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Anna Muzio

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Spese estere +29% nella Milano di Expo, e la moda “vende” più degli alberghi

Passata la prima metà dei sei mesi della Esposizione Universale le polemiche non mancano sui numeri di visitatori, e nemmeno le accuse più o meno velate di cannibalizzazione da parte dei commercianti milanesi.Ma quanto sono aumentate realmente le spese degli stranieri in città? Qualche numero ci viene da Visa Europe, che nei primi due mesi di EXPO 2015 ha registrato transazioni transfrontaliere a Milano pari a 189,7 milioni di euro, con una crescita in termini percentuali del 28,6% anno su anno.

 

Nella città della moda, abbigliamento al top

Analizzando la spesa nelle categorie di acquisto, non stupisce, nella città della moda, trovare il settore moda/abbigliamento con i volumi di spesa più elevati (32,8 milioni di euro) con un +16% anno su anno, seguito dal settore alberghiero/ricettivo, con uno speso pari a 29,4 milioni di euro e una crescita di 39,5 punti percentuali sul 2014, e da quello della ristorazione che nel bimestre riporta volumi di speso pari a 10,8 milioni di euro, in crescita del 42,3%. Le altre categorie merceologiche che hanno registrato i migliori risultati in termini di speso dei visitatori provenienti dall’estero sono i negozi al dettaglio e quelli delle vie centrali di Milano con 14,8 milioni di euro e i grandi magazzini con 5,5 milioni di euro, rispettivamente +32,4% e +17,1% in comparazione con maggio-giugno 2014.

 

USA e Cina i top spender

Tra i 5 Paesi top spender in pole position gli USA con una spesa di 18,9 milioni di euro (+47,6% sullo stesso periodo del 2014), seguiti dalla Cina con 18,5 milioni di euro che ha segnato la maggiore crescita in punti percentuali con un secco +166% rispetto a maggio-giugno 2014. Nel periodo in esame, in tutta Italia i volumi di spesa si attestano su 1,4 miliardi cui Milano contribuisce con una quota a doppia cifra del 13,5%. Seguono i visitatori francesi che hanno speso 16,7 milioni di euro (+60%) e la Russia che, pur con 14,9 milioni di euro di spesa a maggio e giugno 2015 a Milano, è l’unico Paese tra i top 5 spender che segna una variazione percentuale negativa, -26,1%, rispetto al 2014. Anche la Svizzera, che segue subito dopo, pur con uno speso su carte Visa nel periodo di 13 milioni di euro, registra -8,5% rispetto al maggio-giugno 2014.

 

Benefici anche nel resto d’Italia

Le spese da parte dei consumatori stranieri in tutta Italia nel mese di maggio e di giugno 2015 si attestano a 1,4 miliardi di euro totali, con maggio a quota 869,7 milioni di euro, in crescita di circa il 19% rispetto a maggio 2014; mentre giugno 2015 registra una spesa pari a 535,1 milioni di euro. I risultati del bimestre maggio-giugno 2015 rilevati nella città di Milano mostrerebbero quindi un “effetto Expo” che sembra aver portato benefici non solo alla città di Milano, ma anche al resto del territorio della penisola, anche considerando che la crescita dello speso dei consumatori esteri nel primo trimestre in tutta Italia si era fermata al 6,5%.

Per gruppo Gabrielli il 61% dei consumatori è “sostenibile”: sì a Km 0 e stagionalità

Fuori dalla nicchia e nel mainstream: è la strada che sembra aver preso il consumo consapevole. Una conferma viene dalla recente indagine effettuata da Gruppo Gabrielli, che “fotografa” un consumatore attento alla stagionalità e che preferisce il km 0 e che ha ormai raggiunto il 61% del campione.

L’indagine, realizzata dal Gruppo Gabrielli con Life Trend Lab, centro di ricerca nato dalla collaborazione tra l’Azienda e L.I.V.E., spin off dell’Università Politecnica delle Marche, sono emerse altre evidenze, che danno delle linee guida utili per la grande distribuzione. Ad esempio, per il 52% degli intervistati un altro fattore chiave per combattere lo spreco alimentare è donare i prodotti invenduti a persone in difficoltà, mentre il 34% dimostra di apprezzare gli sconti applicati sui prodotti prossimi alla scadenza.

Passando agli atteggiamenti sostenibili e responsabili a livello individuale il 29% dichiara di preferire i prodotti delle aziende del proprio territorio, mentre il 28% ritiene sia buona abitudine non gettare cibo nella spazzatura, dando spazio alla creatività tra i fornelli con la cosiddetta “cucina degli avanzi”, come specifica il 16% degli intervistati.

Dall’indagine, condotta su un campione di 992 intervistati marchigiani (on line e tramite questionari personali somministrati tra gennaio e febbraio 2015 con campionamento non probabilistico), è emerso che il campione, in prevalenza femminile, dovendosi autovalutare circa il proprio status di consumatore responsabile si attribuisce un punteggio alto, pari a 7,3.

Sempre sulla base della ricerca, i consumatori hanno attribuito all’alimentazione (47%) al clima (20%) e all’ambiente naturale (16%) la longevità che caratterizza il nostro Paese. In effetti, chiamati a specificare la propria ricetta per vivere bene, la risposta più significativa coincide con la cura per l’alimentazione (33%); in particolare, il mangiar sano è l’attività concreta, messa in atto dal 56% degli intervistati.

“Cresce la voglia di prendersi cura di se e di approcciare all’alimentazione con un atteggiamento diverso, più consapevole e rispettoso dell’ambiente – ha detto Barbara Gabrielli vicepresidente del Gruppo – la nostra azienda ha colto gli importanti spunti lanciati dai risultati della ricerca per comprendere e conoscere le evoluzioni dell’approccio al consumo dimostrate dai consumatori di oggi.”

Il gruppo Gabrielli, attivo in Marche, Abruzzo, Lazio, Umbria e Molise, si presenta al pubblico con le insegne Tigre, Tigre Amico e con i superstore Oasis.

Packaging flessibili confezione del futuro? Saranno 800 miliardi nel 2018

Sono pratici, leggeri e duraturi, occupano poco spazio negli armadi, si danneggiano meno facilmente e sono più leggeri da trasportare: per questo motivo i packaging flessibili avranno un ruolo sempre più determinate in futuro. Secondo la società di ricerche Canadean, nel 2018, solo per i prodotti alimentari, raggiungeranno quota 800 miliardi (per l’esattezza, 786.095 milioni) di pezzi, salendo a una quota di mercato del 53,1%.
Una delle aree più promettenti è quella degli Instant Meal e degli snack, ma anche delle confezioni per microonde che promettono di andare a sostituire gradualmente le confezioni di alluminio “che grazie al rivestimento di plastica esterno sono concepite per raffreddarsi velocemente mentre il contenuto resta caldo, e ciò consente al consumatore di mangiarlo subito dopo che è stato estratto dal forno” spiega Kirsty Nolan, analista di Canadean. Un’atout non trascurabile in questa nostra società sempre più di corsa.
Gli imballaggi flessibili innovativi insomma stanno gradualmente andando a sostituire, secondo Canadean, quelli in vetro, metallo e carta. “Il mercato degli imballaggi flessibili per alimentari crescerà di 2.489 unità dal 2014 al 2017, con un aumento del 14,9%. Gli imballaggi in metallo vedranno la crescita più esigua, aumentando di un mero 2,5%” dice ancora Nolan.

Dalla Pop Art ai Foodies.. il restyling di Campbell's passa per i packaging flessibili.
Dalla Pop Art ai Foodies.. il restyling di Campbell’s passa per i packaging flessibili.

A prova di ciò anche la mitica Campbell’s, assurta alla storia dell’arte grazie ai quadri raffiguranti i suoi metallicissimi barattoli di zuppa firmati Andy Wharol, vera icona della Pop Art, ha lanciato recentemente sul mercato le Go Soup: target, i Millennials foodie in carenza di tempo.

I gusti sono stati pensati per attirare consumatori più avventurosi, e hanno anche un fondo trasparente che consente di vedere gli ingredienti i contenuti prima dell’acquisto.

 

I plus degli imballaggi trasparenti secondo Canadean

– costi ridotti grazie alle sottili pareti di plastica e all’assenza di packaging esterno
– confezioni facili da aprire e richiudibili
– scarti minimi se si utilizzano materiali biodegradabili multi-strato che aumentano anche la durata a scaffale

Grosseto e Capalbio prossime tappe del tour Simply di Giorgione

Produttore di olio di alta gamma, oste, cuoco, comunicatore: “Giorgione”, al secolo Giorgio Barchiesi, continua il suo tour “La cucina Simply di Giorgione” nei punti vendita della rete Simply gestiti dalla Cooperativa Etruria, dove prepara alcune delle sue storiche ricette e dà consigli per fare la spesa.

I prossimi appuntamenti, in Maremma, sono per martedì 11 agosto nel Punto Simply di via Origlio a Capalbio Scalo alle ore 11.30 e a Grosseto, in via Scansanese, dalle ore 17.30.

GiorgioneSimply1Classe ’57, romano, veterinario mancato, Giorgio Barchiesi si è occupato di un’azienda a Spello, dove produceva olio di altissima qualità. Oggi cucina con passione nella sua locanda. Nel suo orto coltiva di tutto, alleva animali di ogni tipo e cucina. L’uomo giusto insomma per esaltare le primizie con ricette semplici, gustose, facilmente eseguibili. Nel libro “Giorgione – Orto e Cucina“ ha raccolto “ottanta ricette laide e corrotte” e mette “nero su bianco” la sua passione per la cucina “disinvolta”. Piatti semplici e saporiti che riportano con una buona dose di ironia ai sapori della campagna.

Prodotti a marchio Consilia al +22,5% in casa SUN nel 2015

Superata la boa della metà dell’anno è tempo di consuntivo, che si rivelano positivi nel periodo gennaio-maggio per i prodotti del brand Consilia, che nei canali Iper e Super hanno fatto registrare un netto aumento delle vendite. I dati diffusi dalla Business Intelligence del Consorzio SUN – Supermercati Uniti Nazionali da un’analisi dei dati IRI relativi al totale Italia Iper e Super.

 

Maggio avanti piano

Nel mese di maggio in Italia si è assistito ad un incremento nelle vendite dei prodotti a Marchio del Distributore del 2,9%, che è di 0,1% nel periodo compreso tra gennaio e maggio. Gli aumenti più rilevanti si sono registrati per i prodotti del freddo (+9,5%) e ortofrutta (+8,1%), mentre sono stati più contenuti per bevande (+1%), drogheria alimentare (+3,7%), cura persona (+2%) e fresco (+0,7%). In territorio negativo, invece, il pet care -5,9% e i prodotti della cura casa -1,5%.

 

Da SUN incrementi a due cifre

Decisamente più marcata invece l’incremento di vendita dei prodotti a marchio Consilia in casa SUN, con un aumento delle vendite pari a +22,5%. Tra le diverse categorie emerge il freddo (+54,5%), la drogheria alimentare (+34,6%), la cura della casa (+23,3%), il fresco (15,3%), la cura della persona (10,3%), il pet care (+10,7%) e le bevande (+4,6).

“Il trend di crescita dei prodotti del brand Consilia – ha dichiarato il direttore generale del Consorzio SUN Stefano Rango – dimostra la validità delle scelte strategiche adottate che si basano sulla qualità dei prodotti. Un altro fattore molto importante è la veste grafica che caratterizza le nuove linee appositamente studiata dalla JWT. In controtendenza soltanto il settore dell’ortofrutta, che ha fatto registrare una flessione pari a -6%, riconducibile ad alcune scelte strategiche che muteranno a partire dai prossimi mesi”.

Conad entra in Alidis, alleanza europea per acquisti e marketing

Conad entra in Alidis, Alliance Internationale de Distributeurs, storico raggruppamento europeo tra retailer indipendenti a fini di acquisto e marketing, insieme a Coop Swiss e alla belga Colruyt. Da agosto sono dunque sei i retailer europei che si sono uniti per fare massa critica: oltre ai tre nuovi acquisti, gli “storici” tedeschi di Edeka, i francesi di Groupement des Mousquetaires e gli spagnolo Eroski.

Siamo di fronte alla più grande alleanza internazionale tra retailer europei, uniti da una visione strategica comune e a lungo termine. “L’alleanza permetterà di offrire maggior valore ai clienti, grazie ad una gamma di prodotti più ampia e conveniente, e ai fornitori nuovi sbocchi di mercato, maggior visibilità ed opportunità di crescita internazionale” si legge in una nota. Otto i Paesi interessati: Germania, Belgio, Spagna, Francia, Italia, Svizzera, Polonia e Portogallo, per un giro di affari di 140 miliardi di euro e un totale di circa 23.000 punti vendita.
“Entrare a far parte di Alidis permetterà ai membri di questa alleanza di rafforzare l’offerta dei prodotti a marchio, di garantire ai clienti i brand internazionali del food a prezzi più convenienti, e di sostenere le prospettive di crescita e le sfide di un business sempre più competitivo ed europeo” ha dichiarato Francesco Pugliese, Amministratore delegato di Conad.

Il who’s who dei soci Alidis
Creata nel 2002, Alidis unisce da questo mese sei gruppi indipendenti di retailer:
Groupement des Mousquetaires (Francia) ha sei store-brands (Intermarché, Netto, Bricomarché, Brico Cash, Roady e Poivre Rouge), più di 3.550 punti di vendita in Europa ed un giro di affari di 40,1 miliardi di euro nel 2014. È presente in Francia, Portogallo, Belgio, Polonia e Serbia.
Eroski Group (Spagna), gruppo coooperativo spagnolo, è presente con gli Ipermercati Eroski, i supermercati Eroski Center, Eroski City ed i supermercati Caprabo, e nella catena di profumerie IF. Ha 1.897 punti di vendita ed un giro di affari di 6.1 miliardi di euro.
EDEKA Group (Germania) è una delle più grandi aziende tedesche nel mercato del food retail. I circa 4.000 retailer indipendenti costituiscono la spina dorsale del successo di questa cooperativa. La divisione Netto Marken-Discount ottiene risultati di successo anche nel segmento discount. Con i suoi 11.500 punti di vendita, il gruppo ha generato un giro d’affari di 47,2 miliardi di euro nel 2014.
Colruyt (Belgio), con i suoi 420 punti di vendita di proprietà e gli oltre 430 affiliati in Belgio,nel 2014/15 ha registrato un giro d’affari di 8,9 miliardi di euro. Il retailer è attivo nei servizi di food, distribuzione di carburante, stampa digitale, gestione documentale e produzione di energia green.
• Conad (Italia), con i suoi ipermercati, supermercati, negozi di prossimità, store Sapori&Dintorni, gli oltre 30 distributori di carburanti e le più di 100 parafarmacie, conta più di 3.000 punti di vendita e un giro d’affari di 11,7 miliardi di euro. È presente in Italia, Albania e Malta.
Coop (Svizzera) conta 2.170 punti di vendita e un giro di affari di 26,8 miliardi di euro. Il Gruppo Coop opera nel settore food, non-food e dei servizi. Con il gruppo Transgourmet, Coop è il secondo più grande business europeo di cash & carry e di forniture per vendita all’ingrosso.

Con la Gift Card Epipoli, alle casse l’entrata a Expo è scontata

L’entrata a Expo a 29 euro anziché 39: è la proposta di Epipoli, proprietaria del brand Mygiftcard, che ha pensato a una Gift Card che consente l’ingresso all’Esposizione Universale di Milano in vendita nei supermercati, librerie e negozi di elettronica di consumo, dove si trova esposta in prossimità delle casse e sull’espositore brandizzato Mygiftcard.
In promozione fino al 31 agosto, la Mygiftcard EXPO Milano 2015 è disponibile in Auchan, Conad del Tirreno, Carrefour, Il Gigante, Iper La grande i, la Feltrinelli, Panorama, SMA, Trony DML, Trony EDOM e online sul sito www.mygiftcard.it.
Come ulteriore vantaggio, chi acquista la Mygiftcard EXPO Milano 2015 evita le code, grazie all’ingresso dai tornelli privilegiati di Alessandro Rosso Group. L’attivazione avviene collegandosi al sito mygiftcard.k2milan.com e inserendo il codice di attivazione stampato sullo scontrino d’acquisto.
“Penso che l’occasione di visitare EXPO Milano 2015 debba essere alla portata di tutti e l’acquisto dell’ingresso all’evento debba essere comodo e semplice. Con questa Gift Card abbiamo messo la nostra expertise al servizio del consumatore proponendo una promozione vantaggiosa, tangibile e comodamente acquistabile mentre si fa la spesa” dichiara Gaetano Giannetto, Ad di Epipoli.

Amazon supera Walmart, digitale supera reale?

La notizia è di quelle da far tremare i polsi: Amazon, regina delle Dot com, dopo aver incassato un trimestre estremamente positivo di vendite, è stata valutata il 18% in più (40 miliardi di dollari) che in precedenza, superando il colosso della GDO a stelle strisce Walmart: 262 contro 233 miliardi di dollari.  Digitale batte reale?  La notizia giunge dopo anni di conti in rosso per la compagnia di Jeff Bezos, ma fa comunque una certa impressione.

Walmart è in quanto a fatturato la maggiore compagnia al mondo, ha 11.000 punti vendita in tutto il mondo e 2 milioni di dipendenti. Al di là delle valutazioni di mercato, le due compagnie si sono già trovate faccia a faccia per una sfida diretta la scorsa settimana quando Amazon ha lanciato il “Prime Day” (vd qui) e Walmart ha ribattuto, sempre sul suo canale e-commerce, offendo sconti su oggetti di culto come l’iPad.

Tech e multitasking, per Nielsen sono le donne a guidare la digital-revolution

Foto: Jeffrey Zeldman @Flickr, CC

La immagine stereotipata dell’uomo iperconnesso, sempre con l’ultimo dispositivo hi-tech in mano, e della donna che arranca e chiede lumi sul funzionamento di questo o quello sta per subire un duro colpo a seguito della più recente indagine di Nielsen “Australia Connected Consumer Report”. Secondo la quale oggi le donne non solo sanno esattamente come sfruttare la tecnologia e navigare nel paesaggio digitale per risolvere i loro bisogni e desideri, ma si aspettano anche che le marche parlino a loro con il loro linguaggio e punto di vista.

Nel giugno 2015 c’erano nove milioni di donne connesse online in Australia, il 51% della popolazione. Le donne sarebbero più propense a venire coinvolte online, il 57% controlla regolarmente il proprio profilo social (contro il 47% degli uomini) e condivide più spesso online.

In particolare, le donne, delle quali da tempo si conosce la propensione al multitasking, più spesso utilizzano più di un dispositivo alla volta, privilegiando smartphone e tablet, più maneggevoli e facili da trasportare. Gli smartphone in particolare sono utilizzati per guardare contenuti, ascoltare musica, utilizzare i social e condividere. Se in generale gli uomini passano più tempo online, le donne li sopravanzano, e di molto, nell’accesso di internet via smartphone.

Non solo: tre donne su cinque (60%, contro il 56% degli uomini) guardano contemporaneamente la tv e utilizzano internet; attività che si concentra tra le 6 e le 10 di sera: il momento ideale per raggiungerle con messaggi pubblicitari o promozionali, sia via tv su web. Laptop, smartphone e tablet sono “secondi schermi” indispensabili per le donne, che per la prima volta sono leggermente più propense ad usare i tablet degli uomini.

 

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Uso sociale

È proprio questo utilizzo sociale del web che le marche devono comprendere se vogliono incontrare le consumatrici online. Le donne ad esempio usano più spesso App per socializzare e condividere – 23% contro il 20% degli uomini – e comunicare, mentre gli uomini usano App per l’e-commerce o a sfondo commerciale. Entrambi i sessi sono comunque propensi ad “incontrare” le marche online.

Venendo ai social di elezione, le donne sarebbero più attive su Facebook, Instagram e Pinterest, mentre gli uomini australiani preferiscono, oltre a Facebook, YouTube, Google+ e LinkedIn. È un 50/50 invece per Twitter.

 

Prossima frontiera, gli indossabili

Un crescente interesse coinvolge i dispositivi indossabili (smart-watch, smart-glass e simili), anche se sono ancora leggermente più utilizzate del cosiddetto “sesso forte”. La Fitbit ad esempio, un braccialetto che misura l’attività fisica e il sonno, è più popolare presso le donne mentre gli uomini preferiscono la versione della Nike, Fuelband. Nielsen prevede che l’avvento dell’AppleWatch porterà nel 2016 a un massiccio ingresso dei contenuti da parte delle marche nel mercato dei “wearables”.

Restano importanti però anche i media tradizionali, con il 91% delle donne che ancora guarda la TV regolarmente (poco più degli uomini) mentre gli uomini preferiscono i video on demand (71% contro il 62%).

Mastromartino confermato presidente Végé, 38 mln gli investimenti per il 2015

Nicola Matromartino.

Tra ristrutturazioni e nuove aperture, è di 38 milioni di Euro la somma prevista per il piano di investimenti 2015 di Végé. Lo ha stabilito l’Assemblea dei Soci di Gruppo VéGé, che ha anche approvato il bilancio di esercizio 2014, confermando gli eccellenti risultati raggiunti dal Gruppo. In poco più di 12 mesi le imprese mandanti sono passate da 21 a 25 e il fatturato di gruppo è salito del +4,6% in termini correnti.

 

Cda rinnovato passa da 9 a 11 membri

La rapida crescita ha avuto riflessi anche nella composizione del Consiglio di Amministrazione, aggiornato con il passaggio da 9 a 11 consiglieri per rispecchiare l’allargamento della compagine sociale e garantire la massima rappresentatività. Del Cda fanno parte Nicola Mastromartino (Presidente), Valter Mion (Vicepresidente), Giorgio Santambrogio (Amministratore Delegato), Camilla Caramico, Gianfranco De Ponti, Michel Elias, Attilio Gambardella, Arnaldo Ghio, Giuseppe Maiello, Antonino Capone e Carlo Narducci.

 

Punti vendita a quota 327

Dopo l’ingresso nel 2014 nel Gruppo VéGé di realtà storiche come Comipro, consorzio attivo su scala nazionale nel settore dell’home e personal care e Sicilia Distribuzione, anche nel 2015 l’espansione del network nazionale è proseguita a ritmi serrati con l’arrivo tra le imprese mandanti di Mio Mercato in Sicilia e Caputo Saverio in Calabria, e con l’apertura di punti vendita in Abruzzo da parte del Gruppo Fioravanti, in Puglia da parte dell’azienda Gruppo Ferì e il debutto a Palermo con l’insegna Sidis da parte di GRD e Commerciale Gicap. Accordi di ampio respiro sono stati conclusi tra Despar e Aicube, con cui Despar Servizi ha affidato a PAM Panorama le attività di negoziazione che vengono svolte nella piattaforma condivisa con Gruppo VéGé.

“Quando l’anno scorso pianificammo il Rinascimento di Gruppo VéGé, ci ponemmo l’obiettivo di tornare a essere il polo di aggregazione della distribuzione italiana e ora, dopo un anno, siamo decisamente soddisfatti. Abbiamo incrementato la numerica di punti di vendita di oltre 327 unità, siamo tra le organizzazioni italiane maggiormente in crescita, ma soprattutto abbiamo posto le solide basi per un biennio 2015-2016 di ulteriore dirompente accelerazione” – commenta Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé.

 

Innovazione, tra beacon, sostenibilità e social

L’intensità del nuovo corso intrapreso dal Gruppo è confermata dalla voce “investimenti in innovazione”, dove spicca il ruolo pionieristico svolto in Italia sia nell’implementazione della tecnologia Beacon nei punti vendita della GDO sia nella stretta integrazione dei canali social nelle strategie promozionali e di fidelizzazione. Altrettanta importanza è stata data ai progetti orientati alla sostenibilità e alla sensibilizzazione ambientale, come quello avviato con successo dal Gruppo Ferì, che all’ingresso dei propri punti vendita ha posizionato degli eco compattatori studiati per “convertire” il packaging in plastica, vetro e alluminio conferito dai consumatori in buoni sconto spendibili nei supermercati.

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