Boom dell’agroalimentare italiano negli Emirati Arabi, +38,8% nel 2022

Vola l’export agroalimentare italiano negli Emirati Arabi Uniti e fa segnare 416 milioni di euro su base annua, +38,8% rispetto al 2021. Agenzia ICE, nel contempo, continua l’attività a supporto del settore nel territorio emiratino sviluppando la collaborazione con Euromercato, uno dei maggiori distributori di prodotti agroalimentari italiani negli Emirati Arabi Uniti.

Un accordo stretto per portare a Dubai i prodotti dell’eccellenza gastronomica Made in Italy, che funziona. Sono già 86 le aziende italiane che hanno trovato ospitalità sugli scaffali degli “shop in shop” corner Italia, a testimonianza che il progetto avviato lo scorso anno comincia a dare concreti risultati.

Per fare il punto e a rilanciare la collaborazione pochi giorni fa a Milano si sono incontrati il Presidente dell’Agenzia ICE Matteo Zoppas e Mohammed Alsheihhi, Presidente di Euromercato. “È un modello di progetto ad altissimo potenziale che posiziona direttamente sul mercato i prodotti del Made in Italy e Agenzia ICE ritiene che questo tipo di progetti possa favorire un ritorno immediato sulle esportazioni dell’Italia” ha commentato il Presidente Matteo Zoppas.

Euromercato è uno dei maggiori distributori di prodotti agroalimentari italiani negli Emirati Arabi Uniti e dispone di “shop in shop” corner all’interno dei principali punti vendita dei seguenti grandi distributori: Union Coop, Abu Dhabi Coop, Ajman Coop, Sharjah Coop, Emirates Coop,Lulu Hypermarket, Falcon City Dubai, Carrefour – Cuisines of the world.

Il progetto, della durata di 8 mesi da ottobre 2022 a giugno 2023, consiste in un’attività di promozione multichannel di eventi sia fisici che digitali e social e la campagna si dipana durante le principali festività locali per massimizzare il coinvolgimento dei clienti e il ritorno dell’operazione promozionale in termini di vendite di prodotti Made in Italy.

Le azioni sono finalizzate a promuovere la conoscenza, l’immagine e la qualità dei prodotti agroalimentari italiani, contrastare l’italian sounding e, indirettamente, a stimolare le vendite del settore agroalimentare già fornitrici della catena, oltre che favorire l’ingresso di nuove aziende nel mercato emiratino. Il ritorno atteso dalla campagna è pari a 400.000 euro di acquisti aggiuntivi.