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Anna Muzio

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Mercato vegetale +240% in cinque anni. E Granarolo acquisisce il 60% di Conbio

I mercato dei prodotti a base esclusivamente vegetale, un tempo di nicchia, sta crescendo a ritmi vertiginosi: +240% negli ultimi cinque anni passando da 130 milioni di euro nel 2010 a 318 milioni nel 2015 (con i prodotti di gastronomia vegetale passati da 11 a 79 milioni) e che si prevede continuerà a crescere fino ad arrivare nel 2020 ad un valore di oltre 600 milioni di euro. Dunque Granarolo, primo operatore agro-industriale del Paese a capitale italiano, ha deciso di spingere l’acceleratore sulla sua gamma 100% veg acquisendo, sotto forma sia di aumento di capitale sia di acquisto di azioni, il 60% di Conbio, azienda romagnola che produce prodotti gastronomici vegetali e biologici.

«La nostra gamma Granarolo 100% Vegetale, lanciata a inizio dell’anno scorso – spiega Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo – ha realizzato solo nel 2015 oltre 14 milioni di euro di fatturato, a conferma del fatto che il mercato dei prodotti vegetali registra una crescita annua a doppia cifra nel nostro Paese. In particolare è il comparto dei prodotti gastronomici, in cui Conbio è specializzata, ad aver avuto l’incremento più rilevante. Secondo le previsioni arriverà ad occupare quasi un terzo del mercato vegetale complessivo, trainandone la crescita. Elevati standard di qualità, ampliamento delle gamme offerte, efficienza e capacità di penetrazione del mercato saranno le parole che guideranno il lavoro dei prossimi mesi».

Quarta azienda italiana nel mercato gastronomico vegetale dei prodotti destinati al banco frigo, Conbio ha una quota del 6,1% sul totale del comparto. Tra i prodotti elaborati ci sono le creme spalmabili, i burger, gli alimenti a base di seitan, tofu e tempeh, i ragù, le zuppe e i piatti pronti, tutti vegetali e biologici. Il fatturato 2015 è stato di quasi 12 milioni di Euro.

Il 17° MD del Veneto apre a Castelnuovo del Garda

Un nuovo punto vendita di 970 mq del gruppo MD ha debuttato in via Ungaretti 2/4 a Castelnuovo del Garda, facendo salire a 17 gli store della regione, di cui quattro nel veronese compreso questo di Castelnuovo.

Lo store offre oltre 2000 referenze, e possiede un reparto ortofrutta con frutta e verdura di stagione consegnate giornalmente, nonché reparti serviti di gastronomia, macelleria (con carni selezionate sia a livello locale sia nazionale) e panetteria, che mirano a diventare un punto di riferimento per i consumatori della zona interessati alla qualità al giusto prezzo.

reparto ortofruttaIl punto vendita di Castelnuovo del Garda impiega 22 dipendenti che hanno un’età media di 30 anni e occupano diverse posizioni tra cui responsabile, vice responsabile, assistente e ausiliario alla vendita.

gastronomiaIl nuovo MD è dotato di parcheggio riservato alla clientela ed è aperto con orario continuato da lunedì a domenica.

MD, uno dei maggiori player della grande distribuzione italiana del canale discount, ha oltre 725 supermercati sul territorio nazionale. Attraverso le insegne MD e LD nel 2014 ha realizzato un fatturato di oltre 2 miliardi di Euro, con una quota di mercato del 15% (secondo player italiano del settore).

 

 

Carne, consumi a picco, Coldiretti organizza la Giornata nazionale della Carne italiana

In migliaia tra allevatori, consumatori, cuochi, nutrizionisti e gourmet sono scesi in piazza per la Giornata nazionale della Carne italiana a Torino, presso il Centro Congressi del Lingotto, chiamati a raccolta da Coldiretti con l’obiettivo di combattere “gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie” contro la “fettina”. Che negli ultimi tempi ha subito una vera e propria “emorragia” di consumi: quasi un italiano su dieci l’ha eliminata dalla sua dieta, e nel 2015 in particolare, complice anche l’allarmismo che ha coinvolto carne rossa e salumi, ha colpito in particolare gli acquisti delle famiglie, crollati del 9% per la carne fresca di maiale, del 6% per quella bovina e dell’1% per di pollo e salumi, registrando uno dei minimi storici dall’inizio del secolo.

In forte aumento anche la percentuale di chi non mangia carne: il 7,1% degli italiani nel 2015 (contro il 5,9% del 2014) si dichiara vegetariano e l’1% vegano, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Eurispes.

Consumi in calo, 12mila stalle chiuse

Proprio nel 2015 secondo la Coldiretti la carne ha perso il primato retrocedendo a seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta, con una spesa scesa a 97 euro al mese e un’incidenza del 22% sul totale. Un trend negativo in atto da anni, tanto che non si è mai mangiata così poca carne in Italia dall’inizio del secolo: in media a 85 grammi al giorno. Il consumo degli statunitensi, ad esempio, è superiore al nostro del 60%, quello degli australiani del 54%, quello degli spagnoli del 29% e quello dei francesi e dei tedeschi del 12%.

«Serve educazione e buon senso e soprattutto rispetto per tutti i diversi stili alimentari ai quali l’agricoltura italiana può offrire grandi opportunità di scelta grazie ai primati conquistati nella qualità e nella biodiversità -, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo -; proprio il rispetto dei principi della dieta mediterranea ha garantito fino ad ora all’Italia una speranza di vita da record a livello mondiale di 80,1 anni per gli uomini e di 84,7 anni per le donne».

La crisi ha naturalmente colpito le stalle da carne italiane: negli ultimi cinque anni ne sono chiuse quasi 12mila per effetto delle importazioni dall’estero, che oggi rappresentano quasi 1/3 dei consumi, con effetti sull’economia, sull’occupazione e sulla sicurezza alimentare. Ciò ha portato alla scomparsa di circa 300mila bovini da carne, mezzo milione di maiali e 700mila conigli. In Italia “resistono” 80mila allevamenti di bovini da carne, cinquemila di maiali e 4500 di polli da carne. In gioco c’è il futuro delle stalle nazionali dove sono ancora allevati 8,7 milioni di maiali, 6,1 milioni di bovini da carne e 6,5 milioni di conigli, ma risultano minacciate di estinzione ben 24 razze di bovini, 10 di maiali e 10 di avicoli sulla base dei Piani di Sviluppo Rurale della precedente programmazione.

Tagli minori una via d’uscita?

Un modo per superare l’impassse è quella seconda la Coldiretti di valorizzare i tagli “minori” o “alternativi” ai più nobili filetto e costate, perché permettono di risparmiare fino al 50% essendo più economici, e anche, a volte, più adatti alla ricetta che si vuole portare in tavola. Tagli come bolliti e faentina (pancia tagliata a fette e cotta alla griglia), lingua e trippa e anche, per il bovino, il collo, taglio di terza categoria dalla carne gustosissima (ottima per bolliti o stracotti, ma anche per preparare polpette e ragù), la punta di petto, taglio molto economico che può essere usato per preparare arrosti o brodi, il campanello, piccolo taglio molto apprezzato per bistecche alla brace, spezzatini, stracotti e stufati, il geretto, detto anche muscolo, adatto per la preparazione di ossibuchi e stufati. Del maiale la cotenna e le costine. Del pollo del pollo le zampe, le ali e il collo.

 

Arriva la stagione della griglia per 7 italiani su 10

In ogni caso, all’arrivo della bella stagione sono pochi gli italiani che rinunciano alla griglia: secondo la Coldiretti oltre sette famiglie italiane su dieci (71 per cento) la praticano al mare, in montagna, nei parchi, in campagna o più semplicemente a casa propria.

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Su twitter spopola l’hashtag dell’iniziativa: #bracioleallariscossa.

Barilla, dopo Expo la pasta 3D approda a Cibus

Sarà la pasta del futuro, personalizzata, nelle forme ma anche nei contenuti nutrizionali, quella realizzata dalle stampanti 3D? Una risposta la sta cercando Barilla, che da alcuni anni ormai collabora con il centro di Ricerca Olandese Tno (Organizzazione Olandese per la Ricerca Scientifica Applicata), e nel 2015 ha realizzato un primo prototipo in grado di produrre pasta fresca in 2 minuti, utilizzando un impasto preparato solo con semola di grano duro e acqua. Il che consente di produrre formati unici, con forme e geometrie non ottenibili con le tradizionali tecnologie utilizzate per la produzione di pasta.

“La pasta 3D, oltre ad essere una pasta di ottima qualità, veloce in cottura ma nello stesso tempo al dente, si presta alla realizzazione di piatti gourmet”, ha detto lo chef Marcello Zaccaria, che presenterà a Cibus 2016 una ricetta pensata proprio per valorizzare al meglio questo innovativo tipo di pasta: Pasta 3D su crema di piselli con calamaretti spadellati, pomodorini caramellati e pinoli tostati.

Il progetto, già presentato l’anno scorso a Expo, è ancora in una fase di ricerca con orizzonte temporale di medio-lungo termine. Oltre all’uso domestico, si pensa a ristoranti dove sarà possibile ordinare piatti di “pasta su misura” dall’Ipad, o negozi di pasta fresca dove ritirare l’ordine fatto online.

Leggi anche: Stampanti 3D: il futuro del cibo è già qui 

Crescono le bevande vegetali e The Bridge presenta a Cibus una nuova immagine

Nuovo logo, packaging dei prodotti e immagine coordinata: si presenta in una veste completamente rinnovata l’azienda The Bridge, realtà di San Pietro Mussolino (VI) attiva nella produzione di bevande 100% vegetali, biologiche e vegane.

Le bevande vegetali stanno segnando un incremento sempre positivo da qualche tempo, trainato dall’onda salutista e dal diktat del “5 a day”, le cinque porzioni di frutta o verdura consigliate dai nutrizionisti: nel 2015 il segmento ha registrato in Italia un +28% a volume, superando i 100 milioni di euro di fatturato (Fonte: dati Iri 2015).
The Bridge, che dal 1994 produce bevande 100% vegetali bio, ha chiuso il 2015 con un fatturato di 20,5 milioni di euro registrando una crescita del + 50%. Tutto ciò ha portato l’azienda ad avviare un’attività di re-branding con il fine di essere ancora più competitiva e riconoscibile sul mercato.

La rinnovata identità aziendale sarò presentata in anteprima dal 9 al 12 maggio alla fiera Cibus a Parma.

Ma che direzione hanno preso le novità? Il marchio, essenziale e pulito, è costituito da uno stendardo bianco e verde a voler rappresentare la naturalità dei prodotti, una goccia a simboleggiare l’acqua di sorgente, linfa essenziale per le bevande The Bridge e due spighe stilizzate, per comunicare al consumatore l’accurata selezione dei cereali.

Un’acqua, che sgorga purissima dalla fonte Papalini a 450 m slm, in un ambiente naturalistico incontaminato e selvaggio a ridosso del Parco Naturale dei Monti Lessini. Con un equilibrato contenuto di sali minerali e bassa presenza di sodio, rende i latti vegetali leggeri e ricchi di minerali ed oligoelementi. Accurata e scrupolosa la selezione di cereali e semi, provenienti dalle migliori coltivazioni biologiche italiane: dalle mandorle di Sicilia al riso coltivato in Piemonte, dalla soya all’avena.

Conad pensa agli animali e inaugura due Pet Store a Modena e a Gualdo Tadino (Pg)

Conad si rivolge a un nuovo target “ricco” perché in crescita, quello degli animali da compagnia (sono ormai più di 60 milioni in Italia), e inaugura un nuovo format, il Pet Store a loro interamente dedicato, in due location: Modena e Gualdo Tadino (Perugia).

PetStore Conad è l’insegna di una nuova catena specializzata, che garantisce un assortimento dedicato e un piano promozionale indipendente, con punti vendita collocati vicino agli ipermercati e ai superstore Conad, ma con una gestione autonoma. Dopo le prime due aperture, debutteranno, nel giro di pochi giorni, altri Store, a partire da Rubiera e Arma di Taggia. Il piano prevede di giungere, entro settembre 2016, a quota dieci negozi, per dovrebbero diventare 15 entro fine 2016 15, con un impiego di circa 60 persone.

Secondo Eurispes, quasi la metà degli italiani ha un animale da compagnia in casa (43,3%) con 60 milioni di esemplari, 14 dei quali sono cani e gatti mentre gli altri si dividono tra pesci, conigli, uccelli, criceti, tartarughe. Il che genera un mercato costantemente in crescita, che ha registrato il +10% negli ultimi cinque anni. Nel 2014 ad esempio il comparto ha registrato la crescita a valore del 2,4%, con un giro d’affari di 1.830 milioni di euro e un totale di 544.000 tonnellate di prodotti venduti per la sola alimentazione per cani e gatti. Gli accessori per animali domestici hanno registrato un fatturato di circa 66 milioni di euro nel 2014, +3,9% a valore rispetto al 2013.

«L’obiettivo è quello tipico di Conad: migliorare e personalizzare il servizio, dare al cliente una possibilità in più per scegliere le insegne Conad, spingendo e aiutando nel contempo i consumi in una fase economica alquanto difficile – ha dichiarato l’amministratore delegato Conad Francesco Pugliese . PetStore Conad è l’innovazione messa a disposizione dei clienti, che possono contare su centri funzionali, ricchi di servizi e con un’offerta merceologica di primissimo piano coniugati agli abituali connotati di convenienza, qualità, e sicurezza che caratterizzano da sempre la nostra insegna. Saremo competitivi rispetto ai maggiori player di mercato e porteremo avanti anche un intenso piano promozionale».

Il PetStore Conad lavora con le logiche tipiche dell’operatore specializzato, offrendo un assortimento qualificato, ampio e profondo. Il format è pensato per due tipologie dimensionali, da 250 e 500 mq, con una quantità di referenze definita (4mila per il più piccolo e oltre 5mila per gli spazi da 500 mq), attività promozionali e servizi specifici. Il punto di vendita tratta prevalentemente i prodotti dell’industria di marca tipicamente venduti all’interno delle catene specializzate, oltre ai prodotti a marca Conad. Anche in questo format i clienti possono beneficiare delle politiche commerciali sul prodotto a marchio e sulla carta fedeltà o di pagamento Conad Card, oltre che su un posizionamento prezzi competitivo. In alcuni negozi che presentano condizioni idonee, saranno affiancati servizi tipici del settore, quali la toelettatura o il veterinario, o verranno sviluppate attività complementari con esercizi vicini, come la Parafarmacia Conad, che già vende i farmaci veterinari consentiti dalla legge.

pet store conad 1All’apertura dei PetStore Conad, inoltre, è legato un accordo in via di definizione con la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, che riunisce oltre una quarantina delle più importanti realtà nazionali – tra le quali Enpa, Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, Lav, Oipa e Lega del Cane – e che consentirà ai clienti di aiutare concretamente gli animali più sfortunati. In ogni punto vendita la Federazione avrà l’opportunità di inserire dei corner per la raccolta di alimenti destinati a cani e gatti in difficoltà, quelli dei canili e dei rifugi sparsi su tutto il territorio nazionale e gestiti dalle diverse associazioni animaliste aderenti.

«Nei nostri interlocutori – ha affermato la presidente Michela Brambilla – abbiamo trovato forte sensibilità per la condizione degli animali abbandonati e grande disponibilità a collaborare in maniera concreta. Il randagismo rappresenta un’emergenza sociale che deve essere combattuta con comunione di intenti e di forze, mentre la solidarietà per i soggetti più deboli non deve mai venire meno. Ringrazio dunque Conad e faccio appello ai clienti dei nuovi punti vendita: nel fare acquisti per i propri piccoli amici, non dimentichino i cani, i gatti e tutti gli altri animali domestici che non hanno una famiglia. Sono più sfortunati, ma non meno affamati. Grazie all’impegno delle nostre associazioni, i donatori possono essere certi che i frutti della loro generosità arriveranno a destinazione».

Da Conad del Tirreno 60mila euro in beneficienza per la fondazione Tommasino Bacciotti

L’importo di 60.000 mila euro è stato consegnato alla Fondazione Bacciotti alla presenza di Ugo Baldi, Ad Conad del Tirreno, Alessandro Bacciotti direttore Commerciale Conad del Tirreno e Paolo Bacciotti, presidente della Fondazione.

È stato chiamato “l’Uovo di Tommasino” il progetto di Conad del Tirreno a favore di Fondazione Tommasino Bacciotti onlus di Firenze, che nel periodo di Pasqua ha permesso di raccogliere 60mila euro destinati al Progetto Case Accoglienza, grazie al quale le famiglie possono affrontare unite il percorso di cura e di degenza dei propri bambini.

Dopo anni di sostegno alla Fondazione in progetti di solidarietà, quest’anno durante il periodo pasquale, nei punti vendita Conad delle province di Firenze, Arezzo, Lucca, Prato, Pistoia e Siena è stato messo in vendita a 10 euro “l’Uovo di Tommasino”. Il ricavato delle vendite, pari a 60.000 mila euro, è stato interamente devoluto alla Fondazione Tommasino Bacciotti e sarà dedicato al progetto Case Accoglienza della onlus. Un progetto che dal 2015 l’Azienda Ospedaliera Meyer ha riconosciuto ufficialmente, attribuendo alla Fondazione il ruolo di coordinatore della rete di ospitalità dell’Ospedale e nominandola referente esclusiva per le famiglie con bambini lungodegenti che sono accolti in appartamenti.

«Dal 2000, grazie alla nascita della Fondazione Tommasino Bacciotti, abbiamo voluto aiutare le famiglie e l’Ospedale Meyer dando contributi per la ricerca sui tumori cerebrali infantili – ha spiegato il Presidente della Fondazione Paolo Bacciotti -. Nel 2010 è nato il Progetto di Accoglienza che ad oggi conta su 16 appartamenti, tutti ristrutturati a spese della Fondazione, offerti gratuitamente alle famiglie che da tutta Italia vengono al Meyer per curare il proprio figlio malato di tumore, permettendogli così di ricreare quel nucleo familiare importantissimo nel processo di cura del bambino, e di poter restare fino a che il Dottore dice che possono tornare a casa. Non pagano né affitto, né utenze e grazie a questa collaborazione con Conad permettiamo loro di ricevere gratuitamente prodotti alimentari e non».
Anche grazie al contributo di Conad, nel 2016 arriverà il 17esimo appartamento.

«Operazioni di questo genere sottolineano il grande spirito di solidarietà dei clienti, la fiducia riposta nelle insegne Conad e il forte legame con il territorio – ha detto Ugo Baldi, amministratore delegato Conad del Tirreno -: condividiamo un impegno finalizzato ad essere di aiuto agli altri e a sostenere in concreto le necessità delle comunità di cui siamo parte. Periodicamente Conad del Tirreno ed i suoi soci di Firenze forniscono prodotti di largo consumo di prima necessità alle dispense delle varie Case di Accoglienza Tommasino e anche in questa occasione teniamo fede alla nostra missione e allo slogan “Persone oltre le cose”, nell’obiettivo di restituire al territorio parte della fiducia che riceviamo quotidianamente. Con tanto entusiasmo guardiamo al futuro, determinati e fiduciosi nell’intento di poter fare ancora molto per la nostra comunità».

Conad del Tirreno collabora da anni con la Fondazione, nata a Firenze nel 2000 per volontà dei genitori del piccolo Tommaso, prematuramente scomparso per una rara forma di tumore cerebrale, a favore dello studio e le cura dei tumori cerebrali infantili.

Nel formaggio è l’innovazione a trainare le vendite

Per cucinare, da inzuppare, convenienza, snack, spalmabili, con proteine aggiunte, appagamento, senza lattosio, che non si scioglie (ma diventa morbido col calore) e per i bambini: sono queste le dieci tendenze che, secondo il rapporto 2016 di Zenith International, stanno guidando lo sviluppo di prodotto nel settore.

Nel 2015, secondo la società di consulenza, il formaggio è tornato a crescere a livello globale, guadagnando l’1% e raggiungendo 11,5 milioni di tonnellate.

Il formaggio naturale è il più popolare, con l’83% delle vendite a volume e l’85% a valore, con una maggioranza di formaggio duro e semiduro. Il formaggio fuso ha un consumo maggiore nelle economie emergenti (Asia Pacifico, Medio Oriente e Africa rispetto all’America e all’Europa, dove è da anni oggetto di campagne salutiste.

Quello del formaggio è un mercato molto frammentato, che vede cinque marche, Kraft, Président, The Laughing Cow, Philadelphia e Sargento che assommano una quota di mercato dell’8% a volume. Punto chiave diventa dunque l’innovazione, con la quale le marche tentano di conquistare quote di mercato più ampie. Tra i nuovi prodotti spiccano quelli con pochi grassi, un evergreen evidentemente e le “accoppiate” di gusti diversi ma anche le quelli rivolti a occasioni particolari di consumo.

«Senza dubbio il livello di innovazione nell’industria casearia ha mantenuto il mercato a livello importanti per il consumatore di oggi, che cerca varietà, convenienza e valore aggiunto» ha commentato il direttore di Zenith Market Intelligence Esther Renfrew.

Parte a Rimini “Dalla nostra terra”, il “marchio locale” di Conad/Cia

Un marchio regionale, che sarà apposto su un migliaio di prodotti del territorio: si chiama “Dalla Nostra terra” l’etichetta di Conad che debutta oggi nell’ipermercato del centro commerciale Le Befane Shopping Centre di Rimini.

Il progetto nasce in esclusiva all’interno del punto vendita, che fa parte della cooperativa CIA aderente al consorzio Conad e gestisce i punti vendita Conad per l’area vasta della Romagna e per il Friuli Venezia Giulia. Se l’iniziativa avrà successo, potrebbe essere replicata negli altri punti vendita Conad di Romagna e Friuli.

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Il “bollino” sarà esposto presso i prodotti di una cinquantina di aziende che operano nell’area delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Pesaro. Qualità e freschezza dei prodotti, ma anche valorizzazione delle aziende che nascono e lavorano sul territorio, non solo in ambito agroalimentare, sono le “linee guida” che improntano l’operazione.

Un’operazione tesa a valorizzare le produzioni locali in una logica di area che potrebbe venire estesa anche ad altre situazioni, in zona e altrove, con la stessa logica: avvicinare la grande distribuzione alle realtà del territorio e fidelizzare la clientela del bacino di utenza.

Nello stesso ipermercato nel 2015 è stato aperto uno spazio di 250 mq dedicato al biologico.

Amazon aiuta le Pmi a vendere in Europa con il Nuovo programma Paneuropeo

Punta sulle Piccole e medie imprese, che spesso hanno difficoltà ad approcciare il “libero” (per ora) mercato europeo, il colosso delle dotcom Amazon, che lancia il Programma Paneuropeo, un servizio che consentirà ai venditori del Marketplace di raggiungere in maniera più efficiente milioni di clienti Amazon in Europa.

Il programma assicurerà ai clienti tempi di consegna più rapidi e costi di spedizione inferiori: i venditori potranno inviare il proprio inventario a un singolo Centro di Distribuzione, dal quale i prodotti saranno inviati verso i vari Centri di Distribuzione europei tenendo conto del diverso livello di richiesta da parte dei clienti in ciascun Paese in modo da spedire i prodotti ai clienti finali dal più vicino Centro di distribuzione in cui i prodotti sono disponibili.

L’Ue sta da tempo lavorando sulle limitazioni imposte dalle aziende che di fatto chiudono il mercato dell’e-commerce europeo tramite i geoblocchi (vedi E-commerce, il mercato non è europeo: 4 siti su 10 applicano il geoblocco). In questo senso potrebbe risultare interessante per le Pmi il nuovo progetto: in effetti sono già decine di migliaia le piccole e medie imprese che utilizzano il Marketplace Amazon per la vendita e la Logistica di Amazon ha permesso di consegnare, nel 2015, più di un miliardo di prodotti ai clienti nel mondo. Inoltre, il numero di venditori europei che vendono prodotti almeno in un’altra nazione estera è aumentato di oltre il 50% nel 2015.

Il nuovo Programma Paneuropeo di Amazon permetterà inoltre ai venditori di rendere i propri prodotti disponibili attraverso il servizio Amazon Prime, beneficiando di un ulteriore strumento di supporto all’espansione del proprio business. Quanto ai costi, i venditori dovranno pagare unicamente le tariffe di gestione dell’ordine applicate nel Marketplace in cui il prodotto è stato ordinato, anche se il prodotto è stato spedito da un Centro di distribuzione estero. Non sono previste commissioni per la ripartizione dei prodotti nei diversi Centri di Distribuzione. Amazon dispone di 29 Centri di Distribuzione in 7 paesi europei e di un servizio di assistenza clienti che opera in 5 lingue.

 

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