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Carmela Ignaccolo

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AIXA: torna a novembre l’appuntamento di FMM con l’Intelligenza Artificiale

Sostenendo con la forza della ragione che un computer possa essere molto intelligente, non si può prescindere dal fare i conti con l’intelligenza artificiale, divenuta oggi catalizzatore precipuo dell’evoluzione tecnologica in tutte le sue molteplici applicazioni.

Sia nel privato, sia nel business.

Due i futuribili scenari potenziali: da una parte un luminoso domani, in cui l’AI consenta implementazioni sempre più sofisticate, dall’altra prospettive tetre e impatti inquietanti sul vissuto di ognuno.

Una dicotomia problematica su cui ferve il dibattito, come succede puntualmente per ogni rivoluzione epocale. Perché, e non c’è dubbio alcuno, il portato rivoluzionario dell’AI potrebbe essere realmente sconvolgente.

Lo dimostra il fatto che oggi essa è sempre più un elemento imprescindibile di cui tenere conto per sviluppare piani di crescita, vendita, internazionalizzazione e innovazione di processi e sistemi che possano aiutare il mondo dell’impresa a rimanere al passo con i tempi. Per esempio tramite una user experience in grado di soddisfare ogni tipologia di utente, indipendentemente dalla sua geolocalizzazione o età anagrafica.

Per questo motivo, dopo il successo della prima edizione tenutasi a novembre 2018, anche quest’anno Business International (divisione di Fiera Milano Media – Gruppo Fiera Milano) ha deciso di continuare a promuovere una sempre maggiore adozione dell’AI all’interno dell’industria italiana dando vita alla seconda edizione di AIXA – Artificial Intelligence Expo of Applications, prevista dal 4 al 7 novembre 2019 presso gli spazi di MiCo – Milano Congressi. L’evento sarà comprensivo di quattro momenti relativi a differenti segmenti, come quello della data analysis, del marketing, del retail e di ricerca e formazione. La manifestazione sarà composta, infatti, dagli AI Business Training, dal Marketing Analytics Summit, da SMXL Milan e da InTail – Ai Driven & Intelligent Retail. Momenti d’incontro dedicati a target differenti che avranno l’obiettivo di rivolgersi a un’ampia platea di professionisti con diverse esigenze. Per ribadire come ormai la trasversalità di un’innovazione come l’intelligenza artificiale non possa più essere inquadrata in un’unica classificazione, ma anzi coinvolga contestualmente e contemporaneamente tutte le dimensioni dell’industria moderna.

Lievito: 36 mila le tonnellate utilizzate nell’arte bianca nel 2018

Il lievito sta bene. Peccato che non lo si conosca abbastanza. E questo vale tanto per i consumatori quanto per gli operatori del settore. Ecco quanto emerge dalla ricerca Cerved sul mercato del pane, commissionata da ASSITOL, l’Associazione Italiana dell’Industria Olearia, che al suo interno rappresenta i settori del lievito e dei prodotti semilavorati della panificazione e pasticceria.

Le rilevazioni descrivono un comparto solido: nel 2018, gli artigiani dell’arte bianca hanno impiegato circa 36mila tonnellate di lievito per le più svariate preparazioni.

In particolare, lo scorso anno i panettieri hanno utilizzato 35136 tonnellate di lievito, facendo così emergere l’importanza del lievito fresco tradizionale (89,6% del mercato), che resta il preferito da chi produce pane fresco e sulla cui resa è disegnata la maggior parte delle ricette in arte bianca. Marginale il ricorso al lievito secco (0,4%), mentre, in alternativa, crescono le paste acide, scelte dai panificatori più giovani.

La pasticceria artigianale

Anche questo settore ha visto crescere del 3% l’impiego del lievito, grazie all’aumento dei consumi. I dolci del panettiere, infatti, piacciono sempre di più e, anche d’estate, i lievitati classici si sono conquistati uno spazio importante. Basti pensare alle brioche, prodotto per tutte le stagioni, che sono quasi sempre impastate con lievito fresco.

Nel 2018 il mercato ha veicolato 692 tonnellate, perlopiù di lievito fresco tradizionale (63,4%), seguito da quello secco (21,3%) e dalla pasta acida (15%). La scelta dipende dalla tipologia di prodotti preparati dall’artigiano, che combina, in alcuni casi, lievito fresco e pasta acida. Tuttavia, per più della metà dei dolci artigianali, il lievitante più indicato resta quello fresco.

“I numeri ci dicono che il settore lavora bene – afferma Piero Pasturenzi, presidente del Gruppo lievito da zuccheri di ASSITOL – siamo ai primi posti in Europa per produzione”. Tuttavia il comparto, come ricorda la stessa ricerca Cerved, sottolinea da tempo il permanere, tra gli stessi artigiani, di una grande confusione sulle caratteristiche del lievito e delle paste acide. “In questo modo la comunicazione al consumatore risulta danneggiata e a volte addirittura fuorviante – osserva il presidente Pasturenzi –. Le stesse aziende hanno difficoltà a far conoscere efficacemente i pregi del lievito, che, oltre a rappresentare un piccolo tesoro nutrizionale, è fondamentale per donare gusto e croccantezza al pane”.

Al riguardo le aziende sono pronte a fare la loro parte. “Promuoviamo da tempo la formazione dei panificatori  – stigmatizza Pasturenzi –. E per informare meglio anche i consumatori, abbiamo lanciato da alcuni mesi il portale welovelievito.it, che vuole far crescere la conoscenza di questo ingrediente, essenziale per la nostra cultura alimentare non soltanto per il pane ed i prodotti da forno, ma anche perché è alla base della produzione di vino e birra”.

Back to school e gli ipermercati tornano in auge. E il prezzo ha un ruolo importante

Foto di DarkWorkX da Pixabay

Con il rientro sui banchi di scuola gli iper vanno alla riscossa. Almeno stando ai risultati dell’Osservatorio di ShopFully – DoveConviene.

Oltre il 48% degli intervistati*, infatti, risulta preferirli per acquistare il necessario per affrontare l’anno scolastico dei propri figli. Ben distanti, si attestano in seconda posizione le cartolerie, ferme al 26%.

La maggioranza di chi ha selezionato gli Iper come scelta ideale per effettuare tali acquisti sono genitori fra i 30 e i 40 anni, con figli alle scuole elementari. A orientare i consumatori nella scelta dei prodotti per il Back to School sono principalmente due fattori, ovvero il gusto dei figli (45%) soprattutto al Sud e Isole, mentre il prezzo (36%), per i genitori del Nord-Ovest. Considerando che oltre il 51% di loro ha in previsione di spendere al massimo 150€ per tali acquisti, gli Iper presentano le caratteristiche ideali per bilanciare le esigenze di questo target, affiancando ad un’ampia scelta per venire incontro ai gusti vari dei figli, i prezzi contenuti che i genitori cercano.

 

Interessante anche il dato circa la natura del canale scelto: nell’ambito degli acquisti per il Back to School, gli italiani continuano a preferire i canali del retail tradizionale rispetto all’online (82% vs 18% degli intervistati). In particolare, per i canali tradizionali emerge dai dati come gli ipermercati, primi della lista, abbiano un peso maggiore al Nord-Ovest, mentre il canale cartoleria, secondo classificato, sia più rilevante per le famiglie residenti al Sud e nelle Isole.

Molto diversa è la situazione per i genitori under 30, che invece preferiscono per la maggior parte effettuare questo genere di acquisti all’interno di un Supermercato, opzione che solo il 16,5% dei consumatori sembra preferire.

CIRFOOD inaugura il primo ristorante TRACCE di Milano. Parola d’ordine, sostenibilità

CIRFOOD inaugura il primo ristorante TRACCE a Milano, in Piazza Stati Uniti d’America. Il format propone un innovativo spazio di ristorazione per la pausa pranzo, caratterizzato da una piazza su cui si affacciano vere e proprie botteghe con un’offerta street food. Un locale caratterizzato inoltre da soluzioni sostenibili e orientate ad un servizio che minimizza l’utilizzo della plastica, limitata solo al take away.

Di fatto, tutta l’anima del ristorante è sostenibile: dagli arredi realizzati con materiali riciclati alle lampade a LED per limitare i consumi energetici. Dai tovaglioli  in materiale compostabile ai vassoi, realizzati con materiale riciclato e igienizzati in modo  da evitare l’utilizzo delle tovagliette di carta: oltre 150.000 quelle che saranno risparmiate così ogni anno.

Rilevante inoltre il contributo alla lotta alla plastica: le bevande sono servite esclusivamente tramite soluzioni free-beverage in bicchieri di vetro e sono bandite le bottiglie in plastica, sostituite da borracce riutilizzabili.

Il layout

Il locale, che si estende su una superficie di 1.300 mq per un totale di circa 330 coperti, compresi quelli nel dehors esterno, è una moderna food court caratterizzata da isole autonome con un’offerta differenziata, permettendo di scegliere tra: un corner dedicato ai primi piatti, denominato “Il Pastaio”, la “Gastronomia”, che propone secondi di carne o pesce con la possibilità di abbinare contorni caldi e freddi, macedonie di frutta e dessert, e “La Rotisserie”,  dotata di girarrosto per la preparazione del pollo allo spiedo.

Nel corner pizzeria, invece, sarà possibile ordinare pizze tradizionali, con impasto ai cereali o integrale, pizze al padellino e focacce ripiene. Infine, il bar che propone snack, panini e la possibilità di creare insalate a base di cereali o da comporre scegliendo tra 20 ingredienti.

“Con TRACCE, format nato proprio nella città di Milano in occasione di EXPO, trasformiamo il locale per la pausa pranzo in una vera e propria piazza su cui si affacciano botteghe dall’offerta gastronomica ricca e variegata, offrendo al cliente un’ampia scelta e una nuova esperienza di consumo. Il nuovo Tracce è in grado di rispondere alla crescente domanda di un pasto equilibrato, gustoso, accessibile e di qualità, che contribuisca inoltre a salvaguardare l’ambiente. Una ulteriore testimonianza del nostro impegno per l’innovazione dei format con cui siamo presenti sul mercato della ristorazione commerciale, interpretando i più recenti trend contemporanei” commenta Leopoldo Resta, amministratore delegato CIRFOOD Retail.

Distributori automatici: cresce il fatturato. Lombardia prima per numero di attività

Distributori automatici: pratici, veloci e senza limiti d’orario. E l’offerta è sempre più ampia: dalle bevande ai gelati, dai prodotti parafarmaceutici ai gadget, sono oltre 6 mila le attività del settore in Italia, tra sedi (3.620) e unità locali (2.676), e crescono del 4,1% in un anno e del 17,7% in cinque, grazie soprattutto all’apertura di nuove unità locali mentre le sedi di impresa restano stabili rispetto al 2018 e aumentano dell’1% dal 2014, passando da 3.588 a 3.620. È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese al secondo trimestre 2019, 2018 e 2014.

Secondo CONFIDA, l’associazione italiana della distribuzione automatica, nell’ultimo anno è cresciuto anche il fatturato del settore (+ 4,7%) che ha sfiorato i 4 miliardi di euro, così come le vending machine installate nel nostro Paese hanno superate le 822 mila unità (822.175, + 1,4%) e le consumazioni si sono attestate a 12 miliardi.

La mappa geografica

La Lombardia è la prima regione italiana per numero di attività nel settore, con 877 tra sedi di impresa e unità locali (di cui 525 sedi) e un peso del 13,9% sul totale nazionale. Milano ne concentra 353, seguita da Brescia (84, +1,2% in un anno), Bergamo (80, +9,6%) e Monza e Brianza (76, +2,7%). Varese è quinta con 62 attività (+3,3%). In cinque anni in forte crescita Lodi (+30,4%) e Cremona (+26,3%).

La classifica italiana. Roma con 431 attività, 6,8% del totale italiano, Milano con 353 (5,6%) e Torino con 306 (4,9%) sono i primi tre territori per concentrazione, seguiti da Bari, Napoli, Cagliari, Taranto, Genova, Lecce e Firenze. Tra i primi dieci territori, crescono in un anno soprattutto Bari (+13,4%), Taranto (+12%) e Firenze (+8,9%). In cinque anni maggior aumento a Taranto (+211,8%), Bari (+125,2%) e Lecce (+80%).

“Il settore della distribuzione automaticaMassimo Trapletti, Presidente di CONFIDA Associazione Italia Distribuzione Automatica conferma i dati della Camera di Commercio – è un settore dinamico e in crescita in cui l’Italia è leader a livello europeo. Gli sforzi delle aziende del settore sono attualmente orientate all’innovazione tecnologica delle vending machine che oggi iniziano ad essere connesse, dotate di touch screen per una migliore esperienza d’acquisto del consumatore e di pagamenti cashless (APP, carte di credito, ecc). Ma l’impegno dell’intero comparto si sta orientando anche e soprattutto verso la qualità e la varietà dei prodotti alimentari offerti e verso la sostenibilità. La nostra associazione ha dato vita insieme al Consorzio Corepla al progetto RiVending che prevede la raccolta e il riciclo di tutta la plastica di bicchierini e palette del caffè che viene reimmessa nella produzione di altri bicchierini e palette dando vita così ad una perfetta economia circolare”.

I prodotti piu’ venduti

Il caffè è il prodotto più consumato dell’automatico col 56% delle vendite dell’intero settore che corrispondono a 2,8 miliardi di consumazioni (+1,68%). Seguito dall’acqua (767 mila consumazioni in crescita dello 0,43%) e dalle altre bevande fredde (224 mila consumazioni) dove spicca la crescita delle bevande zero zuccheri (+53%). Per quanto riguarda gli snack che superano le 787 mila consumazioni annue si segnala la crescita del cioccolato (+1,8%), dei croissant (+5,4%) e tra i prodotti freschi i panini / tramezzini (+4,5%) e la frutta (+8,8%). Vero boom negli ultimi anni è quello della frutta secca che anche quest’anno cresce del +12%. Aumentano infine anche le vendite di prodotti nuovi per il vending come le bevande bio (+6%), snack bio (+25%) e quelli gluten free (+15%).

Praticità, innovazione e salutismo da un lustro guidano i consumi. L’analisi di IRI

Praticità, innovazione e salutismo, certo, hanno fortemente influito sull’evoluzione dei consumi. Ma talvolta (cioè quando i consumatori sono stati disposti ad investire maggiormente) anche l’aumento di prezzo si è rivelato un driver importante: è variegato, infatti, il panorama dei fattori che hanno orientato la crescita della spesa di prodotti di Largo Consumo Confezionato.
Un’analisi del fenomeno è stata realizzata da IRI che, tramite IRI Infoscan
Census® ha messo in evidenza le prime 10 categorie (fra le 451 che compongono il Largo Consumo Confezionato) per le quali, rispetto a cinque anni fa, i consumatori hanno  aumentato maggiormente la spesa.

Top ten delle categorie

Praticità e riduzione degli scarti, hanno privilegiato gli acquisti di Affettati, Carni Fresche Avicunicole e Carni Bovine confezionate. Per queste ultime i consumatori hanno però dovuto sborsare circa la metà della spesa incrementale al fine di coprire l’aumento di
costo dei prodotti. L’appeal delle nuove proposte di alimentari “ready to cook” ha invece sospinto la spesa per Secondi Piatti Base Pesce e Primi Piatti Pronti Freschi. Il bere  responsabile (e salutistico) stimola la crescita della spesa per le Birre e per le Acque
Minerali non gassate. Categorie come Uova e Vini, invece, richiedono l’investimento di più denaro a causa dei consistenti aumenti di prezzo accumulati negli ultimi anni. Questi rincari assorbono gran parte dell’aumentato esborso di denaro.

Scendendo nella classifica, subito dopo i “Top ten”, notiamo la presenza di un folto gruppo di categorie trainate da un consistente incremento dei volumi come, per esempio, i Formaggi Grana Confezionati, le Verdure di IV Gamma, i Vini Charmat Secchi, gli Snack Salati, i Sughi Pronti, le Pizze Surgelate, alcune tipologie dell’Ortofrutta che stanno sempre di più migrando verso l’acquisto di confezioni preparate a peso imposto (es. Pomodori, arance, mele, altra frutta monoprodotto). Infine, complice l’invecchiamento demografico, notiamo una forte crescita degli acquisti di Prodotti per l’Incontinenza. E’ poi servito un maggior esborso per coprire prevalentemente i rincari di prezzo per Patate (a peso imposto), Tonno Sott’Olio e Burro, per citare i più significativi. Quest’ultimo però – ovvero il Burro-  compensa i forti aumenti di prezzo con un importante calo dei volumi acquistati, confermando l’attitudine del consumatore a ridurre l’utilizzo di grassi nell’alimentazione.
Calo di prezzi con volumi fermi o in scarso progresso per la maggior parte dei Detergenti per il bucato e per la casa, le voci più soggette alla razionalizzazione della spesa.

Categorie con fatturati in calo
Speculari ai trend che hanno incrementato i consumi, ecco, sull’altro versante, quelli responsabili di una riduzione/razionalizzazione degli acquisti. Parliamo per esempio dei fattori salutistici e demografici e delle loro ripercussioni su alcune merceologie.

Si spende meno, infatti, per Prodotti per l’Infanzia o per i quali il consumo infantile
rappresenta una quota rilevante della domanda. I pannolini, il latte in genere e in parte anche i Nettari e Simili (Succhi di frutta) sono categorie che hanno risentito del calo delle nascite che si registra in Italia. Allo stesso modo scende la spesa monetaria per grassi e prodotti ad elevato contributo calorico. Da notare che è in atto una vera rivoluzione nell’ambito degli Yogurt più tradizionali, sostituiti dalle nuove proposte (Greco, bicompartimentale, yogurt da bere). Infine una scelta ecologica: calano significativamente gli acquisti (e la spesa) dei prodotti per la tavola Usa e Getta.

Carrefour Italia e Luca Speciani insieme per Act for Food

Carrefour Italia, nell’ambito del piano Act for Food, fondato su azioni concrete per mangiare meglio in linea con la transizione alimentare, annuncia l’avvio di una collaborazione con il Dott. Luca Speciani dedicata all’importanza delle abitudini di spesa e di un’alimentazione corretta per la salute e il benessere. L’iniziativa si concretizza in una serie di incontri all’interno di alcuni punti vendita Carrefour di Milano, Torino e Roma,che hanno l’obbiettivo di sensibilizzare i clienti ad un acquisto ed un consumo dei prodotti attento e consapevole.

Con quasi la metà della popolazione adulta in sovrappeso o obesa, e circa un terzo dei bambini nella medesima condizione, l’Italia, nonostante la dieta mediterranea, non è esente dai problemi generati da un’alimentazione errata, con conseguenti ricadute sulla salute.

Un’alimentazione consapevole, associata a uno stile di vita attivo, è infatti fondamentale non solo per mantenere il proprio peso forma, ma anche per prevenire e gestire il trattamento di molte malattie. L’American Institute for Cancer Research, ad esempio, ha calcolato che le cattive abitudini alimentari sono responsabili di circa tre tumori su dieci.

In linea con la strategia della Transizione Alimentare, siamo impegnati costantemente nell’offrire prodotti e servizi che possano rappresentare un valore aggiunto per i nostri consumatori, rendendo i nostri supermercati un luogo sempre più di riferimento – ha dichiarato Pierre Queau, Direttore Marketing, Clienti, Servizi e Trasformazione Digitale di Carrefour Italia  – In particolare, crediamo che l’iniziativa di sensibilizzazione al consumo consapevole, al centro della collaborazione con il dott. Speciani, sia parte fondamentale nel percorso di cambiamento dell’approccio all’alimentazione, di cui Carrefour Italia vuole esserne ambasciatore.  Con questo obiettivo, siamo al fianco dei nostri clienti, non solo con un’attenta offerta di prodotti, ma anche attraverso la formazione su specifici temi di qualità e sicurezza alimentare, grazie anche al supporto e alla collaborazione di professionisti della salute.

Gli argomenti trattati nel corso degli incontri dal dott. Speciani e dal suo staff di nutrizionisti saranno:

  1. Cibo come fattore di protezione della salute: seguire uno stile di vita equilibrato attraverso la corretta alimentazione ed il movimento;
  2. Lezioni di spesa: come leggere le etichette e scegliere consapevolmente i prodotti, in riferimento alle caratteristiche degli ingredienti e valori nutrizionali;
  3. Alimenti da evitare, alimenti da privilegiare: evidenze scientifiche confermano che un eccesso di zuccheri e carboidrati raffinati può generare conseguenze dannose per la salute. Diventa quindi importante saper scegliere e privilegiare alimenti che ne siano privi;
  4. 4. L’importanza del movimento: quanto il movimento possa generare effetti benefici su corpo e mente;
  5. Dieta bilanciata, la si può fare al supermercato?: Il supermercato offre ogni genere di delizia. Se si compra distrattamente potrebbe essere più facile che prodotti poco sani finiscano nel carrello. Solo un’attenta selezione consente l’impostazione di una dieta salutare.

Luca Speciani dichiara: “Sono felice di annunciare l’inizio di questa nuova collaborazione con Carrefour Italia, che si impegna a diffondere un regime alimentare sano, basato sulle più recenti scoperte scientifiche, ponendosi come obiettivo la salute della persona nella sua individualità”.

Gli incontri si terranno il sabato mattina, con frequenza settimanale e della durata di circa un’ora, dal 7 settembre al 5 ottobre nel Carrefour Market di Viale Bezzi a Milano, dal 14 settembre al 12 ottobre nell’Ipermercato di Montecucco a Torino e dal 9 novembre al 7 dicembre nel Carrefour Market di via Boezi a Roma. Al termine degli appuntamenti, oltre ad una piccola degustazione, verrà data ai partecipanti la possibilità di confrontarsi con il Dott. Speciani (presente durante l’incontro del 7 settembre) e il suo staff di nutrizionisti per ulteriori domande o approfondimenti.

La collaborazione con il Dottor Speciani, che ha permesso anche la realizzazione di diverse “video pillole tematiche di approfondimento” consultabili dal sito carrefour.it/mangiaremeglio, si inserisce nell’ambito delle azioni Act for Food, il programma internazionale che racchiude l’insieme degli impegni e delle iniziative concrete intraprese da Carrefour a livello locale per incoraggiare i consumatori ad essere più consapevoli, sostenibili e orientati ad una sana e corretta alimentazione.

 

Pam inaugura due nuovi negozi a Padova e a Castel San Pietro Terme

Pam ha inaugurato due nuovi supermercati a Padova e a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna, all’interno di uno stabile interamente riqualificato situato in via Emilia Ponente.

Traguardo particolarmente significativo è l’apertura a Padova dove più di 60 anni fa, esattamente il 13 dicembre 1958, è nato primo supermercato dell’insegna.

Entrambi i negozi, di circa 1.300 mq, offrono gli ultimi aggiornamenti della proposta commerciale di Pam Prossimità in termini di assortimento, presentazione merceologica, innovazione tecnica, eccellenze dei reparti freschi integrate dalle ultime novità.

Prénatal e Toys Center: debuttano nuove aperture e un nuovo concept

Prénatal Retail Group prosegue la sua evoluzione, con gli opening e il restyling di due delle sue insegne: Prénatal e Toys Center.

Dopo le aperture degli ultimi mesi, ha infatti inaugurato dei nuovi spazi Prénatal: 450 mq a Macerata e 500 mq a Roma (zona Ardeatina).

“Siamo veramente lieti di annunciare queste nuove aperture che rispondono a un piano di crescita importante. A guidarle, la volontà di rispondere alle esigenze dei nostri clienti e un percorso sempre al loro fianco, forti di un know how raccolto in 56 anni di storia aziendale” – dichiara Gabriele Gennai, Prénatal Business Unit Director.

Ad accogliere il nuovo Prénatal di Macerata, Toys Center, uno spazio di 1.100 mq oggi completamente rinnovato che trova ispirazione dal mondo delle fiabe per trasportare i suoi piccoli ospiti in un luogo incantato. Un viaggio che parte per ogni piccolo cliente dall’immaginare la sua prossima avventura: i colori caratterizzano le diverse aree gioco dal nome fantasioso, come “Immagina una principessa”, “Leggimi una storia”, “Giochiamo in compagnia” e molti altri. La scoperta di ogni angolo del negozio è resa ancora più divertente dai giochi e dalle decorazioni posizionate sui pavimenti, come gli evergreen “la campana” e “il gioco del Tris”, oppure le simpatiche impronte da seguire nell’area infanzia, gli accessori di bellezza per le bimbe, e grintose tracce di bicicletta nell’area dei maschietti.

“Siamo entusiasti del nuovo concept proposto nelle sedi Toys Center, una ricerca nata dalla volontà di rendere il luogo in cui accogliamo i nostri piccoli clienti sempre più magico, un punto di riferimento per le famiglie che possono trascorrere insieme momenti di gioia e spensieratezza. All’interno la qualità e la ricercatezza dei brand più prestigiosi e amati dai bambini dichiara Cristiano Flamigni, Toys Center e Bimbostore Business Unit Director.

 

CONAPI cede la sua partecipazione in Alce Nero S.p.A.

Diego Pagani, presidente di CONAPI

E’ definitivo: Conapi (che raggruppa 270 aziende, circa 600 apicoltori, con circa 100 mila alveari in tutta Italia (il 50% bio) con una potenzialità produttiva pari a 3 mila tonnellate di miele ogni anno), ha ceduto a La Cesenate Conserve Alimentari S.p.A., l’intera partecipazione da essa detenuta nel capitale sociale di Alce Nero S.p.A. 

La partecipazione oggetto della cessione corrisponde al 12% del capitale di Alce Nero S.p.A. e rappresenta l’ultima detenuta da CONAPI nella compagine societaria. Nel 2014 era stato ceduto il 10% a fronte della riacquisizione di un ramo d’azienda che comprendeva il marchio premium Mielizia, Cuor di Miele (brand riservato alla rete Ecor NaturaSì) e le altre produzioni apistiche a marchio del distributore.

L’acquisizione e il rilancio del marchio Mielizia nel 2014 è stata una scelta senza dubbio coraggiosa e lungimirante, che si è rivelata vincente, come dimostra chiaramente il progressivo aumento di fatturato complessivo della nostra cooperativa che è passato dai 16 milioni di euro del 2014 ai 22 milioni di euro del 2018”. – commenta Nicoletta Maffini Direttore Commerciale e Marketing CONAPI.

Tale operazione segna per CONAPI l’uscita definitiva dalla Società Alce Nero S.p.A., di cui è stata socio fondatore nel 1999, contribuendo sia alla crescita della società, sia sostenendo l’importanza del biologico come volano di un progetto di futuro sostenibile, per riaffermare oggi il core business della Cooperativa: dare la massima valorizzazione alla più importante filiera apistica in Europa, investendo in innovazione e puntando sulla crescita di una straordinaria compagine sociale formata da apicoltori che, dal Piemonte alla Sicilia offrono prodotti d’eccellenza.

L’operazione – ha spiegato a conclusione dell’accordo Diego Pagani, presidente di CONAPI – si inserisce in un preciso Piano Strategico quinquennale di rafforzamento della nostra posizione nel mercato nazionale ed internazionale, ed è in sintonia con la mission del consorzio che punta a valorizzare gli apicoltori soci e le loro produzioni, dal miele alla pappa reale, dal polline alla propoli, realizzate nel segno di un’agricoltura pulita, di qualità e rispettosa della biodiversità”.

 

 

 

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