azienda si era prefissata a inizio anno.

Obiettivo primario del servizio è quello di venire incontro alle esigenze della clientela per agevolarla in un momento fondamentale della vita di tutti i giorni, come recita lo slogan dell’insegna: “La qualità che conosci alla velocità che volevi“.

Per utilizzarlo è sufficiente cliccare su www.bennetdrive.it da qualunque dispositivo 24 ore su 24, scegliere i prodotti da portare a casa e passare a ritirarli nell’apposita piattaforma in qualsiasi momento della giornata. La spesa viene caricata direttamente in macchina da un addetto senza costi aggiuntivi. Il pagamento può avvenire alla consegna tramite Pos, senza bisogno di scendere dall’auto.

Con il Bennet Drive si trovano le medesime offerte presenti nel punto vendita, si possono ordinare anche i prodotti freschissimi (ortofrutta, macelleria, pescheria) e i prodotti di produzione Bennet (panetteria, pasticceria, rosticceria e cucina).

Bennet Drive è attivo già a Lentate in Brianza, Cornaredo, Vanzaghello e Vaprio d’Adda nel milanese, San Martino Siccomario in provincia di Pavia e Chivasso, Ciriè, Nichelino e Pavone Canavese nell’area torinese.

L’insegna ha in programma di estendere il servizio a oltre 40 punti vendita entro il 2019, e con il tempo estenderlo su tutta la rete aziendale.

 

 

Confesercenti: nel 2018 crescita lenta, peggiore risultato dal 2014

Una crescita lenta ferma all’1% e che rischia di avere conseguenze negative sui consumi, infleunzata dal dimezzamento del potere d’acquisto e dal deterioramento della fiducia: questa la “lettura” di Confesercenti dell’anamento dei consumi nel 2018. Una frenata allarmante, la peggiore dal 2014. La crescita prevista per l’anno è inferiore all’1,4% auspicato dal Documento di Economia e Finanza e il risultato più fiacco dal +0,3% registrato nel 2014. E la debolezza di quest’anno proseguirebbe per tutto il prossimo biennio: la crescita dei consumi si dovrebbe confermare al +1% nel 2019 per poi frenare ancora a +0,7% nel 2020. In valori assoluti, si parla di 5 miliardi di euro in media di spesa all’anno in meno rispetto alle previsioni nel triennio 2018-2019-2020.

Il rallentamento dei consumi inciderà anche sul Pil: l’anno si dovrebbe chiudere con una variazione di +1,3% del prodotto interno lordo, due decimi di punto in meno dell’1,5% indicato nel DEF. E la debolezza proseguirebbe per tutto il prossimo biennio: la crescita dei consumi si dovrebbe confermare al +1% nel 2019 per poi frenare ancora a +0,7% nel 2020. La variazione del Pil, invece, dovrebbe rallentare ulteriormente sia nel 2019 (+1,2%) che nel 2020 (+1,1%). Le previsioni macroeconomiche sono state condotte da Cer per Confesercenti.

Tab. 1: Consumi famiglie e Pil, previsione variazioni 2018-2020. Fonte: modello econometrico Confesercenti Cer

Sono dunque confermate le maggiori difficoltà a superare la recessione registrate dal nostro Paese rispetto ai partner europei. A dicembre 2017, infatti, i consumi delle principali economie europee sono tutte al di sopra del 2007, ultimo anno prima della crisi: in Germania segnano il 10,9% in più, in Francia l’8,6% e nel Regno Unito il 5,5% in più. In Italia, invece, sono ancora al di sotto dei livelli del 2007 del 2,7%; pari a circa 26,3 miliardi di euro in meno. Un gap che, di questo passo, recupereremo solo nel 2021, ben 14 anni dopo la crisi.

 

Ipotesi aumento IVA 

Va sottolineato, inoltre, che queste stime sono state elaborate ipotizzando lo stop agli aumenti IVA previsti dalle clausole di salvaguardia. Se così non fosse, come tuttora iscritto nel bilancio ‘a legislazione vigente’, il quadro di previsione sarebbe decisamente peggiore: la variazione dei consumi si abbasserebbe allo 0,8% già nel 2019, per arrivare quasi allo stop (+0,3%) nel 2020. Anche la crescita del Pil si indebolirebbe, scendendo a +1,1% nel 2019 e inabissandosi sotto la soglia psicologica del +1% già nel 2020 (+0,8%).

Tab. 2: Consumi e Pil, previsione variazioni 2018-2020 in caso di applicazione aumenti IVA (clausole di salvaguardia)

A pesare sui consumi – e, di conseguenza, sulla crescita dell’intera economia – è il deciso indebolimento del potere d’acquisto, la cui crescita si è dimezzata passando dal +1,4% del 2015-2016 al +0,7% di quest’anno. Ma incide anche il deterioramento del clima di fiducia delle famiglie consumatrici, che rende improbabile un recupero della spesa nell’ultima parte dell’anno. Tra gennaio ed agosto del 2018, infatti, l’indice di fiducia delle famiglie è sceso dello 0,3%, contro la crescita del 2,6% registrata nello stesso periodo del 2017. Il calo di ottimismo degli italiani – che scoraggia le decisioni di spesa – è dovuto ad un quadro economico percepito come meno favorevole. Disaggregando le componenti relative al clima economico e al clima futuro, infatti, le contrazioni registrate dall’indice di fiducia nei primi 8 mesi di quest’anno sono ancora più accentuate (rispettivamente -4,5 e -1,6 punti).

“I consumi delle famiglie sono, purtroppo, il grande malato della nostra economia – commenta Patrizia De Luise, Presidente di Confesercenti -. Non ci siamo mai ripresi dalla caduta della grande recessione, e l’ulteriore rallentamento previsto per il 2018 non può che allarmare. E non solo i commercianti: senza una ripartenza decisa del mercato interno, infatti, il nostro Pil – che per il 60% è fatto proprio di consumi – è condannato ad avere un andamento asfittico, soprattutto in un contesto di riduzione del valore aggiunto delle esportazioni come quello attuale”.

 

Difficoltà per le piccole imprese

“Con queste prospettive economiche, essere e rimanere una piccola impresa in Italia è sempre più un’impresa”, conclude De Luise -. “Come se non bastasse un’economia in netta frenata, il sistema Paese italiano sembra quasi diventato strutturalmente anti-impresa. Basti pensare alla pressione fiscale sulle PMI, già oltre il 60%. Ma c’è anche l’eccesso di burocrazia, un macigno che pesa 22 miliardi di euro l’anno, e una grave situazione del credito: nonostante il successo nella riduzione delle sofferenze, a causa della stretta a livello europeo delle varie Basilea, il sistema bancario sta smettendo di erogare finanziamenti alle piccole imprese: solo nell’ultimo anno sono spariti 12 miliardi di prestiti vivi alle attività economiche. Poi c’è la Bolkestein, che sta distruggendo il valore delle imprese ambulanti e degli stabilimenti balneari. Elementi che, insieme, formano un vero e proprio percorso ad ostacoli, che sta tramutando il fare impresa in una sfida di sopravvivenza. Serve almeno una svolta netta sul piano fiscale, che ridia fiducia ed ossigeno alle famiglie. O i consumi ed il nostro Pil rimarranno al palo”.

Back to school, secondo Idealo online risparmi fino al 30%

Finiscono le vacanze e arriva puntuale la batosta delle spese scolastiche e, per motivi di risparmio o comodità, sempre più i genitori – specie di ritardatari – ricorrono all’online dove, secondo una indagine Idealo, grazie alla comparazione prezzi è possibile risparmiare il 30,2% in meno rispetto allo stesso kit “last-minute” del 2017. Intanto l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha monitorato il costo del materiale scolastico, compresi i ricambi e i prodotti di marca, evidenziando che per ogni ragazzo o ragazza (prima media oppure prima superiore) si spenderanno mediamente 526 euro per il corredo scolastico (+0,8% rispetto al 2017 ), senza tener conto dei libri di testo. Che quest’anno sono invece In lieve flessione: 456,90 Euro (-1,1%).

Idealo ha stimato il prezzo medio di un kit base perfetto per il “back to school”, in questo caso per un alunno delle scuole elementari: acquistando online prodotti delle 13 categorie più richieste (zaini, diari, astucci, 5 penne a sfera, 12 matite colorate, set di gomme da cancellare, forbici da carta, righello/goniometro, 6 quadernoni A4, blocco da disegno A4, t-shirt + pantaloncini, borracce e ombrelli da bambini) la spesa quest’anno si aggira intorno al 110 euro , vale a dire il 30,2% in meno rispetto alla composizione dello stesso kit “last-minute” nel 2017 che poteva costare alle tasche degli italiani fino 160 euro senza l’utilizzo di un portale di comparazione prezzi. Nel dettaglio, i prodotti che consentono un maggiore risparmio rispetto allo scorso anno sono i quadernoni A4 (-79,5%), seguiti dalle matite colorate (-67,1%) e dai diari (-55,3%) . Idealo ha confrontato i dati di Federconsumatori riferiti ai prezzi medi dei vari prodotti in supermercati/ipermercati e cartolibrerie con quelli proposti online.

Le differenze di prezzo sul 2017, articolo per articolo.

Secondo l’indagine, l’utilizzo di un comparatore di prezzi consente un notevole risparmio, specialmente se si è disposti a rinunciare ai prodotti di marca: nel dettaglio, se 6 quadernoni A4 in negozio costano in media 13,50 euro, online si possono trovare a 1,71 euro (-87,3%). Per le matite colorate da 12, invece, se il prezzo di queste in negozio è in media di 8 euro, utilizzando un comparatore di prezzi è possibile pagarle 3,16 euro, circa il 60% in meno. Un altro esempio? Un diario per bambini che in negozio costa circa 12,50 euro, online è reperibile a 6,44 euro, quasi la metà.

 

Gli zaini scolastici -27% online
Se esiste un prodotto che però più di tutti rappresenta il ritorno a scuola questo è lo zaino: non è soltanto una sacca contenitore di tutto l’occorrente, ma è un vero e proprio simbolo delle mode e dei personaggi del momento (Star Wars, Avengers o le Principesse Disney solo per citarne alcuni). Secondo idealo, acquistarlo online significare risparmiare fino al 27% in meno rispetto allo scorso anno, pari a quasi 16,21€. Se infatti a metà agosto 2017 il prezzo medio online di uno zaino era di 60,06 euro, nell’arco di un anno la cifra può scendere sino a 43,85 euro se si ricorre alla comparazione prezzi e non si ha fretta per l’acquisto. Tra gli zaini più cercati online primeggia in classifica il marchio Seven, seguito in seconda posizione dall’antagonista per eccellenza Invicta. Nel 2018, l’interesse verso questo marchio è stato circa 3,5 volte minore rispetto al brand più richiesto.

Ma qual è la tipologia di e-consumer che acquista gli zaini online – o per lo meno che ne compara i prezzi al fine di trovare l’offerta migliore? Si tratta per la stragrande maggioranza delle ricerche (il 47,9%) della fascia di età 35-44, seguita dalla fascia 45-54 (18,9%) e poco distante da quella 25-34 (nel 17,8% dei casi). Anche in questo caso i meno interessati alla tematica sembrano essere gli over 65. Che i nonni non badino a spese quando bisogna fare regali ai nipoti, a maggior ragione quando si tratta di istruzione?
Sempre per quanto riguarda gli zaini la maggior parte delle ricerche viene effettuata da donne (nel 73% dei casi), mentre gli uomini si fermano solo al 27%. Lo smartphone si consolida come strumento preferito per navigare (67,9%), il desktop viene usato solo nel 23,9% dei casi, a conferma che in una società sempre più impegnata i tempi per gli acquisti devono essere ottimizzati il più possibile.
Da un punto di vista geografico, la top 3 delle regioni più digital vede al primo posto il Lazio (14% dell’interesse online), seguito dalla Lombardia (10,4%) e dal Trentino-Alto Adige (7,6%) .

“Con un costo della vita in costante aumento e famiglie che si impegnano ad acquistare tutto l’occorrente per garantire un’istruzione adeguata e dignitosa ai figli, noi di idealo siamo stati felici di scoprire che attraverso un comparatore di prezzi è possibile risparmiare notevolmente, sfruttando la variazione dei prezzi a nostro vantaggio – ha commentato Antonio Pilello, Responsabile PR e Comunicazione di idealo per l’Italia –. Non solo risparmio però, ma anche possibilità di scelta e comodità di consegna, preziosi aiuti in soccorso di chi a settembre è travolto dalle spese e dagli impegni, perché ricominciare l’anno con il piede giusto aiuta a ripartire nel miglior modo possibile”.

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