Le nuove direttrici di cambiamento della distribuzione moderna

Il Position Paper realizzato per ADM e presentato ieri a MARCA volge l’attenzione al futuro del settore e individua 9 direttrici di cambiamento su cui la distribuzione moderna dovrà orientarsi da qui al 2030: dalle evoluzioni socio-demografiche alla polarizzazione della ricchezza, dalla territorialità alla concentrazione del mercato, dall’offerta di servizi inediti alla omnicanalità, dall’attenzione alla sostenibilità alla inclusività e attrattività, nell’ottica di favorire partnership ed alleanze.

Il Paper analizza in modo particolare il futuro del settore agroalimentare rispetto a un mercato interno che vede un progressivo invecchiamento della popolazione italiana compensato principalmente dagli stranieri, un elevato tasso di disoccupazione giovanile (29,7%) e la più elevata percentuale a livello europeo di giovani NEET – che non studiano e non lavorano (23,1%).

“Questa situazione rischia di andare a comprimere i consumi, incidendo negativamente su un mercato domestico che vede già da un decennio una sostanziale stabilità della domanda – ha commentato Valerio De Molli, Managing partner e CEO di The European House – Ambrosetti: gli over 65 hanno un fabbisogno calorico inferiore rispetto alla popolazione adulta, un ammanco nella domanda che non può essere compensato dai giovani, se non lavorano, né dalle famiglie straniere che hanno un potere d’acquisto più basso rispetto a quelle italiane. In Italia inoltre esiste una forte polarizzazione della ricchezza che si va accentuando con un aumento esponenziale delle persone in povertà assoluta, passate dal 3,9% nel 2009 al 9,4% nel 2021. Compito della distribuzione moderna, attraverso la MDD, è di democratizzare una spesa alimentare di elevata qualità e sostenibile”.

Alla luce di questi cambiamenti dello scenario di riferimento, il Paper disegna il futuro della distribuzione moderna che ruota intorno a una serie di direttrici:

· Rimodulazione di un’offerta integrata di prodotti e servizi in grado di rispondere a nuovi bisogni dei consumatori riassumibili in 4 macro categorie: Food experience (prodotti rich in, free from e ad alto contenuto di servizio); Benessere e wellness (servizi parasanitari, nutraceutica); Tempo libero e famiglia (animali, viaggi); Servizi (telefonia, pagamento bollette). Il percorso di evoluzione è già in atto, coinvolge ad oggi oltre 500 punti vendita in cui sono stati aperti parafarmacie, ottici, bar, benzinai, pet store, profumerie.

· La sostenibilità come denominatore comune nell’introduzione di nuovi prodotti alimentari e nella revisione di quelli già presenti a scaffale. Il tema è molto sentito dal 62% degli italiani e viene spesso unito alla richiesta di origine nazionale e sicurezza alimentare delle referenze. Un impegno delle insegne che trova un riscontro anche nel percepito dei clienti verso la MDD: il 55% la considera attenta ai temi legati all’ambiente e alla sostenibilità e il 50% la ritiene attenta ai temi etici e sociali.

· Crescita della quota di MDD. In questo contesto anche la MDD evolverà verso le nuove esigenze dei consumatori: sarà più focalizzata sui prodotti premium, più sostenibile, allargherà l’offerta e sarà ancora più attenta alla valorizzazione dei prodotti locali. Nel percepito del 72% dei consumatori la MDD alimentare risponde all’esigenza di conciliare qualità e prezzo e per il 67% permette l’acquisto di prodotti bio a un prezzo contenuto. Dà anche un grande contributo alla distribuzione su tutto il territorio nazionale dei prodotti certificati del made in Italy: in media ciascuna insegna propone 125 referenze DOP e IGP a Marca del Distributore.

· Omnicanalità e digitalizzazione. L’uso della rete per fare acquisti sta entrando nelle abitudini anche degli italiani (il 74% usa la connessione a questo scopo), perciò gli spazi online e off line della Distribuzione sono destinati a diventare rapidamente un ecosistema unico e omnicanale. Le aziende della distribuzione moderna si confronteranno quindi con un ripensamento della propria offerta di servizi nei due spazi, integrando le piattaforme e-commerce come strumento di relazione e di fidelizzazione dei clienti.

· Cambierà anche l’approccio verso il mondo del lavoro, puntando all’incremento di nuove competenze qualificate. La compenetrazione tra fisico e digitale comporta infatti un aggiornamento dei sistemi logistici, delle attività di marketing e della distribuzione stessa dei prodotti che richiederà l’introduzione di nuove figure professionali, come il data analyst e il visual merchandiser. Compito della DM sarà far vivere e raccontare “il bello di lavorare nel retail”.

· Per ampliare i servizi offerti la DM dovrà inoltre allacciare nuove partnership intra e inter settoriali con tutta la filiera agroalimentare, ma anche con altre filiere, come quella farmaceutica o della cura degli animali, centri medici, agenzie viaggi, etc..

Al convegno inaugurale di Marca 2023 sono intervenuti nell’ordine: Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere Group, Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna, Nando Pagnoncelli, Presidente IPSOS con un focus su clima economico e sociale in Italia, Valerio De Molli, Managing Partner di The European House – Ambrosetti, Gianmaria Marzoli, Vice Presidente IRI che ha tracciato una fotografia della MDD nel 2022, On. Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare; On. Valentino Valentini, Viceministro delle Imprese e del Made in Italy, in videocollegamento, Marco Pedroni, Presidente di ADM (Associazione Distribuzione Moderna).