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Mondelēz e Italia, un legame stretto che genera un valore di oltre 500 milioni

Nel 2022 Mondelēz International ha creato in Italia un valore di 514 milioni di euro. Alla sede di Milano si sommano due stabilimenti produttivi in Piemonte attraverso cui l’azienda ha generato un valore economico pari a 96 milioni di euro, con un impatto occupazionale complessivo di 1.359 posti di lavoro di cui 449 diretti e 910 indiretti.

A evidenziare i dati è il recente studio realizzato da Ref Ricerche intitolato “Il Gruppo Mondelēz International in Italia: impatto economico e sociale”, dal quale si apprende come nell’ultimo decennio il gruppo abbia investito 62,1 milioni di euro per lo sviluppo dei propri stabilimenti produttivi piemontesi nelle aree di qualità, sicurezza, innovazione e sostenibilità. Presso lo stabilimento di Capriata d’Orba (Al) vengono sfornati quotidianamente più di 16 milioni di biscotti a marchio Oro Saiwa – oltre a Tuc Cracker e a Tuc Sfoglie – utilizzando grano 100% italiano coltivato in oltre 5.000 ettari di campi di più di 450 aziende agricole distribuite sul territorio nazionale. Nel caseificio di Caramagna Piemonte (Cn), casa di Fattorie Osella, invece ogni giorno vengono lavorate 80 tonnellate di latte piemontese – proveniente da circa 20 allevamenti selezionati nelle province di Cuneo e Torino – per un totale di circa 28.530.000 litri di latte lavorati all’anno.

“Lo stretto legame tra Mondelēz e l’Italia si basa su un impegno costante verso il territorio e le filiere locali che si traduce in un impatto positivo sulle comunità e sull’ambiente in cui operiamo” afferma Silvia Bagliani, Presidente e Amministratore delegato di Mondelēz International Italia. “I continui investimenti volti a sviluppare le filiere italiane del grano e del latte per i nostri stabilimenti piemontesi rappresentano un esempio virtuoso di partnership tra i diversi attori coinvolti nella catena di fornitura e sono una testimonianza significativa del nostro impegno a creare valore condiviso per il Paese”.

L’impegno del Gruppo verso la sostenibilità
Nell’ambito della strategia del Gruppo “Snacking Made Right”, Mondelēz si pone l’obiettivo di guidare il cambiamento laddove può esercitare una maggiore influenza, ovvero lungo la catena di fornitura con programmi dedicati alle filiere di grano, latte e cacao, e su temi prioritari come packaging e clima. In Europa, Mondelēz International sta guidando la transizione verso un modello più sostenibile della filiera del grano con il programma “Harmony”. Nel 2022 in Italia il progetto ha coinvolto oltre 255 agricoltori partner, circa 3.760 ettari di campi grano, 130 ettari riservati a prati melliferi dedicati alla biodiversità, nei quali si sono osservate circa 615.000 api e 11 specie di farfalle. L’obiettivo di Mondelēz International è coltivare – entro il 2030 – il 100% del grano necessario per la produzione di biscotti in Europa secondo i principi della Carta Harmony Regenerative.

Per quanto riguarda la filiera del latte, lo stabilimento di Caramagna Piemonte (Cn) è impegnato in prima linea per il benessere animale. Dal 2016, infatti, il caseificio ha avviato un progetto volto alla valutazione del benessere delle vacche da latte secondo quanto previsto dal Disciplinare del Centro di Riferimento Nazionale del Benessere Animale dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia (CReNBA) ed è stato il primo in Italia ad aver concluso questo programma strutturato e ad avere ottenuto l’idoneità alla certificazione del benessere animale del 100% degli allevamenti che conferiscono il latte. Sui temi prioritari di clima e packaging, gli obiettivi di Mondelēz International sono quelli di azzerare le emissioni di Co2 entro il 2050 lungo tutta la filiera (Net Zero) e di rendere, entro il 2025, il 100% dei propri packaging disegnati per essere riciclati, ridurre la plastica vergine di almeno il 25% negli imballaggi in plastica rigida e del 5% in tutti i packaging (vs 2020).

L’attenzione per le persone e le comunità
Da sempre il Gruppo Mondelēz International in Italia mette al centro le proprie persone, impegnandosi a costruire un ambiente di lavoro inclusivo e diversificato, che favorisca un autentico senso di appartenenza e valorizzi il talento di ciascuno. A conferma di ciò, nel 2024, il Gruppo si è posizionato tra le migliori 10 grandi aziende con oltre 500 dipendenti nella classifica ‘Best Workplaces Italia 2024’ di Great Place to Work. Nel 2023, sia gli stabilimenti in Piemonte che la sede di Milano hanno raggiunto un importante traguardo nell’ambito della parità di genere, conseguendo la certificazione di conformità alla norma UNI/PdR 125:2022. Più in generale, l’attenzione al benessere delle persone è sempre stata al centro della cultura aziendale di Mondelēz. ​Dal 2022, l’azienda ha introdotto “Workplace of the Future”, un nuovo approccio al lavoro basato sulla fiducia e la responsabilità delle persone e la flessibilità dei luoghi e tempi di lavoro, attraverso l’introduzione della settimana corta.

L’azienda si impegna inoltre a sostenere la genitorialità condivisa attraverso misure concrete in termini di flessibilità, permessi aggiuntivi rispetto a quanto previsto dalla legge e il riconoscimento di un congedo extra di due settimane per i neopapà, per un totale di quattro settimane complessive. A conferma del percorso intrapreso, Mondelēz ha sottoscritto il “Codice di autodisciplina di imprese responsabili in favore della maternità”, lanciato dalla Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella. L’attenzione dell’azienda verso le persone si estende anche a livello di comunità, dove Mondelez International si impegna a contribuire a uno sviluppo più sostenibile e inclusivo della società nel suo complesso. Attraverso il programma Changemakers, i collaboratori del Gruppo mettono a disposizione il loro tempo ed il loro talento in attività di volontariato scendendo in campo a fianco di diverse realtà no profit con cui l’azienda collabora. Il Gruppo vanta inoltre importanti collaborazioni sul territorio italiano con Ngo impegnate nel sostegno delle persone in condizioni di fragilità. In particolare, da anni si impegna a promuovere l’inclusione sociale al fianco di Next, l’Associazione che aiuta persone in difficoltà ad uscire dallo stato di fragilità attraverso il lavoro e supporta l’iniziativa Sos Spesa promossa da Fondazione Francesca Rava.

Italiani aiutati dai fringe benefit, in testa prodotti alimentari e carburanti

I fringe benefit sono uno strumento chiave per il benessere economico delle famiglie e per la ripresa dei consumi per i quali nel 2024, grazie alla leva del welfare privato, si stima una crescita dello 0,8% rispetto al 2023. Ad elaborare la previsisione The European House – Ambrosetti sulla base di una ricerca commissionata da Edenred Italia, tra i principali player nel settore degli employee benefit.

La ricerca mette in evidenza la stretta relazione tra l’andamento dei consumi e il ricorso da parte delle aziende ai fringe benefit, strumento di welfare aziendale messo a disposizione dei lavoratori sotto forma di buoni acquisto, esenti da IRPEF e addizionali comunali e regionali, utilizzabili per diverse tipologie di spesa, come alimentari, carburante, istruzione, genitorialità. Il ricorso ai fringe benefit ha preso impulso nel 2020, durante la pandemia, sulla spinta dei provvedimenti che ne hanno progressivamente ampliato la soglia di detassazione. Nella seconda metà del 2023, in particolare, l’introduzione con il Decreto Lavoro della soglia di detassazione differenziata, stabilita in 258,23 euro per la generalità dei lavoratori e alzata a 3.000 euro per i dipendenti con figli fiscalmente a carico, ha permesso di incrementare del 3,4% i consumi delle famiglie rispetto al 2019, quando la soglia era fissata in 258,23 euro indistintamente per tutti i dipendenti. Il confronto è positivo (+1,5%) anche tra secondo semestre 2023 e 2022, quando la soglia venne alzata dapprima a 600 euro per tutti (Decreto Aiuti-bis, agosto 2022) e quindi a 3.000 euro (Decreto Aiuti quater) da novembre a dicembre 2022.

Allo stesso tempo, una survey condotta da The European House-Ambrosetti su un campione di 273 aziende, evidenzia come nel 2023 solo il 28% degli intervistati abbia offerto ai propri lavoratori fringe benefit per un controvalore fino alla soglia di esenzione massima di 3.000 euro. Il 40%, inoltre, dichiara di non avervi fatto ricorso, motivando la mancata adozione dello strumento con il timore di creare disparità e malcontento, causati dall’eccessiva differenza di trattamento tra lavoratori con e senza figli. D’altra parte, prosegue il sondaggio, per il 96% delle aziende i fringe benefit sono ritenuti un acceleratore di benessere e inclusione per i dipendenti che, per 4 intervistati su 5, devono poter usufruire di soglie di esenzione uguali per tutti, condizione quest’ultima che ne agevolerebbe un maggiore ricorso.

Per il 2024, la Legge di Bilancio ha stabilito l’aumento della soglia di detassazione per i dipendenti senza figli a carico da 258,23 a 1.000 euro e la corrispondente riduzione della soglia per i dipendenti con figli a carico da 3.000 a 2.000 euro. Secondo TEHA, questa nuova impostazione potrebbe favorire una maggiore adozione dei fringe benefit da parte delle aziende e, di conseguenza, impattare positivamente sui consumi delle famiglie, che nel corso dell’anno dovrebbero registrare una crescita dello 0,8% rispetto al 2023.

I fringe benefit restano uno strumento fondamentale per il benessere economico in una fase segnata da una forte pressione inflattiva, che ha eroso il reddito disponibile delle famiglie meno abbienti di oltre un terzo nel 2022 e di un ulteriore 4% nel 2023. In tale contesto, i fringe benefit hanno consentito di alleggerire i bilanci famigliari nelle voci di spesa soggette ai maggiori tassi di inflazione: nel 2023, oltre il 76% dei buoni acquisto rimborsati da Edenred è stato utilizzato per l’acquisto di prodotti alimentari (57%) e carburanti (19%), i cui prezzi hanno riportato tassi di inflazione più elevati della media. L’utilizzo dei fringe benefit, al pari di tutte le prestazioni di welfare aziendale, resta tuttavia uno strumento ancora sottoutilizzato e quindi con una relativa capacità di incidere sui redditi delle famiglie: mentre il welfare pubblico, per il quale nel 2021 la spesa è stata pari a 623 miliardi, ovvero il 34,9% del PIL (6° valore più elevato tra i paesi UE), sostiene il 37,6% delle entrate delle famiglie, le prestazioni private contribuiscono per appena il 2,7%.

Nasce Welfare.Coop, nuovo portale di welfare aziendale

Si rivolge ai circa 20.000 dipendenti delle 400 cooperative associate a Legacoop Romagna, ma è già aperto a tutto il tessuto economico romagnolo: è Welfare.Coop, il nuovo portale di welfare aziendale che Legacoop Romagna ha promosso insieme ad Assicoop Romagna Futura, UnipolSai (di cui Assicoop è agente in Romagna) e Federcoop Romagna, la società di servizi del movimento cooperativo nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

Nel concreto il portale Welfare.Coop mette a disposizione un ricco paniere di beni e servizi dedicati a svago, divertimento, viaggi, formazione, editoria, salute, benessere, previdenza e molto altro, contrattati in forma collettiva. Il lavoratore li può acquisire attraverso il credito welfare che l’azienda mette a sua disposizione, ottenendo un duplice beneficio di convenienza e trattamento fiscale. Attraverso un sistema di intelligenza artificiale la piattaforma apprende le preferenze dell’utente e propone alternative sempre nuove.

“In sintesi – spiega il presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti — il Welfare aziendale per i dipendenti significa esenzione da alcune  imposte e contributi, maggior potere d’acquisto, più bilanciamento tra vita privata e lavoro. Per l’impresa rappresenta invece un’opportunità per ridurre i costi, garantendo soluzioni personalizzate e premi di produzione capaci di rendere i propri dipendenti più motivati. Ma per Legacoop Romagna — prosegue Mazzotti — il Welfare aziendale significa molto di più: significa estendere i principi del mutualismo cooperativo alle comunità, rafforzare le reti di coesione sociale e le relazioni tra imprese e territorio. Siamo orgogliosi di questo progetto anche perchè Welfare.Coop è il primo portale attivato in ambito nazionale per il mondo Legacoop”.

“La relazione con il territorio, con le persone e le imprese, è uno dei nostri valori fondamentali», dice l’amministratore delegato di Assicoop Romagna Futura, Maurizio Benelli. «In questa logica abbiamo profuso le nostre energie perché per il sistema Legacoop venisse strutturata una offerta nell’ambito del welfare aziendale che fosse specifica ed al servizio di questo territorio, delle imprese e, soprattutto del movimento cooperativo. Abbiamo ritenuto, fin dal principio, che il valore da mettere in campo fosse un corretto connubio fra i vantaggi che questo sistema di servizi per i dipendenti  con le professionalità e le competenze che il mondo Legacoop mette a disposizione di tutti i residenti del nostro territorio. Questo sfruttando anche l’esperienza e gli investimenti che il gruppo Unipol da tempo sta sviluppando nell’ambito delle proprie attività e che nel piano industriale 2019/ 2021 ha visto un processo di grande ulteriore impegno per dare risposte a specifiche esigenze anche in questo ambito”.

Unieuro e UniCredit insieme per il welfare

Unieuro e UniCredit hanno avviato una partnership finalizzata a migliorare la qualità della vita privata e lavorativa, nonché il bilanciamento delle stesse, degli oltre 38.000 dipendenti italiani della banca. Nell’ambito del piano d’azione del Family Board, che integra il programma di welfare aziendale, Unieuro renderà disponibile ai beneficiari la migliore tecnologia scontatafino al 25% del prezzo di listino, oltre a offrire sconti, validi fino al 27 settembre, su una serie di prodotti specificamente correlati alle necessità dettate dall’attuale momento storico: lo smart working, l’adeguamento tecnologico dell’abitazione e le esigenze di una mobilità sostenibile.“Siamo onorati di supportare una grande e prestigiosa realtà quale UniCredit nel programma destinato ad accrescere il benessere e la motivazione dei propri dipendenti. La forza commerciale, il know-how tecnico in ambito B2B2C e la qualità di servizio che solo il Gruppo Unieuro è in grado di mettere a
disposizione dei partner hanno fatto e faranno ancora una volta la differenza” –
ha commentato Gabriele Gennai, Chief Commercial Officer di Unieuro.
“Abbiamo ascoltato con attenzione la voce delle nostre persone, il loro bisogno di maggiore flessibilità, di supporto ai colleghi con figli in età scolare e di un’innovazione continua quando si tratta dei nostri nuovi modi di lavorare. Grazie alla collaborazione con Unieuro, questi obiettivi sono più vicini” – concludeEmanuele Recchia, Responsabile Relazioni Industriali e Welfare di UniCredit.
La collaborazione, già attiva e che sarà valida fino al marzo 2021, consente a tutti i dipendenti UniCredit di beneficiare delle condizioni esclusive loro dedicate semplicemente presentando il proprio badge aziendale o altra idonea documentazione che comprovi l’appartenenza al Gruppo presso i punti vendita Unieuro aderenti all’iniziativa, parte della più capillare rete di negozi specializzati in elettronica ed elettrodomestici d’Italia. Unieuro e Unicredit stanno lavorando affinché la partnership venga estesa al canale online, sfruttando l’expertise di Monclick, centro d’eccellenza in ambito Business-toBusiness-to-Consumer del Gruppo Unieuro. Monclick metterà a disposizione di UniCredit e dei suoi dipendenti l’ampio catalogo online, il know-how tecnico e la capacità di servizio che ne hanno costruito e consolidato negli anni la leadership italiana anche nel segmento B2B2C.

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