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Anna Muzio

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Più sportiva, multietnica e un po’ meno in crisi: l’Italia che cambia nel Rapporto Coop

La ripresa c’è, il Pil è il più alto dal 2010, le famiglie stanno investendo, ma il Paese emerge dalla crisi con tante cicatrici sul corpo sociale, con i nuovi gap (ad esempio quelli generazionali) che si aggiungono a quelli “storici”, come il divario tra Nord e Sud. Questo (e molto altro) emerge dal mastodontico Rapporto Coop 2017, redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di REF Ricerche, il supporto d’analisi di Nielsen, e i contributi originali di Iri Information Resources, GFK, Demos, Nomisma e Pwc, Ufficio Studi Mediobanca, Crif e BeMyEye. 

Una vera e propria fotografia degli italiani, dei loro consumi ma anche delle loro attività quotidiane, aspettative, desideri e paure. In chiaroscuro, spesso in contraddizione, tra miseria e nobiltà,  curiosità vero il nuovo (siamo il Paese che più interessato in Europa all’innovazione, con una vera fascinazione per robotica, intelligenza artificiale e automazione) e paure (verso l’immigrazione,  siamo i fan numero 1 in Europa di Donald Trump, il terrorismo, ma anche l’inquinamento). Siamo i più sani al mondo ma restiamo ossessionati dalla salute e dalla rincorsa al benessere.

 

Consumi avanti piano, meno edonismo più sostanza

Se i consumi continuano il loro trend positivo (l’anno in corso si chiuderà con un + 1,2%) lo fanno a patto di una diminuzione del tasso di risparmio e del nuovo incremento dei prestiti. E poi i consumi sono cambiati, certamente. Ad esempio, solo per la cura del corpo spendiamo circa 10 miliardi di euro all’anno (e quando la cosmesi non basta si ricorre alla chirurgia estetica tanto da figurare nella top 10 mondiale), abbandoniamo la religione tradizionale per una spiritualità più soft (buddismo, yoga, vegan). Soprattutto, siamo meno interessati al consumo ostentato e ipertrofico e utilizziamo il budget familiare in investimenti oculati e fruizione di nuove esperienze: auto e lavatrice, la casa e l’istruzione dei figli sono prioritari, ma rinunciamo a tutto per viaggiare. In questa nuova dimensione ascetica gli italiani 2017 sembrano aver perso per strada molti desideri. Fumano di meno, bevono di meno e amano di meno (-10% il calo del desiderio sessuale negli ultimi 15 anni e conseguentemente -6% la diminuzione registrata nell’ultimo anno nella spesa per profilattici). Resta la passione per il gioco d’azzardo (a tentare la sorte in vario modo sono quasi in 30 milioni).

Oramai padroni di internet e consapevoli del lato oscuro del web e soprattutto dei social, i nuovi italiani attendono impazienti l’arrivo delle tecnologie di prossima generazione. Primi in Europa per la voglia di provare l’auto a guida autonoma (il 49% non avrebbe problemi a viaggiarci), il 68% sarebbe disposto a farsi curare da un robot piuttosto che da un medico. I rischi per l’occupazione che sorgono dall’industria 4.0 e l’on demand economy, preoccupano, ultimi in Europa, solo il 70% a fronte di un ben più consapevole 90% di spagnoli, di un 74% di tedeschi e di un 73% di francesi. Ciò a cui aspirano è un lavoro più smart, con maggiore flessibilità oraria, che consenta di lavorare da casa e lasci spazio alla partecipazione e a nuove forme di welfare aziendale. La “gig economy” se opportunamente regolamentata può diventare un’utile integrazione al reddito per le famiglie. E se si teme la disoccupazione, le paure degli italiani sono sempre più legate all’ambiente, alla minaccia terroristica e all’immigrazione. Da qui il massiccio ricorso agli antidepressivi (+ 18% negli ultimi dieci anni) e persino alle armi (12 italiani su 100 ne possiedono una).

Eppure gli italiani mantengono anche primati assolutamente positivi: sono filantropi e generosi (ammonta a 4,5 miliardi di euro il monte delle donazioni) e continuano ad essere il popolo più sano al mondo (dopo di noi sull’ambito podio gli islandesi e gli svizzeri), anche se scende la percentuale di coloro che si sentono in buona salute (dal 66,7% del 2010 all’attuale 65,8%). A aiutarci è la ripresa della pratica sportiva arrivata al suo massimo storico: complessivamente oltre il 25% pratica sport con continuità, e sono stati oltre 39.000 coloro che hanno partecipato nell’ultimo anno a almeno una maratona.

 

Cibo nuovo piacere, e la Gdo vince con l’assortimento

La salute prima di tutto e il cibo come elisir e terapia oltre che come piacere: il nuovo mantra degli italiani a tavola tra superfood, diete del proprio medico (o dal naturopata), “cibi terapeutici” che valgono oramai il 10% dei consumi alimentari e crescono il doppio della media (+5% l’ultimo anno, i superfood l’8%).
Cambia il borsino dei cibi preferiti: salgono la polvere di maca (il 100% ritiene che abbia proprietà salutistiche, i semi di chia (75%), le bacche di acaj (69%) e di goji (68%), scendono le vendite di aglio nero (-37%), kamut (-24%), soia (-3%) a riprova della progressiva fluidità delle scelte di consumo. Analizzando i top e i bottom delle vendite nella Gdo si nota l’effetto sostituzione a vantaggio delle varianti più salutari. Anche quando si ha a che fare con i prodotti della tradizione: così cede terreno il latte uht (-4,6%) in favore di quello ad alta digeribilità (+174,4%) o le uova di galline allevate in batteria (-8,2%) a favore di quelle allevate a terra (+15%). Crescono gli integrali, i senza glutine, i senza lattosio. Se consideriamo solo il “senza olio di palma”, diventato anche un caso mediatico, il giro d’affari registra un più che promettente +13,5%, mentre siamo arrivati a mangiare la stessa quantità di carni rosse e bianche chiudendo un divario fino ad oggi storico: 19 chilogrammi procapite annui.

Anche grazie a queste nuove tendenze che torna maggior valore nel carrello della spesa degli italiani. Il 2017 è l’anno della fine del downgrading della spesa e la maggioranza degli italiani si è lasciata alle spalle il tempo delle rinunce alimentari e della caccia alle promozioni; torna la voglia di qualità e la sperimentazione. Il 70% degli italiani, primi in Europa, dichiara di essere disposto a pagare di più per avere più qualità e il carrello del lusso, forte dei suoi filetti di pesce, funghi, caffè in capsule e vini doc, supera l’8% di crescita nel primo semestre dell’anno. Nelle fasi più recenti qualità è poi diventata sinonimo di sicurezza, oltre che di proprietà organolettiche e di gusto. Si spiega così quel 56,4% di consumatori che legge in modo quasi maniacale le etichette dei cibi.

Ma se il cibo torna di moda mutua proprio dal fashion altre caratteristiche. Diventa così esperienza da vivere, estetica da condividere (130 milioni i risultati indicizzati su Instagram alla parola #foodporn), rappresentazione della propria identità individuale (vegan e non solo….) e sperimentazione. Le scelte alimentari sono sempre più fluide e stagionali: il positivo andamento delle vendite food della grande distribuzione (sfiora il 3% nel primo semestre) è concentrato proprio nei settori che hanno subito le temperature estreme sia della stagione calda che di quella fredda e potrebbero ridurre la loro esuberanza con un (auspicabile) ritorno alla normalità “metereologica” .

«Gli elementi di ripresa dei consumi sono evidenti anche nella nostra rete di vendita; nei primi sei mesi dell’anno miglioriamo le vendite (nel Grocery +1,2% a valore e +2,1% a volume). Inoltre, di fronte a qualche risveglio dell’inflazione alimentare, continuiamo a frenare i prezzi di vendita e a difendere il potere di acquisto dei nostri soci e consumatori; il delta inflattivo tra Coop e la media del mercato sfiora il -2% – spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia -. In linea con i cambiamenti importanti nella composizione del carrello degli acquisti degli italiani descritti nel Rapporto abbiamo assortimenti più ampi della media del mercato nei segmenti free from, rich-in, vegan, etico-sostenibile e non a caso le vendite di queste categorie di prodotti in Coop sono in crescita significativa. Il nostro impegno si è focalizzato sullo sviluppo della MDD, il Prodotto a Marchio Coop. Oltre a 200 nuovi prodotti nel 2017 e ad altri 200 nel 2018, stiamo lanciando nuove linee e continuando ad ampliare i contenuti di distintività valoriale. Nel 2017 proseguiamo il lavoro di rafforzamento della rete di vendita con 10 nuove aperture e 90 ristrutturazioni importanti (oltre 300 milioni di investimenti), con lo sviluppo dei distributori Coop (31 stazioni con oltre 400 milioni di litri erogati) e con nuove iniziative imprenditoriali tra cui i negozi specializzati per animali (Amici di Casa), l’online Food (EasyCoop) e l’esperienza virtuale-fisico dei CoopDrive».

 

Il discount resta il modello più produttivo, crescita spinta dai freschi

Il Rapporto presenta anche il quadro di una Gdo in affanno, che ha sofferto più che nel resto d’Europa, avendo aumentato meno i prezzi. Schiacciata al momento tra l’aumento anche rilevante dei prezzi di alcune materie prime (caffè, grano, olio EVO in primis) e le richieste di convenienza del cliente finale,  che però è sempre più volubile nella scelta del punto vendita e richiede assortimenti centrati sui suoi cangevoli desiderata.

E tra in formati vince il più snello e produttivo, e che evidentemente ha saputo cavalcare lo spirit dei tempi e capitalizzare dalla crisi, il discount.

Anche se poi la ripresa ha premiato, soprattutto grazie ai freschi.

Guarda anche il video con l’intervista a Marco Pedroni: Rapporto Coop 2017: gli italiani, il cibo, il web e il punto vendita.

Amazon Locker nei supermercati Pam Panorama in 66 città e 11 regioni

Foto: Flickr.

Un servizio per i propri clienti: così Pam Panorama vede l’introduzione degli Amazon Locker, i punti di raccolta degli ordini effettuati sulla regina delle dot.com,  nei propri punti vendita su e giù per il Belpaese. Tra le prime insegne ad installarli (in Via Sabotino 6, a Milano, i locker sono disponibili dal 5 dicembre 2016), oggi sono in 66 città in 11 regioni. 

Come si legge in una nota dell’azienda. “il traffico di spedizioni e ritiri negli store Pam Panorama è continuato ad aumentare, contando decine di movimenti giornalieri in ogni singolo punto vendita. Per questo motivo il Gruppo ha continuato l’installazione degli Amazon Locker in numerosi punti vendita. L’introduzione dell’innovativo servizio in collaborazione con Amazon, conferma l’attenzione del Gruppo nei confronti dei suoi clienti ai quali desidera offrire un servizio sempre più completo, comodo e al passo coi tempi”.

I chioschi self-service di Amazon sono generalmente distribuiti in posizioni strategiche, dove i clienti possono indirizzare e ritirare i prodotti ordinati su Amazon quando vogliono, grazie a estesi orari di apertura e location comode da raggiungere. I primi sono partiti nel settembre 2011 a Seattle, Londra e New York, e oggi si trovano in oltre 2000 postazioni in più di 50 città nel mondo. L’ultima evoluzione è quella dei Locker di posizionati in alcuni college americani, dove ormai si può acquistare una serie di articoli in due minuti dall’ordine. In Europa esistono centinaia di locker che registrano un volume annuo di oltre un milione di pacchi consegnati.

Ma come funzionano? Al momento dell’ordine, basta selezionare l’indirizzo dell’Amazon Locker più vicino a casa, all’ufficio o alla palestra, aggiungerlo in rubrica e indirizzare lì la consegna. Una volta che il pacco sarà in posizione, si riceverà una mail di notifica con un codice di ritiro e un codice a barre, da utilizzare per il ritiro. Se entro 3 giorni dalla consegna il pacco non viene ritirato, Amazon si occuperà di riprenderlo e di rimborsare il cliente del costo dell’articolo ordinato.

 

Il format Crai Extra sbarca in Sicilia: il primo punto vendita è a Ragusa

Grazie al socio New Fdm CRAI Extra, il nuovo format dei supermercati CRAI arriva in Sicilia: il debutto avviene con il nuovo punto vendita presso il Centro Commerciale Le Masserie di Ragusa.
Il format per i supermercati di grandi dimensioni è stato lanciato nella seconda metà del 2016, e conta oggi cinque punti vendita già attivi: due del socio F.lli Ibba, in Sardegna, uno del socio CRAI Tirreno nel Lazio, uno del socio Regina in Calabria, e l’ultimo in ordine di apertura, quello di Giugliano in Campania del socio Pilmarket.
Prosegue dunque la crescita e l’ampliamento del gruppo New Fdm della famiglia Radenza che, con una rete di oltre 250 negozi e un forte radicamento nell’isola, apre il primo CRAI Extra della Sicilia.
L’assortimento punta soprattutto su una proposta importante di freschi e ultra freschi, con un’attenzione particolare ai prodotti salutistici, come il biologico e il gluten free. Non mancano poi i prodotti locali, un reparto gastronomia che esalta i sapori dei piatti del territorio, oltre alla cantina con una vasta selezione di vini regionali e non, il reparto macelleria, panetteria e molto altro.


Per fornire un’esperienza di acquisto ancora più gratificante, sono stati approntati parcheggi e spazi accoglienti ed extralarge che permettono al cliente CRAI di godere delle offerte extra e vivere il momento della spesa in assoluta comodità.

CRAI è presente con i suoi supermercati, superette e negozi alimentari in tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, dalla Calabria al Veneto in oltre 1.000 Comuni. Conta su una rete di oltre 3.200 punti vendita e copre due grandi filoni distinti: il canale alimentare (65%), e i punti vendita sono specializzati nella distribuzione di prodotti drug/toiletries (igiene per la casa e la persona, 35%).

Rapporto Coop 2017: gli italiani, il cibo, il web e il punto vendita

Il cibo come nuova moda, identitario e stagionale come le collezioni fast fashion (ieri kamut oggi farro, ieri il latte di soia oggi di mandorla) ma con alcuni punti fermi che si ripropongono, come l’attenzione alla salute e al benessere e il ritorno della qualità; la centralità del punto vendita integrato a un ormai imprescindibile e-commerce; i valori della sostenibilità sociale ed ambientale sempre sullo sfondo: Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, fa il punto sui risultati del Rapporto Coop 2017 e sulle strategie intraprese dell’insegna nel mondo del retail che cambia.

Tra queste, l’attenzione al prodotto, specie a marchio, la presenza al Sud e la leadership in tutti i temi della distintività consumeristica.

Cinquina di aperture in un giorno per Pam Local, tra Padova e Torino

Quattro aperture a Padova e una a Torino: questa la cinquina da record di Pam che apre cinque format Local in un solo giorno, il 7 settembre.

A Padova, dopo due mesi di lavoro, quattro storici punti vendita Metà della città sono stati interessati da importanti lavori che li hanno trasformati in nuovissimi Pam local gestiti in franchising. Gli store si trovano in Via Altinate 121, Via San Francesco 181, Via del Portello 13 e Corso Milano 92: copriranno quindi un’ampia area della città, al servizio di residenti e turisti, e si aggiungeranno ai punti vendita già aperti in Piazza delle Erbe e in Via San Francesco 32/B. Inoltre, la futura apertura in Corso Umberto prevista entro la fine del 2017, completerà il piano strategico volto ad assicurare una presenza capillare in tutta la città.

Le novità saranno molte, a partire dagli orari di apertura: i punti vendita padovani infatti saranno aperti 7 giorni su 7 fino alle 22 e sarà disponibile il servizio di consegna a domicilio. Ogni settimana verranno proposte oltre 100 idee per aiutare i Clienti a risparmiare, senza dimenticare “prezzo promessa”, la promozione di Pam Local per garantire i prodotti preferiti a prezzi bassi tutto l’anno, e i consigli per dei menù facili, veloci e gustosi. Inoltre, presso le casse dei punti vendita, è possibile pagare le bollette.

L’assortimento Pam local si adatta alle esigenze di tutti: dai piatti pronti pensati per chi è di fretta alle confezioni monoporzione che consentono di risparmiare denaro e ridurre al minimo gli sprechi, dal reparto dedicato ai prodotti freschi all’assortimento focalizzato sulle nuove tendenze alimentari che comprendono ad esempio 250 prodotti biologici, 90 prodotti veg, 80 free from per gli intolleranti, 60 diet light e 50 superfood. Inoltre sono disponibili linee dedicate a chi sceglie di portare in tavola le eccellenze italiane, con una vasta selezione di prodotti locali DOP e IGP.

Roberto Omizzolo e Michele Zambetti, i due imprenditori coinvolti nella riconversione, sono rimasti colpiti dal successo del primo Pam local approdato in città e dalla formula semplice e profittevole di affiliazione, e commentano così le nuove aperture: «Finalmente il servizio di prossimità firmato Pam Panorama sarà a disposizione di un numero sempre maggiore di persone. Il nuovo format garantisce prodotti di qualità e convenienti proprio sotto casa. A Padova abbiamo scelto di sostituire gli store Metà con un format più innovativo e adatto a soddisfare le nuove esigenze dei clienti».

Giovedì 7 settembre sarà inaugurato anche il 12esimo Pam local di Torino, nell’area Lingotto in Via Nizza 111.

«Torino è la seconda città italiana per numero di Pam local: sono ben 12 infatti gli store al servizio dei torinesi, a sottolineare quanto il format sia stato apprezzato fin dalla prima apertura. Torino è una città importante per noi dove vogliamo garantire una presenza capillare del format: l’obiettivo quindi è quello di garantire la presenza del format in diversi quartieri come dimostrerà l’inaugurazione di giovedì in una zona della città dove prima non erano presenti altri Pam local – spiega Andrea Zoratti, Direttore Divisione Prossimità di Pam Panorama -. Entro la fine del 2017 sono in programma altre aperture a Milano, Roma, Bologna, Monza, Bergamo, Firenze per un totale di quasi 70 punti vendita».

Gioca con Harry Potter la prossima campagna Amici di scuola Esselunga, al via l’11 settembre

Si scaldano i motori per la terza edizione della campagna “Amici di Scuola” di Esselunga, che quest’anno punta su Harry Potter, il celebre mago della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, nato dalla penna della scrittrice e sceneggiatrice britannica H. R. Rowling.
Simile al precedente, che puntava su Star Wars, la dinamica: dall’11 settembre al 25 ottobre, presentando la Carta Fìdaty, ogni 25 euro di spesa o 50 Punti Fragola, si riceveranno alla cassa un Wizzis Harry Potter e un buono “Amici di Scuola”. Se sarà un successo pari o superiore, si vedrà.
Bambini e adulti potranno collezionare i 20 Wizzis, farli giocare con gli spinner, lanciare incantesimi speciali e raccogliere tutti i magici personaggi in 3D nel collector box incantato predisposto per l’occasione. Inoltre sull’app Esselunga sarà possibile partecipare ai concorsi “Fotografa e vinci” e “Gioca e vinci”: in palio viaggi a Londra, visite al Warner Bros. Studios Tour e altri 20.000 premi istantanei.

La distribuzione dei buoni “Amici di Scuola” proseguirà fino al 5 novembre. Grazie al catalogo con oltre 80 prodotti delle marche più importanti, le scuole avranno un’ampia scelta per soddisfare le loro necessità. I premi spaziano da lavagne interattive a tablet, da notebook a stampanti. Nelle edizioni precedenti sono state più di 12mila le scuole che hanno aderito al progetto; Esselunga ha distribuito premi per un valore di oltre 40 milioni di euro.

Ecor Natura Sì punta alla Polonia, rebranding in oltre 40 punti vendita

Si completa anche visivamente l’acquisizione da parte di NaturaSì dei 40 punti vendita della catena di supermercati biologici polacca Organic Farma Zdrowia con il rebranding dei punti vendita. Layout e logo ora si rifanno direttamente ai negozi italiani. Un processo che continuerà per tutto il corso del 2017.

L’insegna italiana aveva acquisito la più importante catena di bio polacca circa un anno fa. Come ha affermato alla stampa locale Sławomir Chłoń, Presidente della Organic Farma Drowia: «La partnership creerà un sistema in grado di coinvolgere agricoltori, distributori, proprietari di negozi e consumatori a livello europeo, che a sua volta contribuirà a scelte più consapevoli dei clienti e alla crescita economica della società. L’adesione al Gruppo italiano Ecor contribuirà a ottenere una serie di vantaggi che influenzeranno lo sviluppo della rete. Tra i numerosi vantaggi, aumentando il potere d’acquisto e con acquisti congiunti ci sarà una reale possibilità di un ulteriore consolidamento del mercato biologico polacco. Ma anche lo scambio di conoscenze sulla base di anni di esperienza, un accesso più facile e diretto ai produttori italiani, e opportunità di esportare prodotti polacchi in Italia e in molti altri Paesi».

Ecor-NaturaSì è una realtà nata 30 anni fa he oggi controlla 266 aziende agricole per un totale di 6mila ettari di terreno coltivato con oltre 150 supermercati bio in Italia e due in Spagna, parte in franchising e parte a gestione diretta.

 

Più spazio ai freschi e al territorio nel restyling del Conad della Lugnola a Carrara

Rinnovato e ampliato, riapre giovedì 7 settembre il Conad in via Carriona, nel quartiere della Lugnola. a Carrara, dopo più di un mese di chiusura e di importanti lavori di ristrutturazione e di ridistribuzione degli spazi. Assortimenti più ampi, maggiore valorizzazione dei reparti freschi e maggiori servizi rendono il punto vendita più efficiente, in un’ottica di riqualificazione dell’intera area.
Rivisti e potenziati i reparti dedicati ai prodotti freschi e freschissimi – pescheria, panetteria, gastronomia, frutta e verdura e salumi e latticini –, ai prodotti biologici e del territorio, confermando in tal modo la sensibilità che Conad nutre per la valorizzazione del localismo e della qualità dei prodotti a km 0.
Per dare risposta alla crescente attenzione alla salute e al benessere sono presenti spazi e corner dedicati ai prodotti salutistici (gluten free e senza lattosio) e ai prodotti destinati a celiaci e vegani.
Il punto di vendita è stato ristrutturato ponendo massima attenzione all’efficientamento energetico attraverso l’adozione di nuova impiantistica, nuovi banchi refrigerati e nuova illuminazione a led per una riduzione importante dell’emissione di CO2. Il tutto all’insegna del maggior risparmio energetico.

Amici di casa Coop, altre due aperture a Bologna e Ferrara del format per i pet

L'inaugurazione del negozio Amici di Casa presso il centro commerciale Le Mura di Ferrara, foto Coop Alleanza 3.0.

Al via altri due negozi, dopo il debutto a luglio all’Esp di Ravenna, del format Amici di casa Coop, al Centro Lame di Bologna e a Le Mura di Ferrara. Il negozio di Coop Alleanza 3.0 interamente dedicato agli animali domestici dovrebbe arrivare nel triennio 2017-19 a quota 60 aperture.

Ultima in ordine di tempo, sabato 2 settembre, è l’inaugurazione del negozio di Ferrara, che segue quella di Ravenna a luglio e di Bologna nel centro commerciale Lame giovedì 31 agosto.

Con un’area vendita di 300 metri quadrati, il punto vendita “Amici di casa Coop” di Ferrara è caratterizzato da una vasta offerta specializzata di prodotti e servizi. In un ambiente pensato per il comfort degli animali e dei clienti, è possibile trovare un assortimento di circa 5.000 articoli, con particolare attenzione ai cibi per cuccioli e gattini, agli alimenti monoproteici e a quelli per le diete indicate nel trattamento delle principali patologie di cani e gatti. Ampio spazio anche alla proposta riguardante i settori non alimentari, come l’igiene, la cura, la bellezza, il gioco e gli accessori dedicati agli amici a quattro zampe e altri animali. L’offerta particolarmente vantaggiosa e conveniente, con promozioni su diversi prodotti, è il tratto distintivo del nuovo negozio. “Amici di casa Coop” propone anche servizio di toelettatura per cani, su appuntamento, effettuata da toelettatori esperti. A disposizione della clientela sono presenti 6 addetti, amanti degli animali e appositamente formati da veterinari dell’Associazione nazionale dei Medici veterinari italiani.

“Amici di casa Coop” si propone inoltre come un riferimento per tutti gli amanti degli animali, con eventi e corsi dedicati ai proprietari di animali, incontri con veterinari nutrizionisti ed educatori cinofili. 

Per l’inaugurazione è stato organizzato uno shooting fotografico: i clienti hanno potuto farsi ritrarre nel negozio con il loro animale. Gli scatti della giornata poi saranno trasmessi all’interno del punto vendita.

Nel negozio è infine attiva in modo permanente la raccolta solidale di alimenti e prodotti per animali: il cibo e il materiale raccolto viene donato alle associazioni che operano sul territorio della comunità che partecipa alla raccolta. Per l’area di Ferrara, le associazioni destinatarie sono: il Canile comunale di Ferrara/associazione Avedev, il Rifugio della lega del cane di Ferrara e il Gattile di Ferrara/associazione A coda alta.

Pomodoro Made in Italy resta a casa, in cooperativa: Pomì compra De Rica

Soddisfazione da più parti è stata espressa per l’acquisto dello storico marchio De Rica da parte del Consorzio Casalasco del Pomodoro, più noto al pubblico come detentore del marchio Pomì e leader in Italia nella coltivazione, produzione e trasformazione del pomodoro. A cedere il noto brand è Generale Conserve S.p.A., società genovese col core business nel tonno in scatola a marchio AsdoMar. L’operazione, sottolineano le parti, “riporta il rinomato brand nella sua zona originaria di produzione e decreta il passaggio di un altro importante marchio italiano direttamente in mano al mondo agricolo cooperativo, espressione di una filiera tutta italiana con un forte legame col proprio territorio d’origine”. Consorzio Casalasco del Pomodoro Soc.Agr.Coop conta 370 aziende agricole associate che coltivano 7.000 ettari di terreno dislocati nella pianura Padana tra le province di Cremona (dove ha sede a Rivarolo del Re), Parma, Piacenza e Mantova.Una terra che, nell’area padana, oggi permette alle 550.000 tonnellate di pomodoro fresco raccolto di essere trasformato nei 3 stabilimenti di proprietà della cooperativa Consorzio Casalasco in prodotti esportati in 60 Paesi nel mondo. Non viene precisato dalle parti il prezzo della compravendita avvenuta nei giorni scorsi.

Esprime soddisfazione Coldiretti che ricorda come oggi ben 3 marchi storici su 4 che siano in mani straniere, con la perdita di autonomia e di competitività sui mercati internazionali in uno dei settori strategici del Made in Italy. «Con questa operazione si realizza una svolta nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che vede direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi – ha commentato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo -. La svendita di marchi italiani all’estero ha spesso significato nell’agroalimentare lo svuotamento finanziario delle società acquisite, la delocalizzazione della produzione per chiusura di stabilimenti e gli acquisti delle materie prime all’estero con perdita di occupazione».

Una “riscossa della vera cooperazione espressione di una filiera tutta italiana con un forte legame col proprio territorio d’origine” rappresenta l’acquisizione secondo Ue.Coop l’Unione Europea delle Cooperative a cui Consorzio Casalasco del Pomodoro è asscociata. Una operazione – sottolinea Ue.Coop – che porta valore all’economia e al lavoro puntando sulla centralità dei soci e del territorio in cui operano, in una situazione in cui molti anche nella cooperazione sono tentati da scorciatoie speculative con il falso Made in Italy. Il marchio De Rica insieme a Pomì diventa – conclude Ue.coop – un patrimonio della vera cooperazione per valorizzare il pomodoro italiano, rafforzando la filiera agricola nazionale e garantendo al consumatore di poter utilizzare un prodotto sano che viene coltivato e prodotto interamente nel nostro Paese.

 

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