Per Pugliese “le farmacie abdicano al ruolo sociale”, meglio i corner della Gdo

È di nuovo polemica tra grande distribuzione e farmacie sul ruolo di queste ultime. Secondo Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, intervistato da FarmaciaVirtuale.it, le farmacie tradizionali “abdicano al proprio ruolo sociale, ovvero garantire l’accesso ai farmaci a chi ne ha bisogno. Costringendo di fatto la Gdo con i loro corner di parafarmacia a sostituirsi a esse”. Parole che non sono piaciute a Vittorio Contarina, presidente di Federfarma Roma, interpellato dallo stesso sito, che ha parlato di “offesa a un’intera categoria”.

Ma partiamo dalle parole di Pugliese. Che a proposito dell’ipotesi di liberalizzazione dei farmaci di fascia C con un ddl Concorrenza peraltro arenatosi nei palazzi romani, di cui il gruppo Conad è strenuo assertore, e del rischio che rivoluzionare questa fetta di mercato finisca per penalizzare piccole aziende come le farmacie a vantaggio di grandi gruppi imprenditoriali, nega che Conad voglia fare business con i farmaci. «Il fatturato che realizziamo con le nostre parafarmacie – dice Pugliese – ovvero 80 milioni all’anno, rappresenta lo 0,6% del giro d’affari complessivo del gruppo Conad. Il nostro punto di vista piuttosto è contribuire a tutelare il potere di acquisto della persona rendendo disponibile una convenienza che non è un surrogato di interessi corporativi». E poco importa usare come foglia di fico la realtà delle farmacie rurali e delle loro difficoltà economiche, visto che esse “ricevono già sostegno e sussidi economici dalle Regioni” e quindi si tratta di un “argomento pretestuoso portato da Federfarma per avvalorare la denuncia alla grande distribuzione che mina il ruolo di presidio sanitario delle farmacie”. Ma non sono i corner farmaceutici degli ipermercati i killer delle farmacie, semmai il fatto che poche di esse, come rivela una ricerca di Altroconsumo, pratichi sconti, contribuendo al fatto che, come spiega l’Istat, ben 4,6 milioni di italiani non riescono ad acquistare i farmaci necessari per le loro cure. E se le farmacie sono in crisi dipende piuttosto dai gravosi oneri finanziari per acquisti a fronte dei tempi biblici con cui avviene il rimborso dei farmaci. Insomma, Federfarma sbaglia bersaglio quando se la prende con la grande distribuzione che mette piede nel suo orticello.

Non si fa attendere la risposta dei farmacisti, per bocca di Vittorio Contarina. «Sono dichiarazioni che non posso accettare, perché offensive per una categoria che fa del ruolo sociale la propria vita. In questi mesi terribili, prima con il terremoto e poi con l’ondata eccezionale di freddo, stiamo garantendo un servizio fondamentale per i cittadini». Entrando nel merito della questione, Contarina ricorda poi come il sussidio garantito alle farmacie rurali sia in alcune regioni, come il Lazio, di 1.500 euro l’anno lordi (in altre regioni si arriva a 9mila euro ma la media nazionale è comunque assai più bassa) a fronte dell’impegno a essere reperibili 24 ore su 24 in qualsiasi situazione. «Magari – racconta Contarina – scendendo di casa alle 3 di notte per fornire un farmaco a una mamma il cui bambino piange per la febbre. Ecco: quando anche Conad garantirà questo tipo di servizio potrò accettare che il suo amministratore delegato parli di farmacie». Quanto agli sconti, secondo Contarina non sono importanti. «Davvero – spiega – vogliamo credere che la battaglia di Conad sia per qualche centesimo di euro in meno su qualche farmaco? La realtà è che si vuole sottrarre la fascia C a dei piccoli imprenditori come i farmacisti». Fascia C che è “l’unica che fa sopravvivere le farmacie a oggi. Non lo dico io ma la Corte di Giustizia europea che lo ha affermato”. Quella tra farmacie e grande distribuzione è una battaglia che durerà a lungo.

La presidente di Federfarma nazionale Annarosa racca replica attraverso il sito quotidianosanita.it: “Per Conad, come per tutta la GDO, i farmaci sono un prodotto civetta da vendere solo nei pochi punti vendita più grandi, che garantiscono un ritorno economico. Ma servono soprattutto ad attirare clientela nei propri supermercati in modo che le persone possano riempire i carrelli di prodotti di tutti i tipi. Il presunto risparmio che le persone ottengono su alcuni farmaci è ampiamente annullato dai maggiori costi sostenuti complessivamente sull’intera spesa”. Inoltre, continua la presidente “il vero obiettivo di Conad non è “tutelare il potere d’acquisto della persona”, come sostiene Pugliese, ma strappare clientela agli altri esercizi riempiendo i supermercati di tutti i tipi di prodotti. Il risultato di questa politica è la chiusura di tanti negozi di vicinato che non sono riusciti a reggere alla concorrenza della Grande Distribuzione, soprattutto in un periodo di crisi economica”.