Nel formaggio è l’innovazione a trainare le vendite

Per cucinare, da inzuppare, convenienza, snack, spalmabili, con proteine aggiunte, appagamento, senza lattosio, che non si scioglie (ma diventa morbido col calore) e per i bambini: sono queste le dieci tendenze che, secondo il rapporto 2016 di Zenith International, stanno guidando lo sviluppo di prodotto nel settore.

Nel 2015, secondo la società di consulenza, il formaggio è tornato a crescere a livello globale, guadagnando l’1% e raggiungendo 11,5 milioni di tonnellate.

Il formaggio naturale è il più popolare, con l’83% delle vendite a volume e l’85% a valore, con una maggioranza di formaggio duro e semiduro. Il formaggio fuso ha un consumo maggiore nelle economie emergenti (Asia Pacifico, Medio Oriente e Africa rispetto all’America e all’Europa, dove è da anni oggetto di campagne salutiste.

Quello del formaggio è un mercato molto frammentato, che vede cinque marche, Kraft, Président, The Laughing Cow, Philadelphia e Sargento che assommano una quota di mercato dell’8% a volume. Punto chiave diventa dunque l’innovazione, con la quale le marche tentano di conquistare quote di mercato più ampie. Tra i nuovi prodotti spiccano quelli con pochi grassi, un evergreen evidentemente e le “accoppiate” di gusti diversi ma anche le quelli rivolti a occasioni particolari di consumo.

«Senza dubbio il livello di innovazione nell’industria casearia ha mantenuto il mercato a livello importanti per il consumatore di oggi, che cerca varietà, convenienza e valore aggiunto» ha commentato il direttore di Zenith Market Intelligence Esther Renfrew.