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Lidl Italia lascia Federdistribuzione, tempi troppo lunghi per rinnovo Ccnl

A meno di tre anni dall’adesione, Lidl Italia annuncia l’uscita da Federdistribuzione con effetto immediato, a seguito del continuo ed eccessivo protrarsi delle negoziazioni per il rinnovo del Ccnl della distribuzione moderna organizzata, scaduto nel 2019.

Tale decisione è maturata con l’obiettivo di dare risposte concrete e immediate ai propri 22 mila dipendenti, che in questi anni hanno visto una progressiva erosione del proprio potere d’acquisto a causa dell’inflazione.

“Da quattro anni i nostri collaboratori attendono il rinnovo del Ccnl e per noi è inaccettabile che le trattative si siano ulteriormente arenate per dinamiche che esulano dai loro bisogni. Il prolungato immobilismo nella trattativa ha introdotto incertezze che intendiamo subito superare per il senso di responsabilità che abbiamo nei confronti delle nostre persone” ha dichiarato Massimiliano Silvestri, Presidente di Lidl Italia.

L’azienda applicherà il Ccnl già rinnovato da Confcommercio che prevede aumenti salariali e una tantum già definiti.

Immediata giunge la replica di Federdistribuzione: “Gli elementi del percorso negoziale con le organizzazioni sindacali, condivise all’unanimità negli organi direttivi di Federdistribuzione di cui Lidl Italia è stata una componente importante, sono sempre stati improntati principalmente alla tutela dei lavoratori. A conferma di questa attenzione, le nostre imprese associate hanno deciso di erogare nel mese di aprile un anticipo economico sui futuri aumenti contrattuali. Non abbiamo mai fatto mancare la nostra disponibilità a riaprire al più presto il tavolo negoziale, sul quale non sono in discussione le componenti economiche già ampiamente condivise con le organizzazioni sindacali, bensì un aggiornamento dello stesso, rispetto alle esigenze di innovazione ed evoluzione del retail moderno”.

Inflazione stabile a febbraio, ma il contesto economico rimane incerto

I dati diffusi da Istat relativi ai prezzi al consumo del mese di febbraio evidenziano, rispetto al mese precedente, un indice generale di inflazione stabile con un +0,8% su base annua, mentre il carrello della spesa segna una significativa diminuzione con un +3,7% su base tendenziale.

“A febbraio si conferma dunque il trend di rallentamento della crescita dei prezzi, in particolare per il carrello della spesa che rileva un -1,4% rispetto al mese precedente” ha detto Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Il contesto economico rimane comunque segnato dall’incertezza, anche a causa delle tensioni geopolitiche in corso, oltre che dalla fragilità dei consumi. Dopo due anni di forte inflazione che ha avuto rilevanti effetti negativi sul potere d’acquisto, le famiglie hanno cambiato le abitudini, orientandole sempre di più in un’ottica di risparmio e convenienza”.

In questo scenario, per Buttarelli, le imprese della distribuzione moderna sono impegnate a mantenere in equilibrio le dinamiche dei prezzi, con il duplice obiettivo da un lato di garantire alle famiglie un’offerta di qualità a prezzi accessibili, dall’altro di assicurare una giusta remunerazione ai produttori. In particolare, nella filiera agroalimentare, dove le relazioni commerciali sono spesso di lungo periodo, si instaurano rapporti di reale partnership che consentono alle imprese produttrici di crescere dimensionalmente e migliorare il proprio livello di efficienza.

“È importante il sostegno con misure specifiche sia alle nostre imprese, che garantiscono un servizio essenziale al Paese, per supportarle lungo un percorso di efficientamento e di sviluppo tecnologico, sia alla domanda interna, da cui dipende la tenuta delle numerose filiere del Made in Italy e la sostenibilità economica nazionale” conclude Buttarelli.

Primi risultati del trimestre anti inflazione, cresce la marca del distributore

Seppur i dati Istat di settembre confermino ancora una situazione di debolezza dei consumi, nel mese di ottobre si sono registrati i primi segnali positivi sull’andamento dei volumi nel comparto alimentare derivati dall’avvio del trimestre anti inflazione, nato dal patto tra governo, produttori e distributori per favorire il contenimento dei prezzi e favorire il potere d’acquisto degli italiani. L’analisi dei dati di NIQ indica un dato relativo ai volumi nel comparto grocery, totale Italia, per l’insieme dei canali della distribuzione moderna, a +1,7%, contro un -0,1% di settembre e con un’inflazione relativa a questo paniere che scende al +5%, dal +7% di settembre.

È importante inoltre registrare che nel segmento dei prodotti a marca del distributore (MDD) i dati risultano ben più significativi: il trend a volume registrato a ottobre indica +5,4%, contro +2,5% di settembre, mentre l’inflazione su questi prodotti segna un -3,1%, scendendo al 3,4% dal 6,5% di settembre. La quota di mercato della MDD raggiunge ad ottobre il risultato storico del 32,9%, con una crescita di 0,5% rispetto a settembre. Per quanto riguarda l’industria di marca (IDM), pur migliorandolo, registra un trend a volumi in terreno negativo, -0,5% a ottobre, contro -1,6% di settembre, con l’inflazione su questo segmento che scende dal +7,6% al +6,2%, e la quota di mercato che perde lo 0,5%.

“Ottobre è il primo mese del ‘trimestre anti-inflazione’ che ha visto l’adesione pressoché unanime delle imprese della distribuzione. I dati rilevati da NIQ evidenziano chiaramente che le numerose attività messe in campo dalle aziende a sostegno dell’iniziativa attraverso l’offerta dei prodotti a marca del distributore stanno avendo un riscontro positivo da parte delle famiglie italiane, che ne apprezzano sempre più la qualità e la convenienza” commenta Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “È altresì evidente che il ruolo marginale che l’industria di marca ha avuto sull’iniziativa del trimestre, con interventi limitati a qualche proposta promozionale, ne determina un’ulteriore perdita di quota di mercato. Per poter raggiungere un obiettivo di riduzione strutturale dell’inflazione e un sostegno al rilancio dei consumi è però necessario il contributo anche da parte delle imprese dell’industria dei beni di largo consumo, che deve necessariamente passare attraverso un intervento per ridurre i prezzi di listino. Vedremo se nei prossimi mesi i dati del ‘trimestre anti-inflazione’ saranno confermati, possiamo però affermare fin d’ora che il ruolo delle aziende della distribuzione moderna è stato fondamentale e lo sarà anche nei prossimi mesi, per continuare a sostenere le famiglie italiane nella spesa quotidiana”.

Nasce il magazine Noi Distribuzione per raccontare il mondo della distribuzione moderna

Noi Distribuzione è il neonato magazine digitale che racconta il mondo della distribuzione moderna attraverso le storie che mettono al centro il lavoro di persone e imprese quotidianamente impegnate al servizio degli italiani. Raggiungibile a questo indirizzo, Noi Distribuzione nasce su impulso di Federdistribuzione, che da oltre sessant’anni riunisce e rappresenta le imprese della distribuzione alimentare e non operanti nel nostro Paese.

Noi Distribuzione è un progetto partecipato e sostenuto dalle aziende, che si prefigge di dare voce alle persone e alle attività concrete del settore, al valore delle professioni e al rapporto con le comunità locali, all’evoluzione del commercio moderno e alle sfide che lo attendono in chiave di sostenibilità e digitalizzazione.

Noi Distribuzione ospiterà contenuti che nel tempo tratteranno i tanti temi che riguardano il settore: “Abbiamo deciso di raccontare il valore del lavoro e delle persone, le progettualità, la relazione con le comunità locali e i cambiamenti che il settore distributivo affronta, con tanto impegno che rimane spesso ‘dietro le quinte’ e che merita di essere condiviso per riaffermare il ruolo importante che il settore della distribuzione moderna ricopre nel nostro Paese” ha dichiarato Marco Magli, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne di Federdistribuzione. “Noi Distribuzione è solo il primo passo di una serie di iniziative che saranno sostenute e promosse dall’insieme delle aziende associate e che ci auguriamo possano aumentare la conoscenza e la consapevolezza della centralità di un importante settore economico e sociale come il nostro”.

Inflazione in calo a ottobre, ma i consumi restano deboli

I dati diffusi da Istat relativi ai prezzi al consumo del mese di ottobre evidenziano l’indice generale di inflazione in significativa frenata rispetto al mese precedente, così come il carrello della spesa in rallentamento a un +6,3% su base tendenziale rispetto al +8,1% registrato nel mese precedente.

“Alla conferma del rallentamento della crescita dei prezzi si continua a contrapporre una situazione di debolezza dei consumi” commenta Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Nonostante il contesto economico rimanga complesso, con le imprese sotto pressione per l’andamento dei volumi di vendita, la distribuzione moderna, che ha operato negli ultimi mesi per rallentare il trasferimento degli aumenti al consumo, ha messo in campo un ulteriore sforzo straordinario. Dopo aver dedicato importanti risorse economiche alla carta ‘Dedicata a te’, riconoscendo il 15% di sconto ai possessori in aggiunta alle promozioni in corso, le aziende della distribuzione moderna hanno aderito unanimemente all’iniziativa ‘Trimestre anti-inflazione’, dimostrando ancora una volta l’attenzione e l’impegno nei confronti delle famiglie, in difesa del loro potere di acquisto.

È ancora prematuro valutare l’effetto complessivo del trimestre, ma le iniziative messe in campo dalle imprese distributive stanno incontrando una risposta positiva da parte degli italiani, che confermano la forte attenzione alla ricerca di soluzioni che coniughino qualità e convenienza. Questi segnali rafforzano la convinzione che occorra lavorare per una riduzione strutturale dei prezzi al consumo, un obiettivo che passa necessariamente dall’intervento di riduzione dei prezzi di listino dei beni di largo consumo da parte dell’industria”.

Il consorzio Coralis si associa a Federdistribuzione

Coralis, consorzio nato nel 2002 che riunisce diverse aziende italiane della piccola distribuzione organizzata distribuite prevalentemente nel centro-sud Italia, aderisce a Federdistribuzione.

“Siamo felici di accogliere Coralis tra le nostre aziende associate” ha dichiarato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Questa nuova adesione evidenzia l’importanza di portare avanti insieme le istanze del commercio moderno, con lo sguardo rivolto al futuro. Rappresenta inoltre un ulteriore stimolo alla nostra attività quotidiana di sostegno allo sviluppo e alla crescita delle imprese distributive, che nell’attuale contesto economico sono chiamate ad affrontare sfide sempre più complesse”.

“È motivo di gioia e soddisfazione per Coralis entrare a far parte di Federdistribuzione” ha aggiunto Eleonora Graffione, Presidente del consorzio. “I progetti che abbiamo recentemente messo in campo, l’evoluzione e lo sviluppo del consorzio necessitano del supporto e della solidità di una realtà come Federdistribuzione anche in materia di lavoro”.

Federdistribuzione rappresenta le aziende della distribuzione moderna operanti in Italia che, complessivamente, contano una rete distributiva di oltre 17.400 punti vendita, danno occupazione a più di 225.000 addetti e raggiungono un giro d’affari di 74,5 miliardi di euro, che rappresenta una quota pari al 53% del fatturato totale della distribuzione moderna.

Acqua & Sapone aderisce a Federdistribuzione

Il Gruppo Bubbles BidCo, socio di maggioranza del marchio Acqua & Sapone, entra a far parte delle aziende associate a Federdistribuzione, che da oltre sessant’anni riunisce e rappresenta le imprese della distribuzione moderna, alimentare e non alimentare, operanti in Italia.

Acqua & Sapone opera nel settore della cura casa e persona con una quota di mercato del 34%, una rete di oltre 700 negozi distribuiti su tutto il territorio nazionale, un organico di oltre 5mila collaboratori, ed un’ampia proposta commerciale di prodotti di qualità ed alta convenienza per i propri clienti.

“Siamo felici di accogliere il Gruppo Bubbles BidCo tra le nostre aziende associate”, ha dichiarato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Questo ingresso rafforza la nostra rappresentatività del comparto del drugstore e conferma come sia strategica la coesione tra le imprese della distribuzione moderna per dare voce in maniera più efficace alle istanze del settore. È inoltre un ulteriore stimolo a portare avanti le nostre attività volte a favorire la crescita delle aziende italiane del retail e a progettare insieme il futuro del settore, con un’attenzione particolare anche alla sostenibilità, per contribuire alla crescita del Paese”.

“Crediamo convintamente nel valore della rappresentanza di un settore strategico per l’economia italiana, che sta ottenendo risultati molto positivi anche nell’attuale congiuntura economica” ha aggiunto Carlo Schiavo, Amministratore Delegato di Bubbles BidCo. “Non ho dubbi che l’adesione a Federdistribuzione rappresenterà un’opportunità di reciproco beneficio consentendo di mettere a fattor comune le specifiche esperienze e visioni nella piena consapevolezza che l’unione fa la forza”.

Consumi in flessione nel comparto alimentare, occorre contrastare l’inflazione

I dati diffusi da Istat relativi alle vendite al dettaglio del mese di giugno evidenziano un incremento tendenziale a valore del +3,6%, al quale corrisponde un calo a volume del -3,5%.

“Nonostante la crescita dei prezzi stia rallentando, i consumi continuano a rimanere in terreno negativo per quanto riguarda i volumi di vendita, a causa degli effetti inflattivi e dell’incertezza che hanno caratterizzato i mesi scorsi” ha commentato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “L’andamento negativo dei consumi, soprattutto nel comparto alimentare, continua a destare preoccupazione, facendo registrare un significativo calo dei volumi di vendita. Negli ultimi diciotto mesi le aziende della distribuzione moderna si sono impegnate in uno sforzo straordinario, con l’obiettivo di sostenere le famiglie, per frenare il più possibile l’impatto inflattivo al consumo derivante dai rincari dei prezzi di produzione, comprimendo in maniera significativa i propri margini.

Un impegno che continuerà anche nei prossimi mesi e che sta proseguendo con azioni concrete, come l’iniziativa ‘Dedicata a te’, la carta istituita dal Governo a sostegno delle famiglie più fragili e a basso reddito per l’acquisto di beni di prima necessità. La distribuzione moderna sta collaborando con il Governo sul progetto di un ‘Trimestre anti-inflazione’, dichiarando la propria disponibilità a firmare un protocollo, su un paniere di prodotti a prezzi calmierati, che assumerebbe maggiore efficacia se condiviso anche con il settore della trasformazione industriale. Da mesi chiediamo all’industria di mostrare senso di responsabilità verso le famiglie, abbassando, laddove possibile, i propri listini di vendita. Ancora una volta l’industria di trasformazione, sollevando argomentazioni pretestuose e strumentali, si dichiara indisponibile a sottoscrivere l’accordo. La distribuzione moderna invece conferma la volontà di continuare nella collaborazione con il Governo per ricercare comunque possibili forme che consentano di contrastare l’inflazione, a tutela di famiglie e consumi”.

Dm – drogerie markt si associa a Federdistribuzione

Dm – drogerie markt entra nel gruppo di aziende associate a Federdistribuzione che riunisce e rappresenta le imprese della distribuzione moderna, alimentare e non alimentare, operanti in Italia. dm è presente in Italia da quasi 6 anni e dispone attualmente di 75 punti vendita nel nostro Paese, impiega 600 collaboratori e contribuisce a generare un fatturato riferito al gruppo di 13,6 miliardi di euro.

“Siamo felici di accogliere dm – drogerie markt tra le nostre aziende associate”, ha dichiarato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Viviamo un contesto economico complesso che richiede coesione nella rappresentanza delle istanze di settore, ed è grazie allo stimolo che arriva dai nostri associati, sempre più numerosi, che portiamo avanti tutte le iniziative che guardano al futuro del commercio moderno. Con l’ingresso di dm – drogerie markt aggiungiamo un ulteriore contributo al nostro lavoro, che ha l’obiettivo primario di sostenere lo sviluppo e la crescita delle imprese”.

Francesco Gargiulo, Direttore Vendite e Personale di dm Italia, ha aggiunto: “Ne condividiamo a pieno la filosofia e siamo molto orgogliosi di entrare a far parte di Federdistribuzione, realtà che da sempre contribuisce alla crescita del Paese mantenendo alta l’attenzione rispetto alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. In dm lavoriamo costantemente per migliorare i servizi e i prodotti dell’azienda e l’accelerazione della digitalizzazione è una delle nostre priorità facendo però attenzione alla sostenibilità, in modo particolare sotto il punto di vista ambientale attraverso la continua ricerca di ingredienti naturali e biologici, l’utilizzo di materie prime e imballaggi riciclati e la scelta di prodotti a ridotto impatto ambientale”.

L’inflazione continua a minacciare la tenuta dei consumi

I dati diffusi da Istat relativi ai prezzi al consumo del mese di marzo evidenziano un’inflazione in rallentamento rispetto a quella del mese precedente: l’indice generale segna +7,7% su base annua, mentre il carrello della spesa registra un +12,7% su base annua.

Nonostante la minore velocità di crescita dei prezzi, dovuta principalmente a una frenata dei costi dei beni energetici e delle materie prime, l’inflazione rimane una delle principali preoccupazioni delle famiglie italiane. È quanto evidenzia la rilevazione condotta da Ipsos per Federdistribuzione: un italiano su due si dichiara insoddisfatto della propria situazione economica, mentre l’84% degli intervistati esprime preoccupazione per l’impatto degli aumenti sul proprio bilancio familiare. Aumentano gli italiani che lamentano di non potersi permettere alcuni acquisti: sono il 46%. L’inflazione ha poi avuto un effetto importante sulla composizione della spesa delle famiglie: rispetto a un anno fa, oltre un italiano su due percepisce l’aumento del costo della vita (56%). In particolare, il 55% percepisce che è aumentato il peso delle spese fisse, come mutui e affitti, e oltre 7 intervistati su 10 quello della spesa alimentare. La metà degli italiani prevede una situazione in peggioramento per quest’anno: 6 italiani su 10 pensano che l’inflazione crescerà, ma per il 35% meno dello scorso anno.

La riduzione del potere d’acquisto ha avuto un impatto sul volume dei consumi, in terreno negativo intorno al -5% rispetto a un anno fa. Secondo la rilevazione condotta da Ipsos per Federdistribuzione, gli italiani stanno attuando da mesi strategie per risparmiare: il 60% fa più attenzione a offerte e promozioni, il 46% sta più attento agli sprechi, il 29% ha cambiato il luogo d’acquisto, il 28% ha ridotto la quantità dei prodotti acquistati, mentre il 19% ha diminuito la qualità o ha rinunciato ad alcune caratteristiche dei prodotti. Rischio che coinvolge in particolare i prodotti del Made in Italy: nonostante per 8 italiani su 10 sia importante sapere che un prodotto è italiano e il 53% acquisti made in Italy per sostenere il Paese, il 47% non è disposto a pagare di più, anche per effetto dell’aumento dei prezzi.

“L’incertezza generata dall’inflazione e la perdita del potere di acquisto degli italiani fanno emergere con evidenza l’effetto di contrazione dei consumi. E questo mette a rischio non solo la tenuta economica delle imprese distributive e produttive ma anche quella di molte filiere di eccellenza, in particolare di tutti i prodotti del Made in Italy che sono emblema delle tipicità del nostro sistema agroalimentare”, ha commentato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Nell’ultimo anno, la preoccupazione delle nostre aziende si è concretizzata in uno sforzo straordinario che ha permesso di mitigare la pressione inflattiva, al costo di rinunciare a parte delle marginalità. Uno sforzo che Mediobanca ha fotografato nel recente Osservatorio sulla GDO, evidenziando come molte imprese della distribuzione abbiano bilanci con redditività in forte contrazione. Siamo quindi di fronte all’urgenza di dare impulso ai consumi, attraverso politiche incisive di sostegno al potere di acquisto delle famiglie, così come di proteggere il sistema delle aziende nel nostro Paese, per evitare che ulteriori aumenti dei costi produttivi, dei beni energetici e delle materie prime alimentino ulteriormente i livelli di inflazione”.

 

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