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Tannico lancia il personal sommelier, su WhatsApp

Non c’è canale più semplice, veloce e intuitivo per avere una informazione su un vino o un abbinamento, al momento, che quello che utilizziamo più spesso nella vita quoridian, ovvero WhatsApp: e così Tannico lancia il Personal Sommelier con il quale i clienti possono dialogare direttamente su WhatsApp in tempo reale con il team di esperti che seleziona ogni giorno le oltre 14mila etichette disponibili sul sito www.tannico.it.

Attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 19, il Personal Sommelier di Tannico risponde in tempo reale via WhastApp, tramite chat e anche via mail. Per mettersi in contatto con lui basta visitare la pagina www.tannico.it/personal-sommelier.

Testato su un primo panel di circa 2.000 clienti, il servizio è ora disponibile per tutti i wine lovers che desiderano approfondire il tema vino da ogni suo punto di vista. Dai consigli di acquisto, passando all’abbinamento con il cibo fino alle note di degustazione più tecniche, il Personal Sommelier di Tannico è un servizio su misura per chiarire dubbi, scambiare opinioni, trovare nuovi spunti e confrontarsi con un linguaggio comprensibile a tutti, dai neofiti del vino così come dagli appassionati

Ma cosa hanno chiesti i clienti al Peronsal Sommelier nei primi mesi di test del servizio? In primo piano ci sono stati gli abbinamenti (“Con uno spaghetto allo scoglio che vino mi consigliate?”), la scoperta di etichette meno conosciute (“Sono un grande appassionato di Pinot Nero, quali cantine migliori mi consigliate tra la Borgogna, la Valle d’Aosta e l’Alto Adige?”), ma anche quesiti più generici per appassionati alle prime armi (“Un vino bianco, leggero, non troppo fruttato e che si sposi bene con una pizza?”).

“Il mondo del vino, e di conseguenza quello di Tannico, – spiega Marco Magnocavallo, fondatore e AD di Tannico – è basato su un rapporto di fiducia: quello creato con le cantine che si affidano a noi per distribuire e promuovere le loro etichette, e quello che instauriamo con gli utenti che acquistano sul nostro sito. Il servizio di personal sommelier online si inserisce in questo percorso fedele alle nostre radici digitali con la volontà di garantire alle cantine di arrivare al consumatore con un linguaggio comprensibile e chiaro e insieme di fornire all’utente finale un servizio inclusivo che lo renda partecipe e progressivamente competente in materia enologica, senza sminuirlo o farlo sentire inadeguato”.

Tannico è l’enoteca di vini italiani più grande del mondo, con un’offerta di oltre 14.000 etichette provenienti da 2.500 cantine diverse. Nel 2017 a soli quattro anni dalla nascita ha inviato un milione e mezzo di bottiglie nel mondo, serve 100.000 clienti ed è l’azienda nel food-tech che ha raccolto maggiori investimenti in Italia. Ad oggi il 40% del suo business viene realizzato via mobile. Tannico è in grado di consegnare le proprie bottiglie in giornata nella città di Milano, in 24 ore in tutta Italia e in due settimane negli Stati Uniti.

Due vini Despar premiati al PLMA, fiera internazionale della private label

Per il terzo anno consecutivo i vini a private label di Despar Italia fanno parlare di sé al PLMA, la fiera internazionale della marca del distributore che si tiene ad Amsterdam (nel 2018 il 21 e 22 maggio) ottenendo il riconoscimento degli International Salute to Excellence Awards, che premia i prodotti più innovativi nell’ambito della Marca del Distributore.

Due i prodotti che si sono aggiudicati gli awards: Il Gewürztraminer Südtirol/Alto Adige DOC Oberlaiten 2016 e lo Spumante Prosecco Superiore Valdobbiadene DOCG Extra Dry Filàr Tramiòl insigniti della Best Quality rispettivamente nella “Italy White Category” e nella “Prosecco Category”. 

Il premio è assegnato da una giuria formata da maestri del vino, sommelier, professionisti del vino e giornalisti che ha giudicato i vini sulla base di criteri tradizionali come colore, bouquet e sapore. Sono stati presi in considerazione circa 300 vini di alta qualità da 39 rivenditori in 13Ppaesi per 29 categorie di rossi e bianchi.

“Il vino a marchio del distributore sta rientrando sempre più spesso nelle preferenze dei consumatori. È per questo che perseguiamo un approccio evoluto con la MDD in questa categoria: il progetto dei vini di filiera nasce dal desiderio di creare un assortimento di vini di qualità a prezzi adeguati, identificando in ogni regione d’Italia produttori eccellenti e dando loro la forza del marchio e della presenza sul territorio di Despar. Sono tutti vini di filiera, in cui viene identificata l’area precisa di provenienza e garantita la qualità del prodotto. Siamo pertanto particolarmente orgogliosi del premio vinto per il terzo anno consecutivo” ha detto Lucio Fochesato, Direttore Generale di Despar Italia.

Despar Italia è un consorzio di sei società che opera nel mercato italiano dal 1960, associato al gruppo Spar International presente in più di 40 Paesi al mondo. L’insegna è presente in 13 Regioni italiane con i 1215 punti vendita a insegna Despar, Eurospar e Interspar e si colloca tra le prime dieci insegne della GDO italiana. Il fatturato 2017 è stato di 3,384 miliardi di Euro, realizzato grazie alle 14 linee di prodotto a marchio.
Le sei aziende associate che costituiscono il Gruppo Despar Italia sono: Aspiag Service, Ergon, Fiorino, Maiora, L’Alco Grandi Magazzini e SCS.

Vini in Gdo, i buyer per Vinitaly vedono un 2018 positivo, ma i prezzi potrebbero aumentare

Vini a denominazione, vini a marchio del distributore, bollicine e vini tipici delle regioni: sono queste le categorie che si prevede nel 2018 saranno più vendute nella Gdo, con acquisti in aumento, ma anche un possibile rialzo dei prezzi dovuti a una vendemmia scarsa: è questo il sentiment diffuso tra i buyer vino della grande distribuzione che parteciperanno all’evento “Gdo Buyers’ Club” organizzato da Veronafiere per Vinitaly2018 (a Verona dal 15 al 18 aprile). Buone prospettive anche per il vino biologico, ancora di nicchia sugli scaffali dei supermercati.

Prezzo e valore dei vini comunuque aumentano nel canale: secondo laricerca IRI per Vinitaly le bottiglie da 0,75 si sono vendute nel 2017 con un prezzo medio di 4,32 euro al litro, con un aumento del 2,3% sull’anno precedente. Un processo di stabilizzazione del prezzo quasi fisiologico, che però potrebbe essere disturbato da aumenti di prezzo sensibili dovuti alla cattiva vendemmia del 2017.

 

La parola ai buyer

“L’aumento dei prezzi di vendita potrebbe portare a una riduzione degli acquisti – dice Francesco Scarcelli di Coop Italia –. Si rischia anche che l’aumento concesso all’acquisto si traduca in spinta promozionale, andando ulteriormente a svalorizzare il prodotto: l’invito che facciamo alle cantine è quello di essere flessibili, cercando di proporre listini sempre più in linea con il valore reale del prodotto”.

Aumenti che dovrebbero colpire più i vini da tavola, di uso quotidiano, che i vini a denominazione d’origine, secondo l’analisi di Valerio Frascaroli di Conad: “L’aumento dei prezzi è già in atto e proseguirà sui prodotti “tavola”. Sarà meno evidente sui prodotti di fascia medio/medio-alta dove una buona parte degli incrementi saranno probabilmente assorbiti dai distributori per non rallentare la crescita di questo segmento”.

La questione della definizione del prezzo più appropriato è semplificata nei vini offerti col marchio dell’insegna distributrice, un settore che nel 2017 ha pesato per il 13,7%  sulle vendite del vino e del 6% sulle bottiglie da 0,75cl (dati IRI, supermercati, iper, libero servizio piccolo) e sul quale diverse insegne puntano per il futuro.

“La nostra linea di vini a denominazione di origine a marchio Grandi Vigne – riferisce Marco Peduzzi di Iper, la Grande I –  presenta una fascia di prezzo molto ampia, tra i 4 e i 40 euro. Nel 2017 abbiamo venduto un milione di bottiglie, in un’offerta completa che comprende anche vino biologico, senza solfiti e anche mezze bottiglie”.

Anche il Gruppo Selex (insegne Famila, A&O ed altre insegne regionali) ha investito sul marchio “Le Vie dell’Uva”, come spiega Dario Triarico: “Sugli scaffali presentiamo 59 etichette con quel marchio con una fascia di prezzo per i vini più comuni che va dai 3 ai 5 euro e quella per le eccellenze enologiche regionali che va dai 6 euro in su. Nel 2017 abbiamo avuto una crescita delle vendite del 12% a volume”.

Nel 2018 nella Gdo potrebbero aumentare anche le vendite di vino e spumante biologico, oggi limitate a poco più di 4 milioni di litri per un valore di circa 24 milioni di euro, come testimoniato anche dal successo di un’insegna specializzata nel biologico come EcorNaturaSi: “Nel 2017 abbiamo registrato un incremento a volume del 9%, meglio i rossi dei bianchi, con gli spumanti oltre il 15% – spiega Michele Bonato – Ma questo è un settore ancora giovane che crescerà in tutta la grande distribuzione”.

 

Da Pignoletto a Passerina, i vini regionali più amati

Il 2017 ha fatto registrare un boom dei vini tipici delle regioni, che dovrebbe ripetersi nel 2018. Ecco i vini preferiti nelle diverse insegne: Capetta del Piemonte, Montecchio dalla Toscana, Terre de Trinci dall’Umbria (Gruppo Pam); Vermentino dalla Sardegna, Gewurztraminer dal Trentino Alto Adige, Pignoletto da Emilia Romagna (Conad); Primitivo dalla Puglia, Pecorino e Passerina da Marche e Abruzzo e Prosecco (Italy Discount); Chianti, Vermentino e Prosecco (Coop Italia).

Di vino e grande distribuzione si parlerà a Vinitaly2018 nei due tradizionali eventi organizzati da Veronafiere: la tavola rotonda del 16 aprile e il GDO Buyers’ Club del 16 e 17 aprile cui partecipano le catene Coop, Conad, Gruppo Selex, Carrefour, Iper la Grande I, Gruppo Vègè, Gruppo Pam, EcorNaturaSì, Italy Discount, S&C-Consorzio Distribuzione Italia.

Anche a Capodanno spumante superstar, +9% Italia, +21% per l’export

Per il saluto al nuovo anno è lo spumante a dominare le tavole degli italiani, e non solo: oltre tre italiani su quattro (78%) consumeranno nelle case il cenone di fine anno secondo una indagine Coldiretti/Ixe’ spendendo in media 80 euro a famiglia per la tavola. E lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per quasi nove italiani su dieci (89%). Per le feste correnti in Italia si stima che si stapperanno circa 60 milioni di bottiglie di spumante Made in Italy con consumi in aumento del 9%. In Italia si consolida l’inversione di tendenza dopo anni di progressive riduzioni con appena l’11% che sceglie lo champagne.

Il comparto nazionale dei vini spumanti chiuderà il 2016 con una produzione di circa 625 milioni di bottiglie in aumento del 18% sull’anno precedente e un export di oltre 450 milioni di bottiglie se fosse confermato il trend gennaio-settembre dell`anno, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. La stragrande maggioranza dello spumante italiano si beve dunque all’estero dove a pesare è il fatto che con il successo crescono le imitazioni in tutti i continenti a partire dall’Europa dove sono in vendita bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco prodotte in Germania che richiamano al nostrano Prosecco che viene venduto addirittura sfuso alla spina nei pub inglesi. Circa 3 bottiglie di spumante Made in Italy su 4 sono di Prosecco con Asti, Franciacorta e TrentoDoc a seguire. Gli spumanti italiani annoverano in totale 153 tipologie DOC, 18 DOCG, 17 IGT oltre a diverse decine di altri tra varietali autorizzati, generici e di qualità.

La tradizione vince sull’esterofilia

La bevanda tradizionale delle feste è però seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’88% dei menu che beneficiano delle tendenze salutistiche, della solidarietà con le aree terremotate dove vengono coltivate e forse anche del periodo di crisi (basso prezzo e promesse di guadagni futuri).

Si abbandonano insomma le mode esterofile del passato con il 9% di italiani che si permettono le ostriche e l’8%, il caviale. Resiste il salmone presente nel 56% dei menu, ma forte è la presenza del pesce locale a partire da vongole e alici per le quali si assiste ad una vera riscossa sulle tavole. Forte è la presenza del cotechino nel 72% delle tavole. Si stima che saranno serviti 6,5 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi. Durante le festività di fine anno vengono fatti sparire dalle tavole circa il 90% del totale della produzione nazionale. Tra le importanti novità di quest’anno c’è lo spazio dedicato alla solidarietà con quasi un italiano sui 4 (24%) che ha scelto di acquistare prodotti tipici dei territori colpiti dal sisma.

 

Record export a 230 milioni di bottiglie, 3 su 4 della produzione

Per le sole festività di fine anno salgono a 230 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate all’estero, con un balzo del 21% nelle bottiglie esportate, sulla base dei dati Istat nei primi nove mesi del 2016 sul commercio con l’estero dove si bevono ormai quasi 3 bottiglie di spumante sulle 4 prodotte. Fuori dai confini nazionali non sono mai state richieste così tante bollicine italiane come quest’anno. La domanda di bottiglie è cresciuta del 30% in Gran Bretagna e del 22% negli Stati Uniti che si classificano rispettivamente come il primo ed il secondo mercato di sbocco delle bollicine italiane che sono stabili quest’anno in Germania che si posiziona al terzo posto. Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono tra gli altri il Prosecco, l’Asti il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese.  Il risultato più significativo del 2016 è proprio l’aumento del 72% delle bollicine Made in Italy spedite in Francia.

Amazon si allea con Vinitaly Wine Club e apre lo store dedicato al vino italiano

Oltre 500 cantine, 300 denominazioni, 700 vini di qualità, debuttano oggi in una sezione dedicata nel marketplace del sito italiano di Amazon www.amazon.it/vinitaly. Il nuovo store online apre in occasione della 50a edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati che si terrà a Verona dal 10 al 13 aprile, ed infatti nasce proprio dalla collaborazione tra la DotCom e Vinitaly Wine Club, l’e-commerce del vino italiano di Vinitaly.

L’offerta di vini su Amazon.it, già presente, si arricchirà dunque di nuove etichette vinicole Made in Italy, provenienti da tutte le regioni d’Italia, selezionate e vendute da Vinitaly Wine Club sul Marketplace di Amazon.it con consegna in 24/48 ore in tutta Italia.

All’interno dello store online, è possibile effettuare la ricerca del “vino del cuore” in base ad una serie di criteri quali Aromi, Abbinamenti, Regioni di provenienza, tipologia (bianco, rosso, spumante, rosé o dolce), premi insigniti dalle maggiori guide enologiche italiane, ma si possono anche seguire i suggerimenti di Vinitaly Wine Club, come ad esempio: i Grandi Vini Italiani, i migliori vini premiati sotto i 20 euro, i Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, la Selezione Brunello di Montalcino DOCG, i Vini rossi Super Tuscan, i Vini rossi e bianchi sotto i 10 euro e molto altro.

Ogni settimana i clienti di Amazon.it potranno approfittare di offerte esclusive su una selezione di etichette. Si fa dunque sempre più ampia e profonda l’offerta di Amazon sul fronte food & beverage, dopo l’apertura al grocery nel luglio 2015 e di Prime Now per consegne in un’ora in alcune aree avvenuta lo scorso novembre, mentre a gennaio con Fresh è partito il fresco.

Cantine Settesoli, Varvaro confermato presidente e piani di sviluppo internazionali

La più grande azienda vitivinicola siciliana, Cantine Settesoli, approva il bilancio al 30 giugno 2014 e guarda ai mercati esteri. L’assemblea, tenutasi a Menfi il 21 dicembre, ha approvato all’unanimità il Bilancio al 30.06.2014 e votato il nuovo Consiglio di Amministrazione, che riunitosi, in prima seduta il 22 dicembre, ha confermato Vito Varvaro alla Presidenza. Nell’occasione Varvaro ha tracciato un bilancio dei suoi primi tre anni alla guida della Cooperativa, contraddistinti da una serie di risultati positivi. Tra gli obiettivi raggiunti l’incremento della remunerazione media per ettaro ai soci, l’ingresso in nuovi mercati, quali Cina, Russia, Hong Kong, Brasile, l’aumento del prezzo medio di vendita delle bottiglie, lo sviluppo dei brand Settesoli (commercializzato nella GDO) e Mandrarossa (dedicato all’Hp.Re.Ca), con il rafforzamento del commerciale ed attività di marketing innovative.

Vito Varvaro.
Vito Varvaro.

“Sono felice di continuare a guidare lo sviluppo di Cantine Settesoli, che con successo da anni esporta il frutto della nostra agricoltura nel mondo – ha commentato Varvaro -. Assieme al nuovo consiglio di Amministrazione ed alla squadra Settesoli abbiamo ambiziosi obiettivi di crescita nel mondo per i prossimi anni”. Forte l’impegno nel rafforzare la squadra con l’inserimento di nuove risorse umane giovani grazie anche agli stage di formazione aziendale e nel sottolineare ulteriormente il legame con il territorio, anche tramite il turismo. Il programma di sviluppo futuro si basa sul continuo miglioramento delle qualità dei vini, sulla ricerca di vini unici del territorio, sulla crescita del vino confezionato in Italia e nel mondo e sul rafforzamento dei brand Mandrarossa e Settesoli.

Cantine Settesoli, realtà nata nel 1958 a Menfi per iniziativa di un gruppo di viticoltori, dispone di terreni vitati estesi per 6.000 ettari. Ha 2.000 soci, quattro stabilimenti, una capacità lavorativa di circa 500.000 quintali di uve all’anno, una produzione nell’ultimo anno solare di 24 milioni di bottiglie di vino.

Gruppo Cevico, fatturato più 25 milioni di euro in quattro anni

Il Gruppo Cevico ha presentato i risultati della gestione 2013/2014, tutti in positivo: il fatturato consolidato (Cevico, Le Romagnole, Cantina dei Colli Romagnoli, Le Romagnole Due, Due Tigli, Sprint Distillery, Winex e Tenuta Masselina) è risultato pari a 127,761 milioni, il patrimonio netto è salito a 66,619 milioni di euro (64,756 milioni lo scorso anno) e l’utile è stato di 1,55 milioni. Un trend di crescita di lungo periodo che in quattro anni ha visto salire il fatturato del gruppo cooperativo di 25 milioni di euro (nel 2011 era a quota 102,265 milioni).

Bene anche l’’export, che tocca quota 20,473 milioni di euro, pari al 22,3% del fatturato Cevico, confermandosi un segmento fondamentale per l’agroalimentare nazionale, anch’esso con una crescita di lungo periodo che in quattro anni l’ha visto salire di 13,7 milioni di euro.

Importanti nel 2014 la definizione di tre importanti partnership commerciali: con Medici Ermete & Figli di Reggio Emilia, Istituto Tecnico Agrario “Scarabelli” di Imola, San Patrignano di Coriano di Rimini.

Cevico associa oltre 5000 viticoltori a conduzione diretta dei vigneti ed è tra i primi dieci player del vino a livello nazionale. Gli associati nel complesso dispongono di 6.700 ettari di vigneti, con 1,3 milioni di quintali di uva lavorata. Il Gruppo Cevico opera su due stabilimenti di confezionamento (Lugo di Romagna e Forli) a conduzione diretta, con un terzo a Reggio Emilia nell’ambito della partnership con la Medici Ermete & Figli. La capacità di stoccaggio è di oltre 650.000 ettolitri di vino, le associate “Le Romagnole” e “Cantina dei Colli Romagnole” operano su 18 cantine di vinificazione ubicate in tutto l’asse Romagnolo, ben 24 i marchi gestiti, di cui uno dedicato alle produzioni biologiche.

L’Assemblea ha eletto i componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione del Gruppo Cevico: confermata alla presidenza per il prossimo triennio Ruenza Santandrea che nel suo intervento ha evidenziato come “c’è tanto futuro nella nostra identità più classica e Cevico è pronta a narrare un territorio che in prospettiva può andare molto oltre i numeri positivi presentati oggi all’assemblea di bilancio. La comunità di questi 5000 viticoltori ha un radicamento sul territorio e un patrimonio di identità che ne fa la protagonista della storia che la Romagna deve ancora raccontare”.

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