Capo, capo delle mie brame, qual è il preferito del reame?

Si fa presto a dire capo: due sillabe ed ecco fatto. La questione però è più complessa. Il vero capo con la C maiuscola deve saperlo essere, senza eccedere in indulgenza, nè prevaricare in autoritarismo. Mica facile!

E non è quindi un caso che un “cattivo capo” sia causa di licenziamento per tante persone. Secondo Fortune, per esempio, ben il 50% dei lavoratori americani ha lasciato il proprio posto a causa di dissapori con il capo.

Ma quali sono i requisiti più ambiti di una vero capo?

Si è preso la briga di scoprirlo uno studio promosso da Espresso Communication*, da cui è emerso che se per le italiane il capo ideale è comprensivo (45%), aperto al dialogo (41%) pronto ad ascoltare le problematiche (41%) e capace di trasmettere serenità e distendere le frizioni (38%), per gli uomini le peculiarità più importanti sono carisma (43%), autorevolezza (39%) e capacità di motivare i propri dipendenti (33%).Tra gli atteggiamenti più odiati, invece, le donne indicano: il non saper/voler  ammettere i propri errori (27%), l’addossare le responsabilità di un fallimento ai sottoposti e s’arrogano i meriti di un successo (22%). Gli uomini invece fuggirebbero da un capo che insulta o umilia chi fa un errore davanti a tutti (24%) e da chi risulta troppo soffocante ponendo il proprio sguardo costantemente sul lavoro svolto (17%).

E allora, scendendo ad esempi concreti, quali personaggi incarnano meglio queste caratteristiche?

Beh, nell’immaginario colletivo femminile, la Top 5è capitanata da Pierfrancesco Favino (17%), senza dubbio grazie anche alla popolarità da lui conquistata con il Festival di Sanremo, seguito da:  Meryl Streep (15%), aiutata dall’immagine del proprio ruolo di editrice audace nel film “The Post”, Leonardo di Caprio (12%), Papa Francesco (9%) e l’ex first lady Michelle Obama (6%).

Secondo gli uomini, invece, in testa c’è Mark Zuckerberg (19%) seguito da: Elon Musk (16%), CEO di Tesla, Sergio Marchionne (14%), Roger Federer (8%), e lo chef televisivo Alessandro Borghese (6%).

Fanalino di coda, invece, per entrambi i generi, il presidente USA Donald Trump con quota 55% tra le donne e  46% tra gli uomini.

La ricetta del successo

Per affermarsi leader di successo, spiega la master coach Marina Osnaghi, 4 sono i requisiti:

  1. capacità di organizzare il buon funzionamento dell’azienda attraverso operations eccellenti;
  2. capacità strategica di innovare ed anticipare il mercato;
  3. capacità di pianificare una politica lungimirante delle risorse umane, in grado di determinare lo sviluppo e la selezione/gestione di collaboratori aziendali preparati;
  4. capacità di gestire le proprie reazioni emotive, legate al peso della performance dell’azienda.

“Un grande Leader deve saper gestire e sostenere tutti questi aspetti, gestendoli con umiltà, pazienza, forte auto disciplina ed attenzione” – conclude Marina Osnaghi  che propone il suo decalogo:

  1. CONCENTRATI SULL’OTTENERE/ORGANIZZARE OPERATIONS EFFICIENTE – puoi avere una strategia fantastica, se la macchina che implementa e realizza non funziona bene, tutto naufraga
  2. PENSA A TE E AI TUOI COLLABORATORI – Ogni giorno ritaglia uno spazio per curarti del tuo benessere psico-fisico e per utilizzare il network e la collaborazione globale.
  3. ACCETTA LE TUE EMOZIONI – Considera che la resistenza è una fase naturale del cambiamento e le reazioni emotive una parte necessaria a cambiare veramente. Quando ti senti frustrato/a ed impotente, sappi che parte della sensazione è anche dovuta alla resistenza di chi stai cercando di motivare, non solo da tua personale incapacità
  4. AGGIUSTA LA ROTTA – Tieni conto che nella frenesia operativa le persone perdono di vista i traguardi: il cervello è sì ossessionato dal risultato, ma allo stesso tempo fatica a correlare le azioni utili all’ ottenere il risultato finale.
  5. STABILISCI GLI OBBIETTIVI UTILIZZANDO STRUMENTI DI COACHING – Attribuisci target chiari a ogni colloquio o riunione. Ottieni feedback strutturati e armonizzati in un colloquio di motivazione per definire gli obbiettivi. Scegli la persona idonea per l’incarico giusto: chi è tondo non diventa quadrato e viceversa. 
  6. INFORMA “A CASCATA” – Struttura un sistema di riunioni coordinate fra loro in modo da far discendere contemporaneamente le informazioni a tutta l’organizzazione e fai in modo che i tuoi facciano lo stesso. Altrimenti le informazioni non arriveranno e diventeranno obsolete prima ancora che giungano ai destinatari principali.
  7. LA DETERMINAZIONE È TUTTO – Potenzia la tua focalizzazione e determinazione sugli obbiettivi, non cedere alle prime difficoltà.
  8. RISOLVI I PROBLEMI, NON CREARLI – Trasforma la fatica del cammino con un attento problem solving strategico che faciliti la vita a te ed ai tuoi collaboratori.
  9. CURA I RAPPORTI CON ATTENZIONE – Non lasciare al caso le relazioni personali, ma dedica loro del tempo agendo a cascata verso l’organizzazione.
  10. CREARE CON SAGGEZZA IL SENSO DI URGENZA – Al terzo feedback senza esito non aspettare: affronta il problema e sottolinea con determinata tranquillità manovre risolutive e conseguenze oggettive e chiare.

 

* Lo studio è stato condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis), su circa 1500 persone tra i 18 e i 55 anni, attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community, con il monitoraggio di oltre 30 testate internazionali.