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Carmela Ignaccolo

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Arcaplanet espande ancora la sua rete di negozi a Roma

Arcaplanet prosegue la sua politica di espansione a Roma dove dal 7 settembre alla rete di 17 negozi si aggiunge una nuova apertura di Via di Torre Spaccata 120: un negozio di 570 metri quadrati, dotato dei più innovativi prodotti di pet care che ospita servizi di ultima generazione pensati per gli amici pelosi come il Pet Wash con vasche e zona phon senza limite di tempo, oltre alla zona Lavanderia con lavatrice e asciugatrice a gettoni per l’igiene e il lavaggio degli accessori dei propri amici a 4 zampe.
Come tutti gli store dell’insegna, anche quest’ultimo nato sarà rifornito con assortimenti completi per il food e il non food per gli animali da compagnia grazie a oltre 10.000 referenze tra accessori e alimenti per cani, gatti, piccoli animali, roditori, pesci, anfibi e uccelli, un’ampia selezione trasversale di prodotti esclusivi e specializzati, dietetici e veterinari, di alimentazione biologica e vegetariana, cibo secco e umido, accessori dai tappetini igienici per cani alle lettiere per gatto, dai giochi ai guinzagli, ai “trasportini” ecc.

La giovane (poco più di vent’anni) e dinamica azienda ha visto in questi ultimi tre anni una forte crescita dimensionale sia di punti vendita che di fatturato e di addetti, attraverso lo sviluppo e la continua innovazione di un layout del tutto simile a un supermercato dedicato solamente ai pet e agli ambienti da essi frequentati, con spazi moderni, personale competente e preparato e un grandissimo assortimento specializzato per tutti i tipi di animali domestici.
Il nuovo negozio che dispone di un ampio parcheggio per la clientela, ha dato lavoro a quattro nuove risorse, conta due casse e sarà aperto dal lunedì a domenica con orario continuato dalle ore 9:00 – 20:00.

Melandri Gaudenzio presenta i suoi nuovi popcorn colorati. Di rosso, giallo e blu

La Melandri Gaudenzio – azienda specializzata in legumi, cereali e semi – presenta tre nuovi prodotti a marchio MelandriPOP: mais per pop corn biologico naturalmente colorato (perché appartenenti a tre differenti varietà di mais), grazie alle benefiche sostanze contenute.

Rossi, blu o gialli, biologici e di produzione italiana, questi pop corn nascono dalla riscoperta e dalla valorizzazione da parte della Melandri Gaudenzio di antiche varietà che si caratterizzano per le alte qualità organolettiche.

Ruby Red è una varietà di mais rosso rubino, caratterizzato da fiocchi bianchi di piccole dimensioni e dal gusto croccante e raffinato.

Blu Diamond è una varietà di mais blu che deve il suo colore al contenuto di antociani, antiossidanti che rappresentano una protezione contro i radicali liberi e l’invecchiamento dei tessuti. Dal gusto leggermente dolce, è caratterizzato da bianchissimi fiocchi che si sciolgono in bocca.

Il mais per popcorn giallo Butterfly è il classico intramontabile ricco di gusto e qualità per chi ama il popcorn.

I mais Melandri Gaudenzio sono disponibili in confezione doypack da 120 g (pari a 4 porzioni da 30 g) con euroforo che ne facilita l’esposizione a scaffale. La zip apri e chiudi consente di utilizzare la dose desiderata, di richiudere la confezione e di garantire una conservazione ottimale.

Divertente e coloratissima la grafica che caratterizza la confezione (provvista anche di finestrella trasparente che permette di ammirare il prodotto all’interno), con il marchio della linea nel quale le lettere “fanno POP”, saltando come fiocchi in padella; quegli stessi fiocchi che formano una allegra texture sul grande fondo colorato del pack: rosso, blu e giallo, come le varietà del mais.

 

Raja annuncia il rebranding del gruppo per le sue 15 filiali europee

Il Gruppo francese RAJA, che nel 2018 ha registrato un fatturato di 631 milioni di euro ed è leader europeo nella distribuzione di imballaggi, forniture e attrezzature per le imprese, annuncia di aver riunito tutte le sue 15 filiali europee*, precedentemente note come RAJAPACK, sotto il brand unico RAJA.

Tale armonizzazione renderà RAJA più facilmente identificabile in tutta Europa. “Il marchio RAJA è una promessa ai clienti sulla qualità impeccabile dei prodotti e dei servizi offerti, sullo stretto rapporto creatosi negli anni e sui significativi impegni ambientali e sociali che l’azienda da sempre sostiene”, afferma Danièle Kapel-Marcovici, CEO del Gruppo RAJA.

Presente sul mercato italiano dal 2006, RAJA Italia ha sede a Castel San Giovanni (PC) e conta circa 50 dipendenti. “Questo rebranding esprime la volontà della società di valorizzare l’offerta e consolidare il posizionamento sul mercato. – afferma Lorenza Zanardi, General Manager di RAJA ItaliaPer tutti i nostri clienti, da sempre al centro della strategia RAJA, non è altro che un’ulteriore garanzia della stabilità, dell’affidabilità e dell’esperienza che ci caratterizzano. In quest’ottica, infatti, continueremo a sviluppare la nostra presenza e il nostro business sul territorio nazionale con piena fiducia nel futuro”.

Prossimi obiettivi

Nel 2019, il Gruppo RAJA porterà avanti la sua strategia di sviluppo multicanale in tutta Europa.

“Vogliamo continuare a fornire ai clienti soluzioni più innovative, personalizzate ed eco-friendly. – afferma Danièle Kapel-Marcovici – Stiamo rafforzando i prodotti a catalogo, la logistica e l’organizzazione per raggiungere rilevanti obiettivi di crescita e redditività. Queste operazioni molto probabilmente ci permetteranno di fatturare circa 690 milioni di euro nel 2019″.

Obiettivi ambiziosi che saranno guidati dallo sviluppo dei principali clienti, in particolare nel dinamico settore dell’e-commerce, così come dagli investimenti in tecnologia digitale e dal miglioramento della logistica.

*15 filiali europee

Belgio, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Austria, Italia, Repubblica Ceca, Svizzera, Norvegia, Polonia, Danimarca, Svezia, Portogallo, Slovacchia

Innova Retail Award 2019: annunciati i progetti finalisti

Kiki Lab organizza la terza edizione dell’Innova Retail Award, riconoscimento annuale che intende premiare progetti innovativi in grado di conferire valore aggiunto alle aziende Retail e alla retail experience dei loro clienti.

“Oggi è molto utile per tutta la business community dare visibilità ai progetti che puntano sull’innovazione ‘reale’ e di successo, quella che genera benefici per i clienti finali e supporto ai conti economici delle aziende – afferma Fabrizio Valente, fondatore e amministratore di Kiki Lab – Ebeltoft Italy – Siamo molto soddisfatti del successo della terza edizione dell’Innova Retail Award che ha ricevuto numerose e interessanti candidature.”

I progetti, suddivisi in sei categorie (Start-up, Retailer di Servizi, Retailer Non Food, Retailer Food, Retailer della Ristorazione, Aziende IT) sono stati valutati da un’ampia giuria che comprende manager, professionisti ed esperti del Retail e di innovazioni in ambito tecnologico e digitale

Progetti Finalisti 2019

 

Categoria Start-up

-Dishcovery: Dishcovery

Startup che cambia il modo in cui i viaggiatori stranieri vivono le esperienze culinarie all’estero e allo stesso tempo fornisce ai ristoratori un servizio in grado di creare il loro menù, consultabile da smartphone in modo interattivo in tutte le lingue.

-Lmsc: LastMinuteSottoCasa

Innovativo megafono digitale che consente agli esercenti con prodotti alimentari che si avvicinano alla data di scadenza di avvisare, tramite App, i cittadini a due passi dal punto vendita della presenza di offerte di prodotti alimentari freschi, a metà prezzo. Un progetto dove a vincere sono in tre: il negoziante, il cittadino e soprattutto il pianeta!

-Milkman: Milkman

Esperienza vincente per la consegna a domicilio dei prodotti ecommerce, dando totale libertà al cliente di scegliere data ora nei quali ricevere il proprio ordine. Partendo da un approccio tecnologico e data-driven, anche in same-day è possibile garantire un servizio di consegna a domicilio costruito intorno al cliente finale.

 

-Pagita: Smart Product Sample Distribution

Piattaforma tecnologica per collegare i distributori automatici ad Internet e trasformarli in punti di distribuzione di campioni di prodotto. I clienti, dopo la registrazione, potranno prelevare i campioni dal distributore automatico consentendo alle aziende di raccogliere feedback e di misurare il ritorno sull’investimento.

-Yoobic: Progetto Celio*

Applicazione che permette ai Retailer di migliorare la customer experience e i KPI attraverso: perfezionamento dell’in-store execution; miglioramento dell’operatività nei negozi (tra cui l’aspetto visivo, monitorando a distanza la buona tenuta dei negozi); riduzione dei costi; motivazione del team tramite micro-training/giochi di engagement; miglioramento della comunicazione interna e condivisione di buone prassi. 

Categoria Retailer di Servizi

-Bed & Boarding: Bed & Boarding

Format di ospitalità fast & cheap attivo 24/7. Concept originale e in linea con le tendenze del viaggiare contemporaneo che privilegiano comfort, ottimizzazione del tempo e risparmio. Area dedicata con cabine dotate di tutti i comfort necessari per soddisfare le esigenze di riposo e privacy del viaggiatore.

-DressYouCan: Rivestiamo il cambiamento

Servizio di noleggio online e instore di abbigliamento e accessori femminili. Oltre 1.300 referenze disponibili per ogni occasione o cerimonia e servizio ‘all inclusive’ con modifiche sartoriali, assicurazione e prova gratuita inclusi nel prezzo.

-Fit For Lady: La palestra woman friendly

Un nuovo modo di vivere la palestra per sole donne, in uno spazio ideale e con servizi che facilitano la vita a tutte le donne, teenager o neo-mamme e mamme con i loro bambini fino a 10 anni, grazie ai servizi offerti e a macchinari per circuiti 30 minuti “Circuit Training Fitforlady”.

-Gesac: L’aeroporto “passeggerocentrico” ed innovativo

Adozione di una strategia commerciale che mette il passeggero al centro del proprio sviluppo di progetti, dedicando spazi ad attività commerciali e servizi innovativi tra cui: l’hotel a capsule; il ristorante con tavoli digitali; gli uffici dedicati alla cura della fobia del volo; l’emissione di carte d’identità in tempo reale; le aree dedicate al museo archeologico permanente.

-Retail Beauty Group: Nail Easy 

Un vero e proprio nuovo beauty lifestyle concept, nato con l’obiettivo di reinventare la visita ai classici salon, enfatizzando l’aspetto “social” della beauty experience: gustare drink & coffee e celebrare piccoli momenti mentre si è coccolati dalle migliori beautician.

Categoria Retailer Non Food

-Bottega Verde: Nuovo format negozi Bottega Verde: CONCEPT 4.0

Nuovo format di negozio sviluppato all’interno del processo di rebranding aziendale e creato con l’obiettivo di trasmettere meglio la nuova identità del Brand e offrire un’esperienza sensoriale ai propri clienti facendo respirare l’atmosfera della Toscana.

-ManoMano: Rivoluzionare il fai-da-te e giardinaggio online 

Primo e unico ecommerce europeo interamente dedicato al bricolage e al giardinaggio online.

La piattaforma rivoluziona e reinventa usi e abitudini di appassionati, professionisti e sellers del mondo DIY, liberandoli dai vincoli e dai limiti di questo mercato grazie a una serie di servizi innovativi.

-Mondadori Retail: MyStore – Shopping virtuale instore

Il modo in cui i clienti acquistano libri viene rivoluzionato da MyStore, un assistente per lo shopping virtuale in-store creato grazie a una soluzione di cognitive content presenter che sfrutta l’intelligenza aumentata per creare un’esperienza customer centered integrata all’interno del punto vendita.

-OVS: Omnichannel: OVS Digital Personal shopper 

Servizio innovativo e su misura con il quale OVS intende essere ancor più vicino ai suoi clienti, riducendo ulteriormente il confine tra online e offline. Dalla selezione dei capi online fatta da un team di stylist, in linea con le tendenze del momento, fino alla prova in negozio su appuntamento.

-Woolrich: Woolrich Retail The Experience (TBC) 

Il flagship store di Milano propone un tuffo a 360° nel mondo Woolrich e un’inedita esperienza di shopping. Il negozio si sviluppa attorno a una successione di ambienti, ognuno dedicato a diverse categorie di prodotti e servizi, che guidano il cliente alla scoperta di Woolrich dal mondo urban a quello outdoor. Tra le principali innovazioni troviamo la Ice Room Experience (La Camera Del Freddo), ricreata per dare ai clienti una prova tangibile dell’efficacia del prodotto.

Categoria Retailer Food

-Artisti del Vegetariano: Cristina e Massimo Artisti del Vegetariano

Negozio-laboratorio di frutta e verdura che offre un assortimento di cibi freschi già tagliati, preparati per minestre e contorni vegetariani, cibi vegetariani cotti e pronti per essere consumati in loco o come take away per una pausa pranzo veloce, leggera e salutare. All’interno del negozio viene organizzato anche un percorso di formazione.

-Conad Adriatico: Lo store del futuro: new customer experience 

Progetto che interpreta il concetto di supestore in chiave moderna, rispondendo alle nuove tendenze ed esigenze dei clienti tramite l’introduzione di servizi smart per rendere l’esperienza di acquisto più veloce ma allo stesso tempo emozionale grazie a numerose iniziative di marketing esperienziale.

-Eataly: La pizza è una cosa seria

Progetto ambizioso che attribuisce una nuova identità e riconoscibilità ad un piatto simbolo della cucina italiana: la pizza. Sfida lanciata in collaborazione con Slow Food Eataly per portare la qualità dei piatti iconici italiani ad un alto livello di standard, frutto del “pensare locale per agire globale”.

-Lidl Italia: #storymezzino, il tramezzino followmenale

Primo prodotto creato dai followers di Lidl Italia tramite le Instagram stories. Attraverso la funzione sondaggio gli oltre 350 mila followers di Lidl Italia sono stati coinvolti nella scelta degli ingredienti di un tramezzino personalizzato. Pane bianco, arrosto di pollo, funghi e salsa al basilico sono gli ingredienti selezionati dagli utenti.

-Winelivery: Winelivery

Vendita online (tramite sito web e app proprietaria) di vino e alcolici al mercato privato con consegna a domicilio alla giusta temperatura e in meno di 30 minuti, in un mondo in cui il tempo e la qualità sono sempre più i driver decisionali dei clienti nel mercato Food & Wine.

Categoria Retailer della Ristorazione

-Big Bang Cooperativa Sociale Onlus: 21Grammi

Locale per colazioni, pranzi e aperitivi operante nel sociale tramite l’inserimento lavorativo di persone affette da sindrome di Down e la formazione lavorativa dedicata a persone con disabilità intellettiva.

-KM90: KM90

Ristobottega Emiliana che unisce vendita e somministrazione, tradizione e innovazione.

Al piano terra, oltre alla vendita di prodotti tipici, include un bar e una “degusteria” per una sosta veloce, mentre al primo piano si trova un elegante ristorante per gustare l’Emilia serviti e coccolati.

-Löwengrube: Il sistema Löwengrube

Il concetto di birreria di qualità viene abbinato a quello della cultura e della tradizione del cibo bavarese, con l’obiettivo di far vivere al cliente un’esperienza unica.

-PIE: Pizza Italiana Espressa

Format di pizzeria che prevede una personalizzazione del prodotto al 100% da parte del cliente finale, chiamato a decidere di volta in volta come comporre la propria pizza scegliendo gli  ingredienti preferiti: dalla base, ai topping, alle salse, fino al prodotto finito.

-WorkEat: WorkEat

Catena nel settore della ristorazione che offre un servizio food&beverage all’interno di locali ipertecnologici insediati presso i più importanti scali aeroportuali e stazioni ferroviarie. Cucina healthy abbinata al concetto di fast-food, utilizzando prodotti Made in Italy di alta qualità.

Categoria Aziende IT

-IBM: Food TrustTM

Utilizzo della tecnologia blockchain per creare visibilità e attendibilità della supply chain alimentare. È l’unica rete del suo genere che collega coltivatori, trasformatori, distributori, rivenditori attraverso una registrazione soggetta ad autorizzazione, permanente e condivisa, dei dati del sistema.

-IBM: Le 4 Casino – Store Innovation

IBM è partner nella realizzazione del nuovo format urbano del gruppo Casino, grazie a un lavoro sulla employee experience che fornisce in modo semplice ed integrato allo store manager un quadro di controllo complessivo della catena del freddo: layout del negozio, temperature, consumo energetico, alert intelligenti, store map, ecc.

-Nexi Payments: Nexi SmartPOS®

POS di nuova generazione, innovativo e dal design elegante e funzionale che integra le funzionalità per la gestione del business liberando spazio al punto cassa e rendendo più semplice la gestione dei pagamenti elettronici e dell’attività commerciale quotidiana.

-Oney: Datasharing Project

Strumento di raccolta dati, tramite l’utilizzo della tecnologia cloud, in grado di creare valore per fornitori e Retailer aiutandoli a risparmiare tempo e a ottimizzare le azioni commerciali e di marketing. La raccolta dati fornisce un report interattivo che illustra tutti i dettagli delle performance di vendita.

-Too Good To Go: App contro gli sprechi alimentari

App che permette a bar, ristoranti, forni, pasticcerie, supermercati di recuperare e vendere online, a prezzi ribassati, il cibo invenduto “troppo buono per essere buttato”. I ristoratori e i commercianti di prodotti freschi iscritti all’applicazione possono mettere in vendita le Magic Box, una selezione a sorpresa di deliziosi prodotti e piatti freschi rimasti invenduti a fine giornata

Carrefour: due nuovi accordi per rafforzarsi al sud e al centro Italia

Carrefour Italia continua l’implementazione del Piano di Trasformazione Carrefour 2022 annunciato a inizio 2018, firmando due accordi di Master Franchising con Apulia Distribuzione e Etruria Retail, che permetteranno il consolidamento della propria rete ad insegna Carrefour Market e Carrefour Express in Calabria, Basilicata e Puglia, rafforzandone la presenza nelle regioni Toscana e Umbria.

I nuovi 546 punti vendita, dal 1 gennaio 2020 si andranno ad aggiungere ai 1.085 che costituiscono l’attuale rete di vendita di Carrefour Italia, confermando ulteriormente l’importanza di una presenza capillare su tutto il territorio italiano. Della rete franchising di Etruria Retail, alcuni punti vendita manterranno l’insegna La Bottega.

 “L’annuncio di oggi rappresenta un momento fondamentale per il rafforzamento di Carrefour Italia sul territorio italiano, in cui crediamo fortemente.” – ha commentato Gérard Lavinay, Presidente di Carrefour Italia – “Ad un anno e mezzo dalla presentazione del progetto globale di Transizione Alimentare del nuovo piano strategico annunciato dal Gruppo, confermiamo quindi la profonda fiducia riposta in questo mercato e l’impegno verso i nostri clienti in Italia. Le attività verso un’alimentazione sostenibile sono in pieno sviluppo e, con quanto annunciato oggi, riusciremo a coinvolgere ulteriormente il Centro e il Sud Italia in questo processo di cambiamento epocale. Per continuare a implementare il Piano di Trasformazione presentato a inizio 2018 dal Gruppo, e consolidare ulteriormente la nostra presenza in Italia, – conclude Lavinay – è importante poter contare su partner di valore quali Apulia Distribuzione e Etruria Retail.”

Il cambio insegna coinvolgerà i singoli imprenditori sul territorio in un importante piano di comunicazione verso le comunità locali di riferimento.

I due separati accordi prevedono, inoltre, importanti sinergie a livello di acquisti, consentendo ad Apulia Distribuzione e ad Etruria Retail di accedere alle condizioni di acquisto di Carrefour Italia, e di distribuire prodotti a marchio Carrefour e prodotti della linea top di gamma “Terre d’Italia” che vive di un forte impulso di export.

 

“Siamo molto soddisfatti di questo accordo raggiunto con Carrefour Italia – ha dichiarato Antonio Sgaramella, Amministratore Delegato di Apulia Distribuzione – . La nostra azienda viene riconosciuta dal mercato come uno dei principali operatori di riferimento della Grande Distribuzione su territorio italiano, ed è per questo che siamo certi che questa partnership, in controtendenza rispetto al settore, potrà garantire il soddisfacimento reciproco nel raggiungere molteplici obiettivi, dallo sviluppo del territorio, alla maggiore competitività imprenditoriale, e all’accrescimento del reciproco know-how attraverso la condivisione delle migliori pratiche.”

“L’accordo con Carrefour è la scelta migliore che la nostra azienda poteva fare nella ricerca di un partner affidabile nel mondo della GDO. – spiega il direttore generale di Etruria Retail, Graziano Costantini Una partnership di successo che coniuga il know-how e le competenze di un grande player come Carrefour con le capacità di Etruria Retail di essere impresa attenta alle esigenze dei clienti e vicina ai territori, alle comunità e ai soci. Da oggi, infatti, costruiamo insieme una formula commerciale innovativa e moderna che ci permetterà di migliorare le nostre performance e aumentare la competitività dell’azienda e di ogni singolo punto vendita della rete”.

 

 

Manila Grace e Breil: due nuovi debutti al Mantova Outlet Village

Due nuovi punti  vanno ad ampliare la già vasta offerta di brands che caratterizza il Mantova Outlet Village a Bagnolo San Vito, uno dei cinque Village del network Land Of Fashion di proprietà del Fondo americano Blackstone.

Hanno infatti inaugurato Breil, famosa azienda milanese di gioielleria e Manila Grace, fashion brand femminile italiano nato nel 2004.

Breil: filosofia unisex

Nell’ottica di implementare la strategia di rilancio del marchio Breil, l’azienda Binda ha sviluppato un nuovo concept retail che verrà, per la prima volta, testato al Mantova Outlet Village.

Già dando una rapida occhiata dall’esterno del negozio, si può percepire il carattere deciso e contemporaneo che il brand trasmette nei suoi prodotti. È infatti partendo proprio dall’allestimento che si può notare come Breil sia riuscita a tradurre il concetto dell’unisex al mondo della gioielleria e dell’orologeria.

Avvalendosi proprio sulla forza della loro comunicazione, il negozio accoglie il cliente attraverso due gigantografie, immagini impattanti, che sottolineano la modernità e l’istinto delle collezioni in vendita: orologi e gioielli caratterizzati da un’identità forte e da un design sensuale e seducente, che hanno reso Breil il marchio il più innovativo del settore della gioielleria.

L’esposizione si suddivide in due pareti principali: sulla destra i gioielli, esposti in teche trasparenti e sulla sinistra gli orologi, esposti su pannelli verticali. La particolarità della parete orologi è la fruizione esperienziale, poiché il consumatore può liberamente toccare i prodotti esposti.

Al centro del negozio si trovano due banconi dove è possibile continuare a consultare l’esposizione delle collezioni.

Queste caratteristiche si rispecchiano anche sulla scelta dei materiali che rivestono l’ambiente: l’acciaio si evolve nella tonalità più unisex e moderna del canna di fucile che, abbinata a superfici in plexiglass e vetro trasparenti, permettono la valorizzazione del prodotto. Superfici nere opache si intrecciano con altre lucide e specchiate, andando a creare un’atmosfera moderna e unica. Sulla parete dietro la cassa, infine, sono presenti due monitor che trasmettono video di campagna e tutto il mondo Breil.

Manila Grace, stili e colori 

Lo store Manila Grace si presenta caldo e luminoso ed offre una vasta scelta di collezioni da donna e bambina in un sofisticato equilibrio di stili e coloriche esprimono un fashion style inedito basato sulla cura del dettaglio.

Non mancano una vasta gamma di accessori e bags, coordinata e completa e che declina e caratterizza gli elementi del brand, e le collezioni da bambina che riflettono il mood della collezione donna. 

Nel negozio i confini tra pareti e pavimenti si dissolvono per creare uno spazio infinito e il sistema espositivo è essenziale così da lasciare la scena al prodotto. Materiali naturali come legno di rovere spazzolato e ferro satinato sono assemblati e sovrapposti, fino a creare giochi di profondità. Unico tocco di colore è il sistema di sedute in velluto rosa antico. Uno store dove il prodotto è l’indiscusso protagonista. 

”Siamo davvero felici di dare il benvenuto nel nostro Village a due brands di caratura internazionale come Breil e Manila Grace. Siamo anche certi che i nostri clienti gradiranno questi nuovi store che vanno a completare ulteriormente l’offerta merceologica da noi proposta, offrendo prodotti di alto livello a prezzi più che competitivi.” – dichiara Sara Sirocchi, marketing manager del Village.

Il reddito di cittadinanza sta influenzando i consumi? L’analisi di IRI

L’introduzione del Reddito di Cittadinanza sta influenzando le vendite di prodotti di Largo Consumo Confezionato? Con l’intento di rispondere a questo quesito, IRI ha effettuato un’analisi sui dati a disposizione.

Di fatto, si può anticipare che – nonostante la crescita delle vendite LCC registrata negli ultimi periodi nel Sud non sia di per sé un fatto probante tale discontinuità rispetto allo scorso anno può interpretarsi come un indizio di efficacia della misura.

Ma procediamo con ordine, individuando la platea dei consumatori intressati, la loro dislocazione geografica e la cifra potenzialmente spendibile.

La platea dei fruitori del reddito di cittadinanza

A luglio 2019 sono state accolte le domande di oltre 850.000 nuclei familiari (interessando circa 2 milioni di persone). La misura ha coinvolto circa il 3% delle famiglie italiane. Lo strumento è ad oggi esteso ad oltre il doppio delle famiglie rispetto alla misura precedente del Reddito di Inclusione (max 357.000 nuclei raggiunti a dicembre 2018), che va a sostituire. Il contributo medio mensile del RdC è di 490€ a famiglia rispetto ai 292 del precedente RdI. La cifra destinata agli acquisti di beni primari è di circa 150€ mensili per famiglia. Si stima, quindi, un erogato su base annua di circa 5 miliardi e una quota destinata ai beni di consumo primari di circa 1,5 miliardi. Oltre il 62% delle famiglie beneficiarie sono del Sud: in quest’area l’incidenza dei nuclei familiari recettori raggiunge perciò una percentuale significativa (6%) in grado di influenzare in modo più tangibile anche la domanda per i beni di consumo primari.

Questo lo scenario. Ovviamente, però, è difficile prevedere oggi quanti dei contributi RdC possano venire destinati agli acquisti di Prodotti Confezionati di Largo Consumo, in quanto si devono prendere in considerazione due fattori principali:

– La maggior parte dei contributi erogati è destinata a integrare le spese per affitti, mutui ed utenze domestiche;

-L’accoglimento delle domande che ha seguito una progressione fisiologica per cui nei primi mesi (a partire da aprile) il numero dei nuclei beneficiari è risultato più ridotto.

E allora? E’ possibile dare una risposta al quesito inziale?

Allo stato attuale una prima risposta può venire osservando se negli ultimi 3 mesi (escludiamo aprile perché troppo influenzato dagli effetti della Pasqua) ci sia un significativo cambio di rotta delle tendenze (spesso sotto tono) delle vendite LCC nel Sud.

Trend dei ricavi LCC nella Distribuzione Moderna

Una discontinuità significativa

Da Maggio a Luglio registriamo una forte inversione di tendenza nel Sud Italia che, dopo un calo dei ricavi (-1%) segnato l’anno scorso, contabilizza una crescita del 2,7%. Una dinamica di tutto rispetto che «chiude la forbice» con il primo bacino di consumo del Nord Ovest e addirittura allunga il passo rispetto alle regioni «ricche» del Nord Est (+1,5% il trend verso la controcifra Maggio-Luglio 2018). Scendendo nel dettaglio di canale distributivo si osserva che la forte discontinuità positiva delle vendite (rispetto al bilancio 2018) abbraccia tutti i canali generalisti (Iper, Supermercati e Discount), mentre gli Specialisti Casa Persona rafforzano la fase di espansione già in atto l’anno precedente (da +10,1 a +11,4%). Per concludere, la crescita delle vendite LCC registrata negli ultimi periodi nel Sud di per sé non è un fatto probante perché si colloca in una congiuntura 2019 che, vuoi per fattori climatici più favorevoli, vuoi per una generale maggiore vivacità della domanda, vede un progresso diffuso un po’ in tutte le zone del Paese. Tuttavia, la discontinuità più forte evidenziata nel Sud rispetto alle tendenze dell’anno scorso ed i tassi di crescita in linea – se non superiori – a quelli delle aree più ricche sono un primo indizio di efficacia della misura a sostegno dei consumi di beni di prima necessità.

Teddi: in autunno in arrivo due nuovi gusti

Fine dell’estate e arrivo di novità per Teddi, brand di yogurt biologico dedicato ai bambini, che da oggi ha una ricetta più semplice, pulita, 100% naturale, che prevede l’utilizzo di solo latte italiano biologico. Un rinnovamento che si esprime anche nel nuovo logo e nel packaging che, però, mantiene invariata l’immagine della mascotte, il simpatico orsetto amico della natura e da sempre simbolo degli yogurt Teddi. Non solo, in autunno Teddi si arricchisce di due nuovi gusti: il primo è lo yogurt bianco naturale Demeter, preparato con latte biodinamico italiano, proveniente da allevamenti che utilizzano unicamente metodi biologici e biodinamici. Nel banco frigo della Grande Distribuzione, può vantare di essere l’unico prodotto con marchio Demeter per bambini. Altra novità, altrettanto esclusiva sullo scaffale degli yogurt dedicati ai più piccoli, è il Teddi Mela&Prugna, un abbinamento di gusto, piacevole e delicato, dove la bontà delle mele si accompagna alla dolcezza e alla succosità delle prugne. La linea Teddi comprende anche le referenze: albicocca, fragola, banana, pera e biscotto.

 

Carrello gluten free: in Lombardia il divario maggiore tra canali distributivi

Carrello gluten free: con ben 23 euro di differenza tra la grande distribuzione e il canale delle farmacie è la Lombardia la regione con il divario maggiore. Qui, infatti, per uno stesso paniere si spendono 37 euro al supermercato e quasi 60 in farmacia.

Vediamo qualche esempio: in Lombardia, chi segue una dieta gluten free può oggi scegliere fra tre diversi punti vendita per riempire frigo e dispensa, con significative variazioni di prezzo. Per acquistare un paniere contenente una rosetta, pane a fette, 3 confezioni di pasta, biscotti per la prima colazione, snack dolci, 2 confezioni di farina o preparati, una pizza surgelata e un piatto pronto, nella Regione della rosa camuna si passa dai 37 euro della grande distribuzione, ai 56 del negozio specializzato fino ai quasi 60 della farmacia. Una differenza di ben 23 euro, appunto. Eppure in passato le cose andavano diversamente:  6 anni fa per esempio, il divario era di soli 11 euro, uno trai più bassi della Penisola.

Una cosa è certa: negli anni il mercato gluten free si è molto evoluto con i suoi pro e i suoi contro.

“Rispetto a qualche anno fa è più facile per un celiaco acquistare prodotti senza glutine – spiega infatti Isidoro Piarulli, presidente di AIC Lombardia – ma ovviamente sono ancora tanti i miglioramenti che possono essere fatti. In primis semplificare le etichette dei prodotti gluten free e migliorare il layout nei punti vendita così da rendere più semplice il momento della spesa. Non solo: AIC Lombardia sta lavorando per coinvolgere postazioni di vending che offrono snack e bevande senza glutine, così che anche negli attimi di pausa chi convive con la spiga barrata possa trovare prodotti in grado di soddisfare le sue esigenze alimentari”.

Il sistema gluten free in Lombardia

Storicamente, la Lombardia si è sempre dimostrata all’avanguardia in fatto di sostegno ai celiaci basti pensare che gli aiuti economici sono stati introdotti nel 1979, con tre anni di anticipo sul nazionale. Attualmente la spesa dell’erogazione gratuita ammonta a oltre 3 milioni di euro e riguarda oltre 36500 lombardi. Inoltre, il sistema regionale permette di accorpare due mensilità una volta l’anno e necessariamente per due mesi consecutivi, così da agevolare l’acquisto di prodotti erogabili in periodi particolari come quelli estivi o natalizi.

La principale reason why di scelta

Secondo una recente ricerca svolta nell’ambito di una tesi realizzata in collaborazione con AIC Lombardia, il binomio qualità-prezzo nella mente del consumatore celiaco pende verso la qualità, che costituisce il driver principale di acquisto per oltre 4 celiaci lombardi su 10. Grande importanza è riservata anche all’ingredientistica tanto che il 35% predilige alimenti con pochi grassi, senza additivi o ricchi di fibre.

Per quanto riguarda, invece, le differenze tra i diversi canali distributivi, tra i punti di forza dei negozi specializzati spiccano il vasto assortimento, che spazia dalle marche più conosciute ai piccoli produttori locali o artigianali, e le attività promozionali.

Il diverso ruolo dei canali distributivi

Un altro modo di acquistare prodotti senza glutine è rivolgersi alla farmacia, un canale che si distingue per i prezzi più elevati, ma che garantisce un confronto con personale qualificato ed è presente in modo capillare su tutto il territorio. Per quanto riguarda la grande distribuzione, da una parte può lasciare il consumatore da solo nel momento dell’acquisto, poiché spesso non è possibile rivolgersi ad un esperto col quale chiarire eventuali dubbi, ma risulta il canale più economico e, dal punto di vista psicologico, allontana la componente patologica che alimenta una sensazione di diversità perché permette di non comprare in un punto vendita apposito.

Questione di layout

Uno studio condotto da AIC ha analizzato anche le preferenze in fatto di layout: è emerso che 7 celiaci su 10 vorrebbero trovare i prodotti gluten free in un’isola dedicata. Tale scelta si deve soprattutto a motivi di praticità perché evita di confondere i prodotti con glutine da quelli senza e rende la spesa più comoda e veloce; tra i contro dell’isola, però, il rischio di prendere il prodotto sbagliato se scorrettamente posizionato dall’operatore o da un altro cliente. Il 20% chiede, invece, che i prodotti senza glutine siano mescolati insieme agli altri sugli scaffali così da non sentirsi “ghettizzati” e contenere i rischi dal momento che, essendo più alta l’attenzione, è più difficile confondere un prodotto idoneo con uno che non lo è; d’altro canto però, questo sistema complica le cose e rende meno rapido l’acquisto. Infine, il restante campione scommette sulle isole “multifree”, dove trovare anche prodotti senza lattosio e simili, un layout utile per chi deve gestire più intolleranze, ma che aumenta i rischi di errori nella scelta.

 

 

Vino ed e-commerce, meno social ma di qualità e un focus sugli autoctoni

Vino ed e-commerce: qual è lo stato dell’arte? Ce lo racconta la  sesta edizione della ricerca condotta da Omnicom PR Group Italia, società di consulenza strategica in comunicazione attiva.

Ne emerge che si comunica su meno canali social ma che quelli prescelti sono di qualità più elevata. Inoltre è in crescita l’e-commerce proprietario, visto come opportunità per estendere il dialogo con i consumatori, quanto alla content strategy, infine, il focus è sui vitigni autoctoni. Opportunità ancora da cogliere su user experience dei siti, assistenza clienti via chat e utilizzo formati Podcast per raccontare vino e territorio.    

Vediamo adesso come nel 2019 si è evoluto il comparto digitale

I canali social

Instagram continua a crescere rispetto a tutti gli altri social, con un incremento di follower del 71% rispetto al 2018, segno di un crescente interesse verso il social network da parte dei brand ma anche da parte dei giovani verso il mondo del vino. Non solo, oggi sono 17 su 25 le aziende ad avere un account ufficiale (contro le 15 del 2018 e le 6 del 2014). Facebook rimane stabile con 21 aziende su 25 ad avere un account ufficiale mentre migliora la frequenza di aggiornamento settimanale (72% delle cantine nel 2018 contro l’84% del 2019). YouTube e Twitter non invertono il trend degli ultimi anni, risultano poco presidiati e aggiornati (il primo utilizzato spesso come “archivio”, il secondo per comunicare sporadicamente news sull’azienda).

e-commerce

Nell’epoca di Amazon e dei player specializzati in e-commerce del vino è interessante notare che – negli ultimi 12 mesi – le aziende con e-commerce proprietario sono passate da 3 su 25 (2018) a 6 su 25 (2019).  Una controtendenza quindi, forse guidata dalla volontà di accompagnare il consumatore lungo tutto il percorso d’acquisto, senza lasciare a terze parti – nell’ultimo miglio – storytelling, packaging del prodotto e assistenza clienti. 

Autoctoni, food pairing e sostenibilità

Tutte le aziende menzionano, a vario titolo, i vitigni autoctoni (nel 2018 erano il 64%, nel 2014 solo il 19%).

Varia il livello di approfondimento: alcune cantine non si limitano a citarli, ma dedicano spazio alla descrizione dei vitigni e alla scelta di utilizzo, altre dedicano particolare attenzione al tema con un’intera sezione del loro sito.

13 cantine su 25 (52%) fanno riferimento a percorsi di degustazione (nel 2018 erano il 40%, solo il 15% nel 2014). Interessante il trend del “food pairing” (abbinamenti vino-cibo) che vede 10 aziende su 25 protagoniste.

Seppur con diversa intensità, nel 2019 il 100% delle aziende (76% nel 2018 e 37% nel 2017) tratta il tema sostenibilità menzionando certificazioni, efficienza energetica, gestione sostenibile delle risorse naturali e agricoltura priva di pesticidi.

Lingue e chat

Le aziende scelgono di comunicare principalmente in lingua italiana e inglese sui loro siti. Nel 2019, dopo l’italiano (25 su 25), abbiamo l’inglese (21 cantine su 25) seguito dal tedesco (7 su 25), cinese (3 su 25) e russo (2 su 25).  Sui social, 10 aziende su 25 propongono contenuti in lingua straniera. Di queste 10, solo 5 hanno pagine interamente dedicate a mercati esteri.

Per ciò che concerne le chat – quasi tutte su Messenger – solo 12 aziende su 25 hanno risposto a richieste di informazioni.

Opportunità: Podcast, user experience e link-in

Nessuna azienda offre Podcast, aree di miglioramento arrivano anche dall’user experience di alcuni siti, concepiti fino ad oggi per essere solo una vetrina di prodotti (solo 8 su 25 hanno un punteggio superiore al 7 in una scala da 1 a 10) e poco ingaggianti con i visitatori.

Infine, continuano ad essere importanti in ottica SEO (Search Engine Optimization) i siti esterni di qualità (link-in) che rimandano ai website delle cantine, su questo un buon lavoro di ufficio stampa e digital PR può aiutare molto.

Classifica presenza online delle prime aziende vinicole italiane per fatturato

 

*Classifica “Indagine sul settore vinicolo”, Ufficio Studi Mediobanca (Milano, 4 aprile 2019)
 Periodo di riferimento per l’analisi: 20-27 maggio 2019

 

Per l’edizione 2019, a guidare la classifica c’è Frescobaldi. Segue al secondo posto, Mezzacorona. Conferma il suo terzo posto Masi Agricola e chiude in quarta posizione Villa Sandi

 

Metodologia

Omnicom PR Group Italia, società di consulenza strategica in comunicazione attiva con oltre 80 uffici in 30 Paesi, che ha analizzato la presenza e le attività online delle prime 25 aziende vinicole italiane per fatturato secondo l’indagine Mediobanca 2019, confrontando i risultati con i trend rilevati dal 2014.

 

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