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Carmela Ignaccolo

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Consorzio del Prosciutto di Parma: nuova strategia per rilanciare il comparto

Sono 4 i pilastri adottati dal Consorzio del Prosciutto di Parma e dai suoi produttori per rilanciare il comparto: assoluta terzietà dei controlli, task force di esperti dedicata alla certificazione, modifica e rafforzamento del sistema dei controlli, revisione del disciplinare di produzione. Quattro scelte strategiche che il consiglio di amministrazione del Consorzio ha deliberato in data 4 luglio, con l’obiettivo di migliorare l’identità e la qualità del Prosciutto di Parma DOP a tutela del prodotto stesso e dei consumatori.

Istituto di certificazione: si volta pagina

Dopo vent’anni di collaborazione con l’Istituto Parma Qualità (IPQ), il Consorzio volta pagina e affida a CSQA Certificazioni il sistema di certificazione e controlli della DOP Prosciutto di Parma. CSQA è un ente leader del settore, di comprovata esperienza e professionalità, in grado di assicurare assoluta terzietà e imparzialità ponendo fine alle criticità emerse recentemente all’interno del sistema di certificazione e sul possibile conflitto di interessi. Le ampie ed indiscusse competenze del nuovo organismo – sia nel comparto DOP IGP che nelle certificazioni in ambito volontario – stimoleranno inoltre il settore a definire strategie di rafforzamento della denominazione anche attraverso lo sviluppo di iniziative sui temi di maggiore attualità: ambiente, benessere animale, sostenibilità.

Una nuova squadra per un nuovo piano

In questo periodo transitorio, l’IPQ continuerà a svolgere il suo incarico di controllo e certificazione sotto la vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole e del Turismo. CSQA – attraverso una task force di esperti dedicata – avvierà immediatamente i lavori per la definizione del nuovo piano di controllo nell’attesa dell’autorizzazione ufficiale da parte dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaft (ICQRF).

Disciplinare: novità per tutta la filiera

Dopo un lungo lavoro di preparazione durato diversi mesi, il Consorzio ha formalmente avviato anche l’iter di modifica del Disciplinare che prevede nei prossimi giorni la consultazione di tutta la filiera produttiva. Le modifiche riguarderanno tutti gli anelli della produzione, dalle caratteristiche della materia prima – tra cui genetica, peso e alimentazione dei suini, benessere animale, peso e caratteristiche delle cosce fresche – fino al prodotto finito come metodo di lavorazione, peso e stagionatura del prosciutto, modalità di vendita, prodotto pre-affettato, ecc.

Ma non solo. Al fine di rafforzare ulteriormente il sistema di prevenzione delle frodi e garantire al consumatore un prodotto più sicuro, il nuovo Disciplinare conterrà anche specifici elementi per la tracciabilità e la rintracciabilità del prodotto lungo tutta la filiera produttiva.

Le dichiarazioni

In merito alla novità Vittorio Capanna, Presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma si è così espresso: “È il primo forte segnale di rinnovamento che parte da uno degli ambiti più importanti per una DOP, il sistema dei controlli, nell’ottica di offrire una maggiore trasparenza e la massima garanzia ai consumatori, assicurandogli la qualità che si aspetta dal Prosciutto di Parma. Abbiamo scelto un ente indipendente in grado di assicurare una struttura organizzativa fondata sulla cultura della certificazione di prodotto e su consolidati principi di imparzialità e terzietà”.

Entusiasmo e voglia di fare, i punti clou della dichiarazione di Pietro Bonato, AD e Direttore Generale di CSQA Certificazioni: “CSQA raccoglie una sfida importante mettendo a disposizione tutte le professionalità e competenze di un organismo terzo, indipendente che da sempre ha come mission la valorizzazione del vero made in Italy agroalimentare di qualità. Da oltre 30 anni abbiamo puntato sulla certificazione delle eccellenze nazionali di settore a supporto dello sviluppo di imprese e territori nel mondo. Il nostro obiettivo è fare le cose nella maniera migliore, in modo tempestivo, dedicando una task force che si occupi del tema in via esclusiva e immediata”.

 

Trafilato al bronzo, artigianale o fatto a mano: ecco i claim preferiti dai consumatori

Conoscere con quale tecnica sia stato ottenuto un alimento è un plus sempre più gradito dai consumatori. Per questo vanno forte claim come  “non filtrato”, “trafilato a bronzo”, “fatto a mano”, “artigianale”, “lievitazione naturale”, “estratto a freddo”, o “essiccato”. Lo conferma la nuova edizione dell’Osservatorio Immagino che riporta come sui 72.100 prodotti di largo consumo monitorati, ben il 3,0% (circa 2.138) evidenzia in etichetta la tecnica o una particolare procedura con cui è stato realizzato. E  proprio questo 3% l’anno scorso è riuscito a sviluppare oltre 645 milioni di euro di vendite nei supermercati e negli ipermercati italiani, mettendo a segno una crescita del +6,4% rispetto al 2017.

Due le cause concomitanti di questa crescita: l’espansione dell’assortimento (+5,2%) e la propensione all’acquisto da parte degli italiani (+1,2%).

Otto claim particolarmente significativi

L’Osservatorio Immagino ha rilevato i claim più apprezzati, da questa classifiche emerge che il più importante, per diffusione e giro d’affari, è “trafilato a bronzo”: sono 824 le referenze di pasta che lo segnalano in etichetta e il loro giro d’affari è aumentato nel 2018 del +5,9%, arrivando a superare i 142 milioni di euro.

Importante anche lievitazione accurata: sono 288 i prodotti (dalle pizze surgelate alle merendine, dai cracker ai prodotti da forno) accompagnati da claim come “lievitazione lenta”, “lievitazione naturale” e “lievitazione lunga”. Un universo molto vivace: nel 2018 l’offerta è salita del +5,0% e la domanda è aumentata del +2,9%, facendo crescere del +7,9% il giro d’affari di questi prodotti, che ha sfiorato i 130 milioni di euro.

La performance più brillante del 2018 è quella del claim “non filtrato”: rispetto ai 12 mesi precedenti, è cresciuto di ben il +47,4% il giro d’affari dei 90 prodotti che lo segnalano in etichetta. Il mercato è ancora limitato (circa 75 milioni di euro di sell-out), ma dinamico, ed è dominato dalla birra “non filtrata”, che contribuisce per circa il 53% al giro d’affari e che è l’unica artefice dello sviluppo di questo segmento di mercato.

Bilancio positivo anche per i 210 prodotti presentati come “lavorati a mano” (in particolare tonno, grissini, mozzarelle, prodotti da forno e gelati), che hanno superato gli 88 milioni di euro (+3,4% sul 2017), e per i 523 definiti “artigianali” (come patatine, prodotti da ricorrenza, sostitutivi del pane, birre e formaggi), arrivati a oltre 85 milioni di vendite (+2,5% annuo).

Tra gli otto claim relativi ai metodi di produzione rilevati dall’Osservatorio Immagino, solo uno è stabile: si tratta di “essiccato” (rappresentano soprattutto dalla pasta, con 119 prodotti), che non vede aumentare le vendite, ferme a 10 milioni di euro, a dispetto dell’aumento di +6,1% dell’offerta.

Due sono, invece, i claim con un trend negativo: “estratto a freddo”, presente su 203 confezioni di olio extravergine di oliva, che nel 2018 ha ottenuto 130 milioni di euro di vendite, ossia il 5,3% in meno rispetto all’anno precedente, benché resti il secondo claim per giro d’affari. L’altro è “affumicato” (presente soprattutto su salmone e formaggi) che, nello stesso periodo, ha perso il 3,4% del fatturato rispetto al 2017, arretrando a 24 milioni di euro.

A fronte di “vecchi” claim che segnano il passo, ne arrivano di nuovi che cominciano a farsi notare. L’Osservatorio Immagino li ha già intercettati, anche se hanno ancora piccoli numeri, e li segnala come fenomeni ad alto potenziale: sono i claim “gourmet”, “rustico”, “non raffinato” e “non fritto”. Da tenere d’occhio perché ne sentiremo parlare.

Stefano Polla è il nuovo Direttore Commerciale di Euronics Italia

Stefano Polla è il nuovo Direttore Commerciale di Euronics Italia.
Quaranta anni, ligure, laureato all’Università Bocconi di Milano, Polla è entrato in Euronics nel 2011 con la carica diCategory Manager del ged e ped contribuendo allo sviluppo di due dei settori da sempre strategici  per l’insegna, per andare successivamente a ricoprire il ruolo di Responsabile “Mondo Casa” con responsabilità sulle categorie bianco, ped, clima, home entertainment, smart home, accessori e idee regalo. In precedenza, ha ricoperto il ruolo di Category Manager della Divisione Distribuzione Marchi Internazionali in Cellular Line e di buyer del Piccolo Elettrodomestico in Unieuro.
La nomina di Stefano Polla si inserisce nella attuale strategia di rafforzamento della struttura commerciale della centrale e di consolidamento operativo della sede di Milano nell’ambito del percorso di cambiamento “omnilocale” volto a costruire un sistema fisico-digitale che valorizzi le peculiarità del Gruppo.
Stefano Polla ha così commentato il nuovo incarico: “Sono entusiasta di questa opportunità che mi permetterà di mettere a frutto il mio bagaglio professionale e nel contempo di abbracciare nuove sfide in un momento di profondo cambiamento del mercato e del mondo retail e di grande trasformazione di Euronics Italia”.
Il nuovo Direttore Commerciale coordinerà il team dei category manager e, in accordo con il cda del Gruppo e i team commerciali dei soci, definirà le strategie e gli obiettivi per consolidare la posizione dell’insegna e sviluppare nuove opportunità commerciali.

Food&Grocery on line: il comparto cresce ancora e sfiora l’1,6 miliardi

Certo che nel 2019 il mercato online Food&Grocery ha fatto un bello sforzo, arrivando a sfiorare gli 1,6 miliardi di euro. Il che, tradotto in tasso di crescita, significa ben +39% rispetto al 2018. Eppure, nonostante si sia al cospetto di un insindacabile dinamismo, l’incidenza del comparto sul totale eCommerce B2c italiano (che vale 31,5 mld dieuro) è ancora irrisoria, arrivando a pesare solo il 5%.Ad ogni modo vale senz’altro la pena di analizzarne la composizione e le prospettive di crescita, con l’ausilio della fotografia scattata dall’Osservatorio eCommerce B2c, giunto alla diciannovesima edizione e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm.

Nel Food&Grocery la componente principale (89% del comparto) è rappresentata dall’Alimentare con un valore degli acquisti di oltre 1,4 miliardi di euro. Il restante 11% del comparto, pari a circa 170 milioni di euro, è legato all’Health&Care.

Nell’Alimentare, il Food Delivery si conferma il primo comparto con 566 milioni di euro e una crescita del +56% rispetto al 2018. 

 

I numerosi progetti, avviati e consolidati negli ultimi anni, hanno potenziato un’offerta online fino a qualche tempo fa piuttosto limitata, ma la strada da percorrere è ancora lunga.” Afferma Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di MilanoOggi poco più di due terzi degli italiani (68,5%, era il 64% due anni fa) possono fare online la spesa da supermercato, ma con un livello di servizio non sempre adeguato alle aspettative, e quasi la metà degli abitanti (47%, era il 31% nel 2017) è coperta potenzialmente dal servizio di consegna a domicilio di cibo pronto. L’attivazione di un’iniziativa eCommerce rappresenta solo l’inizio di un processo lungo e difficile di integrazione tra canali che richiede scelte orientate al lungo periodo, continui investimenti (in tecnologia e non solo) e sviluppo di competenze. Solo così è possibile superare i connotati ancora sperimentali di molte iniziative, garantire una copertura territoriale sempre più estesa e offrire un livello di servizio idoneo. Ed è proprio nello sviluppo di questo settore – il primo nel paniere degli acquisti degli italiani – che si gioca il futuro dell’eCommerce nel nostro Paese.”  

“In questo scenario di profonda trasformazione, anche per il settore del food cambiano le modalità di accesso ai prodotti alimentari: non solo online, ma con metodi di consegna innovativi (quali il click&collect in store o il drive-in) e con soluzioni sempre più semplici, come l’abbonamento o la disponibilità di liste della spesa preimpostate. Ne sono un esempio i servizi sempre più diffusi di meal-kit, che consentono di ricevere un box con tutti gli ingredienti necessari per realizzare una cena a casa: un servizio che va oltre la mera consegna dei prodotti e che aggiunge un forte elemento esperienziale.” Commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. “Il digitale sta permettendo di sperimentare nuovi modelli di business e l’evoluzione del Food&Grocery è appena iniziata, ma i dati fanno immaginare i profondi cambiamenti che arriveranno in questo settore che vanta uno dei maggiori tassi di evoluzione. Solo le imprese in grado di coniugare le nuove esigenze dei consumatori con le nuove tecnologie, creando modelli di business adattivi e innovativi, potranno essere vincenti.”  

Lo sviluppo deciso del Food Delivery è dovuto senza dubbio alla crescita della copertura nei centri di medio-grandi dimensioni. In questi anni gli operatori hanno investito per attivare il servizio in nuove città e per aumentare l’offerta disponibile.”Dichiara Samuele Fraternali,  senior advisor dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano “Oggi infatti il 93% delle città italiane con popolazione superiore ai 50.000 abitanti è coperto da servizi di consegna a domicilio (era solo il 74% nel 2017) e circa un abitante su due (47%) può ordinare online piatti pronti (nel 2017 il servizio di Food Delivery era accessibile solo a un terzo della popolazione italiana).”  

Soulgreen debutta a Oriocenter con un corner di 45 mq

Soulgreen Bowl

Soulgreen, il brand del food che propone una cucina «plant-based» e gluten free fondato da Stefano Percassi, il prossimo 6 luglio aprirà il suo secondo store in Italia a Oriocenter (BG).

Per il nuovo locale Soulgreen di Orio è stato scelto un format diverso da quello del primo locale Soulgreen presente a Milano: è un corner di 45 mq con cucina a vista, funzionale alle modalità di consumo dei clienti che in un mall in genere ricercano un servizio rapido nei diversi momenti della giornata: dalla colazione al pranzo, dagli spuntini alla cena. I clienti potranno così ordinare “to go”, per asporto o scegliere di accomodarsi ai tavoli della food court in cui il locale è presente per gustare il piatto scelto.

“Sono felice di aprire nella mia città e proprio ad Oriocenter un nuovo locale Soulgreen”, ha commentato Stefano Percassi, fondatore del brand del food plant based. “Credo molto in questa iniziativa, e quello che vorrei trasmettere alle persone attraverso Soulgreen è la filosofia che ne sta alla base, il profondo rispetto verso se stessi, gli altri e l’ambiente, perché ognuno di noi attraverso le sue scelte alimentari può contribuire alla salvaguardia del pianeta e al sostegno delle persone meno fortunate di noi”.

L’offerta

Uno dei punti di forza della proposta food di Soulgreen sono le “bowl”, i recipienti-terrina che ad Oriocenter potranno essere completamente personalizzati dal consumatore con gli ingredienti che più si addicono ai suoi gusti e necessità nutrizionali.

ThaiBowl

Tra gli altri piatti presenti nel menu i burger vegetali, accompagnati da patatine e salse vegane, oltre alla pasta gluten free – sia italiana che nella variante più internazionale dei noodle -, alle zuppe e vellutate.

Per la colazione, Soulgreen offrirà delle proposte gourmet dolci e salate, tutte gluten free e vegane, preparate fresche tutti i giorni: dai pancake ai cookie, dal classico pane e marmellata alle torte e muffin, oltre agli sfiziosi ed esotici toast all’avocado. Il tutto accompagnato da tè, caffè e cappuccini realizzati con latte vegetale, che sarà offerto anche in alcune varianti “SuperFood” come quelle alla curcuma e al matcha, oltre alle classiche spremute, ai succhi di frutta e agli smoothie.

A completare le proposte durante le calde giornate estive i gelati, i sorbetti vegani e i thè freddi fruttati serviti con panna montata a base di latte di cocco.

Acqua, fonte di libertà

I clienti di Soulgreen potranno usufruire gratuitamente dell’acqua, un bene pubblico al quale tutti dovrebbero avere libero accesso secondo la filosofia del brand. Per limitare l’uso della plastica, saranno inoltre in vendita delle borracce riutilizzabili, o in alternativa verranno forniti dei bicchieri in materiale biodegradabile.

Charity

Dalla sua costituzione nel 2017, Soulgreen è inoltre attiva in progetti di charity per sostenere il programma Proud to Give Back, dando supporto a bambini in difficoltà e malnutriti. E lo store di Oriocenter, assieme a quello di Milano in piazza Principessa Clotilde, sarà coinvolto in questo programma, che è parte integrante della filosofia di Soulgreen. Ogni anno Soulgreen è attivo nel sostegno alimentare di circa 300 bambini malnutriti di diversi Paesi, e dopo l’India e la Thailandia, quest’anno è stata selezionata l’Eritrea con un progetto di Mission Bambini.

 

 

 

OVS introduce nei suoi store il Digital Personal Shopper

OVS prosegue nell’evoluzione della strategia omnichannel, introducendo il Digital Personal Shopper”. Un servizio su misura, che mira a ridurre ulteriormente il confine tra online e offline, fornendo un’esclusiva esperienza di shopping personalizzata, riservata per ora solo alle clienti donne: dalla selezione online dei capi alla prova in negozio su appuntamento.

Un team di fashion stylist con lunga esperienza nel mondo della moda e nelle redazioni dei più prestigiosi magazine, ognuno con il suo particolare “touch”, propone ogni mese una selezione speciale di capi OVS, in linea con le tendenze del momento. 

Collegandosi al sito ovs.it le clienti possono scegliere online i propri outfit preferiti tra quelli proposti dagli stylist o all’interno della collezione presente sull’e-shop, aggiungendoli a una wishlist personale. Sarà quindi possibile prenotare un appuntamento nel negozio prescelto per provare i capi selezionati, seguite da un personal assistant. Il servizio sarà disponibile in una selezione di negozi la cui lista è disponibile sul sito ovs.it.

Le clienti saranno invitate a creare un profilo personale definendo le loro preferenze in termini di stile, linee, colori, occasioni d’uso e potranno ricevere suggerimenti e consigli del team di fashion stylist OVS.

“Il nostro obiettivo è quello di creare una relazione con il cliente sempre più stretta per poter soddisfare le sue esigenze in modo personalizzato – afferma Monica Gagliardi, Direttore Marketing & E-commerce OVS – indipendentemente che questo avvenga in un ambiente fisico o virtuale.  Con il “Digital Personal Shopper” offriremo un servizio esclusivo, una nuova modalità di acquisto che ottimizza l’esperienza di shopping delle nostre clienti e la valorizza grazie al supporto di un team di fashion stylist di provata esperienza”.

IRI lancia Media Profilers, l’applicazione che misura l’efficacia delle campagne media

Facile dire advertising. Meno semplice, per le aziende, verificarne poi l’impatto sulle vendite.

Per questo IRI ha sviluppato l’Applicazione “Media Profilers”, un sistema per la misurazione dell’efficacia delle campagne media che offre un modulo specifico per l’area digitale. Le peculiarità di questa applicazione saranno presentate in occasione del primo IRI International Growth Summit, in programma dall’8 al 10 luglio a Londra.

La complessità dei canali digitali

La TV continua ad essere il canale in cui vengono focalizzati maggiormente gli investimenti; di conseguenza diventa complicato individuare l’incremento determinato dal digital e la padronanza del mezzo resta talvolta più limitata rispetto ad altri media più classici.

Oggi i canali digitali sono molteplici e la difficoltà per gli operatori può essere proprio quella di individuare il canale più indicato per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Le leve classiche del marketing talvolta non sono sufficienti a rispondere alle esigenze di aziende che operano con l’obiettivo di migliorare o mantenere la posizione competitiva all’interno di un contesto in continua evoluzione, come quello del retail.

L’efficienza di ogni investimento media diventa quindi prioritaria, così come la conoscenza del contributo alle vendite di ciascun investimento. 

La soluzione on demand

In risposta a queste esigenze del mercato IRI, leader mondiale nella gestione dei Big Data, nelle analisi predittive e nella generazione di insights per una corretta presa decisionale, ha sviluppato IRI Media Profilers, una applicazione on-demand automatizzata che permette di accedere ad analisi accurate con dati a livello di singolo negozio. La applicazione consente alle aziende del mondo del Largo Consumo Confezionato e alle agenzie media di isolare e misurare in modo veloce ed accurato gli effetti delle loro campagne media.   

Sulla base di semplici modelli, gli operatori del marketing possono testare diversi scenari con cadenza settimanale, mensile o seguendo archi temporali più ampi per comprendere se la campagna media in corso sia in linea con i risultati attesi, in termini di incremento delle vendite e di ROI.

Uno strumento versatile

IRI Media Profilers è una applicazione idonea sia per aziende di grandi dimensioni sia per organizzazioni commerciali più piccole e consente la misurazione dell’impatto di una campagna digital o attività di ‘test and learn’ su scala ridotta, prima di effettuare lanci di ad ampio raggio. La soluzione è particolarmente indicata per misurare e ottimizzare spot locali, digitali o sui social.     

Carl Carter, Head of Marketing Strategy & Effectiveness IRI, UK, ha commentato: “Le attitudini di acquisto sono in costante evoluzione e le aziende devono stare al passo con il cambiamento continuo del comportamento dei consumatori. Questo significa misurare, analizzare, adattare o modificare le campagne media e le attività di marketing anche mentre sono già in corso. Con budget ridotti e allocati su diverse attività, gli operatori del marketing non possono commettere errori pianificando campagne che non siano efficaci.”

“Per avere successo una campagna media deve essere basata su una comprensione esaustiva delle problematiche di business sottese; deve inoltre essere supportata da informazioni dettagliate a livello di singolo negozio. IRI fornisce uno scenario dettagliato e raccomandazioni precise grazie ad una piattaforma tecnologica “always-on”, veloce e affidabile.”

IRI Media Profilers Application sarà solo una delle tante soluzioni all’avanguardia presentate in occasione dell’IRI International Growth Summit presso l’area Innovation Showcase – una vetrina dedicata a soluzioni innovative e tecnologiche per la crescita delle aziende del Largo Consumo.

Per ulteriori informazioni sull’IRI International Growth Summit, in programma dall’8 al 10 luglio visita il sito: https://www.iriworldwide.com/en-GB/growth-summit

Mastercard inaugura il primo bistro cashless a Fiumicino

Piatti della tradizone e tecnologie all’avanguardia: si configura così il nuovo Bistro by Mastercard, primo ristorante cashless inaugurato nell’area food degli imbarchi internazionali dell’Aeroporto Leonardo da Vinci di Roma.

Fulcro dinamico del locale è il nuovo Priceless Touch Table, un tavolo interattivo realizzato da MRM//McCann e progettato appositamente per il ristorante. Il tavolo consente ai viaggiatori di navigare tra le ricette e le curiosità della cucina tradizionale romana, ordinare piatti, rimanere sempre aggiornati sul proprio volo e sulla città di destinazione, e andare alla scoperta del mondo Priceless Cities, il programma dedicato a tutti i titolari di carta Mastercard che permette di vivere esperienze esclusive in oltre 40 città in tutto il mondo. Anche l’esperienza di pagamento è un’assoluta novità, perché si può pagare senza dover andare alla cassa, grazie alla tecnologia contactless integrata nel tavolo.

Oltre al tavolo sono stati curati tutti i materiali di comunicazione online e offline, tra cui: la campagna di comunicazione; i video content per i maxischermi presenti all’interno del ristorante e per il vitrum, uno speciale vetro che permette di proiettare contenuti senza coprire la visuale dall’esterno verso l’interno e viceversa; delle card surprise con le ricette più significative del ristorante e la pubblicazione di “The Cornerstones of Roman Cuisine”, un libro per conoscere meglio i segreti della cucina romana e la filosofia di Michelangelo Citino, Chef Executive del ristorante e figura emergente nel panorama gastronomico nazionale, capace di mettersi in mostra in importanti cucine come quelle di Gualtiero Marchesi e Davide Oldani.

La comunicazione e il progetto del tavolo sono firmati dalla coppia creativa Diego Savalli e Alessio Bianconi, guidati da Alessandro Sciortino, Direttore Creativo di MRM//McCann Italia, e sotto la direzione esecutiva di Alessandro Sabini, CCO McCann Worldgroup Italia.

8 miliardi di euro: vola alta l’avicoltura italiana

Foto di congerdesign da Pixabay

Con un valore di circa 8 miliardi di euro, nel 2018 la filiera di pollo e carni bianche ha generato ricadute economiche e occupazionali per 7,9 mld, pari a quasi mezzo punto del PIL 2018 (0,45%) e superiori alla crescita attesa per l’intera economia italiana per il 2019 (+0,3%). A rivelarlo lo studio Althesys* “La filiera avicola crea valore per l’Italia”. L’indagine, che per la prima volta fotografa il contributo diffuso del settore al Paese tra effetti diretti, indiretti e ricadute indotte – evidenzia come la filiera avicola, con 21,7 mld di giro d’affari complessivo, non solo sia un’eccellenza della zootecnia italiana e del settore primario ma un vero e proprio “moltiplicatore economico”. Ogni euro di valore condiviso generato nella fase di trasformazione infatti ne produce 5,70 sul resto del comparto. Effetti tangibili si riscontrano anche sul fronte dell’occupazione (circa 83.000 addetti lungo la filiera). Per ogni dipendente nella trasformazione, vengono creati altri 2 posti di lavoro e mezzo lungo tutte le altre fasi della filiera (incubatoi, agricoltura, mangimi, industria, housing allevamenti, servizi, logistica, distribuzione e vendita).

In nome del benessere animale

“I dati di Althesys confermano l’eccellenza dell’avicoltura italiana, l’unico comparto zootecnico che garantisce un prodotto e una filiera 100% made in Italy: dagli animali, nati e allevati in Italia, alla trasformazione, dalla logistica al prodotto finale. In meno di 10 anni il settore ha fatto passi da gigante sul fronte del benessere animale, della sicurezza e della riduzione degli antibiotici (-80%), registrando, a fronte di importanti investimenti, una crescita di fatturato del 7,5%, oggi a quota 5,7 miliardi.

Tuttavia per mantenere positive le performances a 360 grai servirebbe un maggior sostegno alle imprese, specialmente sul fronte dell’export. Le esportazioni, infatti, dal 2017 perdono in media il 3,9% l’anno in valore. Serve dunque accedere ai nuovi mercati, anche in vista delle previsioni sul tasso di crescita annuale dei consumi Ue per il 2030 (0,3%* contro l’attuale 2,2%/anno del 2018). È ancora fermo ad esempio il dossier Cina, per il quale chiediamo al più presto una cabina di regia tra Mipaaft, Ministero della Salute, Ministero degli Affari esteri e MISE.

Foto di RitaE da Pixabay

Il valore del pollo

Non solo è tra le carni più prodotte a livello mondiale (124 milioni di tonnellate nel 2018), ma il pollo è anche la carne più amata dagli italiani. Con il 35% degli acquisti domestici delle carni fresche, le carni avicole sono le più consumate nelle case italiane e registrano una crescita costante sia nei volumi che nella spesa (+0,6% i volumi e +3,6% sul 2017, elaborazione dati Ismea su dati Nielsen).  Il Sud rappresenta il 30% degli acquisti (+2,8% sul 2017), il Nord Ovest copre il 26%, mentre il  Centro Italia si attesta al 25%. A trainare i consumi delle famiglie italiane sono panati e preparati (+ 9,3% in volume e +10% in valore sul 2017): prodotti a maggiore valore aggiunto che vengono prediletti per facilità e velocità di preparazione. In crescita il valore delle carni avicole tal quali (+ 1,5%), a fronte di una lieve flessione fisiologica dei volumi (-1,5%) dopo anni di costante incremento.

Tra i driver di consumo, la garanzia di acquistare sempre un prodotto 100% made in Italy, buono, sicuro e sempre freschissimo, grazie a una filiera integrata e ai controlli rigorosi in materia alimentare. Quella avicola infatti è l’unica tra le filiere zootecniche ad essere tutta italiana e ad avere un tasso di autoapprovvigionamento superiore al 100% (106%, dati Unaitalia). A ciò si aggiunge la ricchezza nutrizionale delle carni bianche, salutari e adatte a ogni età consigliate dai nutrizionisti per l’apporto proteico e per i pochi grassi.

 

 

 

 

Galleria Borromea rinnova oltre 50 contratti di leasing e ne sottoscrive 7 ex novo

Il centro commerciale Galleria Borromea, gestito da Sonae Sierra, prosegue la sua crescita, rinnovando nel 2018 oltre 50 contratti di leasing con le insegne presenti all’interno della galleria commerciale e siglandone altri 7 con nuovi brand: 4 nel 2018 (Pandora, Beauty and Sun, Toasteria Italiana e Fazzini Home), 3 nel 2019: Il Barbiere aperto il 29 marzo, Nau! aperto l’11 aprile e Dan John aperto il 16 maggio.

Il tasso di occupancy dello shopping mall è rimasto elevatissimo e stabile intorno al 98%, un’importante conferma dell’interesse degli operatori commerciali, nazionali ed internazionali, verso la struttura. Galleria Borromea vanta, infatti, la presenza di rinomati e apprezzati brand appartenenti a diversi settori tra cui: Pandora, Tommy Hilfiger, Max&Co, Piquadro, Guess, Piazza Italia, C&A, MediaWorld, Calzedonia, FootLocker, Old Wild West, Burger King e Ipercoop.

Tra i punti di forza del centro commerciale ricordiamo l’offerta della food court “La Gusteria”, che conta ben 10 insegne ed è stata ampliata e totalmente rinnovata nel corso del 2017. Nell’ultimo anno il traffico presso la Gusteria ha visto un incremento del 12% e un corrispondente aumento delle vendite dell’8%.

Franco Gardella, Amministratore Unico del Consorzio dei Proprietari Galleria Borromea, ha aggiunto: “Siamo estremamente soddisfatti delle ottime performance registrate dal centro commerciale Galleria Borromea, un risultato importante ottenuto grazie alla stretta collaborazione con Sonae Sierra. L’apprezzamento dei visitatori del centro commerciale dimostra la validità delle scelte operate fino ad oggi e continueremo a lavorare in questa direzione, fiduciosi che il trend positivo registrato nell’ultimo anno verrà confermato anche nel futuro”.

José Maria Robles, General Manager per il Property Management di Sonae Sierra in Italia, ha dichiarato: “Sonae Sierra gestisce il centro commerciale Galleria Borromea dal 2016 e in questi anni si è impegnata al massimo per valorizzare le potenzialità di questo asset. La società si è infatti dedicata ad una gestione attenta alle esigenze del bacino di riferimento e in grado di soddisfare le necessità di un numero sempre maggiore di visitatori. Grazie all’introduzione di nuovi brand Galleria Borromea ha saputo affermarsi nello scenario commerciale locale e milanese, registrando di anno in anno performance estremamente positive”.

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