
Anche nel caso della Pasta secca, piatto tipico della tradizione alimentare italiana, le nuove istanze salutistiche stanno progressivamente condizionando l’assortimento a scaffale. All’interno di questa categoria i player producono prodotti innovativi e gustosti con un occhio in più all’aspetto salutistico. Farine integrali, farine biologiche di semola, di farro, riso e mais sono le principali, farina di lenticchie, ceci e arricchite sono le più innovative e negli ultimi anni stanno aumentando il loro spazio espositivo sugli scaffali.
Dunque il mercato della pasta secca dà ai consumatori la possibilità di scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze grazie ad un vasto assortimento. Nel complesso, il comparto della pasta secca propone circa 255 referenze, domina la pasta di semola con le sue 193 referenze, seguita dalla pasta di farina biologica e insapore (kamut, quinoa, lenticchie, ceci, orzo…) che occupa il 12% dello scaffale con 41 prodotti presenti a scaffale (16% delle referenze totali della categoria), mentre la pasta senza glutine ha il 7,2% delle referenze della categoria.
Sugli scaffali della Gdo, la pasta corta è il prodotto con maggior spazio espositivo ma anche il maggior assortimento (grazie alle numerose tipologie di pasta prodotte, dalle più conosciute come le penne rigate o lisce, ai radiatori, dalle mezze maniche ai cellentani). Nel segmento della pasta di semola, la pasta corta occupa il 76% dello scaffale, dati piuttosto simili anche nella pasta biologica e insapore.
All’interno del mercato vi sono numerosi produttori, sia appartenenti a grandi gruppi sia piccoli produttori locali, specializzati nella produzione di farine integrali ma soprattutto biologiche. Sugli scaffali della Gdo partecipano alla competizione più di 40 players (inoltre vi sono più di 200 piccoli produttori), ma, da soli, i 4 principali occupano il 61% dello scaffale. La PL ha un ruolo cruciale con una quota spazio pressochè pari al leader di mercato.
Negli ultimi anni gli acquisti dei consumatori sono cambiati e l’attenzione verso la salute è riuscita a mutare l’immagine tradizionale degli scaffali e la competizione all’interno della Gdo. I nuovi produttori, nati dal fenomeno salutistico, hanno apportato dei cambiamenti anche in una categoria come la pasta che per anni si è basata sulla tradizione. Tutte queste novità hanno portato ad una diminuzione dei consumi della tradizionale pasta di semola, ma nonstante ciò i consumi della pasta sono aumentati grazie alla pasta biologica e integrale e alla pasta arricchita. Segnali del cambiamento in atto, riscontrabili anche a scaffale.
di Diego Rovetta- Immediando