Aperture domenicali: “inaccettabili” le proposte di legge per Ancd Conad

Posizioni sempre più divise sulle aperture domenicali dopo l’accelerazione dichiarata dal ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio che ha dichiarato l’approvazione “sicuramente entro l’anno” di una legge che impone lo stop nei fine settimana e nei festivi a centri commerciali, con delle turnazioni e l’orario che non sarà più liberalizzato.

Una posizione netta è stata espressa da Ancd Conad, che in una nota parla di “una proposta totalmente insensata e disancorata dalla realtà e dai bisogni reali dei consumatori e del mondo produttivo”.

Oltre a “limitare fortemente la libertà di impresa, la concorrenza e la libertà di scelta dei consumatori riportando il Paese indietro di diversi anni”, ci sarebbero ricadute negative sui consumi e sul Pil., ma anche sukl’ocupazione, con 50mila posti di lavoro a rischio come ha affermato il presidente Conad Francesco Pugliese a La7.

Sarebbero circa 19,5 milioni gli italiani che approfittano dei giorni festivi per fare acquisti, mentre gli occupati della Gdo sono attualmente circa 450 mila addetti, a cui vanno aggiunti quelli dell’indotto. “Stupisce, anzi, che in un momento di grandi difficoltà economiche le organizzazioni a tutela dei lavoratori non mostrino preoccupazione a fronte di una proposta che mette a rischio migliaia di posti di lavoro” continua la nota.

Altro elemento di criticità riguarda la possibilità, prevista nelle proposte di legge, di affidare alle Regioni il compito di regolamentare orari e giorni di chiusura, che avrebbe come diretta conseguenza quella di peggiorare un quadro normativo già frammentato, e che già oggi costituisce uno dei principali ostacoli allo sviluppo economico del nostro Paese.

Grande beneficiario di una norma di questo ripo sarebbeto i Big dell’e-commerce che riceverebbero “uno straordinario regalo”.

Contro questa decisione per noi inaccettabile – conclude la nota – poiché priva di buon senso e concepita al di fuori delle logiche di sviluppo ci opporremo in tutte le sedi, fino ad arrivare, se sarà necessario, alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea”.

Commentando i dati stagnanti Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di luglio 2018 anche il  Presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara, ha sottolienato come “Le vendite al dettaglio mostrano due facce completamente diverse: da un lato l’e-commerce che continua a svilupparsi a due cifre, dall’altro il commercio tradizionale che arranca. In questo scenario, alterato in termini concorrenziali a favore delle vendite on line che non sono sottoposte a vincoli su promozioni e sottocosto che invece limitano il dettaglio off line, si ricomincia a discutere su ulteriori freni al commercio fisico, come potrebbero essere le eventuali chiusure domenicali e festive dei negozi. Un’impostazione che non tiene conto della reale situazione in cui versa il commercio facendo un ulteriore regalo all’e-commerce, che toglie servizio ai consumatori e che avrà inevitabili impatti in termini occupazionali e di minori consumi”.