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Stop ai glitter, Waitrose li elimina perché inquinano (sono di plastica)

Negli anni ’80 si sarebbero disperati ma certamente pure ora il glitter significa festa e glamour, specie sotto Natale: ma anche tanta, inutile plastica e quindi Waitrose & Partners si è impegnata entro il 2020 a trovare una alternativa ecologica per dare “brillantezza” alle sue etichette, carte, cracker, cartellini, fiori e piante.

Quest’anno, tre quarti delle etichette, degli involucri, dei Xmas cracker [le scoppiettanti “caramelle”  contenenenti una sorpresa e una coroncina di carta e che sono una tradizione nataliza in Uk, ndr] e dei tag del rivenditore, insieme a metà dei suoi fiori e piante, saranno privi di glitter. Una quota che aumenterà entro il prossimo Natale, quando tutti i fiori e le piante saranno privi di glitter ed entro il 2020 sarà utilizzata una alternativa ecologica.

I glitter sono fatti di minuscoli pezzi di plastica e, una volta lavati via, i pezzetti di plastica possono finire nell’acqua dove non si degradano mai.

La mossa del rivenditore segue quella del popolare programma della BBC1 – Strictly Come Dancing – che ha bandito l’uso del tradizionale glitter nel programma, come hanno fatto un certo numero di scuole materne e festival musicali nel Regno Unito.

Tor Harris, responsabile CSR, salute e agricoltura di Waitrose & Partners, ha dichiarato: “Ai nostri clienti interessa molto ridurre l’impatto della plastica sull’ambiente. Anche se è importante eliminare lo scintillio, troveremo altri modi per assicurarci di brillare a Natale e per tutto l’anno”.

Waitrose & Partners è stato il primo supermercato nel 2016 a eliminare la plastica nei suoi prodotti di bellezza e a passare alla carta biodegradabile per i cotton fioc. Le microsfere di plastica sono riconosciute come una seria minaccia per gli ecosistemi marini.

La catena si è anche impegnata a rendere il packaging delle sue private label completamente biodegradaibile, riutilizzabile o compostabile entro il 2025 e sostituirà circa 11.000 tonnellate di plastica non riciclata tra il 2023 e il 2025 con alternative più sostenibili.

Come Amazon: in Uk Waitrose consegna la spesa nel frigo, quando il cliente è fuori casa

È proprio il re della consegna del futuro Amazon, che negli Stati Uniti testa le soluzioni più bizzarre e poi sei mesi dopo ecco le vediamo arrivare anche da noi, nel Vecchio Continente, come nulla fosse. La compagnia di Bezos sembra specializzarsi, oltre che nelle soluzioni più avanzate (i droni ad esempio quando pochi sapevano perfino cosa fossero) anche nell’infrangere i tabù. Uno di questi è l’inviolabilità della casa. Lasciare le chiavi ad uno sconosciuto sembrava una follia solo due anni fa. Ora si fa, eccome. Abbiamo già parlato di Edeka, che ha proposto il servizio in Germania. E ora arriva Waitrose, insegna britannica, è la prima nel Regno Unito a proporre il servizio.

Inizialmente in fase di test per sondare la domanda, il nuovo servizio, che si chiama ‘While You’re Away’, partirà con 100 clienti situati nell’area di consegna del suo centro di sviluppo digitale a Coulsdon, nel sud di Londra.

Utilizzando la serratura intelligente di Yale, il cliente dà accesso a un driver Waitrose impostando un codice di accesso temporaneo che viene inviato tramite un’app sicura. Il codice viene quindi inviato al dispositivo del conducente al momento della prenotazione della spesa e viene eliminato una volta conclusa la consegna.

Il fattorino si premurrà di riporre gli articoli freschi o surgelati nel frigorifero, e lascerà altri generi alimentari sul tavolo della cucina o nel luogo indicato dal cliente. L’intera consegna verrà filmata da una microcamera indossata sul petto dal conducente (con buona pace di sindacati e braccialetti), con il video disponibile su richiesta per il cliente il giorno lavorativo successivo.

Per ora c’è un ordine minimo di 25 sterline (28,43 euro) e sei ordini dato il numero limitato di clienti coinvolti in questa fase.

Se la sperimentazione avrà esito positivo, Waitrose & Partners prevede di rendere disponibile il servizio a più di 1.000 clienti nella primavera del 2019.

“C’è una crescente richiesta da parte dei nostri clienti di rendere lo shopping con noi ancora più comodo nell’adattarsi al loro stile di vita frenetico – da detto Archie Mason, responsabile dello sviluppo del business di Waitrose & Partners -. Piuttosto che aspettare una consegna o impiegare tempo per mettere tutto via, il servizio offre ai clienti la possibilitò di usare quel tempo in modo diverso, come cucinare e mangiare il cibo che hanno comprato”.

“Collaborare con Waitrose & Partners per sviluppare il primo servizio di consegna a domicilio nel Regno Unito è una premessa entusiasmante per Yale, poiché cerchiamo di capire in che modo i prodotti intelligenti possono migliorare la vita quotidiana e proteggere la tua casa. La nostra eredità e priorità è nella sicurezza, ma le tecnologie con le quali stiamo lavorando ora ci consentono anche di collaborare con aziende come Waitrose per sviluppare servizi adatti alla vita moderna” ha detto Nigel Fisher, Managing Director di Yale UK.

Benessere al supermercato: carrello più salutare, Waitrose lancia le lezioni di yoga

Il punto vendita sempre più diventa luogo di accoglienza e interazione con il cliente che va ben al di là della singola spesa, con un’attenzione sempre più spinta verso il benessere: la catena della Gdo britannica Waitrose ad esempio questo mese lancia i corsi di yoga. Sullo sfondo il desiderio di stare bene che ha investito le scelte nutrizionali, cambiando di fatto gli acquisti. In Europa come in Italia: Coldiretti segnala un aumento del +7% per il pesce fresco, del 4,3% per la frutta fresca e del 4% per gli ortaggi freschi per una spesa alimentare che dopo cinque anni nel 2017 torna a crescere (del 3,2%, dati Ismea). Il che significa che sulle tavole degli italiani non si consuma così tanta frutta e verdura da inizio secolo. L’andamento positivo è favorito da nuove modalità di consumo e tecnologie casalinghe come centrifughe ed essiccatori. L’attenzione verso i segmenti naturale e benessere è confermata dalla forte crescita di alimenti come la frutta secca, +7,9%, la pasta di semola integrale, +16% o il riso integrale, + 20% rispetto al 2016. Bene anche zuppe pronte (+33%) e le insalate in busta con gli ortaggi di IV gamma (+4,3%), mentre l’olio extravergine di oliva cresce dell’11%. L’altra faccia della medaglia è la flessione di un grande classico della tradizione italiana percepito come non più così salutare come la pasta, con una flessione dei derivati del pomodoro (-0,5%) e della pasta secca di semola (-3%) per i quali nel 2018 secondo Coldiretti si attendono riscontri positivi con l’entrata in vigore dell’obbligo indicare in etichetta l’origine degli ingredienti utilizzati.

E visto che il benessere non si gioca solo a tavola, e che il punto vendita diventa sempre più luogo di attrazione (la spesa noiosa, da riordino, si farà sempre più online, e in automatico) Waitrose apre le porte dei suoi spazi la sera proponendo da questo mese  in tre punti vendita lezioni di yoga. Tenute da istruttori qualificati, costano £ 7 (7,9 euro) una e £ 35 (39 euro) il pacchetto da sei lezioni.

Come chiarisce Moira Howie, Nutrition Manager di Waitrose: «Sappiamo che il benessere generale è sempre più importante per i nostri clienti. Oltre a mangiare bene ora possono anche rilassarsi e godere dei benefici dello yoga in alcuni punti vendita, e allo stesso tempo fare nuovi incontri».

Sempre sul fronte benessere Waitorse sta testando anche in un paio di supermercati un nutrizionista personale che fornisce consigli dietetici personalizzati ai clienti.

Metti stasera a cena al supermercato: la scommessa di Waitrose

Gli chefs di Waitrose in azione (foto Waitrose).

Continua l’avanzata dei grocerants, i supermercati che offrono pasti in spazi appositi e formati di ristorazione sempre più raffinati, ma Waitrose, insegna britannica d’alta gamma, spinge il concetto un po’ più in là con l’intenzione di sfondare un tabù: d’accordo colazione, pranzo, spuntino e pure l’aperitivo, ma una cena al supermercato potrebbe mai risultare appetibile ai più?

È questa la scommessa, che sarà promossa ad aprile e maggio nel nuovo punto vendita di Haywards Heath: offrire un pasto a tre portate creato dagli chef delle tre scuole di cucina dell’insegna. L’ambiente, il caffè del punto vendita, sarà “trasformato” per la cena (50 i coperti disponibili) con apparecchiature per coppie o gruppi e musica soffusa.

«Questo è un passo ulteriore nell’offerta di ristorazione di Waitrose, e nasce anche dall’esperienza dei nostri sushi e wine bar. vogliamo trasformare in nostri punti vendita in una destinazione er cenare la sera come lo sono durante il giorno» ha spiegato Karen Himsworth, manager delle Waitrose Cookery Schools -. Sappiamo che un supermercato non è il primo posto che viene in mente quando la gente vuole cenare fuori casa, ma vogliamo cambiare questa cosa. Vogliamo creare un’ambiente invitante sia per le coppie sia per i gruppi di amici».

Le prime otto serate sono previste nel nuovo pinto vendita, ma l’idea è quella di portare il concetto della cena al supermercato anche in altri momenti e altri store.

Il menu è sofisticato e contemporaneo: gamberi o crudité per antipasto, pollo con salsa di madeira o salmone o l’immancabile opzione vegetariana del cavolfiore con granola di semi d’acero, e dessert al cioccolato con gelato. 

Secondo NPD Group solo negli Stati Uniti i pasti nel supermercato dal 2008 sono cresciuti del 30% e nel 2015 hanno portato un fatturato di 10 miliardi di dollari.

 

Come i social cambiano la spesa, Waitrose svela i trend del food 2016

Identitario, sociale, salutare, fotogenico: è questo il cibo nel 2016 secondo il quarto Waitrose Food and Drink Report appena pubblicato. Frutto dell’analisi di milioni di dati derivati dalla spesa in una delle principali (e più cool) insegne britanniche, ma anche dal lavoro di analisti ed addetti ai lavori, il Report scatta una fotografia dei consumi in fatto di cibo e bevande nell’anno in corso (un po’ come fa il rapporto Coop in Italia, anche se con un angolatura molto più limitata).

Il cibo, e di conseguenza la spesa, sono specchio della società e mutano a seconda della sua evoluzione. L’avanzata del digital e la consuetudine sempre più diffusa di pubblicare foto di cibo sui social ha davvero influenzato il nostro modo di mangiare e di presentare il cibo. Un britannico su cinque ha postato food nell’ultimo mese, il 9% nell’ultima settimana, e il 44% ha confessato di mettere più impegno nel preparare una pietanza rispetto a cinque anni fa, se sa che avrà buone probabilità di essere fotografata e diffusa sui social, mentre il 39% dichiara di mettere più cura nella presentazione (l’immancabile impiattamento dei talent culinari che affollano i canali tv).

Le ricette colorate e stilose, belle per la vista e non necessariamente per il gusto, sono in grado di decretare, soprattutto nei Paesi anglosassoni (ma il trend è già ben instaurato anche da noi) il successo di pubblico (e di vendite) di toast all’avocado e frullati, colorati e fotogenici.

Ecco gli altri trend individuati dal rapporto:

Porzioni più piccole specie per gli snack dolci Non si rinuncia ma si riduce: le vendite di mini hot cross bun (sorta di pane all’uvetta pasquale) sono aumentate quest’anno del 165%.

Più fresco e più leggero lo è il cibo che si mette in tavola rispetto a soli cinque anni fa per il 60% degli intervistati

Viva i Sandwich le vendite sono aumentate del 5% nel 2016 nel Regno Unito. I best sellers?Gamberetti e maionese e salmone affumicato e formaggio

Avanti gli avanzi il 34% degli interpellati congela più cibo rispetto a cinque anni fa e le vendita di contenitori per riporre il cibo sono aumentati del 37%, perché sempre più persone conservano gli avanzi per riutilizzarli anziché buttarli

Gin, un gran ritorno– Quest’estate i tre alcolici più venduti da Waitrose erano tutti gin, e il gin ha contato per un terzo di tutte le vendite di alcolici

Bevande zuccherate dure a morire Le usano durante il pranzo 2/3 dei britannici, insieme a bevande calde; solo 1/3 beve acqua

Il boom del rosé Quest’estate le vendite di vino rosé hanno registrato uno straordinario +104%, spinte dalla moda (che impazzava su Instagram) del “frosé”: una sorta di sorbetto di vino rosé, fragole o limone e ghiaccio tritato.

 

I cibi più “in” del 2016…

Secondo il rapporto, nel 2016 alcuni alimenti hanno fatto il salto da giovani promesse a star del carrello. La voglia di novità, ma anche di salute e sostenibilità, ha quindi portato fortuna a Alghe (in insalata, o per i più avventurosi come sostituito degli spaghetti), Churros (dolci fritti spagnoli), Vegetali “brutti” (hanno iniziato a comparire sugli scaffali in funzione di lotta allo spreco), Acqua di cactus (alternativa trendy all’acqua di cocco), Semi e cereali alternativi (da mettere nelle insalate ma anche come opzione gluten-free: le vendite di grano saraceno sono aumentate dell’82% e di semi di chia del 62%); Cibo abbrustolito, Farina di cocco, Picanha (taglio di carne sudamericano); Cibo Vegano (anche nella variante eterodossa “con uova”, Bao (panini cinesi ripieni al vapore).

 

…E quelli che saranno sotto i riflettori nel 2017

Yogurt alle verdure Alla carota, barbabietola, patata dolce o pomodoro, questa novità proveniente dagli USA potrebbe arrivare sui nostri scaffali l’anno prossimo. Leggermente dolce ma non troppo, si accompagna a vari tipi di cibo.

Kit per cucinare per bambini.. gourmet Per mamme attente alla salute e al gusto ma a corto di tempo arrivano i kit per cucinare con tutti gli ingredienti prepesati e una ricetta semplice e veloce, ma non banale.

Salse leggere La panna è out, i purè di verdure decisamente “in”

Poké Già imperversa nei blog di cucina di casa nostra il Poké, l’insalata di pesce crudo marinato hawaiana, e qualcuno pensa diventerà il “nuovo sushi”

Un cocktail per un profumo Ha iniziato Givenchy al Café Royal di Londra ma potrebbe guadagnare fan l’idea di abbinare un cocktail alla nota del profumo preferito.

L’intero rapporto è scaricabile a questo link.

Leggi anche le tendenze della spesa evidenziate nei rapporti precedenti:

I trend della spesa 2015 secondo Waitrose: piccola, frequente, informale e flessibile (2015)

Waitrose rivela le tendenze del food (2014).

Waitrose punta al supermercato aziendale con il primo punto vendita senza casse

Un rendering del nuovo polo di Sky previsto per l'estate.

Se la montagna non va a Maometto… il supermercato va ai consumatori, meglio se alto spendenti, entrando nel posto di lavoro e dunque Waitrose torna a puntare sulle aziende dopo 20 anni ma con una novità assicurata dalle nuove tecnologie: un punto vendita senza casse. I pagamenti avverranno unicamente tramite smartphone o carta ai cinque punti di check-out.

La location, la cui apertura è prevista per la prossima estate, è il nuovo quartier generale di Sky nel Regno Unito a Osterley presso Londra.

Situato all’interno del palazzo degli uffici, dove lavoreranno 3.500 persone, il punto vendita di 130 mq venderà una serie di prodotti che sono stati selezionati tramite un “sondaggio” effettuato tra alcuni dipendenti Sky. Pasti serali e cibo da asporto (panini piadine e sushi), prodotti freschi, torte per feste, fiori recisi, ma anche pane e croissant preparati nel punto vendita. Inoltre, accessori per il viaggio e prodotti per la bellezza e l’igiene per chi deve partire all’improvviso per lavoro o utilizza la palestra interna.

«L’apertura nel campus di Sky è un’opportunità per rispondere ai desideri dei clienti di questo posto di lavoro. Il nostro modello di convenience è più flessibile che mai oggi, specialmente nel momento in cui i metodi di pagamento e le categorie continuano ad evolvere e dunque in futuro esploreremo altre opportunità di questo tipo» ha detto Jackie Wharton, Director, Convenience Waitrose.

 

Waitrose ha 346 pdv nel Regno Unito, tra cui 60 convenience (minimarket).

Una tendenza, quella del punto vendita all’intreni delle grandi aziende, che sta ornando anche in Italia. In Italia Coop ha pensato di utilizzare una vending machine. mentre Eataly ha piazzato un “wall” per l’e-commerce nel campus di Vodafone a Milano. La storia dirà quale sarà il format più efficiente e funzionale.

Pedon amplia la gamma dei prodotti a marchio Waitrose

Per Waitrose, la catena distributiva inglese con 282 punti vendita nel Regno Unito, Pedon (90 milioni di euro di fatturato in 45 Paesi, 40% export) ha creato tre nuove referenze di cereali e legumi a rapida cottura, ampliando così la nota linea a loro marchio “Love Life”. Una nuova commessa, questa, per l’impresa vicentina già fornitore delle catene inglesi Tesco e Asda, a conferma di una sua forte dinamicità e presenza sul mercato anglosassone nella categoria dei cereali, legumi e semi.

Pedon, che opera nel business predominante dei cereali e legumi secchi, con diversificazioni nei preparati per dolci, funghi secchi, alimenti biologici e senza glutine, è oggi presente  in tutti i moderni canali distributivi, sia con prodotti a proprio marchio, sia come private label per la GDO con oltre 100 linee a marchio privato e 3.000 referenze. Punto distintivo e di forza del Gruppo Pedon è la rete globale di approvvigionamento, presente in 15 Paesi nei 5 continenti, che tramite la divisione Acos riesce a garantire nel tempo elevati livelli qualitativi ed il controllo totale delle filiere di approvvigionamento.

“La collaborazione con Waitrose è per noi una delle più importanti a livello internazionale – dichiara Paolo Pedon, Direttore Export dell’omonima azienda – il retailer inglese, infatti, esprime una particolare vocazione all’innovazione che consente alla nostra azienda di testare nuove formulazioni e concetti di prodotto”.

I tre nuovi mix, bulgur, miglio & riso rosso, bulgur integrale, e la novità assoluta freekeh & quinoa, ampliano la gamma già disponibile di cereali e legumi a rapida cottura arrivando a 7 prodotti disponibili a scaffale.

Wairose_LoveLifeGamma

La linea “Love Life” è ideale in cucina per zuppe, contorni e insalate fredde o per la preparazione di piatti della cucina mediorientale, rispondendo così alla variegata, multietnica e sempre nuova domanda del mercato inglese.

Waitrose rivela le tendenze del food

Si organizzano cene sempre più elaborate per gli amici, emulando gli chef delle trasmissioni TV: è uno dei trend individuati dal rapporto di Waitrose.

yhLa catena della grande distribuzione britannica Waitrose ogni anno, dopo aver analizzato i dati di milioni di vendite, online e in negozio, distilla le tendenze alimentari dei consumatori britannici. Tendenze locali, certo, ma che tendono a diventare sempre più globali (provate a fere l’esercizio di un confronto con i comportamenti degli italiani) e che sono pubblicate nel The Waitrose Food & Drink Report 2014.

Dal rapporto emerge un consumatore che, pur mantenendo l’attenzione ai costi tipica della recessione, abbraccia nuove tendenze che si affermano sempre più: la curiosità verso piatti stranieri, il “lusso rustico” (pane da lievito madre, formaggi di fossa e quant’altro), la tendenza a pubblicare foto e descrizioni di ciò che mangia sui social, il “vegetarianesimo flessibile”, l’hobby della cucina che gli fa organizzare cene con amici e parenti, specie nei fine settimana, e la mancanza di tempo cronica.

Di corsa in settimana, social, glocal e gourmet nel weekend

Web, mobile e social influenzano sempre più le nostre scelte alimentari: da quello che compriamo a come cuciniamo, a come comunichiamo di e sul cibo. Quest’anno le richieste dei clienti Waitrose via social hanno superato per la prima volta le richieste via mail.

Sempre più global. Cresce la curiosità verso i prodotti etnici e si sperimentano le novità come il katsu curry, ricetta mutuata dai ristoranti giapponesi

Sempre meno tempo per la spesa. Sempre di corsa, si preferisce comparare pochi articoli indispensabili nei supermercati di prossimità, cedendo magari alla tentazione dei prodottini gourmet da cucinare velocemente. Anche la colazione si mangia sempre più per strada (+10% di vendite)

Chef in tv, cuochi a casa. Il 40% dei clienti considera il fine settimana come  l’occasione per cucinare e incontrare famiglia e amici (da noi non è proprio una novità); i programmi tv tipo Master Chef ispirano sempre più persone a sperimentare in cucina

Salutismo anche a colazione. Per la prima volta le vendite di miele superano quelle di marmellata.

Aperol liquore dell’anno! Le vendite di Aperol secondo Waitrose sono aumentate dell’800% quest’anno, quelle di liquori al caffè del 15%. I cocktail (Espresso Martini e Spritz) provati al bar si ripropongono a casa nelle cene con amici

Vini, arrivano i “nuovi”. Non è solo più Sauvignon Blanc, tra le new entry la più di successo quest’anno è il Grüner Veltliner austriaco. I Mondiali di calcio brasiliani hanno trascinato le vendite di vini sudamericani (+50%).

Anna Muzio

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