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Anna Muzio

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Prestazioni dei siti web: a maggio Iper solo in vetta, Esselunga e Decathlon sul podio

Sono gli Ipermercati Iper ad essere soli in vetta nella classifica stilata da BEM Research, e relativa a maggio 2016, seguiti da Esselunga, Decathlon, Coop e Bricocenter. La classifica classifica è stilata sulla base del BEM Rank calcolato all’inizio del mese di riferimento in modo da valutare le prestazioni dei siti web che influenzeranno il traffico e i contatti online con la clientela nei successivi 30 giorni.

In cima alla classifica ormai fa tre mesi resta saldamente Ipermercati Iper, società italiana del gruppo Finiper, mentre retrocede al secondo posto Esselunga, che registra un distacco di 6 punti indice dalla capolista. Al terzo posto Decathlon, la catena francese di articoli sportivi, che conquista una posizione rispetto ad aprile. Coop perde una posizione, rispetto ad aprile, attestandosi al quarto posto. Bricocenter, azienda specializzata nel bricolage, chiude la classifica dei primi cinque brand che a maggio hanno ottenuto la migliore performance online secondo l’indice BEM Rank. Esce dalla classifica dei top five Carrefour, catena di supermercati francese con oltre mille punti vendita in Italia, che ad aprile aveva raggiunto la quinta posizione.

«I brand impegnati nella grande distribuzione devono considerare come un dato di fatto il comportamento degli utenti italiani: acquistano online e non solo elettronica o abbigliamento, ma sempre di più prodotti alimentari – afferma Mariachiara Marsella, web marketing manager a BEM Research -. La vendita online di prodotti non può essere però l’unico metro di valutazione per decretare il successo o meno di un e-commerce. Occorre non solo vendere ma anche intercettare le reali esigenze dei clienti».

L’indice BEM Rank, grazie al quale viene prodotta mensilmente la classifica BEM Research, prende in considerazione 5 parametri che sono: i brand maggiormente cercati su Google; la visibilità dei siti web su parole chiavi ad alto traffico relative al settore di riferimento; la velocità di caricamento delle pagine web; l’usabilità dei siti web; il grado di competizione online nel settore in cui l’azienda opera.

So Natural, i nuovi succhi Insal’Arte uniscono frutta e verdura in 13 combinazioni

Uniscono frutta e verdura i succhi della nuova linea So Natural firmata Insal’Arte, marchio d’eccellenza di OrtoRomi, cooperativa agricola. Ottenuti direttamente da frutta e verdura selezionate, sono stabilizzati tramite l’utilizzo della High Pressure Processing, una tecnica di trattamento a freddo che preserva gli ingredienti, mantenendo intatte le caratteristiche e le proprietà del prodotto fresco.
Senza alcuna aggiunta di acqua, zucchero, coloranti o conservanti, garantiscono un ottimo apporto nutrizionale e vitaminico alla dieta di ogni giorno e rispondono ai trend di consumo del momento, dove centrifughe ed estratti di frutta e verdura sono i nuovi protagonisti alla base di ogni dieta sana ed equilibrata.
Con 13 gusti tra cui scegliere, tutti a base di mele Dop, sono suddivisi in base alle proprietà della frutta e della verdura utilizzate (e alle proprietà che ne derivano: in Detox (con Cetriolo e Sedano, Carota, Avocado, Barbabietola), Energizzanti (con Zenzero, Melagrana) e con frutta fresca (Mango, Frutti Rossi, Limone, Arancia, Mango e Arancia, Pera, Fragola).
Il packaging essenziale e minimal riflette la filosofia del brand che da sempre dà risalto alle materie prime utilizzate, ottenendo così bottiglie estremamente colorate in cui la frutta e la verdura impiegate sono le protagoniste.
I succhi Insal’Arte So Natural sono disponibili in confezioni da 250 ml e da 750 ml.

Conad Adriatico, fatturato 2015 verso il miliardo, in crescita del 4%

Conad Adriatico, la cooperativa Conad presente in Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Albania e Kosovo, ha chiuso il bilancio 2015 con un utile netto di 4,7 milioni, con un fatturato di 962,8 milioni di euro, in aumento del 4% rispetto al 2014. Il patrimonio netto di Conad Adriatico, che ha la leadership assoluta in Abruzzo, sale a 118 milioni.
«Nel 2016 puntiamo a tagliare il traguardo del miliardo di fatturato di rete – ha detto Antonio Di Ferdinando, riconfermato dal Cda come direttore generale per i prossimi cinque anni – in coerenza con il piano di sviluppo triennale che prevede investimenti per 15 milioni, 63 aperture oltre a due distributori carburanti».

Rafforzate le quote di mercato in Abruzzo e Molise. In Abruzzo il fatturato della rete è incrementato del 3,7%, raggiungendo i 482 milioni di euro, mentre meno positivi sono i risutati della Basilicata.

Il progetto di bilancio approvato al 31 dicembre 2015 sarà sottoposto all’Assemblea dei Soci della Cooperativa il prossimo 22 maggio, con un Bilancio consolidato che porta un utile di 4,7 milioni al netto dei premi di fine anno di 17 milioni erogati ai Soci.

Conad Adriatico ha 273 imprenditori associati, 372 punti vendita (di cui 42 in Albania e Kosovo), 3.946 collaboratori (di cui 244 nella sede centrale).

 

Coop Alleanza 3.0 chiude il 2015 a +1,6%. Restyling per 102 pdv, focus su salute e food

Chiude il 2015 con un fatturato a 4,4 miliardi di euro (+1,6% sul 2014), un utile ante imposte di 19,5 milioni (utile netto a 4,5 milioni) e un patrimonio netto di 2,5 miliardi Coop Alleanza 3.0, la più grande Cooperativa italiana ed europea (per numero di soci) nata il 1° gennaio 2016 dalla fusione di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense.
Significativi i risultati della distribuzione dei carburanti: lo scorso anno, gli impianti gestiti dalle tre Cooperative – direttamente o attraverso società controllate – hanno erogato 216 milioni di litri di carburanti (+25,4% sul 2014), con vendite per 271 milioni di euro (+7,27% sull’anno precedente). In questo settore, Coop Alleanza 3.0 nel 2016 opererà attraverso la società Carburanti 3.0, che gestirà tutte le 61 stazioni di servizio.
L’utile ante imposte aggregato (quindi la somma dei risultati delle tre Cooperative unite) è di 19,5 milioni e l’utile netto aggregato ha raggiunto i 4,5 milioni. Questi risultati risentono del fatto che, in un anno straordinario come quello dell’unificazione, si è proceduto a effettuare svalutazioni straordinarie per complessivi 113 milioni di euro, in un’ottica di prudenza e con la volontà di permettere alla nuova Cooperativa di guardare al futuro e a una nuova stagione di sviluppo. Importante segnalare che il patrimonio netto di Coop Alleanza 3.0 raggiunge i 2,5 miliardi di euro, a conferma della solidità della stessa.

104 milioni di investimenti sulla rete

Ad aprile 2016, Coop Alleanza 3.0 – direttamente e attraverso società controllate che operano nel core business – registra vendite in crescita del 2,5% sul 2015; in salita anche le vendite di carburanti, con un aumento dei litri erogati del 20% sul 2015. La Cooperativa ha dato il via inoltre a un importante serie di interventi per lo sviluppo, la ristrutturazione della rete di vendita e per l’innovazione, con investimenti complessivi per 104 milioni di euro. In tutto, saranno coinvolti 102 negozi; solo nei primi quattro mesi dell’anno, gli interventi hanno interessato 22 punti vendita (con 15 nuove aperture e 7 ristrutturazioni), portando il totale dei negozi a 430 (di cui 64 ipermercati). I lavoratori superano, in tutto, le 22.000 unità, il 96% circa dei quali assunti con contratti a tempo indeterminato e sostenuti da programmi di formazione e di welfare.
Il Sud dell’Italia è centrale nel piano di sviluppo con la recente riapertura, dopo la ristrutturazione, di tre ipermercati ad Aprilia (Lt), Avellino e Afragola (Na) e l’inaugurazione del nuovo supermercato di Palermo.
«Coop Alleanza 3.0 è dei soci, e guidata dai soci – dichiara Adriano Turrini, presidente di Coop Alleanza 3.0 – Abbiamo realizzato questa fusione per riuscire a soddisfare in modo sempre più efficace nuovi e vecchi bisogni dei nostri soci. Cambiano le dimensioni e i modi in cui realizziamo il nostro scopo sociale, ma non lo scopo sociale stesso: offrire i migliori prodotti alla miglior qualità e al miglior prezzo possibile. Per questo ci impegniamo ad avere una presenza territoriale sempre più ampia, che va dal paesino di montagna all’isola della laguna veneta, sino alle grandi superfici nelle aree metropolitane: Coop Alleanza 3.0 deve essere presente dove sono presenti i propri soci. La nostra funzione non è puramente commerciale, ma abbiamo una vocazione sociale, e la solidità patrimoniale registrata è garanzia del Prestito sociale e di tutte le nostre attività. Credo, però, che il segnale più importante di questi primi mesi di Coop Alleanza 3.0 sia osservare come i soci abbiano capito e sostenuto una fusione di queste dimensioni, che ha come obiettivo finale quello di essere più grandi e nel contempo più vicini a tutti loro perché più presenti sui territori».

Coop Alleanza 3.0 conta oggi 2.780.000 soci: nel 2015 si sono registrate quasi 110 mila nuove adesioni, e solo nei primi quattro mesi del 2016, i nuovi soci della Cooperativa sono stati più di 48 mila, a conferma dell’ottima accoglienza ricevuta dalla nuova realtà.

Altro caposaldo delle attività previste per il 2016 e per il futuro è la valorizzazione delle produzioni locali grazie agli oltre 3.000 fornitori, suddivisi in 8 settori, dalla carne ai generi vari, dal pesce all’ortofrutta, per più di 3 miliardi di euro di acquisti l’anno. Per sposare al meglio la dimensione nazionale della Cooperativa con i presìdi locali instaurando un rapporto diretto con le specificità produttive e alimentari dei territori, la nuova direzione acquisti della Cooperativa è stata organizzata suddividendo i produttori in 6 poli regionali e dedicando una delle macro aree di settore al “territorio & biodiversità”.
Anche nel 2015 un occhio di riguardo è stato riservato alle iniziative per la tutela dell’ambiente e per la ridurre l’impiego di risorse e i costi energetici grazie ad investimenti su tutta la rete di punti vendita. Al 31 dicembre erano già 71 gli impianti fotovoltaici con un 26% dei consumi elettrici proveniente da energia “verde”.

È previsto un ulteriore sviluppo dei Punti salute, che diventeranno vere e proprie Aree salute e benessere, con oltre 5.700 referenze e superfici fino a 400 metri quadrati. Novità anche per le Aree ristorazione, con un’offerta che supererà quella tradizionale, con yogurteria e gelateria, per seguire i nuovi stili di vita dei consumatori. Infine, ci sarà un’importante riconversione e sviluppo dei negozi di ottica: il piano di estensione porterà, entro la fine del 2018, ad avere 70 corner direttamente gestiti con l’assunzione di 250 ottici diplomati.

Il Prestito continua a essere un istituto apprezzato dai soci prestatori: a fine 2015 i libretti erano 462.677, di cui oltre 12.400 nuovi, per un totale di 4,46 miliardi di euro e quasi 195 mila carte socio attive per i pagamenti.

Il Bilancio 2015 sarà oggetto di approvazione in 214 assemblee separate che prevedono la presenza di circa 80.000 soci e si svolgeranno dal 16 maggio al 3 giugno 2016 in tutti i territori in cui Coop Alleanza 3.0 è presente, e verrà ratificato dall’assemblea generale dei delegati che si terrà il giorno 11 giugno 2016.

Auchan Retail Italia lancia la raccolta fondi Telethon

È partita la “raccolta di primavera” a favore di Telethon che consente di donare fondi alla ricerca scientifica presso gli ipermercati Auchan, i supermercati Simply, IperSimply e PuntoSimply e nei drugstore Lillapois

Le modalità per sostenere il progresso della ricerca sono tante: fino al 29 maggio, sarà possibile donare 1 euro alle casse e ricevere in omaggio una piccola confezione di cuoricini di biscotto in pasta frolla Grondona. Intanto, continua l’iniziativa “Vincono i centesimi”: fino al 30 giugno, per ogni passaggio in cassa della carta fedeltà LaTua!Card, le insegne Auchan, Simply e Lillapois doneranno 1 centesimo alla ricerca Telethon senza oneri aggiuntivi per i clienti. Un’iniziativa che lo scorso anno ha permesso di donare 40 milioni di centesimi di euro (400mila euro) alla ricerca scientifica. Sempre attiva c’è infine la pagina Facebook “Simply per Telethon” e per ogni nuovo “Mi piace” Simply donerà 10 centesimi di euro alla ricerca sulle malattie genetiche.

Oltre al tradizionale impegno nella raccolta fondi, Auchan e Simply sostengono numerosi eventi in programma nelle città, per unire lo sport alla grande gara della solidarietà: dalle corse non competitive organizzate da Simply a livello locale fino al grande evento della 25a Partita del Cuore che si terrà martedì 18 maggio 2016. Quest’anno, per la prima volta, le insegne Auchan e Simply saranno al fianco di Cinema Stars, la squadra dei protagonisti del cinema italiano che scenderanno in campo per sfidare la Nazionale Cantanti allo stadio Olimpico di Roma, tutti all’insegna della solidarietà. Sarà possibile acquistare i biglietti nei punti vendita diretti Auchan e Simply di Roma e provincia al costo di 10 euro.

Istat, ad aprile prezzi a -0,4% sul 2015, dato peggiore del 2016

L’Istat ha diffuso i dati provvisori per il mese di aprile sull’andamento dei prezzi al consumo: continua (e peggiora) la flessione già registrata a marzo, con un tasso complessivo di inflazione del -0,4% rispetto allo stesso mese del 2015 (era -0,2% a marzo), trainato ancora una volta dal ribasso dei beni energetici (-7,4%).
«L’Italia continua a rimanere in deflazione – commenta Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione – e la situazione non sembra migliorare. Il dato di aprile è infatti il peggiore dall’inizio del 2016 e uno dei più bassi da molto tempo. Con questi numeri diventa anche più critico il raggiungimento del pur modesto obiettivo di inflazione annua per il 2016 del +0,2%. Anche escludendo l’effetto dei beni energetici, l’inflazione è ferma al +0,3%, sintomo di una domanda ancora debole».
Non sembra funzionare nemmeno l’assunto prezzi bassi=consumi aumentati. Commenta Cobolli Gigli «I consumi permangono in un limbo di crescita modesta (se escludiamo il settore auto, rischiano di essere pericolosamente vicini allo zero) perché le persone vivono ancora un clima di incertezza sul futuro, che frena gli acquisti e induce a ricostituire lo stock di risparmio, precedentemente eroso dalla crisi. Ed è anche su questa “leva immateriale” che occorre agire per tornare a crescere, ricreando sicurezza e fiducia con politiche che configurino un reale cambiamento per il Paese, attraverso la continuazione del programma di riforme, la creazione delle condizioni per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, fornendo più certezze che dubbi sulle pensioni».

Coldiretti lancia l’allarme per le campagne italiane, dove ad aprile sono letteralmente crollati i prezzi: dal -24 % per il grano duro al – 57% per i peperoni, mentre si riducono le quotazioni del 34% per il latte, del 48% per i pomodori e del 54% per le arance “su valori al di sotto dei costi di produzione”. “Se sullo scaffale per i consumatori i prezzi sono praticamente stabili (-0,1%), nelle campagne – sottolinea la Coldiretti – la situazione alla produzione è drammatica. Oggi gli agricoltori devono vendere tre litri di latte per bersi un caffè, 15 chili di grano per comprarne uno di pane e dieci chili di pomodori ciliegini per comprare un pacchetto di sigarette”.
Le cause di questa situazione? L’anticipo dei calendari di maturazione, l’accavallamento dei raccolti, le varietà tardive diventate precoci, con eccesso di offerta prima e crollo della disponibilità: tutti effetti dell’andamento climatico anomalo sulle coltivazioni, che subiscono anche la pressione delle distorsioni di filiera e dal flusso delle importazioni, determinate dagli accordi agevolati. Come nel caso delle condizioni favorevoli concesse al Marocco per pomodoro da mensa, arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, olio di oliva, all’Egitto per fragole, uva da tavola, finocchi e carciofi. “L’accordo con il Marocco – sottolinea la Coldiretti – è fortemente contestato dai produttori agricoli perché nel Paese africano è permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa, ma anche perché le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera”.
Sul settore agroalimentare pensano anche gli effetti dell’embargo russo, che ha azzerato le esportazioni di ortofrutta, formaggi, carni e salumi Made in Italy, provocando una turbativa che ha messo in crisi decine di migliaia di aziende agricole europee.

Secondo il preliminare Istat, rispetto ad aprile 2015, i prezzi dei beni registrano una flessione stabile a -1,0%, mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi rallenta (+0,4%, da +0,7% del mese precedente). I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,1% rispetto a marzo e diminuiscono dello 0,2% su base annua (da -0,3% del mese precedente).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,2% in termini congiunturali e diminuiscono dello 0,9% in termini tendenziali (era -1,1% il mese precedente).

È Giorgio Santambrogio il nuovo presidente di ADM

È Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di Gruppo VéGé, di VéGé Brands e Direttore Generale di VéGé Retail, il nuovo Presidente di ADM, l’Associazione della Distribuzione Moderna.
L’indicazione di Giorgio Santambrogio è stata unanime da parte dei tre soci emeriti, Federdistribuzione, Ancc-Coop e Ancd-Conad, e ratificata dagli organi di ADM.
Giorgio Santambrogio succede a Francesco Pugliese, Amministratore Delegato di Conad, che ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla carica che ricopriva dal 2013 e che rimarrà negli organi direttivi dell’associazione come Vice Presidente.
Il nuovo Presidente e gli organi di ADM hanno ringraziato Francesco Pugliese per l’attività svolta finora e per la decisione di rimanere come Vice Presidente.

ADM, Associazione Distribuzione Moderna, è l’organismo che rappresenta il settore della Distribuzione Moderna Organizzata nei confronti della produzione. È costituito per la grande maggioranza da Federdistribuzione, Ancc-Coop, Ancd-Conad insieme alle aziende associate.

notonthehighstreet.com, dal web al market per promuoversi, e ritorno

L'Old Spitalfields Market, foto Instagram oldspitalfields.

Come fa un sito che da 10 anni pratica esclusivamente vendite online a festeggiare l’anniversario dalla nascita? Semplice, diventa “fisico”, anche se solo temporaneamente. Così ha pensato di fare l’inglese notonthehighstreet.com, che già nel nome ha il suo programma: niente negozio fisico, mai sulla strada, solo online. L’idea, nata nel 2006 da due amiche e sviluppata “su un tavolo di cucina” (che ancora esiste ed è sistemato in una sala dell’azienda, che oggi impiega 200 persone) era semplice: rendere disponibili su web oggetti “carini e originali” prodotti da piccole aziende ed artigiani. Dall’abbigliamento all’oggettistica per la casa, dai gioielli ai prodotti gourmand.

Il temporary shop di notonthehighstreet.com durerà tre giorni e trasformerà il mercato londinese di Spitalfields, cuore hipster e trendy della metropoli e regno del shabby-chic, in una vera e propria “esperienza interattiva”. Non solo acquisti dunque, ma un programma che su tre giorni (dal 6 all’8 maggio) comprende laboratori e workshop di vario tipo, dall’intaglio con la carta ai cocktail, dalla calligrafia alla “tea mixology”, l’arte di creare miscele di tè. Non mancheranno musica, assaggi gastronomici ed eventi vari.

Sul lato commerciale, oltre 100 piccoli produttori che vendono tramite il sito monteranno il loro banco offrendo e loro mercanzie, dal cibo agli accessori, dai prodotti per la bellezza e la salute a quelli per la casa e il giardino. Tutti in un posto, proprio come nel sito.

Spreco zero: l’impegno decennale di Coop Lombardia, 809 tonnellate recuperate nel 2015

Nel 2015 sono state recuperate 809 tonnellate di alimenti (contro le 635 del 2014) per un valore di 3.886.939 donandole a 79 associazioni lombarde: sono solo i numeri più recenti del progetto di Coop Lombardia “Buon fine”, per la lotta allo spreco alimentare. Coop è infatti da oltre 10 anni attiva nel recupero e donazione delle eccedenze alimentari alle ONLUS vicine ai propri punti vendita. Subito dopo l’approvazione della legge 155/2003, detta del Buon Samaritano, che di fatto facilita la donazione di prodotti alimentari sollevando il donatore dal controllo delle derrate anche dopo la consegna, sono state avviate sperimentazioni che consentissero di applicare la legge, pur in assenza di un quadro normativo coerente.

«I prodotti alimentari recuperati sono per circa il 75% freschi e freschissimi (frutta, verdura, latticini, salumi), come banane che si riempiono di puntini e macchie nere, o frutta e verdura fresca preconfezionata, ma con un elemento ammaccato o intaccato: non è possibile aprire la confezione e toglierlo, perché si perderebbe la sua tracciabilità, ma nemmeno venderlo – spiega  Valter Molinaro, Responsabile Innovazione e Gestione Servizi di Coop Lombardia -. Quindi nella GDO o si butta tutto, oppure si recupera la parte buona per la donazione. Inoltre vengono recuperati i prodotti confezionati (sono circa il 25% delle donazioni), se risultano ammaccati o prossimi alla scadenza, senza rotture della confezione che possano intaccare e/o contaminare la qualità del prodotto interno. Le merci, ancora buone e non scadute, sono recuperate giornalmente attraverso procedure interne codificate, le ONLUS sottoscrivono un protocollo che le impegna a riutilizzare i prodotti per i loro assistiti, e sottoscrivono le procedure a cui devono attenersi per gestire correttamente i prodotti, rispettando le norme igienico sanitarie».

 

Il progetto “Buon Fine” esteso a tutta la rete

Il modello di Coop Lombardia è partito dalle amministrazioni locali, che hanno indicato le associazioni presenti nel territorio a cui poter donare i prodotti alimentari. Tutto è partito dal Comune di Sesto San Giovanni, 10 anni fa, attraverso l’Assessorato ai Servizi Sociali, che indicò a Coop due realtà sestesi a cui donare le eccedenze: la Cooperativa Lotta contro l’emarginazione e La Grande Casa; cui nel corso degli anni si è aggiunta l’Onlus Sacumè. Il progetto “Buon fine” è partito proprio dai due negozi di Sesto San Giovanni, e dal 2007 è stato esteso a tutta la rete dei supermercati e ipermercati Coop in Lombardia.

Obiettivo è quello di creare reti di prossimità tra i punti vendita Coop e le associazioni benefiche (Onlus, cooperative sociali, enti ecclesiastici) che operano nel territorio circostante. I prodotti recuperati dai punti vendita giungono agli enti che assistono persone e famiglie in difficoltà e sono poi utilizzati in giornata nelle mense, in comunità alloggio e centri diurni, o distribuiti tramite la preparazione e consegna di pacchi alimentari per indigenti, donne vittime di violenza, immigrati, tossicodipendenti, disabili.

Un momento del carico delle eccedenze in partenza verso le onlus all'Ipercoop Metropoli.
Un momento del carico delle eccedenze in partenza verso le onlus all’Ipercoop Metropoli.
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Un momento del carico delle eccedenze al supermercato di via Palmanova.

Donazione ed educazione

Coop ha anche avviato percorsi formativi con alcuni istituti alberghieri, in modo da diffondere la tematica presso i più giovani, che saranno gli operatori dell’ospitalità di domani. «Il percorso – continua Molinaro – prevede una lezione teorica sulle tematiche dello spreco alimentare, un approfondimento sulle normative, gli impegni di gestione, la sicurezza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti recuperati, la visita guidata presso un supermercato Coop, per seguire il percorso di selezione, recupero, conservazione e consegna prodotti alle ONLUS. In seguito, la visita nella sede delle ONLUS stesse, con sopralluogo nelle mense,  e la preparazione di un pranzo, con i prodotti recuperati, presso la scuola».
Per fare un esempio concreto, nel 2015 il supermercato di via Palmanova a Milano ha donato 18.909 kg di prodotti alimentari a tre Onlus: Suore Francescane Missionarie di Maria; Cooperativa Sociale COMIN e CEAS Centro Ambrosiano di Solidarietà, mentre l’ipercoop Metropoli ha donato 32.927 kg di prodotti alimentari a due Onlus: Associazione Gruppo di Betania e Fondazione Aquilone.

Gli studenti dell'Istituto Alberghiero Vespucci Milano in visita al supermercato Coop di via Palmanova.
Gli studenti dell’Istituto Alberghiero Vespucci Milano in visita al supermercato Coop di via Palmanova.

Incentivi per diffondere la pratica

Spesso le leggi non bastano. Oltre alla questione legislativa (è appena passata al vaglio della Camera una legge, a firma Mariachiara Gadda, che ha lo scopo di semplificare l’iter e le procedure della donazione di alimenti e farmaci) sarebbero utili degli incentivi alla donazione: «Da anni siamo impegnati in un dialogo con le istituzioni locali e regionali perché assicurino un riconoscimento per il lavoro di recupero dei prodotti e la loro donazione, ad esempio riducendo la Tassa rifiuti o affermandone il “valore aggiunto sociale”. Buon fine ha infatti un forte impatto ambientale e sociale in quanto i prodotti recuperati riducono significativamente le quantità dei rifiuti prodotti e consentono alle Onlus di ridurre l’impegno quotidiano della spesa per acquistare beni alimentari agli assistiti» conclude Molinaro.

Tali forme di incentivo potrebbero spingere le insegne che ancora non recuperano quotidianamente i prodotti vicini alla scadenza ad attuare progetti e buone pratiche interne.

In Italia ogni anno si sprecano alimenti per un valore di circa 8 miliardi di euro. A questa quota contribuiscono in larga parte le famiglie, per circa il 42%, il settore della ristorazione per il 14%, i produttori per il 39% e la distribuzione per il 5%.

 

Avvertenze sul pacchetto, dopo le sigarette con Mars arrivano sugli snack ipercalorici

Farà discutere la decisione, per una volta presa dall’alto, è il caso di dirlo, di Mars Food che metterà un avvertimento sulla confezione dei suoi snack ipercalorici per stabilire un consumo massimo, oltre il quale l’assunzione può diventare dannosa. La decisione è parte del programma Global Health and Wellbeing Ambition, che intende informare su stili di vita ed alimentari sani per tutta la famiglia.

La multinazionale basata a Bruxelles ha individuato una serie di prodotti “da consumare occasionalmente”, non più di una volta a settimana, in quanto ad alto contenuto di grassi, zucchero e/o sale.

Come si legge in un comunicato dell’azienda: “Alcuni prodotti Mars contengono livelli di zuccheri, sale e grassi che garantiscono il loro sapore autentico. Per questo stesso motivo però non sono prodotti che possono essere consumati tutti i giorni. Siamo orgogliosi di essere una delle prime aziende alimentari multinazionali che si sono impegnate a fornire linee guida ai consumatori sulla confezione e sui nostri siti internet che stabiliscono quanto spesso questi alimenti “occasionali” possono essere consumati all’interni di una dieta bilanciata. Nel corso dei prossimi cinque anni vedrete delle nuove etichette sui nostri prodotti “occasionali”, che indicheranno quanto spesso possono essere consumati basandosi su quanto impiega l’organismo a riguadagnare l’equilibrio dopo avere mangiato questi alimenti. Si consiglia di non consumare molti di questi più di una volta a settimana”.

Il programma di Mars, Global Health and Wellbeing Ambition, si impagnerà anche a migliorare il contenuto nutrizionale dei prodotti e ad esplorare nuovi formati e opportunità di offrire prodotti in vari canali e a prezzi più convenienti. Cercherà anche di inspirare i consumatori a cucinare pasti più sani e condividerli con gli amici e la famiglia, coinvolgendo anche i dipendenti dell’azienda con cordi di nutrizione possibilità di cucinare e opzioni di cibi più sani.

La strada è lunga, certamente, ma siamo di fronte a una svolta, forse, epocale. Dopo le sigarette, ora potrebbe essere il turno degli alimenti ipercalorici e malsani a finire sotto la lente delle autorità perché è ormai un dato confermato da una miriade di studi scientifici come l’obesità sua la causa di una lunga serie di malattie del benessere, dal tumore alle  malattie cardiovascolari. E Mars potrebbe avere semplicemente anticipato una decisione che potrebbe diventare, nei prossimi anni, obbligatoria. A quando l’etichetta “nuove gravemente alla salute” su succhi di frutta e merendine?

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