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Carmela Ignaccolo

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Le Macchine di Leonardo arrivano a Le Terrazze di La Spezia

Le Macchine di Leonardo arrivano a Le Terrazze di La Spezia: dal 23 marzo al 14 aprile 2019, infatti, nel Centro Commerciale è in programma la grande mostra in onore del genio vinciano. L’evento coinvolgerà tutti i visitatori del centro, proprio in occasione del cinquecentenario dalla morte del grande inventore, avvenuta nel Castello di Amboise in Francia il 2 maggio 1519.

All’interno delle aree dedicate, sarà possibile apprendere tutti i segreti delle Macchine di Leonardo grazie all’esposizione dei suoi prototipi e a una serie di dettagliati pannelli informativi. La mostra, aperta a tutti gratuitamente, negli orari di apertura del centro, è suddivisa in vari settori con focus tematici differenti nelle gallerie del centro commerciale.

Le sezioni della mostra

Al piano Zero si parte con la visione della Guerra del grande scienziato, osservando i suoi prototipi di Cannone, Mitragliatrice, Carro falciante e Catapulta; e dell’Idraulica, con il Doppio scafo e la Vite d’Archimede. Segue il settore Architettura e Volo, con diversi modellini esposti quali la Gru, il Sollevamento colonne, il Sollevamento oggetti lunghi e l’Anemometro.

Al primo piano il percorso prosegue con la suggestiva experience del Cinema 10D, grazie al quale i visitatori potranno esplorare le invenzioni di Leonardo attraverso un’esperienza multisensoriale unica. Nelle gallerie i modellini all’avanguardia delle macchine interattive del grande inventore: il Cric, l’Ingranaggio Elicoidale, il Martello a camme, il Meccanismo autobloccante, la Molla, il Volano. Sempre al Piano 1 troveranno la prima Bicicletta e i modellini di alcune delle altre futuristiche macchine interattive: la Calandra, la Carrucola, la Catena, il Cuscinetto a sfera, l’Ala battente.

Completa il quadro un grande PROGETTO DI DIDATTICA integralmente dedicato ai bambini, con visite guidate ad hoc per gli Istituti Scolastici del territorio e un servizio navetta gratuito. Un vero e proprio evento di edutainment, con visita guidata di circa 60 minuti in cui impareranno a conoscere le opere di Leonardo. I bambini saranno coinvolti in una vera e propria vestizione, con divise a tema medievale e si trasformeranno in Piccoli Geni pronti per partire… alla scoperta delle Macchine di Leonardo! Al termine della visita a tutti i partecipanti verrà consegnato il Diploma Personalizzato con l’“Attestato di Genio”.

 

Made in Italy: un brand che continua a crescere a doppia cifra

Made in Italy: continua la crescita  a doppia cifra anno dopo anno, grazie ad una solida presenza sulla scena mondiale.

È quanto emerge dalla classifica BrandZTM Top 30 Most Valuable Italian Brands 2019 stilata da WPP e Kantar, secondo cui i marchi italiani hanno aumentato il loro valore del 14% negli ultimi 12 mesi raggiungendo i 96,9 miliardi di dollari, nonostante il clima di incertezza economica e politica.

Gucci si distingue come il marchio italiano di maggior valore e in maggiore crescita, raggiungendo i 24,4 miliardi di dollari di brand value, valore in crescita del 50% rispetto allo scorso anno.

Tra i primi 5 marchi della classifica si trovano TIM, con 9,41 miliardi di dollari di valore complessivo, Enel (7,94 miliardi di dollari), Kinder (6,79 miliardi di dollari) e Ferrari (4,75 miliardi di dollari).

Altri quattro brand presenti nella Top 30 hanno visto crescere il valore del loro brand di oltre il 20%. Si tratta di Ferrari (+36%, 4,75 miliardi di dollari), Fiat (+23% con 1,39 miliardi di dollari), Campari (+23% con 591 milioni di dollari) e Fendi (+22% con 1,88 miliardi di dollari).

La novità della Top 30 italiana del 2019 è Fastweb (27° in classifica con un valore di 891 milioni di dollari), brand percepito dai consumatori come particolarmente innovativo nel settore delle telecomunicazioni grazie alle sue connessioni veloci e alle offerte trasparenti per i consumatori.

Il Brand Italia oltre confine

L’analisi di Kantar ha confermato la presenza eccezionalmente forte dei marchi italiani sulla scena mondiale, con dieci brand nella Top 30 che presentano un’esposizione oltre confine superiore al 90% (come combinazione di fatturato, volumi venduti e profittabilità).

BrandZ ha inoltre evidenziato che i brand con esposizione oltre confine superiore al 50% hanno aumentato il valore del marchio di circa il 20% anno su anno, mentre il valore di quelli con una  presenza  all’estero inferiore è rimasto invariato.

Nella nostra classifica vediamo molte “Industry Heroes”, aziende che rappresentano un modello di business tipicamente italiano che sta ottenendo risultati straordinari sulla scena mondiale” ha commentato Massimo Costa, Country Manager WPP Italia. “Dall’analisi emerge un gruppo di imprese agili e interconnesse, guidate da un forte spirito imprenditoriale, che dettano il ritmo di crescita e innovazione nel loro business “.

La Top 30 italiana di BrandZ evidenzia le straordinarie opportunità di crescita per le imprese italiane che vogliono investire nei propri brand” afferma David Roth, WPP. “Andare oltre i confini del mercato di riferimento di un marchio richiede ambizione e coraggio, e i marchi leader italiani si distinguono da quelli degli altri paesi per resilienza e innovazione, e per la capacità di saper offrire una straordinaria consumer experience“.

La creatività aiuta

L’Innovazione in Italia è il principale fattore di crescita per il brand. I marchi  percepiti come fortemente innovativi hanno aumentato il loro valore del 17% rispetto a una crescita dell’1% dei brand che lo sono meno.

 

Oltre ai settori come l’alimentare, l’automotive e la moda, dove l’Italia è universalmente riconosciuta come leader mondiale, il nostro studio dimostra come i marchi italiani raggiungano risultati eccezionali anche in settori come l’energia, l’oil & gas e le crociere, con grandi aziende come Enel, A2A, Eni, MSC e Costa Crociere” ha dichiarato Federico Capeci, CEO Insights Division, Kantar Italia. “L’innovazione potrebbe svolgere un ruolo chiave per generare ulteriore crescita. In questo senso, anche piccoli ma significativi cambiamenti potrebbero essere la soluzione per molti brand, a patto di supportarli con una comunicazione chiara e dirompente“.

La forza del lusso e del food

Il settore del lusso  porta il maggior contributo al valore del ranking (quasi il 40%), trainato da Gucci, Prada e Armani. Ed è anche la categoria che maggiormente opera oltre confine: i sette marchi in classifica hanno esposizioni all’estero mediamente superiori al 90% (Gucci, Prada, Armani, Fendi, Bottega Veneta, Salvatore Ferragamo, Bulgari).

Dopo il lusso, il settore alimentare occupa il secondo posto per  valore del brand. La presenza di Kinder (numero 4), Nutella (numero 8), Ferrero Rocher (numero 11) Barilla (numero 26), Lavazza (29) e Campari (30) dimostra l’efficacia degli imprenditori italiani che hanno saputo trasformare i propri marchi in giganti internazionali della categoria.

Il settore TLC,  terzo  nel ranking, è sempre più competitivo in Italia, con una crescita della industry del 12%, con marchi come TIM, Wind, e l’unico nuovo brand entrato nella Top 30 di quest’anno – Fastweb.

L’energia segue con due marchi, Enel e A2A, che rappresentano insieme il 9% del valore della Top 30.

Due marchi anche per l’automotive: rappresentano entrambi l’Italia nel mondo, anche se in modi diversi. Per i consumatori, Ferrari (numero 5) è sinonimo di audacia, passione, esclusività, energia e potere mentre Fiat (numero 20) è considerata il volto più accessibile e friendly dell’industria automobilistica italiana.

 

Pizza surgelata: oggi la mangiano più di 6 famiglie su 10

Image by Andreas Riedelmeier from Pixabay

Pizza: grande amore degli italiani. Anche surgelata. Come dimostrano i recenti dati IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati), infatti, nell’ultimo anno gli italiani hanno consumato in media 1,5 kg di pizza surgelata pro capite, mentre il comparto della pizza sottozero copre il 20% del mercato complessivo.

Consumi in dettaglio

Nel 2017, i consumi hanno toccato complessivamente quota 91.500 tonnellate, con una crescita del +2,1% rispetto all’anno precedente e un exploit di consumo delle “pizze grandi”, che hanno guadagnato oltre il +7% sull’anno precedente (scendendo nel dettaglio, sono state consumate nel canale retail circa 50.000 tonnellate di pizze surgelate – a cui si aggiungono poi gli snack salati – e oltre 14.500 tonnellate nel catering). In soli 11 anni, dal 2006 al 2017, il valore di mercato relativo a questo prodotto è quasi raddoppiato: da 130 a 254 milioni di euro.

Oggi, le mangiano più di 6 famiglie su 10 (63%) e la loro crescita traina quella dell’intero settore dei surgelati, al punto che le pizze hanno guadagnato negli anni una fetta sempre più significativa dei consumi complessivi dei surgelati nel nostro Paese. Una fetta che lo scorso anno è arrivata a superare il 12% del totale, complice anche la diversificazione dell’offerta, divenuta sempre più in linea con i trend alimentari emergenti (salutismo, ricerca del benessere, sensibilizzazione verso le intolleranze) e la rispondenza alle diversificate abitudini di consumo degli Italiani

L’evoluzione della pizza

Nel corso degli anni, l’offerta di spessori, impasti, dimensioni, farciture delle pizze surgelate è enormemente cresciuta (dalle pizze vegan a quelle gluten free e bio, fino ad arrivare agli impasti speciali con farine integrali o di kamut), alimentata dall’ottima accoglienza da parte di un consumatore che ha iniziato ad apprezzare questo prodotto oltre che per i suoi contenuti di convenienza, praticità e varietà, anche per la sua bontà,  giudicata oggi in tutto e per tutto simile a quella gustata in pizzeria.

Comunque, nonostante questa evoluzione, la Margherita rimane  ancora e sempre la più amata.

“Per quanto riguarda le tipologie di pizze più richiesteprecisa infatti Vittorio Gagliardi presidente di IIASabbiamo riscontrato che negli anni è aumentata la quota destinata alla tradizionale pizza Margherita (passata da meno di un terzo a quasi la metà del totale) che si conferma ancora come la ‘più amata nel Bel Paese’. A preferire la ‘margherita’ sono soprattutto le donne: la scelgono per la sua semplicità, il gusto piacevole, la leggerezza e la facilità nella digestione. Gli uomini optano più spesso per la pizza farcita, preferita per varietà e versatilità, per soddisfazione visiva e palatale e anche perché rappresenta un pasto completo. Per i bambini, invece, negli ultimi anni, sono nati formati ad hoc, di dimensioni più ridotte e con tanti gusti sfiziosi, in grado di conquistare le loro preferenze”.

 

H.T.S.T. (high temperature, short time): la ragione del successo

Alla base del successo italiano c’è stata, di fatto, una importantissima rivoluzione produttiva degli anni 90, quando si passò dal sistema di preparazione tipico dei panificatori (che prevedeva una temperatura del forno compresa tra i 250 e i 280° C e  un tempo di cottura di 20-25 minuti) a quello dei pizzaioli (che utilizzavano invece la temperatura del forno a 400° C e impiegavano 2-4 minuti di cottura). Un passaggio epocale dal cosiddetto metodo “LTLT” (Low Temperature, Long Time) alla tecnica “HTST” (High Temperature, Short Time).

Da allora, un’innovazione continua e costante, la selezione di ingredienti di qualità e la rispondenza alle esigenze e ai gusti dei consumatori hanno contribuito a rendere il mercato delle pizze surgelate sempre più vivace e in continua ascesa, nonostante la crisi imperversata negli scorsi anni nel settore alimentare.

“Fin dai suoi esordi negli anni ‘60 del secolo scorso – racconta infatti Gagliardi – in Italia la pizza surgelata ha dovuto scontrarsi con la concorrenza ingombrante del prodotto ‘fresco’. Sfida oggi superata, come dimostrano le 91.500 tonnellate consumate nel 2017, pari al 12% in volume di tutti gli alimenti surgelati”.

 

 

Trend digitali e smart home: cosa ne pensano gli italiani. L’analisi GFK

Qual è il rapporto degli italiani con la sfera digitale? Quanto le nuove tecnologie stanno cambiando il loro modo di vivere dentro e fuori casa? E soprattutto: il digitale rende felici? Se ne è parlato nel corso dell’evento “Trend digitali: fra empowerment ed entertainment, dentro e fuori casa”, organizzato da GFK e inserito nel programma della Milano Digital Week 2019.

A proposito di “felicità digitale” si è aperto un vero e proprio dibatito. Ne è emerso che il cambiamento digitale fa scaturire nuove domande e nuovi bisogni tra gli italiani, il cui obiettivo è la Smartness. Anche per i Golden Agers, la generazione degli over che – secondo quanto emerge dalle analisi GfK – stanno scoprendo il digitale come strumento per sentirsi più attivi, più competenti, più resilienti e in definitiva più felici.

La conferenza è stata un’occasione per presentare alcuni risultati dell’ultima edizione di GfK SmartHom²e (SmartHome al quadrato), la soluzione che integra i risultati delle ricerche sulle attitudini dei consumatori con i dati di vendita dei dispositivi connessi, rilevati su oltre 43mila punti vendita in Italia tramite la metodologia GfK POS Tracking.

La via italiana alla Smart Home

Dall’analisi sono emersi sei segmenti di italiani con conoscenze, atteggiamenti, desideri e aspettative diverse nei confronti della Smart Home.

  • Enjoy your Smartness (11%): definiti anche Leading Edge Consumer (LEC): sposano il progresso tecnologico in tutte le sue accezioni. Sono principalmente coppie giovani e senza figli. La loro casa deve essere moderna, efficiente e tecnologica, proprio come loro!
  • High-Tech Practicality (18%): soggetti che conoscono alla perfezione (anche meglio dei LEC), le caratteristiche di molti, se non tutti i prodotti Smart. È un target prevalente giovane e molto esigente. Dato che spesso non sono ancora economicamente indipendenti, per questo cluster il prezzo rappresenta la principale barriera all’acquisto di prodotti Smart. Sono sempre alla ricerca della promozione migliore.
  • Vital Connectivity (17%): principalmente famiglie dall’alto tenore economico e culturale. Credono fermamente nel progresso tecnologico e utilizzano i prodotti Smart, costantemente e in modo funzionale ai propri bisogni. Per loro la parola d’ordine è efficienza, le soluzioni Smart devono semplificare la vita e offrire intrattenimento.
  • Routinely Home (21%): chi non ama la tecnologia ma dimostra un certo grado di diffidenza, pur riconoscendone le potenzialità e il ruolo nella società odierna. Conoscono la Smart Home ma non la vivono come un bisogno. In questo cluster si collocano prevalentemente famiglie con figli grandi.
  • Do-Smart-Yourself (14%): chi accetta i prodotti Tech nella propria vita, ma ha con loro un rapporto controverso. Sa usare molto bene lo Smartphone, ma ignora l’esistenza di molti altri prodotti “intelligenti”.
  • Passive People (20%): non dimostrano affinità o interesse nei confronti della tecnologia in generale. Sono nati in un’altra epoca e per questo motivo sono completamente estranei al concetto di Smart Home.

 

*Nota metodologica: Indagine single source realizzata da GfK con 1.200 interviste online, su un campione rappresentativo della popolazione italiana di Internet User con più di 14 anni.

Pam local: un nuovo store nel centro storico di Orvieto

Pam local, l’innovativo format di spesa ideato dal Gruppo Pam, inaugura il suo secondo punto vendita a Orvieto.

Il nuovo Pam local, che osserverà l’orario prolungato, 7/7, fino alle 21, sarà, ancora una volta, gestito in franchising confermando così il crescente interesse degli imprenditori nell’offrire ai cittadini un servizio di qualità e allo stesso tempo conveniente.

Tutti i Pam local, infatti, nascono per offrire ai Clienti un ricco assortimento studiato in base alle esigenze e alle tendenze di mercato. Dalle pratiche monoporzioni per chi ha un occhio di riguardo non solo al risparmio economico ma anche alla riduzione degli sprechi, alla vasta offerta di sfiziosi piatti pronti per chi è sempre di corsa, fino alle centinaia di prodotti free from o integrali, alle referenze con pochi grassi, all’ampia proposta di articoli bio, veg&veg ed etnici, oltre che alla selezione di eccellenze DOP e IGP, provenienti da fornitori locali e appositamente segnalate come “prodotti del territorio”.

L’impegno di Pam local, al fine di garantire ai suoi Clienti un risparmio quotidiano, rimane il “Prezzo Promessa” che assicura prezzi bassi tutto l’anno su una selezione di prodotti di uso corrente. Grazie ai “Menu facili e veloci” invece, i Clienti potranno acquistare tutto il necessario per preparare ricette facili e gustose a prezzi sempre convenienti.

Per ridurre il tempo in cassa, invece, i Clienti potranno usufruire dei più moderni metodi di pagamento elettronici, come Satispay e Apple Pay. Inoltre, se lo desiderano, potranno scegliere di farsi recapitare la spesa comodamente a casa grazie al servizio di consegna a domicilio.

 “Pam local è un format vincente perché è in grado di offrire una soluzione per ogni esigenza di spesa quotidiana.” Dichiara Lorenzo Seccafien, Direttore Vendite Pam Franchising. “Abbiamo riscontrato più volte l’apprezzamento dei nostri clienti e l’interesse degli imprenditori: i primi perché in pochi metri quadri possono trovare facilmente tutto ciò di cui hanno bisogno, i secondi perché riconoscono in Pam local il partner ideale per il loro business.”

Lavazza Deséa, debutta l’ultimo gioiello targato A Modo Mio

Si chiama Lavazza Deséa e rappresenta l’ultimo gioiello della famiglia A Modo Mio, messo a disposizione di una nuova generazione di coffee and milk lovers.

La nuova macchina per il canale domestico introdotta sul mercato da Lavazza è un concentrato di tecnologia e semplicità d’uso unito a linee eleganti e sfumature di colore che ricordano tutte le nuance del caffè. L’introduzione del latte, inoltre, va ad arricchire ulteriormente il momento quotidiano del caffè permettendo al consumatore di gustare in tutta semplicità diverse preparazioni: dai 5 ricettati a base di latte – Cappuccino, Cappuccino Large, Latte Macchiato, Latte Montato Caldo e Latte Montato Freddo – alle 4 differenti lunghezze di caffè – Caffè Lungo, Espresso Lungo, Espresso e Dose Libera –  selezionabili grazie all’innovativa interfaccia One Touch Barista. Grazie a questa nuova funzione, infatti, premendo un solo pulsante ogni appassionato potrà regalarsi momenti di piacere unici e personalizzati scegliendo l’opzione che più rispecchia le proprie preferenze e stili di vita.

Questo prodotto all’avanguardia è dotato inoltre delle migliori tecnologie: si tratta della macchina più silenziosa del sistema A Modo Mio (solo 43db in fase di erogazione), mentre con il tasto boost temperatura si può ottenere un caffè più caldo e con un solo tocco si può scegliere la quantità di schiuma latte. Deséa, inoltre, è dotata dell’esclusivo metodo di preparazione montaggio Lavazza, brevettato dall’azienda stessa. Infine, Deséa dispone di un sistema di alert che ne assicura una semplice e intuitiva manutenzione quotidiana, comunicando direttamente con il consumatore per prestazioni sempre eccellenti.

 

 

Briscola-Pizza Society: linee geometriche e statue giganti

credit: Jacopo Spilimbergo

Si chiama Briscola-Pizza Society il nuovo format italiano della holding Foodation; il suo obiettivo è quello di diventare la prima restaurant chain Made in Italy su scala internazionale. Nella realizzazione dei due primi store milanesi (in Duomo e a Porta Nuova) la proprietà si è avvalsa del contributo progettuale dell’architetto Fabio Novembre.
La cifra stilistica adottata dallo sudio Novembre si ispira all’immaginario dei club inglesi, ma mixandolo ad iconografie più tipiche del nostro paese, tra tutte quella delle carte, appunto, della Briscola, riproposte con figure a tutt’altezza, o quella della Regina Margherita, trasformata in un’installazione poligonale fuori scala rosso scarlatto, che nel locale in Duomo raggiunge i 6 metri d’altezza.

“Per disegnare i locali di Briscola–Pizza Society”  -racconta Fabio Novembre  -“ci siamo ispirati
ai club inglesi e alle confraternite universitarie cercando di ricreare uno spazio underground
assolutamente atipico per una pizzeria. Alle pareti le figure della Briscola fuori scala, come
ritratti di ipotetici avi nobili, si alternano a trattamenti al neon rosso; a soffitto piramidi di luce
capovolte illuminano il pavimento costituito dal pattern classico delle carte da gioco
riproposto in grande formato”.

[Not a valid template]I materiali

Per i banconi dei nuovi store Briscola-Pizza Society Novembre ha scelto, accanto ad altri importanti nomi come Kartell, Flos e Lea Ceramiche, HI-MACS®, il solid surface di nuova generazione, che – privo di porosità – risulta particolarmente igienico. Inoltre, per la sua composizione, il materiale può essere lavorato per eliminare i segni di giunzione alla vista come fosse  plasmato da un blocco unico di materiale.

 

 

Vino italiano: cresce del 3,3% l’export nel 2018 e supera i 6 miliardi

Image by Aline Ponce from Pixabay

Export 2018 in crescita per il vino italiano, con un valore superiore ai 6,2 miliardi di euro, pari – cioè – al +3,3% rispetto al 2017 (a fronte di un calo del -8,1% in quantità). Ecco quanto emerge dalle elaborazioni dell’Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat. La medesima fonte ci informa anche che, in termini di valore, le esportazioni hanno segno positivo in tutti i principali mercati di destinazione: dal +4% di USA e Germania, fino al +10,1% della Francia e il +7,5% della Svezia. Nella “Top ten” si riscontra un lieve flessione solo per Giappone (-0,6%) e Danimarca (-5,9%). Proseguendo, anche Cina e Russia mostrano un freno per l’export vinicolo made in Italy (-2,4%), mentre trend relativi importanti si riscontrano in Polonia (+23,3%), Australia (+18,5%), Corea del Sud (+14,6%). Il 61% dell’export vinicolo italiano in valore è destinato in Europa (+3,2%), il 31% in America (+3,3%), il 7% in Asia (+2,4%).

In termini di quantità si registra un calo del -8,1% del totale export vinicolo made in Italy 2018. La flessione soprattutto nel mercato dei paesi europei in cui, considerata la crescita del +3,2% in valore, si è riusciti ad affermare un prezzo decisamente più alto del prodotto esportato: dal -9,6% in Germania, al -8,4% in Regno Unito e addirittura al -18,3% in Francia, sono evidenti le flessioni in volume rispetto ai buoni risultati in termini di valore. Mediamente stabile il volume esportato in America, anche se gli Stati Uniti presentano un +1,5%.

“I dati riportano un risultato evidente per il quale Federdoc sta lavorando da alcuni anni – commenta il presidente Riccardo Ricci Curbastro –, ed è sicuramente una buona notizia, perché indica che c’è un aumento nella remunerazione del vino made in Italy che interessa tutta la filiera a partire dai viticoltori che sono il primo baluardo del sistema dei vini a denominazione. Un trend che si registra già da alcuni anni, e che i dati del 2018 confermano in maniera importante, dovuto all’impegno e alla valorizzazione portata avanti dall’azione delle imprese e dei Consorzi di tutela”.

“La crescita dell’export del vino italiano è un risultato importante – commenta Ambrogio Manzi, direttore dell’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna – e lo è soprattutto alla luce di un dato che evidenzia l’affermarsi del valore riconosciuto alle nostre produzioni in tutto il mondo che significa una maggiore remunerazione per le filiere. Parte di questo successo è da attribuire ai numerosi progetti OCM che consentono attività di promozione commerciale e che riescono ad affermare il valore del nostro vino nei mercati maturi e a sostenere lo sviluppo nelle nuove piazze altrimenti difficili da raggiungere”.

Le Terrazze di La Spezia invita i suoi clienti alla mostra delle macchine di Leonardo

Prosegue all’insegna dell’ entertainment, della didattica e delle innovazioni tecnologiche la strategia comunicativa del Centro Commerciale Le Terrazze, che si pone come luogo di aggregazione per la catchment area di riferimento con proposte moderne e accattivanti per i diversi target di consumatori.

Il suo obiettivo di essere una vera e propria “piazza sociale”, si concretizzerà ancora una volta dal prossimo 23 marzo, quando debutterà la mostra (aperta alpubblico fino al 14 aprile) dedicata a  Le Macchine di Leonardo: un grande evento in onore del genio vinciano, che coinvolgerà tutti i visitatori del centro Le Terrazze, proprio in occasione del cinquecentenario dalla morte del grande inventore, avvenuta nel Castello di Amboise in Francia il 2 maggio 1519.

L’iniziativa, gratuita e aperta a tutti, è solo l’ultimo di una serie di eventi coinvolgenti che hanno animato il Centro Commerciale negli scorsi mesi, a partire dall’autunno che si è caratterizzato per tre appuntamenti dedicati al mondo tecnologico. Si è iniziato con “Space Gate”, la prima escape-room ambientata nello spazio dove i visitatori di tutte le età hanno sfidato le proprie capacità di logica ed enigmistica con prove virtuali. In seguito è stata la volta di “Virtual Box”: una sala giochi strutturata in diverse aree e simulatori per provare numerose attività, dalla Super Car all’esplorazione dei fondali marini, dal “Vertigo” alle Spade Laser. Ha chiuso questa serie di appuntamenti tech, l’entusiasmante Laser Room: un gioco che combina innovazione, tecnologia e divertimento.

Ludico anche il mese di novembre, quando Le Terrazze ha accolto il laboratorio di “Paw Patrol”, ricco di colorate e vivaci attività per sensibilizzare tutti i bambini sull’importante tema del riciclo dei materiali.

Nel periodo natalizio, poi, è stata la volta della “Christmas Factory”che ha contribuito a rendere il Natale davvero memorabile, con un ricco programma di attività. Per l’occasione è stato realizzato uno spettacolare villaggio di Natale con area selfie, per scattare foto ricordo a tema e coinvolgere i visitatori in prima persona.

Anche il nuovo anno è iniziato con eventi di grande appeal, di respiro internazionale. Nel mese di febbraio si è tenuta “PhotoArk”: 60 splendide fotografie realizzate dal grande fotografo di National Geographic Joel Sartore, esposte in una mostra gratuita all’interno del centro commerciale. Un’importante iniziativa che ha portato i visitatori a scoprire, attraverso un percorso nelle gallerie, l’affascinante progetto di Sartore in difesa della biodiversità.

Le Terrazze ha aderito con entusiasmo alla campagna promossa dal CNCC, ospitando la raccolta fondi di Croce Rossa Italiana domenica 17 e 24 febbraio. 

In occasione del Carnevale, le Terrazze ha accolto “L’Isola che non c’è”: una grande festa per coinvolgere grandi e piccini con numerose attività di animazione, oltre alla ricostruzione di un bellissimo Galeone Spagnolo, particolarmente realistico nelle ambientazioni.

 

 

TUTTOFOOD 2019 conferma la sua vocazione di hub internazionale

TUTTOFOOD 2019, la fiera internazionale dedicata al food&beverage organizzata da Fiera Milano, dal 6 al 9 maggio a fieramilano (Rho),si conferma hub internazionale del sistema agroalimentare e del cibo di qualità. Ad oggi sono già 32 i Paesi confermati, con importanti e numerose collettive provenienti da Spagna, Grecia, Portogallo, USA, Regno Unito e Cina.

Novità di quest’anno sarà l’Evolution Plaza, area dove aziende e centri di ricerca potranno sperimentare e dialogare tra loro per analizzare le tecnologie 4.0. Dalla tracciabilità del prodotto, all’Intelligenza artificiale, passando per l’accounting (pagamenti) e il delivery (consegne), queste innovazioni digitali potranno aiutare la crescita dell’intero comparto. In quest’ottica anche Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, presenterà in quest’area l’eCommerce Food Lab, che affronterà le tematiche legate al digital retail agroalimentare.

Molte novità riguardano i settori tematici della manifestazione. In questa edizione debutta TUTTOWINE, lo spazio dedicato al vino in collaborazione con UIV- Unione Italiana Vini, che consente ai buyer di accostare al food un elemento imprescindibile come il beverage di qualità. Nuove anche le aree dedicate alle tradizioni nutrizionali di culture differenti come TUTTOKOSHER e TUTTOHALAL che apportano ulteriore valore al carattere internazionale della manifestazione.

La crescente rilevanza del comparto è confermata anche dalle ricerche in collaborazione tra TUTTOFOOD e analisti di settore, presentate oggi. L’indagine condotta dall’istituto di ricerca IRI rileva che nel 2018 le vendite nella GDO segnano una sostanziale stabilità (+0,1% in valore), per un totale di 65,6 miliardi di euro (rispetto ai 65,5 miliardi nel 2017) e un -0,6% in volume (contro +2% nel 2017), mentre l’incremento dei prezzi è stato dello 0,7%. A gennaio 2019 l’alimentare ha fatto segnare uno spunto molto positivo (+4,6% in valore e +4,8% in volume). Un dato confermato anche dall’Istat che a gennaio rileva le vendite al dettaglio in aumento dello 0,5% su dicembre e dell’1,3% rispetto a inizio 2018.

Sempre secondo i dati di IRI, tra il 2009 e il 2018, il consumatore italiano ha cambiato le priorità di spesa privilegiando sempre più il Food & Beverage. Preso come indice 100 la spesa del consumatore nel 2009, a distanza di dieci anni, il dato di spesa per gli alimenti ha raggiunto quota 110, mentre 102 quello per le bevande. Si ferma invece a quota 98 la cura della persone e scende a 87 la cura per la casa.

Rispetto allo sviluppo del settore agroalimentare, dati interessanti arrivano dalla ricerca commissionata da Fiera Milano e TUTTOFOOD e condotta da Labcom – Laboratorio di Ricerche sulla Comunicazione Aziendale dell’Università Cattolica, dedicata a innovazione, tecnologia e trend del cibo tra produzione e consumo. Dalle indagini condotte su aziende e start-up italiane del settore agroalimentare è emerso che le nuove aree di innovazione nell’industria si stanno sviluppando attorno a tecniche di coltivazione più sostenibili come ad esempio vertical farm e acqua coltura.

TUTTOFOOD non si fermerà all’esposizione di Fiera Milano ma sarà anche partner della Milano Food City dal 3 al 9 maggio 2019, la settimana del cibo di qualità che si svolgerà in contemporanea alla manifestazione. Questa edizione si ispira al genio creativo e alla capacità di innovazione di Leonardo da Vinci: genio e creatività trovano infatti nel cibo una loro naturale forma di espressione. Per una settimana Milano si animerà con talk, percorsi, eventi, incontri, degustazioni ed esperienze cultural-gastronomiche in una grande festa del food e della cultura alimentare.

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