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Anna Muzio

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Kiabi nel 2017 continua la campagna italiana, con cinque aperture e due restyling

Si dipana tra tecnologia digitale, shopping experience rinnovata e accoglienza la “campagna d’Italia” del marchio francese di fast fashion Kiabi, che continua lo sviluppo con cinque nuove aperture e due restyling di store che saranno “aggiornati” al layout “KIABI Free” inaugurato l’anno scorso ad Arese. E continua l’alleanza con i centri commerciali.

 

Aperture al Nord e al Centro

Ad inaugurare la prima parte del 2017, sabato 25 e domenica 26 marzo è in programma il restyling dello store di Roma situato presso il centro commerciale “La Romanina”: due giornate per scoprire il nuovo look del punto vendita ed approfittare dei “mid season sales” con uno sconto del 50% applicato su un’ampia selezione di articoli. Durante la giornata di sabato un make up artist gratuito sarà a disposizione delle signore mentre sono previsti giochi per i bambini sia sabato che domenica. Anche lo store di Ferrara, aperto nel 1999, sarà protagonista di un rinnovamento per un’immagine più giovane.

Durante il mese di maggio, le città di Torino e Ravenna saranno protagoniste con l’apertura di due nuovi store “KIABI Free”. Il 22 maggio KIABI aprirà le porte, con 1.600 metri quadri di store, all’interno del nuovissimo centro commerciale “Mondo Juve” a Torino e dopo pochi giorni, il 25, inaugurerà un nuovo punto vendita di 1.500metri quadri a Ravenna all’interno del centro commerciale “ESP”.

Nella seconda metà sono in programma altre due inaugurazioni al Centro Italia ed un nuovo punto vendita di 1.700 metri quadri aprirà invece a Udine presso il principale shopping center friulano “Città Fiera”.

«In Italia Kiabi – racconta il Direttore Sviluppo KIABI Italia, Massimo Pozzi – persegue l’obiettivo strategico di incrementare costantemente la qualità e l’emozione dell’ esperienza di acquisto dei propri clienti lavorando parallelamente sul miglioramento dei propri punti vendita (il concept “free” è un successo in continua evoluzione), dei servizi (personal shopper, sartoria, e-prenotazione, spazio bimbi) e dell’aggiornamento periodico delle collezioni che alternano proposte moda ai capi essenziali, sempre al miglior prezzo».

 

Terzo mercato

L’Italia per l’azienda di abbigliamento francese rappresenta il terzo mercato dopo Francia e Spagna. Proprio nel territorio italiano dallo scorso anno Kiabi ha iniziato un nuovo percorso di rinnovamento ed innovazione per far vivere ai propri clienti una shopping experience di qualità dedicata a tutta la famiglia, che mette in relazione store digitale e fisico.

Kiabi ha visto anche due importanti riconoscimenti: quello di insegna dell’anno 2016, mentre lo scorso venerdì 3 marzo è stata premiata da Great Place to Work come quinto miglior luogo di lavoro in Italia nella categoria Large Companies, che include i migliori ambienti di lavoro con oltre 500 collaboratori. In Italia l’azienda di abbigliamento francese ha una “rete” di dipendenti che conta 700 persone e un tasso di turn over del 7%.

Esselunga lancia il click and collect Clicca e Vai, e parte da Varedo

Dopo anni di consegne a domicilio, Esselunga lancia una nuova modalità di spesa online, il click and collect: il primo centro di raccolta è a Varedo.

Clicca e Vai è il nuovo canale di vendita attraverso il quale il cliente effettua la spesa on line e la ritira in giornata con l’automobile, per ora presso un unico centro, quello di Varedo, situato sulla superstrada che collega Milano con la Brianza. Un’offerta che si somma all’altra tipologia di e-commerce, il servizio Esselunga a Casa, nato nel 2001 e cresciuto a tal punto che nel 2016 ha consegnato 1.350.000 spese ai propri clienti ed ha fatturato 158 milioni di euro. Il servizio oggi copre 1.115 comuni in 5 regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Piemonte), utilizza due magazzini dedicati (uno a Milano e l’altro a Firenze), e si appoggia a diversi Superstore nelle zone in cui è presente. Vastissimo l’assortimento, composto da circa 13mila articoli che spaziano dagli oltre 2.500 superfreschi (frutta, verdura, carne, pesce, latticini e prodotti gastronomici), ai prodotti surgelati fino ad articoli di grocery tradizionale (pane, pasta, pelati, detersivi, eccetera). Ogni prodotto in assortimento è accompagnato da una scheda informativa che contiene varie indicazioni: caratteristiche, ingredienti, valori nutrizionali, origine per la frutta e verdura, tracciabilità per la carne e il pesce e presenza di eventuali allergeni. Il cliente e-commerce, prima di acquistare il prodotto, ha a disposizione tutte le informazioni presenti in etichetta.

Ma quali sono le differenza tra i due servizi? Con Esselunga a Casa i clienti, previa registrazione sul sito Esselungaacasa.it, effettuano la spesa navigando nel negozio virtuale oppure sfruttando il motore di ricerca e scelgono il giorno e l’orario più comodo per ricevere la spesa direttamente a casa a partire dal giorno successivo all’ordine e fino a 20 giorni dopo l’inoltro dello stesso. La consegna è a pagamento e l’ordine minimo di 40 euro. Attraverso il sito dedicato Cliccaevai.esselunga.it, invece, il cliente effettua la spesa e la ritira a Varedo, presso il centro di Via Terni 20 – sulla superstrada Milano/Meda – già in giornata dopo sole 2 ore dall’invio dell’ordine e fino ai due giorni successivi. Il servizio è completamente gratuito, non sono previsti costi aggiuntivi né limiti minimi di spesa. Entrambi i servizi beneficiano delle stesse promozioni dei supermercati Esselunga.

Sembra dunque che dopo l’arrivo di Amazon la situazione dell’e-commerce nel grocery si stia finalmente sbloccando, tanto che si moltiplicano le iniziative, da Coop a Iper a Auchan e Carrefour, “tutti lo fanno”.  Ma addirittura un “veterano” come Esselunga, che per anni è stato di fatto monopolista sul canale online,  deve aver pensato che ormai una modalità di ritiro al cliente ormai evoluto non basta più, ed è necessario diversificare.

 

Vedi anche le nostre interviste sull’e-commerce grocery a due esperti.

Il lungo viaggio della Gdo verso l’esperienza mobile intervista a Marta Valsecchi dell’Osservayorio Mobile B2C Strategy del  Politecnico di Milano.

Food & Grocery, la rivoluzione passa per l’e-commerce intervista a Roberto Liscia di Netcomm.

Crai aiuta lo sport sostenendo le società sportive

Si chiama CRAI aiuta lo Sport l’iniziativa appena partita nei punti vendita CRAI, storico gruppo della distribuzione moderna attivo in Italia da più di quarant’anni, e che si protrarrà per 14 settimane, fino al 10 giugnoDestinatari del progetto sono le famiglie dei giovani che praticano sport e le società sportive.

Le famiglie che fanno la spesa nei punti vendita CRAI raccoglieranno due bollini ogni 15 euro di spesa in un unico scontrino: un bollino che il cliente conserverà per sé e un bollino da consegnare all’associazione sportiva preferita. Il cliente, una volta completata la raccolta dei bollini, con l’aggiunta di un piccolo contributo finale, potrà ritirare uno degli esclusivi premi della collezione “Colazione da Campioni”: tazze mug, tazzine, caffettiere, zuccheriere, ciotole, toastapane, e il libro che lo chef stellato Davide Oldani ha dedicato agli sportivi: “D’O eat better: ricette per lo sport”. Le società sportive, dopo essersi registrate sul portale online dedicato www.ioamolosport.it, riceveranno la scheda raccolta punti da completare. Sempre online prenderanno visione del regolamento, richiederanno duplicati delle schede di raccolta, e soprattutto sceglieranno i premi: oltre 780 articoli tra materiale tecnico e abbigliamento sportivo, come tute da allenamento e uniformi da partita, palloni e borsoni, forniti dai noti marchi quali Errea, Gilbert, Mikasa e Okeo.

«Siamo davvero orgogliosi di questo progetto perché ci avvicina ancora di più alle comunità locali che quotidianamente rappresentiamo con i nostri negozi. – dice Mario La Viola, Direttore Marketing, Format, Rete e Sviluppo –. Praticare sport vuol dire fare squadra, fare squadra vuol dire essere come una famiglia e non c’è niente di più bello e forte che unirsi, insieme, apportando valore alle comunità attraverso un’iniziativa sociale concreta e piena di valori».

Il progetto, che si rivolge a consumatori e società sportive, raggiunge tantissimi giocatori grazie al supporto delle Federazioni coinvolte, le quali comunicheranno direttamente con le loro rappresentanze territoriali e le singole associazioni in tutti i comuni d’Italia. Ulteriore obiettivo: raggiungere un grande numero di clienti abituali dei punti vendita CRAI e di attrarre clienti nuovi.

CRAI aiuta lo Sport è parte di un progetto più ampio che CRAI da anni sta implementando in ambito sportivo: dalla sponsorizzazione delle Nazionali Maschile e femminile di Pallavolo, alle Finali Nazionali Giovanili di Pallavolo, alle partecipazioni a manifestazioni come “Giochi senza Barriere”, promossi da Art4sports.

Ovs debutta in Portogallo con due punti vendita

Ovs debutta in Portogallo con e fa subito bis: il primo punto vendita ha aperto nei giorni scorsi ai piedi del celebre Cristo Rei, nella città di Almada, che sorge proprio di fronte a Lisbona: uno spazio di 800 metri quadri dedicato alle collezioni donna, uomo e bambino all’interno del Parco Commerciale Almada Forum. Il secondo (sempre di 800 metri quadri) aprirà nel mese di maggio a Sintra, cittadina Patrimonio dell’Umanità, negli spazi del Sintra Forum.

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Il nuovo store di Almada.

L’innovativo store concept Ovs sottolinea le trasformazioni di un brand in continuo rinnovamento nello stile, nei linguaggi e nel dialogo con il cliente. Sono spazi contemporanei ed essenziali contraddistinti da un design dalle linee pulite e grande attenzione all’ecosostenibilità nella scelta dei materiali. Legno chiaro, vetro, metallo accoppiato a lastre di plexiglas colorato ed elementi di arredo concepiti come piccole architetture free-standing ad incorniciare le collezioni.

Ovs intende rappresenta la sintesi tra stile, ricerca e democraticità. Sempre in linea con i trend internazionali, grazie al lavoro e alla ricerca dei team creativi permette a tutti di creare il proprio stile in libertà, con un occhio attento alla qualità, sempre al miglior prezzo possibile. Per questo, ogni anno, 150 milioni di clienti scelgono Ovs.

Ovs S.p.A., con i marchi Ovs e Upim, è leader in Italia nel value fashion retail con una quota di mercato pari al 7,37% (dati dicembre 2016, fonte Sita Ricerca). In Italia e all’estero ha circa 1.500 negozi a gestione diretta e in franchising. Quotata alla Borsa Italiana dal marzo 2015, ha chiuso il 2015 con un fatturato pari a 1.319,5 milioni di euro.

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I pagamenti digitali crescono a 190 miliardi (+9%), 24% dei consumi degli italiani

Piano piano la strada si apre anche in Italia per i pagamenti digitali: spinti da mobile payment (3,9 miliardi di euro, +63% e Apple Pay sta arrivando), carte contactless (ormai giunte a 40 milioni, 2 carte su 5, e 1 milione di POS, uno su due abilitati con 7 miliardi di euro di pagamenti contactless, +700%) e transazioni “innovative” (che hanno superato i 30 miliardi di euro). Sono i dati dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano.

new-digiyal-paymentsL’impennata dei pagamenti contactless traina i “New Digital Payment” (eCommerce, ePayment, Mobile Payment & Commerce a distanza e in prossimità, Mobile POS e Contactless Payment) che valgono il 16% del totale dei pagamenti digitali con carta (+51% sul 2015). «Nel 2016, i New Digital Payment hanno dimostrato di essere il motore in grado di avvicinare gli italiani ai pagamenti elettronici in sostituzione del contante. Tale crescita proseguirà nei prossimi anni raggiungendo nel 2019 i 100 miliardi di euro, pari al 44% del totale dei pagamenti digitali, e andrà a sostituire gli Old Digital Payment e, soprattutto, allargherà la quota dei Digital Payment rispetto a strumenti di pagamenti più inefficienti come il contante» spiega Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce.

L’acquisto e il pagamento di prodotti e servizi da PC o tablet (tramite carta o Mobile Wallet) cresce del +14% arrivando a valere 18,7 miliardi di euro.
Crescono anche gli acquisti di beni e servizi tramite Mobile site o Mobile app (+63%) e raggiungono i 3,3 miliardi di euro, pari a circa il 17% del totale transato eCommerce.
I pagamenti effettuati utilizzando lo smartphone come POS raggiungono i 600 milioni di euro (+61%), con i pagamenti legati ai trasporti che raddoppiano e raggiungono i 90 milioni di euro.
La Customer Experience nell’uso dei mobile wallet è positiva: un utilizzatore su due si dichiara molto soddisfatto. al contempo, il mercato italiano sembra risvegliarsi dal lungo sonno, e ha registrato segnali incoraggianti: finalmente gli esercenti mostrano maggior interesse ad accettare i pagamenti con il cellulare e i consumatori appaiono sempre più incuriositi dalle opportunità offerte.

«Nel 2016 i pagamenti digitali con carta in Italia sono cresciuti del 9%, raggiungendo i 190 miliardi di euro, pari al 24% dei consumi delle famiglie italiane. Assistiamo a una svolta nell’approccio da parte dei consumatori e degli esercenti. I possessori di carte contactless hanno acquisito maggior consapevolezza dello strumento che hanno nel portafoglio (in precedenza molti non sapevano nemmeno che la propria carta fosse contactless) e gli esercenti (soprattutto nelle grandi catene) hanno orientato il POS verso il cliente, permettendogli di avvicinare la carta in autonomia generando un effetto trascinamento: vedere compiere sempre più spesso il gesto di avvicinare la carta e velocizzare il pagamento genera infatti la curiosità di testare quella modalità in prima persona» dice Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation, Politecnico di Milano.

 

Arrivano le carte contactless anche per pagamenti sopra i 25 euro

Nel 2016 sono più di 140 milioni le transazioni effettuate in modalità contactless dai possessori di carte e oltre 7 miliardi di euro il transato complessivo. Numeri giustificati da una progressiva crescita dell’infrastruttura: ormai 2 carte su 5 (40 milioni di carte a fine 2016, +100% rispetto al 2015) e 1 POS su 2 (1.000.000 a fine 2016, raddoppiati rispetto al 2015) sono contactless, e soprattutto da una maggior consapevolezza dello strumento da parte di consumatori ed esercenti. I numeri dimostrano come il “tap & go” non sia utilizzato solo per i micro pagamenti sotto i 25 euro (per cui non serve inserire il PIN), ma anche per i pagamenti con un ammontare superiore, segno che la possibilità di non inserire la carta nel POS è reputata più comoda e veloce in qualsiasi circostanza. Lo scontrino medio si aggira infatti poco sotto ai 50 euro, inferiore allo scontrino medio con carta che è circa 63,5 euro. Si stima che i pagamenti contactless entro il 2019 varranno tra i 50 e i 70 miliardi di euro.

 

Il portafoglio nello Smartphone
L’acquisto di prodotti e servizi attraverso il telefono cellulare, sia attraverso app e Mobile site che utilizzando lo smartphone in modalità di pagamento proximity (NFC, QR code e geo-localizzazione), cresce del 63% e raggiunge i 3,9 miliardi.
Questa componente è trainata soprattutto dalla crescita del 63% di chi effettua l’intero processo di acquisto online, che raggiunge i 3,3 miliardi di euro di transato (valeva 2 miliardi nel 2015), pari a circa il 17% del totale transato eCommerce (nel 2015 rappresentava il 12%). Questo tipo di acquisti fa segnare il proprio picco nei mesi festivi di agosto e dicembre.
Grazie ad iniziative mirate volte a convogliare gli acquisti su mobile anche per categorie generalmente più associate al mondo PC per facilità di consultazione delle foto e personalizzazione del prodotto come quella dell’arredamento (arrivato a pesare il 26% del totale, in crescita dell’80% rispetto al 2015 in termini di transato), si stima che nei prossimi tre anni il Mobile Remote Commerce potrà raddoppiare e valere tra i 6,7 e i 7,7 miliardi di euro.

Nel 2016 il Mobile Remote Payment raggiunge i 600 milioni di euro (+61% rispetto al 2015). Crescono i pagamenti di bollette e bollettini, arrivando a oltre 115 milioni pagati tramite i Mobile Wallet (escludendo i pagamenti da Mobile Banking) inquadrando il codice 2d con lo smartphone (+54% rispetto al 2015).
Raddoppiano i pagamenti da cellulare legati ai trasporti (biglietti del bus, pagamento delle soste, taxi e car/bike sharing), raggiungendo i 90 milioni di euro (+97%). Nel 2016 sono stati acquistati oltre 8 milioni di biglietti, pagate quasi 7 milioni di soste e oltre 10 milioni di corse di car sharing. Anche il settore dei Taxi conta oggi quasi 4,5 milioni di euro pagati tramite smartphone. I servizi di Mobile Remote Payment hanno un valore medio della transazione molto bassa, ma una frequenza di utilizzo sempre più alta e interessante da parte degli utenti: hanno quindi il merito di abbattere progressivamente le barriere all’utilizzo del cellulare da parte degli utenti e fare da traino anche agli altri servizi di Mobile Payment & Commerce. Si stima che nei prossimi tre anni la frequenza di utilizzo aumenterà ulteriormente e che nel 2019 il transato di Mobile Remote Payment raddoppierà raggiungendo 1 miliardo di euro.

L’evoluzione del settore passa inoltre anche attraverso l’utilizzo dello smartphone come strumento di accettazione: a fine 2016 si stima ci siano circa 85.000 unità (+21%, erano 70.000 nel 2015) di Mobile POS. Cresce il transato, che raggiunge gli 800 milioni di euro (+75% rispetto al 2015), a dimostrazione che chi lo ha provato ne è rimasto soddisfatto e lo utilizza sempre più quotidianamente. Il transato annuo per ogni singolo Mobile POS si attesta sopra i 9.500 euro, in crescita rispetto ai 7.000 euro scarsi del 2015.
Se l’offerta evolverà verso sistemi di POS evoluti (ad esempio con integrazione di servizi di couponing e gestione del magazzino) nei prossimi tre anni i Mobile POS attivi arriveranno a transare tra gli 1,2 e gli 1,6 miliardi di euro all’anno.

 

Cambio di marcia tra gli esercenti
Il 2016 è l’anno in cui, forse per la prima volta, a fare da promotori nella direzione dei pagamenti innovativi sono stati gli esercenti. Dall’indagine condotta su 68 Top Retailer italiani è emerso che l’innovazione dei sistemi di pagamento è una delle priorità (il 44% degli intervistati dichiara di volerci lavorare nel 2017). I grandi esercenti italiani, in particolare nel campo della ristorazione, si sono messi in gioco in due modi: da un lato integrando alcuni sistemi di pagamento all’interno delle loro app e dall’altro accettando i pagamenti offerti da altri attori.
I pagamenti, non solo da Mobile, stanno vivendo un periodo di profonda trasformazione portata dalle innovazioni digitali in cui lo smartphone può diventare strumento abilitante. L’analisi di 378 startup a livello mondiale, 50 in più rispetto allo scorso anno, e lo studio del contesto internazionale permettono di individuare le principali direzioni di innovazione che potranno rivoluzionare i pagamenti nei prossimi anni e con le quali il Mobile Payment si dovrà confrontare.
«L’oggetto di conquista principale all’orizzonte sono i pagamenti in negozio, nel mondo ‘fisico’ – i più frequenti tra i consumatori, per lo più gestiti in contante o tramite carte di pagamento – afferma Ivano Asaro, Ricercatore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce -. Sono molteplici le direttrici di innovazione in ambito pagamenti: dal Mobile Wallet evoluto che integra pagamento digitale e carte fedeltà, alla geo-localizzazione per pagare senza estrarre il telefono dalla tasca; dai pagamenti con password biometriche (scansione dell’iride o dell’impronta digitale) all’evoluzione delle nuove monete virtuali (blockchain e criptovalute); senza dimenticare le applicazioni legate all’Internet of Things, con automobili in grado di pagare il parcheggio e frigoriferi “smart” capaci di valutare automaticamente le scorte».

Il carrello con Lipton diventa personal trainer e guida a una spesa salutista

L’ossessione per il fitness invade tutti gli ambiti della nostra vita ed entra anche al supermercato con il mezzo più banalmente efficace: il carrello per fare la spesa. Lipton ha testato a Dubai una versione che, stimolando l’inflessibile personal trainer che c’è in ognuno di noi, ha un tracciatore di attività inserito nel manico misura i passi, la distanza e il tempo percorsi e le calorie consumate. L’idea è che la visione in tempo reale della propria (scarsa) attività fisica spinga l’utente ha controllare meglio ciò che mette dentro al carrello, spingendolo a scelte più consapevoli e salutiste.

Nato come test per promuovere il tè verde dell’azienda, il carrello, ribattezzato prontamente Fit Cart, potrebbe essere inserito nel corso del 2017 in grandi numeri. Ideato con l’agenzia di pubblicità Wunderman, ha l’ambizione di far diventare il carrello una sorta di “palestra ambulante” ideata per chi vuole – o quantomeno ha l’ambizione – di mantenersi in forma ma non ha il tempo per frequentare una palestra. e dunque deve accontentarsi dei ritagli di tempo tra lavoro e casa, compreso il tempo trascorso a fare la spesa.

È prevista anche la creazione di un’app analoga, da utilizzare più prosaicamente con il proprio smartphone ma con le stesse funzioni.

 

Uova di Pasqua Solidal Coop e Baum, Fairtrade dentro e fuori

Un gesto che è anche una dichiarazione, un impegno e una educazione all’altro e a un mondo più giusto ed equo: sono questi in fondo i motivi che stanno dietro ai prodotto del commercio equo e solidale e non fanno eccezione le uova di Pasqua delle linee le linee Solidal Coop e BAUM. Non solo realizzate con cacao certificato Fairtrade,  hanno anche sorprese indirizzate a scoprire il mondo del commercio equo e dall’impatto sociale concreto

Un esempio? “Il viaggio del cioccolato”, uno dei giochi da tavolo proposti quest’anno insieme alle carte dedicate alle tematiche riguardanti la frutta, il caffè e lo zucchero. Obiettivo: creare un filo diretto con l’esperienza dei contadini che operano nell’ambito del commercio equo nei Paesi in via di sviluppo.

Due le versioni dell’uovo pasquale proposte dall’insegna della grande distribuzione: con cioccolato fondente extra 60% e cioccolato finissimo al latte. Il cacao e lo zucchero di canna Fairtrade provengono da Ghana, Costa d’Avorio, Repubblica Dominicana, Paraguay e Costa Rica. Le sorprese, prodotte in Italia, sono giochi divertenti da condividere con gli amici, prendendo spunto dalla filiera del cacao sostenibile, seguendo il percorso delle materie prime, certificate Fairtrade, fino a noi.

Un acquisto, dunque, che contribuisce direttamente a sostenere e promuovere lo sviluppo economico e sociale delle realtà nelle quali operano le cooperative o i lavoratori dei Paesi di produzione. Nelle loro comunità, infatti, vengono costruiti pozzi e ambulatori, i ragazzi possono studiare in scuole accoglienti con bravi insegnanti e si sviluppano programmi ambientali per la salvaguardia delle foreste.

Il cacao e lo zucchero delle loro cooperative, di ottima qualità, viene trasportato in Europa e qui trasformato in uova di Pasqua dalla carta colorata, disponibili nei supermercati e ipermercati Coop di tutta la penisola.

A Pasqua è possibile gustare anche il PonchitONE di BAUM, società cooperativa di Ferrara. È un ovetto di cioccolato al latte biologico composto da materie prime certificate Fairtrade provenienti da Repubblica Dominicana e Paraguay, che per l’occasione diventa extralarge rispetto al classico Ponchito, contiene una sorpresa realizzata a mano da cooperative sociali e da artigiani di Guatemala, Perù, India, Nepal e Italia.

Penny Market apre a Cerignola il 351° punto vendita

Si amplia la rete italiana di Penny Market, discount alimentare del gruppo REWE: con l’inaugurazione odierna a Cerignola (FG) in via Manfredonia arrivano a 351 i punti vendita della rete italiana (45 in Puglia).

L’apertura, insieme alle altre previste per quest’anno, fa parte del progetto di espansione di Penny Market Italia, all’interno di un piano di investimenti che tocca i 95 milioni di euro.
Il nuovo store è situato nel bacino est del Comune che al momento non vede la presenza di altre strutture e permetterà così ai cittadini della zona di avere nelle vicinanze un punto vendita Penny, in aggiunta a quello già presente nella zona nord ovest di Cerignola. La vicinanza al territorio e la creazione di valore per le comunità sono tematiche verso le quali Penny Market pone una grande attenzione e, a conferma di ciò, per la realizzazione del punto vendita sono state coinvolte diverse imprese di Cerignola, per un contributo che copre circa l’80/90% di tutta l’opera.

«L’apertura di un nuovo punto vendita a Cerignola si inserisce perfettamente nella nostra strategia: negozio di prossimità attento ai bisogni dei consumatori, in grado di offrire ogni giorno un vasto assortimento a prezzi contenuti e concorrenziali. – commenta il COO di Penny Market Italia Gotthard Klingan –. Per questa nuova apertura non solo abbiamo cercato di avvicinarci ai clienti dell’area est del Comune, ma abbiamo anche voluto coinvolgere le aziende del territorio per contribuire alla crescita del tessuto imprenditoriale».

Il nuovo punto vendita ospita un vasto assortimento dedicato ai prodotti tipici regionali forniti da aziende strettamente integrate nel territorio, in particolare per le categorie Freschissimi Salumi e Formaggi, Pane Fresco e Vini e, come tutti i punti vendita Penny Market, circa 60 prodotti a marchio privato CUOR DI TERRA con le migliori tipicità dei prodotti italiani.
L’impegno nell’offrire ai clienti prodotti che corrispondano ad alti standard qualitativi ha un focus specifico sulla stagionalità, garantendo sempre Frutta e Verdura di stagione e 100% Italiana. All’interno del punto vendita sarà presente anche il banco panetteria con doratura del pane durante tutta la giornata.

 

Il layout “Ambiente 3.0”

Il layout e le caratterizzazioni interne sono il frutto dello sviluppo del nuovo concetto “Ambiente 3.0” di Penny Market, progettato per offrire ai clienti un’esperienza di acquisto di grande qualità ed efficienza. Inoltre, la struttura è stata realizzata secondo le più recenti tecniche costruttive che conferiscono all’edificio caratteristiche di isolamento termico per una maggior efficienza energetica. L’obiettivo di ottenere la massima qualità riducendo i consumi è stato perseguito utilizzando la tecnologia al Led per l’illuminazione del negozio ed introducendo nuove soluzioni per gli impianti di refrigerazione; questi accorgimenti contribuiscono a risparmi annui fino a 34.000 Kwh che si possono tradurre in circa 9,04 Tonnellate equivalenti di petrolio non bruciate e quindi una mancata emissione di CO2 in atmosfera pari a 21,27 tonnellate.

Pam punta ancora sulla capitale e apre un Local a Cinecittà

Il primo ciak per Pam local è scattato in Viale Anicio Gallo, nelle immediate vicinanze degli studi televisivi e cinematografici di Cinecittà, dove ha debuttato il 16esimo punto vendita del format a Roma.

ingresso-pam-local-viale-anicio-galloContinua dunque l’importante piano di espansione di Pam nella capitale che, in soli due mesi, ha visto le inaugurazioni di altri tre store: in Via Piave, in Circonvallazione Ostiense e in Via Barberini.

Il nuovo Pam local sarà ora a portata di mano dei residenti della zona, dei turisti provenienti da tutto il mondo e dei molti lavoratori impegnati sul set fino a tardi.

Aperto 7 giorni su 7 fino alle 22, offre un’ampia gamma di prodotti di alta qualità a prezzi convenienti tutto l’anno. All’interno del punto vendita sono sempre disponibili piatti pronti per cene e pranzi gustosi, confezioni monoporzione anti-spreco per un pasto veloce, prodotti biologici, Dop e Igp per chi non rinuncia alla tradizione culinaria italiana, etnici per chi invece ha voglia di sperimentare sapori nuovi, prodotti per gli amanti del bio e prodotti vegan per chi ha deciso di seguire questo regime alimentare. Grande attenzione viene riservata anche a chi soffre di intolleranze alimentari che può scegliere tra diversi prodotti come quelli senza glutine o lattosio.

Il nuovo punto vendita impiegherà una decina di dipendenti tutti under 28.

 

 

 

Paneangeli lancia il primo chatbot italiano dedicato alle ricette

Curiosamente, è proprio un brand storico e potremmo dire “vintage” dell’alimentare italiano, Paneangeli, a puntare uno strumento di comunicazione tecnologico innovativo, realizzando il primo chatbot italiano interamente dedicato a ricette dolci e salate. Direttamente all’interno di Messenger oggi gli utenti di Facebook possono accedere a dei consigli utili per preparare cibi dolci e salati con i prodotti Paneangeli.

Il chatbot è un servizio animato da una serie di regole e da un’intelligenza artificiale con cui si interagisce attraverso una chat. Per conversare con il chatbot basta visitare la pagina Facebook Paneangeli e cliccare su “Invia messaggio”. All’interno di Facebook Messenger è possibile inserire il nome di un dolce, di un ingrediente e di un’occasione, o scegliere l’immagine di un ingrediente o di un prodotto: il chatbot risponde immediatamente con le ricette rilevanti, che possono anche essere condivise con gli amici di Facebook.
Il chatbot di Paneangeli è in grado di inviare, inoltre, delle notifiche relative alle ricerche effettuate e al periodo dell’anno. A Pasqua, per esempio, i consumatori riceveranno la ricetta della colomba e della tradizionale pastiera.
Il chatbot arricchisce il Customer Service di Paneangeli con uno strumento efficace e innovativo che fornisce risposte immediate alle richieste di ricette dell’utente senza sostituirsi al contatto diretto con le persone del Customer Care, da sempre importante punto di riferimento per i consumatori Paneangeli.

Nei primi giorni di attività del chatbot si sono contati quasi 8.000 utenti attivi e registrati circa 55mila interazioni complessive.

Il chatbot di Paneangeli rappresenta un progetto altamente sperimentale che è in corso di evoluzione: il piano di sviluppo prevede, infatti, l’aggiornamento dei contenuti e delle funzionalità.

Il progetto è stato realizzato dalla società milanese Ubiquity.

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