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Anna Muzio

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Payback lancia la campagna “Justice League” con Carrefour Italia ed Esso

È qualcosa di diverso dalla classica campagna legata all’ultimo film di successo (in questo caso “Justice League”, pellicola ispirata ai supereroi della DC Comics in uscita a novembre 2017) ma ha anche risvolti di responsabilità sociale l’ultima iniziativa di PAYBACK, il Programma di loyalty più esteso d’Italia, per premiare i suoi iscritti. In sinergia con Carrefour Italia ed Esso, due dei partner fondatori, la campagna permette dall’11 settembre al 5 novembre 2017, ai possessori di una carta PAYBACK di collezionare i peluche dei personaggi protagonisti di Justice League: i supereroi Batman, Superman, Wonder Woman, Lanterna Verde, Flash, Catwoman, Cyborg e i super villain Joker e Harley Quinn.  

Con 10 bollini e un contributo di 1,90 euro, sarà possibile ritirare presso tutti i punti vendita Carrefour Iper, Market ed Express un peluche a scelta tra i 9 disponibili. I clienti PAYBACK riceveranno un bollino per ogni 20 euro di spesa effettuata presso un Carrefour e a ogni rifornimento di almeno 20 litri di carburante effettuato nelle stazioni di servizio Esso, otterranno uno scontrino da consegnare nei punti vendita dell’insegna francese, che darà diritto al ritiro di un ulteriore bollino a fronte di una spesa di un qualsiasi importo.

I bollini, tuttavia, non serviranno solamente per raccogliere i peluche: ogni bollino recherà sul retro un codice che i clienti potranno utilizzare per votare o candidare una Onlus per i diritti dell’infanzia sul sito beasuperhero.carrefour.it. Al termine dell’iniziativa, denominata #BeASuperhero, Carrefour Italia devolverà 500mila euro tra le Onlus partecipanti. 

Ikea porta la realtà aumentata in un’app per arredare la casa

La realtà aumentata è senz’altro una delle prossime frontiere dell’innovazione, sarà disponibile sul nuovo iPhone X di Apple e uno dei primi brand ad approfittarne è Ikea, che e la inserisce in un App. Si chiama Ikea Place, funzionerà con la nuova tecnologia ARKit e con iOS 11 di Apple e permette agli utenti di sperimentare soluzioni di design per trasformare i propri spazi (casa, scuola, ufficio o studio) e condividere il risultato con gli amici. Dai divani ai tavolini, tutti i prodotti in IKEA Place sono in 3D e perfettamente in scala, in modo che ogni scelta rispecchi misure, design e funzione reali. Del resto l’arredamento è uno dei primi campi in cui è stato testata la AR anche in negozi negli Stati Uniti, perché consente di mostrare e immediata.

«Con IKEA Place è più facile decidere cosa acquistare, perché i clienti possono provare molti prodotti, stili e colori diversi all’interno di ambienti reali, semplicemente toccando lo schermo del proprio dispositivo. La realtà aumentata e la realtà virtuale sono la nuova rivoluzione del retail, proprio come lo è stata Internet, ma questa volta tutto avverrà molto più rapidamente» sostiene Michael Valdsgaard, Digital Transformation Leader di Inter IKEA Systems.

Basata sulla nuova tecnologia ARKit di Apple, IKEA Place è una tappa importante nella trasformazione digitale dell’insegna svedese che punta su una tecnologia che potrebbe trasformare il modo in cui si acquisteranno i mobili in futuro, tramite “uno strumento accessibile per prendere decisioni nella vita reale”.

L’app mette automaticamente in scala i prodotti in base alle dimensioni della stanza, con una precisione del 98%. La tecnologia AR è così precisa che permette di vedere la trama dei tessuti e l’effetto di luci e ombre sui mobili.

Oltre a collocare digitalmente i prodotti IKEA negli ambienti, l’app permette agli utenti di “catturare” le soluzioni d’arredo e condividerle con gli amici sotto forma di immagini o video. I prodotti si possono poi acquistare direttamente dal sito web IKEA.

Al momento del lancio, nell’app saranno disponibili oltre 2000 prodotti IKEA e, in futuro, l’app avrà un ruolo chiave nel lancio di nuove serie di prodotti. I prodotti nella prima release saranno principalmente i mobili per il soggiorno più grandi: tutti i divani, tutte le poltrone, tutti i poggiapiedi, tutti i tavolini e le soluzioni per l’organizzazione “best seller” che si possono collocare sul pavimento. Nell’app IKEA Place sono disponibili alcuni dei prodotti IKEA più famosi, come il divano VIMLE, la poltrona STRANDMON e il tavolino LISABO.

«Ora la tecnologia è al passo con le nostre ambizioni. La realtà aumentata ci permette di ridefinire ancora una volta l’esperienza nel settore retail dell’arredamento, come sempre con l’obiettivo di creare una vita quotidiana migliore per tutti, in tutto il mondo» dice Valdsgaard.

L’app sarà disponibile su App store a partire dal 19 settembre.

Maxi Zoo debutta a Roma, 250 store in Italia entro il 2020

È la prima volta a Roma per Maxi Zoo, insegna dedicata ai pet del gruppo tedesco Fressnapf, che apre il 22 settembre l’84° store in via Alimena, 111 presso il Centro Commerciale Domus.
L’apertura si inserisce all’interno della strategia di espansione recentemente annunciata da Maxi Zoo: l’azienda prevede, infatti, di raggiungere i 250 negozi nel 2020 (con questa progressione: 95 punti vendita nel 2017, 145 nel 2018, 195 nel 2019).
Lo store di Roma, come tutti i punti vendita Maxi Zoo di nuova apertura, segue il concept Future Store 2.0 in grado di semplificare gli acquisti e agevolare i flussi dei clienti, con l’obiettivo di aumentare l’interesse durante la visita negli store, dare maggior risalto ai nuovi trend di consumo, come i prodotti non-food e gli snack, e preparare il punto vendita alla cross-canalità.
«L’apertura del nostro 84° store a Roma è per noi tappa fondamentale nella strada verso il nostro obiettivo di espansione – commenta Marco Premoli, CEO di Maxi Zoo Italia -. Siamo sicuri che il nuovo bacino di utenza a cui andiamo a rivolgerci apprezzerà la dedizione e la competenza che tutti gli addetti Maxi Zoo sono in grado di offrire agli amanti dei pet».
Il nuovo store di Roma si sviluppa su una superficie di 570 metri quadri e offrirà più di 8.000 articoli, di cui 3.000 a marchio esclusivo, per tutte le esigenze. In occasione dell’apertura, per tutta la durata dei tre giorni di festa inaugurale, dal 22 al 24 settembre, verranno applicati sconti dal 20% al 50% su tutti i prodotti in vendita, e sono previste iniziative, attività e dimostrazioni per tutte le famiglie.
Nel punto vendita prenderà servizio uno staff di otto persone, tutti professionisti assunti e provenienti dalla zona di riferimento, che hanno in comune la passione per gli animali e una solida formazione fornita dal programma di training della Maxi Zoo Academy per i nuovi dipendenti.
Il nuovo store offrirà tutti i servizi già normalmente attivi negli altri 83 punti vendita, tra cui l’area picnic con acqua fresca e cibo di ottima qualità, la bilancia per cani per controllare il peso del proprio pet e una donation box in cui è possibile lasciare alimenti di prima necessità che saranno devoluti alle ONLUS locali del settore.

Il Gruppo Fressnapf è la più grande catena di punti vendita di alimenti e accessori per animali in Europa. Nato in Germania nel 1990, è presente in 11 Paesi e conta più di 1.400 punti vendita nel Vecchio Continente.

Nella casa del Grande Fratello Vip si mangia Consilia

Utilizzeranno i prodotti del brand Consilia, private label del Consorzio Sun – Supermercati Uniti Nazionali nella casa più spiata d’Italia, quella del Grande Fratello Vip ormai approdato alla seconda edizione, su Canale 5 per circa tre mesi, .

I concorrenti protagonisti della trasmissione presentata anche quest’anno da Ilary Blasi e da Alfonso Signorini dovranno, come i loro predecessori, sottoporsi al giudizio del pubblico, superare delle prove, rispettare il budget settimanale per fare la spesa, occuparsi della cucina e della pulizia della Casa.

Anche questo anno, la spesa sarà monomarca e dunque nella casa più spiata d’Italia, pasta, biscotti, yogurt, pane, cereali, latticini e non solo, saranno tutti Consilia e usati dai concorrenti del GF Vip durante la quotidiana preparazione dei pasti, dal momento della colazione alla cena. 

Un nuovo Conad al via a Roma Primavalle

Un nuovo supermercato Conad di 450 metri quadri apre giovedì 14 settembre alle ore 9,30 a Roma in Via San Cleto Papa, traversa di Via della Pineta Sacchetti, la grande strada di scorrimento che dal quartiere Aurelio porta fino al frequentatissimo complesso ospedaliero Agostino Gemelli. Il quartiere è quello di Primavalle, bacino primario del punto di vendita alle cui spalle scorre l’altra importante arteria di Via Mattia Battistini.

Nel supermercato trovano spazio oltre 6.000 prodotti nei reparti ortofrutta, pescheria, carni, gastronomia, salumi e formaggi, pane e pasticceria, drogheria chimica e alimentare. L’offerta è completata da una cantina di vini.

Per coloro che prediligono la tradizione, ci sono i prodotti di tanti fornitori locali che affiancano quelli della tradizione italiana raccolti nel brand Sapori&Dintorni Conad. Nell’area benessere, le proposte di Verso Natura Conad – con le linee Bio, Eco, Equo e Veg –, i prodotti senza glutine e quelli ad alta digeribilità. Nel reparto carni sono presenti i piatti preparati e quelli pronti da cuocere, mentre la gastronomia si caratterizza per il grande assortimento di pizza e prodotti della tavola calda.

Il supermercato dà lavoro a 12 dipendenti full time e ha tre casse.

Grande attenzione è stata posta all’impatto ambientale del punto di vendita, che presenta un consumo energetico ottimizzato: tutta l’illuminazione è ora a led, mentre frigoriferi e banchi refrigerati – i più “energivori” – sono tutti dotati di sportello per conservare la temperatura costante senza inutili dispersioni all’esterno. Sofisticati dispositivi consentono inoltre di contenere i consumi energetici.

«Abbiamo voluto realizzare un punto di vendita moderno, attraente, di basso impatto ambientale e con la tradizionale convenienza Conad: credo che ci siamo riusciti – spiega il socio di Conad del Tirreno Cristiano Panzironi -. Mettiamo a disposizione dei nostri clienti, sempre attenti alle nuove proposte, un mix di innovazione, praticità e stile. Alla ripartenza dopo le ferie vogliamo sorprenderli: oltre alla abituale qualità dei prodotti Conad e alla nostra esperienza pluriennale nel settore, crediamo di aver investito molto per rendere più bello e accogliente quello che devono sentire come il “loro” punto vendita. Abbiamo la certezza che sapranno apprezzare i nostri sforzi».

Conad del Tirreno, una delle sette imprese cooperative tra imprenditori dettaglianti indipendenti associata al consorzio nazionale Conad, associa 212 soci imprenditori – 120 in Toscana e provincia di La Spezia, 39 nel Lazio, 53 in Sardegna – con 341 punti di vendita che nel 2016 hanno sviluppato un fatturato di 2,4 miliardi di euro.

Uniqlo, prima che arrivi in Italia ve lo facciamo vedere noi

Unisce due nomi, ‘unique’, unico e ‘clothing’, vestiti, Uniqlo, brand di abbigliamento nato in Giappone nel 1984 e proprietà di Fast Retailing (insieme a GU, Theory, Comptoir des Cotonniers, Princesse tam.tam e J) che conta oltre 1300 punti vendita in 15 Paesi e dovrebbe arrivare nella primavera del 2019 in Italia, a Milano, piazza Cordusio (giusto di fianco a Starbucks, debutto ancor più atteso). In realtà il marchio è meno noto da noi ma è sinonimo di semplicità e qualità a prezzi ragionevoli: per assicurare questi ultimi, ogni capo è disegnato e confezionato sotto lo stretto controllo dell’insegna. Gli store, simili nel concept, sono contraddistinti dalla pulizia e dalla chiarezza espositiva. Noi siamo andati a visitare questo di Berlino in Hackescher Markt. 

[Not a valid template]Secondo il Sole 24 Ore il flagship store di Milano (3mila metri quadri, si dice, in corso di ristrutturazione) sarà solo il primo di una trentina di punti vendita da aprire nei successivi cinque anni nel nostro Paese, nelle principali città (Firenze e Roma in primis) secondo le indiscrezioni che circolano sul mercato.
Nel frattempo Uniqlo dopo aver aperto i  ventesimo store francese a Lione si prepara al debutto spagnolo, quest’autunno, in un’altra location di prestigio: Passeig de Gracia, a Barcellona. L’Italia sarebbe il settimo mercato europeo del brand, che nel Vecchio Continente ha una cinquantina di punti vendita.

Il brand sta anche testando innovativi canali di vendita come il vending (leggi Con Uniqlo maglie e giacche si comprano al volo nel distributore) e sembrerebbe puntare a diventare una sorta di covenience store dell’abbigliamento, proponendo capi basici ma di qualità in location di grande passaggio, stazioni ed aeroporti, dove punta all’acquisto di impulso (o, meglio, di dimenticanza: cosa ho lasciato a casa che manca in valigia?).

Gruppo VéGé spinge sul Digital Marketing, alla guida Lorenzo Monzo

Gruppo VéGé conferma la propria vocazione all’innovazione applicata al retail e irrobustisce la squadra di management con l’ingresso di Lorenzo Monzo, nuovo Digital Marketing Manager che si occuperà di Digital Marketing e di Controllo di Gestione.

Lorenzo Monzo.

Nato a Cagliari 28 anni fa, Lorenzo Monzo ha iniziato a occuparsi attivamente di digital marketing per il settore Food & Beverage durante il corso di laurea in Economia Aziendale – specializzazione in Marketing e Comunicazione Aziendale – all’Università degli Studi di Cagliari, fornendo consulenze ad alcune start-up cagliaritane.
Laureatosi a pieni voti, Monzo entra immediatamente nel mondo del lavoro, chiamato a ricoprire l’incarico di Responsabile Marketing e Comunicazione in Legnostrutture Srl, azienda impegnata nella progettazione e realizzazione di piccole e grandi strutture in legno. Dopo un Master presso la LIUC – Università Carlo Cattaneo, nel corso del 2016 intraprende un ulteriore percorso formativo in Digital Strategy Planning a Dublino, dove ha modo di collaborare con svariate aziende irlandesi.
«Sono entusiasta di iniziare quest’esperienza in Gruppo VéGé – ha dichiarato -. Desidero ringraziare i vertici del Gruppo per il calore dell’accoglienza ricevuta, ma soprattutto per aver dato credito alla mia preparazione e determinazione nel perseguire traguardi ambiziosi».
L’incarico affidato al nuovo Digital Marketing Manager evidenzia la volontà di Gruppo VéGé di accelerare ulteriormente lo sviluppo delle proprie attività nella sfera digital, ma soprattutto negli analytics, ambito nel quale il Gruppo è comunque all’avanguardia avendo maturato una specifica expertise nella realizzazione di operazioni finalizzate a rafforzare l’interazione con il cliente finale in termini di qualità, intensità e coerenza della customer experience.
La focalizzazione di Gruppo VéGé sull’innovazione digitale applicata al retail è ampiamente testimoniata dagli investimenti in corso per la crescita delle attività di Proximity Marketing e Location Analytics tra cui la rete dei punti vendita dotati di tecnologia Bluetooth Low Energy l’approccio sempre più omnichannel supportato da differenti tecnologie – tra cui Bluetooth, NFC, WI-FI e GPS (con attività di Geofencing) – coordinate da una piattaforma unica.

Biosapori, il decimo punto vendita al via a Thiene (Vi)

Tutto virato a prodotti biologici e biodinamici apre oggi al pubblico a Thiene (VI), in Via delle Arti, 3, il decimo punto vendita della catena Biosapori. Lo spazio di circa 1000 metri quadri, con ampio parcheggio, si unisce ai punti vendita di Vicenza, Bassano del Grappa, San Giuseppe di Cassola, Treviso, Castelfranco Veneto, Villorba, Castagnole di Paese e Noventa Padovana.
Il mondo Biosapori offre una selezione di oltre 20.000 referenze tra alimenti biologici, biodinamici, rimedi fitoterapici e cosmetici bio. La mission del marchio è quella di garantire prezzi di vendita equi, sostenibili per i consumatori e per i produttori, instaurando con questi ultimi relazioni dirette e sinergie di collaborazione. 
«Il nostro obiettivo è quello di fare cultura nel mondo del biologico attraverso un percorso quotidiano di selezione verso ciascun prodotto che proponiamo, supportando allo stesso tempo i piccoli agricoltori e le economie locali – afferma Adriana Cazzin, imprenditrice e fondatrice –. Rendiamo i nostri clienti consapevoli del valore dell’agricoltura biologica e biodinamica e del ruolo chiave della sana alimentazione per un corretto stile di vita».

Il negozio di Thiene offrirà un percorso quotidiano verso un modo di vivere sano, sostenibile ed etico, che si arricchisce di cultura e conoscenza oltre che di ambienti studiati per accompagnare il consumatore in un’esperienza completa.


Grande attenzione viene posta al banco del fresco e al settore Frutta e Verdura, dove la selezione dei prodotti viene fatta direttamente sul campo, rispettandone il ciclo di vita per garantire la migliore qualità, secondo modelli di produzione etici e sostenibili.


Nel settore Erboristeria, la famiglia Biosapori propone una ricca selezione di prodotti biologici per la cosmesi, il benessere e la cura della persona. Qui erboristi, nutrizionisti, naturopati e chinesiologi offrono quotidianamente una consulenza completa che va dall’ascolto di esigenze specifiche, alla scelta di rimedi più adatti, secondo un approccio olistico e naturale.
Anche il Ristorante Biosapori, in un ambiente accogliente, offre quotidianamente modelli alimentari all’insegna della sostenibilità, con un’ampia varietà di ricette in grado di soddisfare i più moderni canoni di alimentazione. Prodotti del territorio e cibi poco conosciuti, ma ottimi dal punto di vista nutrizionale, si arricchiscono di antichi cereali come il teff o grano saraceno, amaranto e miglio per combattere le intolleranze alimentari. Il ristorante diviene così un percorso per conoscere meglio i prodotti e trovare spunti creativi e nuovi stili di alimentazione.
Nella Caffetteria Biosapori si trovano dolci di produzione propria, torte crudiste e vegane, oltre a una selezione di caffè di cultivar biologiche selezionate; a completare l’offerta, la Gastronomia da asporto, che propone una cucina varia e salutistica, disponibile anche al servizio catering.
In programma un ricco calendario di eventi e iniziative speciali, Cene a tema che propongono le cucine del mondo con ricchi buffet e Corsi di cucina per diffondere la cultura di sani stili di vita. Tra i momenti più rilevanti, la Festa di Primavera e la Festa d’Autunno offrono degustazioni specifiche di prodotti e sconti speciali.
Il progetto Biosapori è un’idea di Adriana Cazzin, che ha creduto nel valore del biologico tanto da creare una realtà dalla forte identità. Un’intuizione che le permise di creare, 32 anni fa, il piccolo pastificio artigianale L’Origine, cui è seguita, circa dieci anni dopo, una gastronomia specializzata nella proposta di nuove referenze: sofficini di miglio, quinoa e farro, tortelli vegan, torte salate di verdure, seitan, oltre alla produzione di pane e pizze con lievito madre, con sede a Pove del Grappa. Tutti prodotti oggi disponibili nei dieci punti vendita. Oltre 130 i dipendenti, con una media d’età di 28 anni. 

Tutti pazzi per il bio, +16% in Gdo e lo acquistano otto italiani su dieci

Cresce l’interesse degli italiani per il bio a tavola. Quasi otto famiglie su dieci hanno acquistato almeno una volta, nell’ultimo anno, un prodotto biologico. E in soli cinque anni il numero di famiglie che acquistano anche sporadicamente alimenti naturali è passato dal 53% al 78%, aumentando in termini assoluti di sei milioni.

Dati che emergono dallo studio “Tutti i numeri del bio italiano”, promosso e finanziato da BolognaFiere e realizzato da Nomisma in occasione dell’edizione numero 29 di Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale in corso alla Fiera di Bologna. Una ricerca che traccia l’identikit dell’acquirente italiano: un consumatore sempre più in cerca prodotti salutari (valore ritenuto molto importante nella scelta di prodotti dal 58% dei responsabili degli acquisti), eco-friendly (39%), semplici e comodi all’uso (31%), senza mai rinunciare alla qualità al giusto prezzo (65%).

 

+16% le vendite 2016 nella Gdo

Il biologico insomma non è più né nicchia né moda. Il quadro di riferimento parla di una quota del 3,5% dell’organic sul totale delle vendite alimentare (cinque volte più che nel 2000) e di vendite nel 2016 aumentate del 3,5% nel canale specializzato e addirittura del 16% nella Gdo. Numeri che mostrano come il bio stia entrando nella seconda fase, quella in cui dopo gli oltranzisti inizia a convincere anche il pubblico comune, visto che il 47% delle famiglie italiane consuma bio almeno una volta alla settimana.

Diversi sono i fattori che incidono sull’interesse verso i prodotti bio: in primis il reddito (la quota di frequent user è più alta nelle famiglie con reddito mensile familiare medio-alto: 58% contro il 35% nelle famiglie meno abbienti), ma anche la composizione del nucleo familiare (dove ci sono figli e, in particolare, bambini con meno di 12 anni, la percentuale di user abituali cresce fino al 56%). Anche le abitudini alimentari influenzano il consumo frequente di prodotti bio: nelle famiglie in cui ci sono vegetariani o vegani il tasso di frequent user bio sale al 67%. Sicuramente i prodotti 100% vegetali rappresentano una categoria in forte trasformazione, che non richiama l’interesse solo di vegetariani e vegani (che per Nomisma hanno una incidenza dell’8% sulla popolazione 18-65 anni). Il ruolo del marchio biologico nel paniere dei prodotti 100% vegetali è rilevante: complessivamente 6 famiglie su 10 (58% dei consumatori italiani) negli ultimi 12 mesi hanno provato almeno una volta un prodotto con ingredienti 100% vegetali a marchio bio; inoltre il 30% dei prodotti con ingredienti 100% vegetali è bio (a valore in Gdo le vendite bio nella categoria dei prodotti 100% vegetali pesano per il 26% del totale).

 

Giovane, colto, con bambini il consumatore tipo

Ma qual è l’identikit dell’appassionato di prodotti veg a marchio biologico? Giovane, tra i 30 e i 35 anni, con figli, residente nelle grandi città e con reddito e titolo di studio medio-alto: il tasso di penetrazione degli alimenti veggie biologici supera la media nazionale tra i Millennials (61% dei giovani tra i 18 e i 35 anni contro il 56% dei baby boomers tra i 52 e i 65 anni), tra i nuclei familiari con più alta disponibilità economica (67% vs 44% delle famiglie meno abbienti) e titoli di studio elevati (65% vs 53% di chi non è laureato).

L’attributo salutistico è più rilevante nelle famiglie in cui vi sono dei figli conviventi e in quelle con bambini sotto i 12 anni (in quest’ultimo target, la quota di user veg-bio arriva fino al 63%). Ma il fattore che più di altri incide sulla propensione all’acquisto di questi prodotti ricade nella sfera delle abitudini alimentari: nei nuclei familiari in cui vi sono vegetariani o vegani il tasso di user sale al 74%; anche nei casi in cui qualche componente della famiglia presenti disturbi o allergie o sia a dieta, la percentuale supera la media nazionale (67% e 60% contro il 55% nelle famiglie in cui non si segue alcun regime alimentare particolare). Quando il prodotto veggie è anche biologico, la qualità percepita dal consumatore cresce per un user su due (48%).

I prodotti che vengono messi più di frequente nel carrello sono: burger, polpette e spezzatini vegetali, quinoa o cous cous con verdure (acquistati in almeno una occasione dal 78% degli user bio), poi bevande vegetali (68%), panati come cotolette e bastoncini vegani (51%) e sostituti del formaggio, con il tofu al primo posto (28%).

L’offerta di prodotti alimentari o bevande biologici a base di ingredienti 100% vegetali presente oggi nei negozi in generale soddisfa gli attuali consumatori: 6 su 10 si dicono molto o completamente soddisfatti. Il desiderio di novità si esprime principalmente nella categoria bevande (il 35% vorrebbe avere una maggior possibilità di scelta di bevande vegetali e/o vedere novità sugli scaffali), sostitutivi dei formaggi (34%), condimenti e piatti pronti.

Uniti nel bio: alleanza strategica tra Fior di Loto e Baule Volante

L’unione fa la forza, sembrano aver pensato due primari marchi nel settore del biologico, Baule Volante e Fior di Loto, che hanno annunciato l’avvio di un’alleanza strategica, la quale porterà alla costituzione di una nuova società volta a offrire servizi commerciali efficienti in grado di incrementare ulteriormente la presenza e la vicinanza ai negozi specializzati. La fusione “permetterà lo sviluppo di prodotti e di materie prime di qualità a partire da un potenziamento del reparto di Ricerca e Sviluppo che si assocerà a un controllo sinergico dell’intera filiera e a una costante tutela del territorio, reso possibile dalla condivisione di valori tra le due realtà. Questi aspetti consentiranno inoltre alle due storiche aziende di conquistare nuove opportunità commerciali e accrescere ulteriormente la quota di mercato” si legge in una nota.

Baule Volante nasce nel 1987 a Bologna. Oggi l’azienda vanta un assortimento di 5.600 prodotti biologici, di cui più di 500 a proprio marchio. La nuova sede presso Interporto Bologna (condivisa con Ecor – NaturaSì, gruppo di cui l’azienda fa parte) è situata in una posizione ideale per raggiungere tutto il territorio nazionale. Il magazzino all’avanguardia, con i suoi 36.000 metri quadri, è volto a offrire ai suoi clienti (negozi specializzati in alimentazione biologica, erboristerie, bio-profumerie, farmacie, canale ho.re.ca.) un servizio di distribuzione capillare.

«Questa importante alleanza è stata possibile innanzitutto grazie alla condivisione dei valori che da sempre le due aziende si impegnano a diffondere: la tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente, attraverso il sostegno all’agricoltura biologica, la salvaguardia della biodiversità e la promozione di un consumo consapevole a favore di una economia sana. Forte di questi comuni principi, la nuova partnership si pone l’obiettivo di offrire un servizio sempre più efficiente, un assortimento bio sempre più ampio, valorizzando le singole esperienze e il posizionamento dei due brand, per garantire un futuro di successo al biologico italiano» ha dichiarato Claudio Fava, Presidente di Baule Volante.

Fior di Loto, nata a Torino nel 1972, è attualmente presente in circa 5.500 negozi specializzati in alimentazione biologica, erboristerie, farmacie e parafarmacie con oltre 2.000 referenze (di cui più di 800 a proprio marchio) che spaziano dai prodotti biologici di base a quelli specifici per le intolleranze alimentari, alla macrobiotica, fino all’ecobiocosmesi. L’azienda ha investito molto nello sviluppo di proposte a marchio proprio con conseguente crescita di prodotti a catalogo all’interno delle sue marche, tra le quali Storie di semi (prodotti a base di grani antichi), GoNuts (semi, frutta secca ed essiccata e superfood), Zero (prodotti in cui è garantita l’assenza dell’ingrediente – allergene: lattosio, glutine o lievito), Cent% Vegetale (prodotti con ingredienti di origine vegetale) e I Freschi di Fior di Loto (prodotti freschi).

«Questo progetto è per la nostra azienda motivo di orgoglio e soddisfazione. La nuova alleanza promuove infatti un modello imprenditoriale evoluto, che porterà alla conquista di nuove opportunità per due brand, già leader e affermati nel mondo del biologico, che opereranno all’interno un mercato caratterizzato da trend commerciali in costante crescita, grazie anche a una cultura che si sta sempre più diffondendo tra i consumatori» ha dichiarato Roberto Maschio, Presidente de Il Fior di Loto S.p.A.

L’intero sistema dell’alimentare biologico è in crescita: nel 2016 il mercato biologico interno nel suo complesso ha totalizzato 3.094 milioni di EUR, in aumento del 10% rispetto al 2014. Le ultime stime relative alle vendite in GDO diffuse dall’aggiornamento Nielsen evidenziano un +16% (nell’anno terminante giugno 2017) e una quota del bio di oltre il 3% sul totale delle vendite alimentari (5 volte in più rispetto al 2000). Analizzando il peso per canale, anche le performance dei negozi specializzati registrano buoni risultati: nel 2016 hanno rappresentato il 29% del mercato interno totale del bio, con una crescita del 3,5% rispetto al 2015 (fonte: Nomisma su dati Nielsen – Assobio).

Nel 2016 sono aumentate di 1,2 milioni le persone che hanno acquistato almeno in un’occasione un prodotto alimentare biologico, pari al 74% della popolazione, in aumento del 21% rispetto al 2012 (fonte: Consumer Survey Nomisma per ICE-Sana2016).

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