Carne, consumi a picco, Coldiretti organizza la Giornata nazionale della Carne italiana

In migliaia tra allevatori, consumatori, cuochi, nutrizionisti e gourmet sono scesi in piazza per la Giornata nazionale della Carne italiana a Torino, presso il Centro Congressi del Lingotto, chiamati a raccolta da Coldiretti con l’obiettivo di combattere “gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie” contro la “fettina”. Che negli ultimi tempi ha subito una vera e propria “emorragia” di consumi: quasi un italiano su dieci l’ha eliminata dalla sua dieta, e nel 2015 in particolare, complice anche l’allarmismo che ha coinvolto carne rossa e salumi, ha colpito in particolare gli acquisti delle famiglie, crollati del 9% per la carne fresca di maiale, del 6% per quella bovina e dell’1% per di pollo e salumi, registrando uno dei minimi storici dall’inizio del secolo.

In forte aumento anche la percentuale di chi non mangia carne: il 7,1% degli italiani nel 2015 (contro il 5,9% del 2014) si dichiara vegetariano e l’1% vegano, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Eurispes.

Consumi in calo, 12mila stalle chiuse

Proprio nel 2015 secondo la Coldiretti la carne ha perso il primato retrocedendo a seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta, con una spesa scesa a 97 euro al mese e un’incidenza del 22% sul totale. Un trend negativo in atto da anni, tanto che non si è mai mangiata così poca carne in Italia dall’inizio del secolo: in media a 85 grammi al giorno. Il consumo degli statunitensi, ad esempio, è superiore al nostro del 60%, quello degli australiani del 54%, quello degli spagnoli del 29% e quello dei francesi e dei tedeschi del 12%.

«Serve educazione e buon senso e soprattutto rispetto per tutti i diversi stili alimentari ai quali l’agricoltura italiana può offrire grandi opportunità di scelta grazie ai primati conquistati nella qualità e nella biodiversità -, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo -; proprio il rispetto dei principi della dieta mediterranea ha garantito fino ad ora all’Italia una speranza di vita da record a livello mondiale di 80,1 anni per gli uomini e di 84,7 anni per le donne».

La crisi ha naturalmente colpito le stalle da carne italiane: negli ultimi cinque anni ne sono chiuse quasi 12mila per effetto delle importazioni dall’estero, che oggi rappresentano quasi 1/3 dei consumi, con effetti sull’economia, sull’occupazione e sulla sicurezza alimentare. Ciò ha portato alla scomparsa di circa 300mila bovini da carne, mezzo milione di maiali e 700mila conigli. In Italia “resistono” 80mila allevamenti di bovini da carne, cinquemila di maiali e 4500 di polli da carne. In gioco c’è il futuro delle stalle nazionali dove sono ancora allevati 8,7 milioni di maiali, 6,1 milioni di bovini da carne e 6,5 milioni di conigli, ma risultano minacciate di estinzione ben 24 razze di bovini, 10 di maiali e 10 di avicoli sulla base dei Piani di Sviluppo Rurale della precedente programmazione.

Tagli minori una via d’uscita?

Un modo per superare l’impassse è quella seconda la Coldiretti di valorizzare i tagli “minori” o “alternativi” ai più nobili filetto e costate, perché permettono di risparmiare fino al 50% essendo più economici, e anche, a volte, più adatti alla ricetta che si vuole portare in tavola. Tagli come bolliti e faentina (pancia tagliata a fette e cotta alla griglia), lingua e trippa e anche, per il bovino, il collo, taglio di terza categoria dalla carne gustosissima (ottima per bolliti o stracotti, ma anche per preparare polpette e ragù), la punta di petto, taglio molto economico che può essere usato per preparare arrosti o brodi, il campanello, piccolo taglio molto apprezzato per bistecche alla brace, spezzatini, stracotti e stufati, il geretto, detto anche muscolo, adatto per la preparazione di ossibuchi e stufati. Del maiale la cotenna e le costine. Del pollo del pollo le zampe, le ali e il collo.

 

Arriva la stagione della griglia per 7 italiani su 10

In ogni caso, all’arrivo della bella stagione sono pochi gli italiani che rinunciano alla griglia: secondo la Coldiretti oltre sette famiglie italiane su dieci (71 per cento) la praticano al mare, in montagna, nei parchi, in campagna o più semplicemente a casa propria.

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Su twitter spopola l’hashtag dell’iniziativa: #bracioleallariscossa.