
Calano nei paesi del G7 i livelli di soddisfazione per l’operato dei governi: i risultati i merito emergono dall’analisi di Kantar, giunta al secondo step della sua rilevazione.
Quello che sta succedendo è che i livelli di soddisfazione e di insoddisfazione praticamente si pareggiano (rispettivamente 42% e 44%), evidenziando che l’opinione pubblica nei G7 è equamente divisa su questo tema. E in in Italia? Qui però la situazione sembra essere più chiara per i cittadini: il 62% sembra soddisfatto del Governo, mentre solo un 30% non lo è.
La ricerca, che si è svolta tra il 9 e il 13 aprile, ha indagato l’atteggiamento personale, l’influenza del Covid nel contesto finanziario e domestico, la comprensione e l’accettazione delle indicazioni del governo, l’approvazione delle misure del governo, la fonte di informazioni più attendibile e la percezione dei potenziali interventi di contrasto al virus.
E’ emerso che nei paesi del G7, l’approvazione della risposta del governo alla pandemia è scesa di 4 punti percentuali (arrivando al 50% – fortemente/abbastanza approvato). In Italia il 71% (-5 rispetto a Marzo) approva l’operato del Governo. L’approvazione è più bassa negli Stati Uniti (46% -7), Francia (43% -18) e Giappone (30% -5). Inoltre il 72% (+ 1 rispetto a Marzo) delle persone nel G7 afferma che il proprio reddito personale è stato o sarà influenzato dal Coronavirus. I dati sono più alti in Italia (85%), Canada (77%) e USA (75%). Tra coloro che dichiarano che i propri redditi sono già stati colpiti (37% – in Italia il 46%), il 44% dichiara di averne perso la metà o anche di più (in Italia il 48%). Ciò equivale al 16% delle persone nel G7 (in Italia equivale al 22% dei cittadini italiani). Nei paesi del G7, solo il 21% pensa che ci sarà un ritorno alla vita normale in aprile, maggio o giugno 2020, mentre il 72% pensa che ci vorrà più tempo.
Inoltre, alla domanda riguardo la fiducia nel proprio governo di prendere le giuste decisioni per il futuro, il 54% (-5) delle persone afferma di fidarsi, rispetto al 40% (+5) che non lo fa. Il 6% non sa cosa rispondere. Sembra che la fiducia si stia erodendo: anche in Italia, che registra un 61% (nella prima wave avevamo però il 67% di cittadini che riponeva fiducia nel Governo per il futuro).
Le persone continuano a considerare più rilevante la salute pubblica rispetto all’economia, nonostante gli impatti economici personali siano stati evidenti in tutto il G7, evidenziando che i Governi sembrano mediamente troppo focalizzati sugli aspetti economici. Oltre un terzo dei cittadini del G7 (36%, +7) pensa ancora che il proprio governo stia dando troppa attenzione all’economia del paese e non stia facendo ancora abbastanza per garantire la salute delle persone. Il 19% (nessun cambiamento rispetto a Marzo) ritiene che invece si stia ponendo troppa enfasi sull’aspetto sanitario e non abbastanza su quello economico. Un terzo (33%, -4) ritiene che ci sia un giusto equilibrio e il 13% (-2) non lo sa.
In Italia però i numeri sono un po’ diversi (pressochè invertiti): il 18% pensa che il Governo sia troppo focalizzato sugli aspetti economici, il 31% (+8 punti) troppo focalizzato sugli aspetti sanitari, con un 41% (-4) che considera ci sia un giusto equilibrio fra i due aspetti nelle politiche del governo.
Il 48% dei cittadini del G7 (il 38% in Italia) ritiene che il sostegno fornito dal governo per fronteggiare la perdita economica sia molto o comunque abbastanza buono. Il 46% tuttavia (il 58% in Italia), lo ritiene scarso o del tutto inefficace. Le valutazioni sono state più positive in Canada (77%) e nel Regno Unito (70%).
Allo stesso modo, il 45% degli intervistati nel G7 (ed il 65% in Germania ma solo il 32% in Italia) valuta le azioni del governo per tutelare le aziende chiuse o in perdita come molto o abbastanza buone, contro un 47% che le considera insufficienti.
E sul futuro? Una persona su 4 nei paesi del G7 (26%) pensa che quando il dilagarsi della pandemia sarà finito, il modo di vivere delle persone sarà del tutto diverso. Questo dato è molto alto soprattutto in Italia (34%) e negli USA (29%).Quasi 4 persone su 10 (38%) pensano che la propria economia nazionale, una volta conclusa l’emergenza, sarà completamente diversa. Coloro che ne sono più convinti sono gli italiani, al 55%. Una persona su 4 (24%) pensa che il proprio sistema di previdenza e tutela sociale sarà completamente nuovo/diverso quando la pandemia finirà. Anche qui, i dati più alti riguardano l’Italia (30%) e gli USA (29%)