Tax free: prosegue la crescita. Forte il ruolo della Cina come source market

La crescita del settore tax free in Italia prosegue anche nel 2019, con un volume di affari che ormai supera di poco i 3 miliardi di euro l’anno. E se il primo trimestre di quest’anno, il nostro Paese si è attestato al 4% (posizionandosi insieme alla Francia in testa ai top 5 mercati di destinazione), nel mese di aprile ha addirittura raddoppiato, segnando un interessantissimo +8%.

Quanto ai source market, nel corso del primo trimestre si nota un exploit di USA, Taiwan e Korea del Sud, rimangono flat, invece, il mercato cinese e quello russo. Cambiano invece le cose ad aprile: la Cina riprende infatti quota con una crescita a valore dell’11% dello scontrino medio, ma anche la Russia sembra risalire la china, seppure in forma più contenuta.

All’interno dello scenario tax free, sottolinea Sara Bernabè, General Manager di Planet, sono gli outlet a rivelarsi i più dinamici. Mentre infatti i full price store perdono un po’ rispetto al 2018 (7,7 vs 7,5), cresce invece il sales mix degli outlet (dal 4,2 al 4,4).

Clienti “vecchi” e nuovi

I cinesi, nonostante il rallentamento registrato, nei primi tre mesi dell’anno  hanno rappresentato il 24% dell’intero mercato outlet, con uno scontrino medio di circa 606 euro.

Quello che si individua, nel loro modo di fare i turisti dello shopping, è un’evoluzione: non più viaggiatori di gruppo, ma sempre più full indipendent driver, consapevoli e selettivi. Proprio questa loro connotazione, spiega Andrea Dacò Marketin Manager di Planet Italia, rende necessario per gli operatori del settore approcciarli (e intercettarli) in tutti gli step del customer journey. E non più solo a monte come per i viaggiatori “in comitiva”.

In generale possiamo dire che  tutto l’Oriente è in fermento: tanto è vero che i viaggiatori dalla Corea del Sud, con il 18% di market share (+49% vs Q1 2018) e uno scontrino medio di 643 euro, scalzano dalla seconda posizione i turisti russi, stabili intorno al 13% di quota di mercato. Al quarto posto troviamo Taiwan, che con circa il 5%, precede gli Stati Uniti  che comunque crescono  del 3,5% sempre più attratti dai mall di lusso, dove si sono registrati i livelli di crescita più alti, tanto in termini di volumi (+55%) che di scontrino medio (+15%), rispetto allo scorso anno.

“La costante crescita del settore tax free anche in un periodo in cui gli arrivi internazionali sono rimasti pressoché invariati (+1% vs Q1 2018) significa che la capacità di attrarre il turista internazionale da parte degli operatori del segmento lusso sta aumentando in modo importante”, commenta Sara Bernabè.

Naturalmente potrebbe incentivare ulteriormente il business, una riduzione della soglia di spesa del tax free. “Scendere dagli attuali 155 euro – spiega infatti Bernabè – consentirebbe a molte realtà più piccole di beneficiare del regime esentasse e avrebbe un ruolo positivo anche per l’immagine dei nostri brand nei confronti degli stranieri”. Tanto più che in Europa tanti Paesi si sono mossi (come La Spagna e la Grecia) o si stanno muovendo (è il caso della Francia) in questa direzione.