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Anna Muzio

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Il Drive “non-luogo” del Terzo Millennio? Leclerc sperimenta a Rennes

Un drive dove si ritira non solo la spesa alimentare, ma anche prodotti culturali e d’intrattenimento, partirà a Cap Malo nel 2016. Era solo questione di tempo prima che i Drive, le piazzole dove si ritira la spesa ordinata online, venissero considerati dei luoghi di traffico dove intercettare il cliente offrendogli altri servizi. L’esperimento partirà proprio in Francia, terra di Drive par excellence che di drive ne ha 2600 (vd Click and drive: da noi all’alba, in Francia da 15 anni. L’evoluzione in un’infografica) ed è firmato Leclerc, insegna francese. Come ha spiegato il proprietario Yannick Kervarrec al quotidiano “Ouest France” nel Drive, sette piste e mille mq di stoccaggio, “si troveranno libri, dischi, e la maggior parte degli articoli disponibili negli spazi culturali Leclerc, ma anche articoli voluminosi come mobili da giardino e barbecue”. Tutti prodotti che i clienti potranno ordinare online, ma anche tramite totem installati nei principali luoghi di intrattenimento di Cap Malo come campi di golf e calcio, piste di go-kart e simili. Il Drive sarà nel sito dell’ipermercato Leclerc Le Centre di Saint-Grégoire, che avrà annessa pure una stazione di servizio con autolavaggio.

Si ridefiniscono quindi i luoghi di frequenza del prossimo futuro: non bar di Guerre Stellari, ma punti di raccolta dove le azioni online si incontrano con il mondo reale. A quando una zona di raccolta per cuori solitari?

Poco sport e poche regole alimentari per i bimbi italiani secondo Save the Children

Foto Save the Children.

Bimbi italiani poco attivi? Un minore su 5 non fa attività motorie nel tempo libero, nel 27% dei casi per difficoltà economiche della famiglia. Una situazione aggravata dal fatto che un minore su dieci non pratica attività motorie neppure a scuola (11%), per mancanza di spazi attrezzati o per l’assenza di attività nel programma scolastico. Inoltre, 4 ragazzi su 10 si muovono in auto, pochi (28%) a piedi, ancora meno (15%) in bici; quasi tre su cinque trascorrono in casa il tempo libero. Lo dice la nuova ricerca realizzata da Ipsos per Save the Children e Gruppo Mondelēz sullo “Stile di vita dei bambini e ragazzi italiani”. Al poco moto spesso poi si accompagnano pratiche alimentari non corrette, il che non fa che peggiorare la situazione.

Alimentazione centrale per i genitori
Preoccupati dall’alimentazione dei figli ma poco costanti e rigorosi quando si passa a mettere le pietanze in tavola: sono questi i genitori italiani secondo la ricerca Ipsos. Dopo la scuola (importante per il 95%) e l’attività sportiva (90%), i genitori ritengono fondamentale fornire ai propri figli un’alimentazione salutare. Quasi 4 su 5 (77%) dichiarano di “essere attenti a fornire alimenti salutari durante i pasti”. L’87% afferma di conoscere le regole base dell’alimentazione che favoriscono la crescita equilibrata dei propri figli.
Un po’ meno di chiarezza c’è sulle fonti di questa educazione. Il 40% ritiene che “vadano bene” le tradizioni imparate dalla famiglia d’origine che ha insegnato loro quali alimenti mettere sulla tavola per i propri figli. Il che potrebbe non essere sbagliato nel contesto di una dieta mediterranea avvalorata da studi scientifici, peccato però che dalla teoria alla pratica quotidiana le tradizioni si perdano: infatti per il 32% l’applicazione è solo occasionale. Altre fonti sono la lettura (36%), il pediatra di fiducia (29%) e gli insegnanti dei figli (7%). Nonostante le tante trasmissioni televisive dedicate alla cucina, solo il 13% dei genitori afferma di aver appreso le regole della buona tavola dai media. Un preoccupante 13% dei genitori afferma però di non conoscere alcuna regola di base per nutrire i propri figli in maniera adeguata alla loro crescita sana, una percentuale cresciuta rispetto al 9% del 2011, che diventa ancora più alta nel Sud e nelle isole, dove quasi 3 genitori su 10 dichiarano di non conoscere regole alimentari. Un dato che sale tra coloro che hanno figli tra i 6 e i 10 anni (17%), rispetto a quanto si rileva presso chi ha figli più grandi.
Inoltre, tra il conoscere le regole e l’applicarle nella vita quotidiana c’è una bella differenza. Solo il 66% dei genitori dichiara di mettere tali conoscenze in pratica sempre o il più spesso possibile, percentuale che sale con il crescere dell’età dei figli. Sono infatti i genitori dei ragazzi tra i 14 e i 17 quelli più attenti all’alimentazione dei propri figli e che mettono maggiormente in pratica le regole della buona tavola (75%).

Le cinque verdure e i cinque pasti al giorno sono lontani
Ma cosa mangiano questi ragazzi? Secondo quanto dichiarano i loro genitori, il 74% di loro mangia frutta e verdura almeno una volta al giorno, ma il 22% dei bambini e ragazzi non ha l’abitudine di fare colazione tutte le mattine. Un bambino su due mangia a pranzo con almeno un genitore (52%) e il 27% lo fa a mensa con i compagni. A cena la famiglia italiana sembra riunirsi intorno al tavolo: l’87% dei ragazzi dichiara infatti di cenare sempre o quasi con i genitori. Quattro bambini su 10 affermano però di farlo ogni giorno con la TV accesa.
Il risultato? Sovrappeso ed obesità fin da bambini, che, secondo la ricerca Ipsos, riguarderebbe oltre il 30% dei minori, fenomeno che secondo il 65% genitori è ancora più grave tra i bambini in età di scuola primaria.
Si consolidano inoltre abitudini poco sane, come quella di non fare la prima colazione tutte le mattine, abitudine che peggiora col crescere dell’età (29% tra i 14 e i 17 anni, 23% tra gli 11 e i 13 anni, 15% fra i 6 e i 10 anni). Lo spuntino, invece, è una positiva consuetudine che riguarda quasi 3 minori su 4 (74%), che dichiarano che durante la settimana qualche volta o spesso mangiano fuori dai pasti principali, di solito a metà pomeriggio (52%). Solo uno su tre dichiara di fare la merenda sia a metà mattina che a metà pomeriggio, consumando quindi i cinque pasti consigliati al giorno.
“Accanto a delle buone abitudini, si confermano quelle meno sane. Consumo limitato di frutta e verdura, la pessima abitudine di non fare colazione al mattino e saltare gli spuntini tra un pasto e l’altro non aiutano. Soprattutto in un contesto in cui i bambini e i ragazzi passano la maggior parte del loro tempo senza fare attività fisica e sportiva. Le conseguenze sulla salute e sul benessere rischiano alla lunga di diventare significativi” spiega Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia.

Troppo tempo in casa
Se tutto sommato la maggior parte di bambini e ragazzi italiani è abbastanza attenta all’alimentazione e pratica attività sportiva, è comunque tanto il tempo trascorso in casa davanti alla televisione, ai videogiochi o leggendo un libro. I ragazzi trascorrono in casa o a casa di amici (62%) molto del loro tempo libero, anche perché non ci sono spazi all’aperto dove incontrarsi o, anche quando ci sono, sono sporchi e poco sicuri (66%). Solo il 44% dei ragazzi dichiara di trascorrere con i genitori più di un’ora di tempo durante le giornate lavorative, situazione che migliora nel weekend dove però quasi un bambino su quattro (23%) passa comunque meno di un’ora al giorno in attività coi propri genitori. Il tempo trascorso coi ragazzi in famiglia è per lo più dedicato a fare delle passeggiate (58%) e solo poco più di uno su tre va a visitare qualcosa (34%), uno su quattro va al cinema (25%) e meno di uno su cinque fa attività sportiva coi genitori (18%). Quando i ragazzi sono a casa, in media trascorrono 55 minuti al giorno su internet, 47 minuti giocando con i videogame; dal lunedì al venerdì passano in media 71 minuti al giorno davanti alla TV, tempo che si allunga a 84 minuti nei fine settimana. Il 12% di loro sta davanti alla televisione più di tre ore al giorno durante i giorni feriali, percentuale che sale al 20% nel weekend. Circa uno su sei sta su internet e gioca ai videogame per lo stesso lasso di tempo.

Più spazi per gioco, progetto “Pronti, Partenza, Via!” esteso fino al 2016
La multinazionale americana Mondelēz International Foundation (ex-Kraft) è anche partner del progetto “Pronti, Partenza, Via!” per promuovere la pratica motoria e l’educazione alimentare di bambini e adolescenti nelle aree periferiche di 10 città italiane, promosso da Save the Children con Centro Sportivo Italiano (CSI) e Unione Italiana Sport Per tutti (UISP). In quattro anni sono 96.000 i minori e gli adulti che hanno beneficiato del progetto e 1400 gli operatori attivati. Dati i buoni risultati, il progetto, giunto al quarto anno sarà esteso fino al 2016 con l’allargamento a Roma, Brindisi, Gioiosa Ionica e Scalea, all’interno delle attività dei Punti Luce di Save the Children, strutture “ad alta densità educativa” dove bambini e adolescenti possono studiare, giocare, avere accesso ad attività sportive, culturali e creative.
“Stare bene per un bambino o un adolescente non ha un significato legato solo alla salute, ma anche alla socialità e alla possibilità che ha di relazionarsi con il mondo che lo circonda. Mondelēz International Foundation ha creduto sin dall’inizio nell’importanza che questo progetto poteva avere sulla vita di questi ragazzi e il successo di questi anni ci ha spinto a continuare nel supporto che stiamo offrendo a Save the Children per migliorare gli stili di vita di tanti bambini che vivono in città dove spesso non hanno luoghi né opportunità per fare l’attività fisica necessaria alla loro crescita – ha dichiarato Stefano Robba, Direttore Corporate Affairs Mondelēz -. Mondelez International Foundation ha tra le proprie priorità la sicurezza alimentare, la salute e il benessere dei consumatori, il rispetto dell’ambiente e la sua sostenibilità. Come Gruppo leader globale nel mercato dello snacking abbiamo il dovere di contribuire a migliorare la vita delle persone sia attraverso i nostri prodotti e nel modo in cui li produciamo, che attraverso la promozione di stili di vita più sani, con progetti come quello realizzato insieme a Save the Children”.

Farmo lancia la miscela Low Protein, senza glutine e senza lattosio

Foto pack LP Low protein FarmoSi moltiplicano le novità nell’area dei prodotti “free-from”, sempre più ricercata dai consumatori. In questo filone si inserisce il Mix LP Low Protein di Farmo, una miscela senza glutine e senza lattosio e a basso contenuto di proteine, che consente di preparare in casa specialità da forno, dolci e salate, ad alta digeribilità e leggerezza. Sempre assicurando una buona tenuta dell’impasto e una buona  lievitazione.

La speciale formula è stata ideata nei laboratori Farmo S.p.A., azienda specializzata nei prodotti senza glutine nei settori della Pasta, dei Prodotti da forno e dei Mix di farine. La preparazione è molto semplice: basta unire la farina con il lievito sciolto in acqua, olio e sale fino a creare un impasto omogeneo e compatto, che verrà poi infornato. Marcato con il logo di GF-certified (certificazione GlutenFree), è in confezione da 500 g.

Bayernland, un nuovo centro logistico con magazzino di 7mila mq a Verona

Bayernland Italia, azienda di Vipiteno specializzata nella distribuzione e produzione di prodotti lattiero-caseari, investe in un nuovo centro logistico a Verona. Una decisione, quella dell’azienda altoatesina, che segue i buoni risultati ottenuti nel mercato italiano, con una continua crescita del fatturato e buoni risultati di bilancio.

I lavori per il nuovo centro logistico, in cantiere da dicembre 2015 a settembre 2016, prevedono in un’area di circa 17.000 mq la realizzazione di un magazzino automatizzato di 7.000 mq, con un’altezza di 25 metri e di un capannone con una capacità di 8.000 europallet, nel quale si potrà stoccare oltre il doppio delle merci dell’attuale struttura. Il nuovo centro logistico sorgerà in uno dei più importanti snodi di smistamento merci nel Nord Italia. Oltre a requisiti eccellenti per il traffico via terra, l’area è integrata nell’asse ferroviario del Brennero e dispone del più grosso centro di smistamento container d’Italia. Già nel 1998, il collegamento con la ferrovia è stato un criterio importante per l’insediamento del primo centro logistico Bayernland. “È oramai sicuro che la galleria del Brennero verrà realizzata – afferma il Direttore della Bayernland, Dietmar Bacher – In seguito a ciò una grossa parte del traffico pesante, soprattutto in direzione Nord/Sud, si sposterà su rotaia e in quel momento Bayernland sarà in prima fila”.

La nuova costruzione infatti, che sorgerà nel Quadrante Europa, accanto allo stabile esistente, punta a migliorare ulteriormente la pianificazione e l’organizzazione del flusso merci.

Spontini, la pizza soffice amata dai milanesi va alla conquista del mondo, con un nuovo format

Chi vive a Milano non può non conoscerla, la pizza di Spontini: morbida, con la mozzarella che cola, venduta a fetta, grande o piccola. Dopo oltre mezzo secolo dall’apertura (la prima pizzeria, in via Spontini angolo Buenos Aires, debuttò nel 1953) e l’apertura di altri cinque punti vendita in città e di uno nella vicina Monza, la svolta. Il nuovo format, testato nel punto vendita di via Santa Redegonda, presso Piazza Duomo, è più veloce e “easy”: qui il trancio si consuma da asporto o in piedi presso un bancone, e cambiano anche i colori, dal tradizionale rosso dell’insegna a un nero e oro molto fashion. Obiettivo, dichiarato, è quello di esportare il format in tutto il mondo, prima tappa Tokyo Omotesando.

“Proporremo il nuovo format, Point, in franchising all’estero partendo da due locali a Tokyo e uno a Kuwait, per poi espanderci in Medio Oriente – spiega Massimo Innocenti, titolare di Spontini -. In Europa pensiamo invece a un’espansione diretta, e puntiamo ad avere un pdv in ogni capitale. L’obiettivo è aprire 60 locali nei prossimi dieci anni”.

Una realtà storica dunque e di successo che pensa all’espansione, puntando su un solo prodotto Made in Italy e di successo. Quali i punti di forza? “Proponiamo un prodotto unico, il trancio di pizza, a un prezzo giusto, con un servizio veloce e puntuale. Nel nostro locale di via Santa Redegonda l’anno scorso abbiamo servito 500mila persone, in piedi, e la location centrale ci ha dato grande visibilità anche presso la clientela straniera”.

Massimo Innocenzi al Retail Food Service di Popai.
Massimo Innocenti al Retail Food Service di Popai.

Immancabile la domanda su Expo: come si sta riflettendo sulla ristorazione in città? “Expo è stata una grande opportunità per la città che è stata messa a posto, penso al restyling della Darsena ad esempio. Però noi stiamo perdendo anche il 15/20% di fatturato: di giorno i turisti raramente si fermano in città, mentre i milanesi approfittano dell’apertura serale di Expo a 5 euro per andare a mangiare in uno delle centinaia di ristoranti interni”.

 

 

Pam fa storytelling nella nuova campagna pubblicitaria e aiuta il territorio

Hanno studiato bene quelli di Pam le logiche dell’impresa del nuovo millennio. Lo si vede nella nuova campagna pubblicitaria fresca di lancio, “Selezioniamo da italiani”, volta a valorizzare l’esperienza del Gruppo nella selezione delle migliori eccellenze alimentari italiane. Protagonisti sono infatti, come richiede il “nuovo” consumatore curioso, in cerca di qualità e prodotti regionali e anche un po’ diffidente, i veri selezionatori ed i reali produttori e fornitori di pesce, frutta, verdura, formaggi e salumi dell’insegna, che si sono prestati per l’occasione nel ruolo di “attori per un giorno”. In primo piano i “must” del momento: sensibilità alimentare Made in Italy, qualità ed eccellenze regionali, “umanizzazione” del rapporto tra retailer e cliente/consumatore.

La campagna “Selezioniamo da italiani”, costituita da quattro soggetti video e stampa, realizzati dall’agenzia Life Longari Loman, sarà presente, oltre che sui più importanti web network nazionali, anche su stampa periodica e radio, sino a fine agosto 2015.

A voler ribadire la logica di attenzione verso il territorio, c’è l’iniziativa al via da oggi della raccolta fondi lanciata da Pam Panorama in aiuto delle famiglie colpite dal tornado che la scorsa settimana ha investito parte della provincia di Venezia, e in particolare gli abitanti di Dolo, Mira e Pianiga, i comuni più colpiti. Ogni cliente possessore di Carta Per Te, la carta fedeltà di Pam Panorama, potrà scaricare 100 punti tra quelli accumulati (equivalenti a 1 euro), o multipli di 100: il valore degli euro scaricati verrà raddoppiato da Pam Panorama, che devolverà l’importo sotto forma di buoni spesa alle famiglie che hanno riportato ingenti danni alle proprie abitazioni. “Con questa iniziativa vogliamo essere vicini e offrire il nostro aiuto a quanti sono stati sfortunatamente colpiti dal tornado che ha investito la provincia di Venezia negli scorsi giorni – afferma Michela Airoldi, Direttore Marketing di Pam Panorama – Siamo sicuri che saranno numerosi i Clienti che, per far sentire il loro sostegno, dando un proprio concreto contributo, sceglieranno di aderire all’iniziativa. Più siamo e più possiamo aiutare!”

Host 2015 al via il 23 ottobre, è già a un passo dal sold out

Un momento della conferenza stampa di presentazione di Host tenutasi a Expo presso Identità Golose.

Si preannuncia un’edizione di Host eccezionale quella che si terrà a fieramilano Rho dal 23 al 27 ottobre, a due passi da Expo, negli ultimi giorni prima della chiusura dell’Esposizione Universale e in concomitanza con essa. La fiera che porta sotto lo stesso tetto le intere filiere dell’HoReCa e del retail, dove sarà possibile vedere le ultime novità tecnologiche e di prodotto, dalla miscela alla macchina per il caffè, dal banco frigo all’arredo contract, conta già 1.748 espositori, che si prevede arriveranno a 1.900, il 38% dei quali stranieri. In crescita anche lo spazio espositivo, con 14 padiglioni, due in più rispetto all’edizione 2013, e una crescita del 12% nei metri quadri occupati. Quest’anno un’area espositiva sarà dedicata alla refrigerazione commerciale.

La fiera si sviluppa in tre macro-aree che raggruppano filiere affini e dedicate a: Ristorazione Professionale con Pane-Pasta-Pizza; Caffè-Tea con SIC – Salone Internazionale del Caffè, Bar-Macchine per caffè-Vending e Gelato Pasticceria; Arredo e Tavola.

Germania, Francia, Spagna, USA e Svizzera sono i Paesi più rappresentati, ma non mancheranno le delegazioni dalle economie più dinamiche. Incontreranno 135mila professionals e 1.500 top buyer profilati da 60 Paesi, oltre a missioni incoming da promettenti mercati in collaborazione con ICE, in un contesto arricchito da un fitto palinsesto di eventi, che vedranno la presenza di chef stellati, baristi e pasticceri pluripremiati, pizzaioli inventivi ma anche architetti specializzato in spazi retail, formatori ed esperti dei tanti settori coperti.

La supercoop si chiamerà Coop Alleanza 3.0

Dopo l’annuncio, è stato trovato il nome: si chiamerà Coop Alleanza 3.0 la più grande cooperativa italiana ed europea, nata dalla fusione tra Coop Estense, Coop Consumatori Nordest e Coop Adriatica. Un’entità forte di 2.700.000 soci, un fatturato di quasi 5 miliardi di euro, 419 punti vendita e oltre 22.000 dipendenti.
“Un nome che unisce il richiamo alle radici, ai valori e alla secolare storia del movimento cooperativo (con la parola “Alleanza”); ma anche che rimanda al futuro, alle relazioni interattive e in costante evoluzione dei mondi digitali e della rete (evidenziate dal termine “3.0”)” si legge in un comunicato di Coop Nordest.
Pubblicato anche lo statuto della nuova cooperativa. La durata della società è stabilita fino al giorno 31/12/2100. La sede legale e amministrativa sarà a Bologna. L’atto di fusione è invece previsto a fine settembre 2015, dal 1 gennaio 2016 l’unificazione sarà formale e sostanziale.

Le tre sfide della multicanalità secondo Jda. Obiettivo redditività

Se ne parla da anni, tutti sono d’accordo ormai che l’integrazione tra reale e digitale sarà la chiave del retail del futuro, eppure solo il 16% delle aziende oggi riesce a soddisfare la domanda omnicanale in modo profittevole. lo rileva un recente studio di JDA Software, fornitore di soluzioni It.

Secondo l’azienda sarebbero tre sfide le sfide principali che le aziende devono affrontare:

Omnicanalità redditizia. Il rapido sviluppo della vendita omnicanale ha posto a molte aziende una serie di difficoltà per riuscire a servire aspetti della domanda in conflitto tra loro, mantenere una disponibilità elevata delle scorte, movimentarle in modo rapido ed elaborare gli ordini velocemente, il tutto riuscendo a generare profitti.

Prendere decisioni informate e redditizie nell’ambito dell’order fulfillment. I clienti richiedono sempre più una “selfie supply chain”, capace di soddisfare esigenze specifiche e personali riguardo a prodotti e servizi. Per soddisfare questa domanda di “me commerce”, le aziende spesso sono obbligate a scendere a compromessi tra livello di servizio e margine di profitto.

Creare un ambiente produttivo flessibile. Nell’attuale panorama della domanda, una pianificazione rigida della produzione e delle consegne ormai appartiene al passato.

“Lo sviluppo della vendita omnicanale, insieme ai trend del “me commerce”, ha messo le aziende in una posizione estremamente difficile”, ha affermato Kelly Thomas, Chief Product Officer di JDA. “La maggior parte delle aziende ha infatti sostenuto significativi investimenti per strutture di produzione, reti di distribuzione e sistemi tecnologici adatti a soddisfare questa complessa domanda del mercato. Tuttavia, troppo spesso, queste risorse non riescono a cooperare per sostenere il raggiungimento delle soglie di profitto”.

La nuova release 9.0 di JDA promette di rendere possibile una supply chain integrata che copre l’intero percorso end-to-end del cliente, dai fornitori ai consumatori finali, con un approccio profittevole all’omnichannel, una migliore disponibilità di informazioni per ottimizzare l’evasione degli ordini e favorisce una gestione della produzione in grado di rispondere efficacemente alle mutevoli condizioni di mercato.

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Spedizione gratis e 15mila prodotti negli shop Bellezza e Cura della persona di Amazon.it

Spedizione gratuita in un giorno per gli abbonati Prime e un’ampia scelta di oltre 15mila prodotti di marche prestigiose: parte con il botto il lancio dei negozi Bellezza e Cura della persona del marketplace Amazon.it.
A una manciata di giorni dal Prime Day, il giorno delle grandi promozioni, e in piena stagione estiva, il braccio italiano di Amazon inaugura un nuovo fronte, offrendo ai propri clienti la comodità di poter usufruire di consegne veloci e gratuite per migliaia di prodotti per la cura della persona, articoli per la casa e prodotti di bellezza.

“Vogliamo rendere la vita dei clienti italiani ancora più semplice. Con l’applicazione gratuita Amazon Mobile App è possibile cercare, scoprire e comprare prodotti di uso quotidiano ovunque ci si trovi” spiega Francois Nuyts, country manager di Amazon Italia e Spagna, “Questa estate i clienti di Amazon.it potranno ricevere il balsamo dopo-sole o lo shampoo preferito anche nel luogo di villeggiatura, direttamente dal proprio smartphone.”

La selezione di Amazon.it ora include:
• Prodotti di bellezza delle marche più amate dai clienti italiani: Nivea, Leocrema, Dove, L’Oréal, Estee Lauder, Collistar e Pantene.
• Pronti per l’estate: creme solari, creme doposole o creme idratanti di marche come Nivea Sun, Ambre Solaire o Sisley.
• Cura dei bambini: articoli per il bagnetto e la cura dei neonati e dei bambini come pannolini, salviettine e saponi per i più piccoli, di marche come Chicco, Pampers e Johnson’s.
• Qualcosa per tutti: marche quali Proraso, Braun, Mantovani, Dt Sholl’s, Gillette, anche italiane come Ciccarelli, Mantovani, Noxzema e Deborah e molte altre.

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