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Inflazione stabile a ottobre ma i consumi stentano a ripartire

Secondo i dati diffusi da Istat, a ottobre i prezzi al consumo hanno evidenziato un indice generale di inflazione in leggera risalita con un +0,9% su base annua, mentre il carrello della spesa segna una crescita con un +2,2% su base tendenziale.

Nel mese di ottobre i dati sull’andamento dei prezzi confermano un quadro generale caratterizzato da una situazione stabile dell’inflazione. Il comparto alimentare registra una accelerazione riferibile in particolare ai beni alimentari non lavorati. Il calo a ottobre dell’indice del clima di fiducia da parte dei consumatori sottolinea come rimanga una situazione di incertezza, che impegna le imprese della distribuzione moderna a mantenere alta l’attenzione a tutela del potere d’acquisto delle famiglie per garantire su tutto il territorio nazionale un’offerta di qualità a prezzi convenienti.

Allo stesso tempo, il settore del retail moderno nel suo complesso ha la necessità di continuare a investire nello sviluppo e per far fronte alle sfide di un contesto economico, tecnologico e delle abitudini di consumo in continuo cambiamento. Investimenti che generano ricadute positive per il territorio, nelle comunità locali in termini occupazionali, progettualità di rigenerazione urbana, contrasto ai fenomeni della desertificazione commerciale e del consumo di suolo. È dunque fondamentale, per Federdistribuzione, che la Legge di Bilancio 2025 venga incardinata nella prospettiva di sostegno ai redditi delle famiglie e di facilitazione degli investimenti e delle opportunità di crescita delle imprese.

Inflazione in lieve calo ad agosto, ma i consumi non decollano

I dati diffusi dall’Istat relativi ai prezzi al consumo del mese di agosto evidenziano, rispetto al mese precedente, un indice generale di inflazione in leggero calo con un +1,1% su base annua. Il carrello della spesa segna una lieve crescita con un +0,9% su base tendenziale, mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto decelerano all’1,1% dall’1,8% del mese precedente.

Anche ad agosto si conferma un trend di stabilizzazione della crescita dei prezzi. Tuttavia lo scenario economico rimane contraddistinto dalla fragilità dei consumi, evidente anche dall’andamento sotto le attese dei saldi estivi, soprattutto in alcuni comparti come quello dell’abbigliamento. La prospettiva di scenario rimane ancora incerta a causa sia delle diverse tensioni geopolitiche sia dell’impulso inflazionistico di alcune materie prime, quali ad esempio caffè e cacao, che potrebbe determinare, in prospettiva, qualche ulteriore effetto sui prezzi al dettaglio.

In questo contesto il sostegno ai consumi, al potere di acquisto delle famiglie e alle filiere di eccellenza del Made in Italy rimane un obiettivo prioritario per l’economia del Paese. In tale prospettiva anche quest’anno Federdistribuzione ha aderito alla convenzione del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) che introduce uno sconto del 15% sul plafond di spesa della carta “Dedicata a te”, riservata alle famiglie economicamente più fragili e che da settembre sarà utilizzabile per acquistare i beni alimentari di prima necessità all’interno dei punti vendita delle aziende distributive aderenti all’iniziativa.

Più occupati nel retail: addetto vendite e specialista food le figure maggiormente ricercate

Sono oltre 440 mila gli occupati nel settore distributivo del retail con un trend in crescita del +7% tra il 2018 e il 2022 e con un aumento degli addetti over 50, che rappresentano quasi il 24% del totale. Il numero degli occupati under 30 è pari al 19,5%, maggiore della media italiana (13%); la tipologia contrattuale più diffusa nel settore è il tempo indeterminato (86%) mentre l’incidenza del part-time è del 44%; l’occupazione femminile raggiunge il 63%, superiore alla media nazionale del 42%. Cresce il turnover, passato dall’8,2% del 2021 al 13,3% del 2022. Sono alcuni dei dati emersi dalle elaborazioni di PwC e dalle ricerche condotte in collaborazione con ADAPT su un campione rappresentativo delle aziende associate a Federdistribuzione, presentate in occasione del convegno “Il lavoro nel settore retail 2030. La sfida del lavoro sostenibile per i lavoratori e imprese”, organizzato da Federdistribuzione e ospitato e patrocinato dal CNEL, con la partecipazione di politici, organizzazioni sindacali ed esperti.

Dai dati raccolti dalle aziende risulta che nel 2024 i profili più ricercati nel settore retail riguardano l’area dei servizi operativi (90,3%), in particolare l’addetto alle vendite (61,6%) e lo specialista settore food (14,3). Lato recruitment, si rileva come i canali gestiti direttamente dalle aziende, in particolare i profili social e le agenzie per il lavoro, siano quelli più efficaci. Emerge inoltre l’impegno delle imprese per nuovi progetti nell’area attraction, recruitment e retention e per iniziative mirate alla conciliazione vita-lavoro e a una organizzazione del lavoro più vicina alle esigenze dei lavoratori.

Un lavoro attrattivo
Il tema della percezione del mondo del lavoro nel settore retail è stato oggetto di una rilevazione presentata dal Prof. Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos. In un contesto caratterizzato da una forte influenza dell’ingresso delle nuove generazioni nel mercato del lavoro, lo studio mette in luce come 4 italiani su 10 reputino la distribuzione moderna attrattiva dal punto di vista lavorativo. I più interessati al settore dal punto di vista occupazionale sono coloro che danno molta importanza all’ambiente di lavoro, alla costruzione di una relazione basata sulla fiducia e sulla collaborazione. Il report evidenza alcuni punti di attenzione nella percezione del lavoro nel settore distributivo, legati principalmente al tema della conciliazione vita-lavoro e ai ritmi di lavoro richiesti. Allo stesso tempo emerge come le persone che hanno già lavorato nel retail esprimano verso il settore un giudizio reputazionale sensibilmente più elevato, evidenziando una professionalità ricca che include la propensione al lavoro di squadra, il problem solving, la capacità di ascoltare e di comunicare, oltre alla gestione di situazioni di stress. La ricerca sottolinea anche le opportunità di sviluppo per il settore sul piano reputazionale attraverso la valorizzazione dei punti di forza come la crescente presenza territoriale, l’evoluzione tecnologica, il dinamismo, la capacità di adeguarsi alle esigenze della clientela, così come il valore del ruolo svolto dalle aziende della Distribuzione Moderna a vantaggio dell’economia del Paese, considerando in particolare le ricadute occupazionali e il portato in termini di innovazione tecnologica.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale
Tra le nuove sfide per il mercato del lavoro si affaccia anche quella posta dall’intelligenza artificiale: le sue implicazioni nel settore retail, assieme all’analisi del regolamento UE sull’IA, sono stati i temi al centro dell’intervento di Michele Faioli, Professore associato del Dipartimento di Diritto privato e pubblico dell’Economia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha messo in luce le potenzialità di utilizzare l’intelligenza artificiale per migliorare il processo di matching, ossia di allineamento, fra le competenze richieste a livello aziendale e quelle offerte dai potenziali candidati, così come per supportare le politiche di sviluppo del personale mediante la costruzione di percorsi formativi mirati alle necessità aziendali e dei lavoratori (es. reskilling/upskilling), in un’ottica di maggiore sostenibilità complessiva del mercato del lavoro.

“Oggi il settore retail si confronta con sfide cruciali, legate alle transizioni digitali e demografiche, ai processi di profondo cambiamento e di innovazione a cui assistiamo. Dalla risposta che saprà dare a queste sfide ne va del benessere del Paese, perché la rete della distribuzione moderna è elemento fondamentale per la tenuta e la coesione del tessuto sociale. Il recente rinnovo del contratto collettivo nazionale siglato da Federdistribuzione e sindacati va quindi accolto con particolare soddisfazione. È stata una bella notizia, che conferma il buono stato di salute del sistema di relazioni industriali”, ha dichiarato Renato Brunetta, Presidente del CNEL.

“L’evoluzione del mondo del lavoro emerge con forza dall’esperienza quotidiana delle imprese e le ricerche ne fotografano gli aspetti più rilevanti che riguardano le nuove generazioni, ma che investono anche la dimensione intergenerazionale dei lavoratori nelle organizzazioni. Interpretare questi cambiamenti, interrogarsi su quali possano essere le possibili soluzioni, sostenibili sia per le persone sia per il sistema economico e imprenditoriale, sono priorità che richiedono il confronto attivo e la collaborazione tra le parti sociali, le aziende con le proprie associazioni datoriali di categoria e le istituzioni pubbliche. Solo attraverso il dialogo costante, supportato da un osservatorio del mondo del lavoro basato sulle evidenze dei dati, può alimentare nuove progettualità da parte delle imprese, favorite anche dall’introduzione di politiche e strumenti normativi specifici, per la creazione di luoghi di lavoro in sintonia con le dinamiche di progressivo cambiamento tecnologico, demografico e dei bisogni delle persone”, ha aggiunto Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione

Il convegno ha ospitato anche due tavole rotonde moderate da Mariangela Pira, giornalista di SkyTg24. Nella prima Fabrizio Russo, Segretario Generale di Filcams – CGIL, Vincenzo Dell’Orefice, Segretario Generale Aggiunto di Fisascat – CISL e Paolo Andreani, Segretario Generale di Uiltucs – UIL, hanno dialogato sulla conciliazione vita-lavoro, sull’utilizzo di nuovi strumenti di welfare in linea con i bisogni emergenti dei lavoratori, oltre che su argomenti quali formazione, mismatch delle competenze e percorsi di carriera. Le politiche di welfare pubblico, gli interventi normativi per favorire politiche fiscali e gli incentivi a vantaggio dei lavoratori e dell’occupazione sono stati invece al centro del dibattito della seconda tavola rotonda, a cui hanno preso parte Nunzia Catalfo, già Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’On. Walter Rizzetto, Presidente della XI Commissione (Lavoro Pubblico e Privato) della Camera dei Deputati, Maurizio Sacconi, Presidente dell’Associazione Amici di Marco Biagi, nonché ex Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e la Sen. Cristina Tajani, membro della VI Commissione (Finanze e Tesoro) del Senato della Repubblica.

Finiper Canova oltrepassa i 3 miliardi di fatturato ed esce da Federdistribuzione

Più di 3 miliardi di fatturato e oltre 200 milioni di Ebitda: con questi risultati, mai raggiunti prima d’ora, Finiper Canova chiude il 2023 e si avvia verso una nuova fase che inizia con l’uscita da Federdistribuzione. Nonostante l’ottimo rapporto di collaborazione, il gruppo lombardo ha deciso infatti di lasciare l’associazione presieduta da Carlo Buttarelli ritenendo che, in una fase di trasformazione organizzativa, una posizione di autonomia rispetto a tutte le associazioni imprenditoriali di settore sia più funzionale al raggiungimento dei propri obiettivi.

Nato nel 1974 da un’idea di Marco Brunelli col marchio Iper La grande i, il gruppo è cresciuto anno dopo anno superando i confini tradizionali della grande distribuzione organizzata affermandosi con formati diversi dall’ipermercato ma complementari. Il primo passo è stato l’acquisizione della catena Unes, finalizzata a completare l’offerta e soddisfare le esigenze dei consumatori che richiedono un’esperienza d’acquisto più immediata e di prossimità. In seguito è nato il brand il Viaggiator Goloso, asset strategico e oggi un punto di forza del gruppo.

Marco Brunelli

Impegnandosi per evolvere sia il concetto di centro commerciale (con la creazione di Piazza Portello a Milano e Il Centro di Arese), sia l’approccio alla ristorazione (con diversi ristoranti firmati Iper La grande i e format come Caffè Portello, Rom’Antica, Cremamore e Ristò), il Gruppo di Brunelli, a ormai cinquant’anni dalla sua fondazione, continua a seguire una visione imprenditoriale che affianca al ruolo di distributore anche quello di produttore.

“Siamo orgogliosi di quanto abbiamo conseguito nel 2023, un anno di consolidamento e di cambiamenti positivi che hanno posto le basi per una visione che trascende il singolo brand e diventa una visione sempre più di gruppo, abbracciando tutte le anime commerciali al suo interno. Guardiamo avanti con l’impegno di valorizzare ogni aspetto, sviluppando non solo le realtà già esistenti ma anche valutando nuovi formati che rispondano alle mutevoli esigenze del mercato” commenta Christophe Mosca, Direttore Generale Gruppo Finiper Canova.

Ccnl: siglato il rinnovo da Federdistribuzione e sindacati

Federdistribuzione e le organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno sottoscritto il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro della distribuzione moderna organizzata. Dopo un confronto costruttivo tra le parti, il percorso negoziale si è concluso con un accordo che dimostra attenzione ai lavoratori del settore e che accoglie le esigenze di sostenibilità delle imprese del retail moderno.

Sul piano economico, l’intesa prevede un aumento retributivo a regime di 240 euro al IV livello. A copertura del periodo di carenza contrattuale si prevede altresì la corresponsione di una una tantum di 350 euro, suddivisa in due tranche di uguale importo a luglio 2024 e luglio 2025.

Diverse le tematiche affrontate dal punto di vista normativo: dalla lotta alla violenza di genere al graduale innalzamento dell’orario minimo dei lavoratori part-time come ulteriore risposta al lavoro “disagiato”, dall’estensione delle opportunità occupazionali per i giovani nel weekend al rafforzamento delle misure di conciliazione vita-lavoro. Viene poi aggiornata la classificazione del personale con l’impegno delle parti ad un confronto attivo e costante per valorizzare ulteriormente i ruoli e le professionalità distintive del settore.

“Abbiamo raggiunto l’accordo che fornisce risposte economiche ai lavoratori per i prossimi anni, tenuto conto di quanto già erogato nei mesi scorsi, e introduce novità normative a un settore che è in continua evoluzione e che necessita di soluzioni specifiche. Il percorso che abbiamo avviato per dare identità e specificità alle grandi imprese del retail che operano in Italia è per noi un impegno ineludibile. La Federazione continuerà a essere l’interprete primario del settore distributivo moderno in Italia, convinta che la crescita, la capacità di generare investimenti, occupazione e valore per il territorio, da parte delle imprese associate, convivano con una visione più moderna, ma non precaria, del lavoro. Federdistribuzione proseguirà quindi questo percorso, in un costruttivo confronto con le parti sindacali, con la stessa passione, determinazione e, soprattutto, con la stessa coerenza, dimostrate dalle aziende che hanno creduto nel percorso negoziale fino al rinnovo odierno” ha dichiarato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione.

Lidl Italia lascia Federdistribuzione, tempi troppo lunghi per rinnovo Ccnl

A meno di tre anni dall’adesione, Lidl Italia annuncia l’uscita da Federdistribuzione con effetto immediato, a seguito del continuo ed eccessivo protrarsi delle negoziazioni per il rinnovo del Ccnl della distribuzione moderna organizzata, scaduto nel 2019.

Tale decisione è maturata con l’obiettivo di dare risposte concrete e immediate ai propri 22 mila dipendenti, che in questi anni hanno visto una progressiva erosione del proprio potere d’acquisto a causa dell’inflazione.

“Da quattro anni i nostri collaboratori attendono il rinnovo del Ccnl e per noi è inaccettabile che le trattative si siano ulteriormente arenate per dinamiche che esulano dai loro bisogni. Il prolungato immobilismo nella trattativa ha introdotto incertezze che intendiamo subito superare per il senso di responsabilità che abbiamo nei confronti delle nostre persone” ha dichiarato Massimiliano Silvestri, Presidente di Lidl Italia.

L’azienda applicherà il Ccnl già rinnovato da Confcommercio che prevede aumenti salariali e una tantum già definiti.

Immediata giunge la replica di Federdistribuzione: “Gli elementi del percorso negoziale con le organizzazioni sindacali, condivise all’unanimità negli organi direttivi di Federdistribuzione di cui Lidl Italia è stata una componente importante, sono sempre stati improntati principalmente alla tutela dei lavoratori. A conferma di questa attenzione, le nostre imprese associate hanno deciso di erogare nel mese di aprile un anticipo economico sui futuri aumenti contrattuali. Non abbiamo mai fatto mancare la nostra disponibilità a riaprire al più presto il tavolo negoziale, sul quale non sono in discussione le componenti economiche già ampiamente condivise con le organizzazioni sindacali, bensì un aggiornamento dello stesso, rispetto alle esigenze di innovazione ed evoluzione del retail moderno”.

Inflazione stabile a febbraio, ma il contesto economico rimane incerto

I dati diffusi da Istat relativi ai prezzi al consumo del mese di febbraio evidenziano, rispetto al mese precedente, un indice generale di inflazione stabile con un +0,8% su base annua, mentre il carrello della spesa segna una significativa diminuzione con un +3,7% su base tendenziale.

“A febbraio si conferma dunque il trend di rallentamento della crescita dei prezzi, in particolare per il carrello della spesa che rileva un -1,4% rispetto al mese precedente” ha detto Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Il contesto economico rimane comunque segnato dall’incertezza, anche a causa delle tensioni geopolitiche in corso, oltre che dalla fragilità dei consumi. Dopo due anni di forte inflazione che ha avuto rilevanti effetti negativi sul potere d’acquisto, le famiglie hanno cambiato le abitudini, orientandole sempre di più in un’ottica di risparmio e convenienza”.

In questo scenario, per Buttarelli, le imprese della distribuzione moderna sono impegnate a mantenere in equilibrio le dinamiche dei prezzi, con il duplice obiettivo da un lato di garantire alle famiglie un’offerta di qualità a prezzi accessibili, dall’altro di assicurare una giusta remunerazione ai produttori. In particolare, nella filiera agroalimentare, dove le relazioni commerciali sono spesso di lungo periodo, si instaurano rapporti di reale partnership che consentono alle imprese produttrici di crescere dimensionalmente e migliorare il proprio livello di efficienza.

“È importante il sostegno con misure specifiche sia alle nostre imprese, che garantiscono un servizio essenziale al Paese, per supportarle lungo un percorso di efficientamento e di sviluppo tecnologico, sia alla domanda interna, da cui dipende la tenuta delle numerose filiere del Made in Italy e la sostenibilità economica nazionale” conclude Buttarelli.

Primi risultati del trimestre anti inflazione, cresce la marca del distributore

Seppur i dati Istat di settembre confermino ancora una situazione di debolezza dei consumi, nel mese di ottobre si sono registrati i primi segnali positivi sull’andamento dei volumi nel comparto alimentare derivati dall’avvio del trimestre anti inflazione, nato dal patto tra governo, produttori e distributori per favorire il contenimento dei prezzi e favorire il potere d’acquisto degli italiani. L’analisi dei dati di NIQ indica un dato relativo ai volumi nel comparto grocery, totale Italia, per l’insieme dei canali della distribuzione moderna, a +1,7%, contro un -0,1% di settembre e con un’inflazione relativa a questo paniere che scende al +5%, dal +7% di settembre.

È importante inoltre registrare che nel segmento dei prodotti a marca del distributore (MDD) i dati risultano ben più significativi: il trend a volume registrato a ottobre indica +5,4%, contro +2,5% di settembre, mentre l’inflazione su questi prodotti segna un -3,1%, scendendo al 3,4% dal 6,5% di settembre. La quota di mercato della MDD raggiunge ad ottobre il risultato storico del 32,9%, con una crescita di 0,5% rispetto a settembre. Per quanto riguarda l’industria di marca (IDM), pur migliorandolo, registra un trend a volumi in terreno negativo, -0,5% a ottobre, contro -1,6% di settembre, con l’inflazione su questo segmento che scende dal +7,6% al +6,2%, e la quota di mercato che perde lo 0,5%.

“Ottobre è il primo mese del ‘trimestre anti-inflazione’ che ha visto l’adesione pressoché unanime delle imprese della distribuzione. I dati rilevati da NIQ evidenziano chiaramente che le numerose attività messe in campo dalle aziende a sostegno dell’iniziativa attraverso l’offerta dei prodotti a marca del distributore stanno avendo un riscontro positivo da parte delle famiglie italiane, che ne apprezzano sempre più la qualità e la convenienza” commenta Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “È altresì evidente che il ruolo marginale che l’industria di marca ha avuto sull’iniziativa del trimestre, con interventi limitati a qualche proposta promozionale, ne determina un’ulteriore perdita di quota di mercato. Per poter raggiungere un obiettivo di riduzione strutturale dell’inflazione e un sostegno al rilancio dei consumi è però necessario il contributo anche da parte delle imprese dell’industria dei beni di largo consumo, che deve necessariamente passare attraverso un intervento per ridurre i prezzi di listino. Vedremo se nei prossimi mesi i dati del ‘trimestre anti-inflazione’ saranno confermati, possiamo però affermare fin d’ora che il ruolo delle aziende della distribuzione moderna è stato fondamentale e lo sarà anche nei prossimi mesi, per continuare a sostenere le famiglie italiane nella spesa quotidiana”.

Nasce il magazine Noi Distribuzione per raccontare il mondo della distribuzione moderna

Noi Distribuzione è il neonato magazine digitale che racconta il mondo della distribuzione moderna attraverso le storie che mettono al centro il lavoro di persone e imprese quotidianamente impegnate al servizio degli italiani. Raggiungibile a questo indirizzo, Noi Distribuzione nasce su impulso di Federdistribuzione, che da oltre sessant’anni riunisce e rappresenta le imprese della distribuzione alimentare e non operanti nel nostro Paese.

Noi Distribuzione è un progetto partecipato e sostenuto dalle aziende, che si prefigge di dare voce alle persone e alle attività concrete del settore, al valore delle professioni e al rapporto con le comunità locali, all’evoluzione del commercio moderno e alle sfide che lo attendono in chiave di sostenibilità e digitalizzazione.

Noi Distribuzione ospiterà contenuti che nel tempo tratteranno i tanti temi che riguardano il settore: “Abbiamo deciso di raccontare il valore del lavoro e delle persone, le progettualità, la relazione con le comunità locali e i cambiamenti che il settore distributivo affronta, con tanto impegno che rimane spesso ‘dietro le quinte’ e che merita di essere condiviso per riaffermare il ruolo importante che il settore della distribuzione moderna ricopre nel nostro Paese” ha dichiarato Marco Magli, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne di Federdistribuzione. “Noi Distribuzione è solo il primo passo di una serie di iniziative che saranno sostenute e promosse dall’insieme delle aziende associate e che ci auguriamo possano aumentare la conoscenza e la consapevolezza della centralità di un importante settore economico e sociale come il nostro”.

Inflazione in calo a ottobre, ma i consumi restano deboli

I dati diffusi da Istat relativi ai prezzi al consumo del mese di ottobre evidenziano l’indice generale di inflazione in significativa frenata rispetto al mese precedente, così come il carrello della spesa in rallentamento a un +6,3% su base tendenziale rispetto al +8,1% registrato nel mese precedente.

“Alla conferma del rallentamento della crescita dei prezzi si continua a contrapporre una situazione di debolezza dei consumi” commenta Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Nonostante il contesto economico rimanga complesso, con le imprese sotto pressione per l’andamento dei volumi di vendita, la distribuzione moderna, che ha operato negli ultimi mesi per rallentare il trasferimento degli aumenti al consumo, ha messo in campo un ulteriore sforzo straordinario. Dopo aver dedicato importanti risorse economiche alla carta ‘Dedicata a te’, riconoscendo il 15% di sconto ai possessori in aggiunta alle promozioni in corso, le aziende della distribuzione moderna hanno aderito unanimemente all’iniziativa ‘Trimestre anti-inflazione’, dimostrando ancora una volta l’attenzione e l’impegno nei confronti delle famiglie, in difesa del loro potere di acquisto.

È ancora prematuro valutare l’effetto complessivo del trimestre, ma le iniziative messe in campo dalle imprese distributive stanno incontrando una risposta positiva da parte degli italiani, che confermano la forte attenzione alla ricerca di soluzioni che coniughino qualità e convenienza. Questi segnali rafforzano la convinzione che occorra lavorare per una riduzione strutturale dei prezzi al consumo, un obiettivo che passa necessariamente dall’intervento di riduzione dei prezzi di listino dei beni di largo consumo da parte dell’industria”.

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