CLOSE
Home Authors Posts by Anna Muzio

Anna Muzio

Anna Muzio
2122 POSTS 0 COMMENTS

MD lancia un social contest per la Festa della Mamma

Si intitola “Un disegno per mamma” il “concorso digitale” promosso da Md sulla sua pagina ufficiale Facebook: un social contest dedicato ai bambini e alle loro famiglie in occasione della Festa della Mamma. I bambini sono invitati a dare libero sfogo alla creatività tramite carta, matite, pennarelli e uno scanner, oppure con un PC, un tablet o uno smartphone, per realizzare una piccola opera d’arte dedicata alla loro mamma.
Dal 26 al 28 aprile sarà possibile inviare i lavori – accompagnati da liberatoria per l’utilizzo delle immagini, e dal 3 al 5 maggio una giuria composta da esperti in Marketing e Grafica creativa sceglierà 20 disegni che saranno pubblicati sul minisito collegato a Facebook. L’8 maggio, il disegno che riceverà più like sarà decretato vincitore finale e si aggiudicherà un tablet in regalo.
L’azienda ha sviluppato questo progetto di user generated content con l’intento di comunicare “insieme” al suo pubblico.

«Le famiglie sono la nostra forza. Le mamme, in particolare, non si limitano a fare la spesa da MD accompagnate dai loro figli, ma ci “parlano” tutti i giorni attraverso la nostra pagina Facebook dimostrandoci come nel nostro piccolo facciamo parte della loro famiglia. Questo contest è un modo per condividere, per stare tutti insieme uniti dalla creatività dei nostri piccoli di casa» commentano dall’azienda.
Il concorso è realizzato da New Target e promosso da Incentive Promomedia. PR e comunicazione: Lead Communication.

Si moltiplicano dunque le iniziative che utilizzano i social per “dialogare” con i propri clienti (e fidelizzarli), e che vedono in prima linea le insegne ormai ex-discount come Md e Lidl come principali protagoniste.

MD S.p.A, già Lillo Group S.p.A, con 725 punti vendita presenti in tutta Italia è uno dei più importanti player della grande distribuzione italiana. Attraverso le insegne MD e LD nel 2014 ha realizzato oltre 2 miliardi di Euro di Fatturato, portando la propria quota di mercato al 15% (secondo player italiano del settore).

Ad Ariccia inaugurato il settimo Vivo del Gruppo Maiorana (Consorzio C3)

Ha aperto ad Ariccia, in provincia di Roma, il settimo punto vendita dei Supermercati Vivo, la catena gestita dal Gruppo Maiorana e basata in Centro Italia. Situato in via Vallericcia 118, il nuovo supermercato Vivo, 600 metri quadrati di vendita, offre 4.500 referenze a scaffale ed è aperto sette giorni su sette.
Vivo è l’insegna di proprietà del Consorzio C3, la centrale acquisti milanese di cui Maggiorino Maiorana è presidente. Nel Lazio e nel Centro Italia i Supermercati Vivo, tutti in affiliazione, sono gestiti dal Gruppo Maiorana.
Con quest’ultima apertura sono sette i punti vendita che condividono la filosofia dell’insegna: convenienza, qualità e servizio. I Supermercati Vivo sono negozi di prossimità con un assortimento utile alla spesa ricorrente e con costanti convenienze di prezzo. Soprattutto nei freschi e nei freschissimi, Vivo mostra il meglio della tradizione alimentare italiana. I prodotti sono opportunamente selezionati e tracciati per assicurare i migliori standard della distribuzione. Nei banchi gastronomia, carne, pesce e ortofrutta i clienti dei Supermercati Vivo possono personalizzare la propria spesa con un servizio capace di preservare la freschezza e assicurare il taglio desiderato.
Nei prossimi mesi sono programmate ulteriori aperture per consolidare anche nel Centro Italia il successo che l’insegna ha nel resto del Paese oltre 100 punti vendita aperti.
Il Gruppo Maiorana, associato storico del Consorzio C3, da 44 anni è fortemente radicato nel Lazio e dispone di un Centro Distribuzione, tre Piattaforme alimentari – carne, pesce e ortofrutta – e quattro Cash&Carry.

Lush Italia apre a Milano Stazione Centrale, prima volta nel travel retail

Lush debutta nel travel retail inaugurando un nuovo punto vendita, in Stazione Centrale a Milano. Il primo store Lush italiano in una stazione ferroviaria, è uno spazio interamente progettato in nome della sostenibilità. Il negozio sorge in una posizione chiave di collegamento tra le principali città italiane e si ispira nel design al flagship store di Oxford Street a Londra, il negozio Lush più grande al mondo, emblema dell’innovazione del brand inaugurato ad aprile 2015.

Lush-Stazionecentrale3

«Siamo orgogliosi di poter offrire alla città di Milano un negozio capace di rispecchiare a pieno lo spirito innovativo di Lush. Già nella scelta stessa della location, il nuovo store in Stazione Centrale abbraccia a pieno la filosofia del brand, sempre attento all’impatto ambientale anche quando si tratta di trasporti. Da sempre ci impegniamo a viaggiare, laddove possibile, in treno piuttosto che in aereo e prediligiamo sempre i mezzi pubblici per ridurre quanto più possibile le emissioni di Co2» dice Alessandro Andreanelli, Amministratore Delegato di Lush Italia.

Lush-Stazionecentrale5

È il quarto negozio Lush in città, si sviluppa su una superficie di 70 mq e si colloca in una posizione strategica e di collegamento per tutto il territorio nazionale. Offre ai clienti un’esperienza di shopping unica e coinvolgente trasmettendo i valori chiave che da 20 anni contraddistinguono il brand inglese: lo spirito da sempre innovativo che si fonde alla forte artigianalità e alla costante attenzione all’ambiente, ben visibile nell’offerta dei prodotti unici nel settore della cosmesi e al contempo freschi, fatti a mano, 100% vegetariani, realizzati utilizzando materie prime equosolidali e rigorosamente non testati sugli animali.

 

Nel nuovo store l’attenzione all’ambiente è visibile anche nella scelta stessa della location, a sottolineare l’importanza del treno come forma di trasporto environmentally friendly, e nell’organizzazione di uno spazio di progettato in nome della sostenibilità. Gli arredi del negozio Lush in Stazione Centrale sono infatti realizzati a mano con legno di recupero proveniente da antichi fienili della Brianza, i cartongessi sono realizzati con almeno il 38% di materiale riciclato e il pavimento è realizzato con collanti ecologici e piastrelle rigenerate da macinazione di gres. Anche il sistema illuminotecnico è pensato nel pieno rispetto dell’efficienza energetica con un impianto di illuminazione LED.

Lush-Stazionecentrale1

L’apertura del nuovo negozio si conferma occasione per scoprire i prodotti iconici del brand, in un percorso dedicato ai must have perfetti per il viaggio: dai prodotti solidi dedicati alla cura dei capelli, ai gel doccia racchiusi in pratici formati da 100 ml fino alla nuova collezione di lavadenti, l’alternativa solida e senza sprechi al normale dentifricio. Il negozio Lush di Stazione Centrale, il numero 35 in Italia, conferma il piano di sviluppo del brand su territorio italiano che punta all’apertura di punti vendita di maggiore superficie e nuove aperture nelle principali città italiane.

Lush-Stazionecentrale7

Inaugurato il 22 aprile, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Terra, il negozio ha aperto le porte al pubblico attraverso il tradizionale taglio di Furoshiki, i foulard in cotone biologico o materiale greenspon, alternativa sostenibile al packaging di Lush. In occasione dell’apertura al pubblico sarà esposta in negozio la scultura di sapone Ottocento realizzata dallo scultore milanese Alessandro Ottolina durante il Salone del Mobile. Una scultura che celebra il tema del viaggio a partire dal nome, che indica le miglia che separano il punto più a Nord d’Italia da quello più a Sud. Un numero che presenta Lush Milano Stazione Centrale come il nuovo snodo cruciale di collegamento per tutto il Paese.

 

 

Carrefour lancia “Clic solidale” a sostegno di progetti alimentari sul territorio

Unisce solidarietà e attenzione al territorio ma anche logiche social che coinvolgono i clienti il progetto “Clic Solidale” organizzato da Carrefour Italia a favore di 42 Associazioni No profit attive in diverse regioni d’Italia. Fino al 5 Giugno, i punti vendita italiani dell’insegna francese divulgheranno i progetti sull’alimentazione e la nutrizione solidale di associazioni No profit territoriali
Il contributo totale, pari a 200.000 euro, andrà ai 20 progetti più cliccati sul sito clicsolidale.carrefour.it, dove i clienti e i sostenitori delle diverse associazioni partecipanti potranno scegliere e votare il progetto preferito.
I progetti ammessi alla votazione hanno come filo conduttore il tema dell’alimentazione e della nutrizione solidale e ciascuno ha come principale sponsor uno o più tra i 148 punti di vendita di tutti i formati Carrefour presenti sul territorio che si sono mobilitati per la loro candidatura e che li sosteranno durante tutta la fase di votazione.

Al termine dell’iniziativa, il 5 giugno, alle 20 Associazioni no profit che avranno ricevuto più clic, la Fondazione Carrefour devolverà una somma con l’obiettivo di valorizzare e realizzare concretamente i progetti proposti, e ne seguirà avanzamento e realizzazione nei mesi successivi.
Il progetto “Clic Solidale” ha come valore distintivo e peculiare quello di sostenere in maniera concreta e diretta le reali necessità e bisogni di diversi territori, quali le mense per i poveri, i negozi solidali, l’educazione alimentare e gli orti nelle scuole, la produzione agricola in contesti socialmente utili e la forniture di materiali e di tecnologie per l’alimentazione e la raccolta di eccedenze alimentari.
«Siamo felici di annunciare oggi il lancio del progetto “Clic Solidale”, un’iniziativa per noi di Carrefour molto importante. Grazie a questo progetto riusciremo a dare il nostro contributo concreto, e speriamo di poter coinvolgere e sensibilizzare quante più persone in tutta Italia, avvicinandole al mondo delle onlus e ai loro progetti» ha dichiarato Flavia Marè, Coordinatrice CSR Carrefour Italia.

Earth Day: in Italia in 15 anni resta un albero da frutto su tre, a rischio l’agroalimentare italiano

Negli ultimi 15 anni secondo Coldiretti nelle campagne si è salvata una pianta da frutto su tre, con la scomparsa di oltre 140mila ettari di meli, peri, peschi, aranci, albicocchi e altre piante da frutto, con il serio rischio di far perdere all’Italia il primato europeo nella produzione di una delle componenti base della dieta mediterranea.

Non solo: in Italia negli ultimi 25 anni si è persa il 28 per cento della terra coltivata. Le cause? Cementificazione e abbandono delle campagne, provocati da un modello di sviluppo che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile oggi a 12,8 milioni di ettari. L’allarme è lanciato dalla Coldiretti in occasione della 46esima edizione dell’Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra che si celebra in tutto il mondo il 22 aprile con appuntamento centrale a New York dove Ban Ki Moon e i leader mondiali ratificheranno lo storico accordo sul Clima siglato lo scorso dicembre a Parigi.

La situazione – continua la Coldiretti – non è migliore per le fattorie da dove sono scomparsi 2 milioni di animali tra mucche, maiali e pecore negli ultimi dieci anni con il pericolo di estinzione per le razze storiche e lo spopolamento delle aree interne e montane, ma a rischio c’è anche il primato dell’enogastronomia Made in Italy con la dipendenza dall’estero che per carne, salumi, latte formaggi che è vicina al 40%. E sono 130 le razze minacciate di estinzione tra cui 38 razze di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini, sulla base dei Piani di Sviluppo Rurale della precedente programmazione.

Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Il risultato è che sono saliti a 7.145 i comuni italiani, ovvero l’88,3% del totale, che sono a rischio frane e/o alluvioni secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra.

Secondo Coldiretti “occorre combattere concretamente i due furti ai quali è sottoposta giornalmente l’agricoltura: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall’altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori per colpa di una filiera inefficiente”.

Kiabi punta sull’Italia e sui centri commerciali, con un nuovo layout

Punta sui centri commerciali invece che sullo store stand-alone in periferia come avvenuto fino ad ora, ma anche sull’Italia, dove intende espandersi a Sud, area senza negozi ma con vendite online incoraggianti: Kiabi, marchio francese di fast fashion specializzato nella moda bimbi (che copre la metà delle vendite), sceglie l’Italia per presentare il nuovo layout dei punti vendita, che ha debuttato nel punto vendita appena inaugurato al centro commerciale IL Centro di Arese.

Presente in Italia da 20 anni (è il terzo mercato dopo Francia e Spagna), Kiabi ha registrato un fatturato d 1,6 miliardi di euro, di cui 110 milioni nei 26 store italiani. Ha 470 punti vendita in 10 Paesi. “Saremo il family store di riferimento nei centri commerciali, e questa nuova politica è stata sviluppata anche in considerazione del fatto che riteniamo che in futuro la concorrenza non avverrà tanto tra punti vendita all’interno dello stesso centro, ma tra un centro commerciale e l’altro. Per questo valuteremo molto bene le location, anche se abbiamo visto che finora, dove abbiamo aperto, abbiamo comunque avuto risultati postivi” ha detto Massimo Pozzi, direttore sviluppo Kiabi Italia.

Tra i punti di forza dello store il rapporto ottimo prezzo-qualità ma anche il servizio, con 30 addetti a disposizione dei clienti, come in una boutique, che possono prenotare anche il proprio “personal shopper”. Infine, la multicanalità con un e-commerce “forte”, che vale il 12% delle vendite e ha permesso di diffondere il marchio anche nelle aree “non presidiate” (ma si sta lavorando a una prossima apertura in una città del Sud, che potrebbe essere Napoli) e che ha un buon ritorno anche con il click and collect in negozio.

[Not a valid template]

Debutta a Genova Lalimentari Italiano, il progetto di prossimità Coralis

Un tradizionale negozio di alimentari a conduzione famigliare, ma rinnovato secondo le logiche della distribuzione moderna e con un partner di comprovata esperienza: è Lalimentari Italiano, il nuovo format di Gruppo Coralis che ha debuttato oggi in centro a Genova con il punto vendita di via Trento 79/R. Si chiama Arcuri-Lalimentari Italiano, ed è il primo negozio, di 250 mq, aperto seguendo il progetto ideato e portato avanti da Coralis “per promuovere il concetto di local-branding e per salvaguardare l’identità di ogni punto vendita e di chi li anima e li fa vivere”.

Per questo motivo, ogni locale porta il nome del o dei titolari, che sono anche garanti dei prodotti che vendono, essendo gli interlocutori diretti con i consumatori; a loro e ai loro dipendenti sarà affidato infatti il compito di ripensare gli spazi, arricchire l’offerta, studiare strategie di prezzo consone. Significativo il pay off “Dai il nome al tuo futuro”, che sottolinea l’allontanamento dalla scelta, quasi universalmente adottata, di riunire tutti i punti vendita sotto un’unica insegna. Sinonimo di garanzia, che rischia però di appiattire e ridurre le peculiarità dettate dalla competenza dei negozianti, dalla collocazione, dalle risorse agro-alimentari del territorio.

IMG_1311 IMG_1309«Il nostro progetto modifica il modo di pensare i nostri spazi di scambio, valorizzando lo stile di vita e di espressione delle persone. Il nostro socio ed i suoi collaboratori sono esperti, conoscono le persone e i prodotti, i produttori e consigliano; sono vicini, presenti, attenti e accoglienti – ha dichiarato Eleonora Graffione, presidente di Coralis –Questo nuovo punto vendita sarà a gestione famigliare. Matteo, Ursula e Alice Arcuri, tre giovani imprenditori dinamici e aperti al cambiamento, sono stati i primi a sposare in toto questa filosofia e a renderla una realtà tangibile con il loro punto vendita che è destinato ad essere un luogo di condivisione e d’incontro. Un luogo dove “fare la spesa” diventa anche un momento di relazione».

All’interno di Arcuri-Lalimentari Italiano sarà possibile trovare prodotti tipici del territorio, una vasta offerta di referenze e una selezione di prodotti Etichétto, la super label che certifica che il prodotto é italiano cioè nato e prodotto in Italia, senza OGM, proveniente da una filiera certa in cui i terreni, gli stabilimenti di produzione e gli allevamenti sono sottoposti a rigorosi controlli in tema di qualità, di benessere animale e di ambienti di lavoro.

Gruppo Roberto Abate (Selex) si impegna contro lo spreco alimentare

Il Gruppo Roberto Abate di Belpasso (Ct), associato a Selex, combatte lo spreco e dona le eccedenze alimentari a chi ha più bisogno, grazie a un accordo con Banco Alimentare. Con l’iniziativa “Noi e voi per tutti, per dire no allo spreco“, i prodotti, in prevalenza freschi, vengono ritirati nei punti di vendita del Gruppo e distribuiti agli assistiti, attraverso i pasti preparati nelle mense dei poveri e nelle strutture residenziali, o inseriti nei pacchi donati a chi è in difficoltà nella zona in cui avviene la raccolta. Un circolo virtuoso ed efficiente, sostenuto anche dai clienti stessi, che donano parte dei loro acquisti alle associazioni no profit accreditate al Banco Alimentare o alle Caritas locali presenti nei supermercati del Gruppo Abate circa una volta al mese, per destinarli ai meno fortunati delle parrocchie di riferimento.

Per presentare nei dettagli il progetto e coinvolgere ancora di più la clientela, nei supermercati del Gruppo sono stati predisposti volantini e altro materiale informativo e sarà trasmesso periodicamente un bilancio dei risultati raggiunti.

Nel corso del 2015 tramite la rete Roberto Abate sono stati donati al Banco Alimentare circa 30.000 colli pari a 7.000 chili di generi alimentari, prodotti per l’infanzia e materiale didattico. Di questi, 3.000 chili sono stati devoluti direttamente dall’azienda grazie al servizio Siticibo del Banco Alimentare e 4.000 chili dai clienti durante le raccolte alimentari organizzate durante l’anno nei supermercati del Gruppo.

Nel 2016 la Roberto Abate incrementerà ulteriormente il numero dei supermercati coinvolti, estendendo il servizio a 12 punti di vendita tra Famila, Iperfamila e A&O, con l’obiettivo di raggiungere complessivamente 50.000 colli, pari a oltre 15.000 chili di generi alimentari da mettere a disposizione delle famiglie più svantaggiate.

Il Gruppo Roberto Abate presidia il territorio Siciliano nelle province di Catania, Siracusa, Messina ed Enna, con le insegne Famila, A&O e Ard Discount. Associato Selex dal 2007, gestisce 8 Famila, un Famila Superstore, due Iperfamila, 17 Super A&O, due Svelto A&O, oltre 50 discount a marchio Ard fra diretti e affiliati, per un totale di 80.000 mq di vendita, con oltre 1.200 dipendenti.

 

Primark, prima battuta d’arresto in 12 anni, Ab Foods si “salva” con lo zucchero

Nel primo semestre dell’anno finanziario terminato il 27 febbraio 2016 e per la prima volta in 12 anni Primark, la catena di abbigliamento low-cost che ha appena debuttato in Italia, segna una (lieve) flessione nelle vendite, a parità di punti vendita: -1%. Lo ha annunciato la “casa madre” Associated British Foods, colosso dell’alimentazione con un forte interesse nello zucchero (e detentore, tra gli altri, del marchio Twinings) che per anni ha contato proprio su Primark per “pareggiare i bilanci”. Ora la questione è un po’ mutata, con vendite nello zucchero che hanno superato le previsioni: +4% di ricavi pretasse a 466 milioni di sterline (589 milioni di euro) contro i 454 milioni di sterline previsti. Dal canto suo Primark ha registrato un profitto operativo in calo dell’1% a 313 milioni di sterline (395 milioni di euro) a causa in parte del cambio sfavorevole con il dollaro con il quale sono effettuati gli acquisti, e in parte da un arretramento delle vendite invernali nel Regno Unito e all’ingente investimento dovuto alla “campagna americana”, con due store aperti nell’ultimo anno e altri sei in programma nel corso del 2016. Le vendite totali sono comunque cresciute del 5% e hanno raggiunto quota 2,7 miliardi di sterline (3,4 miliardi di euro).

Primark per anni ha guidato la crescita di Ab Foods passando da una quota nei profitti della compagnia del 32% nel 2012 all’attuale 59%. Le vendite di zucchero per contro, da anni in declino, hanno beneficiato di un aumento dei prezzi, oltre alle misure di taglio dei costi realizzate dalla compagnia.

George Weston, Chief Executive di Associated British Foods, minimizzando ha dichiarato: “I risultati dimostrano un progresso in tutte le nostre attività nonostante la dinamica dei cambi. Prosegue l’espansione dello spazio di acquisto e vendita con Primark, la riduzione dei costi e i miglioramenti delle prestazioni hanno contribuito  migliorare il risultato dello Zucchero e i margini di profitto sono aumentati nel Grocery e nell’Agricoltura”.

Gli interessi di Ab Foods spaziano dal grocery, dove fornisce private label e marchi nel campo delle bevande, zuccheri e dolcificanti, oli vegetali, pane e prodotti da forno, cibi etnici, erbe e spezie, carni e latticini; nel campo dello zucchero e dell’agricoltura. Opera in 46 Paesi e detiene i marchi AB World Foods (Patak’s e Blue Dragon), ACH, Allied Bakeries, Allied Mills, George Weston Foods, Jordans, Dorset, Ryvita, Speedibake, The Silver Spoon Company, Twinings, Ovaltine, Westmill Foods e Sugar.

 

Coop dà sostegno al latte italiano con promozioni e 10mila quintali di acquisti in più

La presentazione delle iniziative a favore del latte italiano con Marco Pedroni, Presidente Coop Italia, e Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, all’Ipercoop di Mantova insieme ai fornitori e agli allevatori delle filiere Coop della zona.

Dare sostegno a un settore in difficoltà promuovendo il latte italiano: questo il senso delle due iniziative di Coop che partecipa attivamente alla campagna di comunicazione e valorizzazione del latte Made in Italy varata una settimana fa da tutta la grande distribuzione. L’operazione rientra tra gli strumenti di attuazione dell’Accordo di filiera siglato con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dalle organizzazioni agricole, dall’industria e dalla grande distribuzione a novembre.

In aprile è attiva “Scegli Tu” su prodotti a marchio Coop con il latte al centro, a maggio sarà la volta di una promozione straordinaria con uno sconto importante che va a premiare l’intera linea del latte Coop: un latte che proviene interamente da allevamenti italiani, con la filiera tracciata (38 allevamenti e 10 mangimifici), Ogm-free, sottoposto a controlli rigorosi e a un sistema di garanzie certificato. Coop commercializza nella sua rete vendita 80.000 tonnellate di latte fresco ogni anno, di cui circa il 50% a proprio marchio.

Coop inoltre riconosce da sempre ai propri allevatori condizioni contrattuali vantaggiose a fronte di specifici capitolati che includono una particolare attenzione all’alimentazione degli animali. Mangimi privi di OGM, senza proteine e grassi animali, assieme agli altri alimenti prodotti dagli stessi allevatori (fieno, insilato di mais, ecc..), contribuiscono a produrre un latte crudo dalle caratteristiche microbiologiche di ottima qualità. Per queste peculiarità Coop riconosce un premio ai produttori che supera il 20% del valore del mercato del latte crudo.

Sullo sfondo un comparto, il lattiero caseario, in difficoltà. «Difficoltà acuite dall’eccesso di offerta di queste settimane. Noi diamo un ulteriore sostegno alla valorizzazione di questa importante filiera con azioni di promozione straordinaria sull’intera linea di latte fresco e microfiltrato a marchio Coop che proseguiranno fino a metà maggio – ha commentato Marco Pedroni Presidente Coop Italia -. Nel complesso prevediamo un aumento degli acquisti di Coop di circa 10.000 quintali di latte».

L’iniziativa è stata apprezzata dal ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina che ha dato un quadro della situazione: «L’aumento degli acquisti è un segnale fondamentale per i nostri allevatori, così come è importante che i consumatori possano individuare con facilità i prodotti grazie al logo “100% latte italiano”. Il Governo va avanti nelle politiche di sostegno al settore, dopo aver ottenuto la moratoria per 30 mesi dei debiti degli allevatori e aver ridotto la pressione tributaria del 25%. Non ci fermiamo e chiediamo anche all’Europa di dare risposte strutturali a una crisi che è europea».

 

 

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare