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Anna Muzio

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Amazon creerà 1.700 nuovi posti di lavoro in Italia nel 2018

Dall’ingegnere allo sviluppatore di software all’operatore di magazzino: sono 1.700 i posti di lavoro a tempo indeterminato in Italia che Amazon creerà entro la fine dell’anno: lo ha annunciato oggi l’azienda, che in questo modo supererà i 5.200 dipendenti, dai 3.500 di fine 2017. 

Molti dei ruoli sono disponibili nei nuovi centri di distribuzione aperti nell’autunno 2017 a Passo Corese (RI) e a Vercelli così come nel centro di distribuzione Amazon già esistente a Castel San Giovanni (PC), nel Customer Service di Cagliari, nel Centro di Sviluppo di Torino e nella nuova sede direzionale a Milano. Dal 2010 la compagnia di Bezos ha investito oltre 1,6 miliardi di euro per sviluppare le sue attività in Italia.

“Siamo impegnati a investire in Italia per migliorare continuamente i servizi che offriamo ai nostri clienti e per portare innovazione, in tutta Europa e in Italia, attraverso la ricerca e lo sviluppo in particolare negli ambiti del Machine Learning e della Robotica. Nel 2018 – ha detto Mariangela Marseglia, Country Manager Amazon.it e Amazon.es – 1.700 nuovi dipendenti rafforzeranno i nostri team italiani per assicurare ai nostri clienti consegne più veloci, una selezione più ampia e maggiore convenienza”.

Ecco le “basi” da cui Amazon lavora in Italia:

Centro direzionale – Milano: la nuova sede di Milano ospiterà oltre 600 dipendenti a tempo indeterminato entro la fine dell’anno. Il nuovo edificio è composto da due strutture di 9 e 6 piani per un totale di 17.500 metri quadri nel distretto di Porta Nuova. Qui si ricerca un’ampia molteplicità di posizioni corporate e Amazon Web Services, dagli account manager retail, agli specialisti del cloud, fino agli account manager che aiutano le piccole e medie imprese (PMI) ad aumentare le loro vendite sulla dotcom; così come ingegneri, solution architect, tech evangelist e molti altri.

Centro di Sviluppo – Torino: il Centro di Sviluppo a Torino è focalizzato sulla ricerca sul riconoscimento vocale e la comprensione del linguaggio naturale che supporterà la tecnologia per l’assistente vocale Alexa, utilizzata per servizi e prodotti come Amazon Echo, Echo Dot, Amazon Fire TV e i tablet Amazon Fire.

Logistica: Dopo l’apertura di due nuovi centri di distribuzione a Passo Corese e Vercelli e di cinque depositi di smistamento in tutta Italia nel 2017, Amazon ha aperto quest’anno tre nuovi depositi di smistamento – a Buccinasco (Milano), Burago (Monza e Brianza) e Roma – e aprirà un nuovo centro di smistamento a Casirate (Bergamo). Oltre all’assunzione di responsabili operativi, ingegneri, specialisti nelle risorse umane, specialisti IT e di operatori che prelevano, imballano e spediscono gli ordini dei clienti, l’azienda sta assumendo anche ruoli altamente qualificati per il Tech Center di Vercelli focalizzati sul l’implementazione di processi tecnologici dei suoi centri di distribuzione.

“La continua creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato nei nostri centri di distribuzione e il nuovo Tech Hub a Vercelli sono una dimostrazione dell’impegno di Amazon in Italia – ha detto Fred Pattje, Amazon Operations Director per l’Italia e la Spagna -. Questa espansione ci consentirà di migliorare ulteriormente il nostro servizio ai clienti e alle piccole imprese italiane che utilizzano il nostro sito web per far crescere i loro ricavi in Europa. Allo stesso tempo, Amazon si impegna a garantire un ambiente di lavoro ottimale per i dipendenti, con opportunità di sviluppo professionale, retribuzioni competitive e benefit”.

 

Polemiche e opportunità

Sono dell’inizio dell’anno le polemiche sui braccialetti utilizzati dagli operatori della logistica, e soprattutto sull’alto livello di stress subito dai lavoratori della logistica. Su questo fronte, l’azienda spiega in una nota che “tutti i dipendenti Amazon che lavorano nei centri di distribuzione, nel customer service o negli uffici corporate ricevono una retribuzione competitiva e un pacchetto completo di benefit, compresa l’assicurazione medica privata dal primo giorno di lavoro, assicurazione sulla vita, uno sconto per acquisti su Amazon e un piano pensionistico aziendale. Amazon offre inoltre ai dipendenti dei centri di distribuzione un programma innovativo chiamato Career Choice che copre per quattro anni fino al 95% dei costi della retta e dei libri per corsi di formazione scelti dal personale, fino ad un massimo di 8.000 euro”.

Meno problemi, evidentemente, per quanto riguarda le posizioni a più alto valore aggiunto, dato l’alto livello di innovazione della compagnia di Jeff Bezos che, come sappiamo, una ne fa e 100 ne pensa, dai droni alle consegne nel frigo di casa e nel bagagliaio. Quest’anno Amazon è stata infatti indicata da Universum come uno dei “Datori di lavoro più attrattivi” in Italia. La classifica è stata stilata in base alle risposte di oltre 38.000 studenti in 44 diverse università italiane, e Amazon ha ottenuto il 4° posto tra tutte le aziende italiane secondo gli studenti del settore business, salendo di 6 posizioni rispetto allo scorso anno, e il 7° posto per gli studenti di ingegneria.

Per esplorare le opportunità di lavoro in Amazon, si può visitare il sito www.amazon.jobs.

Quali iniziative può prendere la Gdo per ridurre la plastica? Le risposte di Morrisons

Sono varie le iniziative che la Gdo può prendere per promuovere un utilizzo consapevole della plastica, e Morrisons, insegna britannica, ha annunciato una serie di misure dichiarando che entro il 2025 tutti i suoi imballaggi in plastica saranno riutilizzabili, riciclabili o compostabili. Morrisons sarà anche uno dei firmatari del WRAP’s UK Plastics PACT, un’iniziativa che mira a trasformare il modo in cui le aziende utilizzano la plastica evitando che venga dispersa nell’ambiente.

Tra i provvedimenti presi dall’azienda per ridurre l’inquinamento plastico ci sono:

    • Da maggio permette ai clienti di utilizzare i propri contenitori per carne e pesce dai banchi macelleria e pescheria.
    • Lavora con tutti i prodotti a marchio per identificare, ridurre e rimuovere ogni imballaggio di plastica non necessario.
    • Sta testando la rimozione degli imballaggi in plastica da frutta e verdura in una serie di punti vendita. L’obiettivo è quello di osservare come l’imballaggio in plastica, che mantiene freschi gli alimenti, possa essere ridotto senza aumentare lo spreco di cibo.
    • Punta a rendere più imballaggi riciclabili. Come primo step, sostituirà i vassoi di plastica nera, usati per carne e pesce freschi, perché difficili da riciclare. Saranno ritirati entro la fine del 2019.
    • ha deciso di installare nei nuovi negozi fontane di acqua potabile. Morrisons ha già reso l’acqua disponibile gratuitamente nei suoi bar per i clienti che vogliono riempire le loro bottiglie d’acqua.

In base ai sondaggi effettuati dall’insegna sui propri clienti, la riduzione della plastica è considerata al momento la terza questione più importante. Attualmente l’82% della plastica nelle confezioni del supermercato è riciclabile. Per raggiungere l’obiettivo del 100%, Morrisons collaborerà con fornitori, altri rivenditori, autorità locali e WRAP.

Tra le iniziative per ridurre la plastica già intraprese c’è l’eliminazione degli acquisti di cannucce di plastica, bastoncini di plastica di cotone con steli di plastica (ma solo di carta) e borse per la spesa monouso, sostituendole con quelle di carat marrone (è stato questa la “mossa” più controversa e che ha fato i titoli dei giornali nel Regno Unito: meglio la plastica, che inquina, o la carta, costosa anche in termini ambientali, da produrre?).

Dal 2010, Morrisons ha ridotto del 50% il peso degli imballaggi usati sui bancali (pari a 10.000 tonnellate).

David Potts, amministratore delegato di Morrisons, ha dichiarato: “Ridurre il danno causato dalla plastica è uno dei problemi più difficili che la società può affrontare. Poiché produciamo la maggior parte del cibo fresco che vendiamo, siamo in una posizione importante per apportare modifiche al nostro packaging”.

 

Foto Theo Moye / Morrisons.

Tiendeo, il primo giorno di saldi vendite su del 71%, impulso e multicanalità vincono

Il primo giorno di saldi genera il 71% di visite in più al negozio: il 58% dei consumatori effettua un acquisto d’impulso durante i saldi estivi, mentre il 59% degli utenti combinerà i canali offline e online per effettuare acquisti durante le vendite estive. Lo rivela un’indagine di Tiendeo.it, portale di cataloghi e offerte geolocalizzate, ha realizzato uno studio.
Il sondaggio, condotto da Tiendeo.it tra gli utenti, svela come i saldi continuano ad attrarre una grande massa di consumatori. È bene, il 91% dei partecipanti a questo sondaggio era sicuro che avrebbe effettuato un acquisto durante questa stagione commerciale. In media, ogni spagnolo effettuerà 214 Euro di acquisti nel corso dei saldi estivi.

 

La prima settimana concentra le vendite: nonostante ci siano sempre più brand che decidono di anticipare l’inizio “ufficiale” dei saldi attraverso vendite private o sconti negli ultimi giorni di giugno, ci sono ancora molti consumatori che non vedono l’ora che arrivi luglio per approfittare degli sconti ufficiali di questo periodo.
Tiendeo.it ha analizzato l’afflusso ai negozi durante il periodo estivo del 2017 concludendo che il primo giorno di saldi è ancora quello che genera il maggior numero di visite, con un aumento di visite ai negozi fisici del 71% nel primo sabato dei saldi rispetto al sabato della settimana precedente. Se l’analisi si estende alla prima settimana del mese, l’affluenza ai negozi è aumentata del 31%.
Un altro fatto sorprendente è che le domeniche sono diventate il giorno con la maggiore crescita dell’affluenza, con un aumento del 128% delle visite al negozio.
Queste statistiche coincidono con i risultati di un’indagine condotta tra gli utenti di Tiendeo.it, che ha esaminato le intenzioni di acquisto per questo periodo nel 2018: il 44% dichiara di voler acquistare qualche articolo durante la prima settimana di vendite.

L’impulso è dietro l’angolo. Il sondaggio di Tiendeo.it rivela che 2 consumatori su 3 effettueranno acquisti non pianificati durante i saldi estivi. Questa cifra è in contrasto con il fatto che il 67% dei partecipanti a questo sondaggio intende pianificare i propri acquisti durante questo periodo. Il motivo principale per il quale si verificano acquisti d’impulso è la volontà di approfittare delle promozioni disponibili. In effetti, il 58% dei consumatori è spinto da offerte e prezzi bassi per acquistare articoli che non aveva pianificato di comprare.

Internet rules: è uno degli strumenti con la maggiore penetrazione tra i consumatori quando si tratta di pianificare i propri acquisti. Il sondaggio di Tiendeo.it indica che il 40% degli utenti consulta le offerte e le promozioni online prima di recarsi nei punti di vendita durante le vendite estive.
Tuttavia, il sondaggio di Tiendeo.it rivela anche una nuova tendenza: la combinazione dei canali offline e online per effettuare acquisti durante i saldi estivi. Il 59% dei partecipanti allo studio riconosce che effettueranno acquisti indiscriminatamente su internet e nei negozi fisici. D’altro canto, il 34% degli utenti di Tiendeo.it mantiene il proprio impegno nei confronti dei negozi tradizionali, mentre solo il 7% sfrutta gli sconti sulle vendite estive attraverso il canale online.

Il sondaggio condotto da Tiendeo.it ha coinvolto 207 utenti. 

A Roma Termini debutta il primo Sushi Daily con sedute

Sushi Daily, il brand di proprietà dell’azienda KellyDeli noto per i Sushi Kiosk spesso aperti all’interno di punti vendita della Gdo, apre a Roma il primo punto vendita con sedute, nella nuovissima ala della Terrazza Termini posta al 1° piano della Stazione Termini.

Il punto vendita Sushi Daily, aperto tutti i giorni dalle 7 alle 23, darà la possibilità a tutti i viaggiatori che passeranno dalla Stazione Termini di poter assaporare i piatti tipici della cucina giapponese, preparati quotidianamente dagli Artigiani del Sushi, in una duplice opzione che tiene conto della fruibilità del prodotto e del luogo: take away o consumo al tavolo.

I prodotti realizzati durante la giornata nella cucina a vista che è diventata simbolo dei chioschi Sushi Daily potranno essere prelevati direttamente dai viaggiatori dalla vetrina refrigerata per essere degustati in viaggio, oppure gustati con calma nel luminoso e accogliente spazio studiato dall’architetto Leonardo Venezia.

Dopo alcune esperienze di pop up store nelle principali stazioni e aeroporti di Francia e Olanda, Sushi Daily ha scelto la Stazione Termini di Roma per aprire il suo primo punto vendita di 150 metri quadri con 50 sedute. Caratterizzato dai colori tipici del brand rosso e nero, il concept con cui Sushi Daily ha scelto di accogliere i propri clienti si ispira apertamente allo Yin e Yang, l’equilibrio tra giorno e notte, positività e negatività che si alternano, tipico della cultura orientale.
Inondato da luce naturale grazie alla grande vetrata che si affaccia sui binari della stazione, il punto vendita è aperto dalla colazione alla cena, e porta un’offerta culinaria internazionale all’interno della Stazione di Roma Termini. Oltre alle 60 proposte classiche con o senza pesce crudo e verdure, saranno disponibili creazioni originali come il Crunch Roll. Tutti i piatti saranno disponibili in comodi formati studiati per rispondere alle esigenze di una clientela in continuo transito.
Anche per la colazione l’offerta resterà di respiro internazionale con offerte gustose che seguono i nuovi trend come toast avocado e salmone e yogurt con granola.
Nel punto vendita, inoltre, troverà posto anche una selezione di prodotti di origine asiatica e giapponese, comprese bibite importate, le birre Asahi e Kirin, le salse e, ovviamente, tutto il necessaire per il consumo di un perfetto sushi.

MD apre il primo punto vendita in Toscana, a Terricciola (PI)

Ha 725 punti vendita ma finora nemmeno uno era in Toscana: una “questione” risolta con l’inaugurazione del nuovissimo store MD a Terricciola (PI), avvenuta con una grande festa e il taglio del nastro da parte del sindaco Maria Antonietta Fais.

Il punto di via Valdera 11 segna così una tappa molto importante nel piano di investimenti di MD, secondo player italiano del settore discount con una quota di mercato del 15%, con otto centri logistici sparsi su tutto il territorio italiano e un fatturato 2017 di 2,3 miliardi di euro.

Il nuovo store MD ha una superficie di oltre 1.200 metri quadri e fornisce lavoro a 15 dipendenti ambosessi con una media di 28 anni, tutti del territorio: uno store manager, un vice store manager, due assistenti, due repartisti e nove addetti. Il Gruppo MD che occupa oltre 6.500 dipendenti, da un’indagine realizzata in esclusiva dalla società tedesca indipendente Statista per il settimanale Panorama, è stato inserito tra le aziende dove si lavora meglio in Italia e al primo posto tra le aziende della grande distribuzione alimentare.

Varcate le porte lo store accoglie i clienti in un ambiente luminoso con 5 casse e 6 corsie di vendita. All’ingresso il reparto ortofrutta a libero servizio offre frutta e verdura di stagione anche da agricoltura biologica insieme alle oltre 2.000 referenze a marchio privato presenti nel punto vendita tra cui linee di prodotti salutistici, per intolleranti, vegani o vegetariani e prodotti DOP e IGP.

Sul perimetro sono collocati i reparti di gastronomia e macelleria e un laboratorio per il pane in doratura, tutti serviti dal personale. Senza dimenticare l’area dedicata al non alimentare con tanti articoli come elettrodomestici, casalinghi e articoli high-tech a costi concorrenziali rispetto agli specialisti del settore.

Il parcheggio dispone di 68 posti auto sono a disposizione della clientela.

Il punto vendita di via Valdera è collocato in una posizione ottimale lungo la via Volterrana, permetterà di servire i tanti piccoli comuni della zona e chi si sposta lungo questa importante via di comunicazione, senza contare i turisti che amano questa località famosa per il paesaggio e l’enogastronomia.

CRAI nominata “Company to Watch” 2017 da Cerved

Sono stati i suoi risultati finanziari e per progetti realizzati che hanno permesso a CRAI, gruppo storico della distribuzione moderna attivo sul territorio nazionale da più di 40 anni e leader nel settore della multicanalità Food & Drug, di ottenere il riconoscimento “Company to Watch” per il 2017 da parte di Cerved.

Il potenziamento della prossimità e del presidio territoriale, l’innovazione dei format, la diversificazione dei canali di presenza e l’ottimizzazione nella gestione dei costi attraverso alleanze strategiche sono stati i fattori distintivi che hanno portato CRAI ad aggiudicarsi questo importante riconoscimento, consegnato all’Amministratore Delegato Marco Bordoli e al Chief Executive Officer Stefano Colombini alla presenza dei Presidenti e Vicepresidenti di CRAI Secom e CRAI Cooperativa.

“Siamo orgogliosi di questo importante riconoscimento – ha affermato Marco Bordoli -. I risultati raggiunti sono frutto del lavoro di tutta la filiera composta dalla sede Centrale, dai Cedi e dai punti di vendita. Siamo sempre più convinti che quello che ci deve guidare è la logica di sistema che caratterizza il Gruppo Crai, facendo sinergie laddove possibile e mettendo a terra azioni strategiche che apportino beneficio ai punti di vendita”.

Grazie anche a questo riconoscimento il gruppo CRAI rafforza il suo posizionamento di insegna leader nella distribuzione moderna e conferma il successo della strategia di business intrapresa.

Tra i principali operatori in Italia nell’analisi del rischio del credito e tra le principali agenzie di rating in Europa, Cerved ha sottoscritto con Confindustria un accordo quadro con l’obiettivo di offrire servizi per la protezione dal rischio di credito e per il marketing e soluzioni per la gestione e il recupero dei crediti.

Conad investirà 1.280 milioni in tre anni e incassa un buon inizio di 2018

Oltre un miliardo di investimenti in tre anni e un andamento positivo, che da gennaio a maggio 2018 ha segnato un 4,2% sullo stesso periodo del 2017: li ha annunciati Conad oggi a Milano, alla Fondazione Riccardo Catella, presentando alla comunità finanziaria il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018, approvato dall’assemblea dei soci. Ammonta dunque a 1.280 milioni il piano triennale di sviluppo dell’insegna, con un obiettivo: crescere oltre i 13 miliardi di euro di fatturato registrati nel 2017 (+4,9% rispetto all’anno precedente).

Intanto, nei primi cinque mesi dell’anno in corso l’incremento è del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2017, nonostante il mercato risulti in flessione dell’1,7% (fonte: IRI, iper+super totale negozio), Performano meglio i discount Todis (11,3%), gli store Sapori&Dintorni (7,7%), i Conad Superstore (6,6%) e i Conad (3,4%), mentre le Parafarmacie segnano un +10,8%.

Il margine operativo lordo del gruppo Conad (Ebitda del conto economico aggregato dei bilanci consolidati delle sette cooperative associate a Conad: Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico, Conad Centro Nord, Conad del Tirreno, Conad Sicilia, Nordiconad e PAC 2000A) è cresciuto dello 0,9%, a 408,9 milioni di euro rispetto ai 405,4 milioni del 2016. Il risultato operativo (Ebit) si è attestato a 224,2 milioni di euro.

In crescita anche l’utile di esercizio, a 207,7 milioni di euro dai 201,4 milioni del 2016 (+3,1%), a cui va aggiunto quello prodotto dai soci imprenditori.

Conad è il secondo player del mercato con una quota del 12,5% sul totale Italia rispetto al 14,2% del leader (fonte: GNLC 2017). Il patrimonio netto aggregato (consorzio e cooperative) ammonta a 2,4 miliardi di euro, più del doppio del valore di dieci anni fa (1,04 miliardi di euro), a indicare quanto lo sviluppo abbia rafforzato il valore del gruppo distributivo nel mercato della moderna distribuzione.

 

Più efficienza con il piano 2018-2020

Il piano di investimenti per 1.280 milioni di euro nel triennio 2018-2020 è così diviso: 394 nel 2018, 530 nel 2019 e 356 nel 2020. Servirà a finanziare nuove aperture e ristrutturazioni, a migliorare l’efficienza energetica dei punti di vendita e dei magazzini, a ottimizzare i centri distributivi.

“Conad si conferma un gruppo solido, con ottime potenzialità di investimento. Solido anche sul fronte patrimoniale e senza difficoltà a reperire risorse economiche per finanziare il proprio sviluppo – ha detto l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese –. Stiamo crescendo anche sul piano della redditività e degli investimenti, con numeri da leader di mercato che ci proiettano in un futuro sicuramente impegnativo ma che affrontiamo con ottime basi economiche e finanziarie. Ci aspettiamo che il Governo incentivi la libera concorrenza dei mercati e risolva il nodo della tassazione che frena le imprese. Imprese che, da parte loro, devono ritrovare il gusto di fare sviluppo, avendo dalla loro la cultura del saper fare e la capacità di investire in modo produttivo“.

Tesco e Carrefour annunciano un’alleanza strategica “a lungo termine”

Tesco e Carrefour hanno annunciato l’intenzione di entrare in “un’alleanza strategica a lungo termine”. Come si legge in una nota dell’insegna britannica, “l’Alleanza coprirà il rapporto strategico con i fornitori globali, l’acquisto congiunto di prodotti a marchio proprio e beni non destinati alla rivendita. Sarà governato da un quadro operativo triennale”.  Un accordo dovrebbe essere formalizzato entro i prossimi due mesi. 

Scopo per entrambe le società è quello di migliorare la qualità e la scelta dei prodotti, a prezzi ancora più bassi, migliorando così la competitività. Questo accordo consentirà inoltre a entrambe le società di rafforzare i rapporti con i loro fornitori e offrire loro opportunità significative. Ogni azienda continuerà a collaborare con i partner dei fornitori a livello locale e nazionale.

“Sono felice di entrare in un’alleanza strategica con Carrefour. Lavorando insieme e sfruttando al meglio le nostre capacità di prodotto collettivo e di sourcing, saremo in grado di servire i nostri clienti ancora meglio, migliorando ulteriormente la scelta, la qualità e il valore” ha detto Dave Lewis, Chief Executive di Tesco Group.

Secondo Alexandre Bompard, Presidente e CEO di Carrefour Group: “Questa alleanza strategica tra Carrefour e Tesco è un importante accordo in quanto unisce le competenze di acquisto di due leader mondiali, complementari nelle loro aree geografiche, con strategie comuni. Questo accordo è una grande opportunità per sviluppare i nostri due marchi al servizio dei nostri clienti, e rafforza ulteriormente Carrefour permettendole di raggiungere una pietra miliare nell’attuazione della sua strategia”.

Lidl, stop alla plastica usa e getta entro il 2019

Continua l’impegno della Gdo a fianco della lotta alla riduzione dei rifiuti di plastica, piaga per l’inquinamento di fiumi e mari: dopo il recente annuncio di ridurre del 20% l’utilizzo di plastica entro il 2025, Lidl Italia comunica nuove misure concrete, che le permetteranno di raggiungere questo ambizioso traguardo “Sulla via del domani”. Entro la fine del 2019, l’insegna toglierà dagli scaffali di tutti gli oltre 600 punti vendita i prodotti monouso in plastica come bicchieri, piatti e posate. Al loro posto saranno introdotte soluzioni realizzate con materiali alternativi o riciclabili, che Lidl Italia sta studiando in stretta collaborazione con i propri fornitori, come già fatto da diverso tempo per i bastoncini cotonati. In un secondo momento, inoltre, l’Insegna eliminerà le posate e le cannucce in plastica presenti nei piatti pronti e nelle bevande da asporto, convertendole in versioni più sostenibili.

“Le parole chiave che contraddistinguono la nostra strategia per diminuire l’uso di plastica sono tre: Evitare, Ridurre, Riciclare. Rimuovendo la plastica monouso dal nostro assortimento contribuiamo a ridurre la nostra impronta plastica – ha detto Eduardo Tursi, Amministratore Delegato Acquisti di Lidl Italia -. Questa misura infatti consentirà all’Azienda di risparmiare circa 2.000 tonnellate di plastica all’anno, l’equivalente dei rifiuti plastici prodotti in un anno da oltre 57mila persone in Italia e pari a ben 1.500 metri cubi.”

Lidl Italia ha in programma di esaurire i quantitativi delle referenze usa e getta già acquistati e di passare poi gradualmente a inserire a scaffale soluzioni alternative. In questo modo i clienti continueranno a trovare in punto vendita i prodotti abituali, rispondenti alle loro esigenze.

Tra le iniziative per ridurre l’utilizzo di plastica già intraprese da Lidl Italia c’è il recupero delle plastiche da imballo trasformate ogni anno in nuova materia prima da riutilizzare. Dice Tursi: “Stiamo studiando diverse misure e informeremo i nostri clienti passo dopo passo su tutte le novità e i cambiamenti che implementeremo. In particolare nel packaging dei nostri prodotti si prospettano diverse soluzioni, al momento in fase test, che potranno davvero fare la differenza.”

Lidl e Kaufland fanno parte del Gruppo Schwarz, uno dei maggiori gruppi distributivi al mondo. Il Gruppo, consapevole della propria responsabilità in particolare nei confronti dell’ambiente, sviluppa misure in questo ambito e le implementa in tutti i Paesi in cui opera nel mondo. Questo fa parte di un’ampia strategia sulla plastica a 360° che punta a ridurne l’uso e a favorire la circolarità delle risorse.

Blockchain, Carrefour la userà per tracciare la filiera, partendo dai polli “puliti”

La blockchain può essere usata anche per tracciare senza se e senza ma l’autenticità di una filiera: una risorsa per la grande distribuzione, che Carrefour Italia per prima in Italia sceglie di sfruttare, applicando la tecnologia alla tracciabilità dei beni alimentari. E parte dalla filiera del pollo allevato all’aperto e senza antibiotici, una pratica che da settembre sarà consultabile in maniera trasparente anche dal consumatore finale e riguarderà 29 allevamenti, due mangimifici e un macello. La prima applicazione sarà infatti presentata a settembre durante il salone Carrefour. In base ai risultati raggiunti, potranno partire nuove sperimentazioni, la prima delle quali dovrebbe coinvolgere la filiera degli agrumi.

“L’evoluzione delle richieste del consumatore e la rinnovata attenzione alla provenienza dei prodotti che la Gdo offre impone agli operatori del settore un impegno sempre maggiore verso la trasparenza delle informazioni. – commenta Stéphane Coum, direttore Operation Carrefour Italia –. La tecnologia blockchain è uno strumento fondamentale in questa direzione, poiché rappresenta un patto di fiducia tra Carrefour Italia e il cliente finale, che potrà verificare direttamente e in tempo reale le informazioni legate alla filiera del prodotto, dall’origine sino all’arrivo al punto vendita.”

I clienti Carrefour Italia potranno accedere alle informazioni relative al prodotto acquistato attraverso un QR Code e consultare i dati mappati grazie a una interfaccia realizzata da Carrefour Italia. La tecnologia blockchain garantisce l’immutabilità del dato registrato e lo storico delle informazioni del prodotto di filiera.

L’utilizzo della blockchain è parte della strategia avviata nel 1992 in Francia e nel 2001 in Italia, che ha introdotto il nuovo marchio Carrefour “Filiere Qualità”, ed è uno degli strumenti che il Gruppo Carrefour sta implementando per raggiungere l’obiettivo di lungo periodo, inserito nel piano strategico Carrefour 2022, di diventare leader mondiale nella transizione alimentare, un cambiamento necessario.

“Una rivoluzione epocale – continua Coum – che ci impegniamo a portare avanti con i nostri clienti seguendo i valori della qualità e dell’affidabilità dell’offerta, della sostenibilità, dell’accessibilità dei prezzi e delle informazioni. Per Carrefour Italia, la tracciabilità della filiera rappresenta in questo senso una ulteriore assunzione di responsabilità verso i nostri clienti e un nuovo passo verso la totale trasparenza”.

La blockchain ha già registrato una risposta positiva in Francia, dove Carrefour ha adottato la tecnologia quattro mesi fa, cominciando dalla filiera del pollo d`Auvergne per poi allargarsi al pomodoro Marmande. 

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