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Carmela Ignaccolo

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MiStore di Xiaomi apre a Valmontone il suo primo store del centro-sud

MiStore di Xiaomi ha aperto  presso il Valmontone Outlet, in provincia di Roma, il suo primo store dell’Italia centro- meridionale. Ben 190mq dove poter trovare tutti i prodotti dell’Azienda cinese Xiaomi attualmente disponibili in Italia.

“Il MiStore di Valmontone – dichiara Tomaso Maffioli, AD Promos –  è il 5° negozio aperto in Italia a meno di un anno dall’ingresso ufficiale del colosso cinese sul nostro mercato. Siamo quindi molto orgogliosi, non solo di poter ospitare il brand per la prima volta in un Outlet, ma soprattutto perché abbiamo portato Xiaomi in un’area, quella del Centro/Sud Italia, fino ad oggi scoperta.”

 

“L’inaugurazione è stato un grande successo con una partecipazione superiore alle aspettative – commenta Cristina Lo Vullo, Direttrice Valmontone Outlet – Siamo rimasti davvero stupiti quando abbiamo saputo che già dalle prime ore della notte numerosi appassionati si erano messi in fila fuori dai cancelli dell’Outlet per poter essere tra i primi ad entrare in negozio.”

McDonald’s: 25 nuovi ristoranti e 2300 posti di lavoro nel 2019

McDonald’s annuncia un piano di crescita per il 2019 che prevede l’apertura di 25 ristoranti e la creazione di 2.300 nuovi posti di lavoro. Il piano si colloca in continuità con lo sviluppo dell’azienda nell’ultimo biennio, con 3.000 nuove assunzioni che hanno portato il numero totale dei dipendenti a 23.000.

La ricerca di personale per il 2019 interesserà tutto il territorio nazionale: nel Nord-Ovest McDonald’s creerà 850 nuovi posti di lavoro, altri 470 Nord-Est, 560 nel Centro Italia e al Sud e nelle Isole 420 nuovi posti di lavoro. Inoltre, da inizio anno, hanno già preso il via le selezioni per oltre 400 persone, a Milano (città e provincia), Roma, Parma, Ancona, Alessandria, in provincia di Brescia, Salerno e Chieti.

“Rappresentiamo un’opportunità di ingresso nel mondo del lavoro per migliaia di giovani, il primo passo per costruire il proprio futuro professionale e i progetti di vita” ha commentato Massimiliano Maffioli, Chief People Officer di McDonald’s Italia “Nella selezione dei candidati, le esperienze professionali precedenti non sono ritenute un elemento imprescindibile proprio perché forniamo, dal primo giorno di lavoro, percorsi di formazione in aula e on the job per favorire lo sviluppo della carriera e crescita lavorativa. Ognuno, in McDonald’s, può costruire un percorso unico, sulla base delle proprie esigenze ed aspirazioni. Si tratta di reali opportunità, come dimostra il fatto che oltre il 50% dei dipendenti della sede di McDonald’s Italia ha iniziato il proprio percorso lavorativo nei ristoranti”.

McDonald’s offre ogni anno oltre 900.000 ore di formazione ai suoi dipendenti, a tutti i livelli. Attraverso questi percorsi formativi, tutti possono intraprendere un percorso di crescita e arrivare anche a rivestire ruoli manageriali. I valori cardine di McDonald’s sono infatti il merito, le pari opportunità e la crescita professionale: a tutti vengono offerte le medesime opportunità e gli stessi strumenti.

Dei 23.000 dipendenti che lavorano nei 590 McDonald’s italiani, la maggior parte è composta da donne (62%), che costituiscono anche il 50% degli store manager. L’età media dei dipendenti è 31,5 anni, 30 per i crew, 35 per i manager e 39 per gli store manager. Il 92% dei dipendenti che lavora da McDonald’s è assunto con contratti di apprendistato o a tempo indeterminato.

Nasce CIRFOOD RETAIL. Parola d’ordine? Diversificare

KALAMARO PIADINARO - 14_06_2018 - Riccione (Ph © Giorgio Salvatori e Serena Amatori)

Nasce CIRFOOD RETAIL, nuova società – al 100% di CIRFOOD – interamente dedicata al rafforzamento e allo sviluppo nel mercato della ristorazione commerciale. CIRFOOD RETAIL si propone di mantenere una continuità valoriale con i principi dell’impresa lungo l’asse cibo, cultura, persone e si pone come interlocutore qualificato per la gestione di spazi di ristorazione in diversi contesti commerciali, proponendo soluzioni flessibili e modulari, in grado di rispondere ai bisogni emergenti e ai desideri dei consumatori del fuori casa.

“La nuova società CIRFOOD RETAIL costituisce un passo avanti tangibile nella concretizzazione della visione strategica di CIRFOOD, che prevede una progressiva diversificazione delle attività dell’impresa attraverso una crescente presenza nel segmento della ristorazione commerciale e nei servizi di welfare alle imprese e un percorso di internazionalizzazione a partire dall’Europa” sottolinea Giordano Curti, Direttore Generale di CIRFOOD. “Grazie a CIRFOOD RETAIL riteniamo di poter focalizzare ulteriormente le nostre risorse per garantire il raggiungimento dell’obiettivo di generare nel 2019 oltre 110 milioni di euro di fatturato in questo segmento”.

Il primo format lanciato da CIRFOOD RETAIL è il nuovo Kalamaro Piadinaro, aperto a Milano in una delle zone in evoluzione della città, la moderna cornice di Symbiosis. All’interno del nuovo centro direzionale, che attualmente ospita un bacino di utenti di oltre 1000 persone, CIRFOOD è l’unico operatore della ristorazione e impiega al momento 42 dipendenti.

Kalamaro Piadinaro, concept nato a Riccione dove è presente il primo storico locale, rappresenta un’importante evidenza della capacità di CIRFOOD RETAIL di adattare e ideare format di ristorazione innovativi, in grado di interpretare le nuove tendenze della ristorazione coniugando la tradizione culinaria italiana con i trend della contemporaneità globale, offrendo ai clienti momenti di condivisione, convivialità e socialità.

Emilio Fiorani

“CIRFOOD RETAIL è una realtà in grado di soddisfare i bisogni e i desideri di un’ampia gamma di consumatori, grazie alla presenza nel proprio portafoglio di brand differenziati che consentono una proposta flessibile e modulare nei diversi canali. Forte della solidità e competenza di CIRFOOD nel settore della ristorazione, la nuova società è una realtà in evoluzione in grado di rispondere al cambiamento del mercato creando soluzioni su misura. Kalamaro Piadinaro rappresenta un ulteriore esempio della capacità di intercettare i nuovi trend, offrendo al cliente un’esperienza a 360° capace di coniugare la tradizione della cucina romagnola con creatività e innovazione” commenta Emilio Fiorani, Executive Director di CIRFOOD RETAIL.

CIRFOOD RETAIL, oltre a Kalamaro Piadinaro, gestisce diversi format caratterizzati da specifiche caratteristiche di offerta: AROMATICA – RESTAURANT e LOUNGE BAR propone una cucina easy gourmet con la presenza a rotazione di chef professionisti ad affiancare il resident chef. È declinato anche in versione AROMATICA CAFE’ come caffetteria gourmet; VIAVAI, moderna idea di pizza e cucina che celebra i sapori e le fragranze dei piatti della tradizione italiana, in chiave urbana e innovativa; KITCHEN ICE, gelateria che torna a produrre il gelato come una volta, con mantecatura lenta di prodotti freschi di prima qualità.

 

 

Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot: il primo store in UK

Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot pianta la sua prima bandierina in Gran Bretagna, all’aeroporto internazionale di Luton, per l’esattezza. L’iniziativa segue di pochi giorni la recente nuova apertura di Parigi, nel centro commerciale di Vélizy 2 , che ha raddoppiato la presenza in Francia del gruppo.

Con l’apertura del bistrot a Luton il gruppo Fattorie Garofalo è ormai pronto a sviluppare una forte iniziativa internazionale. I mozzarella bar all’estero ora sono tre e tutti operativi.  

E’ il momento di cavalcare l’onda dell’elevato gradimento riscosso dalla mozzarella di bufala sui mercati esteri, dove il prodotto campano, come documentato da alcune ricerca di mercato, è associato dai consumatori alla qualità di livello più elevato – ricorda il presidente Raffaele Garofalo, che sottolinea – “Il gruppo Fattorie Garofalo oggi punta a portare l’export al 55% del fatturato e i mozzarella bistrot rappresentano una leva commerciale formidabile per diffondere la conoscenza del prodotto.”

Il Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot di Luton che si inaugura oggi si concreta in un punto vendita – attestato dopo i controlli dell’area imbarchi (airside) – dove il layout richiama la latteria di una volta, una salumeria gourmet. Qui l’offerta punta su pasta, pizza, insalate, panini, e colazioni, tutto ovviamente a base di prodotti di bufala. L’offerta, che contempla tutti prodotti italiani, presenta anche un’aerea dedicata alla vendita dei prodotti da portare. E se si prevede molto takeaway, c’è anche la possibilità di mangiare sul posto ed accompagnare le pietanze con un buon vino italiano.

 

 

Robintur: il portafoglio turistico cresce del 23% grazie alle partenze estive

Bologna, 9/04/2019. Agenzia Robintur di Via Guerrazzi. Foto di Paolo Righi

Voglia i vacanza estiva. Senza dubbio. Come racconta il sondaggio “Le vacanze degli italiani” a cura di italiani.coop. E per fugare ogni dubbio in proposito, ecco anche una conferma sul campo che giunge dalle 300 agenzie di viaggio del Gruppo, presente in tutta Italia con le insegne Robintur e Viaggi Coop. Non è un caso, infatti, che il portafoglio turismo di Robintur per le partenze della prossima estate (da giugno a settembre) sia in crescita di quasi un quarto (+23%) sullo stesso periodo dello scorso anno, e il numero di passeggeri segni un incremento del 21%. Continua dunque il trend positivo del 2018, chiuso da Robintur Travel Group con un volume d’affari diretto di 265 milioni di euro, in crescita di 15 milioni sul 2017 e compreso il ramo business travel della controllata BTExpert, e di oltre 500 milioni di volume d’affari indiretto con la rete integrata. L’anno scorso, Robintur Travel Group ha generato una redditività di oltre un milione di euro, superiore agli obiettivi.

I NUMERI DELLE VACANZE 2019
Per i ponti di fine aprile, le destinazioni più gettonate da chi si è rivolto alle insegne Robintur e Viaggi Coop sono l’Italia, seguita da Egitto, Spagna, crociere nel Mediterraneo e nel Mar Rosso, e a sorpresa anche la Cina seguita da Usa, Maldive e Giappone.
Per l’estate la meta più prenotata in agenzia è ancora l’Italia, a partire dalle località marine tra cui Puglia e Sicilia. La destinazione che segna la crescita maggiore è la Basilicata (+167%), dove Matera capitale della cultura traina le prenotazioni. Per chi va all’estero – anche grazie alle forti campagne promozionali in corso nei primi mesi dell’anno nella rete Robintur – le mete più gettonate sono gli Stati Uniti, le crociere nel Mediterraneo e il Mar Rosso, la Grecia, la Spagna.

LOGICHE DA GDO
In un mercato polverizzato e fatto anche da tanti piccolissimi operatori “no logo”, Robintur Travel Group sta innovando con successo, portando nel turismo le logiche della grande distribuzione, in particolar modo cooperativa: restare indipendenti e con una forte riconoscibilità d’insegna, fare massa critica nella contrattazione ed attivare partnership con i fornitori, per offrire prodotti e prezzi migliori a soci e clienti. Nel 2018, Robintur è riuscita così a trasferire circa 2 milioni di euro di risparmi ai consumatori e ai soci Coop, grazie a promozioni, sconti, cataloghi e prodotti esclusivi a proprio marchio, ed erogando punti validi per le raccolte di Coop Alleanza 3.0 e Coop Reno. E’ proseguito anche lo sviluppo della rete: la prima Viaggi Coop della Lombardia ha aperto a Brescia lo scorso dicembre, e entro l’estate aprirà la nuova agenzia di Firenze Coverciano.
Nel nuovo Piano poliennale 2019-2022, in elaborazione, Robintur Travel Group punta a una collaborazione ancora più stretta con il mondo Coop ed all’ampliamento della rete soprattutto nel Nord Italia e nelle aree in cui la cooperazione dei consumatori è più radicata. Oltre che nel segmento leisure, il Gruppo è attivo con volumi importanti anche nel turismo organizzato e nel business travel tramite la società BTExpert, segmenti nei quali si prevedono importanti azioni di sviluppo.

Italiani in vacanza: l’Italia si conferma meta preferita. Ma c’è chi sogna le Maldive

Alla vacanza estiva non si rinuncia. Almeno non vi rinuncia l’89% dei nostri connazionali, stando a quanto emerge dal  sondaggio “Le vacanze degli italiani” a cura di italiani.coop, il portale di ricerca e analisi di Coop, realizzato per Robintur, il Gruppo Turistico, controllato da Coop Alleanza 3.0.

Vacanzieri convinti, gli italiani confermano questa vocazione anche per le imminenti festività pasquali, complice il goloso ponte fornito da un calendario decisamente propizio. Un italiano su due infatti dichiara che intende spostarsi approfittando della congiuntura propizia (erano il 45% un anno fa), privilegiando mete vicine al luogo di residenza: l’86% resterà in Italia.

Le mete preferite
Anche quest’anno gli italiani preferiscono di gran lunga il mare (55%), alla montagna (14%), alle città o i luoghi d’arte (19%) o ai tour e le crociere (12%); come trend crescono mare e voglia di natura e montagna, mentre calano le città, i tour, le crociere. Si sceglie l’Italia in oltre 6 casi su 10 (63%) e l’estero per gli altri 4 (37%). Quella che progettano di fare gli italiani questa estate è una vacanza più breve dello scorso anno, quando per oltre la metà di loro era stata di una sola settimana. Durata inferiore, ma spesa in lieve crescita (+4% la differenza tra coloro che pensano di spendere di più e coloro che pensano di spendere di meno).
Tra le mete estere che crescono di più ci sono Maldive (che triplicano le potenziali visite, forse beneficiate dal cambio climatico), Stati Uniti, Egitto e Australia, ma le destinazioni più gettonate rimangono Spagna, Grecia e Croazia (queste ultime due in calo del -14% e -10% rispetto allo scorso anno). Per l’Italia i must-go rimangono Sicilia, Puglia e Emilia-Romagna, mentre le destinazioni che crescono sono Abruzzo, Trentino Alto-Adige, Valle d’Aosta e Calabria. Decisamente penalizzata la Gran Bretagna, che forse per via della Brexit è in calo del 23%.

Perché si va in vacanza?

Essenzialmente per rilassarsi (49% degli italiani), a pari merito con la bellezza dei luoghi. Segue la possibilità di fare nuove esperienze (22%), che cresce per i più giovani (27% tra gli under 24 vs 21% tra gli over 55). E a seguire ancora compagnia e divertimento (entrambi al 20%) quest’ultimo ben più incisivo tra i giovani (28%) che tra i 50enni (15%). La vacanza rimane poi l’avamposto in cui ci prendiamo i nostri spazi già che il 64% sceglie la propria vacanza in base ai propri bisogni o alle proprie ricerche e meno di uno su tre lo fa in base ai consigli degli amici (30%).

Turista fai da te?

Cresce l’autorchia in tema di prenotazioni: la maggioranza (7 su 10), ha infatti, prenotato da sola, mentre 2 italiani su 10 si sono affidati alle agenzie di viaggi (18%), anzi 3 su 10 se si calcola quell’8% che ha prenotato in parte da solo e in parte affidandosi a un professionista (un dato pressoché identico a quello del 2018). E la fiducia verso le agenzie di viaggi cresce. Le sceglie con questa motivazione il 36% con un netto incremento rispetto al 2018 quando il 29% le sceglieva per la fiducia, contro il 41% per il miglior rapporto qualità prezzo, fermo al 37% nel 2019.

Case vacanze e pet
Un successo senza tempo è quello delle case per le vacanze: due su 10 la usano e ne sono contenti, di questi più della metà (58%) la utilizza tutti gli anni. Più di 3 italiani su 10 la vorrebbero comprare (35%) e meno di 1 su 10 (8%) la possiede ma vorrebbe venderla.
Ovunque si vada comunque si cerca il posto per i propri animali domestici. Quattro italiani su 10 (44%) porteranno con loro l’amico a quattro zampe (erano il 32% nel 2018) e la maggioranza lo farà per scelta e non per mancanza di alternative. Tra chi lo fa inoltre il 64% è disposto anche a pagare tra l’1% e il 30% in più per i servizi pet-friendly.

Attività e svago
Mangiare al ristorante è l’attività prediletta: il 21% lo fa tutti i giorni, il 37% spesso e solo il 4% dichiara di non farlo mai. A tavola i millennials e gli under 25 sono più propensi alla sperimentazione di cibo etnico o internazionale, mentre al crescere dell’età incrementa la curiosità per i cibi della tradizione locale. Solo il 2% si conferma vegano in vacanza e solo un altro 2% segue stili alimentari dietetici o detox.
Le vacanze sono dedicate alla cultura con visite ai musei, concerti, cinema, teatro e spettacoli. E meno alla spiritualità: rispettivamente il 53% e il 58% dichiara di non andare mai a funzioni religiose o fare meditazione in vacanza.

 

 

Fattorie Garofalo, rinnovato sprint con nuove aperture. L’intervista al presidente

Parigi e poi Londra: Fattorie Garofalo ritorna in pista con due nuove aperture. Per fare il punto sulle strategie retail del gruppo abbiamo incontrato il presidente Raffaele Garofalo.

Mozzarella Bistrot a Roma Termini

Dopo una pausa, l’azienda rilancia nel retail: cosa è successo nel frattempo?

Nel 2017 ci sono state sette aperture di Mozzarella bistrot e il gruppo ha dovuto consolidare gli investimenti effettuati, dandosi anche un nuovo modello organizzativo, pertanto il 2018 è stato un anno di assestamento.

Da cosa dipende l’elevata redditività del retail?

Di sicuro l’incremento di fatturato vi è stato. Ma la redditività del settore retail non è così scontata, e dipende da moltissimi piccoli particolari per arrivare ad un giusto risultato. E’ un attività molto complessa che presuppone un modello organizzativo perfetto e dinamico e tanto entusiasmo.

Mozzarella Bistrot alla Mondadori di Milano di via Marghera

 

Come mai la decisione di programmare due nuove aperture è intervenuta adesso?

Sono progetti che nascono già dal 2018, e le procedure di apertura di un aeroporto internazionale, come Luton a Londra, sono abbastanza lunghe e complesse. Lo stesso discorso vale per un centro commerciale internazionale di elevato posizionamento.

Quali le motivazione alla base della scelta delle location?

I  criteri di selezioni possono variare. Riteniamo molto interessante il travel retail, e quindi Luton è stata una scelta naturale, dopo gli aeroporti di Roma Fiumicino, Napoli Capodichino e Torino “Sandro Pertini”

Come mai proprio adesso la scelta è caduta sull’UK?

La gran Bretagna rappresenta da sempre uno dei mercati di sbocco della Mozzarella di bufala in più Luton ha un posizionamento internazionale che va ben oltre il fatto di essere su suolo inglese.

Nessun possibile rischio legato all’incombente Brexit?

Se si verificherà la Brexit sarà da tenere in considerazione, ma Luton ci interessa, come già le dicevo, a prescindere dal contesto politico doganale, perché è un aeroporto internazionale molto importante.

Debutteranno nuovi prodotti?

Il Dulce de lece con latte di bufala campana sta diventando un prodotto di grande attrazione nei nostri Mozzarella bistrò, sta avendo molto successo. E’ un prodotto che come è noto esiste già da tempo nella sua versione in latte vaccino, ma è la prima volta che viene realizzato con latte di bufala: e sta funzionando.

Una preparazione di bufala

In termini di layout, come si caratterizzano i due nuovi pdv?

Stiamo puntando su luoghi pensati come spazi aperti, più permeabili alla frequentazione, per favorire la penetrazione dei prodotti che proponiamo ad una clientela vasta e per forza di cose molto variegata.

Fattorie Garofolo ed export di prodotti: quale andamento, quota sul totale fatturato e prodotto clou?

Il gruppo Fattorie Garofalo ha esportato complessivamente in valore oltre 16,5 milioni di euro di latticini nel 2018, con volumi pari ad oltre 22mila e trecento quintali. E siamo in crescita nel primo trimestre 2019 sullo stesso periodo dello scorso anno del 14% in volumi e del 13% in valore. Con questo andamento la quota di export che prevediamo è attestata intorno al 55% del fatturato di gruppo.  In questo momento un prodotto che sta riscontrando un grande interesse è la burrata di bufala.

Kids & Toys: sempre forti i negozi fisici. Ma tanti acquisti sono online

Foto di cocoparisienne da Pixabay

Kids & Toys: dove va il mercato oggi? E come si comportano i suoi vari attori (bambini, genitori, produttori e rivenditori?). Questa la domanda di partenza che jha informato la ricerca dell’Osservatorio Kids & Toys della School of Management del Politecnico di Milano*. Ne è emerso che in fase di ricerca il 44% dei genitori si fa ancora consigliare da amici e parenti, mentre il 34% cerca qualche dritta su forum e social network e il 22% si farebbe volentieri dare una mano da uno “smart shopping assistant” (un bisogno che ad oggi non ha ancora trovato una risposta reale).

Gli acquisti

Nella fase di acquisto vero e proprio, il 60% dei genitori acquista online con lo smartphone, il 27% in negozio, l’8% prenota online e compra in negozio e il 5% prenota in negozio e compra online.

Come rispondono le aziende

Dall’analisi degli store è stato rilevato che il 59% di questi consente solo di acquistare in store, per il 39% è possibile comprare online e ricevere a casa, per il 29% è possibile comprare online e ritirare in store, il 22% comprare in store e ricevere a casa e per il 12% la possibilità di vedere il prodotto in negozio e comprarlo online. Emerge inoltre che il 37% degli store ha fruizione libera, il 51% ha percorsi combinati a una gestione libera dell’esperienza e solo il 12% ha un percorso obbligato. All’interno degli store il 44% non prevede attività mentre per il 56% di quelle che le prevedono sono di vario tipo: testing di prodotto 28%, gioco 32%, workshop e laboratori 22%, lettura animata 26%, relax e svago 4%.

 

 

Le aziende sul web

 

 

Dall’analisi sulle imprese, si rileva che la grande maggioranza ha un sito web e almeno una pagina social che consente di cercare informazioni sui prodotti e sull’azienda (97%) o di consultare il catalogo (83%). Dall’analisi delle piattaforme eCommerce dedicate emerge che il 76% del campione ha descrizioni di prodotti non solo di tipo tecnico e il 71% presenta anche informazioni su contesti d’uso, sfera emozionale, soluzioni a problemi specifici ecc. Riguardo ai servizi offerti, il 29% ha blog di approfondimento tematico, il 47% ha pagine di approfondimento sui brand, il 53% ha sistemi di raccolta feedback e recensioni e l’82% ha showcase virtuali dedicati a promo e novità. L’88% delle piattaforme offre la possibilità di creare una sezione personale e il 6% obbliga l’utente a farlo. L’area personale offre servizi di realtà aumentata (6%), chat e chatbot (41%), notizie e informazioni aggiuntive (47%), banner personalizzati (53%) e una selezione di prodotti personalizzata (77%). Oltre a una ricerca tradizionale per categoria e per keyword, il 59% delle piattaforme offre la possibilità di una ricerca per interessi, stili di vita e trend. Dall’analisi dei 68 migliori retail shop e bookshop a livello internazionale focalizzati in ambito Kids & Toys, infine, emerge che i contenuti della comunicazione in store puntano su aspetti emozionali del prodotto (51%), su aspetti di marketing (25%) e solo in ultimo su aspetti tecnici (24%). Solo il 7% ha dispositivi digitali in store a supporto della comunicazione. Il 91% ha un sito web, solo il 69% ha social network dedicati, solo il 19% ha mailing list, il 6% ha un’App.

Lo store fisico

 

Le aziende del settore sono ancora molto polarizzate sull’utilizzo di canali di vendita di tipo fisico, con particolare riferimento ai retailer fisici specializzati (80% dei rispondenti), alla Grande Distribuzione Organizzata (nel 63% dei casi) e alla distribuzione indiretta mediante grossisti e distributori (63%). Emerge comunque che le aziende stanno utilizzando o cominciando a sperimentare anche l’eCommerce: il 67% del campione possiede una piattaforma di eCommerce proprietaria, mentre solo nel 27% dei casi non è ancora presente e non si prevede nemmeno uno sviluppo futuro. Le aziende si affidano sempre di più a piattaforme di terze parti quali marketplace (83%), siti di retailer specializzati (63%), siti delle GDO (40%); nel 33% dei casi ci si appoggia anche ai siti di vendite private, soprattutto per sfruttare la possibilità di vendere collezioni passate e/o stock di magazzino.

Il fatturato delle aziende del campione derivante dai canali digitali (siti eCommerce proprietari e di terze parti) è però ancora limitato. Nel 59% dei casi, l’incidenza è inferiore al 10% sul totale, mentre nel 41% è compresa tra il 10% e il 33%.

La comunicazione

In controtendenza con questa progressiva digitalizzazione degli acquirenti, si colloca invece il mondo delle aziende, come dimostra il fatto che solo il 10% delle aziende stanzia oltre il 50% dei suoi investimenti in advertising online, mentre in prevalenza  la pubblicità è ancora fortemente legata alla TV: nel 39% dei casi, gli investimenti pubblicitari riservati alla TV sono superiori all’80% della spesa complessiva in pubblicità.

Limitando il campo alla pubblicità on line, quali sono i canali privilegiati?

“Tra quelli più utilizzati- spiega Chiara Sgarbossa, Senior Advisor dell’Osservatorio Kids & Toys – il Social Advertising è quello più sperimentato (93%), seguito dal Display Advertising (63%), meno frequenti le Newsletter o le DEM (Direct Email Marketing) a contatti di terze parti (40%).  Nel 2018 il 60% delle aziende ha investito nella creazione di video o branded content; interessante in questo settore anche il ricorso ad attività con Influencer/YouTuber, sperimentati dall’82% del campione. Tra i principali obiettivi che hanno spinto le aziende del campione ad attivare una pagina social, troviamo la possibilità di contribuire alla maggior visibilità del proprio brand (73%), di creare una community online che possa confrontarsi sul brand (67%) e di generare contatti interessanti (63%)”.

L’offerta di giocattoli che combinano analogico e digitale

Negli store è presente un mix di prodotti con prevalenza di giocattoli (96%), libri ed editoria (81%), abbigliamento (37%), Hi-tech (25%), merchandising personalizzato (19%), alimentari (12%) e videogame (10%). Anche per le piattaforme eCommerce l’82% presenta diverse categorie di prodotti (arredo e complementi, abbigliamento, accessori, elettronica, libri ecc.) mentre solo il 18% è specializzato sul giocattolo.

 Ancora poco presenti in Italia gli elementi più innovativi quali la Realtà Aumentata (36%) e Realtà Virtuale (18%), mentre il QR Code risulta lo strumento più diffuso, già utilizzato nel 75% del campione. Nonostante sia difficile tracciarne l’utilizzo, il QR Code è spesso inserito sulle confezioni dei giocattoli per rimandare al sito, al catalogo, alle istruzioni dei giocattoli stessi o alle App. “Proprio sul tema delle App, è interessante notare che oltre l’80% delle aziende che hanno sviluppato una App (50% del campione) ha previsto la possibilità per l’utente di giocare”, afferma Jessica Pluchino, Direttore dell’Osservatorio Kids & Toys “Coerentemente, l’obiettivo principale per cui sono sviluppate le App è quello di coinvolgere maggiormente il cliente (73%), mentre risulta meno rilevante l’obiettivo legato alla maggiore fidelizzazione del cliente all’azienda o alla property (27%)”.

Cosa vogliono i bambini

Le tipologie di giocattoli progettate e desiderate sono state: robot 40%, Internet of Toy 18%, animali 16%, macchinine/treni 14%, animale fantastico 5%, peluche 4%, aeroplano – elicottero 4%. È stato anche chiesto ai bambini di definirne le qualità materico-emozionali e le funzionalità: il dato che emerge è quello di una dissonanza tra desiderata dei bambini e ciò che oggi le imprese stanno lanciando come prodotti innovativi.

 

*L’edizione 2018/2019 dell’Osservatorio Kids & Toys è stata realizzata in collaborazione con Italtrike, Gedis Group, The Walt Disney Company; Grandi Giochi, Grani & Partners; con il patrocinio di Assogiocattoli.

Carrefour Express self-service: intervista con John Agostini

Carrefour Italia ha aperto a Milano (in Largo Augusto 7) un nuovo punto vendita a insegna Express tutto self service. Ce lo racconta John Agostini, Direttore Prossimità del Gruppo.

In una realtà improntata al self sevice, qual è il ruolo del personale?

Ancora e sempre  fondamentale per  supportare il cliente nell’esperienza d’acquisto.

Quali i metodi di pagamento implementati?

Al momento  sono accettati tutti i pagamenti tradizionali ed ovviamente elettronici, cosi come apple pay. Stiamo lavorando per introdurre metodi di pagamento che velocizzino ulteriormente l’esperienza d’acquisto. 

Bacino d’utenza: come è composto?

La scelta del format self service è stata implementata per venire incontro al forte flusso e alla tipologia di clientela, in prevalenza professionisti degli uffici del centro e turisti.

[Not a valid template]Replicabilità del format: è prevista?

Sì, prevediamo di implementare e sviluppare il format, che è in costante evoluzione per soddisfare le esigenze di un consumatore alla ricerca di soluzioni pasto take away e veloci, soprattutto nelle aree urbane.

Qual è la location ideale per il format self service?

La location ideale consiste in un’area urbana di forte flusso che risponda all’esigenze di lavoratori, turisti e residenti.

Per ovvi motivi di praticità prevale il peso imposto: per la scelta del packaging è stata adottata una politica virtuosa in termini ambientali?

Stiamo lavorando per migliorare ulteriormente la sostenibilità del packaging dei prodotti.

 Quali i principi di Act for food implementati nel pdv?

I principi di Act for Food sono implementati grazie ad una proposta incentrata sull’attenzione per il territorio, le filiere qualità, il biologico e la ristorazione. Il cuore del punto vendita è il reparto dei freschissimi, con pasti pronti, prodotti delle linee Carrefour Bio e Terre d’Italia.

Food, sempre più fashion e di design. I 10 ristoranti più trendy

Il cibo è ormai diventato sinonimo di fashion e design. Lo conferma una ricerca pubblicata sul portale britannico The Independent, secondo cui oltre il 40% dei millennial ha ammesso di ritenere l’estetica della tavola come il requisito fondamentale per la scelta di un locale.

E questo può incidere sul business. Tanto più che – come racconta uno studio americano pubblicato su Business Insider – il 99% degli appartenenti alla Generazione Z e dei nativi digitali sceglie il mondo dei social e delle recensioni come uniche fonti attendibili.

Non è un caso, infatti, che su Instagram l’hashtag #FoodDesign compaia oltre 350mila volte: si tratta dunque di un vero e proprio trend. È quanto emerge da uno studio condotto in occasione della Milano Design Week da Espresso Communication su testate internazionali dedicate a lifestyle, attualità e tendenze, coinvolgendo inoltre un panel di esperti di food design e dello stile a tavola, per Vitavigor, storico marchio milanese di grissini che ha recentemente realizzato un nuovo packaging di grissini fashion ed esclusivo che si contraddistingue per la scelta estetica delle righe.

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E l’importanza dell’estetica di un locale e del modo di servire un piatto è confermata anche dai maggiori esperti del settore: “Sono da sempre una fanatica dell’estetica in generale e credo che l’unione di tutti i sensi aiuti a vivere appieno un’esperienza, e quindi memorizzarla nel tempo” – spiega Ilaria Forlani, pastry chef premiata nel 2017 ai Lux Food Drinks Awards Uk di Londra.

Pensiero condiviso anche da Francesca Zampollo, fondatrice della Online School of Food Design, ricercatrice e consulente in Food Design Thinking: “La filosofia del Food Design Thinking aiuta a sorpassare il concetto di tavola e di piatto verso l’esperienza del cibo nella sua totalità, dove il sapore diventa coerente con luci e musica.”. 

Mangiare è ormai diventato un atto esperienziale che mette in moto tutti i sensi, non solo quello del gusto: “Quando si mangia non si compie un atto puramente necessario, ma si vive un’esperienza che rimarrà per sempre nei nostri ricordi” – afferma Ilaria Innocenti, designer e art director emiliana che nel 2010 ha fondato Ilaria.I

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