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Bastoncini Findus, un prodotto transgenerazionale che continua a piacere

Il 79,3% dei consumatori apprezza i bastoncini di pesce Findus, dai giovani della GenZ (82%) ai Millennials (81%), oltre alle famiglie con bambini sotto i 10 anni (88%) e quelle con adolescenti tra gli 11 e i 19 anni (86%). A dirlo è “Dal freezer alla tavola: abitudini di consumo di pesce surgelato e bastoncini”, la ricerca che Findus ha commissionato ad AstraRicerche e che ha analizzato le abitudini di consumo degli italiani riguardo al pesce surgelato, con un focus particolare proprio sui bastoncini.

Tutti concordi sul fatto che, quando si tratta di associare i bastoncini di pesce surgelato ad una marca, la leadership è indiscutibilmente detenuta da Findus con ben il 78,9% degli intervistati che li associa allo storico marchio e l’89% dei consumatori di bastoncini di pesce surgelato che li sceglie. L’affetto verso questo prodotto è testimoniato anche da Capitan Findus, simbolo senza tempo associato al marchio, che continua a incantare e ispirare i consumatori con le sue mille avventure.

“Quello dei bastoncini è un mercato che è stato creato proprio da Findus nel lontano 1967. Oggi un vero e proprio “cult” amati e apprezzati da 5 milioni di famiglie italiane” ha commentato Renato Roca, Country Manager Findus Italia. “Grazie alla loro capacità di rendere il consumo di pesce gustoso e divertente, si sono affermati come un elemento unificante e intergenerazionale, che a tavola mette d’accordo sia adulti che bambini. Solo nel 2023 ne sono stati prodotti 7 mila tonnellate pari a circa 280 milioni di pezzi destinati al mercato nazionale. Così tanti da riempire 63 campi da calcio o fare due volte il giro della luna. Interamente prodotti nella sede di Cisterna di Latina, nel Lazio, sono un pilastro fondamentale per l’azienda, contribuendo al 30% del fatturato del nostro portfolio «Pesce».”

Un comparto, quello dell’ittico surgelato che ha avuto un buon rendimento: secondo IIAS nel 2023 sono state consumate 92.372 tonnellate di pesce, con un incremento del +2,25% (rispetto alle 90.335 del 2019). Alla luce del contesto economico attuale, caratterizzato da una riduzione del potere di acquisto delle famiglie italiane, Findus si fa promotore di un’operazione di riduzione dei prezzi di cessione a clienti e distributori. Per la prima volta nella storia dell’azienda è stato applicato da febbraio il taglio del prezzo di cessione agli esercenti del 20% su uno dei propri prodotti simbolo: i Bastoncini Findus. Un’operazione che interessa l’intero territorio nazionale e che sta avendo già un riscontro positivo da parte della grande distribuzione.

Dal passato al futuro
I bastoncini Findus hanno un posto speciale nei cuori degli italiani, radicati nel passato di molte famiglie e adatti a soddisfare i gusti mutevoli delle diverse epoche. Secondo la fotografia scattata da AstraRicerche per conto di Findus, la stragrande maggioranza di coloro che consumano o hanno consumato i bastoncini li associa ai ricordi dei pasti della gioventù, con un 89,5% che li ricorda nei momenti felici dell’infanzia. Circa il 90% li consumava, spesso o occasionalmente. Non sono solo una tradizione del passato, ma un prodotto che attraversa le generazioni: oggi il 95,2% dei genitori intervistati afferma di servirli anche ai propri figli. Circa un terzo dei consumatori li inserisce nella propria alimentazione ogni settimana (31,1%), preferenza particolarmente alta tra gli uomini della Gen Z (40%), donne Millennials/Gen Y (37%) e le famiglie con figli tra gli 0 – 10 anni (40%) e adolescenti tra 11-19 anni (38%).

Gli abbinamenti preferiti
I bastoncini si servono prevalentemente con un contorno di verdure, abbinamento preferito dal 63,2% del campione, ma è molto apprezzato anche con un contorno di patatine fritte, scelte dal 38,5% dei consumatori, mentre il 24,4% li serve da soli e il 21,4% preferisce accompagnarli con salse e diversi condimenti. “Il pesce è una buona fonte di proteine di ottima qualità, vitamine preziose come la D e la B12 e minerali altrove rari come lo iodio e il selenio. È inoltre la fonte migliore dei grassi Omega-3 che svolgono diverse funzioni protettive nell’organismo, essenziali per la salute del cuore, del cervello e degli occhi. Il pesce surgelato è una valida opzione perché mantiene la maggior parte dei benefici nutrizionali del pesce fresco, offrendo vantaggi aggiuntivi in termini di sicurezza e comodità – ha commentato Elisabetta Bernardi, Nutrizionista, Biologa, Specialista in Scienza dell’Alimentazione – I bastoncini di pesce possono essere un ottimo modo per incoraggiare i bambini a mangiare più pesce, contribuendo a una dieta equilibrata. Accompagnati da un contorno di verdure costituiscono un piatto bilanciato. Rispetto ad altre fonti di proteine, i bastoncini di pesce contengono tipicamente meno grassi saturi e calorie. Anche i metodi di cottura sono importanti: cuocere i bastoncini di pesce al forno invece che friggerli, può mantenere maggiormente il loro valore nutrizionale e contenere le calorie.”

Capitan Findus
La storia dei bastoncini si intreccia con quella del celebre Capitan Findus, uno dei personaggi più riconoscibili e amati nel panorama italiano, che debutta sullo schermo nel 1967 in Inghilterra e che nelle mille avventure a bordo del suo veliero, condivide da sempre la stessa passione per la semplicità e per un gusto genuino, per crescere i “Capitani di domani”. La sua figura è una delle più riconoscibili nel panorama italiano. Stando ai dati raccolti, quasi la totalità (97,9%) degli italiani afferma di conoscere Capitan Findus. Inoltre, emerge come il più indicato tra i personaggi più simbolici della storia della pubblicità italiana con il 79,1% delle preferenze e il più scelto in assoluto dal 35,5% degli intervistati. Descritto principalmente come un “lupo di mare” dal 49,3% (un dato che spicca soprattutto tra i Baby Boomers, con il 62%), i tratti più strettamente associati a lui quando parliamo di valori sono affidabilità (92,5%), qualità (90,8%) e sicurezza (90,4%). Inoltre, il legame con una linea da sempre presente in tavola (88,9%), il gusto (87,8%) e la capacità di innovarsi e rinnovarsi nel tempo (85,2%), sono aspetti che contribuiscono alla sua popolarità, insieme alla considerazione della sostenibilità ambiente (82,8%). Non tutti sanno che oggi la figura del Capitano è riconosciuta in oltre 14 Paesi: in Inghilterra è il celebre Captain Birds Eye, in Germania e in altri Paesi del nord Europa è conosciuto come Capitan Iglo. L’attore che lo interpreta, sia in Italia che in diversi Paesi europei, è l’italiano Riccardo Acerbi.

Un’installazione alta 6 metri
Dal 6 al 10 marzo, in Piazza Gae Aulenti, in Portanuova, a Milano, un’installazione gigante alta ben 6 metri celebrerà il famoso Capitan Findus in tutta la sua maestosità, promette di catturare l’attenzione di passanti e turisti, trasportandoli nel mondo delle sue mille avventure, regalando un’esperienza visiva unica nel suo genere. La gigante raffigurazione è solo una delle tante iniziative previste per rendere omaggio al Capitano. Findus lancia infatti, anche “Le avventure del Capitano”, la consumer promo con un partner d’eccezione: Playmobil. Grazie alla nuova promozione instant win fino al 31 maggio 2024 è possibile, acquistando Bastoncini e pesce panato del brand Capitan Findus, vincere subito uno degli oltre 2000 personaggi Playmobil raffiguranti il Capitano. A supporto di questa promozione, Findus ha pianificato anche una campagna di comunicazione integrata sui canali TV e digital. Un sito web dedicato, leavventuredelcapitano.it, accompagnerà l’iniziativa, offrendo agli appassionati la possibilità di scoprire storie, contenuti esclusivi e tanto altro. Non solo un evento visivo straordinario quindi, ma anche un’occasione per riflettere sul significato culturale e sociale di personaggi come il Capitan Findus, che hanno fatto parte dell’immaginario collettivo di intere generazioni e continuano ancora a sorprendere.

Bofrost continua a crescere e chiude il 2023 a 300 milioni di euro

Con 300 milioni di euro di fatturato (+1% rispetto all’anno commerciale precedente) Bofrost Italia chiude il bilancio 2023-24, continuando la crescita registrata a partire dal 2020, anno in cui la pandemia ha segnato l’affermarsi della spesa a domicilio fra le abitudini dei consumatori italiani.

Tra le strategie di crescita previste per i prossimi mesi, il miglioramento nel servizio, a oggi premiato da oltre 1 milione di famiglie clienti; l’arricchimento del catalogo, nel quale entrano ogni anno oltre 100 novità tra surgelati e freschi, con grande attenzione a ingredienti e fornitori italiani; investimenti nella logistica e nelle filiali, nel segno della sostenibilità; crescita occupazionale con 200 nuovi inserimenti previsti nel prossimo anno tra venditori e promoter.

“L’anno commerciale 2023-24 ha visto Bofrost affermarsi nella vendita a domicilio non solo dei prodotti surgelati, il nostro settore storico, ma anche dei freschi, che in pochi anni sono arrivati a rappresentare il 10% del nostro fatturato” commenta l’Amministratore Delegato di Bofrost Italia Gianluca Tesolin. “Siamo in grado di portare agli italiani una spesa alimentare completa, con un’altissima qualità del servizio, grazie alla nostra logistica e alla professionalità dei nostri venditori e venditrici che, con l’aiuto degli strumenti digitali in dotazione, sono in grado di interpretare al meglio le esigenze di ogni cliente, mettendo in campo un approccio davvero tailor made”.

A caratterizzare il 2023 di Bofrost anche importanti sperimentazioni, come l’apertura dei primi due Bofrost City Point in centro a Milano: offrono servizi di vendita, somministrazione e asporto e sono diventati importanti punti di contatto con la clientela della metropoli. Un nuovo format che nei prossimi mesi si svilupperà ulteriormente con eventi e degustazioni.

Varietà del catalogo, tante opzioni d’acquisto (door to door, telefono, sito, app) e comodità della consegna a casa con la sicurezza del mantenimento della catena del freddo sono i principali punti di forza di Bofrost. “Un fattore sempre più determinante – continua Tesolin – è la capacità personalizzare la nostra proposta per una clientela che ha gusti e abitudini diversificati. I trend sono in continua evoluzione: c’è grande apprezzamento per le proposte che richiamano le tradizioni regionali e che valorizzano ingredienti regionali, DOP e IGP; c’è la richiesta di alternative a base vegetale, senza glutine, senza lattosio; ma c’è anche la curiosità di scoprire sapori nuovi e piatti internazionali. Per interpretare questi trend è necessario creare una comunicazione personalizzata per ogni cliente, a partire da un lavoro di analisi su una grande quantità di dati, per condurre il quale abbiamo utilizzato anche nuove soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. Ciò che ne esce va poi “messo a terra” tramite ciò che da sempre ci contraddistingue, cioè il fattore umano: alla base del nostro successo c’è la relazione diretta con i clienti curata dalla nostra rete di venditori e venditrici, attentamente formati e dotati di strumenti digitali avanzati per gestire la clientela e gli ordini”.

Per questo Bofrost investe fortemente nelle persone: per il 2024-25 sono in programma 200 nuovi inserimenti in tutta Italia tra venditori e promoter. In cantiere anche il potenziamento delle filiali, con nuove aperture e investimenti infrastrutturali all’insegna del risparmio energetico, e il continuo affinamento della logistica e delle soluzioni per la mobilità, sempre in ottica sostenibile.

Surgelati re del retail: nel 2023 consumate 645 mila tonnellate

Nel 2023 il comparto dei prodotti surgelati ha confermato la propria solidità registrando una tenuta dei consumi tra le mura domestiche che hanno raggiunto quota 645 mila tonnellate. Un dato incoraggiante questo, soprattutto se rapportato al pre pandemico 2019, quando il consumo di frozen food si era attestato a 589 mila tonnellate. Negli anni successivi il consumo di prodotti surgelati è cresciuto a un ritmo senza precedenti, per poi stabilizzarsi su livelli elevati: una larga fetta di italiani infatti li ha introdotti abitualmente nella propria alimentazione o ne ha aumentato il consumo, grazie alle loro proprietà intrinseche e irrinunciabili.

In termini percentuali i dati (anticipati da IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, in occasione del “Frozen Food Day” che si celebrerà il prossimo 6 marzo) mostrano infatti una crescita a volume del comparto frozen del +9,4% rispetto ai consumi domestici 2019. Un valore che evidenzia una spinta positiva del comparto, a fronte di una serie di forti criticità che, nell’ultimo triennio, hanno colpito non solo il settore alimentare, ma l’intera economia italiana e mondiale: dal Covid alla crisi energetica, dal boom dei prezzi delle materie prime all’inasprirsi delle relazioni internazionali. Un dato complessivamente positivo che, se valutato rispetto al 2022, mostra solo una leggera flessione a volume nel retail pari al -1,2% – largamente prevista dopo anni di crescita record e continuativa e a seguito della ripresa dei consumi fuori casa post pandemia – confermando una tenuta del mercato non scontata, che dimostra ancora una volta quanto i prodotti surgelati siano divenuti ottimi ‘alleati’ dei consumatori italiani in ogni occasione e che si prevede possa essere facilmente compensata anche da una plausibile crescita nei consumi di frozen food al di fuori della mura domestiche.

“Il 2023 è stato un anno con non poche difficoltà: dai problemi di approvvigionamento delle materie prime, registrati nei primi mesi dell’anno e provocati da eventi climatici estremi (come la siccità), alle notevoli criticità incontrate dalla logistica e dai trasporti a livello globale, fino al perdurare dell’inflazione, soprattutto nel comparto alimentare”, commenta Giorgio Donegani, Presidente IIAS. “Nonostante questo contesto, il comparto dei frozen food ha mostrato una solida tenuta: a fronte di una leggera frenata del canale retail – peraltro ampiamente attesa dopo anni di aumenti senza precedenti – l’indice di penetrazione dei surgelati negli acquisti delle famiglie italiane si è mantenuta su livelli ragguardevoli, con una crescita di quasi dieci punti percentuali (+9,4%) rispetto agli anni pre-pandemici, confermando come i frozen food siano ormai stabilmente diventati parte integrante del carello della spesa degli Italiani”, conclude Donegani.

I surgelati più apprezzati
I vegetali si confermano al primo posto, frutto di scelte alimentari sempre più consapevoli ed equilibrate. Con 215.695 tonnellate consumate nel 2023 (rispetto alle 213.345 del 2019), i vegetali sono cresciuti del +1,1%, dimostrandosi un valido alleato di chi guarda al benessere e a elevati contenuti nutrizionali, ma anche di chi è propenso a scegliere sempre più proteine a base vegetale. Seguono, con 110.532 tonnellate, le patate, che registrano la crescita più significativa in termini numerici: con un +35,8% sul 2019 (quando i consumi avevano raggiunto le 81.393 tonnellate). Un prodotto amato tanto per il gusto quanto per la praticità di preparazione. Al terzo posto figura il pesce surgelato (naturale e panato), che ha raggiunto quota 92.372 tonnellate, con un incremento del +2,25% rispetto alle 90.335 tonnellate del 2019. I prodotti ittici frozen si sono fatti apprezzare dai consumatori in quanto sicuri, salutari, nutrienti, sempre disponibili, facili da preparare e trasparenti grazie alla completezza delle informazioni presenti sulle confezioni.

Da evidenziare, nel 2023, anche il boom ottenuto dai piatti pronti surgelati, con un trend di crescita nei consumi domestici del +34,3% fra il 2019 e il 2023. L’alta qualità degli ingredienti, le ricettazioni tradizionali ma anche innovative, la velocità nelle modalità di preparazione e l’attenzione all’equilibrio nutrizionale sono alcuni dei fattori che hanno fatto di questa categoria la migliore risposta ai nuovi stili di vita delle famiglie italiane, che lasciano sempre meno spazio alle preparazioni domestiche.

Discorso a parte merita il comparto delle pizze surgelate, dove a fronte di incrementi a due cifre nel 2020 / 2021, si è assistito ad un assestamento nel 2022 / 2023 essenzialmente dovuto alla ripresa dei consumi fuori casa. Da segnalare come negli ultimi anni questa categoria abbia proseguito con successo il suo cammino sulla strada dell’innovazione: l’offerta è divenuta sempre più varia, con l’introduzione di nuovi formati e ingredienti, l’uso di farine integrali o di kamut e le versioni senza glutine, per andare incontro anche alle esigenze dei consumatori con specifiche intolleranze.

“I dati 2023 relativi ai consumi domestici di surgelati testimoniamo come questi prodotti abbiano fatto un balzo in avanti tanto nella percezione quanto nelle scelte di acquisto dei consumatori italiani, che continuano a premiarli per le loro prerogative intrinseche: alta qualità organolettica, naturalità, disponibilità in tutti i mesi dell’anno, elevati contenuti nutrizionali, ampiezza e varietà dell’offerta, trasparenza delle informazioni in etichetta. Oggi e per il futuro, l’intero comparto è fortemente impegnato a garantire, alla crescente platea di consumatori sempre più propensi a portare abitualmente sulle proprie tavole prodotti surgelati, alimenti di alta qualità e con prezzi accessibili” conclude il Presidente IIAS.

Ferrero lancia i Nutella Croissant ed entra nel mercato dei surgelati dolci

È previsto per gennaio 2024 l’arrivo nei supermercati della Gdo dei Nutella Croissant, i croissant ripieni di Nutella che saranno disponibili in due versioni: ambient, pronti al consumo presso il banco panetteria, e frozen, disponibili nel banco dei surgelati per essere preparati a casa. Con questa novità il Gruppo Ferrero entra per la prima volta nel mercato dei surgelati dolci dedicati alla prima colazione.

I nuovi croissant presentano un impasto fragrante, studiato per garantire un equilibrio di gusto col ripieno di Nutella attraverso un processo tecnologico di produzione che prevede una lievitazione di oltre 100 minuti. L’impasto è sfogliato, preparato con lievito madre fresco, che contribuisce alla corretta alveolatura della pasta, e all’interno presenta un cuore di Nutella. Nelle panetterie della Gdo, i Nutella Croissant saranno riconoscibili grazie all’ostia che riproduce la forma del vasetto di Nutella. A casa basterà cuocere il prodotto nel forno ventilato a 170° per circa mezz’ora per gustarlo, accompagnandolo a colazione con latte, caffè o cappuccino e un frutto fresco.

I Nutella Croissant saranno presenti anche nel canale fuori casa, un percorso già iniziato alcuni anni fa con i Nutella Muffin e i dispenser di Nutella, ormai presenti in circa 20.000 bar.

Non più solo vendita porta a porta, Bofrost apre due locali a Milano

Bofrost Italia inaugura nel capoluogo lombardo due locali progettati per servire residenti e lavoratori delle aree centrali della città. I due punti Bofrost di via Plinio, 1 e via Cesare Correnti, 20 offrono dunque una nuova occasione di contatto tra l’azienda, attiva nella vendita a domicilio di specialità surgelate e fresche, e i clienti, che in Italia sono oltre un milione. In ciascuno di questi punti è attiva una cucina che prepara piatti che si possono degustare in loco, acquistare per asporto o ordinare per la consegna in tutta la città tramite Deliveroo, Just Eat e Glovo. È possibile inoltre acquistare le specialità confezionate del catalogo Bofrost: già da ora i surgelati, a breve arriveranno anche i freschi (anche questi prodotti, come i piatti cucinati, sono disponibili per il delivery).

“Abbiamo studiato questa novità per raggiungere una clientela metropolitana che è perfettamente in target con le proposte di Bofrost, caratterizzate da alta qualità ed elevata componente di servizio, adottando una formula che ben si sposa con le esigenze di chi lavora o risiede nel centro cittadino. Persone alla ricerca di una pausa pranzo diversa, veloce ma allo stesso tempo sana e gustosa, così come di modalità di asporto e delivery più adatte alla vita di città e alle spese micro” commenta Gianluca Tesolin, AD di Bofrost Italia.

Questo si affianca alla consueta modalità di acquisto e consegna di Bofrost, che si basa sul door to door curato dai venditori delle filiali, che gestiscono il portfolio di clienti fidelizzati a cui consegnano la merce a domicilio: “Una modalità che continuiamo a migliorare e potenziare per soddisfare le necessità legate alla spesa alimentare tradizionale delle famiglie. Nessuno stravolgimento del nostro modello, dunque, ma la volontà di soddisfare bisogni sempre più diversificati, affiancando soluzioni innovative a quelle già note e apprezzate” aggiunge Tesolin.

In ciascuno dei nuovi punti Bofrost a Milano lavorano due persone. Sono aperti dalle 10 alle 22, hanno alcuni posti a sedere ed è possibile acquistarvi i prodotti del catalogo frozen di Bofrost (oltre 400 specialità alimentari al naturale e ricettate). A breve è previsto inoltre l’arrivo dei freschi (come salumi e latticini). Per quanto riguarda le preparazioni della cucina per asporto, delivery e consumo in loco, viene offerta una selezione di primi piatti della proposta Business Food (perfetti anche per le pause pranzo in ufficio), verdure, piatti asiatici e dessert. Nei locali è possibile pagare anche con i più diffusi buoni pasto. Nelle prossime settimane Bofrost attiverà campagne social e di volantinaggio nelle zone interessate per far conoscere il servizio. L’esperienza milanese rappresenta uno dei primi test a livello europeo di questa formula. Se avrà successo, l’azienda è orientata a riproporla anche in altre aree metropolitane, per offrire un servizio sempre più tailor made e allineato alle abitudini e necessità di diverse tipologie di clienti.

Massimo storico nel consumo di surgelati nel 2022, il fatturato arriva a 5,3 miliardi di euro

La strategia legata alla razionalizzazione della spesa alimentare messa in atto dagli italiani nell’ultimo anno per far fronte all’inflazione ha premiato il comparto dei prodotti surgelati, che ha registrato così un nuovo massimo storico: nel 2022, i consumi hanno sfiorato il milione di tonnellate, raggiungendo quota 990.713, crescendo a volume del +1,2%, in controtendenza rispetto all’alimentare in generale (-4,4%). Il consumo pro capite ha registrato un nuovo record, con 16,8 kg di media di surgelati consumati a persona, contro i 16,6 del 2021. Determinante nella crescita il fuori casa che ha segnato un +17,1%, tornando protagonista dei consumi nel comparto frozen. A crescere è anche il fatturato del comparto surgelati (+9%), arrivato a 5,3 miliardi di euro.

“In uno scenario alimentare caratterizzato da non poche criticità, gli alimenti surgelati si confermano parte integrante delle scelte alimentari degli italiani”, afferma Giorgio Donegani, Presidente dell’Istituto Italiano Alimenti Surgelati. “Dopo il biennio pandemico e dei lockdown (2020-2021), che aveva portato a un boom dei consumi domestici di surgelati (+14% nel 2021 rispetto al 2019) e a un calo del fuori casa (-24% nello stesso periodo), il post-pandemia mostra un sostanziale riequilibrio dei pesi tra consumi domestici e fuori-casa di surgelati”.

Surgelati, valore di mercato a quota 5,3 miliardi di euro
Il 2022 sarà ricordato come l’anno della ripresa dei consumi del fuori casa di alimenti surgelati (+17,1% a volume), arrivati a quota 281.000 tonnellate. Un dato che compensa ampiamente la leggera diminuzione del retail (-2,5%, con 626.947 tonnellate) e quelle percentualmente più significative del door to door (-14,4%, con 72.766 tonnellate) e dell’e-commerce ( -9,1%, con 10.000 tonnellate). Il risultato finale è un saldo complessivo delle vendite a volume degli alimenti surgelati pari al +1,2%, in controtendenza rispetto all’andamento dei consumi alimentari in generale (-4,4%). “Nel 2022, in Italia, i consumi alimentari in generale sono diminuiti e ad essere più penalizzate sono state le famiglie più giovani e con figli piccoli, che hanno ridotto la spesa alimentare domestica del -3,6%”, ricorda Donegani.

Trend consumi: in cima alle preferenze degli italiani si confermano vegetali, ittici e patate
A confermare la propria leadership per volumi consumati nel retail, pur con una lieve diminuzione rispetto al 2021 (-1,2%), sono i vegetali, con oltre 208.000 tonnellate. Vegetali naturali (58.350 tonnellate / + 1,6%), piselli (49.400), zuppe e minestroni (48.700) e spinaci (32.700) risultano le merceologie più consumate. Apprezzati per la capacità di soddisfare la richiesta di benessere e di elevati contenuti nutrizionali, che da sempre accompagna il segmento. Da sottolineare le performance positive delle verdure miste (+3,7%), che hanno superato la soglia delle 10.000 tonnellate.

I prodotti ittici hanno sfiorato le 94.000 tonnellate consumate, tra preparato panato (quasi 34.000 tonnellate) e pesce naturale (60.000), con una diminuzione del -7,8% rispetto alle oltre 102.000 tonnellate del 2021. In termini percentuali, il calo – in linea con l’andamento delle vendite a volume del pesce fresco – ha riguardato soprattutto i preparati panati (-8,5%), i filetti e i crostacei (-8,2%); in controtendenza, invece, l’andamento del pesce misto (+1%) e di quello intero (+3,7%).

Amate per il gusto e per la praticità di preparazione, le patate surgelate si confermano sul podio delle preferenze degli italiani, totalizzando nel 2022 consumi per oltre 99.000 tonnellate, in linea con il 2021. Da segnalare, all’interno del segmento, la performance positiva (+3,6%) dei formati diversi dallo stick, che rimane comunque il prodotto più venduto (89.000 tonnellate). I consumi di pizze surgelate hanno superato le 66.000 tonnellate, con una diminuzione del -7% rispetto al 2021 e un trend analogo per i vari formati: pizze rotonde ( 47.400 tonnellate), XL ( 9.000 tonnellate), small (4.600 tonnellate.).

Con quasi 65.000 tonnellate, i piatti pronti hanno registrato nel 2022 una sostanziale stabilità, registrando un risultato coerente con l’anno precedente. I risultati più lusinghieri sono stati ottenuti dai primi piatti (+2,5%) e dai contorni ricettati (+3,3%). In un anno di crescente attenzione ai prezzi e al carovita, i piatti pronti hanno continuato ad essere premiati dal consumatore per la loro straordinaria componente di servizio, unita alla capacità di coniugarsi al meglio con la migliore tradizione gastronomica italiana e mediterranea. Analogo il discorso – e il successo – relativo ai vegetali preparati surgelati, che hanno aumentato i consumi del +3,4% rispetto al 2021, superando le 21.000 tonnellate. Performance positive anche per le specialità salate, che hanno totalizzato una crescita del +2%, superando le 29.000 tonnellate. A testimonianza del consolidarsi fra gli italiani, anche con la fine della pandemia, della pratica dell’aperitivo “fatto in casa”, che aveva connotato i periodi del lockdown.

Zuppe Orogel, arrivano due nuove referenze

Da piatto povero ad alimento pop, la zuppa vive oggi il suo “Rinascimento”, trainata dall’imporsi di uno stile alimentare più sostenibile e attento alla salute. Una tendenza globale, ma particolarmente marcata in Italia (prevista una crescita di oltre il 12% annuo nel quinquennio 2022-27) anche grazie al contributo dell’alimento surgelato.

Alimento dall’origine lontana, la zuppa è uno dei piatti che maggiormente racconta il legame tra cibo, territorio e storia. Le zuppe venivano infatti tradizionalmente realizzate mettendo insieme gli ingredienti disponibili nell’orto e in dispensa, il pane secco, gli avanzi. I nobili lasciavano i pani avanzati alla servitù, che li metteva a cuocere in marmitte con verdura e cereali. In tal senso la zuppa è l’alimento antispreco ante litteram.

Guardando nello specifico al nostro Paese emerge un vero e proprio “caso zuppa”: le previsioni di Statista parlano infatti di un’impennata del mercato del 12,7% annuo, con una crescita del 6% in volume nel 2023. Una nuova passione o meglio un prepotente ritorno di fiamma legato all’imporsi di uno stile alimentare più sostenibile e attento alla salute, che privilegia il consumo di verdure e prodotti del territorio.

La zuppa, pur essendo un piatto “umile”, è infatti prezioso come un farmaco. Già gli antichi romani erano coscienti delle proprietà benefiche che questo piatto custodiva: “depura il corpo dalle tossine e lo prepara alla rinascita”. Una rinascita facilitata anche dall’utilizzo dell’alimento sottozero, anch’egli sempre più apprezzato dalle famiglie italiane (il 98% lo acquista secondo Doxa). Il surgelato consente infatti di mettere in tavola velocemente e in pochissime mosse una larga varietà di zuppe, mantenendo inalterate le vitamine e le componenti nutrizionali naturalmente presenti in verdure e ortaggi.

Il mercato delle zuppe (dati Statista, 2022)

MONDO
• 53,47 miliardi di dollari il valore del mercato;
• 4,49% crescita annuale prevista a valore nel quinquennio 2022-27;
• 1,3% crescita a volume prevista nel 2023;
• 1,5 kg la media di consumo pro-capite di zuppe.

UE 27
• 7,9 miliardi di dollari il valore del mercato;
• 3,96% crescita annuale prevista a valore nel quinquennio 2022-27;
• 1,2% crescita a volume prevista nel 2023;
• 3,7 kg la media di consumo pro-capite di zuppe.

ITALIA
• 840 milioni di dollari il valore del mercato;
• 12,71% crescita annuale prevista a valore nel quinquennio 2022-27;
• 6% crescita a volume prevista nel 2023;
• 3,6 kg la media di consumo pro-capite di zuppe.

In questo quadro si inserisce Orogel con la  linea Virtù di Zuppa che si arricchisce di due nuove referenze – Ogni giorno e Antichi Sapori – per un totale di ben sette referenze studiate per arricchire la tavola di tutti i giorni con una varietà di piatti caratterizzati dalla genuinità della tipica cucina casalinga. Pronta da assaporare in appena 5 minuti.

Non la solita zuppa, insomma, ma una gamma completa, una “meraviglia della natura” perché realizzata con le migliori verdure coltivate in Italia, nelle zone maggiormente vocate e con metodi sostenibili. Una proposta versatile, bilanciata, per tante ricette ricche di benessere, indicate per tutta la famiglia e per i palati gourmet. Una linea capace di esaltare le caratteristiche di uno dei piatti più antichi e allo stesso tempo contemporanei della nostra tradizione culinaria.

Virtù di Zuppa Antichi Sapori
Evoca ricordi lontani, sapori di un tempo passato, pentoloni lasciati sul fuoco a cuocere per ore, come da tradizione contadina. La zuppa Antichi Sapori, una delle nuove 7 Virtù della stagione 2022, è talmente buona da sembrare fatta in casa, ed invece è pronta in appena 5 minuti. Naturalmente ricca di fibre e fonte naturale di proteine, contiene meno dell’1% dei grassi.

Virtù di Zuppa Ogni Giorno
Un classico della tradizione e un piatto tipico della dieta mediterranea. Virtù di Zuppa Ogni Giorno Orogel è un ricco mix di freschi ortaggi e legumi che, insieme ad un pizzico di grana, rende piacevole e appetitoso ogni pasto, senza rinunce. Contiene infatti meno del 1% di grassi, è a basso contenuto calorico, naturalmente ricca di fibre e fonte di proteine.

Virtù di Zuppa Leggerezza
La semplicità fatta a zuppa. Virtù di Zuppa Leggerezza Orogel è versatile e perfetta per ogni occasione, grazie al basso contenuto calorico (meno dell’1% di grassi) e alla ricca quantità di fibre. Calda o tiepida, è ideale per soddisfare la voglia di benessere in ogni stagione.

Virtù di Zuppa Orzo e Funghi
La bontà dei sapori genuini e tradizionali si unisce nella Virtù di Zuppa Orzo e Funghi. Pochi minuti per trovare in tavola un piatto gustoso e ricco di betaglucani, ottimi alleati contro il colesterolo. È fonte naturale di fibre e a basso contenuto di grassi.

Virtù di Zuppa Ribollita
Tipica zuppa della tradizione contadina toscana, la ribollita deve il suo nome all’usanza di prepararne grandi quantità il venerdì per poi ribollirla nei giorni successivi. Nasce come minestra di pane o zuppa di fagioli ed è universalmente conosciuta come un piatto gustoso e ricco. Sono tante le varianti locali, secondo le abitudini e la disponibilità degli ingredienti, anche se non devono mancare mai cavoli, fagioli bianchi e pane a lievitazione naturale. Un concentrato di fibre.

Virtù di Zuppa Montanara
Un’immersione nei sapori più amati dell’autunno e dell’inverno, una coccola per il palato e l’organismo che riporta alla mente il calore di una baita di montagna, con le sue castagne e i funghi che rimandano ai boschi. Zuppa Montanara è ricca di fibre e fonte di proteine. A basso contenuto di grassi.

Nuova campagna promozionale per Fidagel

Freschezza, praticità e assenza di ghiaccio aggiunto: sono i tre asset del brand Fidagel, divisione dell’azienda siciliana Riposto Pesca, su cui si concentra la nuova campagna advertising, ideata e realizzata dall’agenzia di comunicazione Industria01.

“Abbiamo voluto rimarcare il posizionamento del nostro marchio – spiega Carmelo D’Aita, ideatore e responsabile Fidagel – sottolineandone i valori. La nostra storia è strettamente legata al mondo della pescheria e su questo legame puntiamo fornendo pesce lavorato col nostro distintivo metodo del senza ghiaccio aggiunto che permette di presentare sul mercato un prodotto ittico come se fosse acquistato dal pescivendolo di fiducia. Questo è il nostro punto di forza evidenziato anche in questa nuova campagna che ancora una volta gioca sull’effetto sorpresa”.

La nuova campagna affissioni prevede due momenti strategici: una prima parte, che è stata attiva dal 23 al 29 maggio 2022, con tre teaser di forte impatto cromatico per suscitare curiosità nel pubblico con tre frasi volutamente intriganti: “Talmente fresco che vivo vivo ié”; “Di ghiacciato ci piacciono solo lo spritz e il margarita”; “Se all’ultimo minuto suonano al citofono, apri la porta del freezer”.

La seconda uscita, attiva dal 30 maggio al 4 giugno 2022 invece, presenta un adv che svela ed esplicita i prodotti del brand, in cui vengono evidenziate le caratteristiche Fidagel: senza ghiaccio aggiunto e la freschezza del pesce come in pescheria. “La campagna multisoggetto ripropone l’asset creativo lanciato lo scorso anno, un copy ad particolarmente ironico e creativo con un visual essenziale per sottolineare i tre aspetti caratteristici del brand ed il suo posizionamento distintivo -spiegano Bice Guastella e Sarah Bersani di Industria01. Insieme al Ceo Carmelo D’Aita e con un lavoro che ha coinvolto i creativi del nostro staff, ci siamo posti come obiettivo quello di continuare a comunicare i valori del marchio con un linguaggio immediato e leggero che punta sulla franchezza e l’onestà, esattamente come l’azienda produce e commercializza le proprie referenze”.

L’assortimento Fidagel comprende 4 categorie ittiche (frutti di mare e crostacei, filetti, trance, molluschi) per un totale di 24 referenze di solo pesce al naturale con un packaging trasparente che enfatizza i valori del brand. Nel 2021 Fidagel ha registrato un incremento di fatturato pari all’1%.

“Seppur minimo, l’incremento dello scorso anno rimane un dato significativo perché evidenzia una crescita rispetto al 2020, anno straordinario caratterizzato dal Covid e dalle relative restrizioni, durante il quale abbiamo ottenuto una crescita a doppia cifra pari al +21% circa -dichiara Carmelo D’Aita. Il 2022 è un anno incerto caratterizzato dagli strascichi della pandemia, dalla guerra in Ucraina e dall’aumento dei prezzi che sta destabilizzando l’intero mercato, sia food che non food. Abbiamo dovuto rispondere a queste variabili adattando il prezzo dei nostri prodotti e seguiamo con molto interesse l’andamento altalenante del mercato e dei fatti di cronaca che condizionano anche il nostro business. Siamo comunque pronti a nuove sfide e a progetti importanti con l’obiettivo di continuare a crescere”.

Crea Tu di Orogel, una piccola rivoluzione nel mondo dei surgelati

La novità di quest’autunno nasce in casa Orogel e rappresenta una piccola rivoluzione nel segmento surgelati, una nuova categoria di prodotto che si propone di risolvere un problema che assilla quotidianamente la maggior parte di noi: preparare pranzi e cene, spuntini o aperitivi, per sé, per amici o famiglia, ogni giorno, con sempre meno tempo a disposizione, ma determinati a creare menu variati, gustosi e naturalmente attenti al benessere.

“Crea Tu” è una collezione di 4 mix di verdure surgelate, coltivate in Italia dai soci produttori che compongono la base sociale di Orogel, sapientemente abbinate, già insaporite con erbe aromatiche e spezie, condite con un filo d’olio, pronte per trasformarsi in passe-partout per ogni ricetta. Quattro le varianti che consentono di preparare in pochi minuti primi piatti, secondi, torte salate, frittate, piatti unici, contorni. Unico limite: la fantasia di ognuno, che Orogel stimola proponendo sul proprio sito un’ampia varietà di suggerimenti per proposte gastronomiche adatte ad ogni palato e livello di competenza in cucina.

Orogel ha pensato di realizzare con “Crea Tu” un aiuto in cucina praticamente per tutti i target di consumatori: genitori con poco tempo (ed energia) a disposizione, che devono comunque garantire pasti completi ed equilibrati; famiglie con esigenze alimentari – intolleranze, diete, scelte etiche – o semplicemente gusti diversi e inconciliabili; persone con poca dimestichezza con i fornelli; single con la sindrome del frigo vuoto; padroni di casa colti di sorpresa da ospiti inaspettati; amanti della cucina e cuochi amatoriali in cerca di un quid per sperimentare e inventare nuovi piatti. Ogni mix “Crea Tu”, insomma, consente davvero a ognuno di noi di diventare chef in casa propria. In una manciata di minuti. E con effetti speciali.

Identikit di un “prodotto che non c’era”: Crea Tu

Come nasce?
Le referenze che compongono la linea “Crea Tu” sono frutto di un lungo processo di analisi, ricerca e affinamento, che ha visto – oltre al classico coinvolgimento di focus group di consumatori – la “consulenza” dei dipendenti Orogel, protagonisti in prima linea del suo processo di creazione, nonché volti della nuova campagna di comunicazione. Una campagna che valorizza l’unicità del “Crea Tu”: un prodotto “che non c’era” e che nasce grazie ad un modello di lavoro innovativo, portato avanti dall’azienda in collaborazione con Lenovys, basato sulla condivisione di idee, progetti e suggerimenti dal “basso”.

È sostenibile?
Da sempre, le verdure che compongono i prodotti sono coltivate dai soci del Gruppo Orogel secondo metodi di agricoltura sostenibile nelle zone più vocate d’Italia e sono tracciate dal campo alla tavola. Un’attenzione alla sostenibilità che si ritrova anche nel packaging, integralmente riciclabile. Sulla confezione è in più presente un QR Code attraverso il quale è possibile accedere alla vasta proposta di ricette con il Crea Tu firmate Orogel.

È pratico?
È stato inoltre scelto un taglio particolarmente piccolo dei vegetali, per rendere ancora più semplice e versatile l’utilizzo del prodotto. Ciascuna confezione da 320 grammi è ideale per preparare piatti per 2-3 persone.

Come si prepara?
È un vero gioco da ragazzi: basta mettere il mix di verdure in padella, aggiungere gli ingredienti preferiti – pasta, riso, pesce, carne, …– e cuocere per 6-7 minuti. Stop. La pietanza, grazie all’aggiunta sapiente e calibrata di erbe aromatiche e spezie, condite con un filo di ottimo olio, è infatti pronta per essere consumata. I “Crea Tu” sono insomma quattro fidati amici in cucina.

La carica dei surgelati: i dati dell’Osservatorio TUTOOFOOD

Positivo l’andamento del frozen. Stando, infatti, agli approfondimenti dell’Osservatorio TUTTOFOOD su dati IRI, il settore si distingue per un incremento delle vendite. Complice anche la chiusura di pasticcerie e gelaterie, persoddisfare il bisogno di gratificazione gli italiani hanno riscoperto gelati e surgelati al super. Il comparto del frozen, dal bakery alla terza gamma, fino al segmento carni, sta vivendo un momento di grande cambiamento.
I dati parlano chiaro. In Italia nella distribuzione organizzata, tra gennaio e luglio 2020, il segmento dei gelati “del supermercato” ha fatto registrate un incremento delle vendite del 4,3% in valore, superando abbondantemente il mezzo miliardo di euro (558 milioni). Secondo i dati registrati da Nielsen a partire dal 24 maggio, dall’inizio della Fase 2, gli acquisti di gelati nella GDO sono aumentati del +53%. I player del settore sono pressoché unanimi nel commentare le ragioni di questo successo: non solo bisogno di gratificazione nei consumatori, ma anche una qualità sempre crescente dei prodotti coniugata con alto contenuto di servizio e un occhio attento alle esigenze più innovative, come quelle salutistiche, magari curato anche esteticamente. “Durante il lockdown il ‘bisogno di dolcezza’, insieme alla chiusura di pasticcerie e gelaterie, ha portato a un non trascurabile incremento di vendite del dolce e gelato nella GDO – spiega Orlando Bottone, titolare di Dolce Idea –. Un’impennata caratterizzata anche da un approccio salutistico cui il settore ha risposto con un ulteriore aumento della qualità”.
Concorda Sarah Marengo, Marketing Office di Dolceria Alba: “Le famiglie hanno cercato gratifiche alternative, prendendo sempre più in considerazione i dessert congelati. La qualità dei nostri prodotti ci ha permesso di conquistare e fidelizzare consumatori, che ora continuano a premiare le nostre vendite. E, se in passato il cliente cercava il prodotto semplicemente ‘buono’, oggi lo vuole anche ‘bello’ e ‘sano’. Noi ci stiamo orientando sempre più a soddisfare nuove esigenze di packaging sostenibile, di etichetta corta, di prodotto tutto naturale e biologico”. A cui fanno eco le parole di Angela Neglia, Direttore Commerciale di Callipo Gelateria: “Durante il lockdown abbiamo assistito a una crescita importante nel consumo di gelato in casa e, con la riapertura e le vacanze, è ripreso il consumo fuori casa, che probabilmente ritornerà ai livelli originari. C’è attenzione alla ricerca di pack riciclabili e sugli aspetti funzionali, come i prodotti senza lattosio. Ora la nostra attenzione è rivolta alle monoporzioni in multipack e i prodotti a grammatura ridotta”.

Surgelati in tavola
Il lockdown ha modificato la spesa degli italiani, favorendo prodotti con una durabilità prolungata come gli alimenti surgelati. E non solo di verdure o cibi pronti. Lo dice il Rapporto annuale sui Consumi dei Prodotti Surgelati di IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, ora integrato in Unione Italiana Food, che ha presentato numeri interessanti sui primi quattro mesi del 2020, oltre all’andamento nel 2019. E se, nel primo quadrimestre 2020 le vendite complessive nel canale Retail hanno segnato un +13,5%, gli snack salati surgelati sono cresciuti del +21,5% e le pizze del +12,5%. Gli aumenti a due cifre confermano infatti la validità del percorso di crescita del settore: prodotti di sempre maggiore qualità e contenuto di servizio, che rispondono al nuovo bisogno di convivialità. “In effetti, pizze e snack surgelati con una durabilità prolungata e pronti all’uso hanno registrato un incremento considerevole nel Retail durante il confinamento – spiega Tiziano Zanuto, CEO di Prodal Srl –. La nostra azienda, più orientata al Food Service e Ho.Re.Ca.,sta ora notando una crescita di vendite di basi e pizze surgelate nel fuoricasa, che sta sempre più ampliando la gamma frozen che garantisce elevati standard di sicurezza alimentare e salubrità. Noi abbiamo da anni anche la linea Bio/Organic. Inoltre, siamo un’azienda certificata BRC, IFS ed ISO22000 ed imponiamo ai nostri fornitori elevati standard qualitativi”. La gestione della logistica del freddo sta infatti diventando una sfida importante ma anche una grande opportunità, come puntualizza Paolo Vaccaro, Responsabile Marketing di Abbondanza del Pane dal 1945: “Il consumatore ha scoperto il piacere di nuovi prodotti surgelati direttamente a domicilio e realizzati con materie primeeccellenti. Noi abbiamo raccolto la sfida dando vita a nuovi prodotti che puntano in questadirezione del salutismo, utilizzando farine poco raffinate ad alto contenuto di fibre, e cheriducono gli sprechi alimentari grazie a prodotti minisize”. L’attenzione al prodotto surgelato e alla qualità degli ingredienti utilizzati sono alla base della realtà Impasto Italiano che realizza prodotti di panificazione artigianale utilizzando la tecnologia della catena del freddo: ciò permette di ottenere un prodotto in grado di preservare tutte le
proprietà organolettiche e di gestire la cottura nel punto vendita solo quando è richiesta, evitando quindi inutili sprechi.

Bene anche la carne
Oltre il bakery, l’Osservatorio TUTTOFOOD riscontra che anche le carni hanno beneficiato dello spostamento dei consumi verso i surgelati confermando un trend già cominciato nel 2019. Come afferma Luca Scorcella, Direttore Commerciale di Baldi: “Come azienda leader degli hamburger gourmet congelati constatiamo che i nostri prodotti hanno fatto da traino nella fase iniziale del lockdown e, in seguito, hanno registrato un aumento in termini di volumi confrontando lo stesso periodo 2019. Alla richiesta di nutrizione salutistica e sostenibile il settore risponde con approvvigionamenti di qualità e con processi prodottivi che li garantiscono, il tutto supportato da una comunicazione adeguata ed efficace”. Il consumatore in questo periodo sembra aver abbandonato le reticenze nei confronti del surgelato, esplorando anche prodotti che forse non conosceva, come ha osserva Arianna Errante, Marketing Manager di Zini Prodotti Alimentari: l’azienda ha infatti lavorato a una gamma ‘healthy’ a base di vegetali, clean label e in confezioni 100% compostabili.

I mercati esteri
Francia e UK, Paesi e mercati a confronto Francia e Regno Unito sono entrambi Paesi di destinazione molto importanti perl’agroalimentare italiano, e in particolare per il settore in forte crescita del frozen. Per capire meglio questo scenario, fornendo un orientamento agli attori italiani della filiera delsurgelato, ITA – ICE Agenzia, UNAS e TUTTOFOOD hanno unito le forze e organizzatoun webinar dedicato al confronto tra i due mercati. Parlando di numeri nel Regno Unito il 60% dei prodotti agroalimentari è importato e di questi tre quarti (75%) provengono dalla UE, ma solo il 6% dall’Italia (siamo il nono partnercommerciale), quindi vi sono ampi margini di crescita. Secondo dati della British Frozen Food Federation (BFFF), nel 2019 il mercato britannico dei surgelati valeva 8,6 miliardi disterline con una crescita del 4,4% anno su anno ed è la merceologia in più rapida crescita.Quanto alla Francia, secondo l’associazione di categoria Syndigel il mercato valeva 9miliardi di euro nel 2019 per 2 milioni di tonnellate di merce venduta, con una penetrazioneche raggiunge il 98,6% delle famiglie e una spesa media pari a 223 euro l’anno a persona. In Francia, l’industria agroalimentare vale 178 miliardi di euro l’anno, che rappresentano il 20% dell’intero fatturato del settore manifatturiero. Forte esportatrice e meno importatrice rispetto al Regno Unito la Francia è comunque, storicamente, uno dei Paesi che apprezza di più il made in Italy agroalimentare. Per molti consumatori la fase di lockdown ha rappresentato, nell’ottica di un’economia domestica per l’approvvigionamento di scorte alimentari, l’occasione di acquistare più prodotti di lunga durata e per ‘riscoprire’ le qualità dei surgelati, che vanno incontro alle nuove esigenze di consumo come la naturalità e il salutismo: molti hanno ‘scoperto’ solo oggi, ad esempio, che il processo di surgelazione industriale, a differenza del congelamento domestico, non altera le caratteristiche organolettiche e nutritive del prodotto e non richiede l’uso di conservanti.

Il prossimo appuntamento con TUTTOFOOD è a fieramilano a Rho dal 17 al 20 maggio 2021.

 

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