Oggi è la giornata nazionale contro lo spreco alimentare: le azioni lungo la catena

Immagine Tesco su dati WRAP UK, 2014.

Anche quest’anno il 5 febbraio è la Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare. Una buona notizia arriva dalla semplificazione normativa in materia di donazione degli alimenti invenduti che dovrebbe diventare operativa entro l’anno e favorire la donazione delle eccedenze e dei prodotti alimentari invenduti, attraverso la semplificazione e armonizzazione del quadro di riferimento (procedurale, fiscale, igienico-sanitario) che disciplina attualmente il settore.
Le responsabilità sono a tutti i livelli della filiera “dalla fattoria alla forchetta”, il risultato è agghiacciante: 1,3 miliardi di tonnellate di cibo buttato ogni anno, sufficiente per sfamare quattro volte gli oltre 800 milioni di persone che muoiono di fame ogni anno.
Ecco alcune azioni intraprese da insegne della GDO per “colpire” il cliente finale.
Tesco ad esempio ha ridotto le promozioni “paghi uno prendi due” e ha inserito informazioni “anti spreco” sulle confezioni di 25 prodotti particolarmente “a rischio” di spreco, come spiega nel video Mark Little, Head of Food Waste Reduction.

I numeri dello scandalo sono evidenziati in questo video-inforgrafica del Barilla Centre for Food and Nutrition.

Gli italiani e lo spreco: percezioni e realtà
Il sondaggio “Waste Watcher – Knowledge for Expo” promosso da Last Minute Market con Swg “fotografa” le attitudini degli italiani verso lo spreco alimentare. Quattro su cinque si dichiarano incuriositi e soddisfatti delle tecnologie che possono favorire la riduzione e prevenzione dello spreco alimentare. Tra le soluzioni si pensa al frigorifero “smart” che segnala le date di scadenza del cibo riposto e conserva meglio il cibo. Il 19% degli intervistati si dichiara al contrario ancora impreparato o impaurito di fronte a tecnologie intelligenti. I più spreconi sono i giovani e i bambini, secondo il 63% degli intervistati. Nella percezione degli italiani solo il 22% dei cittadini di mezza età e solo il 2% degli anziani può essere tacciato di spreco. E i luoghi dello spreco? Mense, supermercati e ristoranti secondo la grande maggioranza degli intervistati, che auspica, sempre a larghissima maggioranza, una campagna di educazione sul tema sia per gli studenti che per i cittadini: lo chiede l’80% degli intervistati, quindi 4 italiani su 5. La realtà però vede lo spreco “domestico” responsabile del 42% dello spreco alimentare…