Fiducia in calo. Complici la Brexit, i flussi migratori e le guerre internazionali

La fiducia si contrae in tutta l’Europa dei 28. Secondo l’indice presentato da GFK per il terzo semestre del 2016, si è infatti scivolati dai precedenti 13,1 punti ai 12,3 nel periodo compreso tra giugno e settembre 2016.

Le cause? La Brexit ha pesato parecchio a livello transnazionale (andando però ad attenuare gradatamente i suoi effetti negativi), ma ogni singolo paese ha dovuto fare i conti con questioni interne.schermata-2016-10-17-a-11-38-42

In linea generale, dunque, si può dire che se è vero che sul fronte economico, l’Europa sta attraversando una positiva fase di sviluppo economico (cresce anche il numero degli occupati), è pure vero che le aspettative economiche e di reddito tra i consumatori non sono alte. Così come la propensione all’acquisto. Ciò potrebbe essere imputabile ad aspetti diversi prettamente nazionali, ma anche a fattori psicologici generali e incertezze fondamentali, quali la guerra in Siria, gli attacchi terroristici che hanno colpito Francia e Germania, l’ascesa dei movimenti politici di estrema destra alle elezioni o nei sondaggi e le imminenti elezioni presidenziali americane.schermata-2016-10-17-a-11-37-14

Per quanto attiene all’Italia, pare chiaro che da qui ai prossimi mesi lo scenario non sarà molto roseo.

A causa del persistere della crisi, ma anche per via degli arrivi in massa di migranti, sempre più vissuti come un pericolo.schermata-2016-10-17-a-11-37-54

Ne consegue che le aspettative economiche dei consumatori hanno toccato quota -40,6 punti (il valore più basso da gennaio 2014). Nel complesso, il dato risulta in calo di 9,3 punti dal giugno di quest’anno e di ben 25,2 punti rispetto a settembre 2015.schermata-2016-10-17-a-11-38-16

Non va meglio all’indicatore delle aspettative di reddito: -10 punti dallo scorso gennaio (il livello più basso). E in questo caso la sfiducia è fomentata dall’andamento del livello di disoccupazione in Italia, sempre elevato o addirittura in aumento negli ultimi mesi.

Ed ecco, infine il corollario inevitabile di questo mood: un nuovo calo anche della propensione all’acquisto. Nella prima parte dell’anno questo indicatore aveva raggiunto livelli soddisfacenti, ma nel terzo trimestre è calato drasticamente di 13,9 punti, andandosi ad assestare a 6,8 punti a settembre.